Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3551 du 17 avril 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3551/XVI - Interpellanza: "Valutazione dell'opportunità di adeguare il calendario di apertura delle stazioni sciistiche valdostane in relazione alle precipitazioni nevose della stagione invernale".

Bertin (Presidente) - Punto n. 34. Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - L'interpellanza cita tra le premesse un articolo apparso il 3 aprile scorso, ma in linea generale potremmo dire, al di là della notizia, che ha l'obiettivo di cercare di fare un po' il punto della situazione per lo stato di aggiornamento attuale dei dati relativamente all'andamento della stagione invernale per quello che riguarda i risultati delle piccole e medie stazioni sciistiche. All'interno dell'articolo, come anche in altre notizie di stampa, si riportavano i buoni risultati di alcune stazioni, anche con delle percentuali di un certo tipo e altre, come, ad esempio, il caso di Chamois, in cui invece vi erano dei cali rispetto all'anno precedente, tra le buone stazioni si citavano per l'appunto Crévacol, Cogne e Torgnon.

L'obiettivo è porre quattro domande, la prima è: "quali siano i dati completi, ad oggi quantificati, delle piccole e medie stazioni sciistiche in termini di fatturato e primi ingressi al termine della stagione invernale", almeno per quello che è possibile oggi avere, ed eventualmente, essendo una domanda puntuale su cui si citano numeri, ben vengano poi eventualmente anche integrazioni al di fuori della risposta da parte dell'Assessore; la seconda magari è un pochettino più ampia, però se vogliamo, interessante e direi perché: "quali siano le principali particolarità, al di là di quanto rappresentato nel già citato articolo, che hanno caratterizzato i risultati positivi o quelli negativi di ogni stazione", ad esempio, in questo caso si sa che, rispetto all'ultima stagione, la neve è stata molto buona sul lato occidentale della Valle, mentre un po' meno sulla parte meridionale e orientale, infatti citavo il caso di Chamois, perché, ad esempio, la problematica neve sui risultati di quella stazione ha inciso, ed eventualmente se ci sono anche delle situazioni positive che caratterizzano maggiormente alcuni risultati, quindi lo chiediamo con la seconda domanda. La terza domanda, se vogliamo, è più una domanda che apre a una prospettiva, magari anche un po' se vogliamo provocatoria, ma cercherò di spiegare la ratio che c'è dietro: "se alla luce delle condizioni della neve e delle relative precipitazioni registrate nel corso della stagione invernale, si intenda, di concerto ovviamente con i gestori delle singole stazioni (siano esse medio-piccole o grandi), valutare l'opportunità per la prossima stagione di rivedere e/o adeguare il calendario di apertura delle stesse, ovvero valutare l'opportunità di prolungarne l'apertura in caso di presenza di soddisfacenti condizioni della neve".

Come abbiamo potuto purtroppo verificare con quanto avvenuto nel Covid, l'apertura e soprattutto la programmazione del periodo di apertura e di gestione di una stazione non è un qualcosa che si risolve con un semplice on-off, anzi, c'è una programmazione e una preparazione che non interessano soltanto le condizioni della neve o climatiche, ma sono fatte anche di manutenzione, di preparazione, di contrattualistica dei dipendenti e di lavori programmati un anno per l'altro. Quello che chiediamo sostanzialmente è - magari ci sono già state delle valutazioni fatte con i gestori degli impianti - di poter eventualmente valutare già un anno per l'altro delle modifiche o comunque anche degli spazi evolutivi, ripeto, noi citiamo un anno per l'altro, ma in realtà bisogna guardare forse anche con un po' più di prospettiva rispetto a un'evoluzione climatica che non è sempre negativa nei confronti della neve, perché vediamo che qualcosa sta arrivando anche in questo periodo. È più di prospettiva, se vogliamo, rispetto alla gestione passata.

In ultimo, considerato che tra i risultati l'Assessore sicuramente parlerà molto delle piccole stazioni, e le abbiamo citate, capire se ci sono già eventualmente delle valutazioni circa l'eventualità, o comunque dei primi ragionamenti, per revisionare l'attuale quadro normativo adottato a sostegno delle piccole stazioni sciistiche e magari delle prime valutazioni che possano essere utili non soltanto al Governo, ma anche ai gruppi, a chi ha partecipato nelle Commissioni al lavoro di quella legge, per fare delle valutazioni di prospettiva, perché anche in questo caso avere una visione corta da un anno all'altro è sbagliato, dobbiamo considerare anche qui una programmazione, perché non è solo una questione di clima, non è solo una questione di lavori, perché giustamente i lavori non si risolvono nei dodici mesi, ma anche di prospettiva di quello che si può o non si può magari fare, poi molto andrà anche caso per caso, perché su alcune stazioni si possono fare dei ragionamenti e su altre meno, però la volontà era fare un po' un primo punto della situazione rispetto a quello che è avvenuto e che potrebbe avvenire relativamente all'industria dello sci in Valle d'Aosta.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy per la risposta.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Grazie per l'iniziativa che ci dà modo di fare alcune riflessioni ormai a fine stagione, salvo Cervinia, sul settore nel suo complesso, in particolare sull'attenzione che il Consiglio regionale ha dato in questi anni anche sulle risorse che ha dedicato alle piccole stazioni, ritenendo centrale il lavoro che possono svolgere per lo sviluppo delle comunità.

