Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 634 du 4 juillet 1989 - Resoconto

OGGETTO N. 634/IX - INSEDIAMENTO DI IMPRESE INDUSTRIALI NELL'AREA DELL'EX ILSSA-VIOLA DI PONT-SAINT-MARTIN (Interrogazione).

PRESIDENTE:Do lettura dell'interrogazione presentata dai Consiglieri Mafrica, Chenuil e Tonino, ed iscritta al punto 8 dell'ordine del giorno.

INTERROGAZIONE

La deliberazione della Giunta regionale n. 4470 del 5 maggio 1989, concernente l'insediamento di imprese industriali nell'area dell'ex Ilssa-Viola di Pont-Saint-Martin, elenca le ragioni sociali di alcune ditte, la cui attività nell'area predetta dovrebbe consentire l'assunzione di circa 400 addetti.

Poiché alcune delle ragioni sociali sono poco conosciute,

i sottoscritti Consiglieri regionali del Gruppo Comunista

INTERROGANO

l'Assessore all'Industria per conoscere:

1) le caratteristiche principali delle ditte disponibili all'insediamento, il numero di addetti previsto da ciascuna di esse, la superficie richiesta per l'insediamento e - se già noto - l'ammontare dell'investimento preventivato per ciascuna iniziativa;

2) se sono state acquisite le garanzie che le produzioni previste siano tra loro compatibili e non abbiano carattere inquinante.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti, Lanivi; ne ha facoltà.

LANIVI (ADP):La deliberazione della Giunta regionale citata nella interrogazione (n. 4470 del 5 maggio 1989) prevede l'insediamento nell'area ex Ilssa-Viola di Pont-Saint-Martin delle seguenti imprese: Conner, Consorzio di insediamenti produttivi Valle d'Aosta, Consorzio degli artigiani, Converter, Delox, Gruppo plastico-industriale, Mongas, una società di capitali promossa dalla Proposta (Invicta) e Valdostana Resine.

Per quanto riguarda Conner e Valdostana Resine, sono già state stipulate le relative convenzioni, rispettivamente il 19 luglio 1988 ed il 13 agosto 1987. La Valdostana Resine già opera all'interno dell'area ed occupa attualmente n. 27 unità.

Per la Conner c'è da dire che i lavori di costruzione dello stabilimento verranno appaltati nel corso del corrente mese di luglio. A tutt'oggi la stessa azienda ha già assunto presso l'unità produttiva di San Bernardo di Ivrea n. 60 dipendenti residenti in Valle d'Aosta. Il programma prevede che i dipendenti salgano a 100 entro la fine del 1989, per raggiungere le 160 unità (residenti in Valle) previste dalla convenzione quando sarà ultimato lo stabilimento di Pont-Saint-Martin e vi sarà trasferito l'intero volume occupazionale.

Questo per quanto riguarda le due imprese che hanno già stipulato convenzioni con la Regione.

Passiamo ora alle altre imprese. Il Consorzio insediamenti produttivi Valle d'Aosta di Pont-Saint-Martin è stato costituito il 22 gennaio 1987 fra imprenditori della Bassa Valle, con l'intento di rilocalizzare delle attività all'interno dell'area ex Ilssa Viola. Si prevede l'assunzione di 45 nuove unità lavorative e quindi aggiuntive rispetto alle attuali. L'area necessaria per l'insediamento di questo Consorzio è di circa 10.000 metri quadrati. Ricordo che, al di là delle riserve, il rapporto area coperta - area scoperta, definito dal piano regolatore a favore del Comune di Pont-Saint-Martin, è pari a 0,48.

Della Converter c'è da dire che il settore di cui si occupa è quello dei contenitori flessibili per derrate alimentari, prodotti chimici e farmaceutici. Anche per evitare equivoci, tengo a precisare, come ho già fatto al Consiglio comunale di Pont-Saint-Martin ed alle organizzazioni sindacali, che questa produzione non va confusa con la produzione degli imballaggi. Si tratta invece di una pellicola stampata per contenere derrate alimentari nei quantitativi monouso che attualmente sono in fortissima espansione.

La collocazione di questa azienda in Valle d'Aosta è motivata dalla vicinanza di alcuni mercati, specie nella prospettiva dell'apertura dei mercati europei. La previsione occupazionale è di 60 unità, con la prospettiva di generare una certa occupazione indotta, specie nel settore dei trasporti, non calcolata nella sommatoria finale indicata nella deliberazione in circa 400 unità complessive. Si prevede di impegnare un'area di circa 16.000 metri quadrati; mentre l'investimento previsto in macchinari, materie prime ed attrezzature è pari a circa 20 miliardi di lire.

La società Delox è stata costituita il 26 settembre 1988. Ha un capitale sociale di 2,5 miliardi ed è una "joint venture" tra l'Olivetti (75%) e la Carnegie americana (25%).

Cosa fa questa società? Fornisce tecnologia per realizzare i sistemi esperti per alcune grandi compagnie americane. In pratica i sistemi esperti forniti dal gruppo operano nel settore delle automazioni industriali (robotizzazioni), finanziarie, nella diagnostica e nella manutenzione degli impianti. L'occupazione prevista è di circa 20 unità. L'area necessaria è intorno ai 1.000/1.500 metri quadrati. Quando parlo di area, non intendo l'area coperta, ma l'area impegnata.

Veniamo ora al Gruppo plastico industriale, che ha sede a Nichelino e che ha un capitale sociale di 15 miliardi e 750 milioni. Anche per evitare equivoci, preciso subito che non si tratta di un'industria chimica, perché opera nel settore metalmeccanico. In Valle d'Aosta, infatti, produrrà stampi in acciaio che saranno destinati alla produzione di parti automobilistiche. L'occupazione si aggira sulle 75 unità; la superficie necessaria è di 9.000 metri quadrati; mentre gli investimenti sono previsti intorno ai 25 miliardi di lire.

