Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3956 du 19 septembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3956/XVI - Interpellanza: "Sterilizzazione degli aumenti determinati dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare, a valere sui canoni di locazione di alloggi ERP".

Bertin (Presidente) - Punto n. 58. Si è prenotato il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Portiamo all'attenzione dell'aula un tema che abbiamo dibattuto più volte ma che è diventato di strettissima attualità dopo una delibera che, purtroppo, ha visto la luce quest'estate e che ha aumentato i canoni di affitto degli alloggi di ERP.

Spero per lo meno che l'Assessore si sia informato del fatto che c'è stata quest'ondata di aumenti, un'ondata che ha risparmiato poche persone, che ovviamente non è arrivata in maniera uniforme: qualcuno ha avuto un aumento di poche decine di euro, spero - e me lo auguro, glielo dico prima, Assessore - che lei non ci dica qual è stato l'aumento medio per cercare di annacquare le cose, ma penso - e lo dico perché quest'Aula ne sia informata - che purtroppo aumenti ci sono stati e sono molto salati.

Faccio vedere prima ai miei colleghi una delle tante bollette che sono arrivate: come sapete ci sono otto mesi di pagamento a cui vengono aggiunte anche le spese dei consumi e quattro mesi in cui invece le case popolari pagano soltanto l'affitto puro e semplice.

Una delle tante bollette che mi è arrivata è questa, ovviamente è anonimizzata, ma potrete vedere qui che l'affitto è di 909 euro per una casa popolare.

Ora voi mettetevi nei panni di una persona che vive nella casa popolare, quindi per entrare doveva avere un Isee inferiore a 8 mila euro e mensilmente si trova a pagare 909 euro di affitto, questo soltanto per l'alloggio. Poi c'è l'affitto del box che sono euro 51,10, il posto auto interno euro 18 (posto auto peraltro anche indiviso, perché si è introdotta questa bella novità), e quindi il totale diciamo che non arriva a mille euro ma quasi. Figuratevi quando ci saranno anche le spese assieme, che legnata arriverà.

Come dicevamo, affitti che arrivano a mille euro al mese di case popolari e che sono stati determinati con la delibera di Giunta regionale che abbiamo citato nelle nostre premesse; una delibera di Giunta, la 932/2024, su cui io immagino già la sua difesa d'ufficio, Assessore, lei dirà che in realtà si è limitato l'aumento che ci poteva essere a soli "X"%, questo immagino che sarà quello che dirà lei, preconizzando; credo che questa sarà, in realtà, una difesa senza alcun costrutto, perché è vero che il valore OMI è aumentato di 1,8 ma è altrettanto vero che si poteva decidere di non aumentare gli affitti e di sterilizzarli, invece si è deciso di aumentarli dello 0,5, quindi 50 centesimi al metro quadro di aumenti.

Tutto questo evidentemente è un qualcosa che ci consente di dire che è chiaro che chi gestisce oggi l'ARER... e io temo e lo dico a sua discolpa, Assessore, io temo che lei non abbia in mano né un controllo, né una gestione, né probabilmente neanche un canale di comunicazione con l'ARER, perché io credo che lei sia troppo attento per immaginare - nel momento in cui arriva un anno che sicuramente sarà importante, soprattutto per lei - che lei accetti di buon grado e con il sorriso che si aumentino questi affitti in maniera indiscriminata.

Credo quindi che ci sia un grosso problema proprio con l'ARER, ARER che, purtroppo, l'abbiamo dimostrato più volte in quest'aula, non ha minimamente idea di quello che si deve fare e che, soprattutto, ha un approccio rispetto agli alloggi di gestione, come se fossero delle galline dalle uova d'oro: l'importante è riscuotere l'affitto, poco importa che la persona che vi sta dentro magari abbia delle difficoltà, sia una persona anziana, sia una persona con disabilità e che purtroppo non possa migliorare la propria situazione economica, in quanto riceve sempre la stessa identica somma di denaro ogni mese; mettiamoci nei panni, per esempio, di una persona con disabilità che percepisce 386 euro di accompagnamento e che poi si vede arrivare 900 o mille euro di affitto, questo soltanto per l'affitto, spese escluse.

