Oggetto del Consiglio n. 27 del 14 febbraio 1974 - Resoconto
OGGETTO N. 27/74 - Ratifica di deliberazioni adottate dalla Giunta in via d'urgenza.
Oggetto n. 5860 in data 20 dicembre 1973.
Dolchi (Presidente) - Qualcuno chiede la parola? Nessuno chiede la parola? Metto in approvazione l'oggetto n. 5860 della Giunta, chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Grazie. Chi non è d'accordo? Il Consiglio approva all'unanimità con 26 presenti.
Oggetto n. 5907 in data 28 dicembre 1973.
Dolchi (Presidente) - C'è qualcuno che chiede la parola? Il Consiglio approva stesso risultato.
Oggetto n. 6060 in data 28 dicembre 1973.
Dolchi (Presidente) - C'è qualcuno che chiede la parola? La parola al Consigliere Monami.
Monami (PCI) - Noi siamo sostanzialmente d'accordo con questa ratifica di deliberazione, dico sostanzialmente perché mi conforta il fatto che è una deliberazione di impegno di spesa che prevede gli eventuali definitivi impegni presi dalla Giunta la loro ripresentazione in Consiglio Regionale, dico questo perché la nostra perplessità nasce dal fatto che siamo stati invitati dall'ALPILA ad essere coloro che possono avere priorità di acquisto sulle azioni che costituiranno il maggior capitale della Società stessa. Noi su questo problema dell'ALPILA abbiamo sempre avuto precisa posizione e quindi riteniamo di dover ribadire ancora qui una volta perché lo si sappia che approviamo questo provvedimento proprio perché ne prevede la portata in Aula dei conseguenti sui quali già da questo momento facciamo questa nostra distinzione.
Un altro fatto che poi mi spinge a prendere la parola su questo argomento è che io vorrei proprio tanto che l'Assessore al Turismo definisse una volta per sempre quelle che sono state le nostre richieste, le richieste del nostro gruppo più volte avanzate con mozioni, con interrogazioni, relative al trattamento economico per quanto riguarda l'uso degli impianti di risalita per i giovani che esercitano lo sci, noi partecipiamo mi pare in modo non indifferente a queste società azionarie e quindi ritengo che almeno la popolazione ne abbia questo vantaggio, non dico che i valdostani debbano sui nostri impianti di risalita camminare tutti gratis o a spese notevolmente ridotte ma riteniamo, e lo abbiamo già richiesto molte volte e mai ci è stata data una precisa risposta, e vogliamo proprio che l'Assessore al Turismo si renda conto di questa nostra esigenza, che almeno i giovani e per favorire e sviluppare lo sport sciistico in mezzo ai giovani, abbiano nei confronti dell'uso degli impianti di risalita un trattamento economico diverso dagli altri.
Dolchi (Presidente) - Altri chiedono la parola? La parola al Consigliere Chabod.
Chabod (DC) - ...al turismo è inutile che dica, non c'è l'Assessore...
Dolchi (Presidente) - Allora... preghiamo il Consigliere Chabod di fare eventualmente le richieste all'Assessore Milanesio in altra occasione e in separata sede.
Metto in votazione la deliberazione 6060 in 28.12 adottata dalla Giunta con i motivi d'urgenza. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene? Il Consiglio approva all'unanimità con 27 presenti.
Oggetto n. 6072 in data 28 dicembre 1973.
Dolchi (Presidente) - Nessuno chiede la parola? Metto in votazione il provvedimento. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Grazie. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 24 presenti mi sembra. Se i Consiglieri usassero la cortesia di rimanere per almeno cinque minuti seduti al loro posto eviteremmo di continuamente fare i conti e di correre dietro alle presenze.
Oggetto n. 76 in data 16 gennaio 1974.