La Mongas è una società costituita al 50% ciascuna dall'Ifo di Torino e dalla Maffi del Gruppo Lampogas. La sua attività consiste nello stoccaggio, miscelazione, commercializzazione e distribuzione di gas propano liquido (GPL) e si propone un obiettivo occupazionale limitato a 12 unità. L'insediamento di questo tipo di attività vuole dare l'opportunità di utilizzare l'energia pulita anche in un territorio non suscettibile di metanizzazione. L'area necessaria è di circa 7.500/8.000 metri quadrati e sarà utilizzata prevalentemente per depositarvi i contenitori del metano. Gli investimenti dovrebbero aggirarsi intorno ai 600 milioni di lire.

La Proposta S.p.A. è la finanziaria del Gruppo Invicta, che controlla 9 società, ha già una unità produttiva (Saccados) che funziona a Lillianes. La sua produzione è costituita da zaini e guanti da sci, quindi riguarderà il settore del tempo libero. L'occupazione prevista è di 20 unità e l'area complessiva è intorno ai 4.000 metri quadrati, mentre gli investimenti dovrebbero ammontare a circa 600 milioni di lire in macchinari e prima impiantistica.

Occorre ancora precisare che a questi insediamenti è da aggiungere anche una riserva di circa 4.000 metri quadrati a favore del Comune di Pont-Saint-Martin, per l'insediamento di servizi che tale Comune riterrà opportuno localizzare in quell'area.

La seconda domanda dell'interrogazione è altrettanto importante della prima e chiede se sono state acquisite le garanzie che le produzioni previste siano tra loro compatibili e non abbiano carattere inquinante. Mi pare che le attività previste rispondano a queste linee generali:

- di non grandi dimensioni;

- diversificate tra loro;

- ad elevato livello tecnologico o di processo di prodotto;

- tali comunque da richiedere la presenza di attività artigianali che possono affiancare ed utilizzare queste presenze industriali (questo giustifica l'insediamento del Consorzio costituito prevalentemente da imprese artigiane locali).

Non ci sarà alcuna conseguenza sul piano ambientale, perché tutte le convenzioni, la stessa scelta degli insediamenti produttivi ed il tipo di lavorazioni garantiscono al massimo il non inquinamento non solo del territorio, ma anche dell'organizzazione e dell'aspetto estetico. Si tende infatti a trasformare questo intervento di reindustrializzazione in un esempio di localizzazione di attività industriali in una zona alpina come la Valle d'Aosta.

A titolo informativo do alcune notizie suppletive. E' già stato definito il progetto di massima per la realizzazione delle infrastrutture necessarie per la fornitura dell'energia elettrica, del gas, degli scarichi delle acque potabili ed industriali, per l'assetto viario interno e quello complessivo. Entro la fine del mese di agosto lo Studio incaricato dovrà fornire il progetto esecutivo per poter avviare la realizzazione di quest'opera entro la fine di quest'anno, scadenza entro la quale dovrà essere completata la demolizione degli immobili ancora presenti nell'area ex Ilssa Viola, una parte dei quali è di prossimo avvio, mentre un'altra è già stata deliberata dalla Giunta regionale.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (PCI):Nel complesso siamo soddisfatti della risposta fornita dall'Assessore Lanivi. Dai dati che ci ha voluto illustrare risulta che si tratta di un progetto articolato, dal costo finanziario abbastanza elevato e che quindi è piuttosto impegnativo per la nostra Regione.

Mi pare soltanto di dover sottolineare due aspetti che erano in qualche modo già presenti nell'interrogazione.

Il primo è quello relativo al tipo di occupati. Mi pare di aver potuto verificare finora per la Conner, ma probabilmente la cosa è analoga anche per gli altri insediamenti, che forse non tutti i cassintegrati dell'Ilssa-Viola avranno le stesse possibilità di essere riassunti in questo tipo di attività. Per una parte di loro, quindi, bisognerà trovare soluzioni differenti, perché queste aziende tendono ad usufruire dei vantaggi dei contratti di formazione e lavoro, e quindi ad assumere prevalentemente manodopera giovanile.

Un problema aggiuntivo concerne il livello di qualificazione richiesto per la manodopera valdostana. In alcune di queste iniziative è previsto che le aziende si possano portare una certa quantità di tecnici, a fronte di un numero abbastanza elevato di operai che assumono qui in Valle. A mio giudizio, quindi, l'Amministrazione deve sforzarsi di favorire, sia pure con gradualità, l'ingresso nel mondo del lavoro di personale residente con maggiore qualificazione. Non mi sembra molto positivo che grandi imprese come l'Olivetti assumano in Valle d'Aosta prevalentemente manodopera di bassa qualificazione, mentre portino da fuori Valle tecnici esperti.

L'ultimo aspetto, anche questo sottolineato nell'interrogazione, è quello della garanzia rispetto ai possibili inquinamenti. Questo vale soprattutto quando si parla di produzione di materie plastiche e, nonostante le assicurazioni dell'Assessore, in qualche misura vale anche per la Mongas. Ricordo che quando l'Ilssa Viola, prima che si arrivasse al progetto del metanodotto, utilizzava per le sue lavorazioni il propano che veniva stivato in quei silos, la popolazione ed anche parte della dirigenza Ilssa-Viola erano preoccupate non per il possibile inquinamento, ma per la pericolosa presenza di quantità rilevanti di GPL. Chiedo quindi alla Giunta di assicurarsi che tutte le misure di sicurezza siano verificate nel modo più rigoroso. E' certamente positivo avere degli occupati ma, specie se è possibile, non bisognerebbe patirne gli svantaggi correlati.