Oggetto del Consiglio n. 1089 del 12 gennaio 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1089/XI Reiezione di proposta di legge: "Norme in materia di concorsi e avvisi pubblici per l'assunzione di personale medico e infermieristico professionale presso l'Unità Sanitaria Locale della Valle d'Aosta". (Approvazione di ordine del giorno)
Articolo 1 (Finalità)
1. Al fine di garantire piena efficacia ed efficienza all'assistenza sanitaria ed ospedaliera sul territorio regionale, in applicazione dell'articolo 3, comma primo, lettera l), della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4 (Statuto speciale per la Valle d'Aosta), e in attuazione ed integrazione delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421) e nel decreto del Presidente della Repubblica 10 dicembre 1997, n. 483 (Regolamento recante la disciplina concorsuale per il personale dirigenziale del Servizio sanitario nazionale), le assunzioni e i conferimenti di incarico presso l'Unità Sanitaria Locale (USL) della Valle d'Aosta sono regolamentati dalla presente legge.
Articolo 2 (Ambito di applicazione)
1. La presente legge si applica esclusivamente al personale medico e infermieristico professionale.
Articolo 3 (Concorsi e avvisi pubblici)
1. Nell'USL della Valle d'Aosta, i concorsi e gli avvisi pubblici per titoli e/o esami a copertura di posti a ruolo di dirigente sanitario e di infermiere professionale devono accertare e valutare preliminarmente gli indispensabili requisiti e le necessarie capacità professionali attinenti l'esercizio delle funzioni messe a bando.
2. Tra le prove d'esame deve essere previsto un colloquio, finalizzato ad accertare la conoscenza della lingua francese.
Articolo 4 (Graduatoria finale)
1. La graduatoria generale finale di merito, in osservanza delle vigenti disposizioni di legge, è formata secondo l'ordine dei punteggi ottenuti dai candidati per i titoli e per le singole prove d'esame.
Articolo 5 (Valutazione della prova linguistica)
1. Il positivo superamento della prova di accertamento della conoscenza della lingua francese attribuisce ai candidati un punteggio aggiuntivo e variabile, a seconda del giudizio riportato, tra il cinquanta per cento e il cento per cento dei punti previsti per il curriculum formativo e professionale.
2. La prova linguistica in nessun caso può essere pregiudizievole alla graduatoria finale di idoneità. Il suo superamento è requisito essenziale per l'attribuzione dell'indennità prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 maggio 1988, n. 287 (Norme per la corresponsione dell'indennità di bilinguismo al personale dei comparti del pubblico impiego in servizio presso uffici o enti ubicati nella regione autonoma a Statuto speciale Valle d'Aosta).
Articolo 6 (Incarichi temporanei)
1. Gli avvisi pubblici per il conferimento di incarichi temporanei di dirigente sanitario e di infermiere professionale a copertura provvisoria di posti a ruolo nell'USL della Valle d'Aosta devono accertare e valutare unicamente gli indispensabili e necessari requisiti professionali attinenti la qualifica funzionale in assegnazione.
Articolo 7 (Facoltatività della prova di accertamento della lingua francese)
1. I concorrenti agli avvisi pubblici, di cui all'articolo 6, non hanno l'obbligo di sostenere la prova orale di accertamento della conoscenza della lingua francese. Essa è demandata alla discrezionalità del singolo candidato, deve essere espressa nella domanda e in nessun caso può essere pregiudizievole alla graduatoria finale di idoneità.
2. Il superamento della prova è valido ai soli fini della indennità prevista dal d.p.c.m. 287/1988.
Articolo 8 (Abrogazione di norme)
1. Sono abrogate le disposizioni di legge regionale incompatibili con la presente legge.
Articolo 9 (Dichiarazione d'urgenza)
1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 31, comma terzo, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.
PrésidentSur le projet de loi en question la Vème Commission du Conseil a exprimé un avis contraire à la majorité sur le nouveau texte élaboré par le Conseiller rapporteur.
La parole au rapporteur, Conseiller Frassy.
Frassy (FI)Prima di iniziare ad addentrarci nel contenuto della proposta di legge che il nostro gruppo si appresta ad illustrare all'aula, vorremmo ricordare l'iter pesante e lungo di questa proposta di legge.
Siamo stati abituati a proposte di legge che riuscivano ad arrivare all'aula consiliare nel giro di poche settimane da quando venivano licenziate dalla Giunta, questa proposta di legge invece arriva all'aula dopo ben 7 mesi da quando è stata depositata all'Ufficio di Presidenza. Fra l'altro arriva dopo 7 mesi con un iter particolare perché in maniera innovativa è stata sottoposta non soltanto a quello che era un esame di tipo politico nelle commissioni, ma è stata anche oggetto di un parere richiesto dalla V Commissione all'Ufficio legislativo, ed era un parere di legittimità, di fattibilità di quello che era il percorso legislativo. Ed è sicuramente un dato quanto meno curioso, perché sinora non vi erano mai state richieste di vaglio preliminare della fattibilità del progetto legislativo, era semmai la Commissione di Coordinamento che esprimeva il suo giudizio nel merito, rinviando se del caso la legge al Consiglio regionale.
Dopo questo parere all'Ufficio legislativo la legge fu portata una prima volta all'aula e venne poi rinviata in commissione, sull'ipotesi che il disegno di legge n. 56, che era in fase di perfezionamento, avrebbe potuto recepire o perlomeno affrontare anche il problema che affronta la nostra proposta di legge, ossia la regolamentazione dei concorsi nell'ambito dell'USL, in particolar modo in riferimento a quella che è la prova di accertamento del francese che come sappiamo è prova preliminare.
Questo in estrema sintesi è stato l'iter che prima definivo complesso: perché una norma che tratti dell'accertamento preliminare del francese e perché una norma che riguardi solamente la sanità. Questa è stata la domanda che in commissione è stata posta in maniera ricorrente.
La risposta a questa domanda è molto semplice. Non volevamo noi addentrarci in una materia complessa, come quella dell'accertamento della conoscenza della lingua francese, ma volevamo affrontare quella che ritenevamo e riteniamo tuttora essere un'emergenza, fra le tante emergenze che vive la nostra regione e che vivono i nostri concittadini, ed è l'emergenza della "situazione sanità" in questa regione.
Ci siamo resi conto come nei fatti tante fossero sì le cause di quest'emergenza sanità in Valle d'Aosta, ma fra le tante cause sicuramente una era dovuta alla maggiore difficoltà che comportava l'accesso all'interno dei ruoli dell'USL per la prova preliminare di francese.
Questo è un dato di fatto che è stato oggetto di riflessioni nelle audizioni che abbiamo sentito a margine dell'esame del disegno di legge n. 56, sulla riforma sanitaria, licenziato dall'ultimo Consiglio regionale del 1999, ma soprattutto è un elemento che, al di là di quelli che sono i pareri, sta nei numeri. E questo sicuramente è il dato che più pesa sulla convinzione che ci ha portato a formulare questo disegno di legge.
Vorrei brevemente ricordare alcuni dati ai colleghi concernenti i concorsi dal 1995 al luglio 1999 per gli infermieri. Abbiamo nel 1996 un bando per 30 posti, 24 superano l'esame di francese, 68 non superano l'esame di francese. Nel 1996 abbiamo un bando per 40 posti, 55 superano l'esame di francese, 74 non superano l'esame di francese. Nel 1998 abbiamo un bando per 62 posti, 61 superano la prova, 63 non la superano. Nel 1999 24 la superano e 27 non la superano.
