Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 865 del 27 luglio 1994 - Resoconto

OGGETTO N. 865/X - Disegno di legge: "Sottoscrizione di capitale azionario della Digrava S.p.A.".

Articolo 1 - (Finalità)

1. La Giunta regionale è autorizzata a sottoscrivere ulteriori quote del capitale sociale della Digrava S.p.A., in una o più soluzioni, per un ammontare massimo di spesa di lire 5.000.000.000, al fine di mantenere la partecipazione nella suddetta società nella misura minima del quarantacinque per cento, prevista dalla legge regionale 14 gennaio 1988, n. 6 (Costituzione di una Società per la costruzione e l'esercizio in concessione dei gasdotti comunali e/o consortili nel territorio della Regione Valle d'Aosta).

Articolo 2 - (Disposizione finanziaria)

l. L'onere, derivante dall'applicazione della presente legge, graverà sul capitolo 35500 della parte spesa del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1994.

2. Alla copertura dell'onere di cui al comma 1 si provvede mediante riduzione per lire 5.000.000.000 dello stanziamento iscritto al capitolo 69020 (Fondo globale per il finanziamento di spese di investimento), a valere sulla disponibilità dell'accanto­namento previsto dall'allegato n. 8 al bilancio per l'anno finanziario 1994 (Ammodernamento reti infrastrutturali - ­Reti tecnologiche ? Sottoscrizione di capitale sociale della Digrava S.p.A. per l'ultimazione della metanizzazione del territorio regionale ? C 1.1.).

Articolo 3 - (Variazioni di bilancio)

1. Alla parte spesa del bilancio di previsione per l'anno finanziario 1994 sono apportate le seguenti variazioni:

a) in diminuzione:

cap. 69020 "Fondo globale per il finanziamento di spese di investimento"

lire 5.000.000.000;

b) in aumento:

cap. 35500 "Spese per la sottoscrizione di capitale sociale della Digrava S.p.A. per la metanizzazione del territo­rio regionale"

lire 5.000.000.000.

Articolo 4 - (Dichiarazione d'urgenza)

1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 31, comma terzo, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

Presidente - Ha chiesto la parola il relatore, Consigliere Rini.

Rini (UV) - La Digrava S.p.A., costituitasi con atto pubblico il 24 ottobre 1989, come previsto dalla legge regionale n. 6/88, è una società a capitale misto ed in base all'articolo 4, comma 1, della stessa alla Regione è riservata la proprietà del 45 percento delle azioni, mentre la restante quota di capitale sociale è suddivisa fra il Comune di Aosta con il 2 percento, altri 28 comuni della Valle con il 2 percento complessivo, e la Società Italiana per il gas S.p.A. che detiene la maggioranza con il 51 percento.

In applicazione della legge regionale n. 6/88, inizialmente con delibere nn. 5123 del 26 maggio 1989 e 10592 del 7 dicembre 1990, la Giunta regionale ha approvato la sottoscrizione di quote di capitale sociale per lire 1 miliardo 800 milioni.

Successivamente, con legge regionale 27 dicembre 1991, n. 87, si autorizzava la Giunta regionale a sottoscrivere ulteriori quote di capitale per complessive lire 3.600.000.000.

Ora, ai sensi dell'articolo 2446 del Codice civile, in considerazione del previsto risultato negativo dell'esercizio 1993, la Digrava si trova nella necessità di procedere alla copertura delle perdite e di realizzare un consistente programma di investimenti, per cui viene richiesto ai soci di intervenire con un versamento di circa 11 miliardi.

Con l'approvazione del presente disegno di legge la Giunta regionale sarà autorizzata a sottoscrivere in una o più soluzioni una ulteriore quota di capitale sociale per un importo massimo di lire 5 miliardi, al fine di mantenere la quota minima di partecipazione nella misura del 45 percento, ai sensi della legge regionale n. 6/88.

L'urgenza della legge che stiamo per approvare è del tutto evidente, considerate le perdite ed il risultato negativo dell'esercizio 1993. Per quanto riguarda il previsto risultato negativo del 1993, l'Assessore potrà entrare nel merito delle cause ed illustrarci la reale situazione.