Rispetto alla prima domanda, magari mi limito ad alcuni dati e poi le darò una tabella, così che avrà più comodo da confrontare, però direi che, prendendo in esame l'ultima stagione buona, anche se incompleta, che era quella del 2019-2020, che poi si è chiusa, possono comunque venire fuori alcuni dati interessanti. Ci sono stazioni che hanno un andamento costante, poi ci possono essere delle piccole modifiche, e ci sono invece stazioni che sono cresciute e altre che invece hanno veramente fatto un passo indietro. Speriamo poi nella seconda parte della risposta di trovare i rimedi per ritornare a farle lavorare nell'interesse delle comunità, però direi tra queste i cui dati molto importanti quest'anno sono stati citati più volte c'è Crévacol ma direi anche Antagnod, che ha fatto un ottimo risultato e si è confermata sui livelli della stagione 2019-2020. Citerei anche una stazione che meno viene considerata, ma anche Rhêmes è una stazione che sta comunque crescendo nel suo fatturato e nel suo piccolo anche Valgrisenche, rispetto a quella stagione 2019-2020, ha praticamente raddoppiato l'incasso, poi stiamo parlando di numeri diversi, però sono stazioni che hanno avuto una reazione ma anche avuto una crescita nel corso degli anni.

La stazione più in difficoltà in questo momento è Champorcher, è una stazione che forse più di altre ha pagato la mancanza di neve, la mancanza di possibilità di iniziare la stagione al momento giusto, che sono le feste di Natale, se si può l'Immacolata ma sicuramente le feste di Natale, e quella stazione, direi anche con Estoul, è la stazione che ha avuto, rispetto ai dati di quella stagione là, i dati che devono più metterci in condizione di dare delle risposte sia a noi negli interventi d'investimento previsti, ma soprattutto le comunità per cercare di organizzare un prodotto, perché se è vero che alcune stazioni hanno avuto la possibilità di avere la neve, Crévacol lo abbiamo detto più volte, è vero anche che sono stazioni che in questi anni hanno lavorato per cercare di costruire anche qualche cosa di complementare, una propria identità e questo deve essere il patrimonio delle comunità, di tutti gli attori delle comunità, che devono cercare di collaborare insieme alle società e all'Amministrazione per fare questo lavoro. Questi dati glieli fornirò, però credo che guardando un andamento di due, tre, quattro anni, è più semplice capire chi sta funzionando o comunque chi ha preso una strada e chi invece la strada l'ha un po' persa, perché da una stagione all'altra i + 13, + 20, + 25, + 50 possono essere legati a qualche giorno in più di apertura o a qualche week-end di sole rispetto all'anno prima, che vi era brutto tempo, invece nella media di 3-4 anni si cominciano a vedere dei trend o in un senso o nell'altro.

Sotto questo profilo, sui dati poi ci torneremo, però la cosa che sicuramente ha appesantito, e così prendo ad esempio due località... il risultato, per esempio, di Champorcher è l'assenza di un impianto di innevamento che sia in grado di dare una risposta robusta nel momento di partenza della stagione, è una stazione che, tra l'altro, rischia di non riuscire neanche a dare un minimo di prodotto se non nevica, tant'è vero che quest'anno per una buona parte dell'inizio della stagione ha funzionato semplicemente l'impianto del Baby e questo ha dato veramente poca risposta.

Gli investimenti quindi sono importanti, sono importanti lì, sono importanti a Estoul, sono importanti al Weissmatten, nell'assestamento stiamo cercando di costruire insieme come maggioranza e come Governo delle risposte per le piccole stazioni che vadano a completare il ragionamento che stiamo facendo tutti quanti sulla legge 31 e che sta cominciando a dare i suoi risultati. Se devo citare le particolarità, sono: da un lato, la capacità in un momento di neve di stazioni come Crévacol e Antagnod di mettere a valore un servizio che però è già stato costruito, quindi la capacità di valorizzare quello che è già stato pensato in precedenza; in altre stazioni la difficoltà in questo momento a superare i momenti di mancanza di neve, con impianti d'innevamento un po' più performanti che permettano, nelle poche giornate di freddo di quell'inizio stagione, di dare la migliore risposta possibile, ovviamente oltre che agli impianti, ci vanno sufficienti riserve d'acqua o impianti di bacini di accumulo o posti di prelevamento che possano dare questa risposta.

