Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2276 del 18 novembre 1996 - Resoconto

SEDUTA POMERIDIANA DEL 20 NOVEMBRE 1996

OGGETTO N. 2276/X Disegno di legge: "Bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per l'anno finanziario 1997 e per il triennio 1997/1999".

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Piccolo per dichiarazione di voto.

Piccolo (ADP-PRI-Ind) Al contrario di quanto ha detto il collega Florio, ringrazio il collega Borre che mi ha anticipato, così non mi fa fare la posizione di parte nei confronti dell'Assessore.

Nel premettere che esprimeremo un voto favorevole al bilancio, non solo per le novità e le indicazioni programmatiche in esso contenute, ma in particolare per quanto emerso nel dibattito e dalle risposte date dai rappresentanti della Giunta alle richieste dei consiglieri, desidero fare ulteriori precisazioni, tralasciando alcune considerazioni fatte in occasione della relazione nella discussione generale.

Ribadisco la validità del bilancio sulla scelta di prevedere una serie di opere di investimento più legate ad opere che puntino alla valorizzazione delle realtà locali, quindi ad una valorizzazione della qualità della vita dei cittadini valdostani. Un settore quello degli investimenti e delle opere pubbliche, che, secondo noi, è un volano per la ripresa dell'attività economica, della quale fanno parte le categorie degli imprenditori, degli artigiani e delle piccole imprese.

Sottolineo anche la particolare attenzione rivolta alle autonomie locali, prevedendo una serie di interventi decentrati sul territorio con un criterio di selezione e di qualità, soprattutto in quei comuni che rivestono importanza per l'immagine esterna della Valle d'Aosta in termini turistici. In particolare faccio riferimento agli interventi previsti per il Comune di Saint-Vincent, che tendono a risolvere l'annoso problema, irrisolto sinora, e che era oggetto di critica alle maggioranze regionali che ci hanno preceduto, e cioè quello di non tenere assolutamente conto della realtà di Saint-Vincent in quanto comunità locale nel contesto dell'attività della Casa da gioco, che è sempre stato uno sviluppo non equilibrato sia dal punto di vista urbanistico che infrastrutturale, per un corretto inserimento dello sviluppo del Paese con il contesto della Casa da gioco. Questa è una visione positiva del ruolo della Regione, che non possiamo che sottoscrivere e condividere. Pertanto consideriamo un'inversione di tendenza rispetto al passato, un esempio di concretezza rispetto alle tante promesse sinora mai mantenute per quanto riguarda la realtà di Saint-Vincent.

E visto che la concretezza nel risolvere i problemi è uno degli atteggiamenti che maggiormente privilegiamo, mi premeva fare queste sottolineature, nel ribadire ancora una volta il voto favorevole del nostro gruppo.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Vorrei mettere in evidenza l'approccio corretto e rispettoso con cui i consiglieri di opposizione hanno affrontato in questo lungo tour de force il bilancio. Abbiamo avuto una seduta estenuante dovuta al fatto che i lavori non sono stati organizzati nel migliore dei modi, però penso che l'approfondimento di tanti capitoli - alcuni di essi in particolar modo - del bilancio abbia costituito anche l'occasione per molti consiglieri di maggioranza di avere migliore cognizione di causa su alcuni aspetti amministrativi della nostra regione. Quindi, un piccolo cenno a questa correttezza metodologica che senz'altro i colleghi di maggioranza ci riconosceranno.

Per quanto riguarda i contenuti in senso stretto, farò due osservazioni fondamentali.

La prima è che a mio avviso la relazione dell'Assessore non ha fotografato obiettivamente quella che è la realtà socioeconomica valdostana. Ci sono alcuni indicatori che sono eccessivamente ottimistici o altri indicatori che sono smorzati se si riferiscono a fenomeni in senso favorevole.

Ho fatto anche alcuni esempi nel corso del dibattito introduttivo, si è soffermato su uno di essi il Vicepresidente Marco Viérin, l'occupazione, non sto a riproporlo, però mi sembra che ci sia stata una sottovalutazione di quella che è l'economia reale della nostra regione.

