Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3949 du 19 septembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3949/XVI - Interpellanza: "Attività di supporto fornito dalla Consigliera di parità ad iniziative legate all'evento Aosta Pride".

Bertin (Presidente) - Punto n. 50. Si è prenotato il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Comincio con il dire che quest'iniziativa riassumerà, purtroppo o per fortuna, alcune delle iniziative che abbiamo rilevato nella manifestazione denominata "Aosta Pride" in cui purtroppo campeggia anche il logo del Consigliere di parità e dell'Università della Valle d'Aosta.

Cominciamo con alcuni appuntamenti che appunto riportano questo logo; uno, per esempio, è dedicato a un evento che vede presente un esponente che si definisce drag queen.

Cominciamo con il dire che, come abbiamo detto più volte, abbiamo definito assolutamente esecrabile, oltre che vietato, chiedere e anche ottenere il patrocinio per iniziative che siano evidentemente politiche.

Parliamo quindi di quest'appuntamento del palinsesto che è denominato "Fabio Canino in Fiesta", che viene presentato sul sito - purtroppo ho dovuto anche leggere il sito dell'"Aosta Pride" - con la descrizione: "Porta in scena uno spettacolo spassoso in cui ci si diverte riflettendo sul mondo gay e su argomenti di attualità, dalla politica alla religione".

Queste tre cose assieme già mi preoccupano abbastanza, perché evidentemente parlano di propaganda politica.

Ad affiancare queste discussioni su politica e religione e, ovviamente, mondo gay, ci sarà tale Mariano Gallo, conosciuto con il nome di Priscilla, che si diletta in quello che l'Oxford languages (ho preso la definizione così almeno non può essere smentita) definisce: "artista generalmente omosessuale o transessuale che si esibisce in spettacoli di varietà travestito da donna, sfoggiando un trucco e un abbigliamento volutamente appariscenti, improntato a un'idea di femminilità eccessiva e talvolta parodica".

Questo soggetto è salito recentemente agli onori delle cronache perché acceso sostenitore del programma europeo di Erasmus "DragTivism Jr", ovvero l'ennesimo indottrinamento gender promosso a spese dei contribuenti europei dalla mitica Unione Europea.

Come sappiamo, diversi partiti, in primis ovviamente la Lega, hanno protestato vivacemente con quest'iniziativa e il soggetto in questione ha pensato bene, di concerto con un partito politico che si chiama "Possibile", di lanciare una campagna per promuovere in Italia quest'assurdità; la sua presenza sul palco quindi è evidentemente politicizzata e volta a sostenere questa propaganda e lì compare il logo tanto del Consigliere di parità che dell'Università della Valle d'Aosta.

Passiamo invece alle consuete fiabe di personaggi che abbiamo, purtroppo, cominciato a conoscere. Sembra già abbastanza quello che abbiamo appena visto ma, in realtà, siamo solo all'inizio. Fra le molte attività che verranno sostenute, con tanto di patrocinio, troviamo una riedizione delle fiabe trans denominata "Che genere di fiabe?" dove, come già fatto, si cercherà d'inculcare in bambini di 6-10 anni l'idea che non si nasce uomini o donne e che i ruoli delle fiabe siano sbagliati, e a questo proposito infatti viene annunciato un laboratorio ludico espressivo per "Bimba e" da 6 ai 10 anni, nei quali, attraverso letture animate e - sentite bene - posizioni yoga e improvvisazioni teatrali, i bambini e le bambine impareranno a esplorare, riconoscere e rielaborare creativamente i ruoli tradizionali delle fiabe.

Mi auguro che nessun genitore si faccia ovviamente convincere nel gettare un bambino così piccolo tra posizioni yoga e propaganda gender, tutto ovviamente sempre con il supporto di Consigliere di parità e Università della Valle d'Aosta.

Arriviamo però poi al top, alla chicca la potrei definire, ovvero il poliedrico artista Immanuel Casto, di cui è assolutamente necessario leggervi il curriculum. Abbiamo inserito un pezzo nell'interpellanza ma vi assicuro che è molto più ampio di così.

