Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2227 del 23 ottobre 1996 - Resoconto

SEDUTA POMERIDIANA DEL 24 OTTOBRE 1996

OGGETTO N. 2227/X Presa di posizione per i giudizi formulati da un Magistrato durante un processo e ritenuti offensivi della comunità valdostana. (Approvazione di risoluzione)

Risoluzione Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Presa conoscenza che, durante il processo celebrato innanzi al Tribunale di Aosta in data 16 ottobre 1996, contro il prof. Oscar Perruchon, il Sostituto Procuratore dott. Davide Monti ha formulato pesanti giudizi sulla popolazione e sulla cultura valdostana usando espressioni quali "fauna francofona", "sotto cultura francofona" e simili;

Rilevato che, tali espressioni denotano grave incomprensione e pesante disprezzo della realtà umana e culturale della Valle d'Aosta tanto da suscitare, tra l'altro, la ferma reazione dello stesso Presidente del Tribunale;

Riconosciuta piena e totale autonomia alla Magistratura;

Fa presente che, i sopraesposti pesanti giudizi espressi dal Sostituto Procuratore, oltre a rappresentare offesa all'intera Comunità Valdostana, e a nuocere al tradizionale civile rispetto che la realtà valdostana ha mantenuto con il potere giudiziario, rischiano di far venir meno i presupposti essenziali di serenità ed imparzialità connessi all'operato dei Magistrati;

Afferma con forza il diritto spettante ad ogni Comunità umana di aver assicurata la possibilità di esistere e crescere secondo la propria personalità e, quindi, nella fedeltà alla propria cultura, alla propria esperienza storica, alla propria lingua e ai propri costumi;

Ricorda, inoltre, che tale diritto è riconosciuto come condizione essenziale per contribuire alla costruzione di un ordine universale fondato nella pacifica e civile convivenza tra diverse realtà umane.

Auspica, pertanto, che nell'interesse generale, simili episodi non abbiano più a ripetersi in futuro;

Dà mandato alla Presidenza del Consiglio regionale a comunicare la presente presa di posizione agli organi competenti.

F.to: Bavastro - Bionaz - Collé - Linty - Mostacchi - Borre - Perrin C. - Perrin J.C. - Perron - Piccolo - Lanivi - Dujany - Rini - Voyat

Si dà atto che il Consigliere Aloisi non partecipa alla discussione e alla votazione dell'oggetto.

Presidente É aperta la discussione generale.

Ha chiesto la parola il Consigliere Bavastro.

Bavastro (UV) Mi pare che le affermazioni fatte dal dr. Monti in pubblica udienza si commentino da sole; è evidente il contenuto offensivo e derisorio nei confronti della nostra comunità.

Osservo che la cosa è avvenuta in un'udienza pubblica, quindi in una sede istituzionale, e ritengo giusto e doveroso che il Consiglio regionale dia una risposta anch'essa in sede istituzionale come istituzione.

Ricordo che in altre occasioni questo non è avvenuto, mi riferisco soprattutto alla lettera abbastanza recente del dr. Vaudano, pubblicata se non erro su "Repubblica" o su "Il corriere della sera"; in quell'occasione quel Magistrato aveva espresso una sua opinione come cittadino e come privato, forse il contenuto e la portata di quella lettera erano anche più pesanti ed offensivi per i Valdostani, però era un fatto che era avvenuto in una sfera privata, quindi le forze politiche che avevano ritenuto di dover commentare lo avevano fatto e andava bene così.

Ma in quest'occasione insisto sulla necessità di una risposta dell'istituzione Regione Valle d'Aosta ad un attacco che è avvenuto in sede istituzionale.

Credo che questo documento che ci accingiamo a votare sia un documento sereno ed equilibrato, che mi auguro possa avere il consenso più vasto possibile.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Ferraris.

Ferraris (GV-PDS-SV) Dichiaro un voto di astensione rispetto a questo tipo di documento e voglio motivare il perché.

Anzitutto concordo sul fatto - come ha detto chi mi ha preceduto - che non sono assolutamente accettabili le dichiarazioni che sono state fatte dal PM in questione; un pubblico ufficiale, proprio per il ruolo che ha, deve avere il massimo rispetto dei luoghi, della cultura e della lingua delle zone in cui si trova, quindi riconfermo un profondo dissenso sia rispetto ai contenuti che al metodo.

