Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 25 del 14 febbraio 1974 - Resoconto

OGGETTO N. 25/74 - Iniziative nel campo dell'edilizia popolare. (Interpellanza)

Ramera (DC) - Chiederò subito scusa se all'interpellanza che era brevissima e per la quale speravo di poter dare una più ampia illustrazione sarò invece brevissimo anche in questa esposizione poiché essendo influenzato mi sono appena alzato mezz'ora fa dal letto e proprio per venire a discutere questa interpellanza e ci ritornerò subito dopo.

Se avessi saputo innanzitutto le ripercussioni immediate che questa interpellanza aveva suscitato, forse avrei presentato una mozione per dare modo a tutte le forze di discutere perché? Perché ritengo che in un momento in cui le forze della maggioranza governativa, la stessa principale opposizione i Sindacati sono impegnati a superare il difficile momento economico che attraversa il paese e al tempo stesso a preoccuparsi di salvare le stesse istituzioni democratiche, ritengo che sia logico anche da noi, quando si presentano problemi di importanza notevole per le classi meno abbienti, si debbano ricercare i più ampi consensi di tutti i gruppi politici per portare a soluzione gli stessi problemi.

Perché due interpellanze, le stesse nei medesimi termini fatte al Comune di Aosta e alla Regione? Proprio per questa ragione, proprio per la ricerca di una volontà dei vari partiti e movimenti di poter dialogare con la Nazionale Cogne in modo da favorire questa ristrutturazione in quel quartiere che interessa centinaia a centinaia di lavoratori. Perché ho legato anche nella interpellanza il problema della 167 e la ristrutturazione dello stesso quartiere Cogne. Sulla 167 non voglio penetrare perché in questa aula siedono i Consiglieri socialisti ai quali do il diritto di primogenitura e quindi non vorrei superarli nel difendere questa legge, tuttavia è chiaro che da dieci anni a questa parte esistono aree bloccate ad Aosta per l'edilizia economica e popolare e che potrebbero essere impegnate proprio da queste nostre forze decideranno un'azione comune, per coordinare tutta l'azione a favorire la soluzione anche del quartiere Cogne.

Che cos'è questo quartiere Cogne? Tutti lo conosciamo, sono 93.000 metri quadrati di cui utilizzati sono circa 28.000 sono fabbricati che hanno 50 anni di vita alcuni no, tutti lo conosciamo sappiamo in che modo si vive e vediamo anche una pessima utilizzazione dell'area perché se sono 93.000 metri l'area e 28.000 in metri edificati questi 60.000 quasi mancano all'appello per tutte quelle infrastrutture: aree per giochi, aree verdi, infrastrutture a carattere sociale che invece farebbero di questo quartiere veramente un polo alternativo all'attuale centro perché è così bene inserito nel tessuto urbanistico della Città che con un quartiere nuovo e moderno sarebbe senz'altro una soluzione ai tanti problemi della Città.

Dirò subito che il problema, e parecchi che siedono in Giunta lo conoscono perché fu suscitato alcuni anni fa, è stato preso in esame, è un progetto della Nazionale Cogne, è già stato discusso almeno nel '71 con l'allora Sindaco Marcoz e con l'Assessore De Lauretis, a Torino, poi il discorso fu interrotto, crisi politiche da una parte, crisi economica dell'azienda dall'altra non starò qui naturalmente ad esaminare eventuali responsabilità però è chiaro che quel discorso interrotto allora va ripreso in maniera veramente decisa con la volontà comune, come dicevo prima, di tutte le forze politiche di volerlo attuare, è un problema, naturalmente io immagino cosa mi potrà dire il Presidente, che interessa maggiormente le competenze del Comune questo è chiaro perché esistono competenze del Comune sia per il piano regolatore, sia per la volumetria, per numerosi aspetti, tuttavia noi che cosa chiediamo al Presidente della Giunta che interpreta naturalmente la volontà della maggioranza? Noi chiediamo che si faccia portavoce di questa volontà nostra, che prema sul Comune di Aosta, che attraverso la formazione di una delegazione ristrettissima di componenti della Regione e del Comune, si discuta con la Cogne in modo da favorire questo nuovo quartiere, questo nuovo quartiere che diventa sempre più necessario, indispensabile se pensate che ogni anno si fanno liberi pochissimi alloggi mentre le domande dei lavoratori assommano almeno 5-600, ora da una ristrutturazione gli attuali 800 alloggi potrebbero benissimo passare a 1200-1300 e nello stesso naturalmente potrebbero essere anche sistemate da un'azione coordinata tra ente pubblico e Nazionale Cogne tutte quelle persone che sono stati lavoratori della Cogne o che non lo sono neanche mai stati che però occupano oggi alloggi che di diritto aspettano invece ai dipendenti della Nazionale Cogne.

