Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3958 du 19 septembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3958/XVI - Interpellanza: "Individuazione di una zona di sosta per animali vivi trasportati su gomma sul territorio regionale".

Bertin (Presidente) - Punto n. 60. Per illustrare l'interpellanza, la consigliera Foudraz.

Foudraz (LEGA VDA) - L'iniziativa che proponiamo oggi all'Aula, da parte del nostro gruppo consiliare, verte sostanzialmente sull'applicazione di un corretto protocollo, finalizzato al benessere degli animali, per quello che concerne il trasporto su gomma degli stessi.

Ogni giorno migliaia di animali destinati all'allevamento e alla macellazione sono trasportati sulle strade d'Europa. La nostra nazione rappresenta un importante crocevia di questo commercio, in quanto paese importatore e di transito verso altri paesi dell'Unione Europea o paesi terzi e in questo contesto la Valle d'Aosta, considerata carrefour d'Europe, ha un elevato transito di autoarticolati dediti a questa tipologia di trasporto di animali vivi attraverso i due trafori transalpini, del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.

Al fine di tutelare il benessere degli animali durante il trasporto, l'Unione Europea aveva emanato il regolamento 1/2005 che aveva cambiato radicalmente il quadro normativo precedente, prevedendo disposizioni più severe e restrittive.

Questo regolamento è stato seguito da ulteriori aggiornamenti normativi, sia a livello europeo che a livello di disposizioni nazionali.

Allo scopo di agevolare e uniformare l'attività di controllo da parte delle autorità a ciò deputate - siano esse autorità sanitarie competenti, come ad esempio i veterinari ufficiali, oppure gli organi di Polizia - è stato redatto da parte del Ministero della salute italiano un manuale che sintetizza le disposizioni legislative vigenti e il sistema sanzionatorio correlato e anche, quindi, le corrette modalità di comportamento da tenere durante il trasporto degli animali vivi.

Queste norme e comportamenti corretti si applicano al trasporto di animali vertebrati vivi - quali, ad esempio i mammiferi, gli uccelli, i rettili, gli anfibi e i pesci - e si applicano negli scambi tra gli Stati membri, nei trasporti nazionali e nei trasporti provenienti o destinati a paesi terzi. Non si applicano invece queste norme al trasporto che non sia in relazione a un'attività economica, ad esempio al trasporto di animali da compagnia a seguito del proprietario, oppure di cavalli per finalità non economiche.

Non si applicano al trasporto diretto verso cliniche o ambulatori veterinari o in provenienza dagli stessi, in base al parere di un veterinario; ovviamente ci deve essere l'accompagnamento di una certificazione veterinaria.

L'articolo 3 di questo regolamento che citavo prima recita che nessuno è autorizzato a trasportare o a far trasportare animali in condizioni tali da esporli a lesioni o sofferenze. Tale disposizione si ritiene pertanto violata quando il controllo evidenzia uno stato di malessere degli animali diagnosticato da un medico veterinario, il trasporto di animali non idonei al viaggio o l'utilizzo di veicoli non idonei per la specie trasportata o in stato di manutenzione scadente o con spazi e altezze insufficiente, oppure quando esista una manualità che potrebbe causare sofferenza o stati di agitazione.

Vi sono poi dei divieti di trasporto - che ora non sto a elencare perché sono veramente numerosi - che sostanzialmente riguardano le limitazioni delle età e della specie degli animali che si possono trasportare, così come ci sono appositi dettami che riguardano i requisiti che i mezzi di trasporto devono possedere per essere idonei all'uso, prescrizioni che concernono la pulizia, la disinfezione degli stessi, ma anche l'orario del periodo di viaggio, vale a dire il tempo impiegato per arrivare a destinazione.

Nel caso di violazione, l'autorità competente quindi dispone misure di emergenza volte a ripristinare in maniera sollecita le condizioni di benessere degli animali.