Però non è questo il problema che dobbiamo vedere stasera, nel senso che non è assolutamente in discussione la facoltà di critica da parte di chiunque, anche di questo Consiglio, rispetto alle azioni della Magistratura, così ovviamente come non vogliamo assolutamente escludere la possibilità anche di apprezzare atti della Magistratura che riteniamo positivi. Da questo punto di vista, così come ci sono stati errori della Magistratura, c'è stata anche un'opera positiva di risanamento morale di questo Paese.

Credo che il problema sia un altro, ed è quello che ritengo che non sia assolutamente opportuno che il Consiglio, proprio perché è l'organo legislativo e politico più importante della Regione, si esprima su delle dichiarazioni, che sono state espresse è vero in un tribunale, ma che comunque rimangono delle dichiarazioni. Dichiarazioni che io credo nessuno dei consiglieri qui presenti ha avuto modo di conoscere nella loro completezza, perché i verbali di quelle udienze sicuramente non sono in nostro possesso, e guardando le cronache dei giornali - perché a questo ci dobbiamo rifare - vediamo che il PM in questione ha ritrattato immediatamente dopo le dichiarazioni fatte - che, ripeto, sono dichiarazioni che comunque rimangono pesanti -, dicendo che questo faceva parte del suo carattere fiorentino.

La risoluzione ha dei toni che per alcuni versi sono condivisibili, ha un'ultima frase che però andrebbe spiegata per quello che significa; quando si dice che si dà mandato alla Presidenza del Consiglio regionale a comunicare la presente presa di posizione agli organi competenti, gli organi competenti secondo l'Ordinamento di questo Paese rispetto all'operato dei giudici sono il Ministro di grazia e giustizia e il Consiglio superiore della Magistratura. E quando io leggo che "Auspica, pertanto, che nell'interesse generale, simili episodi non abbiano più a ripetersi in futuro;" penso che qualcuno, almeno gli estensori della mozione si rivolgano agli organi competenti - che sono quelli che ho detto prima - per sapere se esistono o meno gli estremi per un procedimento disciplinare nei confronti del giudice in questione. Credo che questo sia il termine del problema.

Allora ritengo che se procediamo in questa direzione, apriamo un precedente sicuramente di non poco peso; viviamo in un momento in cui sul tema della giustizia vediamo dichiarazioni di politici contro i giudici, di giudici contro politici, di avvocati contro giudici e politici, di giudici in contrasto fra di loro, cioè mi pare che ci sia un profluvio di dichiarazioni molto confuse sulla giustizia, per cui compito di un organo istituzionale in problemi di questo genere è quello da una parte di evitare possibili conflitti istituzionali, ma dall'altra di avere sufficienti equilibrio e razionalità che ci portano a pronunciarci sui fatti in modo anche deciso e determinato, ma che ci devono far astenere rispetto a dichiarazioni che come tali non hanno un carattere uguale a quello dei fatti a cui facevo riferimento prima.

Con questo annuncio un voto di astensione sulla risoluzione.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.

Linty (LNPIAP) Credo che proprio perché ci troviamo in un momento in cui vi sono giudici contro giudici, giudici contro politici, per questioni molto effimere tra l'altro del tipo: se i 10 milioni erano serviti a comprare una Mercedes piuttosto che una porzione di villa al mare, ciò che è accaduto in tribunale l'altro giorno sia grave, anche se il dr. Monti non avesse pronunciato nemmeno una delle frase oggi messe sotto accusa perché - pur non condividendo il pensiero del prof. Perruchon - credo che siamo arrivati veramente al limite, quanto meno al limite dell'articolo 21 della Costituzione.

Insomma, se una persona che si sveglia la mattina e dice: quanto mi piacerebbe vivere in Svizzera e non in uno Stato come quello italiano, deve essere processata? Istigazione a delinquere per quelle frasi dette? Proprio non le ho viste sotto questo aspetto! Chissà come mai si va a colpire, con questo non voglio dire che il prof. Perruchon sia persona fragile, ma si va a colpire lì; c'è gente che esterna in modo molto più evidente la voglia di addirittura "secessione", lì no? Allora, a un semplice cittadino che si alza e che dice che non la pensa come tutti gli altri, gli faccio il processo; e poi bisogna venire a dire: la libertà di manifestare il proprio pensiero? É questa la libertà che esiste in questo Stato: quella di potersi svegliare una mattina e dire come uno la pensa e venire processati immediatamente?

