Objet du Conseil n. 3978 du 2 octobre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3978/XVI - Interpellanza: "Promozione di una linea comune sull'intero territorio regionale in materia di sicurezza pubblica e del personale di Polizia Locale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 28. Per l'illustrazione dell'interpellanza, si è prenotato il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (RV) - L'argomento che trattiamo ora è un argomento un poco complicato e delicato, parliamo della dotazione dell'arma di servizio alle forze di Polizia Locale.
Nel mese di settembre del 2023, la Polizia Locale di Courmayeur chiedeva all'amministrazione di appartenenza la dotazione dell'armamento di servizio.
Tra le motivazioni addotte, evidenziavano situazioni di episodi in cui era stata posta a serio rischio l'incolumità degli appartenenti alla Polizia Locale; a tale proposito citavano, a titolo esemplificativo e non esaustivo, un recente episodio di subìta aggressione occorsa a un agente in servizio.
A un anno di distanza, nel settembre 2024, l'Associazione Nazionale Polizia Locale d'Italia ha inviato una nota di messa in mora e diffida ad adempiere al Sindaco del Comune di Courmayeur. La nota è stata trasmessa anche al Presidente della Regione nell'esercizio delle sue funzioni prefettizie.
Dalla lettura della missiva, avente ad oggetto: "Denuncia di condizioni d'impiego agli operatori di Polizia Locale, decreto legislativo 81/2008" - per intenderci si parla di sicurezza nei luoghi di lavoro - "E articolo 2087 del Codice civile", si evince il chiaro richiamo alla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in quanto l'arma di servizio deve essere intesa come uno strumento che, secondo le particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, è necessario a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro, stiamo parlando di agenti di pubblica sicurezza.
Proprio sul quotidiano La Stampa di oggi il Sindaco di Courmayeur risponde alla messa in mora e diffida ad adempiere in maniera molto chiara e inequivocabile: "Riteniamo non essere necessario il dotare gli operatori di arma".
La questione oggi all'ordine del giorno a Courmayeur riconduce a una riflessione, che coinvolge per vari motivi - di sicurezza nei luoghi di lavoro, di sicurezza del territorio e direi di equità tra i vari operatori di Polizia locale che operano sul territorio regionale - a fare delle considerazioni e a interpellare appunto il nostro Presidente con funzioni prefettizie.
Mi permetto, Presidente, di evidenziarle il contenuto di una sentenza del Tar dell'Emilia Romagna che conferma che l'assegnazione dell'arma a un operatore di Polizia Municipale è un diritto soggettivo.
Il Tar ha definito che l'assegnazione dell'arma nell'agente scelto della Polizia Municipale è una posizione giuridica da tutelare, posizione giuridica talmente importante che la sua violazione, ossia il non riconoscere, non assegnare l'arma, è lesivo in modo rilevante.
Dalla lettura del decreto ministeriale 145/87, fin dal titolo: "Norme concernenti l'armamento degli appartenenti alla Polizia municipale ai quali è conferita la qualità di agente di PS", si evince che l'arma deve essere fornita e che l'Amministrazione deve definire quali sono i servizi dove la Polizia Locale opera armata, articoli 1, 2, 6 e 7.
A questo si aggiunge che la nostra Regione, con la legge regionale 11/2005 ha dettato "Nuova disciplina della Polizia Locale e disposizioni in materia di politiche di sicurezza", dove con l'articolo 10, "Segni distintivi, mezzi e strumenti in dotazione", al comma 2 afferma che con una delibera della Giunta regionale si forniranno ai Comuni gli indirizzi per la determinazione del regolamento di Polizia Locale, dove significa che gli addetti in possesso della qualifica di agente di PS possono essere dotati di armi e di strumenti di autotutela.
Alla luce di quanto ho appena detto e affermato, sorgono dei dubbi, delle perplessità e, mi permetta Presidente, un poco di confusione.
La interpelliamo per sapere se intende adottare o promuovere una linea comune su l'intero territorio regionale relativamente alla sicurezza pubblica e alla sicurezza del personale della Polizia Locale in possesso di qualifica di agente di PS nello svolgimento delle proprie funzioni citate nell'articolo 4 della legge regionale che ho richiamato.
Proseguendo, per quanto riguarda invece la lettera del Comune di Courmayeur, la Polizia Locale del Comune di Courmayeur, mi permetto di evidenziare come quel Comune - alla pari di altri Comuni turistici, altamente turistici della nostra regione, Valtournenche, Cogne e altri ancora, o di altri Comuni, come Cortina sul territorio delle Alpi - veda il transito di numerosi turisti, anche per la presenza delle vie di comunicazione.
La popolazione fluttuante del Comune di Courmayeur raggiunge circa le 30 mila persone, pari a quelle del Comune di Aosta.
Allora, alla luce di questo, dell'invocata sicurezza del personale della Polizia Locale, dell'elenco degli interventi (che ho richiesto e ottenuto) effettuati dalla Polizia Locale, laddove sono intervenuti per mansioni di pubblica sicurezza collaborando con le forze dell'ordine, le chiediamo come intende, in qualità delle sue funzioni prefettizie, comportarsi e se intende intervenire, come è previsto dalla norma, per rilasciare il porto d'armi di servizio a questo personale o se intende soprassedere, rammentando che dopo possono esserci delle conseguenze da parte operativa per questi operatori.
