Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3955 du 19 septembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3955/XVI - Interpellanza: "Strategie per risolvere le difficoltà della Sanità valdostana".

Bertin (Presidente) - Punto n. 57. Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Ritorniamo sull'interessante articolo/intervista del collega Barmasse del 30 luglio scorso, "Incentivi ai medici ospedalieri che rinunciano all'intramoenia", dove si è parlato anche della ricetta per risolvere le difficoltà della sanità pubblica. Il collega afferma di averla scritta sul Piano sanitario di proprio pugno - ma l'argomento non è ancora stato affrontato, anche se c'è l'intesa del suo gruppo e della maggioranza - e afferma che l'intramoenia deve essere una scelta del singolo, non si può eliminare perché è prevista a livello nazionale, ma il medico deve decidere se esercitare la libera professione nel pubblico oppure no. Se decide di sì, allora il suo stipendio sarà quello secondo il contratto nazionale, se invece la sua scelta è di essere un medico ospedaliero, soltanto nel settore pubblico, allora potrà avere degli incentivi. Ecco perché ci vuole una norma di attuazione.

Nel periodo delle vacanze estive, esattamente il 12 agosto, il neo Presidente dell'Union Valdôtaine, esprimendo la sua solidarietà ai sindacati delle professioni sanitarie, ha precisato: "Il est important d'établir des stratégies de long terme. À cet effet, l'Union Valdôtaine convoquera dans les plus brefs délais sa Commission santé, ouverte à toutes les professions du monde de la santé, afin d'instaurer un suivi régulier et constant du secteur sanitaire régionale et afin d'adopter des stratégies de long terme".

È chiaro che ci si chiede cosa ci sta a fare a questo punto, a fronte di queste dichiarazioni, un Piano della salute e del benessere sociale che ha visto impegnati tanti dirigenti, tecnici e componenti della politica per anni, per tanto tempo, quando poi dopo, in una brevissima dichiarazione - è vero, a sostegno dei dipendenti - si dice: "Adesso impegno la mia Commissione per vedere di monitorare il tutto e dare delle soluzioni a lungo termine", ma il Piano della salute e del benessere sociale non è una strategia di lungo termine? Mi sembra di sì.

Noi comunque apprezziamo l'impegno del Presidente dell'Union Valdôtaine e, come ho già avuto modo di dire in precedenza, la ricetta proposta dal collega Barmasse, che abbiamo già sostenuto nel precedente intervento; non possiamo fare a meno di rilevare che nell'intervento più politico del Presidente dell'Union Valdôtaine manca, purtroppo lo devo dire, lei, non è stato richiamato, forse perché si trattava di una discussione interna. Allora ci permettiamo noi di chiamarla in causa, Assessore, per conoscere se alla luce del contenuto del Piano che lei ha sostenuto e portato in quest'aula, ancorché predisposto da chi l'ha preceduto, ritiene ancora percorribili i consigli del consigliere Roberto Barmasse relativamente alla ricetta che ha proposto per risolvere le difficoltà della sanità pubblica e l'organizzazione del lavoro dei medici, con la scelta tra la libera professione e il servizio pubblico, o se invece è per la soluzione delle problematiche evidenziate dal Presidente dell'Union Valdôtaine, che ha una ricetta diversa di elaborare: una strategia a lungo termine, come annunciato.

Questo dobbiamo dirlo, dopo tantissimi anni, non me ne voglia, assessore Marzi, se la metto un poco da parte, ma tantissimi anni di gestione dell'Union Valdôtaine di un settore strategico come la sanità e, come dire, "Rifacciamo tutto, adesso ci sono io e la mia Commissione" - che forse ha gli stessi uomini nella Commissione che c'erano in precedenza - "E vediamo di cambiare le cose".

Vorremmo sapere qual è la sua opinione in merito.

Presidente - Per la risposta, l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Sin dal giorno del nostro insediamento, e in continuità, tutte le strutture dell'Assessorato sono state continuativamente impegnate nella realizzazione dei contenuti del Piano regionale per la salute e il benessere sociale. Abbiamo quindi proseguito nell'iter di condivisione e approvazione di quest'importante principale documento di programmazione regionale che tuttora rappresenta l'unico documento principe d'indirizzo strategico, politico e amministrativo sul quale si fonda la programmazione regionale in ambito sanitario, in integrazione con il sociale.

L'applicazione del Piano ha consentito di mantenere la specificità della regione, rispetto all'adeguamento necessario alle norme della programmazione nazionale - tra l'altro richiamato nel suo intervento finale di espressione di voto proprio in occasione della trattazione del PSBS - sulle quali l'autonomia della Regione ci permette di connaturare le modalità d'attuazione più idonee alle nostre esigenze territoriali.