Dico che oltre ad avere presentato questa mozione, proprio in data di oggi ho presentato anche una proposta di legge statale che arriverà al Consiglio, per chiedere l'abrogazione dell'articolo 241 del Codice penale che è un rigurgito dell'epoca fascista, che non trova più una sua collocazione odierna. Credo che il comportamento tenuto in sede di interrogatorio da parte di questo Magistrato sia grave, perché lede la figura dell'imputato e la pregiudica, perché come si può pensare che questa persona guardi all'imputato con quell'imparzialità che deve avere un Magistrato? Credo sia incredibilmente grave che quel Magistrato abbia usato espressioni come "subculturato" o "fauna francofona", così come qualcuno parlasse di fauna italiana o di fauna walser o di fauna patoisante, metto tutte queste espressioni sullo stesso piano. Però è molto grave quello che è successo e credo che il Consiglio regionale non si debba trincerare dietro ad affermazioni del tipo: queste sono cose che competono al Consiglio superiore della Magistratura o al Ministro della giustizia, perché il Presidente del Consiglio regionale intanto suppongo che trasmetterà questa decisione, qualora venga votata, al Presidente del Tribunale di Aosta e poi la farà proseguire nei vari organi.

Credo comunque che sia quanto meno pericoloso ciò che sta accadendo, che intanto viola l'articolo 21 della Costituzione che consente ad ogni cittadino di poter esprimere liberamente con qualunque mezzo il proprio pensiero.

É importante che questo Consiglio prenda la sua posizione al riguardo, a sostegno non certo di idee politiche, ma per condannare un uso un po' distorto che si sta facendo in questi ultimi tempi, con due pesi e due misure, della Magistratura.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Collé.

Collé (PpVA) Innanzitutto per fare alcune considerazioni sugli interventi che mi hanno preceduto. Dal collega Bavastro mi sarei aspettato qualcosa di più, magari qualcuno dopo di lui interverrà per la forza che rappresenta, ma c'è stata un'illustrazione abbastanza soft di questa mozione. Mi sarei augurato che l'UV, in questo caso la sua persona, fosse entrata più nel merito della mozione che abbiamo insieme voluto e firmato.

Per quanto riguarda Ferraris due annotazioni. Quante volte, collega Ferraris, in questo Consiglio per dichiarazioni che abbiamo appreso da giornali o da televisione, abbiamo preso posizione; però in questo caso non va bene, è meglio lavarsi le mani, è meglio essere Ponzio Pilato! Così come questo non è un caso di giudici contro politici, ma questo è il caso di un giudice contro un popolo, e la cosa è ben diversa. Ecco perché mi sono sentito di firmare e condividere appieno questa mozione.

In effetti, quando ho letto sul giornale le dichiarazioni che sono in parte riportate nel documento, non è il politico che è rimasto colpito, ma è il sentimento di un Valdostano: mi sono sentito offeso per queste dichiarazioni. E se qualcuno in quell'aula ha parlato di "fauna francofona", credo che non solo lui o non solo loro vogliono chiuderci in una fauna francofona, ma anche altri, di altri poteri. Non ci faremo rinchiudere in un parco. Credo che oggi finalmente ci sia il coraggio - e sono felice - di dire qualcosa a questo proposito.

Credo che la valdostanità, quello che siamo e quello in cui crediamo, non appartenga a nessuna forza politica, ma faccia parte del nostro essere umano, per quanto mi riguarda è così. Qualcuno qui dentro potrà fraintendere questo mio intervento come uomo dell'Union Valdôtaine o qualcosa del genere, ma non è così, perché credo che prima della politica ci sia la dignità e ci sia un qualcosa che nelle nostre famiglie ci hanno insegnato, che ci ha aiutato a crescere e a condividere quella che è stata la nostra esperienza. Ed è questo che con la mozione, con questo primo passo dobbiamo iniziare a difendere.

Sicuramente per quelle che sono le mie parole, ma credo che siano gli intenti di tutti noi consiglieri, non dobbiamo andare a disconoscere l'autonomia della Magistratura, anzi, ben lungi; è giusto che la Magistratura abbia la sua autonomia, come è giusto che questo Consiglio e gli organi istituzionali abbiano la loro. É altrettanto giusto che la Magistratura rispetti quelle che sono le tradizioni e la storia di un popolo come quello valdostano. Se questo rispetto viene ristabilito, credo che non ci saranno problemi di lotte, di scontri, di trovarsi su due sponde diverse.

