Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3948 du 19 septembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3948/XVI - Interpellanza: "Revisione della l.r. 9/1992 in materia di esercizio ad uso pubblico di piste da sci alla luce delle proteste e dei contenziosi esistenti".

Bertin (Presidente) - Punto n. 49. Consigliera Minelli per illustrare l'interpellanza, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - A inizio agosto abbiamo appreso dagli organi d'informazione che la Corte Civile d'Appello di Torino ha accolto le richieste di alcune famiglie proprietarie di terreni che avevano intentato causa alla società Monterosa nella 2019, quindi ben cinque anni fa, per il mancato rispetto dei contratti relativi all'utilizzo di questi terreni per piste e impianti sciistici nella stagione invernale.

In sostanza, la sentenza della Corte, risalente al primo agosto, stabilisce che i contratti tra i proprietari e l'azienda sono a oggi validi ed efficaci.

La società è quindi stata condannata a versare la somma di circa 300 mila euro ai proprietari dei terreni per i corrispettivi arretrati e per le spese sostenute durante il procedimento.

L'agenzia ANSA dell'8 agosto scorso afferma che la sentenza ha stabilito, cito quello che c'è scritto, "il principio che anche i terreni hanno un impatto fondamentale sul turismo in zona e sull'indotto, favorendo lo sviluppo economico dei territori, impatto che deve venire riconosciuto ed equamente compensato da parte delle società che gestiscono gli impianti". Poi aggiunge che "La Corte d'Appello ha così scongiurato l'esproprio dei terreni da parte della Regione, ora la situazione dovrà essere regolarizzata in vista della prossima stagione invernale".

Ora che sia stato scongiurato l'esproprio non lo so, questo è quello che leggo, però questo tema dei contratti ricordo che è stato ampiamente affrontato nel 2019, in particolare nella seduta della IV Commissione del 3 maggio 2019, trasmessa in streaming su espressa richiesta del Presidente di Monterosa S.p.A..

Dico per inciso che nell'interpellanza ho fatto un errore, l'ho indicato come amministratore delegato, ma quello è il suo ruolo attuale, prima era Presidente, e sappiamo che il grande cambiamento che è stato operato ai vertici dal Governo di allora è stato questo: da Presidente ad amministratore delegato.

I Consiglieri che erano presenti - e che sono ancora oggi qui, mi pare di contarne sette in aula - lo ricorderanno bene, credo che in particolare lo ricordi il collega Sammaritani che, come me, era intervenuto sull'argomento, apportando degli utili elementi alla discussione con la competenza che gli deriva dalla sua professione di avvocato.

Da parte mia, più semplicemente, avevo fatto presente che la decisione della società di soprassedere al pagamento di quanto previsto dai contratti in essere avrebbe prodotto verosimilmente un'azione legale da parte dei proprietari dei terreni, con delle conseguenze immaginabili e onerose dal punto di vista economico per la società, ma ovviamente anche per la Regione, in quanto socio di maggioranza, e ricordo che la Monterosa è controllata per il 94,57%, quindi, in soldoni, possiamo dire che si tratta poi alla fine di soldi della Regione.

L'allora Presidente di Monterosa aveva dichiarato come i contratti in questione fossero alquanto discutibili, come si pretendessero cifre esorbitanti, arrivando poi anche a ipotizzare, e ne avevamo discusso, una sorta di traffico illecito attraverso la vendita di skipass ricevuti dai proprietari dei terreni in alcuni casi al posto dei compensi in denaro.

Quella seduta di Commissione, una delle pochissime di quella legislatura a essere trasmessa in streaming, l'altra lo ricordo era quella con il professor Florenzano su CVA - ora invece con CVA utilizziamo la modalità segreta escludendo anche i Consiglieri che non fanno parte della IV Commissione (ma questo è un altro discorso) - e in quella seduta erano state affrontate molte altre questioni, oltre a quella dei contratti; aveva richiesto ben sei ore, dalle ore 09:00 alle ore 14:50. C'è un verbale di 91 pagine che vi invito a rileggere perché è molto interessante, anche a proposito di altre questioni che sono a oggi ancora molto attuali.

