Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3960 du 19 septembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3960/XVI - Interpellanza: "Azioni volte ad evitare la disparità di trattamento tra i lavoratori inquadrati nelle stesse mansioni operanti nelle strutture socio-sanitarie del territorio e in quelle ospedaliere".

Bertin (Presidente) - Punto n. 62. Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Torniamo su un tema sovente dibattuto dai gruppi di minoranza, che è quello dei servizi socio-assistenziali. Una delibera di agosto andava a stanziare fondi rispetto alle strutture pubbliche da rimettere in sesto, quello che invece vogliamo evidenziare all'interno di quest'interpellanza è che, a parte la vetustà di alcuni edifici, sappiamo bene che i problemi riferiti alle strutture residenziali sono legati anche alla carenza del personale nella sanità e alla mancanza dei posti da destinare alle persone anziane e fragili: sappiamo benissimo esservi graduatorie infinite prima di poter entrare in una struttura.

Evidenziamo poi che in questi anni, rispetto al personale dei servizi socio-assistenziali, diverse iniziative sono state a lei rivolte, sia per cercare di risolvere alcune criticità, come quella dell'accertamento della lingua francese (che è stato posto anche dagli Enti locali per fare in modo che venga esteso quanto avviene già per medici infermieri); l'estensione dell'attrattività, che anche questa viene prevista per altre figure; la percezione dell'indennità di rischio da parte di tutte le strutture operanti sul territorio e non solo di alcune e il riconoscimento anche del lavoro usurante.

Proprio riferito a quest'ultimo punto, abbiamo colto con favore quanto portato dal deputato Manes il 23 luglio alla Camera dei Deputati, ossia un ordine del giorno che chiedeva l'inclusione della figura professionale delle OSS nell'elenco delle professioni usuranti.

Certo, un ordine del giorno sappiamo che vale poco, sappiamo anche che il problema non è solo riferito alle OSS ma anche alle infermiere, ma crediamo che questo sia comunque un primo passo.

A seguito proprio di quell'ordine del giorno e di quegli annunci che si sono susseguiti durante l'estate, vi è stata la presa di posizione delle sigle sindacali confederali, quindi CGIL, CISL, UIL e SAVT, che hanno evidenziato il problema dell'indennità di rischio negata rispetto ad alcuni datori di lavoro, quindi soffermandosi anche su tematiche più regionali non legate all'attività dello Stato, evidenziando quindi quella disparità di trattamento che più volte abbiamo evidenziato come gruppo.

C'è stata poi anche la presa di posizione dei Presidenti degli Ordini infermieristici del Piemonte e della Valle d'Aosta che hanno, dal canto loro, manifestato invece lo sconcerto per l'esclusione del lavoro usurante della professione infermieristica; sotto questo punto di vista esiste già un disegno di legge depositato in Senato proprio sulla richiesta del lavoro usurante, sia del personale infermieristico, che per quello dei operatori socio-sanitari.

Quello che noi chiediamo al Governo regionale, quindi a lei, assessore Marzi, è "Quali siano le intenzioni per evitare la disparità di trattamento tra i lavoratori inquadrati nelle medesime strutture del territorio, quelle ospedaliere, riferite sia per quello che riguarda gli infermieri, che gli operatori socio-sanitari".

"Se alla luce dell'ordine del giorno presentato dall'onorevole Manes e approvato dalla Camera, vi siano state poi delle interlocuzioni con i parlamentari valdostani per sollecitare al più presto una riforma per inserire la professione infermieristica e quella degli OSS tra i lavoratori usuranti" e "Se vi è intenzione di interpretare lo Statuto regionale e la nuova riforma sull'autonomia differenziata per anticipare lo Stato con percorsi di uscita agevolata per infermieri e OSS".

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Venendo alla domanda n. 1, il tema del trattamento diversificato delle figure professionali, in relazione ai diversi contesti lavorativi e i diversi datori di lavoro, è già stato esaminato in risposta a precedenti iniziative consiliari, così come lo è stato il tema dell'accertamento della lingua francese per il personale assimilabile al comparto regionale sul quale, come già chiarito, a oggi non è possibile introdurre un automatismo.

Proprio per assicurare i servizi assistenziali per gli anziani, la Giunta ha autorizzato invece apposite deroghe che hanno consentito agli Enti locali, dal 2020 a oggi, di dare risposte attese dal territorio nel reperimento di figure in possesso della qualifica di OSS.