Qui vorrei fermarmi un attimo su un piccolo diverbio che è sorto nel corso del dibattito, riproposto dal Consigliere Borre in sede di dichiarazione di voto. Non penso che sia sufficiente soffermarsi su una citazione di un illustre giornalista e scrittore italiano, che viene una sera in Val d'Aosta e afferma che l'economia valdostana è sana, per concludere che la Valle d'Aosta è governata bene.

Potete ringraziarlo del complimento, però penso che la visione di quello che è il sistema Valle d'Aosta vada fatta in senso più approfondito, come d'altronde abbiamo cercato di fare noi consiglieri di opposizione, con delle obiezioni e delle critiche che penso per molti versi si siano dimostrate più che mai fondate. Prendere tout court delle citazioni che arrivano dall'esterno oppure ostinarsi a voler vedere sempre e solo rosa, anche quando in realtà ci sono dei chiaro-scuri che devono essere ancora meglio analizzati, è un po' fare come lo struzzo e mettere la testa sotto la sabbia per disconoscere la realtà dei fatti.

Non possiamo negare che la Valle d'Aosta, come è stato detto più volte, abbia un tenore di ricchezza invidiabile da parte di altre regioni, che ci qualifica da questo punto di vista. Abbiamo disponibilità finanziarie che altri non hanno, in forza delle quali potremmo fare grandi progetti. Però ho già anticipato qual è la conclusione del ragionamento: potremmo o avremmo potuto fare grandi cose.

In realtà mi sembra che questa grande ricchezza, questi immensi flussi di denaro abbiano narcotizzato quella che è un po' la capacità di innovazione e di progettualità che invece dovrebbe risiedere maggiormente in questo ambito o in ambiti più ristretti, di mera amministrazione. Quindi non è giusto considerare la Valle d'Aosta come una parentesi di un sistema economico italiano, di un sistema economico europeo, completamente distaccata o quasi non toccata da fenomeni che lambiscono anche le nostre montagne. Questo non vuol dire non avere amore per la propria terra, vuol dire guardare con quell'occhio critico che oggi è più che mai necessario, altrimenti continuiamo a negarci reciprocamente quelli che sono alcuni aspetti ancora sfavorevoli e irrisolti del nostro sistema. E ne abbiamo citati anche questi in abbondanza nel corso di questo lungo e approfondito dibattito.

Gli stessi fondi globali, gli stessi piccoli correttivi che abbiamo visto nella norma finanziaria, non contengono elementi di innovazione: i fondi globali ripropongono pedissequamente per molti versi quelle che sono state già scritture che abbiamo visto nei vecchi bilanci preventivi, quindi sembra più un bilancio di un'amministrazione che è costretta all'ordinarietà della gestione e di scelte che sono già preordinate. Uno dei grossi difetti, ripeto, è questa assenza o meglio carenza di spunti, di guizzi, di vivacità innovativa.

Mi sembra che sia necessario sottolineare, anche se può sembrare ripetitivo, che ancora una volta abbiamo un sistema socioeconomico locale che è fortemente Regione-centrico, e questo è più che mai un danno, perché si è instaurata da diversi anni a questa parte, da quando abbiamo beneficiato prima del riparto fiscale e poi di questo trasferimento sostitutivo, una sorta di economia curtense, un'economia chiusa, cioè un'economia che non ha una visione prospettiva e proiettata verso realtà vicine di carattere sia europeo che internazionale. Anzi, rischiamo di subire negativamente i processi della globalizzazione e secondo me l'esempio della Conner di Pont-Saint-Martin è particolarmente significativo in questo senso.

Per concludere, preannunciando il mio voto contrario, dico che queste considerazioni sintetizzano una valutazione su un bilancio che è conforme alla volontà della classe politica dominante, cioè quella di non voler assolutamente modificare equilibri preesistenti anche al '93 che si sono insediati e che si stanno consolidando e che difficilmente potranno indirizzarci e prospettarci elementi di novità per il futuro.

Si dà atto che, dalle ore 16,34, presiede il Vicepresidente Aloisi e che, dalle ore 16,54, riassume la Presidenza il Presidente Stévenin.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanivi.