È comunque possibile rendersi conto nella lettura che sull'aspetto dei contratti, che è quello che affronta quest'interpellanza, certe valutazioni, certe considerazioni che avevamo fatto come Consiglieri erano state liquidate molto sbrigativamente, direi anche con una certa sicumera, poi però si sono puntualmente verificate.

Con queste premesse, quello che chiediamo adesso al Governo è di sapere in quante cause è o è stata impegnata la società Monterosa negli ultimi dieci anni; se non si ritiene opportuno invitare la società che, come dicevo, è una controllata regionale al 94,57%, a un atteggiamento meno conflittuale e di maggior dialogo nei confronti dei proprietari dei terreni su cui insistono piste e infrastrutture; se ritiene che la società Monterosa dovrebbe risarcire anche quei proprietari in possesso di analoghi contratti d'affitto che non hanno intentato causa alla società e se non si ritiene opportuno, alla luce delle proteste e dei contenziosi esistenti, anche programmare, con i dovuti confronti e approfondimenti necessari, una revisione della legge 9/92 e le sue successive modificazioni, al fine di arrivare a una normativa che sia più equilibrata, più attenta ai diritti dei proprietari, considerando anche quelli che non si sono rivolti agli avvocati.

Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - Ovviamente non risponderò alla lunga presentazione che si riferisce alle premesse, perché io credo che, se uno fa un interpello con quattro domande, al Governo viene richiesto di rispondere a quattro domande, non al racconto delle premesse che poi vengono estrapolate da un contesto generale.

Invito anche io i Consiglieri a leggersi le novanta pagine, così magari riescono a ricollegare i punti che la consigliera Minelli ha espunto dal verbale della Commissione cercando di trovare le cose più interessanti da scrivere.

Poi prendo atto che, invece che leggere le sentenze, si leggono le Ansa e si riportano i virgolettati dell'Ansa, però è un modo di lavorare.

Riguardo alle quattro domande, "In quante cause è stata impegnata la società Monterosa S.p.A. negli ultimi dieci anni": rispetto a questo tema, negli ultimi dieci anni, oltre alla causa oggetto dell'interpellanza, Monterosa è stata impegnata in un'unica altra causa sullo stesso oggetto, che si è conclusa il 4 gennaio 2021 al Tribunale di Aosta, con sentenza n. 2 del 4 gennaio 2021, che ha rigettato la domanda del proprietario, condannandolo al pagamento delle spese processuali in favore di Monterosa.

Domanda n. 2, "Se non ritiene opportuno invitare la società Monterosa, controllata regionale con percentuale in possesso pari al 94,57% a un atteggiamento meno conflittuale e di maggiore dialogo nei confronti dei proprietari dei terreni su cui insistono piste e infrastrutture": questo Governo regionale, che si guarda bene da entrare nelle dinamiche societarie - perché le società sono società, al di là che siano pubbliche-private, private-pubbliche - non ha mai dato mandato a nessuno di bisticciare, quindi non deve dare mandato a nessuno per non bisticciare; le società devono far rispettare le leggi e gestire in maniera opportuna il proprio patrimonio, i propri progetti di sviluppo e fare in modo che tutto questo si sposi con l'economia e la crescita del territorio.

Noi non riteniamo opportuno intervenire, piuttosto richiamare sempre ogni amministratore di ogni società al rispetto delle leggi e all'utilizzo di queste leggi nell'interesse del territorio e della Valle d'Aosta.

Domanda n. 3, "Se ritiene che la società Monterosa dovrebbe risarcire anche quei proprietari in possesso di analoghi contratti d'affitto che non hanno tuttavia intentato cause alla società": Monterosa è innanzitutto obbligata in questo momento a risarcire e a dare mandato alla sentenza, da quello che apprendiamo ci sarà comunque un'impugnazione. Rispetto agli altri proprietari, come detto nella domanda 2, Monterosa è tenuta a operare nell'ambito e nel rispetto della legge come è giusto che sia.