Inoltre, i corsi avviati nell'anno hanno consentito a 29 persone di acquisire la qualifica di operatore socio-sanitario e ad altre 25 di sostenere l'esame entro la fine del corrente anno, con la prospettiva che nel prossimo triennio saranno avviati, e in parte conclusi, quattro percorsi formativi finanziati dal Fondo sociale europeo, per un numero importante per la formazione tra i 100 e i 120 OSS, il primo dei quali, tra l'altro, prenderà avvio entro quest'autunno, mentre il secondo dovrebbe iniziare tra dicembre 2024 e gennaio 2025.

Inoltre, sempre a ottobre, sosterranno l'esame per il conseguimento della qualifica OSS nove studenti del percorso integrativo scolastico provenienti dall'istituto tecnico professionale regionale Corrado Gex con indirizzo servizi socio-sanitari.

Il citato tema dell'indennità di rischio è anche stato affrontato da ultimo in occasione appunto dell'audizione dello scorso 15 luglio in II Commissione consiliare in occasione dell'esame della proposta di legge di prima variazione di bilancio 2024.

Riproponendo quanto nell'occasione già riferito, si ribadisce che l'argomento trova un'applicazione diversificata a seconda dei vari contesti di lavoro, proprio perché direttamente correlato alla valutazione del rischio che varia a sua volta in base ai luoghi e alle realtà lavorative.

Su questo tema infatti ogni Ente segue quanto previsto, sia nell'ambito dei contenuti del DVR, cioè il Documento di valutazione dei rischi, che delle disposizioni contrattuali che regolano i singoli settori rispetto alle mansioni e alle attività svolte dai lavoratori.

È pertanto normale che esistano trattamenti diversi in enti e settori diversi.

Per l'Azienda USL, il contratto collettivo nazionale del lavoro, sia per il personale del comparto sia relativamente alla dirigenza, definisce un unico rischio indennizzabile che trova disciplina nella cosiddetta indennità di rischio radiologico; essendo tale indennità di euro 103,29 stabilita in misura fissa per tutte le categorie esposte, non esiste quindi nessuna forma di disparità di trattamento dei lavori inquadrati nelle medesime mansioni, né tra le strutture del territorio né tra quelle ospedaliere né tra gli infermieri e operatori socio-sanitari, sicuramente non era questo l'oggetto del contendere ma era puntale rappresentare il tema.

Per quanto invece concerne gli enti del Comparto Unico, con riferimento alle figure da lei citate, il ragionamento è da restringersi alla figura professionale degli operatori socio-sanitari OSS, sui quali i rischi da valutare non si riferiscono a quello radiologico. Qui la materia è disciplinata dall'articolo 160 del Testo Unico delle disposizioni contrattuali economiche e normative delle categorie del Comparto Unico della Valle d'Aosta del 13 dicembre 2010, aggiornato il 31 maggio del 2023.

L'articolo 160 al comma 1 fissa l'indennità mensile da corrispondersi per il periodo di effettiva esposizione al rischio nella misura di 60 euro mensili.

Il comma 3 prevede che gli enti individuino, in sede di contrattazione integrativa decentrata e in armonia con le previsioni del DVR, cioè il Documento di valutazione dei rischi, le prestazioni di lavoro che comportano continue e dirette esposizioni a rischi pregiudizievoli per la salute e per l'integrità personale, assicurando comunque l'indennità di rischio già riconosciuta presso l'ente.

La materia - che è demandata quindi ai contenuti del DVR e alla contrattazione integrativa decentrata - è quindi di diretta competenza del datore di lavoro e delle sue interlocuzioni con le organizzazioni sindacali. Come previsto dal contratto, pertanto, l'individuazione delle prestazioni di lavoro per le quali è dovuta l'indennità di rischio è demandata alla contrattazione integrativa decentrata. È quindi possibile che, a seconda delle diverse contrattazioni, le indennità vedano diverse modalità di trattamento.

Si tratta pertanto di un ambito dove è corretto che i soggetti competenti agiscano nella piena autonomia organizzativa, gestionale, tecnica e amministrativa, senza che l'Amministrazione regionale intervenga impropriamente dall'esterno, imponendo correttivi senza avere titoli per farlo.

