Objet du Conseil n. 3555 du 17 avril 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3555/XVI - Interpellanza: "Interlocuzioni con l'Amministrazione di Gressoney-Saint-Jean per l'esposizione presso l'Alpenfauna dell'esemplare di marmotta ritrovata sul ghiacciaio del Lyskamm".
Bertin (Presidente) - Il punto n. 39 all'ordine del giorno verrà posticipata, pertanto passiamo ora all'interpellanza n. 40 dell'ordine del giorno. Aspettiamo soltanto che gli interessati si organizzino. Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Domenica 14 agosto 2022 è stata recuperata la marmotta mummificata trovata per caso sulla parete est del Lyskamm a Gressoney-la-Trinité dalla guida alpina Corrado Gaspard. L'animale forse era affiorato dall'anomalo scioglimento del ghiacciaio e si trovava ad oltre 4 mila metri. Il recupero, come ci ricordiamo, è avvenuto tramite l'elicottero, a bordo c'era la guida alpina, c'era Corrado Gaspard, che aveva fatto pochi giorni prima quella scoperta e ha indicato con precisione il luogo e seguito il protocollo indicatogli dagli esperti del Museo regionale per riuscire a prelevare la marmotta. Ricordiamo anche le immagini di quel ritrovamento, quando con i guanti recuperò l'animale mettendolo in un sacco apposito, oltretutto per mantenere anche l'umidità e la temperatura necessaria poi per gli studi. La marmotta è poi stata portata nel laboratorio del Museo di scienze naturali a La Salle dove è stata studiata per scoprire da quanto tempo si trovava lassù e quali erano le motivazioni. Lo studio ha quindi svelato che la mummia ritrovata sul ghiacciaio è di un esemplare vissuto 6600 anni fa nel Neolitico, come rilevato dalla datazione calibrata a radiocarbonio, la cui attendibilità gli esperti dicevano pari al 95%, un'eccezionalità di questo dato che colloca quindi la mummia del Lyskamm tra il 4691 e il 4501 a.C.. A seguito del recupero il Museo ha avviato poi una collaborazione con lo studio delle mummie di Bolzano, con il quale poi sono state definite le prime attività di ricerca e le modalità di conservazione più opportune, un campione di costole, come ricordiamo, è stato inviato a un laboratorio specializzato negli Stati Uniti per la datazione al radiocarbonio.
Con l'approvazione dell'articolo 61 della legge regionale del 2 agosto 2023 n. 12, relativa al secondo assestamento di bilancio, sono quindi stati stanziati i soldi per l'acquisto di una teca climatizzata per l'esposizione di questa marmotta mummificata. Successivamente la delibera di Giunta ha indicato una spesa di 61 mila euro, che, a seguito proprio della convenzione con l'Istituto di ricerca di Bolzano, ha sviluppato due prototipi tecnologici che hanno costituito la tecnologia essenziale per la realizzazione della vetrina per il Museo Efisio Noussan, garantendo quindi un eccezionale grado di tenuta dei gas, nonché la possibilità di mantenere i parametri di conservazione stabili per un lungo periodo di tempo.
Nel frattempo proseguono gli studi da parte di archeologi, glaciologi, agronomi e altre professionalità proprio sull'esemplare, perché sappiamo essere di notevole valore scientifico. Questo anche per acquisire informazioni sulla sua alimentazione, la caratteristica genetica, la collocazione nel periodo storico e tante altre valutazioni che potranno esserci proprio con lo studio di quest'esemplare.
Come abbiamo detto, durante l'assestamento noi avevamo già presentato un ordine del giorno e un po' l'interpellanza va in questo senso, per immaginare comunque, vista la riapertura dell'Alpenfauna, museo di Gressoney, di riportare la marmotta da dove è arrivata, quindi mettere la teca, anziché nel Museo Noussan, nell'Alpenfauna di Gressoney, anche per dare rilancio a un Museo che, purtroppo, è stato chiuso per diverso tempo e questo anche un po' nello spirito che auspicano le Guide alpine della Valle del Lys, che in qualche modo riconoscono il fatto dell'importante ritrovamento e dell'importanza che questo venga mantenuto nel loro territorio.