Visto che l'aumento di capitale, oltre che la copertura delle perdite, permetterà di realizzare un consistente programma di investimenti, vorremmo sapere se già esiste questo programma nel dettaglio.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.

Mafrica (GV-PDS-SV) - La Digrava ha realizzato, in questi tre anni, dall'inizio della sua attività, volumi consistenti di investimenti. Sono già stati realizzati 225 km di condotte per investimenti pari a lire 61.300.000.000.

Sono attualmente prenotati circa 9000 utenti, mentre sono allacciati circa 3500 utenti.

Il programma di investimenti continuerà ancora negli anni 1995-1996-1997-1998 per ulteriori previsti circa 200 km di condotte e in tutta questa fase, trattandosi di investimenti molto consistenti e continuando l'acquisizione dell'utenza, gli investimenti saranno superiori ai rientri dell'utenza; solo a partire dal 1997 la società con i programmi che ha andrà in utile costante, nel senso che man mano che le utenze vengono allacciate e pagano il metano, migliora l'andamento della società.

Quindi le perdite non derivano da nessuna particolare stranezza, ma dal fatto che una società di questo tipo deve realizzare investimenti molto consistenti nei primi anni di attività e diventa poi una società costantemente redditiva quando il programma di investimenti è realizzato.

Sono stati presentati due piani di sviluppo degli investimenti: uno a maggiore rapidità, che porta ad un utile un po' più basso nel 1997; uno a rapidità inferiore, che migliora la situazione finanziaria nel 1997, ma ovviamente prolunga gli investimenti ancora oltre.

Credo che, per spiegare il senso del provvedimento, su un capitale di 12 miliardi le perdite sono sul bilancio 1993 di 4 miliardi; quindi 4 miliardi servono per ricoprire le perdite, 4 per riportare il capitale fino a 12 miliardi, e ulteriori 3 miliardi per arrivare fino a 15 miliardi di nuovo capitale. Su questi 11 miliardi necessari, la quota del 45 percento che è di competenza della Regione è di 5 miliardi.

Si tratta di un investimento che ha cominciato ad essere pensato all'inizio degli anni '80, è stata costruita una condotta per la quale la Regione è intervenuta con 30 miliardi, è una infrastruttura che cambia anche la natura dei servizi presenti nella nostra Regione, è una scelta fatta ormai da circa un decennio che sta proseguendo con questi elementi collegati all'andamento degli investimenti e all'andamento dell'utenza.

Abbiamo fatto, come Giunta regionale, osservazioni alla Digrava, perché ci si è concentrati molto di più sulla realizzazione degli investimenti e con minore impegno forse nella ricerca e nell'acquisizione delle utenze. In questo senso, in questi ultimi tempi, sono state prese iniziative per una campagna pubblicitaria che favorisse da parte degli utenti la convenienza di questo tipo di allacciamento; sono state anche stipulate convenzioni con gli artigiani locali perché anche tra gli utenti prenotati e gli utenti allacciati diminuisse la forbice.

Comunque il piano finanziario e l'intervento sono verificati da un consiglio di amministrazione e da un collegio dei revisori, in cui la Regione è presente, è rappresentata a livello di presidenza della società ed è anche presente con altri amministratori.

Il provvedimento ha carattere puramente finanziario e la sua necessità è legata alle questioni societarie del capitale sociale.

Presidente - É aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (PpVA) - Noi voteremo contro questo provvedimento, innanzitutto per una sensazione che è stata confermata dalle parole dette or ora dall'Assessore. La sensazione è che in questa società, nella quale la Regione è presente con una quota non indifferente, il controllo da parte della Regione sulla gestione societaria non sia sicuramente pari ai capitali che la stessa versa alla società medesima. Vedi, ad ulteriore conforto di questa tesi, la delibera che ci apprestiamo a votare.

Dico questo perché ci troviamo davanti ad una società che, a 4 anni nemmeno dalla sua costituzione, ha già avuto a più riprese bisogno dell'intervento di "mamma" Regione. A questo riguardo, davvero è il caso di ritirare fuori dal dizionario quest'affermazione, tanto in uso negli anni scorsi e poi un po' abbandonata anche per determinati sforzi che si sono fatti per abbandonare la strada smoderatamente assistenzialista, che invece negli anni passati, senza troppe differenziazioni, un po' tutte le forze politiche avevano percorso.

