Oggetto del Consiglio n. 866 del 27 luglio 1994 - Resoconto
OGGETTO N. 866/X - Subconcessione al C.M.F. "Bonod-Bellavarda-Barmes-Jaccod" di derivazione d'acqua dal torrente Evançon, in Comune di Challand-Saint-Victor, ad uso irriguo e per produzione di energia elettrica.
Delibera - Il Consiglio
Premesso che
il C.M.F. Bonod?Bellavarda?Barmes?Jaccod è titolare del riconoscimento di antico diritto n. 2752 in data 31 dicembre 1923 e deriva, mediante i canali Barmes e Jaccod, le acque dal torrente Evançon, per l'irrigazione di ha. 24.02.52 di terreni siti in Comune di Challand?Saint?Victor.
Visto che il Consorzio, intendendo razionalizzare il proprio impianto di irrigazione ed ampliare la superficie del comprensorio irrigabile, con domanda in data 23 luglio 1991 ha chiesto all'Amministrazione regionale la subconcessione di derivare dal torrente Evançon, in Comune di Challand?Saint?Victor, moduli medi 2,73 di acqua per produrre, sul salto di metri 76,30, la potenza nominale media di Kw. 204.215 e, esclusivamente nel periodo dal 15 aprile al 30 settembre, moduli 0,41 di acqua per irrigare complessivamente una superficie di ha. 41.39.59 di terreni siti in Comune di Challand?Saint?Victor.
Precisato che la domanda, corredata da progetto a firma ing. Fabrizio Thiébat, prevede la costruzione di un impianto di irrigazione a pioggia, composto da: opera di presa e decantazione, vasca di carico e relative condotte per la distribuzione delle acque derivate su tutto il comprensorio irriguo, nonché di un impianto per la produzione di energia elettrica da utilizzarsi parzialmente per l'alimentazione della stazione di pompaggio dell'acqua irrigua a quota utile, e venduta all'ENEL nell'eccedenza, costituito da condotta forzata, dissabbiatore, edificio di produzione e canale di scarico.
Tenuto presente che:
? il Magistrato per il Po, di Parma, con nota n. 4991 in data 25 settembre 1991 ha rilasciato il nulla?osta nei riguardi idraulici per l'ammissione ad istruttoria della domanda di cui si tratta;
? l'ENEL, Compartimento di Torino, con nota prot. 1131 in data 26 luglio 1993 ha fatto presente di non aver alcuna osservazione da formulare, ai sensi dell'articolo 18 del D.P.R. n. 342 del 18 marzo 1965 circa la domanda sopraddistinta;
? l'avviso di presentazione della domanda 23 luglio 1991 del C.M.F. "Bonod?BellavardaBarmes?Jaccod" è stato pubblicato sul Foglio Annunzi Legali della Valle d'Aosta in data 25 settembre 1993 n. 26 e riprodotto nel n. 243 della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (foglio inserzioni) in data 15 ottobre 1993, senza dar luogo alla presentazione di domande incompatibili e concorrenti;
? con Ordinanza dell'Assessore ai Lavori Pubblici n. 174 in data 7 dicembre 1993 è stato disposto il deposito della domanda e del relativo progetto presso l'Assessorato LL.PP. della Regione per 15 giorni consecutivi, decorrenti dal 3 gennaio 1994, a disposizione di chiunque intendesse prenderne visione nelle ore d'ufficio;
? copia dell'Ordinanza è stata affissa per il predetto periodo di 15 giorni all'Albo Pretorio del Comune di Challand?Saint?Victor e copia della medesima è stata inviata al Ministero dei Lavori Pubblici, al Magistrato per il Po di Parma, alla sezione Idrografica per il Po di Torino, alle Associazioni Irrigue Est?Sesia di Novara ed Ovest?Sesia di Vercelli, all'ENEL Compartimento di Torino, alla Prima Direzione del Genio Militare di Torino, al Consorzio regionale Pesca, all'Assessorato Agricoltura e Forestazione, Servizio S.I.D.S., al Servizio Energia dell'Assessorato Industria e Commercio, al Servizio Tutela dell'Ambiente, dell'Assessorato dell'Ambiente, all'Assessorato del Turismo, ufficio Sovraintendenza, all'Autorità di Bacino del Po di Parma ed al C.M.F. "Bonod?Bellavarda?Barmes?Jaccod".