Sappiamo poi che all'interno delle valutazioni fatte dalla Giunta - e non so se poi ce ne parlerà l'Assessore - in quella delibera di acquisto della teca, si parlava anche di percorsi pensati per valorizzare anche il sito dove è stato ritrovato l'animale e mettere in relazione anche la scoperta della marmotta con l'area megalitica di Saint-Martin e il sito archeologico di Vollein.
Come dicevo, quello che chiedo in quest'interpellanza è se vi sono state delle interlocuzioni con l'Amministrazione di Gressoney-Saint-Jean per esporre l'esemplare di marmotta ritrovata sul ghiacciaio del Lyskamm presso l'Alpenfauna e quali sono le intenzioni della Regione rispetto a questo esemplare.
Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Grazie collega. Le dirò subito che la scelta di dove poi collocare l'esemplare di marmotta è una scelta tecnica e non è sicuramente una scelta politica di andare in un posto piuttosto che in un altro, ma poi rispondendo ai due quesiti, spero avrà tutte le informazioni necessarie.
Rispetto al quesito n. 1, l'esemplare della marmotta mummificata, come ha detto, è stato rinvenuto nell'agosto del 2022 sul Lyskamm orientale, recuperato con il supporto scientifico del personale regionale del Museo di Scienze naturali Efisio Noussan, che ha coordinato le fasi di prelievo e di prima conservazione.
L'Amministrazione regionale, per il tramite della struttura Biodiversità, sostenibilità e aree naturali protette del Museo di Scienze naturali, ha attuato poi tutte le successive procedure per il mantenimento dell'esemplare in condizioni adeguate e per l'avvio delle prime analisi scientifiche, che hanno permesso, grazie alla datazione al radiocarbonio, di collocare l'animale tra il 4691 e il 4501 a.C., quindi con un'età stimata di circa 6.600 anni.
Questo dato e gli ulteriori approfondimenti scientifici, che sono tuttora in corso, grazie a un gruppo multidisciplinare che è stato istituito appositamente, confermano l'eccezionalità della scoperta scientifica, che prescinde dal luogo stesso del ritrovamento in quanto rappresenta un elemento di grande valore storico e culturale per l'intera Regione. Il valore del reperto, così come l'esigenza di continuare gli studi scientifici, richiede una collocazione in grado di assicurare personale preparato scientificamente, strumentazione che ne assicuri la corretta conservazione e supporti espositivi che ne permettano la visibilità in un contesto adeguato e soprattutto centrale per la Regione. Tutte queste caratteristiche sono riconducibili a una struttura museale quale il Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan. L'Alpenfauna Museum è un centro espositivo dedicato ai trofei di caccia, peraltro non solo valdostani, e non presenta le caratteristiche sopra indicate, poiché il legame però con il sito di ritrovamento è un elemento sicuramente significativo nella storia di questo esemplare. È intenzione dell'Amministrazione regionale creare occasioni e punti informativi sull'esemplare e sulle informazioni scientifiche che via via si acquisiranno al fine di assicurare quest'importante legame e in tale contesto sicuramente anche l'Alpenfauna Museum potrà essere e sarà coinvolto assolutamente.
Il confronto con l'Amministrazione comunale di Gressoney-Saint-Jean continua sia per quanto di competenza delle varie strutture e soprattutto anche a livello politico considerati i vari dossier che ci troviamo ad affrontare, in particolare, oltre a quella che è la questione legata al museo e alla sua riapertura, anche tutte le altre attività che le strutture dell'Assessorato stanno mettendo in atto relativi a interventi sul torrente Lys, sulla viabilità, eccetera. È indubbio che l'accorpamento del Dipartimento ambiente con i Lavori pubblici ha creato e ha rafforzato ulteriormente il dialogo con gli Enti locali.
