Oggetto del Consiglio n. 1382 del 8 giugno 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1382/XI Approvazione del programma lavori, per l'anno 2000, per la realizzazione di interventi di conservazione, di restauro e di scavo archeologico della Direzione tutela patrimonio culturale, ai sensi della l.r. n. 12/96.
Deliberazione Il Consiglio
Considerate le funzioni della Direzione Tutela del Patrimonio Culturale, che prevedono, tra l'altro la realizzazione di interventi di conservazione, di restauro e di scavo archeologico;
Preso atto che i Servizi della citata Direzione hanno provveduto a redigere un programma di interventi da effettuarsi sul territorio regionale nell'anno 2000, desunto dalle valutazioni riguardanti le necessità conservative e archeologiche, sulla scorta di dati forniti da ricerche e studi passati, o ancora in atto;
Considerato che gli uffici, in attesa di uniformare ai principi della L.R. 12/96 modificata con la L.R. 29/99, ai sensi del comma 5 art. 46, la disciplina prevista per la realizzazione di lavori relativi ai Beni Culturali, ritengono necessario programmare l’attività di tutela attraverso l’approvazione di un Piano di Programmazione;
Evidenziato che sono state effettuate da parte degli uffici competenti preventivi e valutazioni per ogni singolo cantiere e che gli interventi sono stati a loro volta suddivisi per tipologia e costi presunti come riportato negli allegati alla presente deliberazione, dai quali traspare anche l’entità globale degli interventi ripartita nel triennio di programmazione;
Evidenziato, ancora, che il costo globale per l'anno 2000 degli interventi di cui si tratta viene valutato in L. 8.458.927.443 (ottomiliardiquattrocentocinquantottomilioninovecentoventisettemilaquattrocentoquarantatre);
Richiamata la deliberazione di Giunta n. 25 del 13 gennaio 2000 concernente l’approvazione del bilancio di gestione per l’anno 2000 e per il triennio 2000/2002, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative;
Visto l'articolo 8 del decreto legislativo 22 aprile 1994, n. 320, come modificato dall'articolo 1 del decreto legislativo 16 febbraio 1998, n. 44 in ordine all'assoggettamento dell'atto a controllo;
Visto il comma 5, art. 46 della L.R. 12/96 e successive modificazioni e dell'art. 1, lettera h) e l'art. 3, lettera c) della legge regionale 7 dicembre 1979, n. 66 in ordine alla competenza del Consiglio regionale;
Visto il parere favorevole rilasciato dal Direttore della Direzione della Tutela Patrimonio Culturale, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2 della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla legittimità della presente deliberazione;
Visto il parere della V Commissione consiliare permanente;
delibera
1) di approvare il Piano di Programmazione per l'anno 2000, relativo alla realizzazione di opere di restauro, conservazione e scavo archeologico sul territorio regionale, per una spesa complessiva di L. 8.458.927.443 (ottomiliardiquattrocentocinquantottomilioninovecentoventisettemilaquattrocentoquarantatre);
2) di stabilire che la Giunta regionale possa, nella realizzazione degli interventi, operare scostamenti del 10% rispetto al costo preventivo previsto per ciascun intervento, nel limite della spesa complessiva preventivata;
3) di approvare a tale titolo, la spesa complessiva di L. 8.458.927.443 (ottomiliardi quattrocento cinquantottomilioninovecentoventisettemilaquattrocentoquarantatre) suddivisa nel modo seguente:
- per "Lavori di conservazione e fruizione dei reperti archeologici di St. Martin de Corléans in Aosta" lire 1.438.927.443 (unmiliardoquattrocentotrentottomilioninovecentoventisettemilaquattrocentoquarantatre), con imputazione sul capitolo 66090 "Spese per la realizzazione del Parco Archeologico nell’area megalitica di St. Martin de Corléans in Aosta", dett. 7744 (Parco Archeologico nell’area megalitica St. Martin de Corléans);
- per "Lavori di conservazione e valorizzazione dei reperti archeologici di epoca romana rinvenuti nell'area del foro romano di Augusta Praetoria in Aosta" lire 500.000.000 (cinquecentomilioni), con imputazione sul capitolo 66060 "Spese per restauri e opere di manutenzione" dett. 8774 (Lavori di manutenzione, rilievo, restauro e conservazione del patrimonio archeologico) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di manutenzione della struttura di copertura ed illuminazione dei reperti archeologici della Villa Romana Suburbana in regione Consolata in Aosta" lire 110.000.000 (centodiecimilioni), con imputazione sul capitolo 66060 "Spese per restauri e opere di manutenzione" dett. 8774 (Lavori di manutenzione, rilievo, restauro e conservazione del patrimonio archeologico) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di conservazione della struttura relativa alla Porta Praetoria in Aosta" lire 30.000.000 (trentamilioni), con imputazione sul capitolo 66060 "Spese per restauri e opere di manutenzione" dett. 8774 (Lavori di manutenzione, rilievo, restauro e conservazione del patrimonio archeologico) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di costruzione di ponteggio e lavori di restauro conservativo del teatro romano di Aosta e risistemazione dell'area di visita" per lire 300.000.000 (trecentomilioni), con imputazione sul capitolo 66060 "Spese per restauri e opere di manutenzione" dett. 8774 (Lavori di manutenzione, rilievo, restauro e conservazione del patrimonio archeologico) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Rilievo documentale, finalizzato al restauro, di un tratto della cinta muraria romana di Aosta" lire 150.000.000 (centocinquantamilioni) con imputazione sul capitolo 66060 "Spese per restauri e opere di manutenzione" dett. 8774 (Lavori di manutenzione, rilievo, restauro e conservazione del patrimonio archeologico) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di consolidamento e conservazione di un tratto della Strada Romana di Pierre Taillée in comune di Avise" lire 100.000.000 (centomilioni) con imputazione sul capitolo 66060 "Spese per restauri e opere di manutenzione" dett. 8774 (Lavori di manutenzione, rilievo, restauro e conservazione del patrimonio archeologico) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "La progettazione dei lavori di consolidamento e conservazione di un tratto dei resti monumentali della Strada Romana di Donnas" lire 40.000.000 (quarantamilioni) con imputazione sul capitolo 66060 "Spese per restauri e opere di manutenzione" dett. 8774 (Lavori di manutenzione, rilievo, restauro e conservazione del patrimonio archeologico) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di scavo archeologico e documentazione grafica e fotografica nella chiesa parrocchiale di Morgex" lire 200.000.000 (duecentomilioni) con imputazione sul capitolo 66000 "Spese per scavi e ricerche di interesse archeologico" dett. 8773 (Scavi archeologici, preistorici, romani e medioevali) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di restauro della Casa Farinet in Aosta" lire 100.000.000 (centomilioni) con imputazione sul capitolo 65920 "Spese per restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)" dett. 8763 (Interventi su beni immobili