Lanivi (PVA) Annunciando fin dall'inizio il voto favorevole del gruppo Pour la Vallée d'Aoste, vorrei fare alcune considerazioni di tipo generale che possono forse servire alla riflessione dei consiglieri che ne siano interessati.

Mi pare quasi alla fine di questo 1996 poter affermare che è finita una fase di incertezza che ha dominato gli anni precedenti, incertezza derivante dal fatto che non si conoscevano né si era presa conoscenza dei grandi mutamenti che investono la realtà non solo nostra, ma mondiale in senso generale.

Oggi i cambiamenti sono conosciuti, li elenco sintetizzandoli con tre affermazioni. Sono cambiati gli equilibri mondiali a seguito della caduta dei grandi schematismi ideologici che hanno dominato gran parte di questo secolo; questi cambiamenti e la caduta degli schemi ideologici, fra le altre cose, hanno accelerato il declino degli stati nazionali.

Ciò che sta avvenendo in questo momento a Roma è solo relativamente commisurato ad una realtà Stato-nazionale, ma deve tenere conto di una realtà ormai sovranazionale, quindi dentro una logica di un'Europa che va costruita, e la costruzione stessa della nuova Europa deve tenere conto dei nuovi equilibri che a livello mondiale si sono creati. Questa è una prima certezza: un tale processo non ha ritorni, e di questo bisognerà tenere conto anche nelle nostre scelte.

Seconda certezza: le innovazioni tecnologiche e la globalizzazione dell'economia. Siamo stati abituati nel tempo ad avere come dimensione massima la nostra realtà regionale, poi una dimensione più vasta che era quella italiana, alla quale abbiamo fatto prevalentemente riferimento, oggi le innovazioni tecnologiche e la globalizzazione dell'economia consentono ad ogni singolo individuo di avere come riferimento il mondo e lo rendono consapevole che anche fenomeni e scelte che avvengono molto lontano da noi potranno avere conseguenze sulla nostra realtà regionale.

La terza certezza è che sta emergendo con forza una richiesta di rispetto della dignità del singolo, della persona umana. Oggi più che a grandi schemi ideologici la persona ricerca delle garanzie e delle certezze circa la propria qualità della vita.

Su queste tre certezze si delinea per il futuro un quadro che sarà molto diverso da quello a cui siamo abituati a riferirci. E a questo nuovo quadro dobbiamo riferirci per rispondere a una domanda fondamentale per un Consiglio regionale come il nostro, e cioè come posizionare la nostra comunità valdostana perché possa mantenere le sue proprie caratteristiche in un quadro così modificato. Questo dovrebbe essere l'obiettivo centrale della politica, di quella con la "p" maiuscola, di una classe dirigente che sappia non solo mediare sul presente, ma anche essere capace di progettualità per il futuro e che voglia essere quindi all'altezza dei tempi che verranno.

Non serve e non servirà ripetere delle litigiosità che sono più frutto dei vecchi schematismi ideologici, quanto piuttosto ridefinire le modalità di fare politica tenendo conto di queste modificazioni che incideranno profondamente sulla vita di ognuno di noi e sul futuro della nostra comunità.

Mi sembrava importante proporre questa riflessione al Consiglio, dicendo nel contempo che questo bilancio conclude positivamente nella sua previsione per il '97 e quindi nella fase finale di questa legislatura un programma che è stato definito nel '93 e che ha potuto essere concretizzato, contrariamente a tanti altri programmi che in tante altre parti del Paese diventano solo delle enunciazioni di principio.

Questo programma di legislatura ha trovato qui puntigliosamente attuazione e pur nei limiti che sono i limiti dell'umano operare ha sicuramente raggiunto dei risultati positivi, soprattutto ha consentito e consente alla Valle d'Aosta di avere una piattaforma di partenza sufficientemente forte per affrontare i nuovi problemi che hanno portato questi grossi cambiamenti di cui ho detto all'inizio, e che ormai sono diventati certezze e punti di riferimento per un nuovo modo di fare politica nella nostra regione.