Sì, perché "mamma" Regione continua a pagare, continua a finanziare fior di miliardi in una società che al momento, dalle informazioni che abbiamo e che mi pare lo stesso Assessore abbia confermato, è una società ad oggi pressoché fallimentare.

Continuiamo a versare miliardi a questa società, aspettando il 1997, dove dovrebbe esserci finalmente un utile d'esercizio.

Mi chiedo se le condizioni iniziali, per le quali la Regione Valle d'Aosta era entrata con il 45 percento in questa società, erano già all'epoca delineate in questo modo; io non credo. Credo che, se le cose che sono state dette oggi in aula dall'Assessore fossero state chiare già nel 1989, probabilmente attorno alla costituzione della società Digrava si sarebbe sviluppato un dibattito assai più approfondito, e la cosa non sarebbe andata avanti in maniera così facile, come invece poi è stato.

Viene da chiedersi - dicevo - come la Regione controlla questa società con il 45 percento; noi abbiamo un presidente, per cui dal punto di vista statutario dei posti tipo quello del presidente, questo è nominato dalla Regione. Ma per quanto concerne il vero nocciolo della questione, cioè il meccanismo economico che ha questa società, abbiamo un reale controllo? A livello di revisori dei conti, abbiamo il polso di quella che è la situazione? Sappiamo, ad esempio, che in quei programmi che diceva l'Assessore per andare alla ricerca dell'utenza, l'espediente che si è trovato (almeno così mi risulta, non so se avrà conferme o smentite in questo senso) non è stato altro che di andare all'elargizione di contributi a fondo perso che coprono tutta, quando - così come mi viene suggerito - non oltre, la spesa che il privato deve sborsare per adempiere alle procedure di allacciamento, di contratti eccetera? Lo sappiamo oggi questo? Questo tipo di politica ci convince a fronte di situazioni oggi paradossali, ancora presenti nella città di Aosta, dove in determinati quartieri della città cittadini che evidentemente non hanno queste facilitazioni, ancora oggi partono con i loro bidoni di cherosene per rispondere ai loro bisogni di riscaldamento, pagando il prezzo che pagano il cherosene al litro?

Sono tutte domande alle quali è necessario dare risposta, e per le quali è necessario - perché no? - ritirare anche fuori dal cilindro un argomento del quale, forse per troppo tempo, non si è più parlato, o forse se n'è parlato a livello di uffici; un argomento, al quale dovrebbe pensare anche il Comune di Aosta, perché più volte è stato sollecitato in questo senso, come quello del teleriscaldamento dove, a quanto mi risulta, ci sono società che hanno offerto un servizio con delle condizioni molto diverse da quelle richieste invece dalla società Italgas, che ha strenua necessità della presenza di "mamma" Regione. E questa, ripeto, non è un'impressione, perché ci apprestiamo a votare una delibera che va a rifinanziare per 5 miliardi il capitale sociale.

A fronte di questo, credo ci siano da verificare ipotesi diverse di privati, i quali si sono detti disponibili a fare discorsi sull'energia senza ricorrere a queste forme veramente incredibili di assistenzialismo alle quali invece noi, oggi, assistiamo.

Si dà atto che, dalle ore 16,46, presiede il Vicepresidente Aloisi e che, dalle ore 16,52, riassume la Presidenza il Presidente Stévenin.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.

Linty (LN) - Oggi, trattando il rendiconto generale, avevo avuto modo di dire qual era la nostra idea circa la partecipazione azionaria della Regione nel tessuto economico valdostano. Però c'è un capitolo del conto consuntivo che fa lievitare una sottoscrizione occulta presso la Digrava, perché c'è il capitolo 33750 che in due anni ha stanziato, ai sensi di una legge regionale del 1991, qualcosa come 10,8 miliardi, che sono i contributi dati dalla Regione ai comuni per il rifacimento del manto delle strade, e a seguito dell'installazione dei metanodotti che in Valle d'Aosta fa solo la Digrava, sono comunque oneri aggiuntivi per la Regione per garantire gli allacciamenti del gas.

