Oggetto del Consiglio n. 334 del 14 dicembre 1973 - Resoconto
OGGETTO N. 334/73 - Disegno di legge regionale concernente: "Approvazione di maggiore spesa annua per interventi regionali per l'astensione dell'assistenza farmaceutica a favore delle categorie di cui alla legge regionale 31 agosto 1972 n. 37".
Dolchi (Presidente) - Prima di dare la parola all'Assessore Benzo per l'illustrazione, voglio ricordare al Consiglio che, allegati al disegno di legge, si trovano i pareri della Commissione Affari Generali e Finanze e della Commissione Sanità ed Assistenza Sociale.
Benzo (DP) - Questo provvedimento, che risponde a quanto già previsto in bilancio della Regione nelle leggi in corso di perfezionamento per il 1973 riguarda la legge regionale per l'assistenza farmaceutica e, quindi, il proseguimento e la continuazione di detta forma di assistenza con gestione regionale a tutte le categorie di lavoratori autonomi ed alle altre, a coloro i quali non beneficiano di alcuna assistenza farmaceutica, disoccupati ecc...
E pertanto è un provvedimento conseguenziale per poter continuare nell'erogazione di detta assistenza e, quindi, viene proposto dalla Giunta al Consiglio regionale l'approvazione di questo stanziamento che, ripeto, era già stato previsto in sede di bilancio, di 150 milioni.
Mappelli (DC) - Noi voteremo a favore di questa legge ma, come ebbi già modo di sottolineare in sede di Commissione, non siamo stati soddisfatti del sistema di portare avanti questa legge nel senso che la Commissione se l'è trovata sul tavolo e può sembrare una cosa di poco conto, ma se a monte vogliamo fare una valutazione di questo tipo di intervento per i coltivatori diretti, cioè vedere se sia possibile migliorare questo sistema di intervento, evidentemente non ne avevamo più il tempo, perché questo è uno degli ultimi Consigli dell'anno e nel bilancio del '73 era già nelle leggi predisposte per l'anno finanziario anche questo tipo di intervento.
Pertanto, però, da parte dell'Assessore vi è stato preso un impegno che, comunque, anche in questa legge si sarà di nuovo approfondito il tipo di intervento e sentito le parti interessate.
Perché questo? Perché ci sembrava che anche nell'applicazione della legge stessa si poteva migliorare, si poteva intervenire diversamente. Difatti, ebbi a chiedere se erano state sentite anche le Organizzazioni che rappresentano queste categorie, ma evidentemente non se ne è avuto il tempo e non ci stupiva, perché il fatto confermava che in sede di Commissione ci era stata presentata questa legge.
Ecco, pertanto, noi votiamo a favore di questo tipo di intervento. Rimanendo punto fermo il fatto che, prima di eventuali aumenti o interventi in questo senso, si faccia uno studio più approfondito per vedere se effettivamente, così come stanno queste; il tipo di intervento è valido. Diversamente, tenendo conto di eventuali necessità di queste categorie perché non si può neanche, d'altra parte, andare in Commissione e venire in Consiglio con un intervento di 150 milioni senza neanche fare un'indagine, un esame di quelli che sono stati, fino adesso, gli interventi e quelli che potrebbero essere in prospettiva.
Questa è una raccomandazione, che è un impegno da parte della Giunta per l'avvenire.
Manganoni (PCI) - Io sono pienamente d'accordo su questo, però, vorrei attirare l'attenzione del Consiglio su un fatto: qui c'è l'assistenza farmaceutica a favore - l'ultima parte - "di tutti coloro cui detta assistenza non spetti più in virtù di assicurazione obbligatoria propria o di altri membri della famiglia o per altro titolo".
Assistenza farmaceutica per questi, in pratica per quelli ai quali è scaduta la mutua, no. Ottima l'assistenza farmaceutica, ma quella medico-ospedaliera?
Allora, io, proporrei - siamo d'accordo su questo - ma proporrei alla Commissione della Sanità di esaminare, in un prossimo avvenire, un altr'anno, la possibilità di estendere a questi anche l'assistenza medico ed ospedaliera, oltre a quella farmaceutica.