Questi sono i motivi che ci portano a dare una valutazione convinta e positiva al bilancio di previsione '97 e a quello triennale '97-'99.

Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Viérin Dino.

Viérin D. (UV) Le débat sur le budget 97 a été intense et fructueux, un débat qui nous a permis d'aborder les grands thèmes de caractère général, de nous confronter sur ces différentes options et également sur la diversité d'évaluation qui s'est manifestée à l'intérieur de cette Assemblée, mais aussi de faire le point sur des aspects qui ont un caractère administratif. Et comme les représentants de l'opposition ont voulu souligner l'attitude constructive qu'ils ont tenue tout au cours de ce débat, permettez-moi également de souligner la bonne tenue et la bonne santé même physique du Gouvernement, parce que ce n'est pas facile de venir ici au sein de cette Assemblée et de répondre au pied levé à toutes les questions qui sont posées sur les différents chapitres du budget.

Je considère cette attitude comme positive, elle est le résultat d'un travail sérieux, d'un engagement, d'une attention de ce Gouvernement, au-delà des aspects politiques, même aux problèmes administratifs.

Je pense que ces deux aspects caractérisent aussi la Vallée d'Aoste, parce que personnellement - peut-être sur la base d'une expérience que j'ai vécue directement - je suis toujours un peu méfiant si l'on veut mettre trop l'accent sur les aspects lyriques de la politique ou des grandes options.

Il est important d'avoir un projet clair et défini, nous l'avions souligné lors d'un débat dans un Conseil précédent, mais ensuite il est également important, compte tenu de notre dimension, de donner un sens concret à ces projets et surtout veiller à leur réalisation.

Il s'agit du quatrième budget de cette législature, c'est déjà un avant-goût d'un bilan que nous présenterons au cours du prochain budget. Il s'agit d'un budget qui nous a permis tout d'abord de présenter une analyse économique de la Vallée d'Aoste, insérée non seulement dans le contexte italien, mais aussi dans une dimension internationale européenne. C'est un document qui est un instrument important de planification, qui nous permet de fixer les priorités et de définir les choix de nos interventions.

C'est un document de continuité: je pense qu'il est bon encore de le souligner, parce que c'est un document qui donne une application à un programme de législature. Cette majorité étant une majorité de programme, c'est ce programme de législature qui en représente le cadre de référence, et donc toutes nos actions sont orientées vers l'application de ce programme. Tout cela va dans la direction des changements qui sont en train d'être réalisés, des réformes que nous avons entreprises et de la volonté de modernisation de notre communauté.

C'est un bilan à l'intérieur duquel l'on trouve des confirmations, l'on veut également réaliser les différentes initiatives en cours; c'est un bilan qui permet déjà de tirer quelques évaluations, de dresser en quelque sorte un premier bilan, parce que la stabilité dont jouit la Vallée d'Aoste et que nous - en tant que forces de majorité - contribuons à maintenir, cette stabilité nous permet de commencer à tirer les premières conclusions, même si nous nous rendons compte que nous vivons encore dans un moment difficile ou dans une période d'incertitude politique et économique.

Mais sans vouloir évidemment présenter la Vallée d'Aoste comme quelque chose qui est séparé des autres réalités - au contraire nous avons voulu toujours souligner la complémentarité et le fait que nous sommes désormais insérés dans un contexte global -, il est parfois important de considérer d'autres réalités, de comparer notre situation à celle d'autres communautés et de faire une petite comparaison - par exemple - entre la loi de finances de l'Etat qui vient d'être approuvée à la Chambre et notre budget, pour vérifier quelles sont les différences, les orientations, les engagements et les priorités que nous pouvons ici maintenir par rapport à une situation généralisée de difficultés même économiques.

C'est un bilan qui a donc présenté des points forts, des actions et des initiatives qualifiantes.