È chiaro che non c'è nella maniera più completa un controllo e un'idea di quello che si dovrebbe fare.

In più, Assessore, spero che ci potrà aggiornare rispetto a questo: è ancora latitante quel famoso articolo 29 che abbiamo votato in quest'aula nell'ultima variazione di bilancio, dove si disponeva che ci fosse una morosità incolpevole differente con la quale si poteva andare a sostenere le famiglie che non rientravano in quella definizione restrittiva che lei aveva fatto di morosità incolpevole.

È stata fatta quindi questa legge e, a oggi, non abbiamo visto alcuna delibera che va a disciplinare in quali modalità e con quali soldi si può sostenere questo tipo di situazioni perché, per esempio, io ho incontrato purtroppo tante persone che ricadono esattamente in questa fattispecie.

Nelle curiosità che sono contenute nella delibera 932 - che, ripeto, aumenta gli affitti - c'è anche però un'ammissione, Assessore, che io ho apprezzato particolarmente e che ho voluto riportare nel testo di quest'interpellanza.

Lei dice che "L'aumento del canone si aggiunge a quello delle spese, in particolare quelle energetiche, aggiungendo un aggravio che in molti casi è già insostenibile".

Come non sottoscrivere queste parole? Peccato che queste parole vengano scritte proprio - e non parlo nello specifico di lei, ma in generale - da parte di una maggioranza e da parte di un'agenzia che ha avallato e, anzi, ha applicato con la forza, obbligando gli inquilini a dotarsi di un impianto di riscaldamento che ha fatto loro quadruplicare i costi mensili, e la cosa curiosa - glielo preconizzo e l'avviso, Assessore - è che molte persone, che sono state obbligate a collegarsi al teleriscaldamento, hanno detto: "Va beh, ci attacchiamo al teleriscaldamento ma non utilizziamolo, utilizziamo fonti alternative".

L'amara sorpresa è che il teleriscaldamento in quella maniera è molto differente dalla caldaia che avevano prima: con la caldaia che avevano prima, quando la accendevi e consumavi, spendevi e, se non la accendevi e non consumavi, non spendevi.

Adesso no, c'è il teleriscaldamento per tutto il condominio e, anche se tu passi l'inverno al freddo, hai comunque una quota di consumo che è comune a tutto il condominio che ti viene comunque in ogni caso assegnata.

Anche le persone che hanno deciso di limitare quei consumi, purtroppo, si trovano a pagare la quota, che è suddivisa in tutto il condominio e, dall'altra parte, anche la modalità di rifornimento energetico alternativo di cui hanno scelto di dotarsi, quindi oltre al danno, anche la beffa.

Noi ci permettiamo però di evidenziare, come lei sa io ho fatto una richiesta di accesso agli atti per capire come si possono valutare il calcolo mensile degli affitti, e le modalità; questo glielo dico perché molti utenti ci hanno chiesto aiuto perché né dalla delibera, né dalla legge purtroppo è molto chiaro e anche la formula semplificata che mi è stata inviata è obiettivamente molto complessa, soprattutto se non si ha dimestichezza con i numeri.

La cosa che però ho trovato interessante è stata quanto previsto nella legge precedente rispetto alla 3/2013, che è lo stesso meccanismo che, per esempio, adotta il Piemonte, e questo è un suggerimento che io le faccio, visto che siamo in fase di revisione della 3/2013, chissà se vedrà mai la luce.

Il sistema del Piemonte è molto semplice: c'è un sistema di suddivisione in fasce rispetto all'Isee - e non l'ISE, che oggi calcola un reddito molto più alto - e c'è una tabella semplicissima per cui, a seconda del tuo reddito, vieni inserito in una fascia dall'1 al 19 e tu hai un canone minimo che aumenta con l'aumentare del tuo reddito, per esempio, guardiamo la fascia massima, tu sai che il canone minimo della fascia massima, quindi la 19, è di 300 euro mensili.

Ma viene detta anche un'altra cosa: c'è un canone massimo rispetto al reddito, cioè tu non puoi pagare più di una percentuale riferita al tuo reddito.