Fosson (UV) - No, in linea di principio, su questa questione dell'assistenza farmaceutica noi siamo d'accordo. Però, non possiamo passare sotto silenzio un metodo che si è instaurato in questo Consiglio, che noi riteniamo sommamente negativo, perché finisce di essere una presa in giro verso tutti i Consiglieri che votano un certo provvedimento.
Noi abbiamo approvato una legge il 31.8.1972 che prevedeva interventi regionali per l'estensione dell'assistenza farmaceutica e via dicendo, con una spesa prevista di 150 milioni. Noi vediamo che per molto provvedimenti si viene in Consiglio con certe previsioni, si votano le leggi, poco tempo dopo si riporta un nuovo provvedimento in Consiglio - la somma prevista non è più sufficiente - e dobbiamo, come in questo caso, raddoppiare la cifra e portarla a 300 milioni.
I casi sono due, lo dico: o le previsioni fatte al momento in cui si è portata la legge all'approvazione del Consiglio erano fuori da tutte, da quella che era la realtà - e allora c'è una responsabilità dell'Assessore e dei suoi uffici, perché si ha il dovere di accertare bene quale è la spesa che si deve fare. Ci sono delle statistiche, c'è la possibilità di vedere a fondo e non arrivare ad ogni piè sospinto a raddoppiare queste spese con altri provvedimenti. Poi si dice: "Ormai c'è la legge, non possiamo fare a meno", e continuiamo di questo passo.
Continuando di questo passo noi rendiamo sempre più rigido il bilancio e io voglio vedere, ad un certo momento, quando la questione si farà un po' più critica, se avremo poi la possibilità di avere dei fondi a disposizione per una cosa o per l'altra quando li dovremo destinare prima di tutto, con priorità, alle leggi che sono state approvate, perché non si scappa.
Quindi, dico, è un sistema che va tamponato perché fino adesso abbiamo avuto gli anni delle vacche grasse - ogni anno c'era un aumento di bilancio - a partire dal 1974 io non so se saremo ancora in questa posizione di vacche grasse o saremo in posizione di vacche magre.
E, quindi, la questione della rigidità del bilancio va tenuta in conto e dovrebbe essere preoccupazione specialmente della Giunta e specialmente dell'Assessore alla Finanze di vedere, di coordinare tutte queste leggi che vengono presentate con aumenti in questo senso.
Quindi, questa è la questione di principio che io voglio dire. Perché ho fatto questa questione di principio - e l'avremo su altre leggi - l'abbiamo fatto per l'agricoltura dove riconosco che è una questione prioritaria, e ho fatto delle dichiarazioni a verbale nella Commissione, ma l'ho voluta fare dicendo chiaramente anche in quella Commissione volevo essere coerente con me stesso, quindi lo facevo sia per le leggi che concernevano l'agricoltura - pur riconoscendo una questione prioritaria - ma anche per molte altre leggi che vengono sottoposte alla nostra approvazione con questo sistema.
Quindi, mi permetto di dire che è un andazzo al quale bisogno porre termine. E questo mi sembra che sia una voce che viene dall'opposizione, ma che è nell'interesse stesso del buon andamento dei lavori del Consiglio, ma specialmente del funzionamento anche della Giunta.
Si dirà ma voi siete d'accordo per questa estensione. Sì siamo d'accordo per questa estensione, però, anche qui bisogna vedere, perché qui la questione di voler accontentare tutti, c'è la possibilità - noi diciamo, diamo l'assistenza farmaceutica a spese dell'Amministrazione regionale, a spese del pubblico a chi ha la necessità e a chi si trova in certe condizioni. Non diamolo così a tutti, estendendola così a tutti, perché c'è della gente che usufruisce dell'assistenza farmaceutica che, dico, potrebbe tranquillamente pagare le sue medicine e non ricorrere all'Ente pubblico per le medicine.
Non parliamo della questione ospedaliera dove le spese sono già molto superiori, ma facciamo ridere di dare l'assistenza farmaceutica a certe persone che proprio potrebbero farne a meno.
Quindi, anche in quello c'è la possibilità da parte dell'Assessorato, da parte della Commissione di rivedere questa questione in maniera di regolamentarla un po' meglio e specialmente di mettere fine a quello che, io mi permetto di dire e di ribadire, è un andazzo che non possiamo assolutamente approvare.