Je veux souligner le chemin progressif vers la réalisation d'une autonomie financière. Dans le rapport qui a été présenté par l'Assesseur aux finances il est important de remarquer encore une fois que 604 milliards de notre budget sont affectés pour des compétences qui, en dehors de notre région, sont de ressort de l'Etat. Donc là également il est important de faire tomber certaines mystifications, qui veulent toujours nous attribuer davantage de ressources. Nous nous sommes acheminés vers cette logique de la prise en charge de responsabilités aucunes, mais évidemment avec la revendication des ressources nécessaires et disponibles.

Nous avons également poursuivi notre chemin de réformes et surtout notre volonté de considérer l'économie dans sa réalité. Je pense, à ce point, pouvoir contester certaines affirmations qui ont été faites, à savoir de considérer l'action de l'Administration régionale et surtout cette volonté d'en définir mieux les objectifs et les finalités non pas comme une entrave pour le développement du système économique, mais comme un soutien réel. Certaines affirmations ont été faites, mais j'aurais apprécié (au-delà des visions différentes qui ont été exprimées) des propositions alternatives parce que sur toute une série de sujets il est facile de constater que des difficultés existent. Prenons par exemple le problème de l'emploi ou du chômage: ce n'est pas un problème exclusivement valdôtain, c'est un problème mondial, parce que toutes les économies mondiales sont confrontées d'une part à la nécessité de promouvoir des politiques de croissance et de développement, mais en même temps ces politiques doivent tenir compte de la nécessité de ne pas susciter des tensions inflationnistes et donc il faut contrôler, même du point de vue monétaire, une certaine évolution de l'économie.

Mais nous savons pertinemment que la nécessité de ne pas tomber dans des tensions inflationnistes a créé des problèmes sur le marché de l'emploi; nous nous sommes confrontés également à ces contraintes.

Là encore la comparaison de notre réalité avec d'autres réalités nous permet de considérer ce phénomène avec toute une panoplie d'actions et d'interventions, qui nous donne quelques possibilités supplémentaires pour résoudre le problème de l'emploi mais là, au-delà des chiffres, parce que je considère personnellement qu'une querelle sur les chiffres est une querelle stérile.

J'aurais beaucoup apprécié des propositions dans ce secteur ou dans d'autres secteurs, pour nous confronter sur des alternatives et non seulement sur une critique ou une vision négative de quelque chose qui part simplement d'un constat d'un certain phénomène, mais qui ne présente pas de propositions alternatives.

Ce même raisonnement nous pouvons le faire quant aux collectivités locales; j'ai été un peu surpris parce que, face à la loi de l'Etat qui coupera les financements des collectivités locales pour un montant considérable, le fait qu'au Val d'Aoste non seulement il n'y aura pas de coupures, mais les financements qui sont mis à la disposition des collectivités locales passent de 289 milliards à 308 milliards avec une augmentation de 9 pour cent, c'est le témoignage... Marco Viérin, le diplôme d'expert comptable de l'école dont je suis encore le Proviseur, m'amène parfois à des conclusions sur certaines nécessités, mais je pense qu'au cours de la discussion sur le règlement d'accès pour le personnel de l'Administration régionale nous aurons la possibilité d'y revenir, à savoir sur cette nécessité de réforme des examens de maturité.

A part cette considération, on ne peut nous accuser de ne pas avoir d'attention vis-à-vis des collectivités locales, quand les financements qui sont mis à leur disposition, contrairement à toutes les autres collectivités locales d'Italie, passent de 289 milliards à 308 milliards! C'est un fait, mais je ne veux pas m'arrêter sur les chiffres, Marco Viérin est un expert, donc je lui laisse la tâche de faire les calculs à sa façon, parce qu'il a, contrairement à ce qui se fait dans tous les bureaux de l'emploi de l'Italie, une vision tout à fait particulière et il considère les données de l'emploi à sa guise. C'est un choix, mais je pense qu'on ne peut se limiter à discuter sur des chiffres, il est peut-être plus important de vérifier les autres aspects.

C'est un budget qui représente déjà un premier bilan et qui donne suite à un programme de législature, de ce point de vue j'aurais peut-être mieux apprécié une certaine solidarité de majorité, parce que pour ce qui est des résultats il est évident que les résultats on les prend globalement, c'est-à-dire on prend le bon mais on doit s'assumer la responsabilité du mauvais.

