Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2275 del 18 novembre 1996 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 20 NOVEMBRE 1996

OGGETTO N. 2275/X Votazione del disegno di legge: "Bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per l'anno finanziario 1997 e per il triennio 1997/1999".

Articolo 1 (Stato di previsione della parte entrata)

1. E' approvato lo stato di previsione della parte entrata del bilancio della Regione per l'anno finanziario 1997, annesso alla presente legge, in lire 2.495.000.000.000 per la competenza e in lire 2.848.366.000.000 per la cassa (Allegato A).

2. Sono autorizzati, ai sensi degli articoli 52, 53 e 54 della legge regionale 27 dicembre 1989, n. 90 (Norme in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione autonoma Valle d'Aosta), come modificata dalla legge regionale 7 aprile 1992, n. 16, l'accertamento, la riscossione ed il versamento alla Regione delle entrate derivanti dai tributi propri, delle quote di tributi erariali devolute alla Regione, dei contributi ed assegnazioni dello Stato e di ogni altra entrata spettante per l'anno finanziario 1997.

Articolo 2 (Stato di previsione della parte spesa)

1. E' approvato lo stato di previsione della parte spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 1997, annesso alla presente legge, in lire 2.495.000.000.000 per la competenza e in lire 2.848.366.000.000 per la cassa (Allegato B).

2. E' autorizzata, ai sensi dell'articolo 56 della legge regionale 90/1989, come modificata dalla legge regionale 16/1992, l'assunzione di impegni di spesa entro i limiti degli stanziamenti di competenza dello stato di previsione della parte spesa di cui al comma 1.

3. L'erogazione di somme su capitoli della parte spesa finanziati con le entrate previste nel Titolo II dell'allegato A della presente legge, concernente contributi, assegnazioni e trasferimenti di fondi in genere dal bilancio statale, resta subordinata all'effettivo accertamento delle entrate stesse.

Articolo 3 (Autorizzazioni di spesa determinate dalla legge di bilancio)

1. Le autorizzazioni di spesa per l'anno finanziario 1997 previste da leggi statali o regionali attualmente in vigore sono determinate dalla presente legge, ai sensi degli articoli 15 - comma 1 - e 17 - comma 1 - della legge regionale 90/1989, negli importi indicati in corrispondenza di ciascun capitolo dello stato di previsione della parte spesa (Allegato B).

Articolo 4 (Ripartizione tra diversi settori di destinazione degli interventi finanziari per il recupero del patrimonio storico e architettonico del borgo di Bard)

1. Ai sensi dell'articolo 2 - comma 1 - della legge regionale 1° dicembre 1992, n. 68, l'autorizzazione di spesa per l'anno finanziario 1997 di lire 500.000.000 prevista nel capitolo 65945 dello stato di previsione della parte spesa (Allegato B) è così ripartita:

a) acquisizione da parte del Comune di immobili lire 400.000.000

b) concorso nelle spese di restauro e recupero di immobili

lire 100.000.000

Articolo 5 (Rideterminazione dell'ammontare del contributo annuo al "Comité de l'Alliance Française en Vallée d'Aoste" e al "C.M.I.E.B.")

1. Ai sensi dell'articolo 3 - comma 3 - della legge regionale 20 agosto 1993, n. 66, i contributi a favore del "Comité de l'Alliance Française en Vallée d'Aoste" e del "C.M.I.E.B." sono rideterminati a decorrere dall'anno finanziario 1997 rispettivamente in lire 75.000.000 e in lire 50.000.000 (Cap. 57440).

Articolo 6 (Erogazione al Consiglio regionale)

1. Il fondo iscritto al capitolo 20000 dello stato di previsione della parte spesa (Allegato B) è messo a disposizione del Consiglio regionale mediante mandati di pagamento da commutarsi in quietanza di versamento nel conto aperto presso l'istituto bancario gestore del servizio di tesoreria del Consiglio stesso.

2. I fondi per il programma annuale di attività della Consulta regionale per la condizione femminile, di cui alla legge regionale 23 giugno 1983, n. 65 e successive modificazioni, sono periodicamente trasferiti al Consiglio regionale su richiesta della sua Presidenza in relazione alla realizzazione dell'attività stessa (Cap. 20050).

Articolo 7 (Variazioni concernenti autorizzazioni di spesa relative a leggi regionali entrate in vigore dopo la presentazione al Consiglio regionale del bilancio)

1. Ai sensi e per gli effetti del comma 4 dell'articolo 42 della legge regionale 90/1989, come modificato dall'articolo 5 della legge regionale 16/1992, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore al bilancio e alle finanze, è autorizzata ad apportare variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997 per l'iscrizione, in capitoli istituiti o da istituire, di nuove o maggiori spese a carattere continuativo disposte, a partire dall'anno 1996, da leggi regionali entrate in vigore dopo la presentazione al Consiglio regionale del bilancio, la cui copertura finanziaria sia assicurata dai fondi globali del bilancio medesimo.

Articolo 8 (Variazioni per assegnazioni di fondi statali)

1. Ai sensi e per gli effetti del comma 1 dell'articolo 42 della legge regionale 90/1989, come modificato dall'articolo 5 della legge regionale 16/1992, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore al bilancio e alle finanze, è autorizzata ad apportare variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997 per l'iscrizione di somme derivanti da assegnazioni dello Stato destinate a scopi specifici in appositi capitoli della parte entrata e nei corrispondenti capitoli della parte spesa, qualora la relativa spesa sia tassativamente regolata da leggi statali o regionali.

Articolo 9 (Accensione di prestiti)

1. Per il finanziamento di spese di investimento per l'anno 1997 la Giunta regionale è autorizzata alla contrazione, con uno o più istituti di credito, di uno o più mutui per complessive lire 120 miliardi, ad un tasso massimo del 10 percento per un periodo di ammortamento non superiore ad anni quindici, oppure all'emissione di obbligazioni da deliberare previo conforme parere del Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio.

2. L'onere derivante dall'applicazione del comma 1, previsto in complessive lire 15.720.000.000 a decorrere dal 1998, grava sui capitoli 69300 "Quota interessi per ammortamento di mutui da contrarre" e 69320 "Quota capitale per ammortamento di mutui da contrarre" dello stato di previsione della parte spesa (Allegato C) del bilancio pluriennale per il triennio 1997/1999 e sui corrispondenti capitoli dei bilanci successivi.

3. La copertura dell'onere di cui al comma 2 è assicurata per gli anni 1998 e 1999 mediante utilizzo degli appositi stanziamenti iscritti al bilancio pluriennale 1997/1999.

4. L'autorizzazione alla contrazione di mutui rispettivamente per complessive lire 100 miliardi e per complessive lire 75 miliardi per gli anni finanziari 1998 e 1999 è rinviata alla legge di approvazione di bilancio degli anni medesimi.

Articolo 10 (Allegati al bilancio annuale)

1. Sono approvati i seguenti allegati al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997:

Allegato 1 - elenco dei provvedimenti legislativi che si intendono finanziare con i fondi globali;

Allegato 2 - quadro di classificazione della spesa regionale;

Allegato 3 - quadro generale riassuntivo;

Allegato 4a) - entrate derivanti da assegnazioni dello Stato effettuate in base all'articolo 9 della legge 16 maggio 1970, n. 281;

Allegato 4b) - spese finanziate con i fondi provenienti da assegnazioni dello Stato in base all'articolo 9 della legge 16 maggio 1970, n. 281;

Allegato 4c) - entrate derivanti da assegnazioni dello Stato in corrispondenza di deleghe di funzioni amministrative a norma dell'articolo 4 - comma secondo - dello Statuto speciale;

Allegato 4d) - spese finanziate con i fondi provenienti da assegnazioni dello Stato in corrispondenza di deleghe di funzioni amministrative a norma dell'articolo 4 - comma secondo - dello Statuto speciale;

Allegato 5a) - stanziamenti di competenza relativi a spese correnti;

Allegato 5b) - stanziamenti di competenza relativi a spese di investimento;

Allegato 6 - classificazione funzionale (sezioni) ed economica (categorie) delle spese regionali;

Allegato 7 - elenco delle spese obbligatorie;

Allegato 8 - elenco delle spese per le quali è concessa la facoltà di prelevamento dal fondo di riserva per le spese impreviste;

Allegato 9 - garanzie fidejussorie concesse a norma della legge regionale 1° aprile 1975, n. 7;

Allegato 10 - dimostrazione del saldo finanziario presunto.