Domanda n. 3, "Se non ritiene opportuno, alla luce delle proteste e dei contenziosi esistenti programmare una revisione della legge 9/92 con le successive modificazioni al fine di arrivare a una normativa più equilibrata e più attenta ai diritti dei proprietari dei terreni, considerando anche quelli che non hanno intentato causa alla società.

Leggo testualmente una risposta che arriva dal Dipartimento del bilancio, dirigente delle espropriazioni: "Ai sensi della legge regionale 9/92 compete al soggetto che richiede la classificazione della pista allegare alla domanda, da inoltrare alla struttura competente in materia di infrastrutture funiviarie, la documentazione relativa al tracciato, comprensiva ai sensi dell'articolo 2 comma 5ter della dichiarazione attestante l'eventuale disponibilità delle aree interessate sulla base di accordi privatistici. L'avvio del procedimento per la costituzione coattiva della servitù di pista, da comunicare a tutti i proprietari interessati, è previsto solo in caso di mancanza, dichiarata dalla società, di un siffatto accordo, o in presenza di un accordo venuto a scadere. Va da sé che i privati interessati, in presenza di dichiarazioni che non condividono - si pensi ad accordi la cui validità sia contestata - possono presentare osservazioni e, in caso di mancato accoglimento delle stesse, procedere giudizialmente per vedere riconoscere la vigenza validità di accordi privatistici, con conseguente preclusione alla prosecuzione dell'iter di costituzione della servitù di pista. É fatta salva peraltro la possibilità per i privati di rivolgere, anche a prescindere da iniziative giudiziali, istanze di autotutela. In sostanza quindi - conclude la dirigenza - "Si ritiene che la legge, per quanto sempre migliorabile, tuteli, nella sua formulazione attuale, i diritti dei proprietari di terreni".

Se poi riteniamo che il valore che viene espresso vada modificato, tutto questo va verificato in un ambito diverso, perché la struttura che lavora sul tema degli espropri ha dei propri riferimenti a livello economico finanziario che possono essere valutati.

Ovviamente, come in tutte queste situazioni, un'analisi approfondita di quello che sta avvenendo nell'applicazione delle nostre norme va sempre tenuta attiva, quindi oltre a questa richiesta che abbiamo fatto al Dipartimento delle finanze Dirigenza della struttura delle espropriazioni, faremo comunque ancora delle valutazioni per far sì che le nostre società possano agire con leggi che le mettano in condizioni di garantire il rispetto delle normative, ma anche la tutela delle persone che hanno delle proprietà, ricordandoci, tutti, che comunque tutto questo serve per garantire, a un settore di primaria importanza, la possibilità di realizzare i propri progetti d'investimento.

In conclusione, visto che si va in maniera importante anche a dare dei giudizi rispetto a una parte di lavoro della società, a me piace ricordare ogni tanto i risultati che dal 2016-2017 in avanti, fino allo scorso bilancio, hanno visto ben sette bilanci in attivo dalla parte di società Monterosa, gli ultimi anche con attivi importanti, che hanno superato la fase di quattro bilanci in passivo, quelli dal 2012 al 2016, quindi tutto è migliorabile nella gestione della nostra società.

Io credo che la prima cosa che noi dobbiamo guardare è cercare di fare in modo che in una società sappiano operare rispettando le leggi, ma anche garantendo a noi amministratori il pieno sviluppo economico dei nostri territori.

Negli scorsi giorni sono uscite notizie (apro e chiudo una parentesi velocissima) sui giornali che hanno portato un po' di confusione rispetto al tema del costo degli skipass con gli aumenti del 6%: qualcuno ha messo in discussione il fatto che le società fossero venute meno rispetto alla scontistica per i Valdostani e agli skipass per i giovani. Tutto quello che oggi c'è è confermato ma non è oggetto della comunicazione che le società hanno fatto rispetto all'aumento della stagione in corso, quindi gli skipass per i giovani piuttosto che lo skipass per le piccole stazioni, piuttosto che tutto lo sconto del 20% e il resto. Anzi, da sempre il mandato, l'indirizzo sul quale il Consiglio regionale si sta esprimendo è quello di cercare di trovare soluzioni ancora migliori per lo sci dei Valdostani, non tanto per l'aspetto sportivo, ma per l'importanza che questo settore possa interessare tutta la popolazione, anche in termini di professioni e d'interesse economico.