Presidente - Per la risposta, il Presidente della Regione ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Intanto solo una piccola precisazione rispetto all'introduzione dell'interpellanza da parte del collega Restano che, giustamente e precisamente, nelle premesse del "preso atto" sottolinea come la richiesta presentata dagli appartenenti alla Polizia Locale di Courmayeur al sindaco di Courmayeur sia stata inviata per conoscenza alla Presidenza, cosa che si è solo dimenticato di esplicitare.
Lo dico perché non è banale: emergerà dalla risposta il perché sia funzionale al fatto che l'invio sia stato indirizzato al Comune di Courmayeur.
Detto questo, la prima domanda "Se intende adottare e promuovere una linea comune sull'intero territorio regionale relativamente alla sicurezza pubblica del personale di Polizia Locale in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza nello svolgimento delle funzioni di Polizia Locale, di cui all'articolo 4 della legge regionale citata nelle premesse": dal punto di vista generale, si ricorda che le competenze prefettizie, che sono attribuite al Presidente della Regione, in particolare quelle attinenti all'ordine e alla sicurezza pubblica, sono estranee alla competenza degli organi regionali.
In particolare non rileva tra queste competenze quella richiamata dall'interpellanza prevista dal decreto del Ministero dell'interno 145/87 e non spetta al Presidente della Regione il seguito di quanto previsto dall'articolo 4 del decreto, "Qualora ve ne fossero i requisiti", cosa che al momento non pare essere il caso, non essendoci evidenze a oggi dei motivi particolari di sicurezza o di indici locali di criminalità richiesti dalla norma.
Per quanto riguarda il secondo quesito, "Quali siano le intenzioni rispetto all'istanza ricevuta dal Comune di Courmayeur", l'istanza, a cui fa riferimento, è stata - come riportato dall'interpellanza - rivolta, direi molto correttamente, al Comune, considerando che il Sindaco è allo stesso tempo l'autorità di pubblica sicurezza sul suo territorio e il datore di lavoro del personale della Polizia Locale.
Si tratta quindi di una competenza in generale in capo all'autorità sindacale che, nel caso specifico del Comune di Courmayeur, vi ha dato seguito recentemente, considerato che nel dicembre scorso il Consiglio comunale di Courmayeur ha deliberato in merito alla dotazione di armamento della Polizia Locale, inserendo in detta dotazione le bombolette spray urticante.
Questa modifica è stata ritenuta adeguata dal Comune di Courmayeur in ragione dei limitati interventi svolti sul territorio nel 2023, dei quali solo un paio riferiti all'ordine pubblico; del fatto che sul territorio non risultano esservi particolari attività criminali o malavitose; del fatto che non erano stati riscontrati episodi di aggressione o episodi di particolare violenza e della presenza sul territorio comunale di sedi delle forze di Polizia.
Va infatti ricordato che proprio il Traforo fa sì che a Courmayeur siano presenti la Polizia di frontiera, la Polizia stradale, la Guardia di finanza e, da qualche anno, anche l'Esercito per presidiare le vie di traffico internazionale del Monte Bianco, oltre alla stazione dei Carabinieri che sono operativi ogni giorno dell'anno e nell'arco delle 24 ore, non limitatamente all'orario diurno che caratterizza il normale servizio della Polizia Locale.
I reati di particolare rilievo denunciati - per quanto qui interessa, quali violenze, lesioni dolose, furti e rapine - avvengono e sono avvenuti principalmente in fascia serale notturna, pur intervenendo i militari, e in fascia diurna, ad esempio, sui sinistri stradali.
Presidente - Per la replica, il consigliere Restano a cui passo la parola.
Restano (RV) - Prendo atto della sua risposta. Come le ho detto, vista la segnalazione degli episodi e degli interventi effettuati su richiesta delle Forze dell'Ordine da parte della Polizia Locale, è chiaro ed evidente che devono ricorrere agli agenti della Polizia Locale di Courmayeur per sbrigare alcune situazioni, e questo è un dato di fatto ed è in contrasto con quanto da lei appena affermato.
La questione che mi pare più rilevante è che in Valle d'Aosta vi siano più pesi e più misure: abbiamo dei Comuni con un agente di Polizia Locale dotato di armamento e dei Comuni che, come le ho detto, in certi periodi dell'anno sfiorano oltre 30 mila persone di popolazione, quindi si immagini la città di Aosta senza la Polizia Locale.
Il rischio rimane latente e oggi lei è informato della situazione, ha fatto la scelta di risponderci lavandosene un poco le mani e, in caso di incidenti, avrà quantomeno, insieme al Sindaco, un poco di responsabilità: nel qual caso gli operatori della Polizia Locale, come è già avvenuto in altri Comuni, ritengano che per la loro incolumità sia necessario soprassedere a un intervento di pubblica sicurezza, qualcuno ne risponderà.
Loro di sicuro non commettono un reato perché chi di dovere non ha ritenuto opportuno dotarli di un presidio di sicurezza.
Lo spray al peperoncino oggigiorno non spaventa neanche la lepre bianca o la lepre variabile, quindi mi sembra un palliativo che, peraltro, è un anno che aspettano, quindi oltre che un palliativo, è pure una presa in giro.
Comunque noi vigileremo e vedremo cosa accadrà.