Siggia (PCI) - Il nostro gruppo è favorevole ad approvare questa delibera di Giunta e anzi tiene conto che c'è stato uno sforzo da parte dell'Assessore della Giunta tutta nel risolvere sia pure parzialmente il problema degli invalidi civili, cogliamo però l'occasione della discussione di questa delibera per sollecitare da parte dell'Assessore e anche dalla Commissione Sanità un esame più globale del grosso problema della riforma sanitaria in Valle d'Aosta perché è vero che in questi ultimi anni si sono fatte parecchie delibere e leggi che vanno incontro alle esigenze dei cittadini residenti in Valle d'Aosta per quanto attiene all'assistenza sanitaria però è indubbio che nel 1974 in una Regione come la nostra il problema globale della riforma sanitaria deve essere affrontato e se questa delibera ci trova particolarmente consenzienti è perché è una disposizione che va incontro ad uno dei settori grossi della riforma sanitaria che è quello del reinserimento del malato nelle attività produttive mentre ringraziamo l'Assessore per aver dato un contributo nel creare un centro che il Consiglio deve sapere essere apprezzato non solo in Italia ma anche sulle riviste estere è stato portato come esperienza pilota in un particolare settore che prevede l'impiego di menomati, in questo senso se il lavoro protetto per quanto riguarda la legatoria ha trovato una sua valida soluzione nella costituzione di una cooperativa che quindi permette un lavoro autonomo, vorremmo anche ricordare all'Assessore come la legge che prevede stanziamenti in campo nazionale e l'aiuto agli handicappati in diversi settori di lavoro ha trovato l'adesione a venire incontro alle esigenze dei valdostani anche per quanto riguarda un nuovo settore di occupazione che è quello dell'intaglio del legno perché la legge nazionale prevede che possono essere costituiti centri protetti in tutti quei servizi e quei lavori che sono particolari per una certa regione o un certo comune e riteniamo che in Aosta l'attitudine del menomato, soprattutto se con menomazioni fisiche agli arti, possa trovare una sua collocazione in un settore di lavoro che ha già uno sviluppo particolare in Valle. Come il Ministero garantisce delle sovvenzioni anche per questo nuovo tipo di attività che si potrebbe instaurare in Valle, il Ministero però rifiuta e credo che sia nelle sue facoltà dei contributi per l'acquisto delle macchine e in questo senso credo che la Regione proprio riconoscendo la validità dell'esperimento fatto per la legatoria possa venire incontro alle esigenze di questi handicappati per metterli in condizioni di effettuare una lavorazione che è tipica per la Valle d'Aosta e che nello stesso tempo consentirebbe, a differenza della legatoria, di impiegare gente anche a domicilio, perché è vero che il centro protetto ha bisogno di particolari, così, norme di prevenzione per quanto riguarda una scuola, ma può anche essere in determinati casi attribuito come lavoro a domicilio per particolari forme di validità che non richiedono assistenza o prevenzione particolare. Quindi ritengo che l'Assessore possa prendersi a cuore anche questo problema con un particolare interessamento tenuto conto che il problema degli handicappati si è risolto con una possibilità concreta di lavoro, darebbe alla Valle d'Aosta direi un notevole, un notevolissimo sbocco nell'inserimento e nella riqualificazione di elementi invalidi.
Benzo (DP) - ... alla Consigliera e al Consiglio, che in effetti proprio per quanto attiene all'ultima considerazione sul tipo di lavoro per invalidi civili per l'intaglio del legno ci siamo già, abbiamo già avuto un incontro con l'associazione invalidi civili e l'ufficio del lavoro e stiamo predisponendo proprio per un intervento anche inizialmente sempre come tipi di corso vero di preparazione, vedendo poi successivamente quegli sviluppi come abbiamo fatto per gli altri invalidi, mi fa piacere sapere che queste cose sono state quanto meno evidenziate all'esterno anche se noi non le abbiamo pubblicizzate nella Regione.
Dolchi (Presidente) - Altri che chiedono la parola? Possiamo mettere quindi in votazione l'oggetto relativo alla deliberazione di Giunta n. 76 in data 16.1.1974. Chi è d'accorso è pregato di alzare la mano. Grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene? Il Consiglio approva all'unanimità con 28 presenti.
Oggetto n. 82 in data 16 gennaio 1974.
