Oggetto del Consiglio n. 1520 del 25 luglio 1995 - Resoconto
SEDUTA POMERIDIANA DEL 26 LUGLIO 1995
OGGETTO N. 1520/X Appello del Consiglio regionale della Valle d'Aosta per la pace nell'ex Jugoslavia. (Approvazione di risoluzione)
Risoluzione Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Considerato che la spirale della guerra e della violenza nella ex Jugoslavia ha raggiunto limiti inaccettabili;
Che l'Occidente, Stati Uniti in testa, dopo aver favorito la disgregazione della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, per ragioni che nulla hanno a che vedere con i diritti dei popoli, dopo aver soffiato sul fuoco dei conflitti interetnici in cui tutte le fazioni in lotta (e non solo i serbi) portano gravi responsabilità, si arroga oggi il diritto di ergersi a "giustiziere";
Valutando essenziale, in questa fase, la ricerca instancabile di soluzioni negoziali e politiche,
giudica che
- a tal fine non si possa prescindere dal mantenimento sul territorio bosniaco delle forze dell'ONU, con precisi compiti di interposizione e di rigida equidistanza fra le fazioni in lotta;
- non esista una soluzione militare ai problemi della ex Jugoslavia;
- la sola strada percorribile sia quella, sia pur difficile, della trattativa e del negoziato, volta alla ricerca di soluzioni che garantiscano una prospettiva di stabilizzazione, nel rispetto dei diritti dell'uomo e delle minoranze, dell'affermazione della democrazia e della partecipazione della società civile, del reale coinvolgimento dei popoli dell'area e non solo dei capi delle fazioni nazionaliste in competizione;
conseguentemente propone che:
1) si ripristini l'embargo alla fornitura di armi a tutte le parti in conflitto;
2) si convochi una conferenza internazionale di pace sotto l'egida dell'ONU, in seguito ad un "cessate il fuoco" su tutti i fronti;
3) si dia rapido avvio ad un imponente e coordinato programma di interventi internazionali, che fornisca una concreta base materiale per la ricostruzione.
F.to: Chiarello
Risoluzione Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Di fronte al massacro quotidiano di inermi ed innocenti che avviene nella terra della ex Jugoslavia;
Di fronte alle stragi e alle operazioni della cosiddetta "pulizia etnica" che non rispettano né i diritti delle persone né quelli delle comunità storiche e religiose;
Considerato che, come la storia di altri conflitti ha dimostrato, la soluzione vada ricercata in un accordo negoziato che sia capace di riconoscere tutti gli stati sorti dalla dissoluzione della ex Jugoslavia e all'interno di ogni stato i diritti civili e politici delle minoranze etniche e religiose;
Considerato che tale obiettivo sia raggiungibile solo se la comunità internazionale e, in particolare, l'Unione Europea e l'ONU supereranno le troppe divisioni che hanno indebolito finora la loro azione e adotteranno con determinazione una comune azione;
Ritenendo che non si possa assistere impotenti di fronte a tale tragedia della coscienza umana e delle relazioni civili tra persone e popoli, come è stato sottolineato con forza dal Presidente della Repubblica e dallo stesso Pontefice durante il suo soggiorno nella nostra Regione,
Facendo proprio l'ordine del giorno approvato a Saint-Vincent dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni;
tutto ciò premesso
chiede
al Presidente della Giunta, anche in quanto membro del Comitato delle Regioni, e ai Parlamentari valdostani di farsi portavoce di questa volontà di pace del Consiglio perché siano sostenute in tutte le sedi più opportune le seguenti proposte:
- che L'ONU non riduca o evacui i caschi blu la cui presenza va invece rafforzata mettendo a loro disposizione tutti gli strumenti e le risorse necessarie, dando applicazione alla Risoluzione 836 delle Nazioni Unite - che prevede il diritto di difesa - ed utilizzando tutti gli strumenti efficaci e idonei ad assolvere al mandato di pace;
- che vengano accresciute le misure di sorveglianza e di controllo sulle frontiere dei paesi in conflitto per permettere una più rigorosa e coerente applicazione dell'embargo e delle sanzioni;
- che la Comunità internazionale ed i singoli Stati si impegnino attivamente per perseguire i responsabili dei crimini contro la pace, i crimini contro l'umanità e i crimini di guerra commessi nel territorio della ex Jugoslavia, assicurando condizioni di effettività al Tribunale Internazionale presieduto dal Prof. Antonio Cassese;
- che il Governo di Belgrado riconosca i confini internazionali della Croazia, interrompa ogni supporto ai dirigenti serbi di Pale e riconosca esplicitamente il diritto della Bosnia-Herzegovina ad esistere come stato sovrano e negli attuali confini, come condizione indispensabile perché possa decollare un negoziato tra le parti;
- che l'Unione Europea dia un segno visibile di solidarietà con Sarajevo con l'adesione simbolica della Bosnia-Herzegovina all'Unione Europea;
aderisce
- alle iniziative indette in tutta Italia il 26 luglio 1995 per la giornata nazionale di mobilitazione e di solidarietà "Pace nei Balcani";
- all'Appello "Noi Popoli delle Nazioni Unite" ed alla marcia "Perugia-Assisi" favorendo anche la partecipazione a questa iniziativa di rappresentanti dei popoli dell'ex Jugoslavia;
invita
tutti i Comuni della Regione a fare altrettanto in modo da integrare la delegazione ufficiale del Consiglio con quelle degli altri Comuni della Regione Valle d'Aosta;
rinnova
la sua volontà di dare un concreto supporto agli aiuti umanitari che anche dalla nostra Regione sono organizzati per queste zone di guerra per alleviare le sofferenze e favorire la ricostruzione delle città e la convivenza tra le diverse popolazioni.
