Objet du Conseil n. 3545 du 17 avril 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3545/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito ai lavori di adeguamento antincendio dell'edificio della biblioteca comprensoriale di Châtillon".
Bertin (Presidente) - Punto n. 28. Illustra l'interpellanza la consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Abbiamo più volte portato all'attenzione di questo Consiglio regionale, anzi, anche di quello precedente, perché era già accaduto nella passata legislatura, la questione della prolungata chiusura della sede storica della biblioteca di Châtillon, la sede di via Chanoux, per adeguamento alle normative antincendio e poi anche per alcuni lavori specifici che si sono resi necessari. Lo ricordo, la sede era stata chiusa nel 2018 e i lavori si sono protratti molto oltre il tempo che era stato stabilito, il termine previsto.
Rispondendo a un'interrogazione del gruppo Lega nello scorso Consiglio, l'assessore Guichardaz aveva annunciato che la biblioteca comprensoriale di Châtillon avrebbe finalmente riaperto al pubblico la sua sede storica, quella appunto di via Chanoux, lunedì 11 marzo e così è avvenuto con vera soddisfazione da parte degli utenti, che hanno anche apprezzato quell'edificio ristrutturato e le migliorie che sono state effettuate. C'è stata però una sgradita sorpresa: l'orario di apertura al pubblico risulta oggi dimezzato rispetto al passato; la biblioteca ora è aperta dal lunedì al sabato, in alcuni giorni di mattina, in altri giorni di pomeriggio, soltanto per 24 ore complessive rispetto alle 41 e mezzo di prima, non della chiusura ma di quando anche era nell'altra sede e ha continuato a operare. Un orario che potrebbe essere considerato quasi normale per una biblioteca di tipo comunale, però non per una biblioteca che è classificata come regionale, perché quella è la caratteristica della biblioteca di Châtillon. Per fare un esempio, la biblioteca comprensoriale di Verrès è aperta per 44 ore settimanali, quindi c'è una notevole differenza, allora perché questa riduzione di orario? Come mai si è arrivati a un dimezzamento? Sembrerebbe - almeno così a noi è parso di capire, ma poi ci verrà spiegato - per la necessità di avere la presenza contemporanea in biblioteca nell'edificio di almeno tre unità di personale ai fini dell'evacuazione delle persone con disabilità in caso di emergenza, questo per via della conformazione strutturale di quell'edificio. Ora, come dicevo, noi non sappiamo se sia esattamente così, però certo devo dire che siamo rimaste abbastanza incredule nell'apprendere che, dopo cinque anni e mezzo di chiusura della biblioteca, oggi questa debba funzionare a mezzo servizio e, a quanto pare, a causa di insufficienti adeguamenti strutturali legati proprio al problema dell'antincendio, che era la motivazione originaria per cui erano stati fatti i lavori.
Ricordo poi anche en passant che nelle varie iniziative che avevamo portato in Consiglio c'era stata pure la richiesta di valutare la possibilità di fare dei lavori che non riguardassero soltanto quell'edificio ma anche la struttura al pianterreno, che è una sorta di auditorium e che non è accessibile alle persone con disabilità. Ci era stato detto che su quello bisognava fare tutta un'altra trafila burocratica, domande, richieste, progettazioni, eccetera, e avevamo capito che per quella parte non si sarebbe potuto avere nessun miglioramento, però, per la struttura sottoposta a lavori, certo pensavamo che si sarebbe arrivati a una ristrutturazione completa, piena e che permettesse di avere una biblioteca completamente frequentabile per tutto il periodo previsto. Devo dire che adesso questa riapertura in questi termini sembra quasi una beffa in qualche modo.
Chiediamo quindi al Governo di sapere: "se ci conferma che il dimezzamento di questo orario della biblioteca di Châtillon dipenda dalle cause che ho evidenziato in premessa; come mai nei lavori di adeguamento e di riqualificazione dell'edificio della biblioteca sita in via Chanoux 112 non sono state previste delle soluzioni adeguate a facilitare l'evacuazione di tutti gli utenti da parte del personale", anche delle persone con disabilità, come è logico che sia. Io ricordo anche che esistono delle normative per quello che riguarda le barriere architettoniche degli edifici pubblici, e poi non soltanto degli edifici pubblici, che sono ormai molto datate, sappiamo che è difficile l'adeguamento, però o ci arriviamo per gradi, ma soprattutto ci dobbiamo arrivare quando stiamo facendo delle ristrutturazioni, perché sennò poi bisogna ricominciare, spaccare di nuovo, fare altri lavori e non ha senso. Terza domanda: "se sono comunque previsti e con quale tempistica gli ulteriori lavori di adeguamento antincendio della struttura". In caso invece di risposta negativa a questa domanda: "quali iniziative intende assumere il Governo in proposito", perché noi vogliamo veramente credere che ci sia tutta l'intenzione di risolvere definitivamente questa problematica e di permettere a tutte le persone, comprese quelle che sono in una condizione di disabilità, di poter frequentare tranquillamente la biblioteca ma che questo non pregiudichi in qualche modo l'accessibilità per il tempo orario che sarebbe consono a una biblioteca di quel tipo.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Una premessa solo per dire che ovviamente non è interesse credo né di un Amministratore, né di un'Amministrazione comprimere per ragioni magari non obbligatorie e non tecniche i tempi di apertura di una biblioteca, quindi è evidente che, nel momento in cui si decide di ridurre, non di dimezzare, perché si passa da 38 a 24 ore di apertura, i tempi della biblioteca, ci sono delle motivazioni che ovviamente noi abbiamo appreso nel momento in cui abbiamo dovuto organizzare anche i presidi, per cui anche quest'interpellanza è costruita di intesa con gli uffici di altri Assessorati che hanno fornito queste informazioni che adesso leggo. "Si conferma che il dimezzamento dell'orario suddetto dipende dalle cause sopra indicate, la riduzione da 38 a 24 ore settimanali di apertura al pubblico è legata all'attuale necessità di garantire la compresenza di tre addetti ai fini dell'evacuazione delle persone con disabilità in caso di emergenza. Questo è il motivo per cui, dovendo mettere tre persone, abbiamo dovuto ridurre gli orari di apertura al pubblico, garantendo comunque tre persone all'interno della biblioteca".