Per esempio nella fascia massima - questa è quella che applica il Piemonte - il canone massimo che puoi applicare è pari al 20% del tuo reddito annuale, quindi tu non puoi pagare più del 20% del tuo reddito annuale.

È un sistema che ti permette di dire: "Io guadagno questo e io non vado oltre questo", perché evidentemente è centrato su quello che tu guadagni, non "Tu percepisci 386 euro al mese, ma te ne chiedo mille di affitto e se non ce la fai a pagare ti sbatto fuori, anche se sei una persona con disabilità".

A fronte quindi di tutto questo, con quest'interpellanza, Assessore, le chiediamo se sia intenzione sterilizzare gli aumenti determinati dall'OMI per non aggravare ulteriormente i costi a carico di famiglie già in condizioni di fragilità e se sia intenzione di adottare un sistema di calcolo diverso che tenga fissi un massimo percentuale, in base al reddito, mettendo un tetto ai possibili aumenti.

Presidente - Assessore Marzi per la risposta.

Marzi (SA) - Arriviamo subito alla delibera 932 dello scorso mese di agosto, e questa è una cosa interessante, collega Manfrin, ma capisco che, siccome lei ogni volta che rappresenta gli atti di Giunta li rappresenta come se fossero delle cose che capitano per caso, di fatto, nel caso specifico, quella delibera di Giunta è stata fatta in questa modalità proprio perché (e tra l'altro è richiamato nelle premesse, come da lei citato) bisognava intervenire secondo le disposizioni di legge che, adesso lo spiegherò, prendono in considerazione proprio gli aumenti OMI, che nel caso specifico riguardano in particolar modo alcune zone della città, perché gli aumenti OMI sono legati ad alcune zone della città: in particolar modo sono cresciuti in quella zona della città probabilmente perché quella è una zona che, di fatto, sta avendo un'espansione immobiliare. Quindi, di conseguenza, la 932 dell'agosto 2024 è stata fatta in quella modalità proprio perché si è voluto intervenire sui canoni.

Uscendo quindi fuori dalla diatriba "Lei non sa, lei non fa", se in Giunta ci siamo andati e l'atto l'ho portato io è perché in maniera anticipata sapevamo che c'era un problema e abbiamo fatto il massimo possibile per cercare d'intervenire. É proprio questo l'oggetto del contendere.

La 932 dello scorso mese di agosto è, di fatto, nata per contenere l'aumento dei canoni di locazione ERP per il periodo primo luglio 2024 fino al 30 giugno 2025, intervenendo quindi da subito a mitigare gli aumenti presenti.

Abbiamo infatti tenuto conto del fatto che i nuclei hanno sofferto e soffrono il generale aumento dei prezzi del consumo, in particolar modo per il settore energetico - come da lei richiamato - dovuto anche alla fine del mercato tutelato e al passaggio del mercato libero, che già comportano maggiori spese per la gestione della casa.

Inoltre abbiamo considerato, insieme al collega Sapinet, i disagi conseguenti ai lavori di efficientamento energetico in fase di conclusione e i lavori del programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare appena avviati.

I canoni di locazione alloggio ERP sono determinati dal prodotto tra la superficie dell'alloggio, il valore per euro al metro quadro determinato appunto dall'Osservatorio nazionale del mercato immobiliare, OMI, commisurato alla situazione economica del nucleo familiare assegnatario, cioè l'ISE.

Mi sento quindi di dire - senza voler assolutamente sapere il nome dell'assegnatario, ci sono più casi - che per fortuna, se è vero che esistono dei criteri ISE per accedere al mondo dell'edilizia residenziale pubblica, questi criteri ISE poi dopo, per fortuna, in molti casi aumentano perché alcuni nuclei familiari si affrancano socialmente e quindi arrivano ad avere una situazione familiare ed economica diversa e migliore rispetto a quando sono entrati nel mondo ERP - ci sono tanti nuclei per fortuna anche nel quartiere Cogne di Aosta - quindi di conseguenza hanno degli ISE più o meno normali, e, se questo viene applicato ai parametri che ho appena utilizzato, purtroppo gli affitti di riferimento assomigliano a quelli del mercato normale.