Articolo 11 (Bilancio pluriennale)

1. E' adottato ed approvato il bilancio pluriennale per il triennio 1997/1999 annesso alla presente legge (Allegato C).

Articolo 12 (Dichiarazione d'urgenza)

1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi del terzo comma dell'articolo 31 dello Statuto speciale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione.

Presidente Si passa all'esame del disegno di legge n. 219.

All'articolo 1 c'è l'emendamento n. 1 del Presidente della Giunta, e l'emendamento n. 4 all'allegato A. Ne do lettura:

Emendamenti Il comma 1 dell'articolo 1 è così modificato:

1. E' approvato lo stato di previsione della parte entrata del bilancio della Regione per l'anno finanziario 1997, annesso alla presente legge, in lire 2.501.000.000.000 per la competenza e in lire 2.854.366.000.000 per la cassa (Allegato A).

Le pagine nn. 46, 47 e 56 dell'allegato "A" di cui all'articolo 1 (Stato di previsione della parte entrata) sono sostituite dalle seguenti:

(... omissis...)

Pongo in votazione l'articolo 1 nel testo così emendato:

Articolo 1 (Stato di previsione della parte entrata)

1. E' approvato lo stato di previsione della parte entrata del bilancio della Regione per l'anno finanziario 1997, annesso alla presente legge, in lire 2.501.000.000.000 per la competenza e in lire 2.854.366.000.000 per la cassa (Allegato A).

2. Sono autorizzati, ai sensi degli articoli 52, 53 e 54 della legge regionale 27 dicembre 1989, n. 90 (Norme in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione autonoma Valle d'Aosta), come modificata dalla legge regionale 7 aprile 1992, n. 16, l'accertamento, la riscossione ed il versamento alla Regione delle entrate derivanti dai tributi propri, delle quote di tributi erariali devolute alla Regione, dei contributi ed assegnazioni dello Stato e di ogni altra entrata spettante per l'anno finanziario 1997.

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente All'articolo 2 vi è l'emendamento n. 2 presentato dal Presidente della Giunta, e l'emendamento n. 5 all'allegato B. Ne do lettura:

Emendamenti Il comma 1 dell'articolo 2 è così modificato:

1. E' approvato lo stato di previsione della parte spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 1997, annesso alla presente legge, in lire 2.501.000.000.000 per la competenza e in lire 2.854.366.000.000 per la cassa (Allegato B).

Le pagine nn. 61, 64, 211, 223, 224, 230 e 235 dell'allegato "B" di cui all'articolo 2 (Stato di previsione della parte spesa) sono sostituite dalle seguenti:

(... omissis...)

Pongo in votazione l'articolo 2 nel testo così emendato:

Articolo 2 (Stato di previsione della parte spesa)

1. E' approvato lo stato di previsione della parte spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 1997, annesso alla presente legge, in lire 2.501.000.000.000 per la competenza e in lire 2.854.366.000.000 per la cassa (Allegato B).

2. E' autorizzata, ai sensi dell'articolo 56 della legge regionale 90/1989, come modificata dalla legge regionale 16/1992, l'assunzione di impegni di spesa entro i limiti degli stanziamenti di competenza dello stato di previsione della parte spesa di cui al comma 1.

3. L'erogazione di somme su capitoli della parte spesa finanziati con le entrate previste nel Titolo II dell'allegato A della presente legge, concernente contributi, assegnazioni e trasferimenti di fondi in genere dal bilancio statale, resta subordinata all'effettivo accertamento delle entrate stesse.

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente Pongo in votazione l'articolo 3:

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente Pongo in votazione l'articolo 4:

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente Pongo in votazione l'articolo 5:

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente Pongo in votazione l'articolo 6:

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente Pongo in votazione l'articolo 7:

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente Pongo in votazione l'articolo 8:

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente All'articolo 9 c'è l'emendamento n. 3 del Presidente della Giunta, di cui do lettura:

Emendamento

Articolo 9 (Accensione di prestiti)

1. Per il finanziamento di spese di investimento per l'anno 1997 la Giunta regionale è autorizzata alla contrazione, con uno o più istituti di credito, di uno o più mutui per complessive lire 126 miliardi, ad un tasso massimo del 10 percento per un periodo di ammortamento non superiore ad anni quindici, oppure all'emissione di obbligazioni da deliberare previo conforme parere del Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio.

2. L'onere derivante dall'applicazione del comma 1, previsto in complessive lire 16.720.000.000 a decorrere dal 1998, grava sui capitoli 69300 "Quota interessi per ammortamento di mutui da contrarre" e 69320 "Quota capitale per ammortamento di mutui da contrarre" dello stato di previsione della parte spesa (Allegato C) del bilancio pluriennale per il triennio 1997/1999 e sui corrispondenti capitoli dei bilanci successivi.

3. La copertura dell'onere di cui al comma 2 è assicurata per gli anni 1998 e 1999 mediante utilizzo degli appositi stanziamenti iscritti al bilancio pluriennale 1997/1999.

4. L'autorizzazione alla contrazione di mutui rispettivamente per complessive lire 107 miliardi e per complessive lire 83 miliardi per gli anni finanziari 1998 e 1999 è rinviata alla legge di approvazione di bilancio degli anni medesimi.

Lo pongo in votazione:

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente All'articolo 10 c'è l'emendamento n. 7 del Presidente della Giunta, di cui do lettura:

Emendamento Le pagine nn. 260, 270 e 271 dell'allegato 5a) nonché 282 e 283 dell'allegato 5b), previsti dall'articolo 10 (Allegati al bilancio annuale) sono sostituite dalle seguenti:

(... omissis...)

Lo pongo in votazione:

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente All'articolo 11 c'è l'emendamento n. 6 del Presidente della Giunta, di cui do lettura:

Emendamento Le pagine n. 46, 47, 51, 56, 59, 206, 218, 219, 220 e 225 dell'allegato "C" di cui all'articolo 11 (Bilancio pluriennale) sono sostituite dalle seguenti:

(... omissis...)

Lo pongo in votazione:

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente Pongo in votazione l'articolo 12:

Presenti e votanti: 34

Favorevoli: 27

Contrari: 7

Presidente Si passa alle dichiarazioni di voto. Ha chiesto la parola il Consigliere Florio.

Florio (VA) Si tratta di un bilancio ben compilato, credo che sia stato riconosciuto da tutti, chiaro anche nell'esposizione e anche chiaro nell'illustrazione, nella generalità dei casi, da parte dei singoli assessori. C'è finalmente, bisogna riconoscerlo, una capacità di tipo ragioneristico-contabile tale da consentire l'individuazione di un documento leggibile, con il quale è possibile confrontarsi e confrontare le rispettive opzioni politiche, amministrative, diverse le une dalle altre.

Da questo punto di vista il giudizio non può che essere positivo, anche se è sempre possibile fare meglio.

E questa è una prima lettura che si può fare di questo documento finanziario. Doverosa, ma ovviamente limitata.

Vi è una seconda lettura che è indispensabile dare ed è la lettura amministrativa, che attiene all'esame della suddivisione dei capitoli di spesa, alla logica che viene seguita nella loro individuazione, alla ripartizione fra i diversi fondi, fra i diversi grandi gruppi di spesa. E qui il ragionamento è un po' diverso. Nel senso che la prima sensazione che si ricava dalla lettura del bilancio, da quest'ottica, è come di una sorta di rallentamento nei confronti di una tensione, di cui avevamo sicuramente percepito la presenza negli esercizi finanziari precedenti.

E' come se, e questo ci sembra dimostrato soprattutto dalla lettura dei punti di cui ai fondi globali, ci fosse una sorta di seduta su quanto si era andati elaborando negli esercizi precedenti, con una diminuzione della fantasia e della proposizione nei confronti di una tensione che voleva e doveva andare verso un deciso e radicale cambiamento nelle modalità di gestione dell'apparato amministrativo regionale, e anche nell'individuazione degli obiettivi da raggiungere, tenuto conto che le risorse sono limitate. In questa lettura è possibile dire che si è andata via via irrigidendo una ripartizione dei denari a disposizione eccessivamente rigida, rispetto alla quale non si riesce a mettere in discussione dati e tipi di scelte, che si sottolineano ancora come riconfermate. Mi riferisco alla difficoltà, che già è stata espressa da colleghi ma anche da assessori, di contenere le spese correnti; problema sul quale già è stato detto e sul quale non voglio ritornare, lo sottolineo soltanto.

