Oggetto del Consiglio n. 333 del 14 dicembre 1973 - Resoconto
OGGETTO N. 333/73 - Disegno di legge regionale concernente: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per il primo trimestre dell'anno finanziario 1974".
Albaney (DP) - Poiché è in corso di preparazione il bilancio di previsione della Regione relativo all'annata 1974, la Giunta propone all'approvazione del Consiglio l'esercizio provvisorio per il 1° trimestre dell'anno 1974 e la presente richiesta è fatta per venire incontro ai normali andamenti di servizi dell'Amministrazione regionale.
Esercizio provvisorio che in tanti anni di vita amministrativa della Regione - mi pare per ben venti volte è stato presentato e viene ripetuto anche quest'anno.
Dolchi (Presidente) - Prima di aprire la discussione generale ricordo che l'argomento che era stato iscritto nella seduta del 26 novembre non è stato esaminato dal Consiglio perché mancava, in quel momento, il parere della Commissione Affari Generali, Finanze e Programmazione. Parere che è stato successivamente dato e che è allegato alla documentazione.
È aperta la discussione generale.
Andrione (UV) - Pour une courte déclaration de voix.
Il était un temps heureux où les Juntes qui se sont succédées avaient l'habitude de présenter à l'approbation du Conseil l'exercice provisoire dans le temps que l'on présentait le budget pour l'année successive, parce que, de cette façon, le Conseil pourrait se rendre compte de quel type de politique on aurait fait pour l'année suivante même si évidemment l'exercice provisoire autorise à entamer les sommes de l'exercice suivant seulement dans la mesure dans laquelle on dépense dans l'exercice précédent.
Cette bonne habitude a été perdue et aujourd'hui on nous demande, pratiquement de signer une lettre de change en blanc à la Junte régionale pour une période de trois mois.
Cette raison serait suffisante pour présenter un certain nombre de critiques et justifier une attitude contraire, mais nous avons dit cela rien qu'en passant et pour souligner une certaine dégénérescence des méthodes administratives de notre Conseil.
En réalité si au nom du rassemblement et de l'U.V. nous déclarons de voter contre cet exercice provisoire, c'est encore une fois pour des raisons politiques.
Un certain malaise, et je dis malaise parce que je suis une personne bien élevé, serpente dans les rangs de cette majorité. Et cet exercice provisoire, en réalité, est une bouffée d'oxygène qu'on demande pour chercher de replater un édifice en train de s'écrouler.
Une bouffée d'oxygène qui doit servir à tenir debout des forces qui sont en train de se désagréger, donc des forces qui sont condamnées, parce qu'elles recherchent une entente qu'elles n'ont plus à l'immobilisme le plus total vraiment dans un moment où nous croyons qu'il serait nécessaire, à cause d'une crise mondiale et à cause de notre situation particulière, un effort pour repenser nos problèmes régionalistes et pour porter en avant, porter de l'avant une action efficace et précise à faveur de la population valdôtaine.
C'est pourquoi nous chercherons à établir une plateforme de revendications régionales précises sur laquelle nous demanderons l'adhésion de tous les partis et de tous les mouvements qui voudront bien œuvrer avec nous pour que notre Région reprenne des initiatives importantes et pour qu'elle agisse d'une façon sérieuse dans le domaine administratif.
C'est pour ces raisons là que notre vote sera contraire.
Bordon (DC) - Non è che io voglia dire molte, molte cose, ma, insomma, qualcosa dobbiamo pure dire anche noi.
Allora, in un ottimo di francese, che io non mi permetto neanche di avvicinare, avete sentito che cosa ne pensa l'Union Valdôtaine ed io, in un pessimo italiano, vi dirò quello che ne pensa la Democrazia Cristiana.
Io ritengo che il nostro compito sia molto facile perché non è che abbiamo dei dubbi. Siamo sempre stati sulla stessa linea e, siccome questa approvazione che ci chiedete viene ad impingere anche in una questione essenzialmente politica, perché quando si parla di un bilancio, si parla di uno strumento amministrativo, ma si parla anche di uno strumento politico, perché rappresenta una determinata maggioranza. Noi siamo contrari in quanto che questa maggioranza, per noi, è sempre stata una maggioranza ibrida. É sempre stata una maggioranza che, sin dall'inizio noi abbiamo detto che non poteva dare i risultati positivi e, cerco di limitarmi - parlando con più tranquillità del solito per cercare di non adoperare delle parole grosse, grosse, perché non ne vale proprio la pena - e, pertanto, da un punto di vista politico, noi riteniamo che questo coacervo di forze che regge la Regione in questo momento sia cementato da sete di potere, dal desiderio di poter avere il potere in mano per poter accontentare delle clientele e chi più ne ha più ne metta.
Quindi, è inutile dilungarci tanto ripeteremmo delle cose che già sappiamo, ripeteremmo delle cose che ha detto Andrione, ecc...
Da un punto di vista amministrativo, invece, potrei aggiungere molte altre cose e ho voluto servirmi di alcuni appunti perché, così, si poteva seguire con maggior tranquillità un'esposizione non fatta a braccio e, d'altronde, cercavo anche un conforto, perché non vorrei che mi si dicesse che faccio della demagogia, come al solito, qualcheduno.