Ora, se nel 1993 la società Digrava ha avuto 4 miliardi di perdite a fronte di un bilancio di 12 miliardi, è venuto il momento di cominciare a riflettere un attimo perché questo è un sintomo molto marcato di un inizio di fallimento. Perché? Perché sono cinque anni che questa società è stata istituita, perché io come Consigliere - ma penso di poter parlare a nome di tutto il gruppo - non posso accettare che si venga a dire in quest'aula: "Ma poi nel 1997 ci saranno gli utili"! Questo è un tipico ragionamento che va di pari passo con quanto si è detto questa mattina, e cioè che la Regione non interviene per motivi di portafoglio nella sottoscrizione azionaria, interviene per il bene comune.

Fino lì sono d'accordo anch'io; però quando diciamo che si rende necessario iniziare un ragionamento con dei conti di economicità per le azioni della Regione, proprio a fronte delle mancate entrate, o meglio delle entrate che vanno a diminuire, ragionando ci rendiamo conto che qui non sono stati fatti dei calcoli di economicità. Anche perché se, come Regione, si interviene per garantire sufficiente disponibilità finanziaria a queste società per gli investimenti, sull'altro piatto della bilancia ci deve essere comunque l'economicità da parte dell'utenza, cioè il profitto dell'utenza, la convenienza per l'utenza ad usufruire di quel servizio, poiché già l'apparato pubblico interviene nella sovvenzione. Il problema è che qui, a quanto mi risulta, almeno per il 1993, venivano richieste circa 400-500mila lire per l'allacciamento al metanodotto della Digrava. Allora, se qualcuno non l'ha ancora fatto, lo invito a farlo qui, oggi, cioè a pensare a quante bombole di gas si acquistano con 400mila lire.

Quindi se la Regione interviene per finanziare la società Digrava, di conseguenza ci deve essere un abbassamento del costo per l'utenza, altrimenti qui si gonfia l'ennesimo carrozzone di liquidità, però poi una parte della cittadinanza rimane comunque non privilegiata. Questo è un discorso che può anche essere ampliato, non è solo sulla questione "Digrava", ma voglio ricordare l'intervento della Regione, ad esempio, nella sottoscrizione di capitale delle società degli impianti di risalita, quando ci accorgiamo di avere uno degli skipass più alti di Europa (almeno raffrontati all'Alto Adige e all'Austria è così). Quindi ci rendiamo conto che, nonostante ci sia un intervento da parte dell'ente pubblico, poi all'altra parte non corrisponde una diminuzione del costo per l'utenza.

Sarebbe interessante anche in questa sede conoscere, visto che non siamo in possesso di questi dati, qual è l'organigramma della società Digrava e quali sono state le modalità di assunzione, anche per sapere quanti sono gli attuali dipendenti, gli impiegati all'interno di questa società.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.

Chiarello (RC) - Una cosa che voglio puntualizzare è che probabilmente la scelta sbagliata è stata in partenza.

Do atto all'Assessore quando dice che la Digrava se non altro non ha puntato a reperire utenti, ma ha puntato probabilmente a fare altre cose, ad esempio infrastrutture. Questo lo dico per esperienza personale, e vorrei che con questi finanziamenti, almeno con la voce che ha la Regione in seno alla Digrava, si andasse incontro alle richieste degli abitanti, dato che sono soldi dei Valdostani. Ci sono delle frazioni che per non lunghe distanze dall'ultimo centro abitato toccato dal metano non vengono collegate perché - si dice - troppo lontane. Avendo senz'altro non un grosso numero di utenze, dobbiamo renderci conto di come è fatta la Valle d'Aosta, cioè i condomini con 20-30 utenze si troveranno soltanto ad Aosta, ma la realtà valdostana è molto diversa.