Visto che ho questa occasione, visto che in quelle aule ci sono passato come amministratore e visto che in quelle aule tanti amministratori sono passati e continuano a passare, come sindaci in modo particolare, sarebbe utile approfondire questo argomento, sarebbe utile dirci che molte volte, molti sindaci, per due sassi, per un materasso posto in un prato, per cose di questo genere, vengono trattati come vengono trattati.

Ho una sensazione, non posso dire di più, per le esperienze che ho avuto io: quando ti trovi lì con la denominazione di amministratore, di sindaco, la sensazione che ho avuto e che oggi dico è quella che, quando c'è questa dicitura, sei già colpevole in partenza.

Questo mi sento di dire e lo dico anche, non so se può servire, come solidarietà a tutti quei sindaci che in questo momento si trovano in questa situazione.

Ma voglio approfondire l'argomento, andare oltre, andare anche a noi. Credo che stia succedendo qualcosa di simile anche in alcune nostre istituzioni, non della Magistratura ma del potere politico; sono dei casi limitati ma iniziano ad esserci delle persone che lavorano per le istituzioni della Valle d'Aosta e che dovrebbero essere lì per prevenire, per aiutare i Valdostani a non commettere determinati errori, queste persone oggi iniziano - non si sa perché, forse perché c'è stata questa moda, questa ventata - a reprimere. Ebbene, oggi il monito - se così si può dire - di cui vorrei far partecipe quest'aula è quello di richiamare la vostra attenzione su queste cose, perché come ho avuto modo di dire una volta i Valdostani non hanno bisogno di un parco: sono i Valdostani stessi, senza etichette sulla testa o altrove, ad essere i guardiani di questa nostra regione. Lavoriamo tutti assieme, affinché queste cose non debbano succedere; affinché, se una strada inizia ad aprirsi, questa strada venga chiusa.

Quindi sono convinto di votare questa risoluzione, sicuramente qualcun altro al posto mio non lo avrebbe fatto; qualcuno oggi scherzosamente mi diceva: "Chi firmerà questa mozione potrà avere delle belle sorprese", sono sicuro che lo ha detto scherzosamente, ma credo ancora di vivere in un Paese democratico, dove è possibile esprimere le proprie idee.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.

Chiarello (RC) Pensavo di essere anch'io un Valdostano, ma forse si è avuto paura che prendessi a guinzaglio qualcuno, perché non mi si è neanche chiesto se volevo firmare questa risoluzione...

(... ilarità dell'assemblea...)

Non volevo intervenire, ma dopo aver ascoltato l'ultimo intervento mi sembra che veramente questa presa di posizione rischi di diventare quello che temevo: un processo alla Magistratura. Specialmente l'ultima cosa che hai detto, Collé, quando riferivi frasi dette in corridoio, mi sembra che l'abbia detta proprio tu ieri: "Quelli che hanno votato in una certa maniera per il Casinò, dovranno aspettarsi delle sorprese". Non so se ho letto male, sono tue affermazioni agli organi d'informazione.

Anch'io, come ha detto Ferraris, dico che è grave quello che ha detto Monti; devo anche ricordare che ha chiesto scusa pubblicamente subito, e anziché attaccarci a qualsiasi di queste piccole cose, noi dobbiamo, come dici tu, Collé, governare questa regione, ma dobbiamo governarla politicamente giorno per giorno, far sì che la Magistratura stia al suo posto e non darle modo di prendere spazio politico perché noi non governiamo.

Ho appreso anch'io la notizia dal giornale, ma non nell'articolo non si diceva cosa ha detto Perruchon, né qual era il contesto in cui questo è stato detto, pertanto non mi sento di fare una mozione che vada al Consiglio superiore della Magistratura non sapendo quali sono i contenuti completi di questo processo. Scusatemi, ma in questo momento non mi sento di votare la risoluzione, e voterò contro.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Le dichiarazioni che ha fatto Monti personalmente le ho apprese dagli organi d'informazione, quindi le ho apprese dall'elaborazione giornalistica da parte di professionisti; se poi siano corrispondenti dalla verità o meno non sono in grado di dirlo, presumo di sì perché i giornalisti normalmente tendono a fare il loro lavoro, cioè di portare a conoscenza dell'opinione pubblica i fatti che si registrano nella realtà quotidiana.

