Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2158 del 7 giugno 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 2158/XIV - Prosecuzione del dibattito sulla nuova situazione politica e della discussione generale congiunta dell'accettazione delle dimissioni rassegnate dal Consigliere Marco Viérin dalla carica di Presidente del Consiglio, dai Consiglieri David Follien e Andrea Rosset dalla carica di Vicepresidente del Consiglio, dai Consiglieri Stefano Borrello e Chantal Certan dalla carica di Segretario del Consiglio, e loro sostituzione, e della comunicazione e presa d'atto delle dimissioni rassegnate dal Signor Antonio Fosson dalla carica di Assessore alla sanità, salute e politiche sociali e elezione del nuovo Assessore. (Reiezione di due ordini del giorno)

Viérin M. (Presidente) - Con 32 Consiglieri presenti riprendiamo i lavori. Siamo sempre in discussione generale in merito ai quattro punti di questa mattina: punti 3.01, 3.02, 3.03 e 3.04 dell'ordine del giorno. Chi chiede la parola? Non ci sono richieste.

Prima di chiudere la discussione generale, visto che abbiamo concordato di fare la discussione congiunta, permettetemi di indirizzare due parole a voi colleghi e a chi ci ascolta rispetto alle mie dimissioni presentate per questo nuovo assetto politico.

Signori, è stato per me un onore presiedere il Consiglio Valle per due anni, due anni impegnativi, a volte difficili ma anche con grandi soddisfazioni durante i quali ho cercato di lavorare con responsabilità e serietà grazie anche alla collaborazione di tanti. Ringrazio tutto il personale dell'Assemblea, in particolare la Segreteria generale e i Dirigenti per il supporto offerto durante il mio mandato da Presidente non soltanto sotto il profilo professionale, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano, che io ritengo particolarmente importante. Desidero altresì ringraziare i colleghi dell'Ufficio di Presidenza che hanno condiviso con me l'esperienza di governo del Consiglio; abbiamo sempre operato con l'obiettivo di ricercare le più ampie condivisioni su temi da affrontare, infatti all'interno dell'Ufficio di Presidenza si è sviluppato un confronto a volte acceso, ma sempre proficuo e serio e a tal proposito ricordo che oltre il 99 percento delle decisioni sono state assunte all'unanimità. Esprimo anche un ringraziamento verso tutti coloro che dall'esterno si sono avvicinati al nostro Consiglio con proposte e progetti collaborando alla buona riuscita delle attività promosse dall'Ufficio di Presidenza. Ringrazio i Consiglieri, in particolare coloro che mi hanno dato un supporto concreto in questo percorso, ma più di ogni cosa vorrei ringraziare chi ha saputo condividere sorrisi e tensioni che insieme alle altre emozioni caratterizzano un ambiente di lavoro qual è quello vissuto con sincerità in questo Consiglio.

Ci aspettano ancora momenti difficili, in particolare per quanto riguarda la difesa della nostra specialità; dovremo affrontare con decisione e unità di intenti il nostro cammino, argomentando e facendo comprendere le ragioni del nostro particolarismo; l'autonomia è un patrimonio collettivo che va continuamente alimentato con il confronto e il coraggio di sapere chi siamo e dove vogliamo andare ed è con questo auspicio che formulo al prossimo Presidente del Consiglio i miei migliori auguri di buon lavoro. Grazie colleghi e grazie ancora a tutti.

Non ci sono altri interventi, pertanto chiudiamo la discussione generale. Per la replica, la parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Je crois que pendant cette matinée il y a eu la possibilité d'écouter les différentes interventions. Avant de donner quelques réponses, je dois à mon tour remercier les acteurs d'un parcours qui nous a menés aujourd'hui à unir les quatre forces dans un projet commun. Je remercie les commissions politiques des différents partis et mouvements, je remercie d'une façon particulière le Président sortant, Marco Viérin, qui a eu la force de prendre en quelque sorte une décision difficile, dans un moment où sans doute on peut imaginer ce que nous avons expliqué ici comme un travail en perspective. Ce n'est pas seulement une perspective d'une ou deux années, mais c'est évidemment une perspective de plus longue durée et je le remercie ainsi pour son sens de responsabilité comme toute la Stella Alpina pour le sien.

Je dois en même temps remercier le collègue Tonino Fosson, auquel j'ai dû m'adresser pour la partie politique pour lui demander de démissionner. Ce n'est évidemment pas un acte qui va entrer dans le mérite de son action, qui, au contraire, a été toujours partagée et menée ensemble - et je le remercie pour son travail - mais il a été, comme il se passe très souvent, une obligation douloureuse à l'intérieur des dynamiques de notre mouvement, comme cela est arrivé à d'autres forces qui ont eu le même problème.

J'ai voulu rappeler ces aspects pour dire que quand, en ouverture, j'ai parlé d'un parcours difficile, je faisais référence aussi à la gestion à l'intérieur des différents partis et mouvements. Il ne s'agit pas simplement de dire qu'il est important de se mettre ensemble ; pour se mettre ensemble, il faut avoir un projet et heureusement celui-ci a été le point de repère, la base du discours qui a été fait pendant deux mois. Je crois que c'est la première fois qu'il y a cette attention au projet par rapport aux places, je dois le dire sincèrement que le dernier point qui a été pris en considération a été les différentes possibilités d'avoir des alternatives à des places à l'intérieur du Gouvernement surtout après la place apicale, place apicale qui a encore une signification différente. Pour ce qui est de la place à l'intérieur du Gouvernement, je crois qu'il est indispensable que toutes les forces qui font partie de la majorité puissent participer directement au travail du Gouvernement et qu'elles soient à même de réaliser les programmes qu'on a prévu de mettre en œuvre.