Perché tutte le volte che qui qualcuno si oppone ad una determinata impostazione fa della demagogia, perché se non si loda la voce del padrone si fa della demagogia.
E allora ho voluto servirmi di alcuni appunti tanto per vedere un po' che cosa ne veniva fuori.
E allora ho sentito l'amico Andrione che dice che qui c'è una maggioranza che si sta scollando, beh non so se è proprio vero questo, io me lo auguro nell'interesse della Regione.
Però, non è che io voglia spingere questo scollamento. Questo scollamento se ha da venire, ha da venire per forza naturale. D'altronde mi si diceva, e lo ripeto adesso, che ogni popolo ha il governo che si merita. Quindi, sono stati votati. Forse, certe responsabilità di determinati movimenti sono più gravi perché l'elettorato non voleva certe maggioranze, ma a noi questo non preoccupa molto.
E allora, servendomi di alcuni appunti, come vi dicevo, forse ha ragione anche chi dice che qui in Valle, in questo momento c'è un qualche cosa nell'atmosfera che tuona, lampeggia e che fa prevedere dei temporali! I temporali se avranno da arrivare, chi li ha voluti ne subirà le conseguenze. Prenderà la bagnata o la grandinata e a noi questo può interessare sino ad un certo punto!
Però, servendomi di questi appunti ripeto e dico che le cose in Valle d'Aosta si muovono con troppa esasperante lentezza, mentre in realtà i problemi che si agitano e che richiedono soluzioni ravvicinate nel tempo sono molti e gravi.
Le comunità montante di cui ormai si è fatto un gran parlare debbono infine iniziare ad operare ed in stretto collegamento con l'Amministrazione regionale, dare il via a quelle riforme e a quei provvedimenti non più rinviabili.
I servizi sociali e sanitari indispensabili. La regionalizzazione dei trasporti. Quanto questo sia necessario lo dimostreranno in questi giorni i provvedimenti governativi relativi al divieto di circolazione nei giorni festivi, ecc. ecc.
Ed ancora: un'adeguata politica turistica ed agricola coordinata da un'efficiente piano regionale di sviluppo.
Occorre mettere fine agli interventi - dicono i miei appunti e quelli di altri - agli interventi settoriali improvvisati, che non fanno che congelare i problemi per un certo periodo, sino a quando la situazione diviene tale da esplodere.
Uno dei più clamorosi esempi, in questo senso è la crisi industriale della Bassa Valle di qualche tempo fa.
Di qui, e non molto, come già si è detto, esploderà il problema dei trasporti. Ed ancora una volta ci troveremo impreparati. Ecco, quindi, la necessità di operare in fretta, molto in fretta per definire un organico piano di sviluppo e per indirizzare nel giusto senso quella caterva di miliardi di cui disponiamo.
Di questo bilancio pantagruelico si ha, infatti, sempre la spiacevole impressione che non bastino mai. Siccome, però, ci sono grandi Regioni che non hanno certo i nostri soldi, proporzionalmente, naturalmente, eppure operano con efficacia, ci deve essere, evidentemente, qualche cosa in Valle d'Aosta, che non va. Forse, sono certi vertici politici che inquadrano la gestione della cosa pubblica, come un particolare privilegio destinato solo a riprodurre sé stesso, oppure certe forze, che pure si dichiarano di sinistra, che non sanno fare altro che applicare la politica della medusa! Incapaci di fare altro se non paralizzare!
E, paralizza un problema oggi, congelane un altro domani, e chiudi la porta in faccia ad un altro ancora dopodomani e avrai, nell'aria, come oggi, una tensione strana.
Non solo, infatti, ripeto, si ha la spiacevole sensazione di una classe dirigente impotente o indolente nell'affrontare le questioni, ma assiste anche ad un pericoloso - del resto periodico - degeneramento dell'attività di un buon numero di personaggi che da anni si muovono sulla scena politica valdostana.
Ciascun politico, di pochi ideali, è padrone di prendere in giro sé stesso e gli altri. Ma dobbiamo affermare che non si può più impunemente contrabbandare per politica di sinistra, per politica alternativa, quella conservatrice democristiana, come definivate la nostra, un'azione che non punti con decisione, con fermezza, e senza continui tentennamenti a realizzare quel progresso sociale, quello sviluppo economico e quel governo ampiamente democratico che sono nella richiesta dei lavoratori che non sono in una formula ma in un modo corretto di affrontare l'era e di confrontarsi con le forze politiche.
E qui si potrebbe continuare ancora, perché si potrebbero fare altre divagazioni, ecc. ecc.
Ad ogni modo io penso che - da certi sorrisini che vedo in giro, forse anche qualche borbottio, mi aspettavo tutti questi borbottii e questi sorrisini, si può intuire facilmente che queste parole verranno definite come un discorso qualunquistico e demagogico. Quando lo facciamo noi è così. E di un'opposizione retrograda e naturalmente non costruttiva, come la nostra qui, anche, potremmo metterci tutti gli eccetera che vogliamo, ma che ci ripetiamo a iosa qui dentro e che fanno parte di quel bagaglio politico e di chiacchierate che continuamente si fanno in questo Consiglio Regionale.