Manganoni (PCI) - Io penso che l'aggiornamento di queste tabelle si possa anche approvare anche se il tempo dei tagli abusivi ormai è passato. Mi lascia un po' perplesso la tabella che riguarda le latifoglie perché per esempio queste che nascono nei prati è normale ed umano vero che l'agricoltore se non taglia le latifoglie che crescono nei prati, prati non ne avremo più diventerà tutto bosco di latifoglie, comunque chiuso quel problema. Io non vorrei però che queste norme venissero applicate magari all'agricoltore che si taglia una pianta o una pianticella per fare una siepe, "una clienda", non per proteggere quei prati dai bovini ma per proteggerli da una altra categoria non di animali ma di uomini che sono nemici delle colture, delle vigne, dei prati, dei campi, molto ma molto di più dei bovini e voglio alludere a certi tipi di turisti particolarmente domenicali che quando vanno nelle nostre campagne si direbbe che siano assillati da un senso di devastazione perché la loro prima preoccupazione è quella di calpestare tutti i prati, se hanno una bottiglia vuota devono spaccarla così fanno i cocci e quando la mucca va a mangiare l'erba si taglia anche il muso perché non distingue nell'erba il vetro, non può toglierlo. E allora io vorrei che queste tabelle venissero applicate particolarmente a quelle categorie di persone e non all'agricoltore che magari si taglia una piantina per fare una siepe.
Non solo, ma si è parlato in questo Consiglio da molti anni e in molte riprese su un altro sistema, un altro aspetto di vandalismo; alla vigilia di Natale si va nei boschi e i piantini, le pianticelle che costano alla Regione per rimboschimento scelgono le più belle se le tagliano e se le portano per fare l'albero di Natale. Ora, vi sono quelli che vengono in Valle con il camion, camionette, coperti, in modo che gli alberi non si vedono.
Ci sono quelli che hanno addirittura la sfacciataggine di andare nei boschi, tagliare questi abeti, e metterli sul portabagagli della macchina.
Io ho osservato questo autunno, poco tempo prima di Natale, delle macchine con delle targhe non di Aosta, sia chiaro, un po' di vandali ci sono anche ad Aosta, nella Città, ma particolarmente da fuori, con sopra abeti, tagliati, legati.
Ora, io inviterei l'Assessore all'Agricoltura ad attirare l'attenzione del Corpo Forestale e se alla vigilia di Natale, otto-dieci o quindici giorni prima, mettesse alcune guardie e forestali in alcune zone per esempio, non so, a Pont St. Martin, o magari qui all'entrata di Aosta, e se queste tabelle, le applicasse a quei signori, cioè a questi tipi di vandali che vanno a distruggere le nostre foreste.
Ecco, queste le raccomandazioni che io vorrei fare alla Giunta.
Dolchi (Presidente) - Ci sono altri che chiedono la parola sulla deliberazione di Giunta n. 82... Consigliere Parisi.
Parisi (MSI-DN) - Signori della Giunta, Signori colleghi, vorrei richiamare l'attenzione particolare vostra su questo problema, innanzi tutto vorrei raffigurare e a difesa, naturalmente della forestale, il collega Manganoni, che quando il proprietario taglia la pianta di... in un prato alberato, che non costituisce bosco, questo proprietario è tranquillo, non vi è contravvenzione forestale perché le leggi stabiliscono e parlano sempre di foreste, il che, nella foresta non rientra il prato alberato, e di conseguenza non è possibile procedere contro questi signori.
Per quanto concerne l'altro problema, delle piantine correnti, per i famosi alberi di Natale, qui vi è una disposizione ben precisa, cui l'Assessore potrà riportarci, che bisogna che le piantine siano naturalmente, portino un bollo preciso da parte dell'Assessorato delle Foreste.
Ma il problema che interessa, non è tanto questo, Signor Manganoni, io ho qui sotto mano, una tabella dei prezzi, del 1950 - è stata approvata e ratificata dalla Giunta, dal Consiglio in data 13.4.1950, e poi naturalmente, dalla Giunta per passare all'Assessorato dell'Agricoltura e Foreste, ci sono voluti due mesi perché questa tabella andasse in applicazione.