Cominciamo con varie produzioni con cui si è dilettato quest'artista: nel 2006 pubblica il videoclip di "Che bella la cappella", brano dai doppi sensi religioso-erotici, nello stesso periodo ha partecipato a trasmissioni radiofoniche on-line e realizzato l'album Feel the Porn Groove caratterizzato da una musica dance per accompagnare testi espliciti riguardanti il sesso, pratiche sessuali estreme e prostituzione, tutto questo tra l'altro è sulla pagina di Wikipedia, non mi invento niente.

Nel 2012 ha ideato il gioco di carte "Squillo", nel quale i partecipanti si debbono immedesimare in sfruttatori dediti allo spaccio e al sesso estremo.

Giova ricordare che durante la prevendita, prima che il gioco venisse distribuito, il 9 ottobre 2012 la senatrice Emanuela Baio Dossi, ritenendo che il gioco promuovesse la mercificazione del corpo femminile, l'uso di eroina, di antidepressivi e pratiche sessuali disumane, ne ha chiesto la rimozione dal mercato in una seduta parlamentare, preciso che la Senatrice è del PD, quindi non abbiamo a che fare con bacchettoni di Destra.

Il 13 settembre 2013 Immanuel Casto pubblica il suo secondo album in studio "Freak & Chic", promosso dai singoli Tropicanal, Sexual Navigator e Sognando Cracovia.

Ho tratto un piccolo brano della canzone Tropicanal che dice: "Alle Hawaii prima lo prendi e poi lo dai, giunge dalla costa un ritmo pederasta, Tropicanal Tropicanal".

Sottolineo che la nostra regione, come ha rilevato Il Sole 24 Ore, risulta essere prima in Italia nel poco invidiabile reato di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, abbiamo anche fatto delle iniziative, come ricorda il collega Perron, proprio sul tema.

Il 22 giugno 2015 è uscito il singolo Deepthroat Revolution, seguito a settembre dall'album "Da grande sarai frocio", purtroppo si intitola così, io vi leggo i titoli.

Essi hanno anticipato il terzo album in studio, "The Pink Album", pubblicato il 25 settembre; dall'album è stato estratto anche il singolo Alphabet of Love il cui video è stato realizzato in collaborazione con PornHub.

Vi leggo anche qui un piccolo brano di questa canzone: "Da grande sarai frocio ma tanto gay è bello, dai libero sfogo a quell'istinto ricchioncello, da grande andrà meglio ma tu ancora non lo sai, piccolo uranista non fermarti mai", questo è l'artista poliedrico.

Ma veniamo a una vera chicca, cioè quello pubblicato più recentemente, a giugno 2022, il quarto album intitolato "Malcostume" che contiene anche il pregevole brano - so che i colleghi di Sinistra lo apprezzeranno particolarmente - "Amore ariano", che dice in una delle tante strofe: "Noi biondi siamo i migliori, a tutti siamo superiori, con gli occhi azzurri siamo super, lo diceva anche il Führer. Non c'è specchio che rifletta quanto la tua razza eletta, coca bianca e botta after, nero slave e bianco master". Questa è una delle strofe che si susseguono in questa canzone, ma ci sono veramente dei pezzi da antologia. "La tua cultura da oratorio sogna il forno crematorio, tu fai shopping alla PAM mentre sogni il Ku Klux Klan", questo è un altro pezzo di questa bella canzoncina.

Ovviamente questo soggetto si esibisce con il patrocinio del Consigliere di parità e dell'Università della Valle d'Aosta e quindi vi è un avvallo anche di un pezzo della Regione.

Su tutti questi eventi che presentano questo logo, e quindi questa condivisione, abbiamo fatto una piccola ricerca.

Per quanto riguarda - e non è un caso che mi risponda l'assessore Bertschy - il caso del Consigliere di parità, abbiamo scoperto che il Consigliere di parità, come specificato dall'articolo 14 della l.r. 53/2009, ha solo due funzioni:

la prima è la promozione, il controllo e l'attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e di non discriminazione tra uomini e donne nel lavoro, in particolare tutti quelli attribuitile ai sensi del decreto legislativo 198/06 e della legge in materia lavorativa, viene scritto più volte, così come referente dei comitati per le pari opportunità, ma sempre in materia di lavoro, quindi è un incarico esclusivamente legato al lavoro.