di interesse architettonico, artistico e storico di proprietà regionale – dett. non rilevante ai fini IVA) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di restauro della torre dei Balivi in Aosta" lire 700.000.000 (settecentomilioni) con imputazione sul capitolo 65920 "Spese per restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)" dett. 8763 (Interventi su beni immobili di interesse architettonico, artistico e storico di proprietà regionale – dett. non rilevante ai fini IVA) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di restauro e recupero del castello di Bramafan in Aosta" lire 100.000.000 (centomilioni) con imputazione sul capitolo 65920 "Spese per restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)" dett. 8763 (Interventi su beni immobili di interesse architettonico, artistico e storico di proprietà regionale – dett. non rilevante ai fini IVA) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di restauro di palazzo Roncas in Aosta" lire 200.000.000 (duecentomilioni) con imputazione sul capitolo 65920 "Spese per restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)" dett. 8763 (Interventi su beni immobili di interesse architettonico, artistico e storico di proprietà regionale – dett. non rilevante ai fini IVA) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "La progettazione a base europea per i lavori di restauro di Maison Lostan in Aosta" lire 500.000.000 (cinquecentomilioni) con imputazione sul capitolo 65920 "Spese per restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)" dett. 8763 (Interventi su beni immobili di interesse architettonico, artistico e storico di proprietà regionale – dett. non rilevante ai fini IVA) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di restauro del castello di Aymavilles, degli edifici annessi e del parco" lire 1.800.000.000 (unmiliardoottocentomilioni) con imputazione sul capitolo 65920 "Spese per restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)" dett. 8763 (Interventi su beni immobili di interesse architettonico, artistico e storico di proprietà regionale – dett. non rilevante ai fini IVA) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "L’intervento finalizzato al riutilizzo del castello Gamba di Châtillon" lire 500.000.000 (cinquecentomilioni) con imputazione sul capitolo 65920 "Spese per restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)" dett. 8763 (Interventi su beni immobili di interesse architettonico, artistico e storico di proprietà regionale – dett. non rilevante ai fini IVA) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Sistemazione degli impianti di sicurezza, antintrusione e antincendio del castello di Sarriod de la Tour in St. Pierre" lire 450.000.000 (quattrocentocinquantamilioni) con imputazione sul capitolo 65920 "Spese per restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)" dett. 8763 (Interventi su beni immobili di interesse architettonico, artistico e storico di proprietà regionale – dett. non rilevante ai fini IVA) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di completamento del sistema di sicurezza, antincendio e antintrusione del castello di Issogne" lire 500.000.000 (cinquecentomilioni) con imputazione sul capitolo 65920 "Spese per restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)" dett. 8764 (Interventi su beni immobili di interesse architettonico, artistico e storico di proprietà regionale – dett. rilevante ai fini IVA) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di sistemazione ed installazione di impianti al Castello di Fénis" lire 440.000.000 (quattrocentoquarantamilioni) con imputazione sul capitolo 65920 "Spese per restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)" dett. 8764 (Interventi su beni immobili di interesse architettonico, artistico e storico di proprietà regionale – dett. rilevante ai fini IVA) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
- per "Lavori di sistemazione ed installazione impianti al Castello di Gressoney-Saint-Jean e agli edifici annessi" lire 100.000.000 (centomilioni) con imputazione sul capitolo 65920 "Spese per restauro e manutenzione straordinaria di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, nonché installazione impianti e sistemazione museale (comprende interventi rilevanti ai fini IVA)" dett. 8764 (Interventi su beni immobili di interesse architettonico, artistico e storico di proprietà regionale – dett. rilevante ai fini IVA) del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2000 che presenta la necessaria disponibilità;
4) di approvare gli allegati n. 1 e n. 2 alla presente deliberazione.
Allegati 1 e 2
(Omissis)
PrésidentLe plan des travaux a reçu l'avis favorable à la majorité de la Vème Commission du Conseil régionale.
La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV) La présentation au Conseil de la Vallée du plan des travaux de la Surintendance des biens culturels est un fait important et cela pour différentes raisons.
Ce document permet au Conseil et par conséquent à la Communauté de mieux connaître les travaux et les dépenses aux programmes.
De plus ce document engage l'Administration, ses bureaux et ses responsables à réaliser ce qui est prévu par le plan et en rendre compte à l'Administration et au Conseil.
Ce plan des travaux de la Surintendance aux biens culturels a donc un rôle de programmation pour les activités futures des services concernés et représente un élément de transparence et d'information sur l'activité et les interventions dans le secteur archéologique, des biens architecturaux, artistiques et historiques; cela en rapport avec les compétences et les obligations institutionnelles de conservation du patrimoine culturel.
Le plan des travaux contemple une série de travaux à réaliser, à partir d'une estimation des besoins en termes de restauration des monuments et des sites archéologiques. Ces prévisions sont évidemment issues de recherches, d'études achevées ou de situations qui ont exigé de mesures urgentes et la mise en ?uvre des précautions nécessaires pour la sauvegarde et la restauration de certains biens archéologiques.
Les différentes dispositions des lois régionales: la n° 12/96, la n° 29/99 et la loi de l'Etat n° 109/98, la "loi Merloni", successivement et différemment modifiée, se superposent et ne concernent qu'en partie l'objet de cette délibération et cela compte tenu de l'absence, au moment actuel, du règlement pour les biens culturels que l'Etat devra approuver qu'à partir des mois prochains.
Dans l'attente d'uniformiser la réglementation établie pour la réalisation des travaux des biens culturels et les principes énoncés par la loi régionale n° 12 et ses modifications successives, il a paru important tout de même de planifier l'activité par l'approbation d'un plan de programmation, ce qui dans cette phase d'absence de réglementation spécifique permettra à cette Assemblée d'évaluer les activités prévues dans l'attente d'avoir, de la part des dispositions législatives nécessaires, une procédure spécifique et compatible en matière d'activité culturelle dans le domaine des biens culturels, historiques, architecturaux et archéologiques.