Ma già nel 1950 i valori riportati in questa tabella, e mi si consenta di dirlo, nel 1950 il legname costava al mc., senza tener conto dell'uso migliore che se ne poteva fare, 16-17-18 mila lire al mc. e questo non lo dico solamente per gli accertamenti fatti sulle varie piazze di smercio, ma lo dico perché personalmente a quell'epoca, facevo un po' il commerciante in legname per una determinata ditta e caricavo io sulla piazza di Arvier, o di Morgex, ecc. il legname a questi prezzi, ecco, che a quell'epoca, già la tabella comparava il danno nella base di 8.000 Lire al mq. Ovviamente... lo si faceva pagare; si applicava il valore nei riflessi della contravvenzione soltanto in base a 8.000 lire.
Pensate un poco quanti danni ne sono derivati agli Enti locali, ai proprietari di questi boschi, allorché la stessa Forestale andava a fare le perizie, le martellate per i tagli di questi boschi e si doveva tenere, logicamente per principio a questa tabella.
Ora, stiamo ricadendo nelle stesse condizioni.
Quindi, dal 1950 arriviamo al 1974, esattamente a 24 anni di distanza, per far che cosa? Per rivedere le tabelle dei valori delle piante tagliate in contravvenzioni.
Mi si consenta di dire, ovviamente l'Assessore Lustrissy non ha colpa di questo, non si può dare colpa, ma io siccome non ho mai avuto peli sulla lingua la colpa sta nel comando forestale che non ha mai sollecitato questo.
Qui, la verità è questa, ma non andiamo un po' a raffrontare certe cose.
Lo studio per addivenire alla combinazione della tabella, a mio avviso, e mi si consenta di dirlo, o non è stato fatto, oppure si è fatto con molta leggerezza senza tener conto dell'effettivo prezzo di mercato, art. 43 del decreto legge 16.5.1926 n. 1126 e senza passare all'analisi volumetrica delle classi... accennate alla tabella, il cui errore certamente provocherebbe ingenti danni, agli enti locali.
Ma, per maggior chiarimenti, faccio un esempio disposto su piante di altezze di metri 16, riferite alle classi diametriche della tabella.
Da quanto segue abbiamo il volume cilindrometrico rapportato al diametro... da terra con... numero formale endometrico che risponde al rapporto fra la massa totale di un albero a quella di un cilindro avente la stessa area vasimetrica e altezza.
E allora se il diametro è... da terra, cm. 21, raffrontate la tabella, la tabella porta cm. 31 a 35, fa lo stesso valore cm. 31 volume cilindrometrico mc. 1 e 208 con efficiente di deduzione a 70, volume reale 0,845, valore oggi legname costa 33 mila lire al mc. Signori, se voi andate in segheria a prendere delle tavole, le tavole di scarto vanno da 80, 90 mila lire al mc. per arrivare al 120 lire al mc.
Quindi il prezzo di 33 mila lire, legname da opera sul mercato, non è affatto caro.
Applicando queste 33 mila lire al mc. si avrebbe per la pianta avente il diametro di cm. 31 un importo di 27.835 mila lire, in tabella si richiede l'applicazione di 20 mila lire e seguendo fino al... a cm. 55 perché a un dato momento va da 51 in poi, avremo una pianta con tutti i dati rapportati nel modo in cui ho illustrato il primo caso, il suo valore dovrebbe essere di 87.780 lire, invece la si vuole fare pagare in contravvenzione, l'applicazione della pena soltanto 60 mila lire.
Vi è poi anche il volume cormometrico che è lo stesso riferito però non allo stesso, riferito però non alla massa totale dell'albero bensì a quella del solo fusto sgranato non è di questo che bisogna tener conto per stabilire il valore... anzi l'on. Giunta che costituisce il Comitato di cui all'articolo 43 Regio Decreto legge 16.5.1926 n. 1126 deve tener conto che il contravventore in base all'articolo 26 del Regio Decreto Legge 30.12.19... 3267 è punito con una pena pecuniaria dal doppio al quadruplo del valore delle piante tagliate.