Ora questi dati nella loro crudezza ci dicono che oltre il 50 percento dei partecipanti ai bandi relativi ai posti messi a concorso per gli infermieri non hanno superato l'esame preliminare di accertamento della lingua francese. Questo sicuramente è un elemento che non ci autorizza a dire che fossero degli ottimi infermieri, ma che non ci autorizza neppure a dire che fossero dei pessimi infermieri, e ci porta comunque a concludere che, sulla carenza riconosciuta di organico per quanto riguarda i posti da infermiere, un buon 50 percento di queste persone che infermieri non lo sono diventati perlomeno nei ruoli dell'USL avrebbero potuto essere presi in considerazione per quella che poteva risultare la loro capacità professionale.
Il dato complessivo invece di quanto è stato messo a concorso dal 1995 al luglio 1999 per tutte le figure professionali, quindi non solo infermieri, ma tecnici e medici, non si discosta da questa situazione, in quanto su 868 candidati 505, il 58 percento, ha superato la prova di francese e 363, il 42 percento, non ha superato la prova di francese.
Non ci troviamo qui di fronte allo studente che, fra le tante materie, non conosce il francese, non conosce la matematica, ed è giusto dunque che in un percorso scolastico si debba tenere conto dell'insieme di tutte le materie, perciò può essere giusto che venga rimandato o bocciato anche per l'insufficienza conseguita in una sola materia.
Qui ci troviamo invece in una situazione ben diversa, ed è la situazione di chi deve andare a ricoprire dei posti che competono a responsabilità professionali ben precise e a cui viene richiesto in via preliminare di dimostrare una conoscenza di tipo linguistico, che nulla apporta alla professionalità del posto che viene messo a ruolo.
È evidente che da questi numeri la convinzione nostra è rafforzata, anche perché riteniamo che fra le tante situazioni il diritto alla salute sia una di quelle questioni che no può essere messo in discussione ed essere subordinato a valutazioni diverse, che non siano quelle squisitamente professionali.
Di più. L'Assessore alla sanità si è accorto che il meccanismo dell'esame di accertamento preliminare era un meccanismo che alla fine avrebbe creato la paralisi in ambito ospedaliero, tant'è che in maniera pragmatica per certi versi, ma subdola per altri, ha messo in moto un meccanismo sul quale nessuno ha obiettato alcunché, ed è il meccanismo delle convenzioni. Tale meccanismo porta ad operare all'interno dell'USL quei medici a cui nessuno ha chiesto l'accertamento preliminare del francese. Ma questo perché? Sul presupposto che l'emergenza sanità va affrontata e gestita con la copertura dei posti a ruolo, indipendentemente dal fatto che la conoscenza del francese sia dimostrata, sia superata o meno.
Allora la prima deroga è stata per certi versi tracciata dall'Assessore. Si tratterebbe a questo punto di avere la volontà politica quanto meno di normare un'ipotesi di deroga nel perdurare della situazione dell'emergenza. E noi ci aspettavamo che un discorso di questo genere, seppur limitato a quella che poteva essere la situazione contingente di emergenza, venisse affrontato nell'ambito del disegno di legge n. 56.
Ora questo non è accaduto e nell'ambito del disegno di legge n. 56 dobbiamo riscontrare come per certi versi sull'articolo 42, l'articolo che va a normare l'accertamento della conoscenza della lingua francese o italiana nell'ambito dei posti a ruolo dell'USL, si sia consumato uno scontro politico. Uno scontro politico che non era finalizzato al merito dell'articolo 42, ma che era finalizzato ad altre questioni più squisitamente politiche e comunque del tutto ininfluenti sull'aspetto della sanità, perché il gruppo dei Democratici di Sinistra e il gruppo di Fédération il venerdì famoso prima del Consiglio sostennero l'indisponibilità ad affrontare quel disegno di legge a fronte di un articolo 42 che non aggiungeva nulla rispetto all'esistente.
Misteriosamente dopo il week-end, il lunedì, l'articolo 42 con delle modifiche più di facciata che di sostanza era accettato anche da queste due componenti di maggioranza, che davano il via libera all'articolo 42 e a tutto ciò che gli stava attorno.
Ma l'articolo 42, che voglio ricordare ai colleghi, non fa altro che ribadire come principio al comma 1 l'esistente, ossia (cito): "? che l'ammissione ai concorsi è subordinata al preventivo accertamento della conoscenza della lingua". Tale articolo dunque ribadisce il principio sul quale più volte abbiamo incentrato la nostra attenzione per le disfunzioni che in questo momento sta creando nella sanità valdostana.
L'articolo 42 ribadisce un principio e nei fatti concede alcune migliorie per le qualifiche minori, ma non prende assolutamente in considerazione quello che è il problema centrale, ossia delle qualifiche per le quali è necessario il diploma di laurea, ossia le qualifiche del profilo dirigenziale medico. Per queste qualifiche non vi è nessuna norma che venga sviluppata nell'articolo 42, di conseguenza su una problematica attuale, sulla quale la Regione ha totale competenza, nulla viene detto, nulla viene fatto, si continua a confidare probabilmente sulle convenzioni o più probabilmente sulla solita buona sorte che spesso accompagna la vita pubblica amministrativa delle vicende italiane, alle quali la Valle d'Aosta non sfugge.
Allora, se l'articolo 42 non ha risolto il problema, l'Assessore ci ha detto di non preoccuparci perché, consapevole dell'esistenza del problema, ha dichiarato che quanto prima verrà affrontato.
Noi invece rimaniamo preoccupati e riteniamo che, come Consiglieri di opposizione, abbiamo con questo disegno di legge formulato una proposta di tipo propositivo, che non riteniamo sia sicuramente la proposta migliore, perché su ogni argomento penso si possa sempre migliorare, ma sicuramente ad oggi è l'unica proposta che ha il pregio di voler affrontare in maniera chiara quello che l'Assessore ha affrontato in maniera pragmatica, ma non ha avuto il peso politico per affrontarlo in maniera trasparente. Il riferimento alle convenzioni citate prima è evidente.
Qual è il contenuto della proposta di legge? La proposta di legge mette al centro del funzionamento della sanità la competenza professionale, di conseguenza inverte il ruolo dell'accertamento, che da preliminare diventa complementare. Abbiamo voluto rispettare così quella che è la, chiamiamola, "tradizione", quella che è la prassi, quella che comunque è una peculiarità dell'accesso ai posti pubblici messi a ruolo: l'accertamento della conoscenza della lingua francese. Non abbiamo detto tout court da domani non si accerta più la conoscenza della lingua francese; ma a fronte di una situazione di emergenza riteniamo che sia profondamente insensato anteporre l'accertamento dell'elemento linguistico a quella che è la funzionalità della struttura sanitaria.
Di conseguenza riteniamo che, superate le prove tecniche, tipiche della professione messa a concorso, ci debba essere una successiva prova semplicemente orale, di accertamento linguistico, e che questa prova debba essere valutata. Questo diciamo all'articolo 6, nella valutazione della prova linguistica. Questa prova linguistica diventa un di più, che va ad agevolare dal punto di vista del punteggio finale colui che, Valdostano o meno, abbia la padronanza della lingua francese.