J'ai présenté pendant mon illustration, étant donné qu'on avait distribué le texte, l'engagement, qui est propositif. Ici j'ai entendu les prises de position des représentants des forces de majorité et de l'UVP, qui vient d'entrer en majorité, qui ont souligné les aspects de ce passage. Il s'agit d'aspects qui, comme je le disais ce matin, ont toujours été propositifs, pour faire quelque chose, non pour détruire, pour aller contre, pour dire ce qui ne marche pas, disons plutôt la solution à ce qui ne marche pas et cela représente le défi que nous avons relevé, les quatre forces ensemble, pour essayer de réaliser le programme. À propos du programme, quelqu'un a dit qu'il est exagéré et qu'on réussira à le terminer dans 10-50 ans; selon quelqu'un d'autre il n'y a rien, selon d'autres encore tout le monde partage ce programme. Alors je crois qu'il y a une attitude à la lecture de ce programme, que le collègue Jean-Pierre Guichardaz a illustré dans ses points importants que je me permets de définir ou minimaliste ou exagérée. Il s'agit d'un programme qui évidemment donne des buts à réaliser par étapes, évidemment ça dépend de la façon de laquelle on se mettra à travailler pour donner les réponses aux questions qu'on a énoncées dans ces 27 points. Je crois que c'est là le grand défi de cette coalition qui vient de démarrer.

Je comprends qu'on peut faire de la polémique, quelqu'un n'était pas là, mais je crois que l'histoire de notre Région a depuis toujours des exemples comme celui de ce matin ; si vous allez relire l'histoire de notre Administration régionale, dès le début il y a eu des passages comme celui d'aujourd'hui. Quelqu'un dit que nous avons commencé avec une coalition et que maintenant la coalition est élargie à d'autres forces. Cela ne doit pas être gênant pour qui a sollicité et a soutenu la position des forces qui avaient gagné 18 à 17, mais au contraire le programme n'a pas été démenti, le programme a été ralenti pendant la première phase de cette législature pour le fait qu'on n'avait pas la possibilité de prendre certaines décisions étant donné que les numéros étaient, malheureusement, ceux que je viens de dire. Alors, petit à petit, on a essayé de trouver des accords sur les thèmes, non sur les places, jamais on n'a discuté des places et je crois qu'on ne peut pas nous démentir étant donné que les faits sont là, vous avez reconnu vous-mêmes ce qui s'est passé.

Io credo che si possa sempre quando si è da una parte fare l'opposizione, ma l'opposizione dovrebbe essere non dico costruttiva ma qualcosa di più, perché io voglio anche dire che durante questi anni noi abbiamo accolto volentieri delle proposte, anche nel dibattito della procedura clou di un'amministrazione, il bilancio: quando noi presentavamo il bilancio, abbiamo fatto delle proposte, abbiamo accolto anche delle proposte che sono state presentate in particolare dall'UVP, e questo ha permesso all'UVP di esprimersi con un'astensione e, per quanto ci riguarda, di arricchire la proposta presentata con le suggestioni accolte in questi passaggi, che sono i passaggi più significativi di un'attività di un'amministrazione, poi ci sono state diverse altre proposte che noi abbiamo accolto, alcune parzialmente. Oggi abbiamo fatto una proposta organica che ci vede - come diceva anche prima Nogara - impegnati direttamente su alcuni settori, sui quali dobbiamo sicuramente accelerare e dare delle risposte. Qualcuno si è preoccupato di dire: "facendo quest'operazione chissà cosa succede", già si preoccupano: "voi perderete voti", ognuno pensi ai voti suoi e alla fine tireremo le somme. Io credo che la gente non si aspetti più tante chiacchiere, non si aspetti più tanti giri di parole per dire poco e fare niente, ma si aspetti che alla fine di questo passaggio noi possiamo dire: "abbiamo proposto nel programma - e il programma è pubblico - questo. Dove siamo? Siamo a questo punto". Questo è un passo avanti: dal settore agricolo al settore industriale al settore della scuola. Qualcuno ha parlato della scuola: la scuola è un grande problema, che si sta affrontando con la decisione necessaria e con la giusta prudenza, come affronteremo le stesse questioni per l'altro punto delicato, quello della sanità e del sociale. Non abbiamo mai detto che faremo miracoli, noi abbiamo presentato un programma e un progetto che è realistico, che è competente nelle singole parti relativamente alle aspettative della gente. Questa è una risposta seria alle richieste che ci sono venute e noi in tal senso vogliamo muoverci per riuscire a dare delle risposte nel modo più appropriato possibile.

Ho sentito ripetere molto il termine "condivisione", da altri ho sentito che, come forza politica, hanno avuto il mandato dal loro elettorato di stare in minoranza e quindi sono coerenti perché stanno in minoranza, stiano in minoranza, non voglio cambiare la loro disponibilità. Noi invece non abbiamo avuto il mandato di stare in minoranza: noi abbiamo avuto un mandato per tenere conto di un programma...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...e abbiamo cercato di operare in un modo che fosse il più conseguente possibile. Chi invece cerca di essere coerente in minoranza sia coerente in minoranza, noi non ci preoccupiamo di certo. Con questa logica quindi noi pensiamo di poter lavorare molto bene, se le proposte vengono accettate anche da chi è rimasto in minoranza, ci fa piacere, altrimenti dovremo andare avanti così. La Consigliera Morelli ha detto: "non c'è problema per le riforme, basta che ce lo diciate e noi approviamo", perché è stato così fino adesso? A me non risulta. Quando presentavamo una legge che era leggermente..."dobbiamo fare 26 comitati, dobbiamo sentire", e si bloccava tutto. Questo è uno dei punti delicati dell'amministrazione, quello di cui tutti si lamentano, ci sono tempi troppo lunghi da quando un'idea trova una sua soluzione a quando viene portata a termine: la frase è scontata, ma sono tempi biblici e non sono più coerenti e sopportabili rispetto alle urgenze di risposta che noi dobbiamo dare. Sotto questo aspetto, noi riteniamo di dover fare un percorso insieme, con tutte le possibilità che ci sono di un dialogo aperto; il metodo di lavoro è quello di trovarsi attorno ad un tavolo, di discutere e di trovare le soluzioni. Quando si allarga il tavolo, si allarga anche al contributo di idee di ognuno che deve essere mediato per trovare le soluzioni, come si è sempre fatto. Questo è credo il realismo con cui abbiamo affrontato questo tema, con cui abbiamo dato delle soluzioni e con cui ci atteniamo a lavorare nel modo che abbiamo detto.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al Consigliere Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Presidente, poi penso che discuteremo gli ordini del giorno prima di votare.

Presidente - Esatto, collega.

