Objet du Conseil n. 3951 du 19 septembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3951/XVI - Interpellanza: "Riqualificazione dell'area in località Marais nel Comune di Morgex".
Bertin (Presidente) - Punto n. 52. Consigliere Lucianaz, a lei la parola.
Lucianaz (RV) - Merci Président, déjà mon chef de groupe a parlé de l'aire de la sortie de l'autoroute de Morgex ; je suis dans le même lieu et je veux parler justement du Marais de Morgex. Donc, une aire abandonnée, presque totalement abandonnée, au bord d'une route importante qui monte à Courmayeur, une voie de communication internationale ; il y a, soit d'un côté, soit de l'autre, une quantité de, disons, de broussailles, de vert, qui n'est pas travaillé. Et bien, là, je vous parle d'une loi régionale de 1999, qui prévoyait une dépense de 7 millions et demi d'euros pour créer un écomusée dans cette aire, avec un parking, un crapauduc, des étangs, un centre récréatif didactique ...on a réalisé partiellement l'œuvre, on a créé un centre de recherche qui est en concession, si je rappelle bien, du Musée Régional des Sciences naturelles de Saint-Pierre.
On est encore là, on est encore là, l'aire n'est pas totalement utilisée ; je rappelle comme, dans les notes que j'ai données, qu'il y a un bois hydrophile, il y a la présence de plantes caractéristiques des terrains humides, donc l'aulne blanc, le saule, le peuplier, le rubus caesius, etcetera, etcetera...
C'est un marais avec Les Iles de Saint-Marcel qui est unique dans le monde des zones humides et donc des réserves naturelles, il y avait dans la même zone même une activité d'élevage de poissons, de truites, je ne sais pas bien où l'on est.
Voilà, je rappelle encore la présence du canard colvert, la gallinula chloropus ardea cinerea, c'est-à-dire l'airone cenerino, l'ardea purpurea, etcetera, etcetera... donc une aire assez importante pour ceux qui s'occupent de ces arguments.
Mes questions sont notées, vous les connaissez, vous me donnerez réponse ; ce que j'ai envie de connaître c'est plutôt le danger de l'installation des répéteurs de radio télécommunication qui, si j'ai bien compris, sont prévus même dans ces mêmes zones ; il y a des limitations pour les aspects environnementaux, mais je n'ai pas bien compris si il y a la possibilité d'installer, même dans ces zones assez difficiles, assez délicates, où il y a des oiseaux qui viennent nidifier dans leur passage sur les Alpes et, voilà, si vous savez me donner des réponses et des garanties qu'il n' y a pas de souci quant au point des installations de la radio télécommunication et des répéteurs.
Presidente - Assessore Sapinet per la risposta.
Sapinet (UV) - In base ai quesiti, un po' di storia. La riserva naturale Marais di Morgex-La Salle è stata istituita nel 1992, parte del sito Natura 2000 IT1203010 zona umida di Morgex, comprendente anche la vasta zona montuosa a monte della strada statale 26 collegata alla riserva naturale attraverso appunto dei corridoi ecologici, definiti dai canali e dai ruscelli.
Il valore naturalistico del Marais quale zona umida di piana alluvionale, rifugio per le numerose specie di uccelli migratori a ridosso delle Alpi, ha indotto l'amministrazione regionale a istituire questa riserva e successivamente il sito Natura 2000, appunto per assicurarne la tutela.
In base al primo quesito, il sito è oggettivamente sottoposto a importanti pressioni antropiche che sono dovute alla presenza della strada statale, della ferrovia, dell'impianto di estrazione inerti; nell'intento di assicurarne la tutela e promuoverne la valorizzazione, è stata approvata a fine 1999 la l.r. 47 recante: "Interventi per la valorizzazione del comprensorio del Marais nei comuni di Morgex e di La Salle".
In attuazione alla citata norma, si è provveduto a realizzare il centro di ricerca che oggi è sede operativa del museo regionale Scienze Naturali Efisio Noussan e la riqualificazione naturalistica della riserva naturale con la realizzazione di: percorsi di visita dedicati, capanni, passerelle e un facile accesso attraverso un marciapiede appositamente realizzato.
Altri interventi inizialmente previsti non sono stati realizzati per motivi tecnici, come nel caso delle interferenze con la rete ferroviaria per il sottopasso pedonale o per i motivi economici riconducibili non solo alle risorse necessarie per la realizzazione delle opere ma anche a valutazioni di ordine generale e anche immaginando poi futuri costi di gestione, come nel caso di un nuovo centro visite.
Soggetti economici operanti sul territorio, in particolare i titolari dell'impianto di troticoltura di Morgex, avevano inoltre espresso viva contrarietà agli interventi previsti nell'area ovest, quali il centro visita e il parcheggio, per il pericolo di danni alle sorgenti sottostanti che, presumibilmente, alimentano l'impianto e lo stabilimento ittico.