Ma c'è anche un altro discorso sul quale vorrei porre molto velocemente l'attenzione. Se andiamo ad esaminare il bilancio di previsione sulla base delle grandi opzioni generali, quelle che attengono soprattutto agli investimenti - e un bilancio di tale dimensione ha sull'attività complessiva di questa nostra regione ricadute che entrano nei più riposti anfratti e dettagli della società stessa -, possiamo constatare che il settore agricolo attraverso tutta una serie di grandi capitoli di spesa che racchiudono al loro interno dei raggruppamenti che sono (li leggo perché sia chiaro quello che ho in mente): strutture agricole, infrastrutture nell'agricoltura, incremento delle colture, assistenza tecnica, zootecnia, spese collegate con l'attuazione delle direttive CEE, somme stanziate per far fronte ad avversità di tipo atmosferico e naturale, aiuti e collaborazioni con le cooperative, prevede uno stanziamento di 104,781 miliardi.

Andando agli altri grandi insiemi di spesa troviamo che per il settore industriale sono stanziati circa 79 miliardi, per il settore artigianale 8 miliardi, per il commercio 5 miliardi, per il turismo 66,6 miliardi, ovviamente facendo approssimazioni per quanto riguarda gli importi nel dettaglio, e in più c'è una sorta di intervento alberghiero ed extra alberghiero per 2,3 miliardi; il totale sono 160 miliardi circa. Poi abbiamo 3 voci a parte per certi versi: 58 miliardi per i trasporti, 2,3 miliardi per la valorizzazione dell'energia, 3,8 miliardi per interventi generici nel settore del lavoro, per un totale di 64 miliardi.

C'è un'altra suddivisione che ho voluto fare e che attiene più precisamente al territorio, dopo di che tiro le conclusioni. Nel settore dell'edilizia abitativa sono previsti 22,75 miliardi, da notare che in questa cifra sono presenti ben 8 miliardi dei contributi per i tetti in lose, che fanno scendere quei 22 a ben meno; 67 miliardi di viabilità contro 33,7 miliardi di acquedotti e fognature, cioè di risanamento igienico degli abitati, 4,95 miliardi per le calamità, 5,6 miliardi per opere pubbliche diverse, 36,8 miliardi per la difesa del suolo, 8,9 miliardi per la forestazione, 12,5 miliardi per la protezione civile e, ultima Cenerentola, 1,010 miliardi per la caccia e la pesca. Cosa voglio dire? Detti così, è difficile seguirmi, ma ragionandoci un attimo credo sia possibile riflettere anche nei giorni futuri.

Sembra di capire che la logica che si era cercato di contrastare nei primi anni di questa legislatura sia venuta di nuovo reimpadronendosi. Il settore dell'agricoltura, nessuno contesta che abbia la sua fondamentale importanza in questa regione, certo è che l'importo di 105 miliardi per il settore dell'agricoltura ci deve far riflettere.

Credo che sia venuto il momento di fare il punto per quanto riguarda il rapporto diretto fra il bilancio di questa Regione e la funzione di questo settore commerciale. Così come è probabilmente necessario rimettere mano alla riflessione per quanto riguarda determinati lavori pubblici.

Ritengo che sia incredibile che il settore della viabilità, della nuova costruzione per 40 miliardi, ad esempio, contro una manutenzione per 13 miliardi, assorba ancora più di quello che assorbono gli acquedotti e le fognature; qui c'è di nuovo da fare una sorta di riflessione. Che poi l'Assessore scrolli la testa, non ho voglia di far perdere tempo al Consiglio, non tiro fuori documenti, non voglio leggere perché questi sono numeri che ho copiato leggendo gli schemi di bilancio nel corso di tutte le ore che abbiamo passato qua dentro.

Se l'Assessore poi mi contesta che queste non siano nuove opere, me lo contesterà, non voglio far perdere tempo. Ma nei documenti contabili che abbiamo testé approvato sta scritto: 40,35 miliardi per opere di nuova costruzione e 13 miliardi per opere di manutenzione, contro 33,7 miliardi. E' una logica che non ci sta bene, che ci sta stretta. Può essere condivisa oppure no quest'affermazione, ma ritengo che sia doveroso farla.

Così come contestiamo la logica delle difese spondali, di cui già ieri si è parlato per parecchio tempo, sulla quale chiediamo un momento di riflessione, indipendentemente dal fatto che questi siano denari che arrivano dalle casse regionali o per trasferimenti per così dire gratuiti, senza incidenza sul nostro bilancio, da parte dello Stato o della Comunità europea.

Ci sembra, cioè, che di tutto questo sforzo, notevole e di cui si percepisce la presenza nella lettura e nell'esame dettagliato, fortunatamente dettagliato per certi versi, che è stato fatto, di tutto questo sforzo non sia visibile una diretta ricaduta sulla società valdostana, che mantiene - lo ha detto l'Assessore Lévêque illustrando la sua relazione - angoli di oscurità. Mi riferisco al problema dell'occupazione, al problema della definizione precisa di linee di sviluppo eccetera.

Come mai, ed è su questo che credo sia opportuno non soltanto che la Giunta e la maggioranza riflettano, ma l'intero Consiglio, come mai la dimensione di questo insieme finanziario non ricade realmente e sul serio sull'insieme delle attività economiche, sociali, collettive di questa regione?

Senza questa riflessione, che dovrebbe comportare una altrettanto seria riflessione all'interno di tutte le forze politiche, credo che da questi documenti contabili, che sono poi la concretezza dei numeri dell'azione amministrativa, non deriverà che il trascinamento in avanti del cosiddetto "tram-tram quotidiano", magari fatto bene, con sforzo, con intelligenza, con chiarezza, con chiara leggibilità da parte di tutti. E questo, ripeto, è presente e ne sottolineo l'esistenza, ma senza quel salto di qualità che per affrontare gli anni a venire credo che per tutti sia coscienza si debba fare.

Manteniamo perplessità, pur votando ovviamente il bilancio, riguardo a quell'insieme di finanziamenti relativi al Comune di Saint-Vincent, di cui ho già parlato ieri pomeriggio.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.

Linty (LNPIAP) Durante la discussione generale ho esordito con alcune considerazioni in merito alla poca attendibilità dei dati e mi vedo costretto a esordire allo stesso modo in termini di dichiarazione di voto, che preannuncio sarà contrario.

Dalla relazione fatta dall'Assessore alle finanze quest'anno, che è un quarto di quella presentata l'anno scorso, a pagina 5 ci sono dei dati che non collimano proprio. Ci sono dei dati non proiettati sul triennale, che quindi possono subire delle variazioni, ma sono dati riferiti all'esercizio '94-'95, e ricordo che in fase di approvazione del bilancio '96 il consuntivo '94 era già stato approvato, quindi i dati erano assestati. Il tasso di occupazione in Valle d'Aosta '94, dal rapporto che è arrivato in aula ieri, risulta 56.7, dal rapporto dello scorso anno risulta 60.5; vorrei capire qual è il dato di riferimento, se quello di quest'anno o quello dell'anno scorso. E' più recente, è vero, però ci rifacciamo a dati accertati...

(interruzione dell'Assessore Lévêque, fuori microfono)

... le fonti modificano, ho capito.

L'ammontare IRPEF è anche modificato, perché nel rapporto di quest'anno si parla di 270 miliardi di lire per il '94, nel rapporto dell'anno scorso si parla di 288 miliardi di lire...

(interruzione dell'Assessore Lévêque, fuori microfono)

... parlo del bilancio di previsione del '96, fatto a dicembre del '95 su conti ormai definiti del consuntivo del '94; non credo che si facciano le previsioni per gli anni già trascorsi, soprattutto quando gli anni sono due o più.

E potremmo andare avanti così, soprattutto sugli impieghi di aziende di credito, tutti quadri riferiti all'economia finanziaria della Valle d'Aosta.