A questo punto, quindi, preciserò che non è tutta farina del mio sacco, che condivido quello che vi ho letto in pieno, perché lo faccio mio, perché è cosa che abbiamo sempre sentito noi qui dentro, che ve lo abbiamo ripetuto, qualche volta con molta energia, forse energia inutile specialmente con la crisi attuale non conviene proprio sprecare energia, conviene andare avanti così, passivamente, dire quello che uno pensa affinché rimanga almeno a verbale, per cui, ad un certo momento ci si possa andare a rileggere quello che noi abbiamo scritto e abbiamo detto. A questo punto, quindi, dicevo, io sono confortato in queste mie critiche, perché qualche volta mi dico: "Ma, forse esageri, forse la tua posizione di oppositore ti fa vedere in fondo al pozzo non la luna, come vedono altri", l'ho sentito dire l'altro giorno, "addirittura in fondo al pozzo ti fa vedere tutto l'inchiostro, ti fa vedere tutto nero!". Però, qualche volta mi sento anche confortato da certi articoli che leggo, come vi ho letto prima.
E tutto quello che io ho detto prima di male, di cattivo, contro questa maggioranza e contro questa Giunta, Signori, ve l'ho detto, l'ho condiviso in pieno, ma non è tutta farina del mio sacco. Perché in parte è un articolo che è stato pubblicato sul "Travail", qui, al n. 37 del 30 novembre, a firma di un giornalista - e voglio con questo trattarlo molto bene perché una volta tanto ci troviamo sulla stessa posizione. Lo vorrei chiamare articolista, fate tutto quello che volete voi, che si chiama Renato Vallet, che tutte queste cose ha elencato e che ha detto in un modo molto piano - come ho cercato di dirlo io.
Naturalmente delle nostre critiche non abbiamo, quindi, rimorsi, perché siamo confortati dal parere di quella stampa comunista - che, dice lei - lavora per il progresso in Valle d'Aosta, c'è sulla testata.
Alla faccia della coerenza! Mi viene voglia di dire! E dopo questo po' di critiche che seppelliscono o che seppellirebbero qualsiasi governo regionale, il Partito Comunista Italiano nostro, qui, fa parte di questa maggioranza ed amministra - come il comunista Valle ci descrive - e non condivide.
Ai cittadini valdostani il giudizio. Perché lo dobbiamo esprimere noi? Abbiamo avuto le elezioni, abbiamo visto i risultati. Si vede che sono contenti così. Beh, continuino! Ogni popolo - ripeto - ha il governo che si merita. Salvo quando viene imposto con i carri armati come oltre cortina.
Ma qui, i carri armati non ci sono. Hanno votato in quel modo. Hanno voluto queste maggioranze. Perché gli elettori, almeno quasi tutti, forse, non si aspettavano certe unioni, certi coacervi di questa forza. Ma questo ne è venuto e mi sembra che la calma regni sovrana dappertutto.
Quindi andiamo pure avanti.
Ai DP la responsabilità, forse, di aver impostato il problema in un modo che l'elettorato non voleva, ma a noi, questo, non interessa.
Noi, DC, continueremo fermi nella nostra linea di opposizione costruttiva, ma accanita, contro questa maggioranza, perché deleteria per il bene del popolo valdostano, per tutte quelle carenze che noi abbiamo sempre segnalate. E che un comunista, io lo vorrei chiamare "sincero", perché mi sembra che sia tale, condivide con noi.
Scrivendole sul suo giornale, voce del suo partito, quindi forse contro i suoi consiglieri regionali, che non sono corresponsabili di tutte le pezze illustrate, e che però pensano ed agiscono con quelli che tutte queste pecche fanno venire avanti.
Pertanto, come già vi ho detto, noi votiamo contro questo provvedimento. Non paventando nessuna paralisi amministrativa che ci potrebbe essere sbandierata come qualche volta accade, perché più paralizzati di così si muore!
Monami (PCI) - Penso sarebbe stato illusione pensare che un articolo del "Travail" potesse passare sotto silenzio e, soprattutto, senza il giudizio della Democrazia Cristiana.
A quegli "amici" della DC noi diciamo che siamo avvezzi e abituati da lunga data e per costume severo del nostro Partito di dirci le cose sempre con estrema chiarezza. Difficilmente, ricorriamo a degli strani mezzi che sono i mezzi invece soliti e normali della DC. Me lo consenta l'amico Bordon quando parla di "intrallazzi" quando parla di maggioranze ibride, quando parla di come si è avvezzi a fare la politica in Valle d'Aosta, ricordiamo all'amico Bordon e agli amici della Democrazia Cristiana che il modo di fare politica in Italia e il modo di fare politica in Valle d'Aosta, se hanno quelle caratteristiche che lui diceva avere, il modo di fare politica nel nostro Paese è un costume, è un metodo instaurato, imposto dalla DC in un oramai superiore venticinquennio di potere politico nel nostro Paese, e per molti anni anche in Valle d'Aosta.
Quindi, se un esame critico del modo come si fa politica in Valle d'Aosta deve essere fatto, questo esame critico deve essere portato all'interno, ma profondamente critico all'interno della DC, che di questi metodi è sempre stata la maestra, è sempre stata colei che ha indicato il modo come guidare e fare politica nel nostro Paese.