Tali misure devono essere proporzionate alle violazioni e i costi sono a carico del soggetto che le ha commesse. Tali azioni possono comprendere: il cambiamento del conducente o del guardiano; la riparazione temporanea del mezzo di trasporto in modo da evitare lesioni immediate agli animali; il trasferimento della partita o di parte di essa su un altro mezzo di trasporto; la restituzione degli animali al punto di partenza per la via più diretta o l'autorizzazione a far proseguire gli animali verso il luogo di destinazione per la via più diretta, se questo corrisponde maggiormente al benessere degli animali e, come ultimo punto, lo scaricamento degli animali e la loro adeguata sistemazione e cura fino a quando il problema non sia risolto.

È proprio su quest'ultimo punto che vorrei incentrare l'attenzione dell'Aula: in Valle d'Aosta non è presente una zona di sosta per animali vivi trasportati su gomma e non è da escludere la possibilità del verificarsi di dover trattenere, per eventuali controlli sanitari oppure amministrativi, gli stessi per un tempo che renderebbe necessaria l'applicazione di un corretto protocollo del benessere dell'animale trasportato, proprio in virtù del fatto che nella nostra regione transita un numero assai elevato di autotreni, anche appunto dedicati a questa tipologia di trasporto.

Sappiamo che sino al 16 dicembre il Traforo del Monte Bianco sarà chiuso per i lavori di manutenzione ormai programmati, quindi potremmo avere a disposizione oltre due mesi per eventualmente cercare di trovare una soluzione al fine di una corretta applicazione dei protocolli previsti per il benessere animale.

Per quanto io ho appena esposto, interrogo l'Assessore competente per conoscere se sia a conoscenza di questa problematica che ho evidenziato e se sia eventualmente intenzione dell'amministrazione regionale attivarsi al fine dell'individuazione di un'area congrua al soddisfacimento di queste eventuali necessità.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Collega Foudraz, dopo la sua iniziativa, rispetto alla prima domanda, "Se sia a conoscenza della problematica", adesso sì, ed è stato anche un interessante, sfaccettato tema.

I servizi competenti dell'Assessorato e dell'Azienda USL sono ovviamente a conoscenza della questione sulla quale si evidenzia che ovviamente il trasporto degli animali è una pratica ancora ampiamente diffusa all'interno dell'Unione Europea, anche se negli ultimi anni, per tutelare il benessere animale, la Corte europea sta intraprendendo una serie di attività al fine d'incoraggiare comportamenti sostenibili, quali ad esempio la promozione del trasporto di carni, anziché di animali vivi destinati alla macellazione, anche per mezzo d'incentivi a produttore, utenti e consumatori.

L'Italia però, per sopperire a carenze interne di mercato, importa per lo più bovini e suini. Il trasporto a livello commerciale degli animali vivi è disciplinato, a livello europeo, come richiamato dal regolamento 1/2005.

La durata dei viaggi è regolamentata in modo differenziato a seconda, come lei ha detto, della specie e della loro età.

I suini adulti, ad esempio, possono viaggiare per un massimo di 24 ore consecutive, mentre bovini, ovini, caprini ed equini domestici, dopo 14 ore di viaggio, devono riposare almeno un'ora senza necessità di essere scaricati per essere abbeverati e, se necessario, alimentati, e poi possono viaggiare per altre 14 ore.

Diverso è ancora il caso di vitelli, agnelli, capretti, maialini e puledri non svezzati che dopo 9 ore di viaggio devono avere invece un'ora di riposo per essere abbeverati e, se necessario, alimentati per poi poter viaggiare altre 9 ore.

Dopo il periodo complessivo massimo di viaggio, gli animali devono essere scaricati in luoghi deputati denominati appunto posti di controllo per essere alimentati, abbeverati e beneficiare di un periodo di riposo che cambia a seconda della specie e della tipologia.

Prima d'intraprendere il viaggio, il trasportatore deve programmare le soste e descrivere tutte le attività da intraprendere in caso di emergenza in un documento denominato documento di viaggio, o meglio, giornale di viaggio.

I posti di controllo devono rispettare i requisiti strutturali, gestionali e di personale previsti dal regolamento UE 1255/1997 e detti requisiti sono diversi e specifici a seconda della specie animale e della tipologia; ad esempio nel caso in cui debbano accogliere animali lattanti, quindi vitelli e agnelli, essi devono essere muniti di secchi appositi per poterli abbeverare e nel caso, invece, in cui debbano accogliere vacche in lattazione, esse devono all'occasione disporre di personale e attrezzature per poter essere munte.