Riteniamo che sia una proposta pratica, pragmatica, che non vada a rivoluzionare alcunché rispetto all'esistente, anche perché i dati dei concorsi che ci sono stati forniti dall'USL dicono una cosa molto chiara: che non c'è in questa situazione e non c'è con queste condizioni personale medico disponibile a venire in Valle d'Aosta.
Allora noi, avendo una posizione geografica che non ci avvantaggia, non per il fatto che siamo alle pendici del Monte Bianco, ma perché siamo distanti dalle cliniche universitarie, distanti anche dalle cliniche private, distanti da quelle che sono le sinergie che nell'ambito della sanità come di tutti gli altri settori professionali fanno crescere la professionalità; non avendo appetibilità dal punto di vista della formazione professionale, della carriera professionale nell'ambito medico, noi pretendiamo di aggravare ulteriormente l'ingresso dei medici nell'USL della Valle d'Aosta. Questo è un atto di "miopia politica", è un atto di gravissima responsabilità politica!
Quello che poi più ci infastidisce è che con il meccanismo delle convenzioni ci siano nei fatti dei medici che non hanno superato gli esami di concorso in Valle d'Aosta, ma in virtù di altri accordi riescono comunque a venire in Valle d'Aosta a esercitare la loro professione.
Allora, colleghi Consiglieri, questa è una proposta di legge. È una proposta che può essere criticata, che può essere modificata, che può essere emendata, però questa è anche l'unica proposta di legge che cerca di affrontare "de visu" il problema che sta attanagliando la sanità in Valle d'Aosta. Sarà uno dei tanti problemi, ma è un problema, e i dati che prima ho letto lo dimostrano, di conseguenza ognuno di noi qui ha una responsabilità politica, ma anche una responsabilità morale. Siamo convinti di aver proposto in maniera responsabile un percorso legislativo che, rispettoso dell'accertamento linguistico, ne inverte semplicemente i termini temporali e finali, senza stravolgere alcunché nella peculiarità dell'accesso ai posti in Valle d'Aosta.
Qualcuno ci dirà che è troppo semplice il meccanismo, qualcun altro ci dirà che non lo soddisfa il meccanismo; benissimo. Non dimenticate però che abbiamo una responsabilità, che è quella di fare le leggi per risolvere i problemi. Abbiamo una responsabilità e un dovere di proporre delle soluzioni. Forza Italia con questa proposta di legge ha fatto una proposta. Noi aspettiamo che le altre forze politiche, oltre ad esprimersi in termini di critica a questo tipo di proposta, e soprattutto quelle forze politiche che hanno capacità di governo perché hanno i numeri, perché hanno gli uffici, perché hanno gli strumenti, perché hanno le risorse, noi pretendiamo che queste forze politiche facciano delle loro proposte. E l'articolo 42 del disegno di legge n. 56, Assessore Vicquéry, non è una proposta seria.
Auspichiamo che quanto meno su questo disegno di legge ci sia un dibattito franco sul problema che noi riteniamo di aver quanto meno evidenziato e centrato.
PrésidentJe vous assure que ce n'est pas par un manque d'attention, mais il m'a échappé le fond du raisonnement qui doit avoir eu lieu au sein de la commission et qui a porté à un autre résultat par rapport au sens du rapport qui vient de nous être présenté.
Je tiens à rappeler que le rapporteur en général devrait faire état des travaux de la commission, de l'opinion exprimée par les différentes forces et en tout cas du sens général de l'opinion formulée par la commission.
Comme vous avez parlé en la première personne du pluriel c'était, j'ai cru l'interpréter ainsi, plutôt le sens d'une opinion politique de votre propre groupe.
La discussion est ouverte.
La parole au Conseiller Cottino.
Cottino (UV)Per annunciare la presentazione di un ordine del giorno, che è collegato a questo problema, in quanto l'ordine del giorno vuole impegnare la Giunta a risolvere, all'interno di un contesto più generale, anche il problema che i Consiglieri di Forza Italia con la presentazione di questo disegno di legge hanno dichiarato di voler risolvere.
Già nella discussione del disegno di legge n. 56, a cui il Consigliere Frassy ha fatto riferimento, da parte delle forze di maggioranza si è detto chiaramente che c'era l'intenzione di risolvere questo problema, riconducendolo però all'interno della questione più generale, che deve andare a regolamentare anche altri settori e non esclusivamente il settore della sanità.
Immagino che sia superfluo chiedere al Consigliere Frassy l'eventuale ritiro della legge a fronte di quest'ordine del giorno, soprattutto tenuto conto delle spiegazioni che sono state date dal Consigliere stesso al momento della sua relazione, comunque annunciando la presentazione di quest'ordine del giorno, vogliamo verificare se vi è la possibilità - anche se ripeto personalmente ci credo poco - di un eventuale ritiro della legge a fronte dell'impegno della Giunta di risolvere il problema in tempi estremamente brevi.
PrésidentJe donne lecture de l'ordre du jour qui a été présenté par le Conseiller Cottino et d'autres:
Ordine del giorno Il Consiglio regionale
Vista la necessità di completare la revisione della normativa relativa alle modalità di accertamento della conoscenza della lingua francese per l’accesso a posti di pubblico impiego avviata per il comparto unico regionale con la legge 8 settembre 1999, n. 25;
Preso atto delle sollecitazioni che a tal fine provengono, in particolare, dal comparto sanitario;
impegna la Giunta
a predisporre, nel più breve tempo possibile, un disegno di legge che disciplini le modalità di accertamento della piena conoscenza della lingua francese per tutte le categorie del pubblico impiego escluse dalle discipline previste dalla legge 8 settembre 1999, n. 25.
F.to: Cottino - Fiou - Martin
La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)In genere, come rappresentante del gruppo sono sicuramente "coperto" in tema di sanità. Oggi invece per ragioni di carattere straordinario, sanitario anche, sono il solo a dover intervenire su questo punto e non nego di non aver preparato questo punto all'ordine del giorno. Devo però tranquillamente fare due osservazioni sul disegno di legge presentato da Forza Italia e a caldo, sull'ordine del giorno che viene proposto dai Capigruppo di maggioranza.
Al di là del merito della legge, sulla quale non entro, credo che la iniziativa dei colleghi di Forza Italia abbia due meriti. Abbia il merito anzitutto di sollevare un problema reale, che è quello della carenza di organici, difficoltà nel coprire gli organici nel settore sanitario. Una difficoltà che è determinata, lo sappiamo bene perché è stata ribadita anche in questi giorni in sede sindacale, anche e soprattutto dalle difficoltà di trovare persone che siano disposte a superare o che superino l'esame di francese. Questo è un dato, poi si può dire che ci sono altre cause, possiamo discuterne, sarà tutto vero, ma sicuramente questa è la ragione principale relativamente alla difficoltà di coprire gli organici.
Quindi si solleva una questione reale e la si solleva con un provvedimento dal punto di vista formale adeguato. Sul merito non entro anche perché non ho studiato il provvedimento.