Questo è un criterio per il quale, tra l'altro, nel corso degli anni, si è anche spesso arrivati a proporre a chi aveva più di cinque anni di anzianità in termini di assegnazione di Edilizia Residenziale Pubblica anche la possibilità di affrancarsi definitivamente, diventando proprietario della casa popolare che inizialmente gli era stata assegnata. Questo è avvenuto proprio perché, per fortuna, socialmente è possibile che alcuni assegnatari di Edilizia Residenziale Pubblica nel corso degli anni arrivino ad avere delle situazioni patrimoniali che naturalmente non gli consentirebbero più di avere una casa di Edilizia Residenziale Pubblica ma, di fatto, l'applicazione di questi parametri fa sì, come nel caso che lei ha citato, che avendo un reddito più o meno normale, sentano di più questo tipo di aumenti.

È anche però vero che se fossero stati nel mercato privato non ci sarebbe stata una Giunta regionale che sarebbe intervenuta cercando di calmierare almeno questi aumenti legati all'OMI.

Pertanto, nel mese di luglio di ciascun anno, i canoni degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica vengono aggiornati con riferimento ai seguenti parametri:

1) l'attestazione Isee di ciascun nucleo, che quindi cambia;

2) il valore OMI del fabbricato;

3) la vetustà dell'alloggio.

In particolare, rispetto all'anno precedente, i valori di euro/metro quadro fissati al 31/12/23 da parte dell'OMI hanno fatto registrare un significativo aumento in alcune zone della città di Aosta, mentre in altre zone non hanno mostrato aumenti e in alcune aree addirittura diminuzioni.

I valori OMI sono anche legati a parametri legati alla compravendita nella zona di una determinata città, per cui possiamo immaginare che nelle zone nelle quali questi valori aumentano è perché si è registrata una maggiore compravendita su quella parte di città, quindi un maggior sviluppo economico del caso.

Inoltre è necessario sottolineare che la citata delibera 932 dello scorso mese di agosto agisce, come da lei richiamato, esclusivamente limitando gli aumenti nei casi in cui l'aumento OMI risulti superiore alla soglia di 0,5 euro a metro quadro.

Non è quindi corretto affermare che la delibera aumenta i canoni ERP nella misura massima di 0,5 euro al metro quadro, come tra l'altro da lei richiamato, infatti applicando questo meccanismo in soltanto una specifica zona di Aosta, quella che ospita di fatto quasi tutte le case popolari, siamo riusciti di fatto soltanto a limitare in termini di aumento.

Io credo di essere stato, rispetto a un tema che in parte conosco, il più serio possibile e sicuramente potrei adire la via di una risposta più a effetto, però mi limito semplicemente a dire quella al Consiglio e anche a lei.

In questo momento, in quest'Aula, tutti abbiamo un anno particolare di fronte, anche lei, come il sottoscritto.

Visto che mi ha detto che può darsi che io abbia interessi elettorali: assolutamente sì, legittimi peraltro, di fatto però, da un punto di vista reale, lo posso immaginare anche per lei, visto che di fatto riesce sempre a trovare il cavillo che cerca poi di trasformarsi in norma. Ci sono anche delle persone che sicuramente sanno che la Giunta si è riunita ad agosto su questo tema, prendendo atto di una cosa che conosceva e cercando di fare il meglio possibile ma, a differenza di quanto da lei rappresentato, non si poteva evitare di recepire gli aumenti OMI.

Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Vorrei dire subito, Assessore, che io non ho minimamente fatto alcun riferimento a impegni elettorali, ho detto che per lei sarebbe stato un anno particolare.

Se lei legge "Interessi elettorali" al di fuori di questo o in questa frase, allora forse lei probabilmente è già in clima di campagna elettorale, ma io ho detto solo che sarebbe stato un anno particolare.

Assessore, se lei ha particolari preoccupazioni o particolari impegni, buon per lei, noi invece pensiamo ad altro e pensiamo effettivamente a tutelare le persone, esattamente come lei non sta facendo, e le spiego perché. Perché lei ha detto che con questa delibera voi avete quasi abbassato addirittura l'OMI, avete abbassato questi canoni, in realtà io le leggo quello che c'è scritto nella delibera: "Delibera che i canoni stessi risultino aumentati per i valori eccedenti gli euro/metro quadro 0,5. A tal fine, per il periodo primo luglio 2024-30 giugno 2025, vengano applicati aumenti dei valori OMI nella misura massima di euro/metro quadro 0,5".