Dal momento che questa relazione è costituita prevalentemente da specchietti e da tabelle, se poi anche questi dati confermano quanto meno una inattendibilità, che non voglio imputare ad una persona singola, è però sintomo di un sistema burocratico che non funziona, perché se i miliardi si moltiplicano o se i dati in merito alla disoccupazione cambiano nel giro di un anno, soprattutto rispetto ad anni passati, questo lascia qualche preoccupazione.

Venendo all'atto sul quale siamo chiamati a votare, e per giustificare anche il voto contrario, credo che ancora troppo alte siano le risorse che l'Amministrazione regionale si vede per certi versi obbligata destinare alle spese correnti. E' chiaro che di fronte alla situazione economica presente non solo a livello regionale, ma anche nel contesto europeo, è necessario addivenire ad un'inversione di tendenza, che viene sempre auspicata. Ricordo che già l'anno scorso si parlava di spese correnti comprimibili e che regolarmente anno dopo anno però lievitano a causa di contratti di lavoro, a causa di altri mille motivi, ma che comunque lievitano. Senza guardare gli effetti che generano la causa, credo che una seria riflessione la richieda appunto la causa stessa.

Per passare al discorso dell'autonomia finanziaria, credo che per addivenire alla tanto auspicata autonomia finanziaria, quindi al trancio della liaison che per mille motivi ci lega ancora allo Stato, dovremmo iniziare a ragionare molto seriamente - in questo senso un appello in particolare all'Assessore all'industria - della questione energetica per la nostra regione. Richiamo qui le istanze pervenute da parte di parecchi gruppi consiliari in quest'aula per arrivare a formulare un piano energetico giusto per questa regione, che dalle parole sentite dovrà arrivare in Consiglio a giugno '97, che garantisca delle entrate finanziarie certe per il futuro.

Parlavo di circuito chiuso dell'economia valdostana, che non può portare benefici a questo discorso di autosufficienza; la Regione, dicevo, applica in sostanza delle partite di giro anche là dove queste non vengono indicate nel bilancio di previsione. Mi riferisco al personale dipendente della Regione, o degli enti locali o di altri enti che dipendono dalla Regione. La Regione eroga gli emolumenti, sui quali vengono trattenute delle imposte, che vengono riassorbite dalla Regione.

Queste persone acquisteranno dei beni di consumo, sui quali pagano delle tasse che a sua volta incassa la Regione. Questi dipendenti acquistano degli immobili, sui quali pagano delle imposte che a sua volta rientrano alla Regione. Non vorrei che questo circuito chiuso alla fine si restringa in maniera tale, da impedire uno sviluppo dell'economia valdostana. Questo per dire che è giunto il momento di scelte oculate anche a livello di insediamenti imprenditoriali e industriali.

E' vero che non è possibile fare un paragone fra la nostra realtà e quella di altre zone, mi riferisco nella fattispecie del nord-est, là dove le industrie del nord-est esportano quasi l'85 percento del prodotto in Germania; però il fatto di poter avere una produzione che vada verso mercati esterni alla Valle d'Aosta, che mantenga qui la fatturazione e i redditi derivanti dal riparto fiscale, contribuirebbe in maniera molto più determinata e decisa al discorso dell'autosufficienza.

Concluderei con un'annotazione circa il contesto nel quale avviene questa votazione e con poche parole relative ai lavori di questo Consiglio di ieri e di oggi. Credo che l'opposizione non sia andata fuori dal seminato nel trattare questi argomenti; sicuramente avremmo fatto meno interventi e avremmo dormito tutti qualche ora in più questa notte, però credo che su documenti importanti come il bilancio di previsione sia poco comprensibile la logica del "muro contro muro". E' chiaro che se l'interlocutore non ci sente, si trova il modo per farsi sentire. E' questa forse la motivazione che ha spinto l'opposizione a tenere un atteggiamento coerente - perché, ripeto, fuori dal seminato non si è andati - a quello che era il documento contabile.

Altra cosa che invece richiede un'attenzione particolare di tutta l'aula e dei rappresentanti di quest'aula è l'episodio accaduto ieri sera nel contesto della pubblica informazione. Avrei già qualcosa da dire sui servizi che vengono fatti in merito al Consiglio regionale con dei flash incredibili sugli argomenti trattati, ma se poi ancora si dà informazione alla comunità valdostana di votazioni avvenute quando si è nel bel mezzo della discussione, credo che questo richieda un serio esame di coscienza e di chi dà le informazioni al pubblico e di chi queste informazioni le fa nascere, nel senso che tutta quest'aula stava discutendo mentre la Valle d'Aosta sapeva già che il bilancio era approvato. Voglio solo augurarmi che nel futuro non si verifichino più casi di questo genere, perché sono sintomo di un'informazione pubblica che non funziona. Allora quando alcune forze politiche piuttosto che cittadini chiedono di non pagare più il canone televisivo non scandalizziamoci più di tanto, non facciamo la caccia all'untore, perché giorno dopo giorno si ha costantemente conferma della ragione di determinate scelte.

Rinnovo il mio voto contrario al bilancio di previsione per i motivi già citati in sede di discussione generale e oggi ridefiniti.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Parisi.

Parisi (RV) Nell'intervenire per dichiarazione di voto a nome dei Riformisti Valdostani, probabilmente dirò anche delle cose scontate, però voglio esprimere lo stesso un certo disagio che esiste in noi e che credo sia manifestato anche in quest'aula e fra i cittadini valdostani. Mi sento di smorzare alcuni toni entusiastici che sono emersi durante il dibattito in quest'aula, e ciò è dovuto al fatto che molte risposte purtroppo non sono state date o quantomeno in maniera parziale, e non sempre in sintonia con la realtà presente nella nostra comunità.

Il bilancio, secondo noi, è presentato in maniera ottima sotto l'aspetto della tecnica, però non fa intravedere in maniera chiara e trasparente gli obiettivi politici di fondo. Pur avendo affrontato e risolto alcuni problemi importanti, non siamo riusciti a trasmettere ai nostri concittadini quella tranquillità e quell'ottimismo tante volte manifestati.

Dobbiamo dire che purtroppo l'approvazione del bilancio, che in altre epoche rappresentava il momento politico più alto, oggi è un momento di routine; questo confronto politico forse anche per responsabilità nostre è proprio al minimo.

Siamo arrivati al punto che neanche nelle commissioni consiliari i responsabili dei vari settori ci vengono a fare delle relazioni per informarci del perché di certe scelte anziché altre, e con rammarico dobbiamo rilevare che neanche il dibattito ha chiarito i molti dubbi esistenti. Non vogliamo dare pagelle, però lasciateci dire che alcuni settori avrebbero bisogno di maggiore attenzione e di interventi più concreti. Lo abbiamo detto e lo abbiamo ripetuto molte volte, ci riferiamo in particolare al settore dell'industria, dell'artigianato e del commercio; in questo campo tutto è imperniato sugli interventi sulla grande industria con tutti i rischi e i pericoli che esso ha comportato anche negli anni passati, basta vedere quello che è successo in bassa Valle alcuni anni fa.

Va fatto un intervento mirato verso la piccola industria, l'artigianato e il commercio, impegnando risorse e professionalità locali; il settore del turismo, checché se ne possa dire, sembra aver perso lo slancio e i successi degli anni passati e non ha avuto in questi ultimi tempi quell'attenzione che avrebbe meritato. Non sono d'accordo con coloro che sostengono, come l'ex Assessore Voyat, che il turismo invernale è imperniato solo sulle popolazioni settentrionali o del nord Europa, perché questo non è vero ed è stato smentito dai fatti. Basta che l'Assessore Agnesod dia i risultati delle presenze per le settimane bianche nelle varie località della regione, per dimostrare il contrario. Forse questo era un atteggiamento che abbiamo tenuto in passato, ma ora non è così.

Le grandi compagnie di tour operator che arrivano dal nord Europa hanno spesso "drogato" il mercato, imponendo la loro legge e facendo sì che molti alberghi abbiano dovuto, una volta che sono stati abbandonati da questi tour operator, chiudere gli alberghi perché si sono trovati senza la clientela tradizionale. Quindi stiamo attenti a questo riguardo, perché i mercati cambiano continuamente e bisogna seguire con molta attenzione questo settore. E qui vorrei fare un accenno a quello che sta avvenendo in termini di proposte.