D'altra parte, se l'attenzione della DC va così sovente ai giornali comunisti, bisogna che dicano anche gli amici della DC che con la stampa comunista è oggi all'ordine del giorno anche la questione comunista. E davanti a questa questione gli amici della DC dovrebbero dire quali sono le loro posizioni. Il dibattito politico nazionale è al centro di questo dibattito la questione comunista, perché è una questione importante, amici della DC, e voi lo sapete, perché il nostro Paese non potrà continuare a lungo ad essere governato in questo modo e soprattutto non potrà essere ancora governato a lungo contro il parere dei comunisti, contro la forza più importante politica nel nostro Paese che è rappresentata da 9 milioni di elettori.
Ecco, su queste cose la DC dovrebbe rispondere quando mette anche al centro del nostro piccolo dibattito regionale la stampa e la questione comunista.
Certo, i comunisti ci sono in Italia e sono tanti e contano, e pesano, così come ci sono nella Valle d'Aosta e ci sono in questa maggioranza. Ed è per questo che il bilancio di previsione del 1974 anche, ancora non è stato presentato, anche per la presenza del Partito Comunista.
Nella maggioranza è prevalsa l'impostazione e l'ipotesi che il bilancio di previsione del 1974 non dovesse essere - come è stato per tanti e per troppi anni in Valle di Aosta - una fotocopia del bilancio dell'anno precedente.
Troppo comodo è amministrare in questo modo, amici della DC.
E, amici dell'UV è anche troppo comodo, in questo momento, attaccarsi ad una critica di questo tipo. Dovreste ricordarvi che salvo pochi e coraggiosi esempi di modi diversi di amministrare che sono stati portati avanti dalla Giunta del Leone dovrebbero essere ripresi oggi se a noi stanno particolarmente a cuore risolvere i problemi della Valle d'Aosta.
Ecco perché il bilancio non è pronto. Usciamo di poco e di recente da un'elezione. Il Consiglio regionale ha praticamente iniziato a funzionare nel settembre e, soprattutto, perché vogliamo impostare d'accordo con tutte le forze della maggioranza, un bilancio di tipo nuovo, un bilancio che tenga conto delle esigenze della popolazione della Valle d'Aosta, un bilancio che tragga origine da una realtà conosciuta delle sue disponibilità finanziare per poter meglio e più organicamente distribuirle su tutto il territorio nella direzione delle varie esigenze della popolazione della Valle d'Aosta. Vogliamo e riteniamo che la maggioranza - ritengo ... noi comunisti riteniamo che la maggioranza in questa direzione stia camminando, vogliamo un piano di sviluppo regionale che sia frutto di dibattito all'interno di questa sede, di questo Consiglio, vogliamo che da quel piano di sviluppo regionale nasca il bilancio che tenga conto di quelle indicazioni di fondo per risolvere i problemi urgenti dell'agricoltura dell'industria, del turismo, dell'aspetto del territorio.
La Valle d'Aosta, come tutte le altre Regioni italiane, sente il bisogno di risolvere alcuni problemi di fondo nella direzione delle riforme. Casa per i lavoratori; il problema della scuola, il problema dei trasporti e il problema della sanità. Ecco perché ci siamo presi, non del tempo, comunque non del tempo superiore, ma come sempre se lo è preso tutto le Giunte, per presentare questo tipo di bilancio, che non fosse sempre come abitudine quello di presentare come bilancio nuovo la copia fotostatica del bilancio dell'anno passato.
Con questo criterio, perché il bilancio tenga conto di queste cose, perché il bilancio affronti i problemi di fondo della Società Valdostana, sentiamo questa esigenza.
Per questa ragione il Partito Comunista voterà a favore della proposta dell'esercizio provvisorio.
Dolchi (Presidente) - Sono iscritti a parlare i Consiglieri Jorrioz, Chanu e Milanesio. La parola al Consigliere Jorrioz.
Jorrioz (PSDI) - Signor Presidente, Signori Consiglieri, non sarò molto lungo perché i Consiglieri che mi hanno già preceduto hanno illustrato esattamente la situazione che abbiamo nella nostra Regione.
Ci sono dei problemi urgenti da risolvere; c'è una situazione particolare di una maggioranza che è tentennante, che ha preso una strada non molto celere nella risoluzione di questi problemi. Noi, pertanto, riteniamo che questo problema politico, questa crisi debba essere affrontata al più presto possibile e poter affrontare i problemi che ci aspettano.
Noi, di conseguenza, voteremo contro l'esercizio provvisorio.
Chanu (DP) - A nome dei Democratici Popolari, naturalmente, preannuncio voto favorevole al progetto di legge per la concessione dell'esercizio provvisorio.
E portiamo il discorso e teniamolo sull'aspetto tecnico e sull'aspetto amministrativo di questo documento, di questo progetto che se a questo livello pare scandalizzare l'opposizione democristiana e gli amici dell'Union Valdôtaine, certamente passa sotto silenzio in sede nazionale allorquando, certamente, senza presentare il bilancio preventivo, anche in sede nazionale il Governo di centro-sinistra si trova, proprio per la difficoltà e forse per il modo di impostare in maniera meno convenzionale e più incisiva la risoluzione dei grossi problemi che si trova ad affrontare, ricorrerà e ricorre al rimedio dell'esercizio provvisorio per avere la possibilità di predisporre poi il bilancio.