? la pubblicazione presso il Comune di Challand?Saint?Victor, come risulta dal referto in calce all'ordinanza, è regolarmente avvenuta ed ha dato luogo alla presentazione, da parte della Associazione d'Irrigazione dell'Agro all'Ovest del Sesia di Vercelli di un esposto datato 20 dicembre 1993 con il quale, a salvaguardia delle dotazioni idriche dei canali Naviglio d'Ivrea, Depretis e Farini, derivati dalla Dora Baltea, della quale il torrente Evançon è tributario, l'Associazione Irrigua chiede che nel disciplinare di subconcessione vengano inserite le seguenti precisazioni:
a) la derivazione della portata concessa dovrà essere sospesa nei periodi in cui viene a mancare la competenza del Naviglio d'Ivrea, del Depretis e del Farini;
b) il manufatto di derivazione dovrà essere dotato di apposito edificio idoneo alla misura della portata assentita;
c) le manovre di invaso e svaso del canale di carico della centrale dovranno essere attuate con una gradualità, tale da evitare turbamenti del regime idraulico del corso d'acqua pubblico.
Precisato che, attualmente il Consorzio utilizza acqua del torrente Evançon, con regolare titolo, per irrigare, a scorrimento, una superficie di ha. 24.02.52. Con l'ampliamento del comprensorio del Consorzio e la costruzione del nuovo impianto di irrigazione a pioggia, anche le zone attualmente irrigate a scorrimento, verranno irrigate a pioggia, con conseguente risparmio dei quantitativi attualmente utilizzati, per cui si ritiene che, complessivamente, il prelievo di acqua dal torrente Evançon non dovrebbe subire un incremento considerevole e comunque tale da danneggiare i diritti e le competenze dei canali demaniali. Per quanto riguarda le prescrizioni richieste dall'Associazione Irrigua di cui ai punti b) e c) dell'esposto, ritenendole accettabili, apposite clausole cautelative sono state inserite nell'articolo 8 del disciplinare di subconcessione.
Rilevato altresì che la visita locale d'istruttoria, come stabilito nell'ordinanza, è regolarmente avvenuta il 4 febbraio 1994 ed alla medesima sono intervenuti, oltre ai funzionari dell'Ufficio Concessioni Acque della Regione, i signori:
? Minuzzo Carlo, presidente del C.M.F. Bonod?Bellavarda?Barmes?Jaccod e Verney Giuseppe, consigliere del medesimo Consorzio;
? Ing. Thiébat Fabrizio, progettista delle opere;
? Dott. Bagnod Paolo, dell'Assessorato dell'Ambiente, quali, di comune accordo, hanno rinunciato ad effettuare il sopralluogo alle località interessate dalla derivazione, in quanto a tutti conosciute e rispondenti, di massima, alle rappresentazioni grafiche di progetto.
Precisato che durante la riunione di istruttoria, il dott. Bagnod ha chiesto che, in base ai valori di portata indicati nella perizia geologica e geotecnica, venga garantito un deflusso minimo vitale di 220 1/sec. calcolato in base ai parametri, della legge Svizzera, in assenza di una specifica norma regionale e che tale valore minimo dovrà essere verificabile in corrispondenza dello stramazzo ENEL ubicato alla centrale di Isollaz. Ha inoltre chiesto che venga prestata particolare attenzione nella realizzazione della nuova traversa, che dovrà, comunque, garantire un adeguato passaggio della fauna ittica. In merito a dette osservazioni apposite clausole sono state inserite nell'articolo 8 del disciplinare di subconcessione. Sempre in tale occasione, il presidente del Consorzio ha segnalato che quando non è in esercizio la stazione di pompaggio, il regolatore di portata della turbina non permetterà l'utilizzo di un quantitativo di acqua superiore a quello richiesto di moduli max. 3.46. Ha infine precisato che il canale Barmes continuerà ad esercitare il diritto di presa come in passato che per l'irrigazione dei terreni rientranti nel comprensorio irrigato a pioggia, l'acqua necessaria verrà immessa nella vasca di carico dell'impianto.