Ovviamente su tutte queste funzioni vediamo con difficoltà un addentellato su cui mettere patrocini, al netto delle materie su cui si è messo il patrocinio.

Lo stesso discorso vale anche per l'Università della Valle d'Aosta, il cui regolamento precisa che "La concessione del patrocinio non è rilasciata per iniziative palesemente non coincidenti e in conflitto con le finalità dell'Università, per attività o scopi o finalità commerciali prevalenti ed esclusivi, anche indiretti, per iniziative promosse da sindacati, partiti e movimenti politici, inoltre il patrocinio è escluso per gli eventi promossi da organizzatori che rappresentano categorie o forze sociali, nonché dagli ordini e collegi professionali ai fini di promozione o proselitismo o per il finanziamento della propria struttura organizzativa".

Si noti bene che in presenza di cause o motivi che possano pregiudicare il nome, l'immagine, il decoro e la reputazione dell'Università della Valle d'Aosta, la stessa può revocare insindacabilmente il patrocinio, e credo che ci troviamo esattamente in questa condizione.

Al netto quindi di tutto quello che le ho esposto, Assessore, con la presente interpellanza le chiediamo "Se intenda spiegare in cosa consiste il supporto fornito dal Consigliere di parità alle iniziative sopra richiamate"; "Se il Governo regionale condivida le iniziative supportate e patrocinate dal Consigliere di parità e dall'Università della Valle d'Aosta" e "Se il supporto e il patrocinio ad attività politicamente orientate o a personalità che, fra le altre cose, hanno sviluppato un preciso stile musicale, definendolo "Porn Groove" con collaborazioni con siti pornografici, rientri nella mission istituzionale dei soggetti che lo hanno concesso.

Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - Oggi è una giornata interessante, si passa su più temi e la presentazione in questo caso va oltre a quella che può essere la risposta che il Governo, attraverso l'Assessore - che però rappresenta in questo caso anche chi è all'interno del Consiglio e dell'Università - può formulare, e non vorrei neanche sviare dalle responsabilità, nel senso che noi, maggioranza e Governo, siamo pienamente convinti che le persone debbano poter esprimere liberamente le proprie opinioni e agire con la piena libertà nella nostra società ed essere tutti tutelati nell'affrontare la vita e gli impegni di tutti i giorni.

Lei ha fatto bene a ricordare quali sono le competenze che la legge assegna all'articolo 14, io ricordo anche l'autonomia con la quale poi la Consigliera può agire; nel rispondere riporterò la risposta che la Consigliera mi ha chiesto di leggere in aula, e che quindi io leggerò per come è scritto. Vi invito fin d'ora, invece, come Consiglio regionale - non l'ha citato ma immagino che sia un articolo che ha letto - a utilizzare l'articolo 22 per iniziare anche un lavoro di confronto con la Consigliera.

L'articolo 22 al comma 1 dice che la Consigliera regionale di parità, entro il primo marzo di ogni anno, presenta una relazione sull'attività svolta al Presidente della Regione e alla Commissione consiliare competente per materia.

In questa relazione io credo che ci saranno, almeno per quest'anno, tutte le informazioni anche riguardo a questa iniziativa che la Consigliera ha assunto, di modo che si possa avere un'interlocuzione diretta, perché - se permettete - non è neanche così semplice parlare per conto di un organo ormai costituito ufficialmente, che ha la sua autonomia di gestione, che opera le sue scelte e su queste scelte poi si assume completamente le sue responsabilità.