Les bureaux compétents ont donc rédigé les devis et les estimations de chaque chantier et les travaux ont été repartis en fonction du type de la prévision de dépense comme cela appert des annexes de la présente délibération. Cet acte fait la liste des travaux à réaliser concernant donc les biens historiques, artistiques, architecturaux et archéologiques.
L'approbation du plan permettra au Gouvernement d'engager la somme de 8.458 millions pour l'an 2000 pour les travaux prévus en annexe avec les variations en excédant ou par défaut, selon une prévision définitive déterminée et quantifiée sur la base des différents projets avec un écart maximal de 10 pour cent.
Le plan des travaux est un instrument de planification étroitement lié au budget annuel et pluriannuel de l'Administration qui représente l'instrument de programmation financière auquel le plan des travaux se rapporte en détaillant par la suite les interventions.
Ce plan présente donc le programme annuel et pluriannuel, se référant à la loi budgétaire, qui a fixé le montant nécessaire à financer les ouvrages présentés dans le même plan.
Le programme des trois ans est un document qui définit l'année de début des travaux sur la base des besoins à satisfaire et des priorités sur la base du montant qui est inscrit au budget de prévision de l'Administration.
La liste annuelle, qui est présentée pour l'an 2000 dans le document, est l'acte par lequel le Conseil autorisera par son approbation le Gouvernement à procéder à la réalisation des travaux et les dépenses de l'année en cours.
Il a été estimé important de présenter ce plan pour combler un retard dû au manque de dispositions dans la matière car nous sommes dans une phase d'incertitude compte tenu du manque de cohérence des actuelles dispositions, régionales d'un côté et étatiques de l'autre, et surtout compte tenu du déficit dû à l'absence du règlement, plusieurs fois déclaré, mais encore absent en matière de biens culturels, en exécution de la loi n° 109/98.
Sur la base des conditions actuelles donc on aurait pu ne pas procéder à cette présentation. Il a tout de même été considéré important donner suite à une première phase de rajustement.
Il est évident que la future planification des travaux sera rédigée plus rapidement juste après la loi de budget déterminant les ?uvres à réaliser sur la base des compétences budgétaires déterminées en fonction des disponibilités financières comme il est tout à fait évident.
Nous présentons ce plan et à partir de cette présentation de cette année cela continuera dans les années successives, bien sûr avec l'espoir, si cela s'avèrera possible, de le rendre compatible aux dispositions de loi et surtout réglementaires qui devront être définies par l'Etat pour le mois de juillet 2000 et donc on aura là un élément de référence aussi législatif qui est actuellement absent dans cette matière.
PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Siamo abbastanza perplessi su questo tipo di documento. Prendiamo atto che arriva in Consiglio un documento un po' più articolato, mentre altre volte era solo un elenco di opere.
La presentazione però di questo documento, ripeto, ci lascia molto perplessi. Innanzitutto si fa riferimento alla legge regionale n. 12/96 che già nel 1996 prevedeva, all'articolo 46, comma 5, che con legge separata la Regione avrebbe proceduto ad uniformare ai principi della presente legge la disciplina prevista per la realizzazione di lavori relativi ai beni culturali.
Va segnalato innanzi tutto che vi è, da parte della Regione, un ritardo di 4 anni rispetto all'impegno che la Regione si era dato: un ritardo legislativo che denota come in questo settore non sia presente la cultura della programmazione che la stessa legge regionale, la n. 12/96, invece prevede.
Nel presentare questo documento ci si richiama alla legge regionale n. 12/96, facendo riferimento a questa esigenza di programmazione. In realtà è un tentativo, mi consenta, Assessore, se non malriuscito, quanto meno abborracciato, perché questo documento ha poco a che fare con la legge regionale e con i principi della programmazione ivi contenuti.
Fra l'altro non so neanche come chiamarlo, lo continuo a chiamare documento perché nell'oggetto si parla di approvazione del "programma lavori", nel corpo del documento si parla di approvazione del "piano di programmazione" e nei documenti allegati si parla di "programma regionale di previsione" per cui non si capisce bene la fisionomia di questo documento che lei porta in Consiglio.
Se noi prendiamo la nostra legge regionale, in particolare il principio della programmazione ivi contenuto, viene evidenziato in cosa consiste un programma regionale di previsione: in esso vengono individuate intanto le priorità con cui vengono scelte le opere, poi c'è una tabella riepilogativa degli interventi e poi ci sono delle schede relative ad ogni singolo lavoro pubblico. Qui non siamo di fronte a un programma regionale di previsione perché non c'è nessuna scheda analitica dei lavori che vengono presentati.
Sempre la nostra legge regionale prevede che, oltre al programma regionale di previsione e a quello triennale, ci sia un programma regionale operativo annuale, ma un programma operativo in cui rientrano solo le opere che hanno già raggiunto la progettazione definitiva.
Ora in questo elenco di opere alcune l'hanno raggiunta, altre sono in fase di elaborazione, altre sono già all'appalto, altre sono allo studio, non c'è un'uniformità nel tipo di opere e non c'è neanche la distinzione della temporalizzazione di queste varie opere. Il documento quindi fa apparentemente riferimento alla legge regionale, in realtà non tiene conto affatto dei criteri della programmazione.
Cosa fa questo documento? E continuo a chiamarlo documento, Assessore, perché non so qual è il suo nome proprio, qui sono due o tre nomi che cambiano a secondo della pagina che uno va a consultare.
Non si capisce bene che senso abbia questo documento se non quello di riprendere tale e quale l'elenco delle opere così come sono state precisate nel bilancio di gestione: si ha l'impressione che gli uffici abbiano preso l'elenco delle opere su cui stanno lavorando, in base al quale hanno già suddiviso il loro bilancio di gestione fin dall'inizio dell'anno, e lo hanno riproposto con una tabella diversa presentandolo come piano di programmazione. Ma questo non è un piano di programmazione, non è un programma regionale di previsione: è solo un elenco dei lavori che riporta tra l'altro dati solo in parte comprensibili, non essendovi nessun elemento descrittivo che descriva le opere e che spieghi il senso delle scelte che vengono fatte.