Tenuto presente che:
? l'opera di presa sarà realizzata mediante la ricostruzione della traversa già esistente del canale Barmes e consisterà in una briglia in blocchi di pietra;
? la captazione delle acque avverrà in sponda sinistra e consisterà nella costruzione sul tracciato dell'esistente canale per l'irrigazione a scorrimento del comprensorio di Barmes, di un canale a pelo libero di calcestruzzo, della sezione utile di mt 1.00x0.60;
? il dissabbiatore che ha anche funzione di vasca di carico sarà completamente recintato e avrà le dimensioni esterne di mt. 9.60x23.20 con altezza utile variabile da mt. 2.30 a mt. 3.34;
? la condotta forzata sarà costituita da una tubazione in acciaio di diametro di 600 mm., lunga circa 1550 mt. che sarà completamente interrata e dotata di saracinesca a chiusura automatica per la messa in esercizio dell'impianto;
? l'edificio di produzione all'interno del quale verranno poste le apparecchiature di generazione e controllo avrà le dimensioni interne di m. 5.60x10.00 e altezza al colmo di m. 4.20;
? l'acqua derivata per azionare le pompe dell'impianto di sollevamento verranno restituite a circa quota 661 m.s.m. attraverso le esistenti opere di restituzione di proprietà del Consorzio;
? il dislivello tra il pelo morto dell'acqua, nella vasca di carico dell'impianto, a quota 738.15 m.s.m. e quello del canale di restituzione a valle dei meccanismi motore, a quota 661.85 m.s.m. è di mt. 76.30. In conseguenza la potenza nominale annua media dell'impianto, per la portata di moduli medi 2.73 risulta: 273x76.30: 102 = Kw 204.215.
Rilevato, quindi, in considerazione di quanto sopra esposto:
1) la derivazione appare tecnicamente ed economicamente ammissibile;
2) la quantità d'acqua da derivare, nella misura di moduli 2.73 oltre a noduli 0.41 per il solo periodo dal 15 aprile al 30 settembre, si può subconcedere, avendo riguardo delle condizioni locali, delle utenze preesistenti e della specie di derivazione realizzata;
3) le opere di presa e le successive condotte, tenuto conto delle clausole imposte nel disciplinare di subconcessione, a tutela dei diritti dei terzi, sono tecnicamente approvabili e sono innocue agli interessi pubblici;
4) la restituzione delle acque derivate a scopo idroelettrico avviene integralmente senza pregiudizio dei diritti dei terzi;
5) la derivazione corrisponde alla razionale utilizzazione del torrente Evançon ed è compatibile con il buon regime idraulico senza che occorrano, oltre a quelle inserite nel disciplinare di subconcessione, speciali garanzie a tutela di detto regime;
6) per l'uso della derivazione non sono temibili inquinamenti e quindi non occorrono particolari cautele al riguardo;
7) il tipo di opera di presa consente il regolare passaggio della fauna ittica e garantisce sempre un deflusso minimo di acqua nel torrente, in quanto la traversa che convoglia le acque nel canale di carico non interessa tutta la sezione dell'alveo;
Visto infine che il Magistrato per il Po di Parma, con nota n. 3359 in data 29 marzo 1994 ha rilevato che l'istruttoria è stata regolarmente espletata ed ha espresso parere favorevole all'accoglimento della richiesta di subconcessione, sotto l'osservanza delle condizioni espresse nel sottoriportato schema di disciplinare.