Il secondo merito è quello di uscire dall'ipocrisia. Su questo punto c'è un'ipocrisia a mio giudizio solare ed è la seguente. Si continua a mantenere lo sbarramento dell'esame di francese, in tal modo non si riesce a coprire gli organici e allora cosa si fa? Si fanno le convenzioni, si prendono i medici, si prendono gli infermieri, e questi vengono da fuori, fanno il lavoro che dovrebbero fare quelli di ruolo, probabilmente sono pagati di più e soprattutto non devono superare l'esame di francese; quindi ci sono questa contraddizione e questa ipocrisia di fondo. Ed è questo un secondo punto che il disegno di legge a mio giudizio ha il merito di sollevare e a cui dà una risposta.
Quindi in definitiva, al di là delle riserve che si possono avere sul testo e tenendo conto anche della complessità della materia, che meriterebbero un maggiore approfondimento, credo di poter dare per queste ragioni a livello generale un giudizio positivo sull'iniziativa.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno, che giustamente il Capogruppo dell'Union ha detto che faceva riferimento un "pochettino" al disegno di legge in esame, condivido che ci sia proprio solo un "pochettino", poi sarà un problema di Forza Italia decidere se ritirare o meno il proprio disegno di legge. Su quest'ordine del giorno non so se voterò a favore, contro, lo ritengo del tutto irrilevante perché è un ordine del giorno che non dice niente. Forse andrebbe anche letto, e ora lo leggo visto che sono il primo a parlarne; quest'ordine del giorno impegna la Giunta a predisporre, nel più breve tempo possibile, un disegno di legge che disciplini le modalità di accertamento della piena conoscenza della lingua francese per tutte le categorie del pubblico impiego escluse dalle discipline previste dalla legge 8 settembre 1999, n. 25.
Quindi è un impegno talmente generico ed è ancora una volta, mi permetto di dare quest'interpretazione, se poi verrò smentito ne prenderò atto, un piccolo cerotto che viene messo su una ferita all'interno delle forze di maggioranza per poter votare un documento che possa essere approvato da tutti. A forza di essere limato, mediato, eccetera, alla fine non dice più niente, è una cosa che tutti possono votare, tanto l'effetto è esattamente nullo. Votare un ordine del giorno di questo tenore significa ottenere effetto zero, perché non c'è nulla di impegnativo né in termini di tempo, né in termini di contenuto. Ripeto, effetto zero, solo un piccolo atto politico, un contentino da dare a qualcuno - immaginiamo già a chi, sono sempre gli stessi - per poter votare o non votare il disegno di legge di Forza Italia.
PrésidentLa parole au Conseiller Marguerettaz.
Marguerettaz (Aut)Tardavo a prendere la parola, perché aspettavo che al di là della presentazione dell'ordine del giorno una partecipazione al dibattito delle forze politiche della maggioranza ci fosse, se non altro per dare un minimo di dignità a una delle rarissime proposte di legge che vengono presentate in quest'aula da chi dovrebbe essere normalmente preposto a fare questo tipo di lavoro, vale a dire i Consiglieri regionali.
Quindi è un appello che faccio ancora ai colleghi di darci un po' di dignità e quindi di partecipare, dicendo chiaramente le proprie posizioni, quando qualcuno di noi - e quindi non gli Assessori o il Presidente della Giunta - propone a questo Consiglio una qualsiasi iniziativa.
Detto questo, vorrei ripartire da quello che dicevo un po' di tempo fa in quest'aula, quando mi permettevo di fare una riflessione molto generica per quanto concerne la gestione della conoscenza della lingua francese nella nostra realtà.
Dicevo che, a mio avviso, occorre fare un'ampia riflessione, che parta però dal presupposto che se il francese conserva oggi in termini statutari la specificità di ciò che rappresenta la nostra regione anche all'interno dello Stato italiano, quindi se nulla è variato da questo punto di vista della storia nella nostra regione, sarebbe opportuno che si variasse la gestione di tale lingua nella pratica, nella vita di tutti i giorni, nel lavoro in questo caso, situazione che a differenza dell'altra nel corso degli anni è certamente mutata. Una realtà che è di per sé in evoluzione e che va seguita.
Qui parliamo di una realtà specifica molto importante, che è quella della difesa della salute dei Valdostani e devo dire che a maggior ragione, per il fatto che si parla di questa specifica materia, mi sembra molto strano l'atteggiamento che questa maggioranza ha avuto nel corso di questi anni. Perché dico questo? Perché credo che ognuno di noi abbia fatto quest'esperienza. Credo che nessun Consigliere sia immune dall'averla fatta, perché tutti noi chiacchieriamo spesso con la gente, e sono certo che a ognuno di noi sarà capitato di aver incontrato una o più persone che giudicava necessario, soprattutto nel campo della sanità, mettere mano alla questione del francese. Non lo dico strumentalmente, perché è vero.
Ho parlato con diversi amici, anche dell'Union e loro stessi mi dicevano che il francese può venire prima di tutto in tutti i campi, ma non prima della salute!
Per esperienza comune, credo, ci serve prima un buon medico e poi che sappia anche il francese, ma prima un buon medico. Questo è il ragionamento che ogni persona di buon senso fa in Valle d'Aosta!
Non so se siamo d'accordo su questo presupposto, io personalmente sì. L'Assessore ci ha più volte detto, e abbiamo avuto modo di verificarlo, della difficoltà che sta vivendo la sanità a livello nazionale. Ha già detto il collega Frassy questa situazione a quante incongruenze ha portato anche nella nostra realtà, l'Assessore stesso ci diceva della necessità di fare domande presso i Consolati di Romania o non so di dove, per trovare del personale necessario a salvaguardare la salute dei Valdostani.
Paradossalmente il francese che, per certi versi, è servito a più riprese per garantire ai Valdostani dei posti di lavoro che altrimenti non avrebbero avuto, a fronte di una concorrenza enorme che poteva giungere da altre regioni, in questo settore però oggi vediamo che questo rischio è molto limitato, per non dire nullo, soprattutto per quanto concerne il personale infermieristico. Quindi anche questa ragione d'essere, se tale era ed è, scricchiola in questo settore.
Dopo aver fatto quest'analisi, perché dicevo che mi sembra contraddittorio il comportamento di questa maggioranza nel corso di questi anni? Perché se dobbiamo dare atto che questa maggioranza ha fatto uno sforzo per affrontare la tematica del francese nel pubblico impiego, invece su questo settore che, ripeto, sembra essere il settore più urgente al quale mettere mano, questa maggioranza stenta a dare una risposta. Lo ha detto il collega Frassy, ed è vero. Ricordo quando sono state approvate le norme di applicazione di conoscenza della prova francese per quanto riguarda le categorie del pubblico impiego, Regione e Comuni; in commissione allora si disse che non si poteva fare un ragionamento sulla sanità, ma che si doveva affrontare la materia separatamente. Quando questa materia è arrivata in aula recentemente, in occasione della riorganizzazione di tutta la sanità valdostana, non si è affrontato nemmeno lì il problema, perché la questione francese ci si è limitati ad affrontarla per quanto riguarda il personale amministrativo, che non è l'oggetto del problema. L'oggetto del problema è il personale medico e paramedico, sul quale ancora una volta, anche quando si è parlato di sanità, non si è presa nessuna decisione.