Nel contempo deve anche tener conto... e a tutela del patrimonio boschivo che se il contravventore non paga il verbale passa all'autorità giudiziaria per il procedimento di competenza. Ora il legale proposto alla difesa, mi corregge l'Avv. Andrione, quando si avvede che il verbale non lascia spiragli per una possibile assoluzione che cosa fa? Si apprende all'art. 162 del Codice Penale e il contravventore è annesso a pagare una somma corrispondente alla terza parte del massimo della pena stabilita dalla legge per la contravvenzione commessa ed allora applicando la norma al valore della tabella che se ne chiede l'approvazione, il contravventore anziché pagare il doppio del valore della pianta esempio del diametro di cm. 55 pari a Lire 120.000 ne paga soltanto 80.000 somma ancora inferiore all'attuale valore.
Se invece si tiene conto dell'analisi da me fatta che corrisponde all'attuale momento, il contravventore anziché pagare la somma di lire 165.560 pagherebbe 117.040 che corrisponderebbe alle 120.000 che si vorrebbe fossero oggi pagate in base alla tabella in discussione e quindi vi sarebbe un certo equilibrio.
Pino cembro, pino silvestre-cembro, ci si accorge soltanto oggi che il pino cembro specie in Valle d'Aosta ha un valore essenziale nei confronti delle altre specie legnose, ma forse perché abbiamo visto alla fiera di Sant'Orso tutti questi bei mobili di questo pino che è magnifico e sono a questo momento si porta il pino cembro in tabella al prezzo di Lire 62.000 duemila lire di differenza, vero, nei rapporti delle altre specie legnose quindi anche questo fattore va tenuto presente perché non è possibile stabilire, vero, che il pino cembro, la pianta di oltre 51-62.000 lire invece il larice e l'abete 60.000 vi è grossa differenza che in Valle bisogna tenere conto.
Vi è di più, nella tabella voi vedete che si richiede l'applicazione del valore anche per il carbone prodotto dalla legna, questo è un grosso errore che il Consiglio è chiamato poi ad avallare quando la tabella in esame si vuol fissare appunto il valore del carbone vegetale... 8.000 al quintale, a parte il fatto che non vi è alcuna disposizione di legge che lo prevede e che anzi è in contrasto con la legislazione forestale cosa che del resto si può rilevare anche dagli elementi di legislazione contenzioso forestale a pag. 138 redatta a cura del Dr. Cesare Cantelmo che è un alto funzionario della Direzione Generale del Corpo delle Foreste, si è incorsi in un grossolano errore perché, tenuto conto del valore della legna da ardere stabilito in lire 4.000 al quintale e tenuto presente che per un quintale di carbone occorrono circa 4 quintali di legna di media stagionatura, il valore del carbone se ne fosse potuto parlare dovrebbe essere di lire 16.000 e non di lire 8.000 il quintale.
Ora è ancora da tenere presente che i valori in discussione riportati nella allegata tabella sono generici perché essi non tengono conto dell'uso migliore cui potrebbe essere destinato il legname. Per sopperire a tale lacuna - a mio avviso - è necessario che la tabella in esame sia integrata dalla seguente precisazione: con riferimento all'art. 41 del decreto legge 16.5.1926 n. 1126 e qualora il legname bagnato potrebbe essere destinato ad un uso migliore tavoloni, travature di prima scelta ecc. il valore attribuito alle piante tagliate in contravvenzione dovrà essere aumentato del 10%.
Io penso che, dopo questa illustrazione, pregherei che non si passasse ad approvare questa delibera che prima non fosse, Assessore, riveduta questa posizione perché effettivamente siamo fuori luogo. Grazie.
Dolchi (Presidente) - Ci sono altri che chiedono la parola? La parola all'Assessore Lustrissy.