Per ogni specifica categoria di animali che intende ed è in grado di gestire, ogni posto di controllo deve pertanto richiedere e ottenere l'approvazione dell'autorità sanitaria competente e il relativo numero di riconoscimento.

Gli Stati membri notificano alla Commissione Europea l'elenco dei posti di controllo approvati e si fa presente inoltre che i posti di controllo non sono strutture pubbliche, ma aziende gestite da privati e autorizzate dai servizi veterinari dell'Azienda USL: questo è fondamentale.

Seconda domanda: "Se sia intenzione dell'Amministrazione regionale attivarsi al fine dell'individuazione di un'area congrua al soddisfacimento di quest'eventuale necessità.

In Valle d'Aosta, come da lei richiamato, non sono presenti i posti di controllo, così come non ve ne sono nella vicina regione Piemonte, che ha circa 4 milioni e 600 mila abitanti e 8 milioni di animali.

Il posto di controllo più vicino alla nostra regione è situato a Montichiari di Brescia, può ospitare sino a 200 bovini adulti, 360 vitelli, 100 cavalli e 600 ovicaprini, ma non può ospitare animali che necessitano di essere munti o animali lattanti.

Si evidenzia che, almeno negli ultimi 15 anni, non vi è stata mai l'esigenza di utilizzare tali strutture. In caso di necessità, al fine di salvaguardare il benessere degli animali, questi sono trasferiti - se del caso - in vincolo fino al luogo di destinazione e viene fornita comunicazione al servizio veterinario territorialmente competente che effettua le verifiche sul benessere degli animali.

Inoltre, ogni qualvolta vengono effettuati dalle forze dell'ordine controlli a vario titolo sui trasporti degli animali vivi, nel caso debbano essere valutate le condizioni di benessere degli stessi, vengono coinvolti i veterinari della struttura ovviamente complessa, igiene e alimenti dell'Azienda USL della Valle d'Aosta.

Questi sono reperibili 24 ore su 24 e forniscono tutte le indicazioni utili per eseguire i controlli necessari nella massima tutela del benessere degli animali.

Il tempo occorrente ai controlli amministrativi o veterinari è considerato periodo di riposo per gli animali ed è registrato su un giornale di viaggio che abbiamo citato poc'anzi, per cui dopo tale periodo gli animali possono procedere verso il luogo di destinazione senza ulteriori soste, nel limite di quanto previsto, ovviamente, dalla norma che prima ho richiamato, considerato quanto sopra, e in particolare: 1) le specifiche richieste per autorizzare un posto di controllo o zona di sosta e 2) l'assenza di casistica, e quindi di reale necessità.

Ovviamente, qualora però una ditta privata volesse avviare tale attività, gli enti competenti sono a completa disposizione nel fornire supporto per ottenere le autorizzazioni necessarie, perché è naturalmente della libera iniziativa privata la scelta di valutare la sostenibilità di queste iniziative.

Presidente - Per la replica, consigliera Foudraz.

Foudraz (LEGA VDA) - Prendo atto della risposta che mi ha fornito però vorrei evidenziare che comunque lei mi ha riportato una casistica pari a zero, ma non è escluso che possano però verificarsi dei controlli che potrebbero far emergere delle violazioni al corretto comportamento, quelle ad esempio di autisti che magari hanno ore di guida in eccesso, quindi superiori ai limiti attualmente consentiti, oppure la mancanza di assicurazione del mezzo di trasporto, oppure ancora il superamento del carico trasportato.

Tutti questi comportamenti genererebbero la conseguenza di dover comunque trovare un'area idonea alla sosta e allo scarico degli animali, perché ci sarebbe comunque il fermo prolungato del mezzo.

Ho capito quello che mi ha detto, che comunque sarebbe di un'iniziativa privata, però comunque l'invito che possiamo fare come gruppo è quello magari di riflettere attentamente e di trovare un'area idonea al soddisfacimento di queste eventuali criticità che potrebbero comunque verificarsi, visto il notevole flusso di traffico, sostanzialmente di camion, nella nostra regione.