Parto da un'affermazione iniziale che ha fatto Bavastro e che secondo me riassume la sostanza di questo discorso. Un'affermazione che non ritengo assolutamente scarna, come diceva forse Collé, ma che è ricca di significato a meno che uno non voglia interpretarla in quel senso. Bavastro ha detto: "Il fatto si commenta da solo". Do molto credito a questa prima frase; se effettivamente queste sono state le dichiarazioni, che riflettono pur sempre la libertà di manifestazione del pensiero di cui diceva anche Linty, citando l'articolo 21 della Costituzione, e se sono state espresse da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni istituzionali, il fatto penso che si commenti da solo! Però sono stati edificanti una serie di interventi che si sono susseguiti in quest'aula, a specificazione del contenuto di questa mozione.

Mi sembra che si voglia esacerbare la situazione, portarla alle estreme conseguenze, creare quella linea di demarcazione netta: o sei con noi, o sei contro di noi.

Collé, capisco e posso condividere quelle che sono le tue sensazioni e i tuoi sentimenti, che non sono solo tuoi sentimenti, ma sono sentimenti di tutti coloro che risiedono in Valle d'Aosta, ma qui non si tratta di cominciare a far suonare la solita sirena o a giocare a qualche tipo di spauracchio del tenore: "dobbiamo avere il coraggio di", "dobbiamo avere la forza di difendere una dignità"; qui la dignità non viene difesa se si vota questo documento o se questo documento non si vota, perché è inutile che in questo momento ti scagli contro il potere giurisdizionale quando hai fatto delle esplicite dichiarazioni quando si trattava di procedere alla votazione di una delibera che prevedeva l'azzeramento di una procedura sulla Casa da gioco. Sei tu che l'hai additato: "Domani a Brissogne ci andate voi, se votate questo provvedimento"...

Collé (fuori microfono) ... cosa vuol dire questo? Spiegami il senso...

Tibaldi (Ind) ... ricordati anche questo. Perché è facile dissociarsi da precedenti dichiarazioni e poi venire qui con quello spirito retorico e dire: "Amici Valdostani, state attenti perché ci vogliono mettere in un parco". Mi sembra che ci sia un eccesso di semplificazione da parte tua e un'esasperazione di dichiarazioni che sono state fatte, che sono gravi nel loro contenuto se sono state fatte in quel luogo e da quella persona, ma che si commentano da sole!

Non penso che il Consiglio regionale abbia il dovere di piegarsi su questo fatto, secondo me allora si vuole veramente aumentare a livello esponenziale la tensione che già esiste fra il potere politico e il potere giurisdizionale non solo a livello di Stato italiano, ma anche a livello regionale.

Tanto meno condivido quel supplemento istruttorio. Più volte è stato detto che quest'aula non è un tribunale, eppure oggi abbiamo assistito anche ad un supplemento istruttorio di Linty. Entrare nel merito della causa in quest'aula mi sembra pazzesco, mi sembra un travisamento di quelle che sono le nostre funzioni; ad ognuno il suo ruolo, per cui se il PM ha esorbitato dai suoi binari istituzionali, facendo dichiarazioni improprie, non facciamo noi lo stesso errore, non permettiamoci di entrare nel merito di una causa che ha una sede e che ha dei soggetti che sono destinati a dirimere l'entità di questa causa.

Quindi mi asterrò, pienamente convinto del voto che esprimo, su questo documento anche perché, come è stato sottolineato, l'ultima parte è fortemente equivoca. Se si vuole adire gli organi competenti, bisogna avere il coraggio di esprimerlo in maniera molto chiara; in quel caso il Presidente del Consiglio avrà il mandato di adire il Consiglio superiore della Magistratura o il Ministero di grazia e giustizia per promuovere un'azione di censura nei confronti del Magistrato David Monti. Se la cosa viene esplicitata, abbiate il coraggio di farlo, e non che sulla carta scrivete un testo e poi da una serie di motivazioni, che sono state testé espresse, esce fuori un'animosità che secondo me è eccessiva e assolutamente ingiustificata nei confronti del fatto che viene censurato.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Florio.