Dolchi (Presidente) - Ci sono altri che chiedono la parola? Possiamo considerare chiusa la discussione generale?
Se nessun altro chiede la parola e dichiarando chiusa la discussione generale do la parola all'Assessore Benzo.
Benzo (DP) - Brevemente per quanto riguarda la questione di una eventuale modificazione alla legge, io ritengo che i Signori Consiglieri conoscano che chiunque può predisporre e proporre delle modificazioni e, quindi, beninteso, quando queste verranno portate all'esame - o lo farà la Giunta - le stesse saranno esaminate attentamente dalla Commissione e poi dal Consiglio.
Per quanto riguarda, invece, la questione sollevata dal Consigliere Fosson, anche se concordo sul principio di non continuare nell'andazzo di predisporre leggi che poi debbano trovare successivi finanziamenti, forse in quel periodo il Consigliere Fosson non era più in Consiglio regionale e quindi non ricorda - perché so che lui ha buona memoria - che, in effetti, quando è stata già portata la prima legge era stato fatto un conto previsionale che investiva circa 300 milioni di spesa - ed erano i primi sei mesi di vita di questa legge che prevedevano i 150. Tanto è vero che è stato poi portato, in sede di bilancio regionale, nelle leggi proprio l'aumento che oggi viene sottoposto all'approvazione del Consiglio regionale.
Dolchi (Presidente) - Mappelli, per dichiarazioni di voto.
Mappelli (DC) - Dichiarazione di voto: votiamo favorevolmente. Però, non può sfuggire il fatto di sottolineare questa volta-gabbana dell'Assessore quando dice in Commissione che, evidentemente, perché non è stata studiata e dunque l'intervento - dice bene Fosson - viene a tutti, facciamo una categoria. I commercianti tutti rientrano qui dentro, tutti, nessuno escluso.
Dunque, chiunque può proporre delle modifiche alla legge. Ah, ti ringrazio di questa gentilezza. Intanto quando le abbiamo proposte alla legge, le hai fatte proprie e le hai portate in Giunta - vedi quella dei Patronati, primo discorso.
Secondo discorso, certo, faremo una mozione, quando lo riterremo, perché non si può portare in Consiglio senza nessuna discussione preventiva e degli elementi per una valutazione, così, 150 milioni. Noi votiamo a favore, perché non vogliamo mica che gli interessati, in base a questa legge, rimangano scoperti per i mesi che sono quelli di fine anno.
Ma, evidentemente amministrare così non è amministrare. Non è il senso della responsabilità di amministrazione.
Io penso che, non primo, ma tutti i funzionari dell'Amministrazione regionale amministrerebbero senz'altro un po' meglio, perché non si può portare 150 milioni senza portarla in Commissione, portandola nelle "varie" della Commissione. Senza discuterne, senza interpellare le organizzazioni che rappresentano queste varie categorie. E venire qui con la sfacciataggine e dire: "qualunque può proporre delle modifiche alla legge" quando in Commissione c'era l'impegno che la cosa sarà poi stata rivista.
Perché un uomo che non ha più la parola in Valle d'Aosta non è più un uomo!
Benzo (DP) - In Commissione dissi le stesse cose e la Presidente della Commissione è qui presente. E cioè, distinguiamo bene i tempi di questo provvedimento; il provvedimento generale è quello che dava un certo tipo di gestione e un certo tipo di assistenza e determinate categorie. Questo provvedimento non è che diciamo la prosecuzione dello stesso - già prevista, ripeto, in sede di discussione della legge precedente, e in sede di bilancio regionale per il 1973 onde poter continuare questo tipo di assistenza.
Ripeto, non è in questa sede, e con questo provvedimento che poteva essere esercitata una modifica. La modificazione va fatta alla legge. Questo provvedimento non è una modificazione alla legge. Invece impegna una spesa già prevista, del resto, e preventiva e lungamente dibattuta - e dopo aver sentito le varie categorie che si erano espresse, in linea generale, salvo una, favorevolmente alla gestione regionale di questo tipo di interventi.
Ecco il motivo per cui ripeto le stesse cose dette in Commissione. Ho detto che le avrei riportate in aula. Preferisco dirle qui che in Commissione.