Per quanto riguarda la prima domanda, quindi "Se intenda spiegare in che cosa consista il supporto fornito dal Consigliere di parità alle iniziative sopra richiamate", nel richiamare l'articolo 15 e l'articolo 24, l'articolo 24 dice: "Nell'ambito del programma annuale di attività della relativa previsione di spesa, la Consigliera regionale di parità gode di autonomia funzionale", nel rispondere la Consigliera mi chiede di leggere e riferisce: "Ho manifestato il mio apprezzamento per un'iniziativa di sicuro interesse generale, che si concretizza in una serie di eventi musicali, artistici, cinematografici e teatrali, nonché in una serie di conferenze volte a promuovere la cultura dell'inclusione sociale e a sensibilizzare la comunità locale sui temi della lotta alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale, sull'identità, sull'espressione di genere degli individui, e sul riconoscimento dei diritti fondamentali di tutti gli individui, al fine di garantire il pieno sviluppo della personalità. Ho ritenuto che l'iniziativa "Aosta Pride 2024" deve perciò essere qualificata come attività d'inclusione sociale, di promozione culturale dei rifiuti di ogni discriminazione, per cui il mio patrocinio alla stessa concesso si rileva coerente con le mie finalità istituzionali e, in particolare, la promozione dell'attuazione delle politiche di pari opportunità da parte dei soggetti pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro e la diffusione della conoscenza dello scambio di buone prassi, attività d'informazione e formazione culturale sui problemi delle pari opportunità e sulle varie forme di discriminazioni, come da decreto legislativo n. 198/2006, "Codice delle pari opportunità tra uomo e donna", a norma dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005 n. 246".

"Se il Governo regionale condivida le iniziative supportate e patrocinate dal Consigliere di parità e dall'Università della Valle d'Aosta": noi condividiamo tutto quello che si opera all'interno delle competenze della Consigliera, soprattutto quando si tratta di lotta alla discriminazione e soprattutto, come ho detto in premessa, ha una piena azione rispetto alla libertà individuale, che sia di ogni tipo, pertanto non compete al Governo in questo caso esprimere delle valutazioni su un'attività che sia l'Università della Valle d'Aosta che il Consigliere di parità hanno svolto con la piena autonomia del loro agire.

"Se il supporto e il patrocinio ad attività politicamente orientate o a personalità che, fra le altre cose, hanno sviluppato un preciso stile musicale definendolo, come lei ha ben detto, con collaborazioni con siti pornografici, rientri nella mission istituzionale dei soggetti che lo hanno concesso": la Consigliera riferisce quanto segue: "Il mio supporto consiste nel sostenere, a livello di promozione, sui canali alcune delle iniziative previste dal Pride 2024 e nel supportare il Comitato organizzatore per alcuni eventi attraverso la società che gestisce il servizio di comunicazione eventi dell'ufficio di Consigliera di parità.

In merito alla concessione del patrocinio, evidenzio come il patrocinio delle pubbliche Amministrazioni consista in una manifestazione di apprezzamento ideale che esse esprimono nei riguardi d'iniziative ed eventi d'interesse per la comunità di riferimento, i cui contenuti e finalità siano pertinenti rispetto alla realizzazione delle proprie finalità istituzionali".

Questo è quanto, poi ci sono una serie di approfondimenti che posso anche fornire ma diventa una risposta molto lunga.

Io quindi tornando alla premessa iniziale inviterei - anche per avere modo di un confronto più approfondito - in qualche maniera a creare le condizioni perché questa relazione che la Consigliera deve inviare, oltre che al Presidente, alla Commissione consiliare competente per materia, quindi immagino la Quinta, possa essere oggetto di una valutazione successiva, anche rispetto a tutta una serie di approfondimenti di dettaglio che lei ha fornito in aula.

Presidente - Per la replica, consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, intanto la ringrazio per la risposta, non credo di aver travalicato il contenuto dell'interpellanza, perché io le ho puntualmente elencato tutti i successi o il tipo di eventi che sarebbero stati presenti, ho aggiunto dei dettagli tanto per farle comprendere che tipo di artisti siano stati invitati, quindi io credo che tutte le premesse abbiano evidenziato quello a cui è stato fornito patrocinio.