E sarà sul bilancio, in sede di discussione di bilancio che si affronteranno, che ci si confronterà su quello che è il documento programmatico e definito di questa maggioranza e nel quale il discorso che è stato preannunciato oggi in sede di esercizio provvisorio dalle opposizioni, si potrà approfondire e al quale potremo controbattere proprio con la presentazione documentale di questo documento, il bilancio, che, come ha detto Monami, non vuole essere più la falsa riga di un bilancio precedente, di bilanci precedenti, ma vuole rappresentare effettivamente questo, che questa nuova maggioranza, che si vuol far tentennare ad ogni costo e non so perché, intende portare avanti.
Quindi, niente di trascendentale e il discorso meteorologico di Bordon sulle grandinate e sui temporali io credo che lasci il tempo che trova. Di scoppole, di grandinate, di temporali, la DC ne ha prese parecchie. Può darsi che si sia dotata di buoni impermeabili! Vedremo quella che sarà la tenuta dei loro impermeabili!
Quello che a me interessa, però, in questo momento dire agli amici della DC: "Non sciacquatevi troppo la bocca in Consiglio regionale e sulla stampa su alcune soluzioni di problemi la cui drammaticità non ci sfugge, non sfugge a noi, per esempio quello dei trasporti, e poi non prendete in sede di Commissioni speciali certi atteggiamenti volutamente negativi sui problemi delle regionalizzazioni, così come è stato recentissimamente fatto proprio in sede di Commissione generale dei trasporti, nel quale - vedi caso - di fronte ad uno studio di un progetto di legge di tamponamento provvisorio dei deficit delle aziende di trasporto - tamponamento fatto da madre Regione - si è venuti ad uscire, beh, da parte di alcuni, non certo della maggioranza... beh, il compito della Commissione Trasporti si esaurisce, è finito benissimo, benone, chiuso tutto, abbiamo dato il contributo chiudiamo la porta.
Eh, certamente, il sottoscritto, che faceva parte della Commissione dice: "Ma, c'è anche il problema di fondo da affrontare, che sarà quello dell'intervento della Regione, se lo riterremo necessario, nei modi come dovrà essere impostato".
Eh, sembrava che fosse invece una cosa talmente fuori da queste idee da parte dei nostri amici dell'opposizione in quella sede che, sentire oggi parlare, sbandierare di problema di regionalizzazione. Da una parte ci fa piacere, perché è un problema che riteniamo debba risolversi su quel binario, verso quegli indirizzi.
D'altra parte, ci permette di invitare l'opposizione ad essere un po' più coerente, perché un conto è sciacquarsi la bocca in sede di Commissioni, un conto è sciacquarsi la bocca in sede di Consiglio... (voce...fuori microfono) ...no, non è fantasia! Non è fantasia: c'era Ramera, c'era l'amico Andrione. I sorrisi di Ramera sulla regionalizzazione sono più che evidenti, li ha sempre fatti, li ha ancora adesso. E se l'amico Andrione ce lo può dire, e l'amico Andrione, d'altra parte ha la sua personalità e certo non si smentisce, potrebbe benissimo dare la prova che quanto io ho detto corrisponde a verità. Non è frutto di fantasia. Non è frutto di fantasia!
La regionalizzazione sembrava che dovesse finire, così come l'Istituto e le funzioni della Commissione speciale - proprio ieri sera dopo quello studio, certamente approfondito e fatto bene ed efficace di un provvedimento contingente provvisorio.
Questo volevo dire per amore di verità, perché effettivamente bisogna essere coerenti in tutti i settori, in tutti i campi.
...Voci sovrapposte...
Andrione (UV) - Je regrette pour fait personnel.
Dolchi (Presidente) - Per fatto personale la parola al Consigliere Andrione.
Andrione (UV) - Je voulais seulement préciser que nous avons toujours déclaré être contraires à la régionalisation des transports et nous n'avons pas changé d'opinion et d'aptitude ni dans les Commissions ni au Conseil régional.
...Voci sovrapposte...
Dolchi (Presidente) - Ma, il Consigliere Andrione l'ha chiesta per fatto personale, quindi ha la precedenza.
La parola all'Assessore Milanesio.
Milanesio (PSI) - Nella mia veste di capogruppo del PSI deve fare, a questo punto, una dichiarazione essenzialmente politica.
Vero è che l'esercizio provvisorio, nella prassi ormai consiliare, parlamentare, è divenuto un atto di ordinarissima amministrazione, perché consente lo slittamento nel tempo della relazione del bilancio.
Vero è però anche che si sono collegate alla vicenda dell'esercizio provvisorio e al rinvio, al ritardo dell'esercizio provvisorio, molte valutazioni, insinuazioni, voci, quindi penso sia mio obbligo, quale Capogruppo del Partito Socialista Italiano precisare la posizione del mio Partito in ordine a queste voci e a recenti avvenimenti, in ordine anche all'esercizio provvisorio.