Chatrian (ALPE) - Ringrazio il Presidente della Regione. Noi abbiamo avuto un mandato dai nostri lettori: stare in minoranza, portare avanti i contenuti, le cose che abbiamo promesso, detto, scritto nero su bianco sui nostri programmi; lei la semplifica facendoci dell'ironia, ma noi siamo molto fieri del percorso che stiamo portando avanti. Abbiamo capito che è una cosa vostra quella che oggi state facendo, ma a noi non interessa entrare né a gamba tesa, né con la gambetta, né con qualcos'altro, è una cosa vostra, lo ha detto bene lei: "è una cosa nostra, la facciamo noi", tant'è vero che noi stiamo molto distanti. Nell'intervento che ho fatto questa mattina e che hanno fatto i cinque colleghi di ALPE abbiamo parlato di cosa vorremmo fare noi, non abbiamo parlato di chi perderà voti, a noi queste cose non interessano. Io parlo per ALPE, del resto sono abituato a parlare per il nostro gruppo e non per gli altri. Dato che è una cosa vostra, dato che noi ci siamo presentati con altre due squadre - questo me lo lasci dire - noi ci siamo presentati con i colleghi dell'UVP e con i colleghi del PD e abbiamo raccolto quasi trentamila voti, ci siamo presentati in alternativa al suo modello. Lei è stato un mago, perché oggi lei fa un passo avanti, acquista altri sette seggi o sei - il calciomercato inizierà mi sembra a fine luglio -, lei ne ha portati via in pochi mesi 10 acquistandoli con soldi pubblici, è stato un mago, è stato abile - le riconosciamo quest'abilità - cambiando praticamente nulla, perché i 27 punti che ci avete dato questa mattina sono un libro dei sogni - io lo dicevo stamattina -, ci vorranno 50 anni di legislatura, 10 legislature per dare gambe e corso ai 27 punti che lei ha inserito qua dentro.

Al di là di quello, Presidente, lei è più forte di prima oggi: come dicevo, ha acquistato sul calciomercato a pochi soldi, perché non ha pagato di tasca sua, a differenza di Berlusconi a livello nazionale che ogni tanto pagava anche di tasca sua, lo dico anche come si dice dove risiedo io: "Y é pieu bravo dé Berlusconi perquè luì paye po avoué ché seu, i paye avoué lé seu pebleuc" (traduzione letterale dal patois: "È più bravo di Berlusconi perchè lui non paga con i suoi soldi, paga con i soldi pubblici").

L'operazione che lei oggi fa quindi va oltre indubbiamente, tant'è vero che lei dice: "l'abbiamo condito", ma voi potete condirlo legittimamente come volete e quando volete, noi cercheremo nelle sedi opportune di elaborare delle proposte, cercheremo nelle sedi opportune, in Consiglio, in commissione e anche all'esterno, di poter proporre le nostre iniziative, quelle che, secondo noi, potrebbero essere delle modifiche legislative, dei pungoli, degli stimoli per migliorare il sistema valdostano.

Detto questo, tra poco cercheremo di illustrare i due ordini del giorno che abbiamo presentato: dal nostro punto di vista, nulla di nuovo c'è sotto il cappello di questo nuovo allargamento, non entro nel merito delle scelte che fanno i colleghi dell'UVP, come altri colleghi hanno fatto pochi mesi fa, e l'abbiamo detto tranquillamente, ma, dal nostro punto di vista, avremmo gradito - e questo lo ribadiamo - che se volevate mettere in campo una nuova maggioranza, un nuovo allargamento con le briglie più larghe per poter governare più serenamente, più tranquillamente - di cambiamento, dal nostro punto di vista, qua dentro non c'è nulla, questa è una nostra posizione - siete indubbiamente liberi di fare come credete e come volete. Altra cosa è invece azzerare il Governo regionale, come avremmo gradito; voi non lo ritenete utile e possiamo avere due posizioni diverse penso, Presidente, e da lì rivotare un Governo esecutivo, un Presidente della Regione, ridistribuire le deleghe e ripartire per i prossimi due anni tranquillamente...a scadenza elettorale.

Presidente - Altri? Procediamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 1 presentato da ALPE e Movimento Cinque Stelle. Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Io non vorrei tediare soprattutto chi ci ascolta all'esterno, ma l'ente pubblico di solito non parla nei bar, non ci sono solo le parole, ma ci si abitua ad affrontare le situazioni con degli atti amministrativi: con delle posizioni, con delle mozioni, delle risoluzioni, in questo caso ordini del giorno. Abbiamo rispolverato insieme ai colleghi del Movimento Cinque Stelle un ordine del giorno tel quel, non abbiamo modificato una virgola, un punto e virgola, una premessa, non abbiamo modificato soprattutto quello che si richiede. È un ordine del giorno che qualche anno fa avevamo firmato in 17, poi pochi mesi fa abbiamo firmato in 14 e oggi invece presentiamo quest'ordine del giorno con 7 firme. L'ordine del giorno è molto semplice, chiede: "al fine del rispetto della legge, l'azzeramento dell'intero Esecutivo e, qualora sussistano le condizioni, di procedere alla nomina di un nuovo Governo", praticamente si chiede di azzerare l'intero Esecutivo. Ho letto solo la parte finale, perché nelle regionali del luglio 2013 tre sono stati gli schieramenti proposti alla comunità valdostana: la prima, la coalizione proposta dall'Union Valdôtaine e Stella Alpina; la seconda da UVP, ALPE e PD e la terza dal Movimento Cinque Stelle.

All'interno della legge regionale - non c'entra nulla lo Stato, la Comunità europea - è molto chiaro un articolo, l'articolo 4bis: "Ogni partito, movimento o gruppo politico contestualmente alla presentazione delle liste, ai sensi dell'articolo 7, presenta un proprio programma elettorale che può essere comune a più liste con dichiarazione sottoscritta dai presidenti o segretari regionali dei partiti, movimenti o gruppi politici alle cui liste tale programma si riferisce, ovvero da rappresentanti da loro indicati con mandato autenticato direttamente dal notaio. Ogni lista può sottoscrivere un solo programma elettorale". Ci sembrava scritto abbastanza bene all'interno della legge regionale; l'obiettivo era evitare salti della quaglia, transfughi, cambiamenti repentini all'interno di una legislatura ed è per quello che gentilmente mi sembra che questo ordine del giorno vada solo in questa direzione. A parte che non abbiamo né i numeri, né il peso, né il condizionamento di non farvi fare l'operazione che state mettendo in campo, l'unica cortesia - io penso che sia un discorso di cortesia di natura politico-amministrativa - è quella di dire agli elettori: "ci siamo presentati in maniera completamente diversa", tante sono le dichiarazioni che sono state fatte all'inizio legislatura e tantissime quelle che sono state fatte un mese fa, quando il PD ha deciso di aderire alla maggioranza, chiediamo semplicemente all'Esecutivo tutto di dare le dimissioni e a questo punto ripartire da zero: ci sembra anche normale, è un discorso di forma, di sostanza, di dignità e anche di quel pelo di segnale verso l'esterno che state facendo qualcosa di diverso e decidete comunque di mettere in campo per i prossimi due anni un nuovo Governo, una nuova maggioranza e delle nuove idee.