F.to: Collé - Perrin G.C. - Piccolo - Ferraris - Lanièce - Tibaldi - Squarzino - Aloisi - Dujany
Presidente Chi chiede la parola per illustrare il nuovo testo presentato dai Capigruppo?
Ha chiesto la parola il Consigliere Squarzino Secondina.
Squarzino (VA) Do per illustrata la risoluzione, perché abbiamo fatto la conferenza-stampa, ed è importante anche che possiamo andare alla manifestazione.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Dujany.
Dujany (PVA) Ho già fatto presente in sede di conferenza-stampa l'esigenza che proveniva dal nostro gruppo che, accanto alla presa di posizione di questo ordine del giorno, che costituisce un impegno collettivo delle istituzioni su questo problema, si aggiunta anche un impegno individuale di ogni consigliere, che potrebbe essere anche inserito nel documento, il quale versi simbolicamente un importo non inferiore alle 100mila lire, a favore delle popolazioni bosniache, dando un segnale concreto del proprio impegno.
Chiedo alla Presidenza del Consiglio di verificare in quale modo concreto dare applicazione a questa preoccupazione.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Perrin Giuseppe Cesare.
Perrin G.C. (UV) Avant de commencer mon intervention, j'aimerais savoir sur quel texte on discute.
Presidente Si discute sul nuovo testo.
Perrin G.C. (UV) Alors je demande par qui a été présenté ce deuxième texte.
Presidente Credo che la questione che ha sollevato il Consigliere Perrin sia legittima. Alla Presidenza del Consiglio è pervenuto un nuovo testo, che mi hanno dato come concordato, pertanto credo che lo stesso sia stato distribuito. Questo è quello che ho agli atti.
A questo punto sospendiamo il Consiglio per cinque minuti.
Si dà atto che i lavori sono sospesi dalle ore 21,18 alle ore 21,21.
Si dà altresì atto che alle ore 21,21 riassume la Presidenza il Presidente Stévenin.
Presidente ... che era presente nel vecchio documento, sulla base del fatto che questa è stata votata al Comune di Aosta. Questo non vuol dire che dobbiamo votare la stessa risoluzione che è stata votata al Comune di Aosta. In effetti, non è detto che sempre dobbiamo votare alla unanimità, per cui la risoluzione che era stata presentata a firma dei Capigruppo viene messa in votazione.
Si vota il testo a firma dei Consiglieri regionali: è un testo moderato, serio, concreto, sul problema dei rifugiati non vi sono mai stati problemi, la Valle d'Aosta ha assunto tre anni fa più di 40 rifugiati a Cogne, li abbiamo seguiti, la Valle d'Aosta può vantarsi di questo, quindi non esistono problemi in questo senso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.
Marguerettaz (PpVA) Credo che l'atto che ci apprestiamo a fare sia indicativo di una situazione incredibile.
Siamo qui a dire che delle fazioni in guerra devono riappacificarsi, che gli organismi si devono muovere, e il Consiglio regionale avrà un risultato dove ci saranno gli integralisti da una parte, o dall'altra... ma anche qua ci saranno, per così dire, i Serbi e i Croati. Siamo a dei livelli pazzeschi.
Pur rispettando il pensiero del Consigliere Chiarello e della forza politica alla quale appartiene, ma prima di andare a vedere le virgole e le parole, fra l'altro io questo documento non l'ho più nemmeno guardato dopo che è stato riemendato, pensiamo al suo significato, se vogliamo politico, se vogliamo usare questa parola per lo scarso potere che il Consiglio regionale può avere in questo tema; ma è davvero il significato della unitarietà di questo gesto, al di là del contenuto: vogliamo solo denunciare una situazione che ci opprime tutti ogni qualvolta accendiamo la televisione. Quindi davvero invito Chiarello, facendo mio lo sdegno del Presidente, a voler recedere da questa posizione.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Non è per far passare la mia risoluzione, ho solo chiesto su quella che è stata redatta dai Capigruppo, un emendamento così, che è passato in Comune di Aosta... non è che sono io che voglio fare la forzatura, se dobbiamo incontrarci non lo so...