Dopo le elezioni di quest'anno ci sono state delle trattative per la formazione di un Governo regionale, come era ovvio.
Il Partito e Movimento di maggioranza relativa di questo Consiglio ha aperto delle trattative, così, a 360° con le varie forze politiche presenti nel consesso regionale per arrivare alla risoluzione del problema; composizione della Giunta regionale. Si è arrivati alla composizione di un Governo regionale dopo molte trattative condotte in una certa direzione prima, e poi in un'altra hanno visto il PSI aderire alla composizione di questo Governo regionale senza molto entusiasmo anche perché queste trattative non erano state condotte in una sola direzione come, tutto sommato avrebbe indicato, e indicava, il corpo elettorale.
Perché non vi è dubbio: il significato del voto del corpo elettorale indicava la prosecuzione di una certa collaborazione piuttosto che di un'altra collaborazione.
Il Partito Socialista Italiano ha aderito alla richiesta di formazione di una Giunta regionale anche se ha ritenuto che questa Giunta si delineasse fin dall'inizio come una riduzione del potere contrattuale del PSI e dello stesso Partito Comunista Italiano.
Non vi è stato, nemmeno all'inizio, la creazione di un programma preciso, con dei tempi, con delle scadenze. Questo dovuto anche alla fretta di concludere, alla necessità di arrivare ad una soluzione. E poi, i problemi dell'ordinaria amministrazione e i grossi problemi che sono saltati fuori in questi ultimi mesi hanno fatto sì che tra le Forze che compongono questa maggioranza non si potessero affrontare adeguatamente certi temi, certi problemi che noi riteniamo debbano essere posti alla base di qualunque amministrazione politico-amministrativa.
Così è accaduto che all'atto della presentazione dell'esercizio provvisorio - che, come dicevo prima, di per sé non ha un grosso valore politico - il PSI ha chiesto che si affrontassero e si risolvessero certi problemi se non altro nei tempi, nei modi e nelle indicazioni.
Questo discorso si è aperto, ma devo dire, con molta onestà, non si è concluso per niente. Quindi, il PSI vota volentieri a favore dell'esercizio provvisorio e si riserva di approfondire nelle discussioni che seguiranno e che dovranno portare in qualche modo alla formazione di un bilancio, si riserva di approfondire quei temi e quei problemi che ha posto alla base della sua azione politico-amministrativa in Valle d'Aosta e che ha posto anche alla base della sua sollecitazione elettorale.
Devo anche dire che siamo stati definiti da qualcuno, più o meno apertamente, dei "golpisti" solo perché abbiamo aperto dei contatti, chiamiamoli così, diplomatici. Abbiamo ristabilito dei contatti diplomatici con certe forze con le quali questi contatti erano stati rotti per l'asprezza della campagna elettorale e per l'asprezza del discorso che molte volte degenera a toni personali e personalistici.
Noi riteniamo che questo rientri nella normalità della prassi politica e non ce ne vergogniamo, anzi ribadiamo il diritto di dialogare con tutte le forze del Consiglio che siano democratiche, antifasciste e autonomiste.
Voglio ancora aggiungere - e non è che io voglia fare la difesa d'ufficio del Consigliere Di Stasi, perché non ha bisogno della mia difesa d'ufficio, voglio solo dire, a proposito di certe notizie tendenziose, che la posizione che il Consigliere Di Stasi ha assunto nella Commissione Finanze e Affari Generali era una posizione perfettamente in regola con le decisioni del Partito e, quindi, non è una posizione assunta a titolo personale, ma richiesta dal Partito stesso.
Non ritengo che sia necessario prolungare almeno per quello che mi riguarda, le dichiarazioni del PSI in ordine all'esercizio provvisorio, voglio solo far presente che le richieste che sono state fatte agli alleati si riferiscono a problemi che riguardano il Comune di Aosta, gli Enti locali in genere; cioè, noi riteniamo sia necessario arrivare sollecitamente ad una legge di finanziamento delle Comunità montane e del Comune di Aosta.
Abbiamo sottolineato la necessità di arrivare alla risoluzione rapida del problema dei trasporti e poi ad una orientazione, ad un orientamento ben preciso di questo fondo di rotazione che, altrimenti, diventa un fondello di rotazione, o una presa per i fondelli, scusate l'espressione, se non ha un orientamento preciso, se non obbedisce ad una logica precisa.
Abbiamo sottolineato la necessità di arrivare alla definizione di una politica urbanistica, per la difesa del paesaggio, e - tra i problemi prioritari - abbiamo posto quelli dell'edilizia scolastica e della politica della casa.
Niente di strano: una verifica aperta tra le forze che compongono l'attuale maggioranza e nessun tentativo di "golpe", perché il nostro Partito presenta sempre le cose all'opinione pubblica, agli elettori, nel modo più acconcio e più corretto possibile.
Quindi, voteremo a favore dell'esercizio provvisorio perché non ha questo significato politico che gli si vuole attribuire e ci riserviamo, evidentemente di dichiarare la nostra soddisfazione o meno in sede di quel documento ben più importante e ben più rappresentativo e significativo che è il bilancio, nell'occasione del quale noi vedremo se determinate impostazioni richieste hanno trovato il loro giusto, ragionevole accoglimento.