Prima di eventualmente citare anche i passaggi violentissimi che erano stati fatti in quest'aula a luglio 2013 e a luglio 2015, che evito a chi ci ascolta di sentire, gradirei ci fosse qualcuno anche della maggioranza che prendesse la parola, perché le parole erano state violentissime in questo Consiglio, soprattutto dai colleghi dell'UVP legate al fatto che c'era stato un tradimento totale nei confronti degli elettori - ognuno parlava indubbiamente dei suoi e non degli altri, perché siamo tutti abituati a parlare ognuno per le proprie cose e non per le cose degli altri - io penso che sia importante affrontare questo tema e speriamo che la maggioranza abbia voglia comunque di accettare la nostra proposta.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero, ne ha facoltà.

Ferrero (M5S) - Solo una breve integrazione. La legge regionale del 1993 era fatta bene e aveva anche un suo significato - vado ad integrare quello che ha detto il collega Chatrian - che era quello di dire prima delle elezioni con chi mi metto per fare che cosa, in maniera tale che si garantisse la governabilità, questa cosa di cui si parla tanto a livello nazionale e anche a livello regionale: io so con chi mi metto, so cosa devo fare, gli elettori mi votano per quello, perché sennò cosa potrebbe succedere? Che uno prima delle elezioni dice: "Rollandin per carità, bisogna farlo fuori, basta con questo sistema, non ne possiamo più, dobbiamo pensionarlo" e dopo le elezioni improvvisamente qualcuno cambia idea, che poi è quello che è successo. La legge intendeva proprio evitare questi cambi di traiettoria per una questione di rispetto nei confronti degli elettori, rispetto che evidentemente è venuto meno.

D'altronde, se credete veramente nel programma che ci avete presentato, se credete veramente nella coalizione, nella solidità della nuova coalizione che si è venuta a creare, rimettete in mano agli elettori la possibilità di esprimersi. Questo è il programma migliore che c'è, voi rappresentate la parte migliore della politica valdostana, andate tranquillamente alle urne e avrete una riconferma e ne uscirete ancora più forti di prima. Questo prevede la legge, una legge che rischia di non essere comunque rispettata. Allora cosa facciamo le leggi, perché facciamo delle leggi che hanno dei buoni principi che poi vengono calpestati? Quello che si chiede non è qualcosa di straordinario, non è qualcosa tanto per fare l'opposizione. Noi vi diamo atto: bellissimo programma, straordinario, fantascientifico, portatelo ai valdostani, fatevi votare, dite ai valdostani che dopo le elezioni vi ritroverete tutti assieme: Union Valdôtaine, UVP, Stella Alpina e PD, vi voteranno, avrete il 90 percento, una maggioranza bulgara e trasformerete questa Regione in un paradiso, ma che siano gli elettori a dirlo, che non sia una manovra di Palazzo con degli spostamenti delle pedine sulla scacchiera a decidere tutto. Penso che, al di là di qualsiasi ragionamento, non si chieda la luna, si chiede il semplice rispetto della legislazione attualmente in vigore.

Presidente - Altri che chiedono la parola? Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Per correttezza, poi ci daremo anche delle modalità, credo sia legato in maniera particolare al gruppo UVP quest'ordine del giorno; anche nell'introduzione mi sembra sia stato detto in maniera precisa, forse come quello successivo. Non c'è nessun problema ad ammettere e a dichiarare che noi questo argomento l'abbiamo portato nell'ambito della trattativa, ritenuto come la sostituzione da parte delle altre forze politiche non prevedesse sostituzioni al Governo, rilevato come l'articolo 8 del Regolamento prevede un'unica votazione, le altre forze politiche non l'hanno ritenuto necessario. Può essere considerata come si vuole, ma bisogna avere anche la chiarezza di dire le cose senza nessun problema. Per noi è stato molto più importante invece tutto il discorso del Regolamento.

Una piccola precisazione sulla questione delle elezioni. Ad un certo punto di questa legislatura UVP ha firmato sette lettere per dimettersi e andare alle elezioni e non mi pare che tutti i gruppi fossero così convinti di questo argomento. Noi eravamo convinti che ad un certo punto andava fatta chiarezza, non mi pareva ci fosse in tutti i gruppi, ma non voglio fare polemica perché non è il caso. Sbandierarlo in certi momenti va bene, in altri ce ne se dimentica, le persone serie che sono sedute qua sanno benissimo chi non era d'accordo, evitiamo di dichiararlo in maniera troppo "annunciata". Io dico che l'azzeramento poteva essere un di più di questo progetto, le forze politiche non l'hanno ritenuto necessario; a nostro avviso, poteva essere un qualche cosa che dava un valore aggiunto, è vero anche che con la sostituzione di un semplice Assessore non sarebbe cambiato assolutamente nulla, mentre è molto più importante che dietro questo progetto ci siano quei punti, quel programma che sono il punto d'incontro tra due coalizioni perché si intende forse a dimenticare che ci si presenta agli elettori con degli argomenti. Che oggi l'UVP raccolga firme in giro per la Valle d'Aosta sulla ferrovia e sui referendum e che poi lo porti su un tavolo di lavoro di un programma di una coalizione che aveva - come ha detto questa mattina il collega Ferrero - l'idea che le bimodali dessero un'unica risposta, io credo che sia un punto d'arrivo per l'UVP e per il PD: un punto d'incontro su un progetto che non era parte sicuramente di un progetto. Spero quindi che venga visto anche con soddisfazione da parte di chi oggi ha voglia di fare un percorso diverso.