Tra l'altro, Assessore, in questa tabella ci sono dei dati fra loro contraddittori. Già in commissione lo avevamo fatto risaltare. Ad esempio, se il piano è pluriennale, non si capisce perché si incomincia con l'anno 2000 a costo zero; se è pluriennale dal 2000 in avanti, il 2000 non c'entra per niente. Faccio un altro esempio: nella descrizione dei lavori che vengono fatti al Piccolo San Bernardo si parla di una ricerca archeologica al Colle del Piccolo San Bernardo, come si soddisfa tale ricerca? Il lavoro pubblico che soddisfa il bisogno di ricerca archeologica al Piccolo San Bernardo è l'allestimento di sale e restauri materiali: si tratta di una ricerca o di un museo?
Probabilmente il documento serve agli uffici: lo hanno predisposto, è un documento al loro interno, ma non riporta nessuna informazione chiara e trasparente per chi dovrebbe essere informato sulle priorità, sulle esigenze che ci sono, sulle scelte che vengono fatte, sul tipo di lavoro che viene svolto.
Entrando nel merito di alcuni interventi, volevo fare alcune osservazioni.
Qui nell'elencare nella parte deliberativa i vari lavori si parla, in moltissimi casi, di impianti di sistemazione museale; dovremmo avere in base a questo progetto la Valle d'Aosta trasformata in un museo perché si prevede: la Casa Farinet di Aosta trasformata in museo, la Torre dei Balivi di Aosta adibita a museo, il castello Bramafan di Aosta adibito a museo, il Palazzo di piazza Roncas utilizzato come museo, e questo lo posso capire; il restauro di Maison Lostan a fini museali, il Castello di Aymavilles diventa museo, il Castello Gamba di Châtillon museo, quello di Sarriod de la Tour museo, il Castello di Issogne museo, il Castello di Fénis, è già museo.
Mi sembra che abbiamo un proliferarsi di sedi museali, sarà anche interessante, ma sarebbe opportuno capire a cosa servono, e quale utilizzo se ne vuol fare.
Lei porta all'approvazione un programma di lavori in cui descrive alcuni lavori, ma senza dare il quadro generale.
Non solo, mi preoccupano alcune tipologie di lavori che paiono prefigurare altri interventi. Per soddisfare il bisogno della fruizione dei reperti archeologici di epoca romana rinvenuti in Regione Consolata, va risolto il problema della falda acquifera. Ma – e qui la mia domanda -: come mai si è giunti a questa situazione? Questo è un progetto che la Direzione beni archeologici ha sempre seguito, fin dall'inizio; se questo è l'esito in questo progetto, allora negli altri? Quale biglietto da visita abbiamo per gli altri progetti?
Il secondo progetto su cui siamo molto perplessi, e già in Consiglio sono arrivati echi di questo lavoro, riguarda la conservazione e valorizzazione di reperti archeologici di epoca romana rinvenuti nell'area del Foro romano di Augusta Praetoria in Aosta. Ricordo che tutta questa operazione è costata 1.800 milioni già finanziati, più 500 milioni per restauro e perizia suppletiva, per avere che cosa? Per avere quel risultato su cui questo Consiglio ha discusso.
E allora non solo siamo perplessi sulle modalità con cui si giunge alla programmazione, ma siamo perplessi sulle cose che vengono progettate e programmate e sugli esiti che ci sono perché se tutti i miliardi che spendiamo anche giustamente - perché sono d'accordo nello spendere in questo settore, casomai bisognerebbe spendere molto di più perché questo è un bene preziosissimo per la nostra Regione in tutti i sensi, dal punto di vista culturale e turistico e anche dal punto di vista economico - se questi soldi spesi dicevo, hanno come risultato il tetto sulle Porte Pretoriane, fossati per l'immondizia nella piazza del Foro, i lavori continui per rimediare a errori di progettazione, o altro tipo di errori, per la Villa Consolata - e mi limito solo a questi tre esempi -, sono soldi mal spesi e sono troppi i soldi spesi in questo settore, se sono spesi in questo modo.
Noi non siamo affatto soddisfatti di questo piano, non lo siamo né per la procedura né per le modalità: non parlo di modalità formali, ma della mancanza, almeno così risulta da questi pezzi di carta, di progettazione, se non l'intento di finire i lavori iniziati e basta. Se questo è l'obiettivo politico di questa Giunta, che rispetto a un settore così importante si preoccupa soltanto di portare a termine i lavori iniziati, a me sembra che sia un obiettivo politico molto basso, chiederei di volare un po' più alto in questo settore perché questo è uno dei settori clou dell'economia in Valle d'Aosta.
Un'ultima osservazione per quanto riguarda il Parco archeologico di Saint-Martin de Corléans: il finanziamento qui previsto va bene perché riguarda solo le opere protettive e queste vanno fatte urgentemente. Quello su cui non concordiamo è quell'orrore, quel parallelepipedo errore, di materiale simile a cemento, che viene calato all'interno di un quartiere vivo e lo stravolge con la sua presenza altamente impattante.
PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI)Nell'analizzare e nel dare la nostra impressione su questo documento riteniamo che vadano fatte due riflessioni: una di sostanza e una di forma. Partirei dalla forma anche perché questa molte volte diventa sostanza.
Il Consiglio regionale è chiamato ad approvare il programma lavori per l'anno 2000; penso che sia già di per sé intuitivo come la premessa di questo documento dimostri per certi versi una grande difficoltà da parte del servizio che fa riferimento al suo Assessorato nel programmare i lavori stessi e mi voglio spiegare meglio.
Una programmazione per il 2000 che inizi alla fine del primo semestre è quanto meno una programmazione mutilata al 50 percento, perché vuol dire che nel primo semestre di quest'anno nella migliore delle ipotesi non c'è stata programmazione e con una rima vorrei dire che c'è stata forse abbastanza improvvisazione.
Leggiamo e apprendiamo, e l'Assessore ce lo ha argomentato in commissione, che questo documento è necessario per poter impegnare con deliberazioni successive di Giunta le risorse già stanziate in sede di bilancio 2000. Se così è, la sensazione è che senza questo documento di programmazione e senza le delibere di Giunta, che saranno adottate non so se nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, avremmo avuto sicuramente una cifra molto vicina agli 8,5 miliardi di avanzo di bilancio, perché ad oggi il servizio non si era preoccupato di essere operativo su questi macroprogetti.