Oggi, a fronte di una proposta, sulla quale come ho già detto non entrerò nel merito, perché è materia complessa, perché ci possono essere mille limiti in questa proposta di Forza Italia, ma di fronte a una proposta qual è la risposta di chi si è candidato a governare questa regione? È quest'ordine del giorno, che ancora una volta pospone il problema. Sì, sì, nel più breve tempo possibile; ma io credo che il più breve tempo possibile sia già stato ampiamente possibile, ma ampiamente possibile, perché questo ragionamento si è iniziato a farlo formalmente quando si è iniziato a parlare del pubblico impiego, nemmeno quando si è parlato recentemente della sanità, ma fin da allora, quindi di acqua sotto i ponti ne è passata e noi davvero ci auguriamo che le forze di maggioranza arrivino al più presto a una proposta con la quale confrontarsi.
Però, come ripeto, non avendo questa proposta, rimarrebbe comunque interessante che le forze politiche, i Democratici di Sinistra, la Fédération, l'Union Valdôtaine, si alzassero e pur non dicendo quella che è la loro proposta di maggioranza, si ponessero di fronte ad una proposta qual è quella che viene dai colleghi di Forza Italia. Per quanto ci riguarda lo abbiamo fatto. Noi ci asterremo sull'ordine del giorno, perché l'ordine del giorno è un affare interno alla maggioranza, prova ne è che è firmato dai Capigruppo di maggioranza, quindi siete voi che fate e disfate, mentre proprio per le ragioni che ho detto, che non sono di contenuto, ma sono di metodo di proposta politica, voteremo a favore della proposta di legge di Forza Italia.
PrésidentS'il n'y a plus d'interventions, je ferme la discussion générale.
La parole au rapporteur, Conseiller Frassy.
Frassy (FI)In via preliminare, Presidente, ho premesso all'inizio dell'illustrazione che avrei fatto un iter su quello che era l'excursus in commissione e poi avremmo esaminato il contenuto dal nostro punto di vista politico, nel senso che sì avevamo la veste di relatori per l'iter di commissione, ma in quanto anche proponenti era evidente che comunque il disegno di legge dovesse essere illustrato prima che si svolgesse il dibattito.
Ciò detto, ci rammarichiamo che il dibattito non ci sia stato, perché lo dicevo a conclusione dell'illustrazione di questa proposta di legge, questa è una proposta, ce ne potrebbero essere tante altre; non ci sembra che l'ordine del giorno presentato dal Capogruppo del partito di maggioranza relativa sia un ordine del giorno che possa proporre delle soluzioni.
Non ci sono i tempi, nel più breve tempo possibile è un'espressione che dice tutto e dice niente, perché a seconda di quelle che possono essere le valutazioni politiche soggettive, il più breve tempo possibile può essere breve per me, più lungo per il collega Cottino e può essere ancora diverso per altri colleghi. Dopo di che si fa una commistione fra tutte le categorie del pubblico impiego ma si fa un cappello che parla di sollecitazioni che provengono dal comparto sanitario. Ed è un ordine del giorno che non individua un percorso, non individua dei principi sui quali poi ragionare, intorno ai quali formulare una proposta di legge.
E visto che in sede di V Commissione sull'articolo 42 il gruppo dei Democratici di Sinistra e il gruppo di Fédération avevano assunto in un primo momento degli atteggiamenti critici, che sono poi rientrati sulla base di alcune rassicurazioni che il partito di maggioranza relativa è riuscito a dare agli altri componenti della maggioranza, abbiamo forti dubbi che il più breve tempo possibile sia effettivamente un tempo breve.
Sarà sicuramente il più breve tempo possibile, ma non il tempo più breve, perché se, come ci sembra di poter dire, l'articolo 42 non ha affrontato il nodo unico che doveva affrontare, l'accesso nei ruoli dei medici, visto che si parlava di sanità, è dovuto proprio a questa differente veduta che vi era fra l'Union, i Democratici di Sinistra e Fédération.
Allora quest'ordine del giorno, collega Cottino, non aggiunge nulla al dibattito che c'è stato in V Commissione; ma di più, non aggiunge nulla al dibattito che c'è stato in quest'aula qualche settimana fa sul disegno di legge n. 56, in particolare sull'articolo 42. Paradossalmente, quest'ordine del giorno conferma l'articolo 42, dove io individuo, ma penso voi abbiate individuato, in quel comma 1, il principio che l'accesso è subordinato alla conoscenza preventiva e preliminare della prova linguistica.
Riteniamo che quest'ordine del giorno non possa nemmeno essere considerato come un'alternativa alla proposta che abbiamo formulato, ma ciò che ci preoccupa di più, lo ribadiamo a costo di sembrare noiosi e pedanti, è che non avete idee, o meglio non avete idee che possono coagulare attorno ad una maggioranza, o meglio, la maggioranza.
Ed è questo l'aspetto più preoccupante, perché mentre il problema è lì, concreto, nella sua totalità, a livello politico non ci sono delle proposte alternative alla nostra! Questo è il dato più drammatico, non è il fatto che questa legge possa avere o non avere il consenso della maggioranza dei Consiglieri, ma il dato più drammatico è che al di là di questa legge non c'è un'altra proposta, non c'è un percorso! E allora, a fronte di questo "vuoto legislativo" non possiamo ritirare la nostra proposta di legge, anche perché la nostra disponibilità l'abbiamo data fin dall'inizio, sono passati 7 mesi; l'abbiamo data in commissione la disponibilità, l'abbiamo riconfermata in quest'aula consiliare e quando siamo ritornati in commissione, l'abbiamo data nella discussione del disegno di legge n. 56 in commissione.
Ad oggi ci sembrerebbe di prendere in giro anzitutto noi stessi e di prendere in giro anche i nostri cittadini, ai quali noi una proposta la dobbiamo presentare. Di conseguenza non riteniamo che sia un ordine del giorno complementare o alternativo alla nostra proposta.
Apro una parentesi, il collega Cottino forse la riterrà polemica e gratuita, però è una parentesi che va fatta. Non so se quest'ordine del giorno, come diceva il collega Curtaz, serva a motivare alcuni voti di alcune componenti di maggioranza, e parlo di componenti perché su quest'argomento probabilmente c'è anche una trasversalità all'interno dei movimenti che compongono la maggioranza, però è un ordine del giorno che di politico e di propositivo non ha nulla, che non apporta nulla al dibattito, perché uno dei compiti principali, prioritari di una qualsiasi assemblea, a maggior ragione di un'assemblea legislativa qual è la nostra, è quello di risolvere nel più breve tempo possibile i problemi.
E allora, scusate, sui tanti problemi che ci sono non mi sembra che l'Assessore Lavoyer sia venuto con gli ordini del giorno per dire che avrebbe fatto le leggi; veniva con le "leggine monoarticolo", prorogava certe situazioni impegnandosi a portare poi le leggi compiute nell'anno o nell'anno successivo. Su questo argomento la stessa strada doveva essere seguita.
Lei, Assessore Vicquéry invece, dall'alto del suo isolamento dorato, perché sulla sanità lei sta vivendo una situazione di isolamento in quanto la sua maggioranza non sta affrontando in maniera risolutiva i problemi dell'emergenza sanitaria, lei sopravvive sui suoi problemi e la maggioranza sta a guardare, anche perché probabilmente quando quei problemi avranno sommerso l'Assessore Vicquéry, il responsabile è comunque l'Assessore Vicquéry perché la maggioranza su questi argomenti non ha interferito! Ed è per questo che parlo di splendido isolamento!