Pertanto quello che chiedo all'Assessore è che la Digrava vada incontro alle necessità dei Valdostani, si cali nella realtà valdostana. É opinabile la scelta di metanizzare una regione come la Valle d'Aosta, che è un territorio sconnesso; ci sono delle grosse difficoltà, gli impianti probabilmente costano più della resa che danno.

Una cosa che volevo dire a Linty è che se avesse provato a portare bombole per un paio di inverni, e il costo delle bombole...

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.

Lanièce (GA) - Volevo invitare l'Assessore ad impegnarsi affinché, di fronte ad un simile esborso finanziario, l'ennesimo esborso finanziario nei confronti della Digrava, si faccia promotore di richiedere, attraverso i rappresentanti in seno al consiglio di amministrazione della stessa società, di utilizzare le imprese valdostane per fare i lavori, perché, a quanto mi risulta, ultimamente gli ultimi lavori sono stati fatti per il 70 percento da imprese esterne. Questa mi sembra l'ennesima dimostrazione che qui in Valle d'Aosta c'è un modo di fare politica che guarda sempre al di fuori; non riesco a capire per quale motivo non si possa, soprattutto attraverso dei lavori fatti con società in cui la partecipazione azionaria della Regione autonoma è elevata, cercare di indirizzare la stessa società ad affidare i lavori ad imprese locali, tenuto conto della situazione economica in cui si trovano.

Questo è un invito che faccio all'Assessore e spero che mi possa dare una risposta positiva.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Borre.

Borre (UV) - Per rivolgere un invito all'Assessore. Siccome la metanizzazione fa parte di quel progetto di recupero energetico, di risparmio energetico, chiederei all'Assessore che si desse il via finalmente a quel piano energetico della Valle d'Aosta, compresa appunto Digrava, metanizzazione e tanti altre risorse che la Valle d'Aosta ha per poter mettere in piedi questo piano.

Presidente - Se nessuno chiede più la parola, chiudo la discussione generale. Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.

Mafrica (GV-PDS-SV) - Credo che siano utili queste discussioni anche per conoscere le cose e, a volte, per fare un po' di storia.

Ricordo che avevo presentato nel 1981 una mozione per la metanizzazione di questa Regione, e ricordo che c'erano voluti tre anni per convincere la SNAM a portare il metano in Valle d'Aosta. Ogni tanto è opportuno ricordarsi che siamo una Valle di 120mila abitanti, che i consumi ipotizzabili di metano in questa Regione, senza intervento regionale, non sarebbero mai stati sufficienti ad indurre la SNAM a costruire la condotta. Soltanto a seguito di un massiccio intervento regionale per costruire la condotta principale e soltanto grazie all'impegno regionale a partecipare ad un programma di investimenti a lunga scadenza, che supererà i 200 miliardi di investimenti, si era iniziato a fare questo discorso, anche per venire in aiuto alle industrie; quando siamo partiti addirittura si era pensato per l'Ilssa Viola.

Comunque, soltanto grazie all'impegno regionale, si è arrivati ad un programma strategico di metanizzazione prima di 29 comuni della Valle e ci sono richieste per continuare lungo le vallate laterali del Lys, dell'Evançon, della Marmore e ancora fino alla Valdigne, con richiesta dei comuni interessati.

Questo programma di investimenti, se nessuno ci mette i soldi, non va avanti; è vero che ci sono stati aumenti di capitale fino a 12 miliardi, ma il bilancio di quest'anno della Digrava non è di 12 miliardi. Non confondiamo il capitale sociale con l'attivo e il passivo del conto economico: il bilancio della Digrava è di 66 miliardi e per realizzare investimenti per 61 miliardi la Digrava è ricorsa anche a finanziamenti esterni a lungo termine con la BEI, con il San Paolo... non è ricorsa alla Regione!

Teniamo presente che ogni volta che la Regione tira fuori 450 milioni, l'Italgas ne tira fuori 510, perché l'Italgas ha il 51 percento e la Regione ha il 45 percento; quindi se noi impegniamo 5 miliardi per l'aumento di capitale, l'Italgas dovrà mettere 6 miliardi.