Questa può essere forma che qualcuno può ritenere inutile nell'analisi di un documento. Noi non la riteniamo inutile anche perché, soffermandoci ancora per un attimo sulla forma, siamo un po' sorpresi dal fatto che un documento di programmazione annuale, forse per mitigare gli effetti limitati, si presenti con una sezione triennale peraltro non richiesta nel contesto della sostanza che andiamo ad approvare e oltre a questo riporti dei capitoli a zero.
Sicuramente è un'innovazione che se dovesse essere riportata in sede di bilancio, probabilmente ci porterebbe a discutere anche delle cose che non si fanno.
Vorrei soltanto ricordare come Verrès, nell'allegato II, ha per il 2000 uno stanziamento di 0 lire, ma Verrès non è l'unico caso a 0 lire, perché la ricerca archeologica, al Colle del Piccolo San Bernardo ha uno stanziamento di 0 lire e lo scavo in Saint-Etienne ha uno stanziamento di 0 lire.
Allora diventa curioso capire qual è il motivo per cui l'Assessorato ha ritenuto di mettere nel piano della programmazione annuale degli interventi a 0 lire, probabilmente per farci vedere che nel secondo anno e nel terzo anno ci sono delle idee.
Ma questo sicuramente non lo ritengo significativo ed esaustivo perché sicuramente il prossimo anno, oltre a questi interventi che hanno già impegno per il 2001 e il 2002, immagino che ci saranno tanti altri interventi che qui non sono indicati perciò mi sembra quanto meno strano già il modo in cui è stato presentato questo documento.
Per entrare invece nel merito, che è poi l'aspetto che più ci interessa, dobbiamo fare una premessa che sgombri il campo dagli equivoci, nel senso che gli interventi di conservazione e di restauro a tutela del patrimonio monumentale e archeologico di questa Regione sono interventi che sempre abbiamo caldeggiato e sui quali l'Amministrazione non sempre ha adottato tempistiche compatibili con le aspettative dei Valdostani.
Ciò detto, dobbiamo però valutare nel merito che tipi di interventi questo progetto annuale prevede e su questo noi avremmo forse cambiato in parte la titolazione, nel senso che avremmo chiamato: programma lavori, per l'anno 2000, di conservazione, di restauro, di scavo archeologico e di aggetti cementizi vari perché una parte delle critiche che ha fatto la collega Squarzino sono in toto condivisibili e già sostenute da noi in questa sede e in altre.
Vorrei fare una breve disamina degli elementi sicuramente più negativi di questo piano. Su Saint-Martin de Corléans sono già state dette molte cose, non vorrei che Saint-Martin de Corléans fosse da qui a un paio di lustri nella stessa situazione in cui si trova il cosiddetto "grattacielo del quartiere Cogne", una mostruosità contro la quale una parte della città di Aosta insorse sin dall'inizio, una mostruosità che oggi quelle stesse forze che componevano la maggioranza di allora si sono finalmente convinte che è il caso di radere al suolo. Non vorrei che il quartiere Cogne avesse un contraltare in campo di interventi di restauro e di conservazione nel Parco cosiddetto "archeologico di Saint-Martin".
Non mancheremo, a costo forse di essere ripetitivi e forse noiosi, di sottolineare ogni volta che si parlerà del Parco archeologico di Saint-Martin l'obbrobrio della progettazione che questa maggioranza e questa Giunta hanno avallato e sono intenzionate a portare a completamento.
Il Foro romano è l'ennesima vergogna di come vengono gestiti i reperti archeologici in questa Regione perché qualsiasi cittadino che oggi si affacci sul Foro romano, che per essere chiari sta fra la Cattedrale o meglio tra un bar che ha la medesima denominazione e via de Tillier, non può che vedere una colata di vasconi di cemento, una piastrellificazione di una superficie significativa, una superficie assolata e infrequentabile durante la stagione estiva.
La scorsa estate non si riusciva ad attraversare questa enorme distesa cementificata perché il calore che veniva rilasciato da questi enormi blocchi di cemento era tale da creare una situazione di soffocamento e di grosso fastidio. Questo da un punto di vista della sensazione, da un punto di vista estetico sfido qualsiasi cultore dei reperti archeologici a sostenere che quel lavoro abbia un suo senso e abbia un suo inserimento nel contesto in cui si vuole inserire. L'intervento del Foro romano per 500 milioni è l'ultimo tassello di una folle spesa che non ha portato a un arricchimento culturale di questa città, ma a un ulteriore abbrutimento.
Sulla Regione Consolata mi auguro che questi 100 milioni più i 120, più i 300 del 2002 sino gli ultimi, o meglio, che siano funzionali all'apertura di questo sito perché se capiamo bene, il fatto di prevedere spese fino al 2002 ci lascia sottendere che sino al 2002 non si riuscirà ad avere libero accesso e fruibilità alla villa di Regione Consolata.
Sono 15-20 anni che l'Amministrazione regionale continua a stanziare risorse per questo sito archeologico senza risolvere i problemi, ma per certi versi aggravando i problemi, è notorio tutto il fenomeno della condensa creato dal tipo di copertura che è stato fatto in quel sito, è notorio che questo tipo di copertura ha creato dei danni irreversibili ai pavimenti a mosaico, che erano stati conservati per 2.000 anni nel sottosuolo della nostra città e una volta portati alla luce sono stati danneggiati in parte irrimediabilmente, pertanto ci auguriamo che quanto prima l'Assessore sia in grado di fare il punto della situazione villa romana in Regione Consolata.
Sulla Porta Pretoria di Aosta penso che siano già state dette molte cose in questo Consiglio, nel dibattito pubblico, che c'è stato sugli organi di informazione, e in commissione. Non concordiamo affatto sul tipo di intervento che è stato svolto, avevamo auspicato che prima di intervenire sulla cortina esterna della Porta Pretoria ci possa essere un confronto con i tecnici che stanno seguendo i lavori, per fare un lavoro diverso e migliore rispetto a quello che è stato effettuato.
