Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 635 du 4 juillet 1989 - Resoconto

OGGETTO N. 635/IX - DISAGI DETERMINATI DALLE FREQUENTI INTERRUZIONI DEL SERVIZIO FERROVIARIO SULLA LINEA CHIVASSO-IVREA-AOSTA. (Interpellanza)

PRESIDENTE:Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Riccarand ed iscritta al punto 9 dell'ordine del giorno.

INTERPELLANZA

E' pervenuta, recentemente, a tutti i Capigruppo del Consiglio regionale una petizione di lavoratori e studenti pendolari che denunciano il grave disagio determinato dalle frequenti interruzioni del servizio ferroviario sulle linee Chivasso-Ivrea-Aosta.

Come è noto, questa linea ferroviaria è gestita da personale militare che viene trasferito in altri compartimenti quando si verificano episodi di sciopero dei ferrovieri.

I firmatari della petizione lamentano, giustamente, che le corse sostitutive con pullman non riescono a garantire un servizio regolare e determinano notevoli ritardi. In particolare viene sottolineato che crea grossi disagi la soppressione del treno n. 4229 in partenza da Ivrea alle ore 6,42 con arrivo ad Aosta alle ore 7,49.

Tutto ciò premesso, e ricordato che più volte il Consiglio regionale ha sollecitato la Giunta regionale ad una incisiva azione per il potenziamento del servizio ferroviario in Valle d'Aosta;

il sottoscritto Consigliere regionale

INTERPELLA l'Assessore regionale ai Trasporti per conoscere:

1) quali e quanti episodi di soppressione di treni si sono verificati sulla linea Chivasso-Aosta dall'inizio dell'anno ad oggi;

2) quali risultati hanno dato gli incontri con le autorità militari ed i dirigenti delle Ferrovie dello Stato per evitare il periodico trasferimento di personale in altri compartimenti;

3) in che modo intende operare per giungere alla smilitarizzazione nella gestione della linea ferroviaria.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

RICCARAND (NS):E' pervenuta, recentemente, a tutti i Capigruppo del Consiglio regionale una petizione di lavoratori e di studenti pendolari che protestano per i continui disservizi dovuti al trasferimento dei militari, che gestiscono la linea Chivasso-Aosta, quando si verificano scioperi, anche limitatamente ad alcuni altri compartimenti in Italia. E' una questione che avevamo già affrontato più volte in Consiglio regionale, però il problema non è stato ancora risolto.

I firmatari di questa petizione lamentano in particolare gli inconvenienti che si verificano col treno del mattino che parte da Ivrea alle 6,42 e giunge ad Aosta alle 7,49; ma non è sicuramente questo l'unico episodio o l'unico fattore di disagio.

In precedenti occasioni l'Assessore ai Trasporti ci aveva detto che era in corso una trattativa con le Ferrovie dello Stato e con le Autorità militari per trovare una soluzione. Nel corso di quest'anno abbiamo visto che, purtroppo, questi inconvenienti si sono verificati frequentemente e noi con un'interpellanza abbiamo chiesto di avere anche dei dati rispetto alla frequenza con cui si erano verificate queste interruzioni nel servizio. Sicuramente questo disagio, che si verifica periodicamente, non consente certo ai pendolari di fare affidamento sulla ferrovia e quindi di potenziare l'utenza ferroviaria, perché scoraggia questo tipo di utenza che magari preferisce il trasporto con automobile privata oppure quello su pullman, con una conseguente ulteriore penalizzazione del traffico su ferrovia, che invece credo che tutti vogliamo potenziare.

Con questa interpellanza, quindi, vogliamo intanto avere notizie sull'entità degli episodi di soppressione di treni che si sono verificati dall'inizio dell'anno ad oggi, sull'evoluzione delle trattative in corso con le autorità militari e con i dirigenti delle FF.SS. e poi vogliamo avere notizie sulle prospettive di una definitiva smilitarizzazione della gestione della linea ferroviaria.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti, Lanivi; ne ha facoltà.

LANIVI (ADP):Confermo innanzitutto di essere perfettamente d'accordo sulle obiezioni e sui rilievi dell'interpellanza. In effetti, la militarizzazione della nostra linea comporta per l'utenza un sovraccarico di disagio, in quanto, ai disagi che si manifestano su tutto il territorio nazionale, si sono aggiunti, specie nell'ultima fase, anche quelli dovuti alla ristrutturazione dell'Ente Ferrovie dello Stato, ai suoi rapporti con il Ministero e ai tentativi di rendere più efficiente e razionale il trasporto ferroviario.