Visto lo Statuto Speciale per la Valle d'Aosta, promulgato con Legge Costituzionale n. 4 del 26 febbraio 1948 e successive norme di attuazione;
Vista la legge regionale n. 4 dell'8 novembre 1956;
Visto il parere favorevole rilasciato, in assenza del Dirigente, dal Vice?Dirigente del Servizio Assetto e Tutela del Territorio dell'Assessorato dei LL.PP., ai sensi del combinato disposto dell'articolo 72 della legge regionale n. 3/1956 e successive modificazioni e dell'articolo 21 della legge regionale n. 18/1990 e successive modificazioni, in ordine alla legittimità della presente proposta di deliberazione;
Visto il parere della IV Commissione consiliare permanente;
Delibera
1) di subconcedere al C.M.F. Bonod?Bellavarda?Barmes?Jaccod con sede in Challand?Saint?Victor, giusta la domanda presentata in data 23 luglio 1991, di derivare, dal torrente Evançon, in Comune di Challand?Saint?Victor:
a) moduli medi 2.73 (litri al minuto duecentosettantatrè) di acqua per produrre, sul salto di metri 76.30, la potenza nominale media annua di Kw 204.215 da utilizzarsi per produzione di energia elettrica da destinare in parte all'alimentazione della stazione di pompaggio dell'acqua irrigua a quota utile e nella parte eccedente venduta all'ENEL;
b) moduli 0.41 di acqua, esclusivamente nel periodo dal 15 aprile al 30 settembre, da utilizzare per irrigare una superficie di ha 41.39.59 di terreni siti nel Comune di Challand?Saint?Victor;
2) di autorizzare l'emanazione del decreto di subconcessione da parte del Presidente della Giunta regionale, previa sottoscrizione del disciplinare da parte del legale rappresentante del C.M.F. Bonod?Bellavarda?Barmes?Jaccod;
3) di ordinare ed accertare l'introito delle seguenti somme, da versare presso la Tesoreria dell'Amministrazione regionale:
a) lire 2.089.835 (duemilioniottantanovemilaottocentotrentacinque) pari a mezza annualità, del canone, a titolo di cauzione, ai sensi dell'articolo 11 del T.U. 11 dicembre 1933 n. 1775, somma che verrà restituita, ove nulla?osti, al termine della subconcessione;
b) lire 80.380 (ottantamilatrecentottanta) pari ad 1/40 del canone per gli scopi di cui al secondo comma dell'articolo 7 del T.U. 11 dicembre 1933, n. 1775, somma da introitare al capitolo 08800, della parte ENTRATE del bilancio preventivo della Regione per il corrente esercizio finanziario (provento delle concessioni e subconcessioni di acque pubbliche e miniere);
c) lire 2.000.000 (duemilioni) quale somma a disposizione dell'Amministrazione regionale (Ufficio Concessioni Acque dell'Assessorato dei LL.PP.) per spese di sorveglianza, esperimenti di portata, collaudo, registrazione di atti, eccetera, somma da introitare al Capitolo 13500, della parte ENTRATE del bilancio preventivo della Regione per il corrente anno finanziario (Gestione di fondi per conto terzi per istruttoria domande e pratiche varie);
4) di stabilire, come, specificato all'articolo 12 del disciplinare di subconcessione, in lire 4.179.670 (quattromilionicentosettantanovemilaseicento-settanta) il canone annuo da versare anticipatamente alla Regione, anno per anno, a decorrere dalla data del decreto di subconcessione, somma da introitare al Capitolo 08800 della parte ENTRATE del bilancio preventivo della Regione per il corrente anno finanziario (Provento di concessioni e subconcessioni di acque pubbliche e miniere).
5) di dare atto che la presente deliberazione non è soggetta al controllo della Commissione di Coordinamento per la Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 22 aprile 1994, n. 320 e di darne esecuzione.
Disciplinare
(...omissis...)
Si dà atto che, dalle ore 17.08, presiede il Vicepresidente Aloisi.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, Viérin Dino.
Viérin D. (UV) - Au mois de février dernier le Conseil avait approuvé une motion en engageant le Gouvernement à présenter aux commissions compétentes, notamment à la IVème commission, une mesure qui définirait les critères en fonction desquels l'on pourrait donner cours à toutes les demandes qui avaient été présentées pour obtenir l'utilisation des eaux.
Sur la base de cette motion le Gouvernement a pourvu à constituer un groupe de travail, qui a défini ces critères. Par ailleurs, nous avons été sollicités par le président de la IVème commission à la fin juin pour que nous fixions une rencontre avec la IV commission, afin de présenter ces mêmes critères.
Je viens de dire que le groupe de travail a terminé l'examen de ces problèmes; on doit maintenant formaliser une délibération. Je crois que dans une des prochaines séances du Gouvernement la délibération sera présentée; il s'agit maintenant de rédiger, du point de vue administratif, les critères qui ont été préparés, qui ont été examinés par ce groupe de travail et qui ont déjà été discutés au sein du Gouvernement, et je crois que l'on pourra par la suite, pour la rentrée des travaux parlementaires, en tous cas début septembre, fixer d'abord cette rencontre avec la IVème commission et, par la suite, présenter au Conseil tout entier ces critères qui devraient permettre de donner cours à toutes les différentes concessions.