Voi sapete che oltre il 50% degli alloggi del quartiere Cogne sono abitati oggi da persone che non hanno più alcun rapporto con la stessa Società. Quindi vi è la necessità che anche la Regione intervenga naturalmente con un piano preciso anche per l'edilizia economico-popolare per ottenere quello che mi si dice un miliardo e mezzo già stanziato dal Ministero dei Lavori Pubblici a questo scopo e che finora giace a Roma inutilizzato per la mancanza di precisi programmi da parte nostra.

Quindi non vi è in questa interpellanza che anzi ora devo fare una breve parentesi che io nella fretta per entrare nei termini di questo Consiglio ho fatto firmare solo a due membri è chiara la volontà di tutto il gruppo democristiano, come lo è altrettanto la stessa volontà da parte del nostro gruppo al Consiglio comunale, non vi è però in noi nessun animo né demagogico, né di richiedere primogeniture su questo problema. Vi è semplicemente il desiderio di suscitare questa attenzione che deve essere quanto mai sensibile da parte di tutti i gruppi consiliari in modo che una volta per tutte questo problema venga risolto. Grazie.

Dolchi (Presidente) - Risponde il Presidente della Giunta.

Dujany (DP) - È evidente che l'interpellanza presentata non è altro che la ripetizione di analoga interpellanza presentata in sede di Consiglio comunale di Aosta e penso che interessi essenzialmente il Comune di Aosta e non i Comuni della Valle d'Aosta che già sono forniti di piano regolatore e che hanno previsto gli stessi problemi previsti dalla legge 167, quindi, per quanto riguarda la Città di Aosta, le aree attualmente vincolate dalle 167 sono due: a Nord-Ovest del Ponte di Pietra e l'area Ovest della Cappella di San Rocco.

Il Comune sta provvedendo alla utilizzazione o sta studiando non so esattamente in base alle norme previste dal piano regolatore quindi rinvierei il problema nell'ambito comunale.

Per quando riguarda invece la seconda parte dell'interpellanza sull'iniziativa della ristrutturazione del quartiere Cogne mi pare che sia una iniziativa valida in quanto fa parte di un recupero di case vecchie e di una ristrutturazione di un vecchio quartiere, c'è solo da augurarsi che questa volta le buone intenzioni della Cogne siano sincere e che vengano chiaramente espresse infatti pare che in sede comunale a tutt'oggi non esista un progetto di ... presentato dalla Cogne per la ristrutturazione di quel quartiere a meno che non si possa considerare valida la proposta fatta dalla Cogne nel 1965 presentata alla vigilia di determinate scadenze e non vorrei che qui si ripetesse la storia della vigilia di altre scadenze.

È chiaro però che una serie di soluzioni è possibile nella misura in cui le parti si comportino con serietà. Nel colloquio avuto in questi giorni scorsi con il Presidente della Società Cogne l'On.le Curti, dal Sindaco di Aosta è stata dichiarata con estrema chiarezza la piena disponibilità del Comune di Aosta a collaborare con la Cogne per la ricerca di ogni soluzione urbanistica che sia nel tempo valida e utile per la popolazione della Città di Aosta. Il Sindaco di Aosta ha precisato che, nei limiti di una eventuale ristrutturazione gli alloggi non potranno in ogni caso essere superiori al 35% di quelli esistenti, un aumento ulteriore di cubatura farebbe infatti del quartiere Cogne un quartiere con minori servizi e minori aree verdi della Città di Aosta che è già sufficientemente povera in questo settore.