Faccio una proposta al collega Cottino: noi non la ritiriamo la legge perché è nei contenuti e sui contenuti possiamo essere a favore o contro, io lo inviterei a ritirare però l'ordine del giorno, perché non ha dei contenuti. Se l'ordine del giorno è invece un documento che ha una valenza politica, capisco e rispetto queste esigenze, peraltro non sono rispettose dei problemi. Però la invito formalmente, collega Cottino, a ritirarlo sul presupposto che noi non ritiriamo il disegno di legge. E visto che questo era nato per tentare una concordia maggiore, non conseguendo l'obiettivo e non proponendo nulla, penso che sia superato.
PrésidentEst-ce que les Conseillers qui ont présenté leur ordre du jour, souhaitent intervenir pour l'illustration?
La parole au Conseiller Lattanzi sur l'ordre du jour.
Lattanzi (FI)La proposta del collega Frassy, che non è stata accolta ci riporta a dover dire qual era lo spirito che ci aveva portato a questa legge.
Non ci eravamo fatti illusioni, anche se ritenevamo che era dovere nostro come Consiglieri fare una proposta risolutiva.
Lo sapevamo che questo tipo di soluzione pragmatica, specifica, avrebbe sicuramente incontrato delle difficoltà di tipo politico, però una piccola fiammella di speranza era rimasta, perché abbiamo discusso sul fatto che su certi argomenti le posizioni di maggioranza e di minoranza dovrebbero venire meno. Il Consigliere Marguerettaz ha giustamente sottolineato che quando si parla di salute, certi fattori altrettanto importanti come il riconoscimento linguistico, il fattore culturale, vengano necessariamente dopo.
Su argomenti che vanno a toccare la sopravvivenza, in questo caso la salute, la vita, in altri casi la situazione economica, vedi la chiusura del Tunnel, più che un dibattito di maggioranza o di minoranza ci dovrebbe essere quasi una posizione personale da parte dei Consiglieri, quindi la fiammella debole che ci ha spinto a portare avanti quest'iniziativa rimaneva legata allo sforzo che abbiamo fatto perché la nostra iniziativa non prendesse i connotati di una posizione a favore o contro il francese, perché questo sarebbe stato sbagliato, ma andasse in maniera mirata il più scientificamente possibile, nella maniera più chirurgica possibile, semplicemente a proporre una soluzione a un problema sul quale veramente trasversalmente nei corridoi molti Consiglieri a stragrande maggioranza ritengono che il problema debba essere risolto.
Quest'ordine del giorno chiede un po' di tempo. Noi ci chiediamo che tipo di valenza e di serietà possa avere una richiesta di tempo per affrontare con quest'ordine del giorno la situazione, visto che i mesi dall'inizio di questa proposta sono già passati, sono sette. Se c'era la volontà di fare una controproposta a quest'iniziativa legislativa, era sufficiente oggi venire con un'altra iniziativa legislativa della maggioranza che risolvesse il problema. Perché si chiede più tempo, quando il tempo c'è già stato?
E poi, seconda domanda sempre su quest'ordine del giorno: ma se oggi approvassimo la legge che stiamo dibattendo, chi ci vieta di tornare sull'argomento in maniera più ampia, più globale, più importante, fra un anno o fra due anni, e nel frattempo aver dato una risposta ai nostri cittadini? C'è forse un controsenso nella volontà di dibattere, di approfondire, di allargare il discorso? C'è un controsenso nel dare una soluzione immediata al problema che oggi abbiamo e che l'Assessore anche sui giornali ha ammesso, perché ad un certo punto era addirittura speranzoso di poterlo risolvere, anche se poi ha dovuto fare una grossa retromarcia in occasione dell'approvazione dell'altra legge?
Se c'è onestà intellettuale nella proposta di quest'ordine del giorno, e non volendo fare anche dietrologia, se l'obiettivo è semplicemente voler affrontare meglio il problema, in maniera più allargata, più generale, che comprenda tutto il pubblico impiego, quest'ordine del giorno non è contrario al votare sì alla legge di oggi. Si può votare benissimo sì alla legge oggi, e tornare da qui a otto mesi, ad un anno, a due anni, a tutto il tempo che sarà necessario per l'approfondimento, a portare una nuova iniziativa più approfondita, più allargata, per andare nella direzione della soluzione dei problemi.
Certo, questo ragionamento ha un significato se l'obiettivo di quest'ordine del giorno è di risolvere il problema che oggi sta creando l'accertamento della lingua francese, perché il problema esiste nel senso che paghiamo di più professionisti, medici e paramedici che operano con una discriminazione del mondo del lavoro straordinario, perché abbiamo i Valdostani a casa che non possono prendere lo stipendio perché non possono lavorare perché non hanno superato l'esame di francese, e quelli che vengono da fuori che senza esame di francese guadagnano anche di più. Quindi c'è anche una situazione d'ingiustizia sociale per i Valdostani straordinaria!
Ma se c'è la volontà, e quest'ordine del giorno, senza fare dietrologia, aveva la vera, onesta intellettuale volontà di approfondire, allargare e risolvere il problema in questa direzione, credo che la legge si possa votare.
Se invece l'obiettivo di quest'ordine del giorno è semplicemente quello di trovare un equilibrio di maggioranza perché su una questione come questa, che è la salute dei cittadini valdostani, si vuole anteporre il fattore culturale, linguistico, populistico, e al di là di quello che si dice nei corridoi alla gente alla fine prevalgono certe logiche e certi equilibri, se questa è l'intenzione dell'ordine del giorno, è evidente che non è un ordine del giorno onesto! Non è un ordine del giorno che ci dice: voi di Forza Italia avete lanciato il sasso nello stagno, guardate che lo sappiamo tutti che questo problema esiste e che dobbiamo risolverlo, però fatto così come lo fate voi è veramente riduttivo, noi vogliamo risolvere il problema ai cittadini in maniera più ampia e più approfondita.
Non è una proposta seria. Se è seria, approvate la legge, votate a favore della legge, lo dico ai Consiglieri, non ai partiti, risolviamo sin da subito una problematica che tutti trasversalmente condividiamo, e nulla ci vieta di riaprire sin da subito un dibattito più approfondito e più generale perché è vero, questo risolve in maniera molto specifica il problema, però perlomeno lo risolve sin da subito. E poi dibattiamo: un anno, un anno e mezzo? Non è importante. Perlomeno se qualcuno muore in questo periodo, non potremo dire che è stata colpa del francese!
PrésidentJe soumets au vote l'ordre du jour des Conseillers Cottino, Fiou et Martin:
Conseillers présents: 30
Votants: 23
Pour: 23
Abstentions: 7 (Collé, Curtaz, Frassy, Lanièce, Lattanzi, Marguerettaz, Tibaldi)
Le Conseil approuve.
Nous procédons à l'examen du projet de loi n° 34 sur le texte élaboré par le rapporteur.
La parole au Conseiller Cottino sur l'article 1er.