Par ailleurs, il est entre-temps nécessaire de donner l'autorisation à toute une série de petites requêtes qui n'interfèrent absolument pas avec les usages hydroélectriques, mais qui servent exclusivement pour des finalités agricoles ou à satisfaire les exigences des collectivités locales, des communes, et à renforcer les aqueducs municipaux.
C'est donc seulement à ces effets que nous soumettons aujourd'hui à votre attention ces délibérations de concession, qui ne modifient absolument pas le thème général des ressources hydriques pour des finalités énergétiques, compte tenu du fait que sur la base de l'engagement pris au sein de cette assemblée, c'est seulement en fonction de la présentation de ces critères que l'on donnera cours, à partir du mois de septembre prochain, à toutes les demandes qui sont actuellement à l'étude des bureaux de l'assessorat des travaux publics.
Le pas suivant sera évidemment - monsieur Borre l'a rappelé tout à l'heure - la présentation du plan énergétique régional, de façon à insérer donc non seulement ce thème, mais tous les autres problèmes qui concernent les questions énergétiques au Val d'Aoste dans un plan d'ensemble, qui pourra nous permettre de fixer les orientations et les critères pour les années à venir.
Si dà atto che il Consigliere Lanièce non partecipa alla discussione e alla votazione dell'oggetto.
Presidente - É aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (LN) - Ringrazio il Presidente per aver precisato che il gruppo di lavoro non è stato solamente costituito, ma pare sia già arrivato a determinate conclusioni, quindi abbia già formulato dei criteri. Quindi sarà nostra cura e nostra attenzione, come membri della IV Commissione anzitutto, valutarle e approfondirle, ed esprimere naturalmente un parere.
Tuttavia, avevamo già sottolineato la necessità di questo piano di indirizzo proprio per razionalizzare l'utilizzo dell'acqua nella nostra Regione, non solo da un punto di vista idroelettrico, ma soprattutto da un punto di vista idroelettrico, ed anche da un punto di vista di regimazione idrica.
D'altronde, la necessità di un piano di sfruttamento delle acque è più che mai opportuna e improrogabile; su questo penso che conveniamo tutti quanti, quindi quanto prima speriamo di addivenire alla redazione e all'approvazione di questo piano, che fissi delle linee di indirizzo.
Tuttavia, abbiamo appena chiuso un capitolo di discussione alquanto amaro, che è quello della Digrava, che sta proprio a testimoniare quanta confusione e quanta assenza di politica energetica ci sia nella nostra Regione, quanto ci venga a costare un sistema di metanizzazione che non sappiamo nemmeno se poi nei prossimi anni avrà un riscontro in termini di servizio tale da giustificare questo esborso di denaro.
La cosa allucinante è che normalmente nel settore energetico l'investimento è quello che dà la maggiore redditività, non solo in termini di immediatezza, ma anche in termini di economicità. E questa maggiore redditività la Valle d'Aosta potrà trarla, secondo noi, soprattutto principalmente, se non addirittura esclusivamente, proprio dalla sua ricchezza d'acqua.
Tuttavia, per venire all'oggetto sul quale siamo chiamati ad esprimere il nostro giudizio, cioè queste cinque subconcessioni, vorrei sapere innanzitutto sulla base di quale norma legislativa il Consiglio può concederle in via di sanatoria, quando non c'è nessun aggancio normativo che lo prevede. Non è possibile che si realizzino degli impianti di derivazione d'acqua; in questo caso sono solamente due, e poi si provveda alla regolarizzazione amministrativa dei medesimi con un provvedimento in via di sanatoria. Quindi, se vogliamo, questi provvedimenti non sono assolutamente contemplati dalla normativa esistente in materia di acque pubbliche e mi piacerebbe avere una risposta esauriente dalla Giunta.