Non sto ad alludere e a sottolineare la campagna di stampa che ha preceduto questa interpellanza poiché mi pare che non abbia eccessiva importanza, però vorrei sottolineare un aspetto molto più generale dei rapporti, dato che il problema è stato portato in sede di Consiglio Regionale, che dovrebbero sussistere e che il Consiglio regionale ha già ribadito nel passato fra Amministrazione regionale e Società Cogne.

Il rapporto fra la Cogne e l'Amministrazione Regionale non può essere limitato all'esame di singoli problemi sia pure essi importanti ma sono sempre dei problemi circoscritti.

La Regione della Valle d'Aosta da molti anni ha chiesto alla Cogne di poter procedere insieme all'esame dell'intero problema dei rapporti con la Cogne, la Valle d'Aosta si attende dalla Cogne la soluzione dei problemi nel quadro più vasto dei suoi investimenti che siano discussi e che siano portati avanti insieme all'Amministrazione Regionale; è necessario quindi affrontare preliminarmente a questo problema settoriale l'intero problema e la globalità dei rapporti fra Regione e società Cogne.

Era stato detto nel passato che è politica irrinunciabile per l'Amministrazione Regionale il principio per il quale ogni assetto definitivo della struttura dell'azienda deve essere preventivamente discusso e con le organizzazioni sindacali e con i rappresentanti della popolazione della Valle d'Aosta e quindi in questo caso Consiglio regionale ed eventualmente Comune di Aosta, è politica irrinunciabile dell'Amministrazione Regionale il principio che lo sviluppo della Cogne ed il conseguente programma di investimenti debbono essere coerenti ed in armonia con le necessità economiche sociali della nostra Regione, purtroppo la Società Cogne inutilmente da tanto tempo non ha ascoltato e non ha tenuto conto di queste esigenze della Regione e allora credo che sia nostro dovere ricordare a noi stessi, ricordare intanto quanto si era detto nel 1971 da dichiarazioni fatte sulla stampa secondo le quali la Cogne prevedeva investimenti e che non esistevano preoccupazioni per la disoccupazione in cui erano previsti investimenti per 60 miliardi e siccome... e si prevedevano 3.000 nuovo posti di lavoro, mi pare che da allora ad oggi non abbiamo visto nulla di concreto ma questo mi pare l'altro aspetto che è molto più importante che è opportuno sottolineare, quali sono gli investimenti riservati alla Cogne nell'ambito del piano EGAM e nell'ambito degli altri programmi, che cosa intende fare la Cogne di questi finanziamenti se effettivamente esistono e se effettivamente della grossa società finanziaria oramai installata a Roma qualcosa può ancora accadere su questo stabilimento periferico di Aosta, quale parte di essi intende riservare per la soluzione dei problemi connessi all'inquinamento dell'aria, all'inquinamento dell'acqua, alla sicurezza e alla salute dei lavoratori nell'interno delle fabbriche, alla formazione professionale, ai problemi dell'edilizia e dei servizi sociali e poi c'è tutto il problema dei rapporti sul piano dell'occupazione e tutti quei numerosi problemi che il Consiglio regionale ha già avuto occasione di affrontare in numerose precedenti riunioni che ritengo opportuno che vengano ripresi e vengano ricordati dal Consiglio regionale soprattutto dopo che l'EGAM ha avuto un sostanzioso finanziamento da parte del Parlamento e per far sì che anche questo stabilimento situato nella nostra Regione e che rappresenta un interesse particolarmente elevato per la nostra Regione sul piano occupazionale e sul piano sociale che vengano naturalmente anche ripartita una certa quantità di denaro e che questa destinazione di denaro sia ripartito in collaborazione con la Regione affinché la Regione possa prevedere quali sono gli investimenti e verificare la gestione di questi investimenti in modo che questo Ente occupazionale si inserisca veramente nella realtà della nostra regione.