Come abbiamo già detto, riteniamo che il voler trasferire i Beni culturali alla Pubblica istruzione sia voler essere contraddittori rispetto ad una politica che è stata portata avanti negli anni passati. Riteniamo che il passaggio dei Beni culturali alla Pubblica istruzione significhi solo conservare i beni esistenti, mentre noi - d'altra parte la manifestazione che l'Assessore ha fatto con la presentazione del progetto "L'altra Valle d'Aosta" ne è la dimostrazione - riteniamo che i Beni culturali vadano sfruttati a fini turistici, altrimenti il turismo culturale non potrà avere lo spazio che merita.

Per quanto riguarda poi gli altri aspetti del turismo, mi riferisco ad esempio al turismo termale, non stiamo a ripetere le cose che abbiamo già detto in tantissime altre occasioni, però le risposte in questo campo non sono arrivate.

Apro una parentesi: quando parlavo ieri per quanto riguardava il Grand Combin di Valpelline, non vedo perché, tenuto conto che la Valle d'Aosta non ha alcun ostello per la gioventù, non si possa fare come sta facendo il Comune di Morgex, e cioè costruire un ostello della gioventù a Valpelline dove non esiste alcuna struttura alberghiera. Attenzione perché poi qui nascono i grandi alberghi e gli alberghi nascono nelle località primarie, però i piccoli alberghi nelle piccole località da anni stanno chiudendo. Abbiamo molte località della Valle d'Aosta dove esistevano delle piccole aziende familiari, che in questi anni hanno chiuso; quindi le statistiche e le medie vanno fatte anche guardando alle proiezioni che avvengono in questo campo.

Non si è voluto, o non si è stati capaci, sebbene noi più volte lo abbiamo sollecitato, di affrontare in maniera adeguata i problemi dell'occupazione e del lavoro e una vera politica della casa.

Per quanto riguarda l'occupazione è inutile che si facciano delle statistiche attraverso i dati demoscopici o i dati ISTAT, e non dobbiamo neanche guardare le medie nazionali ma dobbiamo guardare i Paesi che sono ad occupazione quasi zero, anche nel Trentino per esempio il livello occupazionale è molto più alto che in Valle d'Aosta. Per quanto riguarda l'occupazione in Valle, la situazione è drammatica, i nostri giovani non hanno prospettive, girano intorno agli uffici di collocamento senza trovare delle risposte. Se si vuole dare una risposta concreta e realistica, bisogna guardare con molta attenzione questo settore.

Per quanto riguarda la politica della casa, purtroppo dobbiamo lamentare la mancanza di un impegno globale, che andasse ad affrontare il settore in maniera complessiva, dove c'è una situazione per certi versi drammatica. Coloro che si interessano di questi problemi credo abbiano la sensazione di quello che sta avvenendo e di quelli che sono i gravi drammi che vivono le famiglie valdostane. Per sostenere quanto sto dicendo, basta citare l'impegno e il finanziamento per quanto riguarda il problema della casa: solo 14 miliardi su un bilancio di 1900 miliardi, il che vuol dire che in questo campo se si vuole si può fare ancora molto e si possono dare le risposte che i cittadini valdostani si aspettano.

L'ultima verifica che abbiamo avuto è avvenuta con l'applicazione della legge n. 40/95, una legge che aveva illuso moltissimi utenti dell'edilizia residenziale pubblica e che è stata vanificata. Nell'ultimo incontro avuto con i responsabili del Comune di Aosta è emerso che su un patrimonio di circa 950 alloggi sono stati messi in dismissione solo 189 alloggi, senza avere un piano di vendita coerente e riferito alla lettera fatta dall'Assessore per quanto riguardava i criteri di applicazione.

Abbiamo voluto sollevare questi problemi, perché riteniamo che sia importante che vengano affrontati e risolti in futuro. La nostra critica vuole essere solo una critica costruttiva, quindi con la fiducia che quanto abbiamo sollevato venga tenuto nella giusta considerazione e venga affrontato nella dovuta maniera per dare risposta ai cittadini valdostani, esprimiamo il nostro voto favorevole a questo bilancio di previsione '97.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Borre.

Borre (UV) Mössieur lo Presiden, dz'arrio fran l'intenchon de predzé eun patoué, pe vo dje tot cen que si eun tren de prové perqué si cheur que pourrio dje tot cen que n'é dedeun, ma quan mëmo la déclarachon de voues voue l'a fio en italien.

(Traduzione letterale dell'intervento svolto in patois) Signor Presidente, avrei l'intenzione di parlare in patois per dirvi tutto quello che sto provando, perché sono certo che esprimerei meglio quello che provo, comunque la dichiarazione di voto, oggi, la faccio in italiano.

Pensavo che la relazione che avevo fatto ieri mattina avesse chiarito alcuni punti che speravo non emergessero, invece ce li troviamo qui nelle dichiarazioni di voto. Dicevo ieri che la Giunta, portandoci questo bilancio, ha compiuto e compiuto bene il suo lavoro non solo dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista dell'impostazione, presentando un bilancio non di assessorati, ma per progetti che coinvolgono i diversi assessorati, e quindi un bilancio impostato sui grossi temi. Però vedo che questo non ha risolto niente, perché ieri dicevo che i momenti sono due: la Giunta e il Consiglio.

Questo Consiglio, noi consiglieri in tre anni non siamo riusciti a darci quegli strumenti e quel modo di lavorare che facesse sì che oggi non ci trovassimo qui a ridiscutere problemi che i nostri colleghi in Giunta hanno portato avanti.

Questa era una mia autocritica ieri, che oggi ripropongo, perché penso che serva anche per tanti altri.

Il bilancio vuole sfuggire, diceva qualcuno, alla realtà economica della Valle d'Aosta, non vuole vedere che la finanziaria è stata barattata forse per alcuni favori in funzione delle nostre istituzioni ed ha lasciato perdere la parte economica. Questo non è vero, Consigliere Tibaldi. La finanziaria non è stata barattata, ma il nostro Parlamentare e poi il Senatore - che senz'altro sarà sulla stessa sintonia - sono riusciti a far ottenere alla Valle d'Aosta quei diritti che le spettano. Pertanto dovremmo guardarci un attimo intorno, l'economia valdostana ritengo che sia estremamente sana; abbiamo avuto il piacere di sentire Biagi, il quale ha affermato: "Dire che questa regione è meravigliosa è dire poco, si può tranquillamente dire che è ben governata". Penso che Biagi non sia stato certo pagato dall'Union Valdôtaine per dire questo.

Presidente Ha detto di più Biagi...

Borre (UV) ... poi direte voi...

Presidente ... ha detto che si tratta di gelosia quella che viene...

Borre (UV) Grazie per aver completato la citazione.

Si accusa la Giunta di non vedere a sufficienza il decentramento; ritengo che i passi del decentramento siano stati fatti, tutti quelli che giustamente dovevano essere stati fatti fino ad oggi, in attesa di quel decentramento del personale conseguente al comparto unico, quindi sul territorio.

Mi devo anche stavolta dissociare dal Consigliere Florio; mi dispiace tantissimo, perché fa parte della maggioranza, ma non posso accettare il fatto che qualcuno si ritenga il detentore della verità sulla conduzione pulita, buona e ambientale della Valle d'Aosta.

I Lavori pubblici non sono intesi qui come distruzione della Valle d'Aosta, lo abbiamo detto anche noi che sono da rivedere i momenti di grossi interventi con le capacità operative dei nostri artigiani e della nostra imprenditoria; questo però non vuol dire che i lavori pubblici come fin qui condotti stiano distruggendo la Valle d'Aosta.

L'Agricoltura: è vero che l'Agricoltura ha una capacità di finanziamento e quindi di spesa che forse è più grossa di tutti gli altri settori, però bisogna pensare che questi soldi non vanno in tasca agli agricoltori, ma vanno in tasca agli artigiani, agli industriali e a tutti quelli che operano con quei soldi nel settore dell'agricoltura, creando quindi un grosso indotto.

Come dicevo ieri mattina, questo è un bilancio che non deve essere solo visto come momento '97, ma deve essere visto come consuntivo di questa maggioranza perché è il penultimo bilancio, quindi gli sforzi sono stati tutti tesi per completare quel programma che ci eravamo dati nel '93. Pertanto il nostro gruppo vota più che soddisfatto.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Ferraris.