Questi ultimi tentativi hanno dato origine ad una serie di scioperi che hanno arrecato alla Valle un duplice disagio:

- il primo, come su tutta la rete nazionale, dovuto alla soppressione e quindi all'annullamento del servizio;

- il secondo, quello dell'utilizzazione del personale militare su altre linee. Ciò è ancora più grave, perché questo personale non è utilizzato soltanto in caso di scioperi generali che investono l'intero territorio nazionale, ma anche in occasione di scioperi che interessano solo alcuni compartimenti ferroviari.

Veniamo ai dati della situazione. Nel corso del 1989 le interruzioni sono state 12, 8 delle quali causate da scioperi generali e 4 da scioperi intercompartimentali e quindi non generali. Le giornate complessive di carenza di servizio ferroviario sono state piuttosto consistenti, pari a circa 52.

L'Amministrazione regionale è intervenuta più volte su questo argomento, così come sono intervenuti anche i nostri Parlamentari a Roma. Vorrei ricordare che, in occasione del rinnovo della convenzione tra Ministero della Difesa ed Ente Ferrovie dello Stato, è stato inserito un articolo suppletivo, voluto dalla Regione, che impegna i contraenti a studiare il problema sotto il profilo tecnico, economico e gestionale ed a presentare una proposta per il trasferimento di questa linea-scuola per militari in altre Regioni italiane. La risposta a questo inserimento è stata negativa.

In un incontro con l'allora Commissario, oggi Presidente dell'Ente Ferrovie dello Stato, dott. Schimberni, è stato riaffrontato e quindi ripresentato in sede parlamentare il problema della smilitarizzazione della linea.

Ancora recentemente ho avuto due incontri con il Ministro Santuz. In entrambi abbiamo risottolineato i disagi che derivano all'utenza valdostana dalla militarizzazione della linea ferroviaria e abbiamo chiesto che almeno in caso di scioperi non generali sia evitato il trasferimento del personale conducente in altre reti italiane. Abbiamo ottenuto risposte interlocutorie ed impegni vari, che però allo stato attuale non si sono ancora tradotti in fatti concreti.

Per accennare alla difficoltà di riuscire a trovare degli interlocutori. devo anche sottolineare come, soltanto negli ultimi mesi, nel compartimento di Torino sono cambiati ben tre direttori generali. L'ultimo, in ordine di tempo, è stato nominato alcuni giorni fa, perché i precedenti, l'ing. Caprio ed il dott. Laganà, sono stati chiamati dal Presidente Schimberni a svolgere funzioni direttive in sede centrale.

Proporrei di predisporre un ordine del giorno, magari anche in questi due o tre giorni di Consiglio regionale, che raccolga le giuste proteste degli utenti ferroviari ed esprima anche la protesta del Consiglio regionale nei confronti di tali atteggiamenti e dei disagi che la popolazione valdostana ha da subire.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

RICCARAND (NS):Prendo atto dei dati forniti dall'Assessore, che effettivamente confermano l'aspetto estremamente negativo delle 52 giornate in cui si sono verificate soppressioni di treni. Ciò, ovviamente, è indice di una grave carenza nel servizio, che non può non ripercuotersi negativamente su tutto il sistema dei trasporti in Valle d'Aosta. Credo pertanto che l'ordine del giorno ipotizzato dall'Assessore sia quanto mai opportuno per ribadire con forza che questa situazione è intollerabile.

Se il trasferimento di personale può essere comprensibile in presenza di uno sciopero generale a livello nazionale, non ha però nessuna giustificazione e diventa veramente punitivo per la Valle d'Aosta quando avviene in presenza di uno sciopero o di una agitazione in un altro compartimento. Credo quindi che questo sia il primo punto su cui ottenere un risultato positivo, ma credo anche che bisognerebbe assumere un impegno deciso in sede parlamentare ed altrove per arrivare al più presto alla smilitarizzazione della linea. Sappiamo che questo comporterebbe dei risvolti interessanti per l'occupazione in Valle d'Aosta e sicuramente permetterebbe di ovviare a determinati limiti che ci sono stati finora.

Concordo, quindi, con la proposta dell'Assessore di approvare nel corso dei lavori di questo Consiglio un ordine del giorno in cui si ribadiscano questi punti.