Ramera (DC) - Dire che sono soddisfatto, non lo direi tanto anche perché il Presidente con molta abilità ha aggirato il problema scantonando da quella che era l'interpellanza per entrare nel più ampio concetto della Nazionale Cogne, quindi ha fatto anche bene a suscitare determinati problemi che realmente esistono tuttavia io avevo fatto una interpellanza ben precisa e avrei almeno che il Presidente mi assicurasse tutto il suo appoggio verso il Comune di Aosta e verso la Nazionale Cogne per risolvere finalmente questo annoso problema.

Tuttavia anche nel contesto più generale io così brevemente ho preso delle note e il Presidente chiede degli incontri e benissimo ma lui stesso ha detto poco prima cha proprio aveva avuto un incontro con il Presidente della Nazionale Cogne per esaminare questo problema e io penso che non corso di quell'incontro egli abbia manifestato anche tutte quelle preoccupazioni e quelle perplessità che agitano non soltanto diciamo i politici direttamente interessati o i sindacalisti, ma credo tutta la classe politica valdostana e quando si parla anche nel '71 si era fatto un preventivo naturalmente in questo preventivo non si prevedeva che nel '74 saremmo addirittura arrivati in fondo al secchio, mi si passi questa espressione, dell'economia nazionale se non internazionale e l'Italia avrebbe pagato più di altri paesi questo marasma che si è capitato addosso; tuttavia voglio fare presente e questo darebbe modo anche al Presidente Dolchi di prendere questa iniziativa che proprio alla vigilia di Natale la Cogne ha invitato unitamente al Consiglio di fabbrica tutte le organizzazioni sindacali a visitare il nuovo stabilimento del P.R.S. sorto alla estremità Est della Cogne perché è un vero stabilimento e non un reparto per cui se io non vado errato, se penso alle ore di discussione che abbiamo fatto per alcuni stabilimenti in Bassa Valle, il nuovo stabilimento realizzato dalla Cogne del P.R.S. è veramente una novità in senso tecnologico sia per... e soprattutto impressiona per le dimensioni, per cui sarei lieto veramente che il Presidente del Consiglio si facesse promotore di una visita da parte dei Consiglieri regionali in maniera che ci si possa rendere conto di una realtà che è nata senza alcun rumore, senza che nessuno dovesse fare il battage su questa iniziativa.

Quando si parla di rapporti tra Ente Pubblico e Nazionale Cogne è giusto, è esatto, la Cogne è la più importante attività che esiste nella nostra Regione e quindi è nostro compito di amministratori di intervenire per migliorare possibilmente per collaborare anche con la Società, per dare maggior peso proprio come Consiglieri regionali a una politica industriale della Cogne. Ma quando si parla di rapporti devono essere rapporti cordiali e mi si passi Presidente una battuta polemica dato che lei l'ha fatta, quando penso che per mettere due marmi al palazzo assistenziale la Cogne ha dovuto pagare 300 e rotti mila di occupazione di suolo pubblico suo e nello stesso tempo da alcuni anni sta rifornendo l'acqua alla Città di Aosta per la quale la Città di Aosta fa pagare ai cittadini il canone senza preoccuparsi delle spese di elettricità e di tutto il connesso che tutto questo importa, ora i rapporti devono essere su un piano di parità, su un piano che due Enti che collaborano qui non c'è un padrone mi sembra che la Società sia dello Stato quindi a un certo momento è di tutti, e quando gli amministratori e della Regione e della Cogne si incontrano non sia per fregarsi ma sia per esaminare la possibilità che esistono di portare avanti insieme un comune lavoro nell'interesse generale.

Quindi io posso essere soddisfatto diciamo che il Presidente ha voluto ampliare il discorso ma non sono soddisfatto della mancanza di una sua precisa parola per cui noi possiamo essere certi che il Comune di Aosta, che oltre tutto dipende da noi per parecchie cose, possa effettivamente ascoltare e collaborare per questa iniziativa.

Dolchi (Presidente) - Punto 10 all'ordine del giorno.