Venendo alla risposta alle domande n. 2 e 3, riguardo quindi al secondo e terzo quesito, informiamo che il dialogo e il confronto con i Parlamentari della nostra regione è regolare e costante e che condividiamo assolutamente l'ordine del giorno citato, così come condividiamo l'impegno annunciato dal nostro parlamentare con cui ha precisato che trattasi di un primo passo importante per tutte le professioni sanitarie e che quest'azione rappresenta un precedente fondamentale per il bene di tali figure professionali, aprendo la strada a un riconoscimento più ampio.

Va evidenziato - questo è importante dirlo - che il tema non è rimesso alla disciplina regionale per l'autonomia gestionale di cui sopra, bensì a quella statale, nonché a livello contrattuale con riferimento ai lavori usuranti e all'uscita anticipata agevolata dal mondo del lavoro, temi infatti che non sono prettamente attinenti alle competenze statutarie della nostra Regione.

La materia pensionistica non è una competenza statutaria e peraltro non pare rientrare neppure nelle competenze concorrenti del terzo comma dell'articolo 117 della Costituzione, tra le quali figura, al limite, la previdenza integrativa e complementare.

Le caratteristiche delle prestazioni lavorative trattate sono inoltre le medesime, in Valle d'Aosta come nel resto d'Italia.

Si ritiene pertanto che la scelta più ragionevole sia quella di seguire l'evoluzione normativa a livello nazionale per adeguarci tempestivamente con i più opportuni strumenti di recepimento a livello regionale, sperando e auspicando che quanto da lei richiamato, e dallo spirito di quest'iniziativa, venga riconosciuto rispetto a lavori così vitali per la nostra comunità e che, al tempo stesso, risultano essere usuranti.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Oggi potrei dire che ci piace fare lo scaricabarile... anche rispetto a questa tematica bisogna guardare i datori di lavoro, quindi, se hai la sfortuna di lavorare in un'Unité rispetto a un'altra, magari ti becchi l'indennità di rischio o no, se hai la fortuna di lavorare in un posto piuttosto che... al J.B. Festaz idem, quindi sotto questo punto di vista tutti gli OSS che sono all'interno del nostro territorio vivono continuamente queste disparità e noi qui, all'interno dell'Assise regionale, facciamo finta di nulla, come se non ci fosse una regia regionale, come se quelle micro non fossero in qualche modo anche un patrimonio della Regione, come se di quel personale ce ne interessasse veramente poco.

Io di questo atteggiamento, sinceramente, sono un po' stanca e un po' stufa.

Lo vedremo poi dallo studio che è stato annunciato per la fine dell'anno, capiremo dove si vuole andare rispetto alle nostre microcomunità, perché credo che come accade a me accadrà anche a tutti voi di ricevere le segnalazioni continue di persone che cercano d'inserire i propri anziani nelle microcomunità e non hanno possibilità di farlo, credo che lo abbiate in qualche modo anche voi.

Rispetto al passo importante di un ordine del giorno, io non so bene, ne abbiamo discusso anche ieri: è stato approvato un ordine del giorno sulla legge di bilancio che doveva destinare 400 mila euro alla Valle d'Aosta sul canile, quelli neanche sono arrivati, eppure era un ordine del giorno sul bilancio.

Sappiamo bene come funzionano anche i nostri ordini del giorno, quindi definire un passo importante un ordine del giorno che, peraltro, taglia tutta una categoria di lavoratori, credo che sia assolutamente limitante.

Dall'altra parte ribadiamo che, piuttosto che fare ordini del giorno, forse bisognerebbe cercare di sollecitare invece che le norme che ci sono e che sono depositate vadano avanti, oppure presentarne, perché sinceramente con gli ordini del giorno la nostra regione non andrà molto avanti.

Ricordo poi che c'è stata una mozione, credo del consigliere Restano, che parlava proprio di quegli operatori socio-sanitari con limitazioni che dovevano essere collocati in altri mansioni. Ecco, quello è l'esempio chiaro di cosa poi non è avvenuto e di cosa stiamo aspettando ancora oggi a distanza di lungo tempo.

Sotto questo punto di vista, forse, un'attenzione maggiore per quelle che lei giustamente ha detto essere figure importanti per la sanità valdostana ed evitare che queste... sì, vengono formate, perché conosco bene i dati, me li aveva già snocciolati la scorsa volta di quanta formazione, di quanto personale riusciamo a formare in Valle d'Aosta, peccato che poi altrettanto personale decida di andarsene via dalla Valle d'Aosta, e forse è su quello che dobbiamo puntare e forse è su quello che dobbiamo cercare di avere maggiore attrattività.