Presidente Collega Chiarello, sarei addirittura per mettere nella risoluzione che sono d'accordo con chi, come il Santo Padre, chiede di andare in Bosnia con le armi per difendere quello che è rimasto. L'avessimo messo in una risoluzione, capirei la difficoltà perché sappiamo la posizione del partito cui lei appartiene, ma non è quello. Questo è un documento sereno, serio, equilibrato; abbiamo chiesto per un attimo di andare dall'altra parte, si è rifiutato addirittura di unirsi con gli altri Capigruppo, cosa ci troviamo a fare noi che eravamo già d'accordo? Se non viene neanche all'incontro con noi, cosa ci possiamo fare?
Ha chiesto la parola il Consigliere Squarzino Secondina.
Squarzino (VA) Per una precisazione: quell'emendamento che è stato inserito non è di Chiarello o di Rifondazione, vorrei che fosse chiaro, ma è preso da un documento "Si vis pacem, para pacem", firmato da gente come Monsignor Bettazzi, come Don Bizzotto, cioè da singole persone che sono più sul lato pacifista. Vorrei che fosse chiaro che il tentativo era quello di trovare una mediazione su un testo, che era concordato anche a livello nazionale.
Presidente Ha ragione la collega Squarzino, però dimentica di dire che toglieva la parte più politica che era presente nel documento precedente, la sostituiva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Voyat.
Voyat (UV) Sono riuscito adesso a raccapezzarmi un po', perché ne avevo due o tre con le stesse firme.
Per me vanno bene, anzi, se vengono messe in votazione, le voto tutte e due, così il Consigliere Chiarello potrà fare anche lui la sua conferenza-stampa.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Il Governo di Belgrado riconosca i confini internazionali della Croazia, interrompa ogni supporto ai dirigenti serbi di Pale, riconosca esplicitamente il diritto della Bosnia Erzegovina di esistere come stato sovrano negli attuali confini... quali attuali confini?
Stamattina ho fatto un rilievo a Squarzino che era questo, cioè quali attuali confini; è arrivato Florio e dopo aver letto questo passaggio, ha chiesto: "Quali attuali confini?".
La Craina è serba, perché è a maggioranza serba o è bosniaca? Questo lo devono decidere loro, dobbiamo solo obbligarli ad andare a discutere, ed io sono d'accordo ad obbligarli.
In quella mozione si è scritto che non si accettano come confini quelli occupati dalla guerra; più che dire quello...
Insomma, l'importante è che queste persone si incontrino, quello che ha portato alla guerra è stato di riconoscere certi staterelli della Jugoslavia, perché questi sono stati riconosciuti e gli altri dovevano tirarsi le scatole. Questo è il problema.
Vogliamo essere equidistanti? Io voglio essere equidistante. Se invece vogliamo che questi qui combattano ancora, perché vogliamo che riconoscano quali confini - non lo so - della Bosnia, allora continuiamo così.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Squarzino Secondina.
Squarzino (VA) A me sembra che qui si facciano discorsi senza essere attenti alle parole esatte.
Quando qui si parla di attuali confini, si vuole dire che non si accetta che continui questa occupazione delle varie città nelle varie enclaves, non la si accetta, ma la si condanna. Penso che tutti quanti non possiamo non condannare il fatto che giorno dopo giorno arrivano sempre delle forze all'interno di città, le conquistano e cacciano via le popolazioni. Allora si dice solo questa cosa; non solo, ma il testo votato da tutti i Capigruppo riprende pari pari i testi preparati anche a livello nazionale. I Capigruppo hanno ricevuto oggi il documento, distribuito dal Presidente del Consiglio, dove ritrovano le stesse cose, gli stessi concetti.
C'è tutta una prima parte che è abbastanza chiara, in cui si afferma con forza di riconoscere gli stati sorti e, non solo, all'interno di ogni stato i diritti civili e politici delle minoranze etniche e religiose. Veramente è come se si dicesse: va bene, gli stati che si sono costituiti come tali vanno riconosciuti, e all'interno dei vari stati vanno riconosciuti anche i diritti delle persone, delle comunità che lì ci sono. Questa mi sembra che sia la cosa importante da affermare.
Poi si invita la Comunità europea ad adoperarsi perché siano portati avanti con più forza gli strumenti della diplomazia...
Chiarello (RC) ... ma vuoi convincere me?
Presidente Consigliere Squarzino, la scelta del Consigliere Chiarello è di voler attraverso un ordine del giorno invitare a ritrovarsi, perché se si ritrovano e discutono forse trovano la pace; noi facciamo una scelta che è quella enunciata un attimo fa da lei, molto più chiara.
Pongo in votazione la risoluzione a firma dei Capigruppo.
Presenti: 27
Votanti e favorevoli: 26
Astenuti: 1 (Chiarello)
Il Consiglio approva
Presidente Pongo in votazione la risoluzione a firma Chiarello... la ritira? La ringrazio.