Quindi, se un Consigliere regionale ritiene che debbano essere fatte delle modificazioni a questa legge, per determinate categorie, per eliminazione di certi benefici, bene, responsabilmente le presenti nelle sedi adatte. Noi le esamineremo e, se il Consiglio regionale sarà d'accordo, le voterà. Se non sarà d'accordo non le voterà. Tale e quale come farà l'Assessore nelle sue dichiarazioni successive.
Fosson (UV) - No, mi pare che la risposta che l'Assessore Benzo ha dato al Consigliere Mappelli non possa essere accettata così semplicemente come l'ha fatta, perché è comodo venir dire qui, per delle osservazioni giuste che vengono fatte alla legge, e dire: "ma qualunque può presentare delle variazioni".
Noi abbiamo detto, io ho detto che votavo a favore di questa legge - e adesso sono in sede di dichiarazione di voto e posso ribadire questo, che il nostro Gruppo voterà a favore di questa legge se avrà delle assicurazioni da parte della Giunta - non solo dell'Assessore, perché se l'Assessore crede di dare delle assicurazioni che ha dato adesso al Consigliere Mappelli, noi ne facciamo a meno di quelle assicurazioni.
Noi chiediamo delle assicurazioni alla Giunta su due o tre cose fondamentali: 1) c'è una Commissione particolare dell'Assistenza e quindi non sono i singoli Consiglieri che devono venire qui nel momento dell'approvazione della legge a proporre le modifiche. Eventualmente, potranno anche proporre delle modifiche. Ma c'è una Commissione e quando i Consiglieri dicono che si veda di fare in modo che questa assistenza venga data a chi ne ha necessità e si elimini - e questo è solo una Commissione che possa entrare nei particolari che può vederlo - si elimino tutti quei casi che non hanno necessità di avere a spese del pubblico denaro l'assistenza farmaceutica.
Quindi, è un mandato che noi diamo, è un'assicurazione che chiediamo alla Giunta, attraverso gli Uffici farà quello che deve fare. Quindi, questa è la prima assicurazione che vogliamo, cioè, una revisione in maniera che sia data questa assistenza a chi ha la necessità, escludendo quelle categorie - non escludendo quelli che, nelle singole categorie, non hanno questa necessità.
Certo che - l'Assessore Benzo dice: "abbiamo sentito le categorie. Ma noi sappiamo com'è. Se noi sentiamo i commercianti diranno "Bisogna darla a tutti". A quello che è piccolo, al piccolo commerciante che ha questa necessità, come a quello che non ha questa necessità".
Mi dirà, forse, l'Assessore Benzo, io non lo so, si dà fino a 5 milioni di reddito. Ma noi sappiamo come funziona il reddito dei commercianti e, quindi, mi permetto di dire che se noi diamo l'assistenza farmaceutica al commerciante che ha 5 milioni di reddito, è come dare al lavoratore che ne ha 15 o 20 milioni di reddito. Perché questa è l'equiparazione in base al reddito che viene denunciato, eh, intendiamoci!
Quindi, questa è una questione che deve essere vista. Questa è la prima questione.
2) Un'assicurazione che non si segue più questo andazzo, cioè che praticamente si presenti una legge con un dato importo annuo e che poi immediatamente dopo si porti il raddoppio di questi impegni.
Perché praticamente questo è nell'interesse della Giunta e nell'interesse della compilazione del bilancio, perché noi rendiamo sempre più rigidi i nostri bilanci e, praticamente, nel momento in cui avremo forse delle entrate inferiori di certi cespiti di entrata che fino adesso erano sempre in aumento e potrebbero avere una diminuzione, la rigidità del bilancio comporta una decurtazione in quelle altre spese che forse tutti insieme vorremmo fare in modo che l'Amministrazione regionale possa indirizzarsi.
Quindi, in base a queste assicurazioni noi voteremo a favore.
Parisi (MSI-DN) - Signor Presidente, Signori Consiglieri, io non posso che votare a favore di questa legge, perché in sede di Commissione abbiamo affrontato il problema e, di conseguenza, è umano che questa legge debba essere votata.