Il programma può essere banale, può essere troppo...però il programma sarà l'argomento sul quale i nostri organi e noi come eletti ci siamo impegnati a fare il lavoro quotidiano per dimostrare che, oltre ad un'alleanza, c'è un obiettivo da raggiungere ed è un obiettivo anche molto importante. L'azzeramento in questo senso quindi è un argomento che abbiamo considerato e che non avremo problemi a considerare ancora nella misura in cui si troverà la forza per poterlo fare. Oggi questa volontà non è necessaria e non è stata ritenuta utile.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Due brevi considerazioni: credo che il collega Bertschy abbia già detto quanto sia illuminante sul fatto delle elezioni, che si vogliono sempre quando non si possono fare. Per il resto noi crediamo che per le elezioni dovrete attendere i mesi giusti, poi nel 2018 ci saranno le elezioni a cui noi con quest'accordo ci prepariamo per dare prima le risposte che serviranno a far capire perché ci siamo messi d'accordo su questo.

Sul fatto di dare le dimissioni non capisco quale sia il valore aggiunto di dimissionare tutti per sostituirne uno. Noi riteniamo che vi sia la sostituzione, come già avvenuto, dell'Assessore dimissionario: questo è il semplice ragionamento. Non c'è stato nessun rimpasto, non c'è stato niente: si sostituisce l'Assessore che ha dimissionato. È la ragione per cui voteremo contro.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Conoscevamo la sua posizione, Presidente Rollandin, la stessa di un anno fa quando entrò il PD in maggioranza, ma, dato che con i colleghi dell'UVP avevamo fatto delle battaglie insieme su questo tema, prima ho citato le mie considerazioni, le nostre considerazioni di ALPE, adesso cito qualche considerazione fatta solo pochi mesi fa. Certi colleghi che hanno partecipato alla stesura di questa legge sanno benissimo che tra le altre cose l'atto del notaio era stato proprio previsto "per tutelare, anche a livello di cause civili, eventuali passaggi, salti della quaglia e cambiamenti repentini per andare a cercare un posto al sole". Queste sono dichiarazioni di pochi mesi fa. Poi la sua posizione la conosciamo molto bene, Presidente. "Noi pensiamo - sempre i colleghi dell'UVP - che sarebbe stato molto corretto e onesto nei confronti della comunità valdostana, soprattutto da parte della componente di questa nuova maggioranza, che ha fatto delle battaglie sulla coerenza, sui metodi, sul controllo del voto e su tutte queste grandi belle parole di cui si è riempita la bocca in questi anni, venire in quest'aula e far dimissionare Giunta, Presidente e l'Ufficio di Presidenza tutti insieme". Vi rubo ancora qualche minuto. "Secondo noi, la questione è molto più semplice: c'è stato un accordo, non c'è nessun problema nel venirlo a dire, si è sistemato qualcuno e si obbliga qualcun altro a rinunciare. Se a chi rinuncia questo va bene sulla questione di non arrivare con delle dimissioni, al di là dell'Union Valdôtaine e della Stella Alpina, se ritenete che forse non sarebbe stato più corretto presentarvi in quest'aula dimissionari e ricomporre gli equilibri che avete ipotizzato a livello non di Segreterie ma di colleghi qui in Consiglio, sarebbe stato meglio". Tutte considerazioni che ci sembravano importanti.

Continuo: "Ciò che noi stiamo cercando di dimostrare o comunque sul quale cerchiamo di fare luce, com'è stato fatto in passato, semplicemente questo passaggio politico ha degli aspetti negativi: intanto ha degli aspetti negativi nei confronti della comunità che ci ha eletti, perché noi ci mettiamo nei panni degli elettori - dicevano i nostri colleghi - vanno a votare, votano delle coalizioni e il giorno dopo o comunque dopo due anni o qualche mese, senza andare a scomodare Fidel Castro, il fratello (Raúl Castro) e quello che è successo cinquant'anni fa, scusate, ma rinnegare dopo pochi mesi quello che è stato detto un anno fa, un anno e mezzo fa in quest'aula a noi fa specie e spiegheremo il perché, ma senza voler fare delle considerazioni personali solo politiche".

Ho voluto ricordare certi passaggi perché sono comunque importanti, è per quello che abbiamo proposto questo. Ne cito ancora uno ed è l'ultimo: "Tutto ha un limite, colleghi: i passaggi politici si possono anche fare, ma ripetiamo che noi crediamo che un po' di credibilità se almeno uno condivide questo valore, si debba portare avanti sempre. Tutto è possibile, oggi purtroppo si dimostra che tutto è possibile e in chi ha ancora un po' di speranza...ma in politica alla fine siete tutti uguali, in politica tanto oggi si dice una cosa, domani si dice il contrario. Ma come dare torto a queste persone che ti dicono questo? Tutto è in vendita, tutto è comprabile, oggi si dimostra che tutto è in vendita. En francais on dit: tout en vente".

Era solo per portare a conoscenza, noi la posizione del Presidente Rollandin la conosciamo molto bene, tant'è vero che non era tanto rivolto a lei, ma era rivolto ai colleghi con cui abbiamo condiviso non tanto delle battaglie... Io penso che se in quest'aula si sono dette delle cose puntuali, nel rispetto della coalizione, nel rispetto del voto...ma nulla c'entra con gli elettori, c'entra con la presentazione che è stata fatta in un modo diverso, alternativo e ci sembrava non tanto di sostanza - è vero, collega Bertschy - era più di forma: si azzera, vi votate, ve la condite - come ha detto giustamente il Presidente Rollandin - e poi fate le riforme, le leggi che volete e che intendete mettere in campo ognuno per la propria posizione e ognuno cerca di fare del suo meglio all'interno di questo Consiglio regionale. Era questa la filosofia che ci ha indotto a presentare quest'ordine del giorno.

Presidente - Non vedo altre richieste, procediamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 1. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 28

Favorevoli: 7

Contrari: 21

Astenuti: 7 (Bertschy, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Nogara, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio non approva.