In conclusione, dichiariamo la nostra astensione su queste concessioni, non per ragioni personali o per ragioni tecniche, ferma restando la parentesi che ho appena fatto sulla sanatoria delle concessioni, ma per attendere finalmente che in sede politica venga stilato questo benedetto piano di indirizzo.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) - Anch'io sono parzialmente soddisfatto, spero che il Presidente soddisfi anche questa mia richiesta. Non ho capito bene se questa commissione è stata creata per stilare il piano direttorio delle acque o solo per vedere se le concessioni richieste erano in linea con dei piani o delle norme già stabilite in varie ricerche fatte da esperti. Quello che voglio ribadire, è che abbiamo la necessità di un piano direttorio delle acque in cui si possa stabilire effettivamente quali sono le necessità di questa Regione, quali sono le acque da sfruttare, chi deve sfruttarle e qual è la declaratoria degli utenti che possono sfruttare queste acque, cioè che vengano messi dei punteggi principali a comuni e ad altri utenti. Quello che non ho capito bene è se questa commissione aveva l'indirizzo di stilare il piano direttorio delle acque e poi, in base a quello, dare delle concessioni.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) - Per rispondere al Consigliere Chiarello e in parte al Consigliere Tibaldi. Il gruppo di lavoro che è stato istituito aveva il compito di determinare criteri provvisori tecnico-economici di salvaguardia ambientale e criteri amministrativi per il rilascio di subconcessioni di derivazioni d'acqua, vale a dire che questi criteri non sono riferiti soltanto al rilascio di subconcessioni ad uso idroelettrico, ma riguardano la subconcessione di derivazione d'acqua a qualunque tipo di uso. I criteri quindi esaminano la questione delle priorità nel tipo di uso, e l'uso potabile è il primo uso che viene preso in considerazione.
I criteri riguardano anche la salvaguardia ambientale; il lavoro più grosso fatto da questo gruppo consiste nella determinazione di criteri per individuare un minimo deflusso, che è la quantità d'acqua che comunque deve essere lasciata correre nell'alveo in caso di derivazione.
Sono stati studiati e proposti criteri diversi, fra i quali la Giunta ha dato indicazioni per un criterio che ha caratteristiche di adattarsi con una buona possibilità di intervento nella nostra realtà.
Sono stati anche stabiliti dei criteri amministrativi, nel senso di verificare a quali soggetti, in caso di concorrenza, vengono prima rilasciati questi diritti di subconcessione e dei criteri economici.
Il lavoro è stato ultimato ed è stato esaminato da parte della Giunta che ha dato già le indicazioni; un sottogruppo di quel gruppo sta lavorando alla stesura tecnica del regolamento che verrà sottoposto all'esame del Consiglio. Questo sottogruppo è composto e fa capo al responsabile delle acque dei lavori pubblici che, ancora oggi, mi ha detto che comunque in questo periodo entro un paio di settimane dovrebbe essere pronta la stesura del regolamento da proporre al Consiglio.
Credo che sia un lavoro utile, fatto con energie proprie dalla Regione, cioè senza dare ulteriori incarichi, e sia un lavoro che tutto sommato ci pone fra le regioni che per prime si sono poste il problema di una visione complessiva dell'utilizzazione delle acque, cioè non una visione puramente finalizzata allo scopo dello sfruttamento industriale, ma una visione complessiva di come meglio utilizzare questa ricchezza della nostra Regione.
Credo che in materia di risparmio energetico, con tutti i difetti e con tutte le osservazioni che possono essere fatte, se ci si confronta con altre realtà gli interventi sono molto inferiori: siamo l'unica regione che ha continuato ad erogare contributi per il risparmio energetico, quando dallo Stato non arrivavano più finanziamenti. A livello statale, tutti gli investimenti nel campo idroelettrico sono bloccati; ci sono 10 miliardi a disposizione per l'intero Stato italiano. Noi, da soli, lo scorso anno abbiamo erogato più di 1 miliardo per il risparmio energetico, interventi quali quello che abbiamo discusso prima, condivisi o meno, fanno comunque parte di una politica energetica.
L'intervento che ci porterà entro l'anno ad essere proprietari di 3 centrali con una produzione di 200 milioni di kwh e con un valore reddituale annuo intorno ai 15 miliardi, credo che sia un altro intervento da non trascurare.
Abbiamo forse l'abitudine, che è giusta, di guardare tutto quello che non siamo capaci di fare; teniamo conto che comunque alcune cose le facciamo e da altre parti, forse, non hanno la possibilità di farle.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi per il secondo intervento.
Tibaldi (LN) - Ho posto un quesito alla Giunta, al quale non mi è stata fornita risposta. Chiedo se è possibile averla. Pensavo che l'Assessore Mafrica rispondesse.