Il problema è duplice, in primis lei, per interposta persona, risponde: "Il Consigliere di parità ci dice che ha fornito un patrocinio, ha messo un logo", sembra dire così; in realtà, se lei va sul sito - e per fortuna, finita quest'iniziativa, potrò anche non andarci più - ci sono delle differenze, perché c'è scritto che, tra i partner istituzionali, il Comune di Aosta - che per esempio mette 10 mila euro, questo lo sappiamo perché abbiamo la delibera - e il Consigliere di parità danno supporto e patrocinio, che sono due cose diverse; poi c'è il patrocinio di CELVA e Università della Valle d'Aosta e poi c'è il contributo di Film Commission e Sistema di accoglienza e integrazione, che immagino che con il Gay Pride c'entri come i cavoli a merenda, ma tant'è.

Patrocinio e supporto sono due cose diverse, quindi qui non si capisce se sono stati dati dei soldi - perché il Comune di Aosta ha dato dei soldi - e sarebbe interessante capire se sono stati dati dei soldi da parte del Consigliere di parità a questa manifestazione.

Quello che trovo più grave però è che - giustamente lei ha detto che i compiti del Consigliere di parità sono quelli che io ho descritto - il problema è che il Consigliere di parità (come ho detto prima ed è per questo che risponde lei) si muove nell'ambito del lavoro, le sue deleghe sono limitate al mondo del lavoro, e qui di lavoro non si parla, si parla di artisti che come lavoro scrivono canzoni orripilanti, con messaggi osceni, che fabbricano giochi di cui è stata fatta anche richiesta di ritiro da parte dei Senatori del PD - che è tutto dire penso - e quindi io trovo che a tutto questo non ci si possa sottrarre. La domanda sulla condivisione o meno è apposita, perché io sapevo che lei avrebbe voluto riportare soltanto le dichiarazioni del soggetto in questione, ma non ci si può sottrarre a immaginare che una cosa di questo tipo, che viene perpetrata non soltanto con soldi pubblici e negli spazi pubblici con tanto di logo, ma addirittura viene distribuita ai bambini, bambini molto piccoli, obiettivamente deve avere una presa di posizione, perché altrimenti quello che io leggo su un cartellone di un manifesto è "Consigliere di parità della Regione Autonoma Valle d'Aosta, Università della Regione Autonoma Valle d'Aosta".

C'è purtroppo, evidentemente, un qualcosa che fa immaginare che ci sia una condivisione da parte della nostra Regione, e questo è profondamente sbagliato per i contenuti, per i modi e soprattutto per il fatto che qualcuno cerca di fare propaganda e, in una maniera o in un'altra, ottiene anche del sostegno, quindi a maggior ragione in questo momento bisognerebbe evidenziare il fatto che non si può permettere che si faccia propaganda di questo tipo, addirittura con il patrocinio della nostra Regione.

Lascio il tempo restante al collega Perron.

Presidente - Per il minuto restante, consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Ovviamente non c'è più tempo per dire altro, voglio soltanto aggiungere che già una volta abbiamo portato in Consiglio il tema con il film di Mario Mieli fatto alla Cittadella, un film che ha preso più di 100 mila euro, che si chiamava "Gli anni amari. Mario Mieli un eroe del Movimento LGBTQ" che ha preso soldi dalla Regione Emilia Romagna e dalla Regione Puglia, presentato alla Cittadella. Mario Mieli è un pensatore che sostiene apertamente la liceità della pedofilia, esplicitamente.

Questo c'è, abbiamo fatto il film alla Cittadella, benissimo: ora su questo testo c'è poco da dire, libertà artistica, uno può dire tutto quello che vuole, io sono assolutamente a favore per la libertà artistica, ma qua stiamo parlando di qualcuno che viene e prende dei soldi pubblici.

C'è un clima di sessualizzazione dei minori, che vi piaccia o meno questo è, che direttamente o indirettamente favorisce l'accettazione culturale del sesso con i minori.

Queste cose personalmente le ho sviscerate molto bene in alcuni studi che ho fatto, ma li porterò fuori, qui non c'è tempo, ma chi si rende responsabile di spalancare le porte a queste cose deve prendersi la responsabilità totale.

Sappiate che con queste cose voi state contribuendo; quando l'ente pubblico spalanca le porte sotterranea a questa mentalità folle, si rende implicitamente responsabile.

A tutti quanti la scelta e poi le responsabilità.