Cottino (UV)Per dichiarazione di voto. Non voglio cogliere quest'occasione per continuare quella che qualcuno ha chiamato "sterile polemica", mentre altri hanno parlato di "dietrologia"; quando noi usiamo questi termini ci viene fatta una critica piuttosto aspra, quando li usano altri Consiglieri e questa è una cosa ricorrente tutto rientra nella normalità, per cui credo che questo non scandalizzi più nessuno! Però il fatto di voler a tutti i costi sostenere che ci siano queste difficoltà di reperimento del personale a causa del francese mi pare che sia molto forzato, e non un dato di fatto, in quanto credo che dei dati in questo Consiglio sono già stati portati ed sono dati diversi.
Ma il problema non è solo questo. Qualcuno ha avuto l'onestà di riconoscere che il discorso del francese rappresenta anche una maggiore possibilità occupazionale per i Valdostani e per coloro che hanno fatto le scuole in Valle. Ci si dimentica anche che ci sono oggi delle strutture scolastiche e che sono stati messi in piedi dei corsi che domani ci porteranno del personale specializzato proprio in questo settore e che avranno la necessità di trovare uno sbocco lavorativo e dunque una posizione di un certo livello che evita, come è successo in molti casi, l'effettuazione di corsi specifici che alla fine non sempre danno uno sbocco garantito di lavoro.
L'ordine del giorno però non aveva il significato, che gli è stato attribuito, di chiedere tempo, anzi l'ordine del giorno ha lo scopo opposto, cioè quello di sollecitare un po’ tutti per far sì che questo problema venga affrontato nell'insieme, così come è già stato detto e assicurato nel momento della discussione della legge n. 56, e dunque per risolverlo in tempi brevi.
È vero che tutte le cose andrebbero affrontate nel più breve tempo possibile, ma è altrettanto vero che non sempre è così facile e non sempre è così semplice affrontare l'insieme dei problemi nei tempi che vorremmo.
Rimane il fatto che la discussione all'interno delle forze di maggioranza è stata esattamente l'opposto di quello che si è voluto a tutti i costi ancora una volta, qui, affermare da parte di alcuni Consiglieri. La discussione che ha fatto nascere l'ordine del giorno è stata proprio quella di sollecitare il problema, per risolverlo effettivamente senza dietrologie e senza alcuna interpretazione particolare, nel più breve tempo possibile. Sono le forze di maggioranza che pungolano la Giunta, affinché questo problema venga risolto in tempi brevi, e non perché a tutti i costi si è voluto trovare degli equilibri così come è stato detto. Assolutamente la cosa non è vera.
Ed è con questo spirito e con la convinzione che riusciremo a smentire queste affermazioni in tempi non lontani, che ci sarà voto di astensione sulla legge presentata dai colleghi di Forza Italia.
PrésidentLa parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (FI)Per fare una domanda molto precisa al Capogruppo dell'Union Valdôtaine: per risolvere quale problema? Di che problema sta parlando? Perché lei dice che il problema non esiste, che va affrontato, però poi il problema c'è ed esiste!
Se il problema esiste, noi abbiamo una soluzione per risolverlo, sin da subito, se c'è un problema. Perché se lei ammette che c'è un problema che tutti conosciamo, se c'è un problema che tutti conosciamo, questa è una risposta per risolverlo.
Allora, è meglio non risolvere il problema che c'è e demandare a soluzioni più avanti nel tempo che già abbiamo perso parlando di salute. E non stiamo parlando di mettere una strada, due lampioni, un tubo delle fognature; stiamo parlando di salute! Di quale problema sta parlando? Se c'è un problema, questa è una soluzione immediata, magari anche temporanea, e non si mette in discussione che la si possa anche migliorare, ma affrontiamo il problema e cominciamo a risolverlo!
Approvando quest'ordine del giorno, non risolviamo il problema e lo lasciamo lì. Per altri otto mesi, un anno, due anni?
PrésidentDéclaration de vote que je suppose favorable.
La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Annuncio il mio voto favorevole all'articolo 1 di questa legge e credo che oggi abbiamo assistito ad un comportamento discutibile anche dal punto di vista istituzionale, con le opposizioni che hanno preso posizione su un ordine del giorno della maggioranza che pure non diceva niente. Dico la verità, sono stato anche incerto se votarlo oppure uscire dall'aula, poi per senso istituzionale, per serietà che cerco di mantenere, mi sono astenuto, perché c'è sempre un po' di imbarazzo a votare niente, però mi sono astenuto, mi sono astenuto sul niente!
Parallelamente non c'è stata nessuna discussione, neanche una parola sul merito del disegno di legge proposto da una forza d'opposizione.
La logica di tutto questo è giustificata dal Capogruppo dell'Union Valdôtaine come necessità della maggioranza di fare lei stessa una proposta. Ed è una necessità un po' sorprendente, perché come giustamente hanno già fatto rilevare altri Consiglieri prima di me, il disegno di legge gira da mesi fra commissioni, uffici legislativi e ora in Consiglio. I problemi che sono posti sono mesi, per non dire anni, che sono al centro del dibattito politico e anche a volte delle lamentele dell'opinione pubblica, e come si esce da questa impasse? Si esce con un ordine del giorno che serve secondo il Consigliere Cottino alla maggioranza per sollecitare sé stessa. Questo è un ordine del giorno che serve alla maggioranza per sollecitare sé stessa?
(interruzione del Consigliere Marguerettaz, fuori microfono)
? di autoconvincimento, se non proprio di autoerotismo?
Credo sia allarmante la scarsezza del dibattito, su una questione del genere è disarmante la pochezza del dibattito che si è avuta.
È scontato l'esito di questa legge, che non passerà; speriamo che quanto meno sia uno stimolo, affinché questo problema, che è un problema serio, urgente, che va risolto, sia finalmente affrontato da quest'Assemblea e risolto.
PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI)La nostra dichiarazione di voto è scontata ed è già stata anticipata dal collega Lattanzi.
Però la dichiarazione di voto dovrebbe essere una motivazione per la quale si vota o non si vota un determinato provvedimento, e soprattutto dovrebbero essere delle motivazioni che nella loro coerenza o incoerenza abbiano attinenza con la realtà.
Allora mi corre l'obbligo di fare alcune precisazioni sulla dichiarazione di voto che il collega Cottino ha fatto, non so se a titolo del gruppo o a titolo dell'intera maggioranza.
Intanto, i dati. Non accetto che il Consigliere Cottino si alzi e dica che questi sono dei dati che non esistono e sono dei dati diversi da quella che è la situazione reale, perché questi sono i dati del 22 novembre 1999 che l'USL ha trasmesso al nostro gruppo a seguito di una richiesta, e si riferiscono ai concorsi pubblici espletati anno per anno, dal 1995 al luglio 1999. Il totale di queste somme matematiche dà delle percentuali. Abbiamo tolto i decimali, perché come dicevamo con l'Assessore Ferraris abbiamo dei problemi con i decimali. Risulta da questi dati che il 42 percento dei candidati non sono passati perché non hanno superato l'esame di francese. I dati, collega Cottino, sono qua, poi gliene faccio avere copia, ma se li chiede all'Assessore, sicuramente lui le darà anche l'aggiornamento da luglio?
(interruzione del Consigliere Cottino, fuori microfono)
? i dati sono riferiti a coloro i quali non hanno superato l'esame preliminare di francese. Il 58 percento lo ha superato, il 42 percento non lo ha superato. Questa è la media statistica, questa è la realtà! Se lei poi ha degli altri dati, lo dica all'Assessore, perché vuol dire che gli uffici dell'Assessore non funzionano, però i suoi dati non li ho visti!