Florio (VA) Certamente viviamo ormai da molto tempo in una situazione molto difficile e complicata; è un momento certamente grave quello che viviamo, un momento che è poco chiaro, nel quale è difficile vedere dove stia il giusto e dove stia lo sbagliato, cosa sia errore e cosa sia verità, concretezza, serietà; per me almeno è così. Tutti parlano di tutto, tutti parlano contro tutti, è sufficiente leggere qualsiasi quotidiano, ascoltare qualsiasi telegiornale, direi parlare per strada con chiunque per rendersi conto di questo disorientamento.

Soprattutto mi sembra di rilevare che non ci sia più rispetto alcuno dei ruoli e delle responsabilità dei diversi livelli istituzionali. Le regole che disciplinavano con concretezza anche il rapporto fra i livelli istituzionali sono saltate e la loro ricostruzione, la loro nuova sottoscrizione da parte di tutti è cosa difficile e sempre più complicata. Certo è che non c'è più il senso della misura, non c'è più - sembra - il limite della ragione.

Ci troviamo qui, oggi, a discutere sulla base di questa risoluzione, sulla base di notizie di cui abbiamo avuto cognizione nel numero di 2 o 3 righe di una colonna di stampa, pretendendo di leggere quelle notizie come se si trattasse del libello di Vegezzi Ruscalla. Diciamo che non sono la stessa cosa, che sono una cosa ben diversa, che si commentano da sole. Nulla è meglio dire di quelle affermazioni, se non che si commentano da sole, non meritano nulla di più, non solo qui all'interno di quest'aula, ma credo anche fuori nella strada.

Certo è che la Magistratura sta dando un esempio non buono complessivamente. Certo è che il cattivo esempio dato da un ex giudice diventato illustre ha fatto grandi proseliti, ma questo non sta a dimostrare per noi la mancanza di misura, non giustifica il contegno esasperato, soprattutto non giustifica una mancanza di rispetto del ruolo di quest'Assemblea.

Le forze politiche possono e forse debbono, in virtù della diversa sensibilità che le contraddistingue, intervenire; le istituzioni sono un'altra cosa. E questo lo dico anche in relazione a quell'altro ordine del giorno che ci ha visti divisi tempo fa; anche in quel caso le istituzioni meritano un'attenzione ben diversa da quella che mi sembra di constatare esserci all'interno di quest'aula.

Ma ci sono altre considerazioni da fare. Personalmente il processo a Perruchon non tocca più di tanto, il problema delle norme del Codice Rocco attanaglia questo Paese dalla Liberazione in poi, ma è una valutazione che non dobbiamo fare all'interno di quest'aula, che è un'Assemblea legislativa ed esecutiva, e mi è parso di intuire invece che questa risoluzione sia anche una strizzata d'occhio nei confronti di quel processo. E a noi questo non interessa, perché non è compito di quest'Assemblea in quanto organismo legislativo.

E non vorrei neppure che fosse un'altra strizzata d'occhio ad un procedimento in corso, che collateralmente riguarda anche quest'Assemblea legislativa; mi sembra quanto meno poco opportuno anche dal punto di vista tattico mettere dito e mano a questa cosa in questi termini, in presenza di una situazione di questo genere.

E per dirla tutta ancora e fino in fondo, non vorremmo che servisse un ordine del giorno di questo tipo a coprire il fianco di alcune forze politiche nei confronti di contraddizioni che ci sono, visto che all'interno di questa regione si manifestano movimenti che estremizzano tensioni ideologico-culturali proprie dei cosiddetti "movimenti autonomisti".

Non voteremo quest'ordine del giorno, voteremo contro, e sia ben chiaro che nel votare contro non vogliamo essere di sostegno alla Magistratura: la Magistratura faccia il suo lavoro, lo faccia nel modo più indipendente e corretto possibile; non vogliamo neppure giustificare quegli argomenti utilizzati, le frasi e i concetti che sono sottesi da quelle definizioni. Quelle definizioni si commentano da sole. Non vorremmo neppure aver dovuto perdere queste poche parole che ho dovuto esprimere.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Bavastro per il secondo intervento.