Pedrini (PLI) - Due parole sole perché ormai sull'argomento se ne è parlato sin troppo e ritengo che il Partito Liberale non possa che dichiarare il suo voto contrario all'esercizio provvisorio.
Parisi (MSI-DN) - Signor Presidente, Signori Consiglieri, è diventato un sistema poco simpatico quello di ricorrere sempre all'autorizzazione del bilancio provvisorio. Io penso che se si volesse agire con coscienza politica, evidentemente vi era, Sig. Monami, la possibilità di poter provvedere al bilancio necessario.
Monami (PCI) - Nel ventennio... che i bilanci dello Stato...
Parisi (MSI-DN) - Noi dobbiamo guardare al presente. Il ventennio appartiene alla storia... (voce fuori microfono) ...alla storia, lo diranno i posteri, non è lei che lo può dire questo... (voce Lanivi fuori microfono: lo dicono tutti) ...non si preoccupi. Io le contesto a lei e a tutti quanti gli altri. Legga i giornali.
Comunque, sta di fatto che, proprio perché manca una volontà politica si ricorre sempre a questi esercizi provvisori. E perché? E, ma Signori! Perché lo fa lo Stato al Centro.
Certo in 25 anni! Che cosa fa lo Stato al Centro? Ci ha portati alla situazione in cui siamo arrivati. Siamo sull'orlo del fallimento! E non c'è niente da fare. Ecco perché si ricorre all'esercizio provvisorio: per poter nascondere le magagne, per poter vedere come poter sistemare quella spesa, anziché quell'altra, e via dicendo.
Io dico che, ad un dato momento, bisogna avere la correttezza in tutte le cose. Ecco perché, per me, anche senza l'esercizio provvisorio, si può provvedere ai pagamenti urgenti ed indilazionabili e di conseguenza esprimo voto contrario alla bisogna.
Manganone (Ind.) - Nella mia posizione di Consigliere regionale indipendente potrei anche votare favorevolmente a questo esercizio provvisorio. Tuttavia, è nell'aria che c'è un certo scollamento da parte della maggioranza e se ci deve essere crisi, come ha detto l'amico Jorrioz, questa ci sia senza l'apporto del mio voto. Quindi, anch'io voterò negativamente il bilancio provvisorio.
Marcoz (UVP) - Dichiarazione di voto. A nome dell'Union Valdôtaine Progressiste noi voteremo a favore del bilancio provvisorio.
Dolchi (Presidente) - La parola, sempre in discussione generale, al Consigliere Bordon.
Bordon (DC) -...però non avrei neanche voluto sprecare questa seconda cartuccia se non fosse perché, ad un certo momento, una certa reazione deve venire quando ti attribuiscono delle colpe o delle impostazioni che non esistono.
Ora io vi chiedo scusa, sono veramente lieto della reazione che ho provocato. Ho sentito l'intervento di Monami. Monami ha le sue idee, io ho le mie ed è giusto che si continui, qui, anche se non attraverso le persone, attraverso le impostazioni dei Partiti, ad essere uno di qua e l'altro al di là della barricata. Lo siamo sempre stati ed io mi auguro - salvo che cambino in meglio loro e vengano verso di noi - di rimanere ancora su queste posizioni per molto tempo. È con la massima cordialità che dico questo.
Ci chiede qual è il nostro parere. Il nostro parere - lo abbiamo sempre detto - finché si parla di democrazia, di vera democrazia, noi siamo sempre qui e siamo pronti a collegarci, a collaborare con tutti. Naturalmente, abbiamo sentito un'altra battuta che è forse quella che mi ha fatto intervenire proprio per la parola e ne parlavo con Borbey.
Vedete come la DC abbia l'enorme pregio di essere sempre attaccata da destra e da sinistra. Pensate: 25 anni di malgoverno! La DC anche quando poteva amministrare da sola ha chiamato altri a venire al Governo. La DC anche quando poteva amministrare per conto suo ha sempre voluto altri. Trovatemi un periodo in cui ha amministrato da sola la DC in Italia e voi vedrete che lo ha fatto soltanto perché non si riusciva a formare un governo. Sennò ci sono sempre stati o socialisti, o repubblicani, o PSDI, o liberali.
Ma, naturalmente, siamo noi che ne portiamo sempre le colpe perché, grazie a Dio - e noi ci vantiamo di questo, siamo noi che abbiamo sempre fatto barriera contro le Brigate rosse e contro le Brigate nere e continueremo a farlo. E di questo il popolo valdostano, italiano, anche quello che ci vota contro, alla sera prima di dormire, che passi il suo giorno, deve dire: "Signori noi ringraziamo la DC e gli altri partiti democratici perché sennò, oggi come oggi, qui noi avremmo certi poteri che noi conosciamo, certi governi che ben sappiamo".
Chiuso questo argomento. Chiedo scusa, Monami, se mi sono permesso di risponderti a questo. Sono cose che tutti sanno ma che loro vogliono ribadire qui ed è necessario che anche noi ci difendiamo.