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 2, presentato sempre da ALPE e Movimento Cinque Stelle. Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Tutte le forze politiche rappresentate in questo Consiglio avevano inserito all'interno del proprio programma la riduzione degli Assessorati per mille ragioni, non solo di natura economica, ma il ragionamento era stato fatto magari per cercare di essere più celeri, essere più performanti come macchina pubblica, cercare di suddividere ancora meglio il potere esecutivo da quello legislativo. Poi, finita la bagarre elettorale, il 1° luglio è iniziato il primo Governo Rollandin e noi 17 Consiglieri mi sembra - qualcuno mi corregga se sbaglio - per quattro volte nel corso di questa legislatura, quindi in questi tre anni, abbiamo presentato questa risoluzione, quest'ordine del giorno, questa mozione, che è una mozione d'intenti che non dice dove. Sappiamo perfettamente che può essere una rideterminazione del Governo regionale quella di andare a rivedere le deleghe, trovare delle sintesi per poter quanto meno ridurre gli Assessori regionali: questo è un po' l'intento del nostro ordine del giorno. Anche su questo la posizione del Presidente Rollandin la conosciamo, perché ce l'ha già illustrata nel "Rollandin ter" nel luglio 2015 e anche nel giugno 2014. Su questo gradiremmo conoscere la posizione del gruppo UVP, perché su questo mi sembra avevamo dato battaglia, perché uno ci crede, battaglia perché uno crede che, nel momento in cui si deve modificare un assetto, è perché a monte c'è un progetto, a monte ci sono degli obiettivi e per raggiungerli bisogna dare gambe al nuovo assetto.

Anche qui non so se ha senso continuare a leggervi le dichiarazioni di diversi colleghi del gruppo UVP su questo tema, ma a luglio furono violentissimi gli attacchi al collega Donzel, furono virulenti, furono dei passaggi quasi difficili da leggere oggi. Oltretutto pochi giorni fa noi abbiamo letto dagli organi di stampa...ci sembrava fosse un punto qualificante del nuovo progetto quello di ridurre l'assetto del Governo, tant'è vero che con gli amici Patrizia, Chantal, Fabrizio e Alberto e poi con Stefano e Roberto ieri sera abbiamo avuto il dubbio che oggi ci avreste presentato veramente un nuovo assetto. Le frasi che sono state dette all'interno di quest'aula sono state violentissime, all'epoca si parlava contro il collega Donzel dicendo: "questa mozione l'avevi scritta tu di tuo pugno, poi noi l'avevamo condita, condivisa e di conseguenza si credeva che fosse la direzione giusta". Quando abbiamo letto dai giornali che questo era uno dei punti qualificanti lo avevamo ritenuto un passaggio importante, quindi qualcosa di nuovo c'è, anche se magari simbolico. Questo è lo spirito con cui noi abbiamo riproposto quest'ordine del giorno.

Come dicevo prima, la posizione del Presidente della Regione la conosciamo già, ma se poi giustamente vuole ribadire la sua posizione, noi ascoltiamo attentamente.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - È iniziato il gioco del ping-pong. I colleghi di ALPE giustamente, con lo spirito che in questa prima fase può animare questa situazione, cercano di mettere in contraddizione qualsiasi scelta che il gruppo dell'UVP fa, è comprensibile. Io in premessa dico che noi non abbiamo alcuna intenzione invece di polemizzare continuamente, anche perché c'è stato un ottimo lavoro fatto con i colleghi e capisco il fatto che si cerchi di mettere in contraddizione oggi il nostro operato. Noi abbiamo fatto un percorso molto trasparente con un Congresso che ci ha portati qui; al Congresso abbiamo definito dei punti, tra i quali c'è anche la riduzione degli Assessorati che fanno parte del programma di governo sulla legge regionale futura. L'abbiamo chiesta anche in quest'occasione, in questo momento non ci sono le condizioni, perché l'UVP forse ha dei limiti, però si rende conto che con i propri voti può proporre, discutere ma poi non può decidere da sola, può aggiungersi ad una discussione e portare il proprio contributo, però poi se non si ha la forza di andare oltre, o non si affrontano i percorsi, o si prova politicamente a fare un lavoro un po' alla volta. Sulla legge ci sarà, il gruppo invece ha preso un impegno con i propri elettori, con i propri rappresentanti, così non condizioneremo neanche gli altri colleghi, noi destineremo la parte supplementare delle due cariche apicali, come da emendamento, ad un fondo che destineremo a progetti sociali e culturali che definiremo poi in parte.

Noi quindi, rispetto agli impegni che abbiamo votato qua, faremo il nostro percorso trasparente senza mettere in difficoltà chi non l'ha condiviso dall'inizio con noi. Per il resto, evidentemente continueremo le nostre battaglie: se avremo della forza e se verranno ritenute utili all'interno della nuova alleanza, le porteremo fino in fondo; se non si avrà la forza, si sarà discusso e si sarà portato su un altro campo.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Un piccolo contributo relativamente a questo punto. A suo tempo l'Ufficio di Presidenza aveva fatto un'analisi dei costi della democrazia, andando a fare dei confronti tra quello che costavano i Consiglieri regionali della Valle d'Aosta, quelli delle altre Regioni italiane e una cosa era emersa come elemento di distinzione: che i costi delle funzioni valdostane erano abnormi rispetto a quelli del resto dell'Italia; gli Assessori valdostani percepivano dei soldi che erano esagerati rispetto ai loro colleghi italiani delle altre Regioni. Abbiamo dei dati numerici che credo siano inconfutabili. Mi ricordo che in una finanziaria c'era stato un emendamento proposto allora dal PD, che era anche interessante: si diceva se per mille ragioni il Governo non vuole ridurre il numero degli Assessorati per ragioni organizzative, comunque siccome, a fare i conti grossolani, un Assessorato costa 200 mila euro l'anno, volendo questi soldi si possono tranquillamente destinare e mantenere al pubblico lasciando i soldi al bilancio pubblico e a parità di costi ridurre di un numero, o di due, di quello che si vuole per avere un risparmio effettivo. Si mantengono quindi gli Assessorati, ma i costi a carico della collettività sono inferiori. Su questo la proposta può essere duplice: da un lato, se non si vuole ridurre, perché ci sono motivi diversi, si può tranquillamente prendere l'altra strada, per cui alla fine il succo della cosa è lo stesso: a carico del pubblico vi sono meno costi a parità di servizi. Io chiederei di valutare almeno questa proposta visto che era comunque stata portata come emendamento ad una finanziaria passata.

Presidente - Collega Roscio, il lavoro che abbiamo fatto tutti insieme...è chiaro che se lei prende solo una voce, ma se uniamo le tre voci, noi siamo tra i più virtuosi, perché le altre Regioni hanno un ragionamento di indennità di carica e diaria che è nettamente differente. Dobbiamo essere corretti verso chi ci ascolta.