Per quanto riguarda la domanda n. 3: "se alla luce della condizione della neve si intende rivedere un po' un programma di utilizzo della stagione", io credo che bisogna essere, in un momento come questo, sicuramente flessibili; nella flessibilità però bisogna anche avere la capacità di analizzare il servizio che si costruisce tutti insieme, perché le stazioni funzionano come un complesso che ha bisogno dei servizi di ricettività, ha bisogno dei servizi che stanno nel comprensorio e di tutta un'altra serie di organizzazione che non dipende esclusivamente dal voler tenere aperto o chiuso, compresi i contratti dei dipendenti, che a volte poi o vanno verso altre posizioni di lavoro o hanno preso altri impegni, quindi nella flessibilità bisogna cercare sicuramente di avanzare un po' nella stagione, perché ormai anche questo è un trend, nevica sempre più avanti, sapendo bene che a un certo punto però le persone si dirigono verso altri lidi, non è detto che la stazione aperta attiri dei turisti e non è detto che se poi non si organizzano nella maniera giusta i servizi, poi si ottengano dei risultati. Io, anche un po' a nome della società, sono aperto a fare dei ragionamenti e quest'anno lo si è visto, perché la stagione doveva chiudere prima, è arrivata la neve e l'abbiamo tirata fino a Pasqua, sfortunatamente abbiamo preso tre week-end sempre di brutto tempo e Pasqua bruttissimo, quindi non è stata premiata dal tempo questa scelta, però ha dimostrato già una certa flessibilità. Bisognerà studiare qualcosa a questo riguardo anche rispetto ai contratti dei dipendenti, magari in questa fase anche ragionando proprio su una certa flessibilità e richiedendo una certa flessibilità.

Ultima domanda: "se in vista della prossima stagione si tenga opportuno modificare l'attuale quadro normativo". Siamo al secondo anno della legge sulle piccole stazioni e l'anno prossimo sarà il terzo. Ci eravamo dati tre anni per cominciare a fare delle analisi, gli accordi di cooperazione di quest'anno sono stati accordi molto più solidi di quelli degli anni passati, noi registriamo che anche la collaborazione tra società di impianti e località è migliorata, quindi, rispetto alla legge di sostegno, io mi darei il tempo per completare questo triennio.

Allo stesso tempo però è necessario rispondere, con gli investimenti che servono nelle piccole stazioni, non ne facciamo una questione di maggioranza perché più volte è stato sollecitato da tutto il Consiglio tutto questo aspetto, quindi in questa direzione bisogna andare, cercando però di finalizzare le risorse agli obiettivi principali, che sono gli innevamenti, le riconversioni dove sono utili a mantenere un prodotto di stazione e cominciare a traguardare anche un po' a quello che può essere il prodotto estivo, che anche nelle piccole stazioni può essere determinante per allungare, migliorare e rendere completare l'offerta dei servizi turistici.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (RV) - Sicuramente è positivo, e lo dico come nota positiva, il fatto che i dati che ci fornirà sono su una serie storica, nel senso che effettivamente anche alcuni dati - però volevo prima vedere che cosa mi rispondeva e quindi non l'ho detto in premessa - che sono stati riportati in quest'articolo citato e anche in altri si limitano a un confronto anno su anno, che poco senso hanno al netto degli ultimi anni che sono stati anche funestati da situazioni eccezionali che non permettono magari una più completa analisi, occorre comprendere effettivamente l'andamento dei risultati delle varie stazioni proprio per limitare eventi particolari che hanno inciso sui risultati.

Il problema neve e della gestione della neve è sì un problema importante ma - e giustamente l'ha detto anche lei -, al di là della neve, al di là banalmente degli sci e dell'impianto di risalita, bisogna costruire dell'altro intorno, perché altrimenti non basta e avremmo trovato la soluzione a tutto. Alcune località, senza voler citare nulla, forse hanno la necessità che anche l'attore privato si faccia avanti, magari non tanto direttamente alla questione legata dell'impianto, ma a quello che ci sta intorno, perché giustamente è un sistema che regge sul complessivo delle attività, perché se poi non ho posti dove dormire o dove fare ristorazione e quant'altro, è inutile che io pensi di avere dei risultati di un certo tipo.

La terza domanda era quella un pochettino più provocatoria e un pochettino più di prospettiva, è vero che poi c'è anche una parte di aleatorietà, che non dipende ancora da noi, che è quella dell'andamento del tempo, lei giustamente ha citato i week-end che con una legge quasi di Murphy sono stati peggio di quelli precedenti, però comunque già un primo esperimento di flessibilità si può dire che c'è stato, come c'è già stato anche negli anni precedenti e forse un ragionamento più complessivo per i prossimi anni potrà essere fatto.

Ben vengano anche i ragionamenti al netto del raggiungimento dell'età del triennio per la legge dei piccoli impianti, però se si parla in particolare dell'innevamento, delle riqualificazioni/sostituzioni in alcuni casi, anche la prospettiva di ragionare sull'estate e magari sull'intera stagione, nel periodo in cui magari si possono aprire delle opportunità, soprattutto a favore delle piccole stazioni che possono appunto essere anche competitive dal punto di vista del prezzo... forse sono i tre ambiti su cui poter ragionare e fare una valutazione più complessiva.

Attendiamo poi in ultimo il passaggio che lei ha fatto sull'assestamento in modo tale da poter capire un po' meglio quando arriveranno le relative proposte di legge relativamente a quello che lei preannunciava.