Il secondo aspetto, la maggiore occupazione dei Valdostani: è un dato falso anche questo. La nostra proposta di legge non penalizza i Valdostani, se vale l'equivalenza che essere Valdostano vuol dire conoscere e superare l'esame di francese. Ho qualche mezzo dubbio, ma se questa equivalenza fosse buona e prendiamola un attimo per buona, la nostra proposta di legge aumenta le possibilità di impiego dei Valdostani perché superando la prova di francese avrebbero un punteggio aggiuntivo. Perciò non è vero che la prova concepita nel nostro disegno di legge penalizzi i Valdostani, e questo è il secondo elemento che non corrisponde alla realtà dei fatti.
Il terzo elemento è l'ordine del giorno, che va a sollecitare non so chi, ma sicuramente l'Assessore Vicquéry su quest'argomento si era espresso pubblicamente e aveva dichiarato e era stato pubblicato sugli organi d'informazione che sarebbe intervenuto nella direzione che abbiamo percorso. All'interno del vostro movimento si è aperto un dibattito che ha portato allo stop al quale l'Assessore è arrivato.
L'Assessore Vicquéry l'aveva tracciata la strada, poi il Presidente del vostro movimento gli ha risposto pubblicamente dicendo che non se ne parlava nemmeno, gli ha domandato pubblicamente se stava scherzando o facendo sul serio, l'Assessore Vicquéry si è chiuso, dicevo, nel suo splendido isolamento e qui la vicenda sembra destinata a rimanere per l'eternità politica dell'Assessore Vicquéry, che noi ci auguriamo essere breve a questo punto!
Dopo di che nel merito, ha ragione il collega Curtaz, qui nel merito nessuno si è espresso, e vorrei sapere con quale coerenza Fédération - che ha fatto la battaglia sulla sanità con dichiarazioni impegnative fatte dal Vicepresidente La Torre - si appresta a esprimere il suo voto! Non so se la motivazione del Capogruppo dell'Union sia la motivazione della maggioranza e non so se certe assenze di alcune componenti siano delle assenze casuali, strategiche o volute, però sicuramente sono delle assenze irresponsabili.
Ciò detto, con serenità ci apprestiamo ad esprimere il nostro voto favorevole e ad attendere con serenità il risultato di questa votazione, anche perché sappiamo che al di là del giudizio che quest'aula gli vorrà dare, la popolazione, che poi è quella che giudica noi stessi alla fine del mandato, saprà dare il suo giudizio.
PrésidentLa parole au Président du Gouvernement, Viérin Dino.
Viérin D. (UV)Au cours de ces dernières années le Gouvernement et la majorité qui l'exprime, se sont penchés sur le problème de la vérification de la connaissance de la langue française pour ce qui est de l'accès à la fonction publique. Nous avons toujours abordé ce problème dans une vision générale d'ensemble, en donnant des réponses fermes, définitives et à notre sens positives pour ce qui est tout d'abord du personnel qui a obtenu un diplôme d'école moyenne; ensuite nous avons défini le problème pour ceux qui obtiennent leur maturité; il reste, pour compléter ce cadre d'ensemble et ce projet, à poursuivre ce processus, sur la base de ces principes, pour le personnel qui a une maîtrise.
L'ordre du jour présenté par les Chefs de groupe de la majorité nous engage, en tant que Gouvernement, à présenter à l'attention de l'Assemblée et donc au débat des différentes forces politiques un projet de loi qui puisse compléter ce projet.
Nous prenons cet engagement et comme Gouvernement nous nous engageons à présenter dans les meilleurs délais ce projet de loi, de façon que l'on puisse revenir sur ce thème et discuter de l'ensemble de ce projet.
L'ordre du jour met en évidence également la nécessité d'aborder le problème d'une façon générale et c'est la raison pour laquelle il est difficile aujourd'hui d'aborder un thème spécifique, car il manque cette vision d'ensemble. Le fait d'aborder le thème spécifique signifierait donner une solution partielle à un problème d'ensemble et nous savons qu'au point de vue du moins de la logique ce parcours présente toute une série de contradictions et de difficultés.
Donc ce n'est pas pour ne pas considérer le problème, mais c'est pour compléter ce parcours et ce projet, que nous prenons cet engagement.
Quant au projet de loi déposé par les représentants de Forza Italia, il est vrai, le Gouvernement lui aussi prend acte de cette présentation, donc il exprime une appréciation sur cette volonté d'apporter une contribution à un thème de caractère général. Mais à part le fait qu'il donne une réponse uniquement pour un secteur spécifique, M. Frassy, en présentant ce projet de loi, n'a pas illustré toute la portée de celui-ci.
Il n'a pas mis en évidence quelle est la portée du 2ème alinéa de l'article 5 du projet de loi. Il a affirmé être contraires à une vérification préliminaire. Nous voulons que cette vérification soit - pour utiliser les mêmes mots que M. Frassy - "complémentaire". Mais il n'a pas dit que cette vérification, sur la base de la proposition formulée, n'est pas uniquement complémentaire, mais qu'elle a aussi le caractère d'une option, qu'elle est facultative. Le deuxième alinéa de l'article 5 établit que "La prova linguistica in nessun caso può essere pregiudizievole alla graduatoria finale di idoneità", ce qui veut dire que ceux qui se soumettront à cette épreuve complémentaire, le feront de bon gré; s'ils réussissent cette épreuve, ils pourront toucher la prime de bilinguisme; s'ils ne réussissent pas cette épreuve, ils pourront quand même être insérés dans le classement final. C'est un élément important, cela n'a pas été souligné. C'est un point pour nous important qui dépasse le problème du moment de la vérification de la connaissance de la langue française en transformant cette épreuve en une épreuve facultative. C'est une proposition sur laquelle nous exprimons toutes nos perplexités et réserves.
L'engagement que nous réaffirmons c'est d'aborder ce problème dans un cadre général dans les délais les meilleurs possibles, car nous voulons compléter ce parcours. Dans l'état actuel ce projet nous paraît contradictoire, surtout pour le caractère facultatif qui est attribué à la vérification de la connaissance de la langue française.
Donc, tout en tenant compte du problème et même d'une proposition formulée pour ce qui est de la vérification préliminaire ou complémentaire, nous ne pouvons partager la solution qui a été envisagée. C'est la raison pour laquelle nous avons accepté l'ordre du jour et tout en maintenant notre engagement, la raison pour laquelle nous nous abstiendrons sur le projet de loi.
PrésidentJe soumets au vote l'article 1er:
Conseillers présents: 31
Votants: 8
Pour: 8
Abstentions: 23 (Agnesod, Bionaz, Borre, Cerise, Charles Teresa, Cottino, Cuc, Ferraris, Fiou, Lavoyer, Louvin, Martin, Nicco, Ottoz, Pastoret, Perrin, Perron, Piccolo, Praduroux, Rini, Vallet, Vicquéry, Viérin D.)
Le Conseil n'approuve pas.
Collègues Conseillers, aux termes de l'article 77, 2ème alinéa, du Règlement intérieur du Conseil, le rejet du premier article implique le rejet de la proposition de loi dans son ensemble.
Le projet de loi n° 34 est par conséquent repoussé.