Ferraris (GV-PDS-SV) Mi esprimerò in una delle due lingue statutarie, anche perché credo che ci sia già stata in quest'aula una "Babele" di lingue sull'interpretazione del bilancio, per cui se usiamo un mezzo di comunicazione che consenta a tutti di capirci forse è meglio! Con questo senza nulla togliere al valore del patois per quanto riguarda la tradizione, la cultura, la storia e i modi anche di comunicare di questa regione.

Siccome Giorgio mi dice che questo non c'entra niente con il bilancio, vengo al problema.

Intervengo in questo strano modo di affrontare il bilancio, perché qui abbiamo sentito alcune arringhe contro il bilancio concluse in modo tale che si dice: comunque, malgrado questo, voto a favore del bilancio. Spero di non fare altrettanto, anche se farò alcune precisazioni.

Innanzitutto, visto che parliamo di numeri, abbiate la pazienza anche di tener conto di qualche numero che indicherò anch'io. Apprezzo alcune scelte che sono state fatte nel bilancio, in particolare, con riferimento al problema dell'occupazione, il fatto che si sia affrontato un aspetto anche se parziale del problema, penso agli emendamenti che sono stati portati alla legge di bilancio per quanto riguarda i lavoratori in mobilità e in cassa integrazione, e ai disoccupati di lunga durata.

Vorrei rifarmi a questo esempio per due motivi: innanzitutto, perché questo dimostra una sensibilità di questa maggioranza rispetto alle categorie più deboli, ma poi perché l'esistenza in Valle di un numero ancora significativo di lavoratori in lista di mobilità sta a significare come questa regione abbia subito, nel corso degli anni '80, un fortissimo processo di ristrutturazione nel settore industriale.

Basta andare a vedere i siti industriali, questi hanno cambiato faccia in questa regione. Però, malgrado questo, dicevo che dovete aver pazienza se cito qualche numero anch'io, dai dati del '95 dell'Unioncamere, un soggetto sicuramente non influenzato dall'Assessore Lévêque nell'indicazione di alcuni dati statistici, scopriamo che nella nostra regione l'industria manifatturiera è cresciuta del 6,1 percento, ed è la regione al quinto posto in termini di crescita. Ricordo che le regioni in Italia sono un po' più di cinque. Il PIL della Valle d'Aosta ha avuto una crescita del 3,7 percento contro una crescita nazionale del 2,9 percento, e per quanto riguarda il reddito per abitante siamo al secondo posto dopo la Lombardia, mentre il tanto ammirato nord-est si trova al quarto e al quinto posto.

Questo per dire che dobbiamo fare i conti con questa realtà, non con alcune fantasie che si agitano nei pensieri di alcuni consiglieri presenti in quest'aula.

Ricordato come questa regione ha avuto la capacità di affrontare un mutamento di fase in un settore produttivo, ci troviamo di fronte ad un mutamento di fase anche per quello che sarà il futuro della Valle d'Aosta; lo accennava l'Assessore per quanto riguarda le questioni fiscali, l'IREP; siamo di fronte al problema del rapporto e dell'ingresso in Europa; ci sarà una modifica della forma di Stato, il federalismo è una soluzione per evitare una dissoluzione di questo Paese in mille particolarismi. Il bilancio è un termometro di come siamo in grado di affrontare questi problemi e di come siamo in grado non tanto di subire i cambiamenti, ma di essere protagonisti dei cambiamenti.

Da questo punto di vista il bilancio presenta delle luci e delle ombre, nel senso che abbiamo una maggiore necessità di autonomia finanziaria, abbiamo necessità di una maggiore flessibilità della spesa nel senso che abbiamo una spesa che è molto vincolata, anche se ingente, e credo che dobbiamo puntare sempre più nei settori innovativi. Non secondaria è dunque la capacità di trasformazione che la stessa pubblica amministrazione saprà mettere in campo; è già stato riconosciuto da parecchi interventi come lo stesso bilancio contenga dei momenti di cambiamento, non foss'altro nella sua struttura organizzativa, nella sua capacità di lettura significativa rispetto al passato, ma credo anche che dovremo modificare il nostro atteggiamento rispetto al bilancio stesso.

E' stato importante che si sia discusso anche di notte del bilancio preventivo, vedendo di approfondirlo nel modo più ampio possibile. Però credo che dovremmo fare una cosa analoga, magari con uno spirito più costruttivo, quando avremo i dati consuntivi del '96 per confrontarli con gli obiettivi che ci siamo proposti. Noi passiamo molte ore a discutere di bilanci preventivi, quando poi arrivano i risultati questi passano senza che ci sia un minimo di discussione. Questo è un limite che abbiamo, anche perché un conto è programmare, ma poi bisogna vedere cosa si riesce a realizzare.

L'Assessore ricordava che questo è un bilancio che deve portare la Valle d'Aosta del duemila. Credo che sia compito di tutti quelli che sono in quest'aula, non solo, ma anche dei soggetti economici e di tutti coloro che rappresentano dei momenti di decisione in questa Valle, fare in modo che ci sia una maggiore capacità progettuale, nel senso che qui la responsabilità che ricade su tutti noi è quella di disegnare la Valle d'Aosta del terzo millennio, e da questo punto di vista le capacità progettuali che abbiamo messo in campo devono sicuramente essere potenziate.

Con questo chiudo e annuncio il voto positivo del nostro gruppo.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.

Chiarello (RC) Ero già intervenuto all'inizio, quindi non mi dilungo molto. Però quello che mi pare strano è questa posizione di Ferraris. Leggevo sulla prima pagina della "Stampa" che D'Alema convoca il PDS per fare pelo e contropelo al Governo; qui ci sono consiglieri di maggioranza che hanno fatto di tutto tranne che dire bene di questo bilancio, se non per dire alla fine che lo votavano, cioè hanno detto: non condividiamo quasi tutto, troppi finanziamenti all'agricoltura, troppe costruzioni in nuove strade, il turismo pecca in qualità e va solo avanti nel giorno per giorno, coerentemente mi sarei aspettato che anche il PDS sottolineasse le cose che nel bilancio non vanno, seppure dando infine voto favorevole.

Invece, coerente, duro, ha detto che va bene l'occupazione e questa è un'affermazione contraddittoria, perché che si dica che questa regione ha un PIL migliore di altre quando poi per risolvere il problema dell'occupazione si deve fare una legge regionale per i lavori socialmente utili è una contraddizione, mentre nel nord-est si sta cercando mano d'opera dall'est, dal sud.

Secondo me questo bilancio è un documento che più che lanciarsi in qualcosa di importante guarda al giorno per giorno, anche se tecnicamente è ben fatto, l'ho già detto. Mancano delle scelte qualificanti e importanti, che facciano veramente fare un salto di qualità. Ad esempio, ha detto l'Assessore ieri che l'unica legge che ha permesso di incassare dei soldi è stata la legge che abbiamo approvato sulla vendita del patrimonio edilizio regionale; però un piano regionale sulla casa non c'è, c'è la legge n. 39 sugli affitti, c'è la legge n. 40 sulla dismissione del patrimonio degli IACP e alloggi comunali, ma una legge quadro sulla casa dove si dica questi sono i bisogni, questo è quanto faremo nei prossimi tre anni e alla fine avremo soddisfatto i bisogni, questa legge non c'è! Vendiamo l'edilizia pubblica e non risolviamo senz'altro il problema.

Anche per quanto riguarda la capacità nello spendere, gli stanziamenti sul FRIO e sul FOSPI sono abbastanza limitati. Ci è stato promesso che il piano energetico vedrà la luce a giugno dell'anno prossimo, se si riuscirà a partorire nei tempi giusti la commissione; io lo spero anche perché a giugno ci sarà questa proposta, a ottobre-novembre si approverà qualcosa, poi ci sono le elezioni e qualcuno potrebbe anche andare bene, se veramente è un buon piano energetico. Lo spero per la Valle d'Aosta, perché in mancanza di un piano procediamo con la politica del giorno per giorno.

Forse perché abbiamo discusso fino a tarda notte, ma devo dire che a qualche domanda non è stato risposto; non trovo senz'altro soddisfacente questo bilancio e a differenza di altri, che hanno detto più o meno le stesse cose mie, voterò contro al bilancio.

Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente Viérin Marco.

Viérin M. (PpVA) Dze voulo pa semblé trop a Borre, më lo fei de paragonë la lenga di patoé valdoten a "Babele" me semble euna baga foura mesera...