Sul ponteggio inerente al Teatro romano può darsi che l'Assessore faccia una scommessa vincente, può darsi che questo ascensore alla fine diventi un'attrazione al pari della Tour Eiffel,, che doveva essere lì per l'esposizione mondiale e che è tuttora lì in quanto è divenuta una delle attrattive principali di Parigi. Non so se l'ascensore al Teatro romano diventerà una delle attrattive principali della città di Aosta, se così sarà, sarà un'intuizione che riconosceremo a memoria postuma - postuma sull'Assessorato perché mi auguro che ci sia una rotazione - all'Assessore Pastoret. Se così non sarà, sarà un altro degli obbrobri che questa maggioranza si sarà accollata nei tanti interventi dissennati che hanno caratterizzato la politica dei beni culturali.
Potrei continuare ancora con questo elenco, perché anche in altri interventi rimangono dubbi su quello che voglia essere fatto o non voglia essere fatto, rimangono dubbi sulla fretta e dunque sull'accuratezza con cui questo documento è stato redatto e mi spiego meglio.
Nell'allegato II - leggo testualmente -: "Verrès, programma speciale pluriennale di sistemazione e installazione impianti; progetto preliminare da iniziare, anno 2000: lire 0". Ora Verrès immagino che sia il castello, però non è scontato anche perché a Verrès ci sono anche altre case che possono avere pregio storico e che potrebbero essere oggetto di intervento, e Saint-Gilles penso che sia una di queste, di conseguenza, scrivere Verrès, Assessore, è sintomo di una certa improvvisazione che ha connotato l'intero piano.
Mi soffermo brevemente su Palazzo Roncas, anche perché è stato oggetto di un affettuoso invito fatto dal Comandante dei Carabinieri questa settimana nel corso della celebrazione del centoottantaseiesimo anno della fondazione dell'arma, noi qui affidiamo uno studio di fattibilità non meglio specificato, ma che peraltro l'Assessore ci ha illustrato in commissione e che, se non ha cambiato idea nelle more del passaggio dell'atto dalla commissione al Consiglio, dovrebbe essere uno studio di fattibilità per il collegamento sotterraneo con la sede dell'attiguo museo.
Ipotizzare il collegamento, quando Palazzo Roncas è fatiscente, quando Palazzo Roncas, prima ancora di essere collegato, deve essere liberato e risistemato, mi sembra, per utilizzare un'espressione tipica della vulgata contadina, mettere il carro avanti ai buoi, nel senso che sarebbe meglio prima capire cosa fare in Palazzo Roncas, fare gli interventi necessari per evitare le infiltrazioni dai tetti per evitare il deterioramento di questo palazzo e poi prevedere il collegamento con il museo antistante.
L'insieme di questo documento ci convince che il giudizio non può essere limitato in astratto a 8,5 miliardi che vengono impegnati per la valorizzazione del patrimonio culturale, non saremmo sicuramente contrari a un'ipotesi siffatta. Siamo invece profondamente contrari alle singole destinazioni di questi 8,5 miliardi perché riteniamo dal nostro punto di vista che, al di là di una programmazione approssimativa - e passi -, gli interventi nel dettaglio siano in larga parte interventi non condivisibili. Anche se poi, e lo voglio evidenziare perché non vorrei strumentalizzazioni al riguardo, diversi di questi interventi sarebbero auspicabili, ma auspicabili probabilmente con contesti e con attenzioni diverse.
Il Castello Gamba, per il quale sono indicati qui 500 milioni, è uno di quegli argomenti che il nostro collega di gruppo, vuoi anche per il legame esistente tra il suo paese e il castello, ha sempre sostenuto. Non è che votiamo contro all'intervento nel Castello Gamba, ma votiamo contro a un modo di programmare delle situazioni che non sappiamo dove vadano a parare.
Il Presidente Viérin sorride, ma la fiducia su queste cose non ci sentiamo di delegarla in bianca, perché gli interventi che avete messo in campo, e li abbiamo ricordati prima: il Foro romano ad Aosta, Saint-Martin ad Aosta e così via elencando, hanno portato a delle conclusioni che non ci sentiamo assolutamente di condividere perciò anche questi progetti preliminari, buttati nel calderone degli 8,5 miliardi, senza sapere dove andranno a parare, Assessore, è una delega in bianco che lei può chiedere alla sua maggioranza, ma che non può chiedere a chi sta qui a controllare gli atti della maggioranza stessa.
PrésidentSi personne ne demande la parole, la discussion générale est close.
La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV) Permettetemi, colleghi, di esordire con una battuta: abbiamo appreso oggi dal Consigliere Frassy che si vota contro, essendo a favore. È un aspetto singolare, il Presidente del Consiglio non ci ha mai illuminati su queste possibilità all'interno di questa Assemblea, credo che ci aggiornerà nei tempi e nei modi dovuti.
Capisco che il Consigliere Frassy si debba giustificare dicendo che non è contrario a che si facciano delle cose però, visto che le fa la maggioranza, non va bene, per cui vota contro?
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
? e aggiungo allora, a giustificazione dell'intervento del Consigliere Frassy, dicendo che sono fatte in modo che a lui non piacciono e sono fatte male?
Frassy (fuori microfono) ? così va bene?
Pastoret (UV)? spero di aver dato soddisfazione al Consigliere Frassy su questo?
Credo di dover richiamare l'attenzione sul fatto che il modo in cui si fanno le cose dal punto di vista tecnico non è deciso né dall'attuale Assessore, né da chi gli succederà. Ci sono dei tecnici che fanno delle scelte e c'è una parte politica che ha attribuito loro il compito di fare queste scelte ed il risultato riguarda un ambito che non è solo ed esclusivamente di valutazione politica.
Spero, visto che le domande sono state tante, di riuscire a dare risposta a chi le ha poste e inizio con l'appunto che la Consigliera Squarzino ha fatto. Ha esordito dicendo che l'articolo 46 della legge regionale n. 12 è disatteso perché si doveva normare la materia, mentre questo non è mai stato fatto.
Questo è appunto quanto ho già detto e si porta in approvazione il piano, comunque, in assenza di disposizioni legislative che ce lo impongano, lo portiamo perché questo è il primo passo che si desidera fare per andare a riempire un vuoto che era di conoscenza, di competenza, di informazione e di decisione da parte del Consiglio, poi sulla valutazione concordo con il Consigliere Frassy: c'è chi si propone di operare in un modo e chi in un altro.
Vorrei ricordare che la legge regionale n. 12 e successive modificazioni escludono i lavori relativi ai beni culturali. La Consigliera Squarzino dice: "Sono esclusi, però non avete seguito la procedura che è prevista per i lavori pubblici".