Per la replica, la parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Il collega Chatrian mi aveva già esonerato dal prendere la parola, comunque brevemente volevo dire che in effetti i colleghi dell'UVP questo problema l'hanno sollevato, noi abbiamo detto quello che avevamo deciso: a tre anni dalla legislatura non ci sembrava corretto interrompere il lavoro di un Assessorato. Sicuramente per il futuro...anche noi riteniamo che questo problema vada affrontato in quei termini, però credo che - come il collega sa - non si tratta solo di dire che non c'è più un Assessorato, ma bisogna riprendere tutte le funzioni che vengono svolte. Non è un tema così banale, perché il riposizionare una serie di funzioni, non parliamo di alcuni Assessorati più complessi, ma anche quello meno complesso, porta via almeno sei-otto mesi e arriviamo alla fine e quindi non ha più senso. È la ragione per cui noi riteniamo che la soluzione possa essere giusta e in questo momento noi ci asteniamo.

Dalle ore 16:24 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.

Follien (Presidente) - Ha chiesto la parola la Consigliera Certan, ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Se il buongiorno si vede dal mattino, siamo ben messi, Presidente Rollandin e collega Bertschy. È stato chiaramente detto: "i colleghi ci hanno presentato questa proposta, ma non riteniamo di doverla accettare". Solo così per ricordare a tutti i cittadini che nelle strade, nei vari banchetti ci siamo anche noi e ci sono soprattutto tantissimi cittadini che stanno raccogliendo le firme per la ferrovia, per il quorum, per tante altre cose e porteremo anche noi queste proposte, perché se tutte le proposte che porterete avranno questo risultato solo per ottenere solo i posti al comando che vi interessano...il buongiorno si vede dal mattino, inizia male.

Dal prossimo consiglio si farà tutto: abbiamo capito questo da quelle quattro righette che ci avete dato oggi, ci sarà anche la riduzione dei Consiglieri che, come sappiamo tutti, dovrà avere un iter lunghissimo e che quindi probabilmente non si potrà portare a termine, ecco perché adesso vi riempite la bocca di queste grandi riduzioni: perché sapete già che non ci sono i tempi amministrativi per portarli avanti. Presidente, so che le dirò cose che a lei non piacciono, ma io gliele dico lo stesso.

Giusto per leggere un po' e finire quest'enciclopedia che potremmo pubblicare fra qualche anno e andrà sicuramente a ruba, credo, perché di dichiarazioni eccezionali ne sono state fatte tantissime. Leggerò un passaggio di un anno fa dei colleghi allora convinti che fosse necessario dare un segnale ai cittadini, che fosse necessario anche solo con un gesto di buona volontà discutere di quest'ordine del giorno, partendo da un ordine del giorno che avevamo presentato: il primo non cambiamento che vediamo, colleghi, è la questione del numero degli Assessorati, perché di lezioni ne hanno date e ne abbiamo prese un po' tutti. Qui in questo particolare frangente si parlava chiaramente ai colleghi del PD: "avremo modo di parlarne quando discuteremo quest'ordine del giorno, ma noi crediamo che le grandi battaglie di questi due anni sulla riduzione del numero degli Assessorati, sottoscritta da tutti e quattro i gruppi di opposizione, perlomeno avrebbe potuto essere un buon inizio e quindi in tutto ciò che ha citato il collega Donzel forse si è dimenticato, magari avrebbe potuto così spiegarci perché questa battaglia che magari avete anche proposto e che non è stata accettata, ci risulta invece che nell'ultima proposta della Stella Alpina nel momento di ridefinizione dell'assetto di governo ci fosse un'accettazione di rinuncia da parte loro, ma anche una richiesta del...numero di Assessorati con la rinuncia di qualcun altro. Questa non è stata accettata né dall'Union Valdôtaine e neanche dal Partito Democratico. Questo per dire che la coerenza per noi è più importante di tutte le altre idee politiche e della legittima volontà di cambiare percorso". Una bellissima lezione, ma il monologo continua "ci fidiamo quindi poco di questo cambiamento e abbiamo così un dubbio che dietro il finto cambiamento ci sia invece l'ambizione di voler in qualche modo far parte di un Governo o comunque far parte di un posto che conta in un momento politico molto delicato e quindi noi non condividiamo", e bla-bla. Certo, non c'era proprio da fidarsi, anzi ci si diceva che qualche gruppo l'aveva anche quasi accettato, non siete stati capaci di farvi ascoltare.

Il metodo utilizzato dal Presidente Rollandin è sempre lo stesso: non ha accettato. Come ha detto adesso, lui fa così e da voi è stato rimproverato giustamente: adesso noi non possiamo...sarebbero gelosi se non dessimo una tirata d'orecchie anche a loro. Capogruppo Bertschy: "non hanno accettato, eppure noi abbiamo ben chiesto!". Questo è il modo in cui probabilmente si continuerà a lavorare: è tutto un déjà vu.

Ricordo solo per la cronaca che volendo si potrebbero anche moltiplicare gli Assessorati, non c'è necessità di ridurre. In Corsica, ad esempio, gli Assessori regionali dell'isola prendono meno di 2 mila euro al mese, quindi credo che potreste anche moltiplicarli, l'importante è che non ci sia una spesa maggiore. Oggi invece ci rendiamo conto che in quest'aula si continuano solo a dire tante parole; si continuano a dire tante cose, poi però, quando è necessario metterle in pratica, non lo si fa. Credo che oramai i cittadini abbiano capito benissimo che non solo quest'operazione è l'ennesimo - l'abbiamo detto bene questa mattina, è stato chiaramente ripreso - bluff, questa mattina Chatrian ha parlato di "patse", cioè di un accordo sottobanco, è stato fatto questo, un maquillage, avete fatto un bellissimo maquillage, oramai i cittadini si sono abituati anche a questo e sarete smascherati. Poi giustamente, Presidente, lei, che è molto sicuro di sé, dice: "ci stiamo solo preparando, siamo sulla rampa di lancio per il 2018 e nel 2018 chiaramente faremo vedere tutta la nostra potenza", l'ha già fatto altre volte, è caduto malissimo e si è fatto molto male, magari faccia attenzione prima questa volta! La saggezza dovrebbe consigliarle di essere un po' più cauto.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - A beneficio di chi ci ascolta, perché forse, da quello che ho detto prima, non è ben chiaro...siccome ho l'abitudine di fare dei conti, sono andato a riprendere, Presidente dimissionario Viérin, i conti di allora e la matematica non mente, perché ho fatto le medie di quanto percepisce un Presidente regionale italiano in media: 3 mila euro al mese, quello valdostano 5700, se per lei è uguale...questi sono conti dati dagli uffici, che gli uffici smentiscano in caso contrario...gli Assessori 2082, i valdostani 4011. Questi sono dati forniti all'Ufficio di Presidenza dagli uffici, se questi non sono veri, che vengano smentiti.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Grosjean, ne ha facoltà.