Traduco: Non voglio assomigliare a Borre, ma il fatto di chiamare "Babele" la lingua del patois valdostano mi sembra una cosa fuori luogo!

Non è per far polemica ma, caro Ferraris, probabilmente della valdostanità tu hai capito ancora poco!

Passo direttamente alle considerazioni sul bilancio. Come tutti hanno detto, e anch'io non posso esimermi dal farlo, questo è un bilancio ben preparato sotto la forma contabile, come lo era anche lo scorso anno. Già l'anno scorso abbiamo votato contro al bilancio, voteremo contro anche a questo bilancio, lo anticipo, motivando chiaramente il voto contrario. Non voglio fare come alcuni colleghi della maggioranza, che invece cercano di nascondere il loro malumore in altra maniera.

Voglio ricordare alla Giunta che l'anno scorso gli obiettivi erano essenzialmente tre (li leggo): "dobbiamo approfittare di una favorevole congiuntura economica delle nostre migliori risorse a disposizione, che sono pari a circa il 5,4 percento; gli obiettivi principali sono:

a) rilancio dell'economia e dell'occupazione;

b) una Valle a misura d'uomo; una regione più snella e decentrata".

Vi chiedo, colleghi, se questi obiettivi o parte di essi siano stati raggiunti. La mia risposta è no e lo si può benissimo vedere quando si parla con la gente.

Un appello va fatto anche agli organi d'informazione perché già lo scorso anno dissi (leggo testualmente): "Purtroppo in questi ultimi quindici giorni, come ho detto all'inizio, abbiamo assistito ad un vero bombardamento fra conferenze stampa, articoli, servizi televisivi, che hanno avuto come unico fine quello di annunciare un bilancio per il '96 e per il triennio '96-'98 più chiaro, più snello e più ricco... ", eccetera. E' avvenuto anche quest'anno, anzi quest'anno è avvenuta una cosa ancora più grave, lo ha già detto il collega Linty, non voglio ripeterlo, che è stata la ciliegina sulla torta, cioè il TGR di ieri sera.

Ma passiamo ai tre temi che ritengo più importanti in questo bilancio. Parto dal discorso della regione più snella e decentrata per arrivare subito al problema degli enti locali, che nessuno ha toccato. A questo riguardo si disse di fare una legge con l'IRPEF al tot per cento e via dicendo, e allora, caro Ferraris, siccome tu hai detto nel dibattito che non c'era nessuno che fosse andato nei numeri, cioè nella sostanza, probabilmente tu non lo hai letto il bilancio, perché i numeri li avresti trovati nel bilancio.

Finanza locale: trasferimenti legge n. 48/95, 128 miliardi l'anno scorso, 139 quest'anno, quindi più 11, è vero; trasferimenti per gli altri interventi, 23 nel '96, 24 nel '97, più 1, fa in totale più 12.

Andiamo però alle altre due voci, caro Ferraris; trasferimento con vincolo settoriale da 91 scende a 88, trasferimento per speciali interventi da 59 a 56, quindi recupera 6 miliardi sui 12 di differenza. Però c'è anche il discorso che questo bilancio è per un 5 percento più ricco, che non è stato equamente ridistribuito agli enti locali per questo famoso decentramento. Infatti se prendiamo il riepilogo a pagina 230 e lo confrontiamo con il riepilogo dell'anno scorso, vediamo 303 nel '96, 308 nel '97, quando perlomeno se si conteggiava un 25 percento doveva essere 325-330. Quindi abbiamo tolto in senso sostanziale 20 miliardi agli enti locali su questo bilancio.

Passiamo al discorso che interessa di più, a mio avviso, la Valle d'Aosta attualmente, che è il problema dell'occupazione, che deve essere collegato strettamente al discorso dello sviluppo economico. Condivido alcuni emendamenti presentati dalla Giunta alla finanziaria, però ribadisco quanto detto in discussione generale che il fatto di garantire alcune categorie in maggiore difficoltà, seppure giusto, non risolve il problema occupazionale; se ho 1000 posti di lavoro e li utilizzo per quelli più sfortunati del sottoscritto, avrò altre 1000 persone che non troveranno posto di lavoro. Quindi si è solo spostato il problema da una categoria di lavoratori ad altri. Ritengo comunque che quando si deve fare una scelta, sia giusto aiutare chi ha più bisogno.

In questo il Presidente della Giunta mi ha dato ragione nella conferenza stampa; molti consiglieri non sono intervenuti nella conferenza stampa, che invece è un'occasione che può dare molti spunti. Riprendo alcune affermazioni del Presidente nella conferenza stampa.

Ha detto il Presidente della Giunta: presenteremo a dicembre al massimo il rapporto annuale dell'osservatorio sul lavoro, c'è stata una trasformazione del mercato del lavoro e quindi occorre anche a noi del tempo per variare i nostri interventi ed inoltre i processi sono ormai globali e anche la Valle viene trascinata in questi processi globali.

In parte condivido questo discorso, però la nostra Valle ha sicuramente un bilancio più ricco rispetto alle altre regioni.

Continuava il Presidente Viérin: ma noi, se non altro, abbiamo tamponato la crisi nei settori interessati - vorrei sapere che tamponamenti abbiamo fatto -, cerchiamo di consolidare il tessuto produttivo con aiuti e riconversioni.

Qui si comincia già a mettere le mani avanti, ci dice "cerchiamo", nascondendosi poi su alcuni dati e qui mi rivolgo all'Assessore: non si può dire in merito all'occupazione che nel '96 la stima è del 5,7 e nel '97 sarà 5,7 e 5,8, perché il sottoscritto è stato un giorno all'Ufficio del lavoro per capire come venivano messi questi dati. Se andiamo a prendere i dati forniti dall'Ufficio regionale del lavoro riferiti al '94-'95 e al primo semestre '96, capiamo subito che la situazione è drammatica. Cominciamo dagli iscritti alla lista di collocamento, qui abbiamo una popolazione in età lavorativa pari a 85.136, il 72 percento della popolazione; iscritti disoccupati in prima classe 5007 nel '94, 6068 nel '95 (più 6 percento); iscritti in seconda e terza classe (che non vengono mai messi nel calderone perché non sono di prima classe) altri 700, in totale 6.820. Quindi oggi abbiamo rispetto a 85.136 potenziali un 9,4 percento di persone che non hanno lavoro con un dato di crescita del 6 percento rispetto all'anno passato.

L'altro problema gravoso, che ci fa capire la drammaticità, è l'avviamento al lavoro, dove l'Ufficio regionale del lavoro si nasconde sempre. Ma l'avviamento del lavoro ha un significato se è per un periodo definitivo, ma ne ha un altro se è un avviamento per due mesi o per un mese o per venti giorni, perché se faccio tutti avviamenti di venti giorni, ne ho sei milioni di avviamenti! Ed è quello che è successo in Valle ed è un altro dato che segnala la situazione drammatica dell'occupazione, perché da 4.942 avviamenti al lavoro effettuati nel '94 siamo saliti a 7.228, più 46 percento. Cioè gli avviamenti al lavoro sono aumentati del 46 percento, ma sono avviamenti a tempo determinato.

Tale situazione è confermata dai dati che ho detto prima, e a questo proposito vorrei invitare i giornalisti ad andare ad informarsi prima di scrivere cose non veritiere, perché anche oggi ho visto alcuni articoli sul lavoro e si continua a dire certe cose. Qui, cari signori, c'è un comunicato sempre dell'Ufficio del lavoro, che afferma: "A livello disaggregato sempre più gli avviamenti al lavoro, il calo più sensibile viene dal settore industriale (meno 13 percento), in particolare dall'industria in senso stretto; esclusa l'edilizia, il decremento è del meno 31 percento per l'industria": ma dove abbiamo tamponato!

Poi abbiamo in controtendenza gli avviamenti a tempo determinato che sono aumentati, e ancora è aumentato il ricorso a lavoratori provenienti da altre regioni italiane, più 7 percento, e qui nascondiamo un altro problema: che quei dati che stanno zoppicando, ma che registrano un peggioramento di uno o due punti soltanto, vengono salvati da certe opere che vengono realizzate in Valle e per le quali si utilizzano lavoratori che vengono da fuori Valle, e quelli vanno nel calderone. Allora due o tre dati che permettono l'abbattimento di molti punti in percentuale dei disoccupati; e questo non lo dico io, lo dice l'Ufficio regionale del lavoro.