All'amico Chanu, sono veramente stupito che mi tiri fuori dei ragionamenti. Ci fa dire delle cose che non abbiamo detto, ecco perché intervengo. Eh, no, abbi pazienza. Io, tanto per cominciare, non ti discuto l'esercizio provvisorio, ecc. io ti dico che voteremo contro l'esercizio provvisorio ed il bilancio, perché non lo condividiamo come impostazione e politica amministrativa.
Il fatto poi, quando parli, abbi pazienza, se fosse ancora meno sprovveduto, gli si potrebbe dire hai fatto confusione, ma tu quando fai confusione la fai volutamente! Perché tu, nella tua professione ci sai dire. Quindi, non fare finta e venire e dire che noi, qui, siamo per un discorso; nelle Commissioni ne facciamo un altro, perché non è affatto vero.
Difatti, hai poi puntualizzato il tuo tiro dicendo che qualcheduno ha detto determinate cose, perché noi generalmente veniamo qui e riconfermiamo quello che abbiamo detto in Commissione. Naturalmente, tante volte lo abbiamo già detto e qualche volta si va in Commissione e qualche Consigliere tuo e mio non sono dello stesso parere nostro. E allora precisa! Io non voglio che tu mi faccia dire delle cose che non ho detto.
Poi, anche se domani posso essere su una linea diversa dalla tua la puoi criticare, tutto quello che vuoi, perché poi se dovessimo dire la DC con gli impermeabili, non impermeabili - non apriamo questo capitolo perché sennò mi faresti dire delle cose che poi creano la polemica e che io non voglio creare, assolutamente.
Perché senno mi direste che siete sempre e solo per fare della demagogia. Ma gli impermeabili certo che li abbiamo tirati fuori e ombrelli, e ombrelli estivi molto grossi, perché contro certe botte che ti tirava certa gente che avevi vicino, eh, non bastavano neanche gli ombrelloni estivi!
Chiedo scusa e vi ringrazio.
Dolchi (Presidente) - Sempre in discussione generale la parola al Consigliere Monami.
Monami (PCI) - Scusatemi se mi avvalgo del diritto della seconda volta di poter prendere la parola per dichiararmi d'accordo con il Consigliere Bordon.
Se in Italia oggi si discute e dicevo poc'anzi al collega del MSI che per vent'anni in Italia non si sono discussi bilanci, questo merito di libertà va attribuito, certo dice, e ne sono d'accordo con l'amico Bordon, anche alla DC.
Non dimentichi però la DC che l'origine, la nascita di quella libertà è stata la guerra di resistenza alla quale i comunisti hanno dato il maggiore e il più importante contributo di tutte le forze politiche italiane e, pur condividendo sempre che in mezzo alla DC - non siamo avvezzi a fare di tutte le erbe un fascio - ci siano delle forze sinceramente democratiche. Ricordiamo, però, che alcuni tentativi che vanno dalla legge truffa a Trambroni e al tentato colpo di stato del '64 col Generale Di Lorenzo, portavano il timbro certamente di una parte, di una parte della DC. E ancora una volta abbiamo visto i Comunisti a difendere la libertà e la democrazia nel nostro Paese anche in quei momenti. E siamo d'accordo anche, quando ci fa un discoro unitario delle forze democratiche e progressiste.
Però, amici della DC, non avete né potete avere il monopolio e il diritto di giudicare se il passo lo dobbiamo fare noi verso di voi o voi verso di noi, come ha detto Bordon. Noi vogliamo che un discorso politico unitario passi lasciando ad ognuno di noi e ad ognuno di voi la sua libertà e la sua fisionomia e la sua caratteristica politica, perché questo oggi esige il Paese, vuole il Paese: una politica unitaria di tutte le forze democratiche.
Ebbene, su questo terreno, amici della DC, quando non volete far cambiare l'abito a nessuno, ci troverete disposti a colloquiare, perché siamo disposti a colloquiare con tutta quelle forze politiche che con noi vogliono portare avanti le cose concrete nel nostro Paese.
Dolchi (Presidente) - Signori, io chiedo al Consiglio, dopo questi interventi che sono stati, in sede di discussione generale, ma che hanno per un certo verso anticipato anche le dichiarazioni di voto, se ritenete chiusa la discussione generale. Chiedo alla Giunta se intende avvalersi del Regolamento per concludere la discussione generale con un suo intervento?
Nessuno più chiede la parola? Dichiaro chiusa la discussione generale. C'è ancora qualcuno che, non avendolo fatto esplicitamente, richiede di prendere la parola per dichiarazione di voto?
Si passa all'approvazione articolo per articolo.
Articolo 1 - Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano? Grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione per alzata di mano:
Presenti e votanti 32, favorevoli 19, contrari 13.
Il Consiglio approva.
Articolo 2 - Presenti e votanti: 33, favorevoli 19, contrari 14.
Il Consiglio approva.
Articolo 3 - Presenti e votanti: 34, favorevoli 19, contrari 15.
Il Consiglio approva.
Si passa alla votazione segreta.
Un errore tecnico di spostamento di urne. Si riprende la votazione dall'inizio per quanto riguarda l'oggetto n. 11.
Presenti 34, votanti 34, maggioranza 18, voti favorevoli 19, voti contrari 15.
Il Consiglio approva.