La manutenzione della riserva naturale è assicurata attraverso i periodici interventi che sono svolti da apposite ditte, alle quali viene affidato il servizio dall'Amministrazione regionale nel rispetto soprattutto delle esigenze ecologiche del sito, una riserva naturale non è un'area verde e la possibile presenza anche di erba alta non deve essere ricondotta a una mancata manutenzione o incuria quanto, piuttosto, a esigenze puntuale degli habitat e delle specie presenti nel sito; questo per fare riferimento a quanto lei ci illustra nelle premesse.
Il tutto è in coerenza con le misure di conservazione per le zone speciali di conservazione approvate recentemente con una delibera di Giunta regionale, la 916/2024.
Quest'anno le condizioni meteorologiche hanno determinato un ritardo nella fioritura e, conseguentemente, il taglio della vegetazione è stato quindi posticipato, come previsto da una gestione conservativa dell'habitat che prevede appunto il taglio dopo la fioritura della maggior parte delle specie fiorite per favorire anche le specie di lepidotteri presenti nell'area.
La gestione della riserva naturale e del sito Natura 2000 non può che essere quindi improntata agli indirizzi dettati dalle esigenze ecologiche, privilegiando sicuramente anche la fruizione dell'area, al fine di promuoverne la conoscenza e il suo valore naturalistico.
Riguardo al secondo quesito, la gestione del sito sarà assicurata con grande attenzione, un'attenzione che c'è e continua a esserci su quest'area come in altre riserve naturali, lo abbiamo visto e abbiamo in questo senso fatto delle azioni concrete.
Il disegno di rete ecologica regionale, che è in via di definizione, individua la riserva naturale che è posta lungo l'asse fluviale quale importante hot spot di biodiversità; per favorire tali funzioni, possono essere individuati interventi di miglioramento delle sponde dei canali e interventi di riqualificazione dei vecchi canali che oggi non vengono più utilizzati, proprio nell'ottica di migliorare la connettività ecologica del territorio nel suo complesso.
Riguardo poi al terzo quesito con il quale ha chiuso l'iniziativa, va detto che il quadro giuridico vigente è costituito dalla legge regionale n. 30/91 sulle aree protette e dalla legge regionale n. 8/07 (recepisce la direttiva 92/43 CE, nota come Direttiva Habitat), che forniscono adeguati strumenti per la tutela di questo sito e, in particolare, si ricorda, come previsto dalla legge regionale n. 8/07, l'obbligo di valutazione d'incidenza per qualsiasi intervento ricadente all'interno di questi siti, ivi compresa l'installazione d'impianti di radio telecomunicazioni come quelli che lei ha citato.
Questo dice la norma e questi sono i passaggi.
Presidente - Replica il consigliere Lucianaz.
Lucianaz (RV) - Io mi riferivo all'area nel suo complesso, in particolare parlo della zona di sinistra salendo, quindi quel grande piazzale che, se non sbaglio, è di proprietà regionale, che prevedeva addirittura tre attività commerciali quando quell'area funzionava bene; ora è in stato di totale abbandono e mi risulta che sia di proprietà regionale.
L'erba cresce, va bene, l'aspetto ecologico sappiamo quale può essere e se lei mi garantisce che ci sono una costante manutenzione e un costante controllo, va bene, lo prendiamo per buono.
L'aspetto antropico che sempre più caratterizzerà anche questa zona, ed è appunto il timore che le ho espresso al punto 3, naturalmente è legato alla diffusione - di cui più volta abbiamo sentito in quest'aula - che sarà massiccia di ripetitori, di trasmettitori per le radio telecomunicazioni. Ora noi sappiamo quanto l'ambiente biologico e animale in particolare è sensibile a questo tipo di smog, un inquinamento che preoccupa gli esseri umani e sicuramente può preoccupare gli animali anche se non si lamentano qui in aula.
Ho avuto la possibilità di porre la domanda al coordinatore responsabile dell'ambiente durante un incontro in Commissione e non mi ha certo escluso la possibilità di vedere installate anche in queste aree questi ripetitori.
Sicuramente quindi ci sarà da porre la massima attenzione nella speranza che l'attuale Governo regionale abbia un minimo di criterio, non solo ambientale, ma anche salutistico e non si abbandoni alla sfrenata idea economicistica, se volete.
Io mi fermerei qui però non ho ottenuto le risposte complete che si riferivano appunto a cosa si vuol fare di quest'area abbastanza grande, oltre a mantenere lo status quo dell'area naturale.
Probabilmente ritorneremo su quest'iniziativa.