Presidente - Siamo sempre in tema di discussione generale. Se nessuno intende intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale. Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, Viérin Dino.
Viérin D. (UV) - Innanzitutto vorrei, ribadire che i quantitativi da derivare, oggetto di queste proposte di subconcessione, sono molto limitati e non interferiscono con le eventuali determinazioni sul minimo deflusso o sui criteri per il rilascio di subconcessioni.
L'Assessore Mafrica ha già precisato che il gruppo tecnico è stato costituito allo scopo di proporre dei criteri provvisori tecnico-economici, di salvaguardia ambientale ed amministrativi, per il rilascio di subconcessioni di derivazione d'acqua. Il problema affrontato anche con la mozione del Consiglio, era quello di poter dare seguito alle domande giacenti presso gli uffici dell'Assessorato dei lavori pubblici a causa del blocco delle concessioni individuando a tal fine dei criteri provvisori, pur nell'ambito delle linee generali del piano energetico, già presentate, ma, in attesa di definizione.
(...Interruzione del Consigliere Tibaldi, senza microfono...)
Ma non che non c'è! Queste sono inserite perché non sono quelle che riguardano lo sfruttamento di intere aste torrentizie: sono quelle che permettono di dare attuazione alle richieste, compatibilmente con le linee di indirizzo già definite, dal piano energetico. Non è che non ci siano delle linee!
In ogni modo, i quantitativi di acqua da derivare sono destinati ad uso irriguo o potabile o industriale, per il lavaggio di inerti. Solo in un caso i quantitativi derivati sarebbero destinati alla produzione di energia elettrica, recuperando dell'acqua destinata ad uso irriguo, ma ciò avverrebbe per far funzionare delle pompe per l'irrigazione.
In relazione alla domanda che è stata posta riguardo alle due subconcessioni in via di sanatoria, le ragioni sono indicate nelle rispettive delibere. Prendo ad esempio l'oggetto n. 18: trattandosi di riconoscimento di antico diritto per il quale non era stata presentata tempestiva domanda nei termini stabiliti dalla legge, la medesima è stata istruita come nuova richiesta di subconcessione in via di sanatoria. Lo stesso dicasi per l'altra, in quanto, di fatto, si trattava già di derivazioni. Nel primo caso la ditta Bieler da tempo immemorabile utilizzava acque derivate dal torrente Valdobbia; successivamente si sono volute regolarizzare queste utilizzazioni con la presentazione di una domanda formale, che è stata istruita come richiesta di subconcessione, ma in via di sanatoria.
Il secondo caso concerne la società S.E.L.I., che deriva acque dalla Dora Baltea, in Comune di Pontey, per il lavaggio degli inerti nell'impianto di frantumazione. Anche qui la derivazione era già esistente al momento della presentazione della domanda di subconcessione risultando peraltro compatibile con il regime idraulico della Dora Baltea, in quanto i quantitativi d'acqua derivati erano minimi e venivano integralmente restituiti, previa depurazione poco a valle. Di conseguenza l'Amministrazione regionale, senza ordinare la cessazione dell'utenza, ha dato corso all'istruttoria, in via di sanatoria, proprio per regolarizzare una situazione di fatto già esistente.
Presidente - Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (LN) - Ringrazio il Presidente perché ha tentato di dare una risposta al quesito che ho posto, però è una risposta che non è assolutamente accettabile per il semplice fatto che non si può far leva né sulla limitatezza dei quantitativi d'acqua prelevati, né sulla compatibilità, né tanto meno sull'esistenza di diritti antichi, per il semplice fatto che nel 1933 è entrata in vigore una legge, il T.U. sulle acque, che ha regolamentato tutta la materia, e nella procedura di rilascio delle concessioni l'ultimo atto è la concessione amministrativa alla derivazione d'acqua, preceduta addirittura dal collaudo. Penso che il Presidente lo sappia; quindi assolutamente è una risposta che non è accettabile! Lo ringrazio per lo sforzo.
Presidente - Se non ci sono altri interventi per dichiarazione di voto, pongo in votazione la delibera in oggetto.
Presenti: 28
Votanti e favorevoli: 23
Astenuti: 5 (Bavastro, Chiarello, Linty, Marguerettaz, Tibaldi)
Il Consiglio approva