Grosjean (UVP) - È tutto il giorno che ascolto con molta pazienza, con molta calma, com'è il mio stile fare di solito e non amo fare polemica. Il nostro Capogruppo forse non è stato abbastanza chiaro, direi abbastanza elementare, perché parte dei nostri fondi o dei nostri emolumenti noi è da tempo che li destiniamo per delle iniziative che riteniamo nostre e non abbiamo bisogno di spiegare a nessuno. Poi, quando sento parlare di coerenza...l'ultimo Congresso cosa avete fatto? E voi venite a parlare a noi di coerenza! Collega Chantal, per favore...

(interruzione della Consigliera Certan, fuori microfono)

...come cosa c'entra? Quando va bene a voi, va bene a voi; quando va bene per gli altri...

(nuova interruzione della Consigliera Certan, fuori microfono)

...come cosa c'entra? I mandati?

(nuova interruzione della Consigliera Certan, fuori microfono)

...sì, le candidature...sì, sono i mandati, le candidature o i mandati, adesso non giochiamo sulle paroline! Piantiamola quindi di fare polemica e andiamo avanti, la Valle d'Aosta ha bisogno di un cambio di marcia, noi vogliamo provare con questo sistema a dare un cambio di marcia, non abbiamo più intenzione di rimanere qui a fare delle interpellanze e a fare delle mozioni, vogliamo aiutare e dare una mano alla parte amministrativa e al Governo a portare avanti i problemi della Valle d'Aosta.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Per tornare sul tema in questione, dato che l'ordine del giorno che abbiamo presentato parlava di qualcos'altro, era solo per chi ci segue, magari non qui all'interno che non siete tanto interessati alle mozioni che vi presentiamo. Noi oggi abbiamo portato all'attenzione del Consiglio l'opportunità di ridurre dagli otto Assessori, proposti dal Consigliere incaricato Augusto Rollandin, ad un numero più basso, un numero che poteva essere sei, cinque, quattro, anche uno, "da individuare creando modalità di collegamento dirette delle deleghe assessorili alle materie di competenza delle commissioni consiliari permanenti", noi abbiamo semplicemente chiesto questo.

Posso chiedervi ancora qualche minuto ma sarò brevissimo, perché il messaggio di cosa pensiamo noi ve lo abbiamo già esplicitato su questo tema, cosa altri colleghi avevano già dichiarato lo sapete, è interessante invece questo passaggio, è curioso, Presidente Rollandin, i colleghi qualche mese fa hanno fatto questo intervento in aula dal punto di vista politico, nulla di personale. I colleghi dell'UVP qualche mese fa hanno citato questo proprio su quest'ordine del giorno: "i nostri elettori, anzi, i vostri elettori sono stufi di sentirsi raccontare delle frottole, la gente, gli elettori e anche quelli che non hanno votato, che si sono astenuti e che hanno preferito dare un segnale alla politica, sono stufi di essere traditi come amanti di terza o di quarta fila o di quinta fila. Noi crediamo fortemente in questa cosa - quella della riduzione degli Assessorati, poi se ci sono altri ordini del giorno presentati al Vicepresidente Follien, non lo so - crediamo che il numero degli Assessorati possa essere ridotto semplicemente con un atto, che non è una legge, che non è un iter burocratico molto lungo e neanche legislativo, ma che è una questione molto più semplice. Com'è stato ricordato in passato, è chiaro che tutto il discorso è indubbiamente solo ed esclusivamente una volontà politica".

Termino perché non c'è nient'altro da aggiungere. Lo diceva poc'anzi il Presidente Rollandin: è tutto rinviato alla prossima legislatura, noi oggi volevamo portarlo all'attenzione perché ci sembrava normale viste le dichiarazioni virulente che erano state fatte solo qualche mese fa nei confronti del collega Donzel, ma il riferimento non era il collega Donzel, io pensavo che su questo tema ci si credesse, cioè che "di paole chè passe i fé, i bague què chè djon i chè fan" (traduzione letterale dal patois: "dalle parole si passa ai fatti, le cose che si dicono si fanno"), immaginavamo, come gruppo ALPE, che alle dichiarazioni si sarebbe dato gambe, così non è, l'ordine del giorno rimarrà valido, peccato, "damadzo" (traduzione letterale dal patois: "peccato") per l'ennesima volta. Il "damadzo" è stato sovente utilizzato in questa giornata di allargamento, perché sommi i "damadzo" ed è come in matematica: l'esponente diventa sempre molto più alto e il cambiamento è pari allo zero, anzi forse potrebbe essere persino un limite che tende a zero, e lì sarebbe anche un dramma.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Fabbri, ne ha facoltà.

Fabbri (UVP) - Vorrei intervenire brevemente su quest'argomento che è vero abbiamo affrontato magari con ben altra foga in altri momenti, di cui però non ci siamo scordati e di cui siamo ancora profondamente convinti, tant'è che, come ha detto il nostro Capogruppo, è stato uno dei gruppi punti salienti e fondamentali di questo nuovo programma che abbiamo presentato oggi all'Assemblea. Vorrei ribadire che anche il costo di quest'Assessorato, che non siamo riusciti a ridurre in questa fase, ma che sicuramente riusciremo a ridurre in una fase successiva, verrà compensato con un fondo che noi destineremo ad azioni che decideremo e che andranno a vantaggio dei valdostani. Questo anche per ribadire concettualmente la nostra posizione.

Presidente - Se non ci sono altri interventi, possiamo porre in votazione l'ordine del giorno. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 7

Favorevoli: 7

Astenuti: 28 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Donzel, Fabbri, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Gerandin, Grosjean, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Nogara, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Rosset, Testolin, Laurent Viérin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.