Bavastro (UV) Solo per replicare molto brevemente ad alcune affermazioni. Innanzitutto voglio tranquillizzare Chiarello, perché nessuno qui vuole fare un processo alla Magistratura; anzi, mi dispiace se ho deluso Collé, ma ho voluto espressamente essere morbido, proprio perché non si tratta di fare un attacco ad un'altra istituzione di questo Stato. É semplicemente la reazione ad un'offesa recataci da una persona, che però ha agito espletando la sua funzione di Magistrato, e questo dà un connotato in più. La Magistratura è del tutto al di fuori di questa polemica per quel che ci riguarda ovviamente, non posso parlare a nome di tutti, come del resto è assolutamente al di fuori anche un commento che ognuno di noi è libero di fare ma che non ha niente a che vedere con questo momento e con questo documento, un commento cioè sulla vicenda giudiziaria in cui si è inserito questo episodio, che non è messo in discussione. Ripeto, ognuno può fare le sue valutazioni su quel fatto, qui non ne stiamo parlando.

Quanto alle fonti, le fonti non sono le due righe di stampa, anzi questo mi porta inevitabilmente ad osservare semmai come la stampa locale, la televisione, si sono guardate bene dal commentare perché probabilmente hanno paura di andare a toccare certi tasti, ma le notizie che sono state date su questo fatto, che a me sembra anche abbastanza clamoroso, sono state scarnissime. Comunque per quel che riguarda le fonti, io, ma anche altri del mio gruppo, ci siamo informati direttamente con l'avvocato difensore di Perruchon, che era necessariamente a questo fatto e che è persona degna di fede e di fiducia.

Con tutto questo non dobbiamo neanche aver paura se il Ministro di grazia e giustizia o il Consiglio superiore della Magistratura devono venire a conoscenza di questo fatto, non è che mi senta in colpa perché ho fatto la spia, assolutamente. D'altra parte neanche vogliamo la testa di Monti. Proprio per questo motivo, ripeto, e mi rivolgo soprattutto a Collé, abbiamo voluto essere molto pacati e tranquilli nella nostra reazione.

Presidente Dichiaro chiusa la discussione generale.

Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.

Linty (LNPIAP) Per dichiarare il mio voto favorevole e per analizzare un po' un modo di procedere secondo "due pesi e due misure", perché quando si presentano risoluzioni che toccano l'ambiente "Magistratura" le si guardano con un teleobiettivo, ma vorrei ricordare che solo il 26 luglio '95 questo Consiglio si è espresso su un certo Mumia Abujamal, ex militante delle Black Panters, contro la Corte Suprema degli Usa. Allora qua facciamo due pesi e due misure? Cioè andiamo contro la Corte Suprema degli Usa e in via Ollietti non si arriva?

(... intervento di un consigliere, fuori microfono...)

Non l'hanno votata tutti, ma poco importa chi l'ha votata, non posso guardare chi ha votato e chi non ha votato. Dico che qui o usiamo lo stesso metro per tutte le cose, altrimenti ci andiamo a preoccupare del leader della voce dei senza voce, diciamo che dobbiamo unirci a tutti coloro che lottano contro l'ingiustizia dei forti contro i deboli, e prima ho detto - e non sapevo di sembrare uno che faceva un supplemento di istruttoria - che avevo presentato un disegno di legge che chiede l'abrogazione dell'articolo 241 del Codice penale, consapevole di non essere venuto qua a fare il Perry Mason della situazione, ma di aver fatto una cosa che rientra nel mio compito istituzionale. Posso presentare disegni di legge oppure no? Grazie. Felice di saperlo, è quello che ho fatto! É una cosa che rientra nel mio mandato e quindi ho approfittato dell'occasione per dire quello che pensavo.

Però se andiamo a guardare indietro, vediamo che molto spesso il Consiglio regionale si è rivolto ad organi che andavano ben al di là del Consiglio superiore della Magistratura, del Ministero di grazia e giustizia, dello stesso Tribunale di Aosta: abbiamo addirittura varcato l'oceano Atlantico!

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Solo per una precisazione. Quando parlo di supplemento istruttorio, non mi riferisco alla potestà di un consigliere di presentare una legge statale, ma mi riferisco alla sua affermazione dove è entrato nel merito della causa, criticando l'ipotesi di reato che un Procuratore ha contestato ad un soggetto: istigazione alla sovversione delle istituzioni. Non è nostro compito stabilire se "è" oppure "non è" istigazione.

Presidente Pongo in votazione la mozione in oggetto:

Presenti: 28

Votanti: 24

Favorevoli: 20

Contrari: 4

Astenuti: 4 (Chenuil, Ferraris, Mafrica e Tibaldi)

Il Consiglio approva

Presidente I lavori sono terminati.

La seduta è tolta.