Si rendeva pertanto urgente approvare il Piano - a distanza di dieci anni dall'ultimo che faceva riferimento al triennio 2011-2013 - nell'evidente necessità di dover colmare un divario di potenzialità di sviluppo e dei diritti di accesso alla salute, al benessere sociale e anche rispetto all'evolversi dei bisogni e del contesto dopo il periodo pandemico.

Così abbiamo fatto, nel solco della condivisione che nel Piano abbiamo garantito di mantenere anche per il futuro suo aggiornamento attraverso la costituzione di una cabina di regia per le funzioni in ambito sociale di competenza regionale, a composizione di rappresentanti regionali e di tutti gli attori coinvolti, in base ai temi trattati.

Il Piano infatti affronta e descrive le politiche del personale e la valorizzazione del capitale umano che - analizzando le criticità del servizio sanitario regionale, a partire dalla carenza di personale sanitario - contiene delle proposte operative in parte già attuate.

Il servizio sanitario valdostano presenta infatti peculiarità tali da risultare poco attraente e stimolante per i professionisti, soprattutto di area medica, che si trovano a operare in un contesto che presenta un numero di casi clinici e complessità non comparabili con altre realtà e avente poche possibilità di sviluppare la carriera professionale per le dimensioni delle strutture qui operanti.

La posizione di confine del territorio della regione facilita inoltre la fuga dei professionisti verso servizi sanitari più attraenti dal punto di vista sia clinico sia economico, come quello francese piuttosto e quello svizzero.

Come già rappresentato in risposta all'interpellanza 55 di oggi, continuiamo a procedere con gli approfondimenti necessari a valutare le migliori azioni per definire, a livello regionale, le soluzioni più efficaci per sostenere il nostro servizio sanitario regionale: saranno pertanto avviate attività di analisi e di valutazione per la definizione di un'eventuale norma di attuazione, come richiamato.

La Regione Autonoma Valle d'Aosta, nel rispetto infatti delle proprie competenze, ha già nel tempo attivato interventi per sostenere le competenze professionali degli operatori e la formazione del personale sanitario.

Ricordiamo: la legge regionale 11/17 per le disposizioni in materia di formazione specialistica dei medici veterinari e odontoiatri e di laureati non medici di area sanitaria, nonché la formazione universitaria tra le professioni sanitarie; la prosecuzione dei protocolli d'intesa con l'Università di Torino per i corsi di laurea che abbiamo già trattato in questi due giorni di Consiglio.

Di queste e di altre collaborazioni, tra l'altro, abbiamo avuto modo di conferire e di trattare con il collega Riboldi della Regione Piemonte.

Infine il Piano dispone di attivare, con la collaborazione dell'Azienda USL, ulteriori azioni finalizzate al recupero di professionisti sanitari.

Venendo all'ultima parte della sua interpellanza e anche a quanto richiamato, c'è un meraviglioso film dell'inizio degli anni 80, "Amici miei Atto II", nel quale il Servizio Torri, dopo aver cercato di tirar su la torre di Pisa, nell'occasione nella quale vengono chiesti i documenti a chi guidava il carro, risponde di fatto con una meravigliosa frase che è "Sii astuto come un cervo", per cui non chieda a un cervo che cosa vogliono fare le volpi.

Presidente - Per la replica, consigliere Restano.

Restano (GM) - Devo dire e ammettere che, in tre giorni di confronto sul Piano della salute e del benessere, lei ha risposto in maniera magnifica: lo ha difeso in tutte le maniere. Noi, con le nostre proposte e con i nostri interventi, non siamo riusciti a metterla minimamente in crisi, ma l'ha fatto il Presidente dell'Union Valdôtaine, perché - lei deve stare attento - perché nella sua frase, quando afferma che "Afin d'instaurer un suivi régulier et constant du secteur sanitaire régional", vi è l'ombra del commissariamento; è l'Assessorato ombra, quello che potrà proporre le soluzioni favolose per risolvere tutti i problemi.

Noi siamo preoccupati, perché vediamo una grande confusione nella sanità, finalmente avevamo convinto il collega Barmasse a venire un poco sulla nostra via, aveva ribadito la ricetta e ci ha pensato l'organo politico del Mouvement che forse, preso dall'euforia della nuova nomina, si è sentito improvvisamente esperto di sanità - dopo che l'aveva rifiutata tanto tempo fa - e ha dato la propria ricetta.

Noi seguiremo e andremo a monitorare con attenzione la questione, forse chiederò a qualche amico della sanità di formare un'ulteriore Commissione, così monitoreremo le cose e ci premureremo di fornire anche la nostra opinione ai tanti consigli che lei potrà ricevere.