Lustrissy (DP) - Bon, rispondo brevemente che la tabella è stata attentamente esaminata dai servizi forestali e valutata sul piano tecnico e pertanto non ritengo che la tabella sia fuori legge, l'aspetto che mi preoccupa di più non è questo, è l'aspetto diciamo così che ha... il motivo che ha indotto il sottoscritto a richiedere ai servizi forestali una nuova rivalutazione di questa tabella, in quanto assistiamo sempre più frequentemente ad un vero e proprio dissodamento dei boschi e noi abbiamo dei vincoli idrogeologici di tipo forestale che non vengono rispettati, ora l'Assessorato sta già studiando un provvedimento di legge forestale nuovo ad integrazione e a modificazione della legge forestale nazionale per adattarla alla nuova realtà di oggi e alle nuove esigenze di questo tipo di salvaguardia e vorrei rassicurare anche il Consigliere Manganoni che non è tanto il problema di applicare delle multe agli agricoltori in quanto lo ha già precisato il Consigliere Parisi qua si tratta di boschi denominati come tali, individuati come tali soggetti al vincolo idrogeologico ed è proprio per ovviare a questo inconveniente in fase di transizione che è necessario approvare questa nuova tabella in attesa che il Consiglio possa esaminare la nuova legge forestale che penso al più presto sia pronta e possa essere esaminata ma proprio perché stiamo assistendo in questi ultimi tempi a dei veri e propri massacri dei boschi e il motivo, e io ve lo posso anche dire, che mi ha indotto a far assumere questo provvedimento è il massacro di uno dei boschi più belli che abbiamo in Valle d'Aosta ed è il lariceto oltre quota 2.000 del Breuil, dove si sta costruendo il famoso complesso 3.000 posto letto Cielo Alto che ha avuto tutte le prescritte autorizzazioni però non ne ha avuta una e cioè è stata concessa una licenza edilizia senza tenere conto che in quel bosco vi era un vincolo idrogeologico al che io feci fare una rapida indagine e perizia del servizio forestale ed è risultato che in base alla legge tutto questo massacro è costato ai contravventori 300.000 lire.
Ora, a questo punto c'è da chiedersi se in base agli strumenti che abbiamo attualmente a disposizione quale tipo e forma di protezione noi possiamo avere a salvaguardia dei nostri boschi ed ecco perché è urgente addivenire al più presto a una nuova norma forestale ed ecco perché è altrettanto urgente perlomeno in fase di transazione di aggiornare questi prezzi di modo che i contravventori che non sono soggetti ad altre, diciamo così, denunce sul piano delle inosservanze di altre disposizioni perlomeno paghino dei valori adeguati al danno che fanno.
Manganoni (PCI) - Io non avevo posto in discussione l'ammontare della tabella perché io su questo ero d'accordo, il problema che io avevo posto era nei confronti di chi queste tabelle vengono applicate ecco perché io ho detto non vorrei che l'agricoltore che si taglia un piantino per farsi una... quello gli diamo in testa, ecco d'altronde lo so e questo do atto alla Guardia forestale che contro gli agricoltori non è che inveisce questo gliene do atto, quindi dicevo questa tabella che per me va bene così deve essere applicata contro i moderni vandali, contro i moderni distruttori della natura e anche contro i dissodatori dei boschi ai quali parlava l'Assessore, io sono pienamente d'accordo e io qui inviterei l'Assessore a dare disposizioni al Corpo forestale che nei confronti di costoro siano severissimi mentre non devono esserlo nei confronti dell'agricoltore, siano severissimi contro questi vandali ecco, proprio il sugo del mio... la sostanza del mio intervento era questo.