Gli uffici tecnici nostri applicano per i loro lavori, laddove è possibile, la legge n. 109/98, ma ho già detto prima nella mia presentazione che in carenza del regolamento di attuazione, che non sarà approvato verosimilmente prima della fine del mese di luglio, e abbiamo aspettato - ecco le ragioni del ritardo, Consigliere Frassy - di avere una materia di certezza su questo, certezza che non è arrivata. In carenza del regolamento si è ritenuto opportuno per quanto possibile seguire le procedure previste dalla legge regionale, per quanto possibile evidentemente perché la tipologia dei lavori non corrisponde alle disposizioni attualmente previste.
Ma noi potremo procedere ad uniformare le problematiche dei beni culturali e intendiamo farlo con un riordino della legislazione esistente nel momento in cui si sarà giunti all'approvazione del regolamento nazionale e avremo una certezza di riferimento anche sotto quel punto di vista ed è alla luce di quanto sopra e da quanto dettato come criterio di carattere generale da queste due leggi: la legge regionale e quella statale, che si è voluto predisporre un primo documento programmatico triennale con il relativo elenco annuale del piano lavori.
Ho detto, e ripeto quanto ho detto nella presentazione, che: "? dans cette phase d'absence de réglementation spécifique ce plan permet tout de même à cette Assemblée d'évaluer les activités prévues dans l'attente d'avoir des dispositions législatives nécessaires et d'avoir une procédure spécifique et compatible en matière d'activité dans le domaine des biens culturels, historiques, architecturaux et archéologiques?".
Ho già detto questo come premessa. Ho detto che questo piano viene presentato senza nessun obbligo, ma vuol essere un momento di trasparenza, di discussione. Abbiamo avuto dei rilievi, i Consiglieri che sono intervenuti non condividono certi tipi di valutazione, personalmente non condivido alcuni degli altri rilievi che sono stati messi, ma credo che sia un luogo importante questo in cui dibattere di queste cose perché questo ci evita di passare attraverso le informazioni date solo con le interpellanze e le singole iniziative.
Credo che sia stato anche interessante il confronto in sede di commissione ed è stato questo lo scopo che ci ha animati. Evidentemente questo piano si tarerà man mano e andrà a completarsi nel corso degli anni, essendo una vera e propria previsione triennale, con l'approvazione del piano lavori annuale e della previsione triennale.
Accetto un rilievo che il Consigliere Frassy fa laddove fa notare che si approva una spesa per l'anno e poi abbiamo una somma pari a 0 per il 2000. Questo è un rilievo che posso accettare, ma condivido e sono il primo a dire che per il prossimo anno verremo con un documento annuale e con un documento triennale separati se questo potrà consentire di avere una migliore comprensione.
Sembrava che, dato il numero ridotto di interventi che si propongono, non essendo questo un piano lavori dei lavori pubblici, fosse evidente che la colonna riferita all'anno 2000 definisce la spesa che andiamo ad approvare con questo atto e per gli anni 2001-2002 si legge il resto dell'elemento programmatorio, ma se la lettura potrà essere fatta in modo migliore con due documenti separati, non c'è nessuna difficoltà a seguire questa strada.
Vorrei però ritornare ad alcune considerazioni e vorrei ricordare all'Assemblea che gli argomenti che sono stati posti all'attenzione da parte dei Consiglieri Frassy e Squarzino sono argomenti di cui si è discusso in commissione e tutta una serie di informazioni sono state date in quella sede.
Non pretendo che in commissione ci sia stato il soddisfacimento sulla base delle informazioni date, però, suvvia, chiederei un minimo di garbo e di non venire a dire in questa sala consiliare qualcosa di diverso rispetto a quanto io e chi mi accompagnava abbiamo detto in commissione.
Cito un esempio: il Consigliere Frassy si è trovato ad attraversare la piazza del Foro senza un albero, in condizioni disastrose, con la diffusione del calore dei lastroni. In commissione ho detto qual è la situazione ed è stato spiegato per quanto riguarda il Foro che quanto viene presentato adesso riguarda i lavori necessari per procedere all'intervento conservativo dei reperti romani rinvenuti, ma ho anche aggiunto che il termine dei lavori è previsto contrattualmente nel mese di settembre 2000, quindi se i Consiglieri Frassy e Squarzino esprimono dei giudizi, li esprimono su un cantiere in attività e non su un'opera realizzata. Non so se l'opera finita darà loro soddisfazione, ma ne discuteremo in quel momento?
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
? forse sarà tardi, ma vorrei che mi si dicesse se l'Assessore deve venire qui a discutere sull'organizzazione/realizzazione di un cantiere; io sono anche disponibile a farlo.
Abbiamo anche esaminato in commissione le problematiche riguardanti le piante e il sole, ma era stato detto in Consiglio nel corso di un'iniziativa consiliare presentata dal Consigliere Lanièce, che si sta procedendo alla sistemazione di 350 metri quadri di messa a verde e che verranno posti a dimora gli alberi per poter ombreggiare la zona del Foro.
Su ognuno degli esempi che sono stati fatti, che considero come appunti fatti all'Amministrazione e che accetto anche, potrei mettermi a fare dei rilievi perché tutte queste cose, a partire dalla Porta Pretoria per arrivare al Teatro romano, sono state ampiamente analizzate e dibattute.
Il Consigliere Frassy a proposito del Teatro Romano, cita la Tour Eiffel, credo di non ricordare male, sarò curioso poi di vedere i verbali della commissione, ma ho detto in quella sede che l'ascensore è a servizio del cantiere e sono stati specificati quali sono i lavori che dovranno essere fatti sul cantiere con il nuovo ponteggio. Si è anche detto che questo ascensore sarà messo a servizio anche dei visitatori. Non voglio difendere la scelta effettuata, vorrei solo che ci fosse la correttezza di venire a dire in sala quanto è stato fornito come elemento di chiarimento.
Poi, ripeto, se non si è d'accordo o se si è d'accordo, questo è un fatto che appartiene al dibattito politico e che accetto in tutta tranquillità, ma il fatto che si vengano a dire cose diverse rispetto a quanto è stato fornito come elemento di informazione e spiegazione, lo trovo scortese nei miei confronti e nei confronti dei colleghi che sono qui e che ricevono un'informazione distorta rispetto a queste cose.
PrésidentLa parole au Conseiller Frassy pour déclaration de vote.