Presidente - Per la replica, la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - È curioso che, in conclusione della sua risposta, l'Assessore si riferisca a un fatto che non c'entra minimamente né con le premesse né con le domande; ma va bene, ci ha dato un'informazione ed è sempre utile avere delle informazioni.

Contesto però il fatto che le premesse e la costruzione dell'interpellanza non fossero attinenti alle domande: è esattamente il contrario, perché le domande chiedono proprio, alla luce di quello che è successo - e sto parlando di una situazione che si è trascinata per cinque anni e di cui avevamo discusso moltissimo in quella Commissione, e poi chi ha un po' di memoria se lo ricorderà, aveva assistito mezza Valle d'Aosta a quella Commissione - e c'erano tanti argomenti, tra cui quello dei contratti.

Prendo atto delle sue risposte, in particolare del fatto che ci si guardi bene dall'entrare nelle dinamiche societarie, che non si dice di bisticciare, che non si dice nemmeno di non farlo e che non si ritiene opportuno intervenire.

A me intanto sembra un atteggiamento ancora una volta un po' rinunciatario rispetto al ruolo che la Regione dovrebbe avere, perché stiamo parlando di un socio di maggioranza, ma questo è un atteggiamento che, peraltro, stiamo vedendo anche in altre questioni.

La richiesta che noi facevamo non riguardava soltanto l'aspetto dei contratti, le eventuali servitù e i passaggi sui terreni, ma anche una maggiore disponibilità al confronto su altre questioni che abbiamo già anche sollevato in quest'aula; allora, visto che abbiamo parlato di skipass, parlo di qualche cos'altro.

Abbiamo già sollevato in quest'aula la situazione dei periodi di chiusura da quando c'è la manutenzione degli impianti, abbiamo parlato delle corse considerate di TPL, di trasporto pubblico locale, e via di questo passo.

Devo dire che, nel tempo, l'atteggiamento che abbiamo riscontrato e anche più volte sottolineato, non è stato di grande disponibilità, però prendo atto che alla Regione non interessa intervenire per chiedere un cambio di atteggiamento.

Ammetto anche una cosa: a onor del vero, sono passati cinque anni e in questo periodo mi sembra che un poco in meglio le cose siano cambiate; non so se ci sia stata qualche interlocuzione più riservata, però le cose forse, su alcuni aspetti, sono cambiate.

Sulla domanda relativa al risarcimento dei proprietari che non hanno fatto causa, io mi rendo conto che da un punto di vista formale ci devono essere dei passaggi, che le persone devono affrontare delle procedure, però so anche che ci sono delle persone che, alla prospettiva di dover affrontare periodi così lunghi di contenziosi e spese legali, scelgono di lasciar stare, scelgono di lasciar perdere e non sarebbe male che ci fosse anche un tentativo di andare verso un'uniformità di trattamento, quindi secondo me ci starebbe anche una riflessione in questo senso, ma mi pare che anche qui ci sia una chiusura.

La cosa un po' sconcertante è che a fronte del fatto che siamo davanti ad una sentenza importante - io quando avevo scritto l'interpellanza non l'avevo letta, l'ho vista dopo, e leggendola, mi sono resa conto che si dice anche che questa legge (quella del 1992) ha degli elementi che non sono di così chiara interpretazione, ci possono essere delle difficoltà -, a me sembra che, di fronte a una sentenza del genere, non bisognerebbe girarsi dall'altra parte e chiudere gli occhi e dire semplicemente che la legge attuale tutela i diritti.

Prendo però atto che, sempre in coda alla risposta, l'Assessore ha comunque detto: "Si faranno delle valutazioni con la struttura che si occupa di espropri, perché le società possano agire con leggi che tutelino entrambe le parti".

Allora forse una riflessione, ancorché minimale, verrà fatta e speriamo che questo possa poi in futuro evitare situazioni come quella che si è presentata e che si è risolta, come abbiamo visto, con una importante condanna. Adesso sarà impugnata, vedremo il prosieguo.