Io voglio soltanto fare all'illustre Assessore una raccomandazione cortese ed è quella appunto, in sede di discussione ancora, nell'avvenire, di questi disegni di legge che trattano la materia, è necessario che effettivamente ci si metta una mano sulla coscienza per stabilire a chi veramente deve essere data questa assistenza. Perché, illustre Assessore, è inconcepibile poter far fruire di questa assistenza gente che ha un reddito di 5 milioni all'anno.
Io personalmente questi 5 milioni all'anno non li ho mai sognati e non li sognerò mai e non arriveranno mai.
Invece tanti negozianti - qui bisogna proprio dirselo anche se si diventa impopolari - hanno un reddito di molto superiore che poi, grazie a Dio, hanno la possibilità di non poterlo denunciare realmente, ecc. ecc..., giustamente come diceva il Consigliere Fosson, che cosa si viene a verificare? Lo squilibrio che, mentre si parla di 5 milioni di reddito per un commerciante, questo potrebbe essere paragonato a 25 milioni di reddito per un operaio.
Di conseguenza, è una semplice raccomandazione, illustre Assessore, che io vorrei si tenesse nella debita considerazione. Grazie.
Benzo (DP) - Ai Consiglieri Fosson e Parisi rispondo che in merito ad un eventuale, ripeto, esame da parte della Commissione... adesso il Consigliere Fosson ha parlato della Commissione speciale per la riforma, ebbene, in quella Commissione, indubbiamente possono essere esaminati anche questi problemi, ma per quanto attiene agli altri Consiglieri penso che vogliono indicare la Commissione competente Sanità.
E, dicevo, è possibile fare un esame di tutte le situazioni che si sono verificate, perché ai nostri Uffici abbiamo tutta la documentazione necessaria.
Il problema di fondo - perché siete entrati nel merito - è stato, come vi ricorderete, lungamente dibattuto in tre ore di Consiglio, in quanto il nostro fine particolare era di far partecipare quella enorme massa di categoria di disoccupati. Pensate che ancora oggi assistiamo a 550 circa di questi disoccupati.
Ora questi non hanno alcuna possibilità.
La difficoltà di una eventuale modifica di questa legge sta proprio in questo punto, nella nostra dizione - che non può che prevedere tutti coloro i quali non abbiano o beneficino di altro tipo di assistenza farmaceutica, per cui quelli che rientrano in questa categoria contrasta con la dizione di dire: "No a quelli" - una certa categoria già configurata, vedi per esempio quella dei commercianti - e non è con questo che non si possa condividere certi principi, anche se io ribadisco in questa sede ancora al Consiglio quanto dissi un anno e mezzo fa e, cioè, che ritengo che ad un certo momento i servizi di qualsiasi genere e specie che vengono dati ai cittadini devono essere dati a tutti i cittadini. La giustizia sociale non si fa con dei tagli settoriali.
Indubbiamente, i cittadini poi, nella nostra nazione in particolare, dovranno e devono necessariamente pagare all'Ente Nazionale, allo Stato quelle giuste tasse e imposte che permettano poi di erogare questi servizi.
Io ritengo che questi sono anche dei principi. Logicamente ci troviamo di fronte, certe volte, a delle piccole fasce di struttura che, però, devo dare atto alla popolazione, diciamo a quel gruppo di cittadini valdostani che dovrebbero beneficiare di questo, di non averne fatto uso. Due sole persone, che rientrano in quella categoria ne hanno fatto uso, delle 46, uniche, su 3 mila che arrivano a quella cifra.
Dolchi (Presidente) - Possiamo considerare chiuse le dichiarazioni di voto e la discussione generale che si è un po' - come sempre - fusa?
Non c'è più nessuno che chiede la parola? Si passa alla votazione articolo per articolo.
Articolo 1 - Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Grazie. Chi non è d'accordo. Chi si astiene. Il Consiglio approva all'unanimità.
Articolo 2 - Prevede anche la dichiarazione d'urgenza.
Si passa alla votazione segreta, in modo che poi oggi iniziamo in seduta pubblica. Abbiamo ancora una mezz'oretta a disposizione. Se gentilmente volete chiamare la Sig.na Viglino.
Esito della votazione: presenti 30, votanti 30, maggioranza 16, voti favorevoli 25, contrari 5.
Il Consiglio approva.