Frassy (FI)Alcune considerazioni sulla replica dell'Assessore oltre che sul documento.
Mi compiaccio sul fatto che l'Assessore abbia corretto il suo esordio, altrimenti avrei dovuto replicare che stava manipolando, come i tre "saggi" della commissione sul Referendum, la realtà dei fatti, perché ho detto sì alle necessità di intervento e poi ho detto no alla tipologia di intervento. Molte volte?
(interruzione del Presidente della Giunta, fuori microfono)
? come? Sul referendum, Presidente, la possiamo aprire la digressione, sul referendum siamo stati?
Président? pour déclaration de vote veuillez rester sur l'argument.
Frassy (FI)? rimanendo sull'argomento, molte volte la manipolazione della realtà porta a dover cambiare la direzione verso cui ci si muove. Con una metafora calcistica, quando inizia il secondo tempo, se si continua a correre nella stessa porta del primo tempo, si fa autogol. A noi non piace fare autogol, questo è un po' il senso.
Perciò la necessità di intervento su questi singoli siti è condivisa, non sono condivise le tipologie di intervento. Questo è il motivo per cui il nostro gruppo ribadisce il suo giudizio e quindi il suo voto negativo a questo provvedimento.
Per quanto riguarda le cose che sono state dette in commissione, sono state ripetute in aula da noi e dall'Assessore dopo; quanto all'ascensore, è l'unico aspetto su cui abbiamo detto che a posteriori ci potrà essere per certi versi un valore aggiunto, non tanto sul restauro quanto sull'attrattiva.
Per il resto, Assessore, lei fa l'Assessore e noi facciamo i Consiglieri di opposizione, perciò come lei difende le sue iniziative, i suoi uffici e i suoi cantieri, abbiamo altrettanto diritto di difendere le nostre tesi e di conseguenza di esprimere anche il nostro dissenso pieno rispetto a quelle che sono le proposte di deliberazione.
Perciò per questi motivi e soprattutto per i motivi espressi in dettaglio nella discussione generale, ribadiamo il nostro voto contrario.
PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Per esprimere il nostro voto contrario a questo documento, io continuo a chiamarlo così, perché anche dalla replica dell'Assessore non ho capito bene qual è il nome esatto che va attribuito a questo documento e anche perché ho preso atto delle osservazioni che l'Assessore ha fatto.
Non sono qui per dare dati diversi: il mio intervento è stato relativo alla valutazione della tipologia di opere, e credo che in un dibattito fra un Consigliere e un Assessore si possano esprimere valutazioni diverse rispetto a uno stesso oggetto. Perché è vero che piazza Foro è ancora un cantiere, ma quella colonna finta, piazzata così, quella colonna anche a fine cantiere sarà sempre lì.
Il fatto di aver deciso di coprire - e anche qui questa idea di coprire sempre tutto - di coprire un percorso bello, interessante, che riproponeva quello che una volta era il Foro con le botteghe a latere, il voler coprire tutto questo sito, al di là delle successive rifiniture con piante o con panchine, non cambia la fisionomia dell'opera che a nostro avviso non valorizza, ma rovina quello che era un sito interessante.
PrésidentLa parole au Conseiller Cuc.
Cuc (UV)Al contrario dei colleghi che mi hanno preceduto mi dichiaro soddisfatto soprattutto del lavoro che è stato svolto in commissione in quanto abbiamo potuto con gli interventi sia dell'Assessore che dei tecnici avere un quadro preciso e dettagliato dei tipi di interventi che questo Assessorato andrà ad affrontare per la tutela di questi beni e per la realizzazione di tutta una serie di interventi.
Vorrei però suggerire, come avevo già dichiarato in commissione, la predisposizione di un elemento utile per evitare polemiche in futuro e mi rivolgo più che all'Assessore agli uffici competenti.
Porto un esempio per chiarire meglio: rispetto alla polemica che c'è stata sulla copertina posta sulle Porte Pretoriane c'è stato riferito in commissione che erano state organizzate delle conferenze in biblioteca e date delle informazioni generali sui lavori. Forse un cartellone alla base della Porta Pretoriana, magari anche scritto in diverse lingue, potrebbe dare spiegazioni ulteriori e visibili a tutti i passanti.
Facendo l'esempio del Consigliere Frassy che si è bruciato le gambe o altro attraversando il piazzale del Foro, l'Assessore ha spiegato che questa è ancora un'opera in fase di evoluzione e ultimazione, ma anche in questo caso un cartellone esplicativo non solo per il collega Frassy che attraversa questa piazza, ma anche per i turisti o chi ci deve transitare potrebbe essere utile per il futuro e soprattutto per evitare polemiche di ogni genere.
Ho poi vissuto in modo diretto la vicenda dell'inizio dei lavori progettuali del castello di Aymavilles e di questo come Amaveullen, ringrazio la sensibilità della Giunta, ho visto il metodo di lavoro che ha impostato l'Assessore: il fatto di aver istituito un comitato tecnico-scientifico che coinvolgeva sia i tecnici progettisti, gli esperti in materia di tutela, l'Assessore e l'ente locale, che alla fine è quello che avrà a disposizione sul proprio territorio questo bene, è un metodo di lavoro che permette di arrivare a dei risultati certi e veloci, che sbloccano le situazioni che erano ferme da anni, e soprattutto condivise da tutte le parti interessate.
Quindi dichiaro da parte del nostro gruppo e della maggioranza parere favorevole e appoggio totale a questo programma di lavori.
PrésidentToujours pour explication de vote la parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV) Per confermare il voto favorevole a questo piano lavori, ma anche per dare un'informazione alla Consigliera Squarzino.
Annuncio voto favorevole e chiarisco che non si tratta di interventi di recupero museale, la denominazione è riferita al capitolo del bilancio e non ha nulla a che vedere con la tipologia dell'intervento. Evidentemente con il voto favorevole andremo ad approvare questo piano lavori che contiene opere che si realizzeranno anche sulla base di progetti già presentati in precedenza.
Ricordo che quello del Foro romano fu approvato in Giunta nel 1997; io non c'ero, altri si.
PrésidentJe soumets au vote l'objet n° 35:
Conseillers présents: 28
Votants: 25
Pour: 19
Contre: 6
Abstentions: 3 (Collé, Lanièce, Marguerettaz)
Le Conseil approuve.