Parisi (MSI-DN) - Signor Assessore, io l'ho sentita preoccupata nell'affrontare questo problema e tanto preoccupata che mi ha portato un caso dove avrebbero dissodato quindi disboscato e se la sarebbero cavata soltanto con 300.000, ma allora scusate un momento si vuole applicare la legge e non la si vuole applicare. Perché, badate bene che per quella determinata circostanza, adesso non ho qui presente ma all'art. 7 o che di questa famosa legge ordina il ripristino del bosco che vi era stato oltre alle contravvenzioni ecc., ma dice lei, bisogna intervenire duramente, ma si interviene duramente facendo pagare in contravvenzione il legname al prezzo di lire 16.000 oggi con la tabella che noi dobbiamo approvare, 16.000 al metro cubo quando costa 33.000? Perché qui rapportando, io forse non ho illustrato bene tutte le altre classi diametriche, lì una pianta se noi la portiamo a 60.000 lire - il valore in tabella cuba 2 mc. e mezzo. Ora fate il raffronto, chi vogliamo colpire, noi vogliamo agevolare il contravventore il quale se ne frega di tutto quanto può accadere, dice: tanto io poi pago una somma di x, prendo un avvocato, addirittura ricorro al 162 e io ho fatto i miei affari, ho venduto il legname profumatamente. È questo che noi dobbiamo vedere.
Quindi non è che io non voglia, anzi io voglio approvare una tabella ma che sia veramente dura nei confronti di chi distrugge un patrimonio che per averlo ci vogliono dei secoli.
Ecco vi pregherei di volere ascoltare questo. Grazie.
Andrione (UV) - Io vorrei anzitutto delle precisazioni su quanto ha detto l'Assessore e cioè di quali legge forestali si prevede l'integrazione e la modifica in base a leggi regionali perché, per unanime riconoscimento anche di studiosi stranieri, le leggi forestali italiane, in particolare quella 23 e successivi regolamenti, sono dal punto di vista tecnico e giuridico tra le migliori leggi che esistano, certamente forse le migliori leggi italiane soltanto che visto che viviamo in questa allegra Repubblica sono le più inapplicabili fra tutte le leggi già inapplicate nel nostro Paese.
Per cui credo che la cosa più importante sarebbe quella di fare applicare la legge che esiste e non continuare con il sistema di accumulare un enorme quantità di leggi su leggi che poi servono più sovente a frodare la legge che a farla rispettare.
Quindi io vorrei avere questa precisazione da un lato, dall'altro lato, sempre a proposito di boschi, volevo felicitarmi con l'Assessore per questa circolare di cui ho avuto copia per quanto riguarda le consorterie e lo pregherei proprio di insistere molto perché anche lì si tratta di 10 mila ettari di bosco che devono assolutamente essere difesi e protetti se non vogliamo che quei disboscamenti, non dissodamenti, ma disboscamenti, continuino abusivamente nei boschi e infine riprendendo quanto diceva il Consigliere Parisi, io credo che in certi casi l'applicazione esatta della legge impone il ripristino dello status quo ante la violazione della legge stessa e che la considerazione penale del fatto penale, cioè la multa o l'ammenda che si paga in questi casi, sia soltanto una parte del procedimento che deve essere sviluppato a carico dei contravventori, permanendo in piedi la questione amministrativa che prevede esattamente come le leggi urbanistiche il ripristino della situazione antecedente e questo effettivamente sarebbe appena giusta da applicare in questi casi.
Dolchi (Presidente) - Ci sono altri? Allora per la conclusione la parola all'Assessore Lustrissy.
Lustrissy (DP) - Sì, solo brevemente risponderò al Consigliere Andrione, è vero che la legge forestale italiana può essere definita una delle migliori esistenti in campo europeo, però è altrettanto vero, e questo appare anche da un voto emesso dal Consiglio Superiore dell'Agricoltura che la gestione dei vincoli forestali oggi non è più sufficiente a salvaguardare i boschi da certi nuovi tipi, diciamo di distruzioni moderne. Ed è questo il motivo che ha imposto a noi questa riflessione.
Per quanto riguarda il problema delle consorterie stiamo in base alla legge dandone attuazione in quanto nessuno ancora si è mosso, vogliamo sollecitarne proprio l'approvazione.
Dolchi (Presidente) - Metto quindi in approvazione la deliberazione di Giunta n. 82 in data 16 gennaio 1974 adottata in via d'urgenza. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano, grazie, chi non è d'accordo, grazie, chi si astiene.
Esito della votazione:
Presenti e votanti: 29; favorevoli: 28; uno contrario, il Consiglio approva.
Punto 12 all'ordine del giorno.