Va ricordata anche l'importante questione legata alla gestione del personale che è stata risolta in questi mesi. Proprio in seguito al pensionamento, c'era il rischio di non avere poi un operatore, ma con la collaborazione anche dell'assessore Guichardaz si è riusciti a risolvere quest'importante passaggio, così da avere personale altamente preparato che sarà disponibile alla riapertura del Museo.
Per rimanere sull'argomento, proprio a titolo esemplificativo, va ricordato che anche Otzi è stato ritrovato sul ghiacciaio della Val Senales ma è conservato da oltre 30 anni al museo di Bolzano proprio per motivazioni simili.
Per quanto riguarda invece il secondo quesito: "quali sono le intenzioni della Regione sul piano della ricerca scientifica", l'Amministrazione regionale ha istituito un gruppo di studio multidisciplinare, composto come dicevamo da professionisti regionali, da ricercatori universitari nei settori dello studio delle mummie, della biologia, archeologia, geologia, archeozoologia, pedologia e glaciologia, solo per citare alcuni dei più significativi, che stanno approfondendo tutti gli aspetti scientifici.
Dal punto di vista conservativo, l'esemplare è attualmente custodito nella sede operativa del Museo di scienze naturali all'interno di uno specifico contenitore appositamente allestito proprio secondo le indicazioni degli esperti dell'Istituto dello studio delle mummie dell'Eurac di Bolzano. È in fase di realizzazione una speciale teca, come ricordava anche lei, ad atmosfera modificata, su brevetto dell'Eurac, per la conservazione a lungo termine del reperto da collocare nella sede del Museo nel Castello di Saint-Pierre recentemente riaperto. Si prevede l'installazione della teca per il prossimo mese di giugno ed è ora in via di definizione una campagna di comunicazione che interesserà l'intero territorio regionale con iniziative varie che coinvolgeranno anche il Comune dove è avvenuto il ritrovamento. L'intenzione dell'Amministrazione è quella di collegare le iniziative e l'offerta dei due Musei anche utilizzando il legame venutosi a creare con il ritrovamento della marmotta per valorizzare il reperto e aumentare l'attrattività reciproca delle due strutture.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Non posso dirmi soddisfatta, nel senso che la speranza era di poter vedere comunque la marmotta a Gressoney-Saint-Jean, accolgo però con favore il fatto che si pensi a una collaborazione, e comunque non so se è intenzione dell'Amministrazione dedicare all'interno di quel Museo una riproduzione di quella marmotta, magari anche due note che rimandino alla visita al Museo di Saint-Pierre, in modo che la sinergia ci sia veramente e soprattutto, visto che il Museo di Saint-Pierre è molto multimediale e l'Alpenfauna non so se è cambiato ma non lo era, magari adesso lo sarà... in una delle due strutture potrebbe comunque esserci una parte multimediale che possa rimandare anche alla visita all'altra. Come dico, mi dispiace che non si sia potuto andare in questo senso, soprattutto perché, sotto un certo punto di vista, la collocazione, proprio per come è fatto l'Alpenfauna, che, come lei diceva, possiede dei ritrovamenti di caccia, ha comunque molti animali esposti ed è molto meno multimediale di Saint-Pierre, poteva esserci sicuramente una collocazione migliore in quel posto e una collocazione invece più multimediale a Saint-Pierre. Comunque vedremo a giugno l'esposizione e capiremo. Anche perché, guardando il Museo, che è comunque già molto pieno... quindi capiremo anche dove sarà collocata la marmotta, giusto per comprendere se anche gli spazi a lei dedicati, visto il grande impatto che può avere anche per una fruizione pubblica, per noi poteva essere anche un buon modo per rilanciare il Museo di Gressoney, anche perché i numeri di Saint-Pierre abbiamo visto essere dei numeri comunque importanti, quindi forse adesso aveva più senso portarla nella Valle del Lys. Comunque aspetteremo giugno per vedere quale collocazione verrà scelta per lei.