Nous sommes convaincus qu'il n'y a pas que du bon dans la réalisation d'un programme, mais ce n'est pas possible de séparer le bon du mauvais et de dire que tout ce qui a été fait et qui est positif, nous en assumons fièrement la responsabilité, par contre pour les aspects négatifs nous laissons à quelqu'un d'autre porter la croix et la bannière.

Je sais que de plus en plus il y a la nécessité d'afficher une certaine diversité et une visibilité politique, mais j'estime qu'une solidarité de majorité et de Gouvernement devrait nous amener tous à réfléchir et à vérifier les aspects positifs ou négatifs qui existent, et d'assumer tous la responsabilité des bons et des mauvais résultats et non seulement des bons. Surtout il serait important de vérifier les aspects et de les approfondir, et je veux citer deux exemples.

Pour ce qui est des interventions prévues dans le secteur du bâtiment, c'est vrai, au budget il y a des fonds qui sont inscrits dans une mesure inférieure par rapport à ce que quelqu'un pourrait s'attendre; mais si nous considérons l'intervention de Finaosta, nous trouvons à nouveau les 30 milliards par an, qui sont affectés au logement.

Donc on ne peut dire qu'il y a eu une baisse de 22 à 14 milliards, sans considérer globalement toutes les possibilités de financement de ce secteur, sans considérer également l'intervention de Finaosta qui, grâce aux fonds de roulement, permet d'intégrer les fonds du budget et d'affecter 30 milliards par an.

J'en ai pris acte, M. Chiarello, mais quand je fais référence au bon et au mauvais, j'assume la responsabilité globale. Mais pour ce qui est de ce secteur spécifique il y a encore et toujours 30 milliards. Sur le problème des routes, à part la considération sur la conformation orographique de la Vallée d'Aoste, dans ce budget il n'y a pas de prévisions de nouvelles constructions de routes.

Les interventions s'insèrent dans le cadre d'un aménagement du réseau routier existant et surtout tiennent en considération l'héritage des anciennes routes d'Etat, que nous devons réaménager: Cogne, Gressoney, Val d'Ayas et Valtournenche. Si nous voulons intervenir, ce n'est pas en construisant de routes nouvelles mais en les rendant praticables. Voilà la raison pour laquelle il y a des fonds considérables inscrits au budget.

En conclusion, il me semble que ce budget nous permet avec détermination de poursuivre notre chemin et d'atteindre des objectifs de caractère général, qui sont représentés tout d'abord par le maintien de notre identité et notre volonté de participation à la définition d'une nouvelle structure étatique vers le fédéralisme, tout en considérant la validité du principe d'autodétermination; par la volonté d'assurer toutes les conditions pour un développement culturel, économique et social de notre communauté, par trois interventions spécifiques.

La première intervention c'est une politique budgétaire qui puisse devenir le moteur de nos différentes interventions ou des différentes interventions publiques avec une ré-définition graduelle du rôle et des fonctions de l'Administration régionale. La donnée qui a été soulignée par l'Assesseur Lévêque est importante, quand on voit que le pourcentage de la finance régionale a baissé par rapport à l'économie valdôtaine, ce qui signifie que nous commençons à recueillir certains fruits pour le développement de l'économie réelle.

La deuxième intervention concerne le processus de réforme de l'Administration régionale avec ces objectifs de simplification et d'efficacité, la réforme des collectivités locales, pour terminer avec ce grand objectif, qui est représenté par la responsabilisation des collectivités locales et de notre communauté, parce que nous sommes convaincus qu'avec la réalisation de ces objectifs nous pourrons compter toujours et davantage sur une communauté qui soit à même d'affronter le défi des années 2000 qui nous attend.

C'est donc sur la base de ces considérations que je peux conclure mon intervention, en disant que nous poursuivons notre chemin avec détermination et cohérence.

Presidente Si passa alla votazione del disegno di legge n. 219. I consiglieri sono invitati a votare:

Presenti e votanti: 33

Favorevoli: 26

Contrari: 7

Il Consiglio approva