Per non essere schematici, credo che si debba tener conto che fin dall'inizio si era di fronte ad un programma di investimenti a lunga scadenza, che nei primi anni provocava necessità di reperire risorse e che, in seguito, come tutte le zone già metanizzate da tempo, porta alle società che organizzano la distribuzione semplicemente la riscossione delle erogazioni di gas.

Dal punto di vista della presenza del controllo regionale, abbiamo nel consiglio di amministrazione il presidente e quattro consiglieri di amministrazione su nove. Abbiamo il presidente del collegio sindacale come Regione; inoltre, partecipano anche alle riunioni i sindaci dei comuni interessati che portano le esigenze delle rispettive realtà. Il tipo di struttura che si ha finora con la Digrava è tale che si riescono a consentire costi di allacciamento uguali nella città, che di per sé è un bacino interessante per un fornitore di energia, perché si tratta di un bacino concentrato, e invece allacciamenti che vanno fino a comuni e a frazioni di per sé distanti dal metanodotto principale e quindi sicuramente costosi dal punto di vista dell'investimento ed anche con costi di allacciamento maggiori.

Da questo punto di vista si è trovato un equilibrio che è stato finora - e credo debba continuare ad esserlo - ritenuto utile per lo sviluppo economico e delle condizioni di vita di questa Regione. Cioè non possiamo appuntare i dati sul solo bilancio; dobbiamo pensare alla storia complessiva di questo investimento, dobbiamo pensare alle potenzialità di miglioramento delle condizioni produttive, delle condizioni di vita della gente, e poi dare un giudizio. Attualmente il presidente è il dott. Quey, l'amministratore delegato è l'ing. Chiara, fra i consiglieri valdostani ci sono la dott.ssa Carere, il geom. Cottino, l'arch. De Gattis e il sig. Nigra; nel consiglio di amministrazione il presidente è il dott. Ferretti, fra i sindaci supplenti c'è il dott. Negretto.

Ci sono circa 30 dipendenti che sono stati assunti dalla società con sue regole trattandosi di attività che hanno queste particolari caratteristiche.

Per il problema sollevato dal Consigliere Lanièce, è stato firmato recentemente un accordo fra le tre associazioni artigiane e la Digrava con un preziario fisso e con un elenco degli artigiani valdostani aderenti a quelle associazioni, per cui quegli artigiani si impegnano a rispettare quelle tariffe e la Digrava si avvale a queste condizioni di questi artigiani.

Per quello che chiede il Consigliere Borre, credo che la metanizzazione sia uno dei punti, come le infrastrutture stradali, come i trafori, che favoriscono lo sviluppo complessivo della Regione; credo che le sue osservazioni sulla necessità di andare avanti con il piano energetico siano corrette e, in questo senso, mi auguro entro l'anno che possiamo avere la proprietà delle centrali Cogne, che rappresentino un nucleo di una possibile società regionale, la quale contribuisca anche ad attuare condizioni energetiche migliori per le attività produttive e per la società valdostana.

Penso di avere dato risposta alle richieste di informazioni che sono state avanzate, e credo che questo provvedimento sia un intervento che segue un programma, che come ho già detto continua ancora per cinque-sei anni, quindi è una fase necessaria per portare a termine un qualcosa che è stato voluto da questo Consiglio regionale per due-tre legislature di seguito. Penso che anche questa nuova legislatura dia il suo contributo per realizzare quel disegno strategico della metanizzazione nella nostra Regione.

Presidente - Si passa all'esame dell'articolato.

Pongo in votazione l'articolo 1.

Presenti: 29

Votanti: 28

Favorevoli: 23

Contrari: 5

Astenuti: 1 (Lanièce)

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 2.

Presenti: 30

Votanti: 29

Favorevoli: 24

Contrari: 5

Astenuti: 1 (Lanièce)

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 3.

Presenti: 30

Votanti: 29

Favorevoli: 24

Contrari: 5

Astenuti: 1 (Lanièce)

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 4.

Presenti: 30

Votanti: 29

Favorevoli: 24

Contrari: 5

Astenuti: 1 (Lanièce)

Presidente - Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

Presenti: 30

Votanti: 29

Favorevoli: 24

Contrari: 5

Astenuti: 1 (Lanièce)

Il Consiglio approva