Concludendo, dove sta il problema? Il problema sta nel discorso dello sviluppo economico, cioè anno per anno non abbiamo guardato con attenzione il discorso dello sviluppo economico e succede anche in questo bilancio, anche se abbiamo il 5 percento di risorse in più. Se prendiamo il totale degli investimenti per lo sviluppo economico in agricoltura - e non voglio ripetere tutte le cose che ha detto Florio parlando di strutture agricole, infrastrutture, incrementi, eccetera - si passa da 150 miliardi a 133, meno 12 percento.

Nel settore dell'industria, fra interventi promozionali, interventi per l'artigianato, interventi per il commercio abbiamo un meno 3 percento, meno 13 percento sviluppo economico. E poi abbiamo gli interventi per la valorizzazione delle risorse energetiche, anche qui meno 20 percento. Sulla formazione professionale abbiamo un dato che è meno il 15 percento. Quindi, anche se siamo cresciuti come importo generale del 5 percento, abbiamo diminuito nell'ambito dello sviluppo economico del 15 percento.

Tutto questo viene peggiorato dal discorso del trend anomalo preoccupante delle spese di funzionamento; lo diceva anche l'Assessore in conferenza stampa: più 88 miliardi, 8,4 percento delle spese di gestione, spese correnti, anche se ben 34 per spese di funzionamento della macchina regionale, passando dai 3,7 a 4,04.

Quando abbiamo analizzato il consuntivo, Consigliere Ferraris, non mi ricordo più il tuo intervento perché sono sempre interventi che viaggiano a 3.000 metri, il sottoscritto aveva segnalato in quell'occasione che le spese correnti erano aumentate in maniera preoccupante; purtroppo il dato a bilancio del '97 conferma che le spese correnti si stanno assestando, ma si stanno assestando verso l'alto perché la previsione per il '97 è uguale al consuntivo del '96.

L'Assessore Lévêque ha dichiarato in conferenza stampa e anche qui che la visione è quella di una Valle d'Aosta con tanta ricchezza ma con poco sviluppo; ebbene, caro Assessore, noi vediamo che questa Valle d'Aosta è sempre più ricca perché aumenta il proprio budget, ma è sempre carente di ossigeno quanto a sviluppo. Purtroppo posso solo prendere atto che questa maggioranza continua con le sue scelte a far pagare gli effetti solo ai Valdostani.

Presidente Vicepresidente, l'ho richiamata più volte a concludere il suo intervento; adesso non vorrei che ci prendesse in giro...

Viérin M. (PpVA) ... concordo con Borre sul discorso dell'agricoltura e sul discorso dei lavori pubblici; i lavori pubblici non si devono vedere come un discorso distruttivo della Valle, dipendono come vengono fatti, questo è vero, ma non si devono vedere in quel senso. E l'agricoltura è quella che dobbiamo salvare...

(il Vicepresidente Viérin termina il suo intervento fuori microfono)

Presidente Vicepresidente, le tolgo la parola. Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.

Lanièce (GA) Anch'io intervengo per riaffermare il mio voto contrario a questo bilancio.

Come dicevo già durante la mia relazione, questo bilancio, al di là delle innovazioni formali e metodologiche, non presenta novità sostanziali per quanto concerne il suo contenuto rispetto ai bilanci passati. Nonostante si continui a parlare di bilancio a misura d'uomo, non mi sembra di cogliere appieno tale valore, ma anzi - come dicevo - alla centralità dell'uomo si contrappone sempre più la centralità del Governo regionale, ora sempre più fulcro di ogni azione e iniziativa nella nostra regione.

Questa presenza dell'uomo avrebbe potuto esserci, se si fosse potuto verificare la presenza all'interno di questo bilancio di interventi davvero indirizzati verso l'uomo. Mancano fondi che possono far supporre la volontà di creare un ospedale nuovo; c'è l'annoso problema del reparto di radioterapia; manca un forte sostegno all'emergenza abitativa; c'è il problema del collegamento fra il mondo della scuola e il mondo del lavoro, che è una cosa molto importante sia per quanto riguarda il problema dell'occupazione, sia per quanto riguarda le prospettive che vogliamo dare alle generazioni future dei Valdostani, anche in vista di entrare in Europa; manca una strategia per la crescita di una forte imprenditoria e professionalità locale; per quanto riguarda l'agricoltura manca la creazione di un unico marchio di tutela per tutti i prodotti, oltre poi agli annosi problemi come quello della regionalizzazione delle quote latte, che da anni è oggetto di dibattito in questo Consiglio e che mi auguro al più presto, con l'intervento dell'Amministrazione regionale e dei Parlamentari, venga definito portando un beneficio molto importante all'agricoltura valdostana.

La presenza di questi interventi avrebbe potuto giustificare la definizione di un bilancio a misura d'uomo; tale mancanza invece mi porta a supporre che ancora una volta si sia utilizzato uno slogan che non corrisponde a realtà.

Non ho visto neanche disposizioni legislative e finanziarie a favore delle politiche familiari, e questa è una cosa strana, se si vuole continuare a parlare di bilancio a misura d'uomo. La famiglia è il nucleo, è il centro, e in un bilancio a misura d'uomo il primo punto da sostenere è la famiglia. Quindi mi viene da sottolineare che questa definizione di bilancio a misura d'uomo rappresenta comunque e sempre uno slogan, uno slogan bello ma che non serve a nulla; siamo qui per discutere di cose serie e non di slogan.

Si parla di "regione leggera". Nel mio intervento avevo detto che non si può parlare di regione leggera, perché qualsiasi azione è al fulcro della nostra Amministrazione regionale in quanto non è stato ancora operato un vero e proprio decentramento. Al di là degli interventi in materia di finanza locale, in qualsiasi altro intervento c'è sempre la lunga mano di "mamma Regione" ed è per questo che non si può parlare di regione leggera.

C'è ancora il primato delle parole sui fatti, quindi una non corrispondenza fra quanto emerge dalla lettura del bilancio e la realtà politico-economica valdostana. Mancano delle linee di intervento decise e concrete, in modo particolare nell'ambito dell'Assessorato all'industria, mi riferisco al problema del piano energetico, alla mancanza di un'azione decisa in favore delle piccole e medie imprese e sulle imprese artigiane. Anche nel settore del turismo manca una strategia ben precisa.

Quindi verifichiamo che non c'è una linea guida che porti con chiarezza a degli obiettivi certi, anzi si vede che si cerca di vivere più che altro alla giornata, sempre con la presenza forte della Finaosta che ormai è diventata più forte di un Assessorato, perché comincia a svolgere, oltre ad un ruolo in ambito finanziario, un vero e proprio ruolo decisionale e politico.

Mi permetto di concludere questo mio breve intervento riprendendo quello che avevo già detto lo scorso anno, cioè che questo bilancio è stato presentato come un bilancio snello, espressione di una Valle d'Aosta leggera e rinnovata anche dal punto di vista economico. Con le diete però bisogna fare molta attenzione, perché spesso c'è il rischio che ad un dimagramento eccessivo e ingiustificato non segua il necessario rinvigorimento fisico.

Il bilancio previsionale '97 non mi sembra che apporti modifiche sostanziali a questa dieta già fatta in passato: alla snellezza del bilancio non corrisponde un rafforzamento delle risorse locali, ancora penalizzate da una logica centralista che continua a decidere il menu per la Valle d'Aosta, in barba a tutte le diete dimagranti e purificatrici.

Mi auguro che gli interventi dei vari gruppi politici che si sono succeduti per questo bilancio di previsione siano presenti anche a luglio, quando si discuterà del bilancio consuntivo. Oggi siamo ad esaminare un documento contabile importante, nel quale si discute di stime e di scelte, ma quello che serve di più all'intera popolazione valdostana è quello che verrà effettuato, è quello che di queste scelte si trasformerà in realtà. Quindi l'invito è che ci siano la stessa attenzione e lo stesso dibattito a luglio, quando si discuterà il consuntivo.

Presidente Sospendiamo il Consiglio. Il Consiglio è riconvocato alle ore 16,00. Ci sono ancora due dichiarazioni di voto e la replica da parte del Presidente della Giunta o dell'Assessore alle finanze.

La seduta è tolta.