L'Assemblea parlamentare della francofonia

Cenni storici

L'Assemblea parlamentare della francofonia è nata nel 1967 a Lussemburgo sotto il nome di Associazione internazionale dei parlamentari di lingua francese (AIPLF). Riuniva i delegati di 23 sezioni che rappresentavano Parlamenti africani, americani, asiatici, europei e dell'Oceania.

Nel luglio del 1989, l'Associazione si è trasformata in Assemblea dei parlamentari di lingua francese, affermando così la sua vocazione di organismo parlamentare dei paesi della Francofonia, così come era stato riconosciuto dal Summit dei capi di Stato e di Governo dei paesi che hanno in comune l'utilizzo del francese, riunito a Dakar (Senegal) nel maggio dello stesso anno.

In occasione del Summit di Mauritius nell'ottobre 1993, i capi di Stato e di Governo hanno deciso di conferire alll'AIPLF lo status di Assemblea consultativa della Francofonia, così come confermato dalla Carta della Francofonia adottata ad Hanoi nel novembre del 1997, che creava altresì l'incarico di Segretario generale della Francofonia, oggi occupato da Boutros Boutros-Ghali.

Al fine di essere in conformità con la citata Carta, l'Assemblea, durante i lavori della Sessione ordinaria riunita ad Abidjan nel mese di luglio 1998, ha adottato formalmente l'appellativo di Assemblea parlamentare della francofonia.

L'Assemblea parlementare della francofonia (APF), che è composta da più organi esecutivi, si propone di contribuire attivamente al dialogo tra culture.

Messaggio e obiettivi dell'APF

Il messaggio dell'Assemblea parlamentare della Francofonia si esplicita intorno a quattro principi "cardine" che riflettono la sua identità e la sua azione :

  • L'APF costituisce in primo luogo il "Parlamento dei Parlamenti francofoni". La diversità della sua composizione è un'immagine della diversità culturale che intende promuovere.
  • In secondo luogo l'APF è un'Assemblea politica, l'Assemblea consultativa della Francofonia : essa adotta dei rapporti, delle raccomandazioni e delle risoluzioni su tematiche che interessano la comunità francofona nel campo politico, economico, culturale e sociale. Questo stato la differenzia chiaramente dagli operatori diretti della Francofonia.
  • Essa si propone come osservatrice del rispetto della democrazia nella Francofonia: di propria iniziativa o a seguito della richiesta dell'Organizzazione internazionale della francofonia (l'OIF che riunisce i Capi di Stato e di Governo francofoni), l'APF organizza o partecipa a missioni di informazione, di osservazione delle elezioni. Queste azioni mirano, nel contempo, a rafforzare la solidarietà tra istituzioni parlamentari e a promuovere la democrazia e lo Stato di diritto.
  • L'APF è, infine, protagonista della cooperazione interparlamentare. In stretta collaborazione con l'Agenzia internazionale della francofonia (AIF), essa mette in atto tutta una serie di interventi nel campo della cooperazione tra Parlamenti e di sviluppo dei valori democratici. L'APF svolge un importante lavoro di riflessione su tematiche quali la libertà e i diritti politici, i Parlamenti e la comunicazione, lo spazio economico francofono e la cooperazione decentralizzata e, ancora, l'educazione, gli ostacoli alla diffusione della conoscenza nell'universo francofono o il ruolo della lingua francese nelle organizzazioni internazionali.

La sezione valdostana

La Valle d'Aosta è diventata membro di diritto dell'Assemblea parlamentare della francofonia nel 1988, con l'approvazione di uno Statuto e la creazione di una sezione valdostana la cui sede è fissata presso il Consiglio regionale della Valle d'Aosta.

L'Assemblea generale della sezione è composta da tutti i membri del Consiglio regionale della Valle d'Aosta.

I membri del Bureau vengono eletti dall'Assemblea generale della sezione per la durata della legislatura. Il Presidente della sezione viene eletto all'interno del Bureau.

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