Questo è scritto nella sua delibera. Chi è che dice cose che non sono esatte? Io o lei? Se io leggo che voi aumentate i canoni, le cose che non sono esatte le dice lei.

La stupirò con un altro effetto speciale, Assessore: io non so perché lei abbia pensato immediatamente al Quartiere Cogne, ma il canone e l'affitto che le ho mostrato non è del Quartiere Cogne per esempio, ma la stupirò ancora di più, perché in realtà, visti i molteplici problemi del Quartiere Cogne tra rifiuti, cantieri... Tra l'altro ha fatto benissimo a far riferimento alle spese condominiali, perché noi abbiamo, per esempio al Quartiere Cogne, delle persone che pagano le spese condominiali, quindi sgombero neve, il verde, i posti auto, senza avere la neve, ma lasciamo stare, il verde non è fruibile perché ci sono cantieri ovunque, rifiuti ovunque, depositi di roba ovunque, non ci sono i posti auto perché è tutto bloccato e non può circolare nessuno se non i camion che stanno facendo le ristrutturazioni, spesso gli ascensori vengono utilizzati come montacarichi dagli operai e si rompono e le persone devono farsi le scale a piedi, alle luci spesso ci si attaccano gli operai e le usano come luci da cantiere, e intanto le paga il condominio. Tutto questo, però, chi lo paga? Le persone che sono lì, tanto sono ricchi possidenti e si possono vessare.

Allora io nel mio giro al Quartiere Cogne in realtà ho visto purtroppo delle realtà terribili, persone che hanno avuto un aumento da un mese all'altro di 100, 200, 250 euro, da un mese all'altro.

Io non so se lei vive in una casa di proprietà o vive in affitto, ma se il suo padrone di casa le aumentasse da un mese all'altro 200 euro di affitto, io probabilmente penso che lei avrebbe qualcosa da ridire, e così come anche le persone che vivono lì.

Lei ha detto che siete intervenuti per mitigare gli aumenti, ma gli aumenti non li avete mitigati, gli aumenti ci sono stati, punto. E lo sa perché glielo dico? Perché io ho riportato esattamente la vostra facoltà, cioè quello che potete fare perché la legge ve lo consente, ovvero la legge regionale 3/2013 dispone che "La Giunta regionale abbia la facoltà di determinare i canoni di locazione, comprese eventuali riduzioni"; non c'è alcun obbligo, voi potete disporre quello che ritenete più opportuno rispetto ai canoni. Se lei ritiene che si debbano aumentare i valori OMI o quant'altro, forse perché c'è un timore che ci sia un danno erariale se non si aumentano i valori OMI, i valori OMI si possono aumentare di un centesimo a metro quadro, non di 50 centesimi se eventualmente vuole.

Non lo avete fatto, quindi questa è l'ennesima conferma del fatto che non volete risolvere il problema e che ve ne state lavando le mani.

Io mi rendo conto, Assessore, che lei debba difendere la sua posizione, però obiettivamente è una posizione indifendibile, perché nel momento in cui una persona si rivolge all'ERP, è perché non ha i soldi per potersi permettere un alloggio di edilizia privata, e ce ne sono molti in questo momento.

Allora se io a una persona che non si può rivolgere al mercato privato faccio pagare un affitto di 500 o 600 euro e in più aggiungo anche le spese, allora obiettivamente la situazione diventa insostenibile.

Io glielo dico con tutto il cuore: c'è un lavoro che lei ha annunciato di rifacimento della 3/2013 e c'è questa tabella che c'era nella precedente legge del 95 -che viene utilizzata per esempio anche nel vicino Piemonte - che limita gli aumenti e ti dice qual è il canone minimo e qual è il canone massimo rispetto al reddito.

Bene, si applichi questa tabella e si limitino questi aumenti, perché la situazione è insostenibile.