Domanda n. 2: "perché nei lavori di adeguamento e riqualificazione dell'edificio della biblioteca non sono state previste soluzioni adeguate a facilitare l'evacuazione di tutti gli utenti da parte del personale". Leggo la nota che mi è stata fornita: "La progettazione dell'intervento prevedeva una serie di attività funzionali al rilascio del certificato di prevenzione incendi, concordati con gli uffici competenti del Corpo regionale dei vigili del fuoco e consistenti in: separazione e compartimentazione dello stabile che ospita la biblioteca dal corpo di fabbrica adibito a salone polivalente, sostituzione di parte degli infissi esterni al piano strada per la realizzazione di ingressi indipendenti a servizio del salone e della biblioteca, posa in opera di porte tagliafuoco, adeguamento dell'impianto di illuminazione di emergenza e dell'impianto di rivelazione fumi, sostituzione dei pavimenti in linoleum, tinteggiatura dei locali, allestimento di un gruppo pompe di pressurizzazione antincendio e contestuale potenziamento della relativa rete idrante. Dette lavorazioni sono state oggetto di un conseguente affidamento lavori, avviato nell'agosto 2019 e conclusosi, in virtù di un contenzioso con la ditta aggiudicataria, nel dicembre 2023 - questo è anche il motivo dei ritardi - con l'approvazione della definizione in via transattiva di giudizio, quindi è stata fatta una definizione in via transattiva.
Al termine dei lavori è stata quindi presentata, come di routine, al Corpo dei vigili del fuoco la prevista segnalazione certificata di inizio attività, finalizzata al rilascio del certificato di prevenzione incendi, che ha confermato la rispondenza del lavoro eseguito con il progetto approvato a suo tempo dal medesimo Corpo dei vigili del fuoco, accertandone la piena rispondenza alla normativa di riferimento. Questo è quanto mi dicono ovviamente gli uffici. In tale ambito, a livello normativo, nessuna prescrizione ha previsto interventi o specifiche soluzioni volte all'evacuazione degli utenti della biblioteca, pertanto né il progetto, né gli attinenti lavori a suo tempo appaltati hanno previsto interventi funzionali a ridurre e semplificare le misure gestionali relative all'evacuazione. Per questa ragione è stata solo successivamente evidenziata la necessità di intervenire in tal senso, richiedendo nello scorso mese di gennaio alla struttura competente dell'Assessorato delle opere pubbliche, territorio e ambiente di procedere alla realizzazione delle opere necessarie. Lei quindi chiede, in virtù di questa situazione, se sono previsti e con quale tempistica gli ulteriori lavori di adeguamento antincendio della struttura.
Al fine di realizzare spazi calmi, quindi funzionali a ridurre e semplificare le misure gestionali per l'evacuazione degli utenti, la struttura competente dell'Assessorato opere pubbliche, territorio e ambiente ha già avviato una specifica progettazione, che fornirà un elaborato esecutivo con la definizione delle risorse necessarie entro il prossimo mese di maggio, previo confronto peraltro già avviato ovviamente con il Corpo regionale dei vigili del fuoco. Compatibilmente al reperimento della necessaria copertura economica, si provvederà quindi all'affido dei lavori e alla successiva esecuzione delle opere necessarie.
Presidente - La parola per la replica alla consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Grazie Assessore. Lei ha fatto una premessa che condivido: "non c'è intenzione da parte di nessuno di comprimere i tempi di apertura se non per delle cause chiamiamole di forza maggiore", su questo non avevo dei dubbi perché ci mancherebbe ancora che ci sia un atteggiamento di questo tipo. Poi lei mi dice che non è esattamente un dimezzamento, sì, è vero, non è un dimezzamento, sono 24 ore su 41, grossomodo siamo lì, due terzi. Poi lei dice e mi conferma quello che ho detto nella mia interpellanza, cioè che adesso c'è la necessità di avere tre addetti per provvedere all'eventuale evacuazione.
Qui c'è una prima cosa che va rilevata: che i bibliotecari, che credo siano assunti con delle mansioni precise, poi so che nei loro compiti c'è anche quello di aiutare, sono addetti alla sicurezza, eccetera, però se noi abbiamo la necessità di avere in contemporanea tre persone per effettuare questo servizio, è obbligatorio, ma io mi chiedo se in tutto il tempo che c'è stato dal momento della chiusura che, ricordo, è stata nell'autunno del 2018, poi i lavori sono partiti soltanto ad agosto 2019, quindi quasi dieci mesi dopo, c'è stato il contenzioso, lo sappiamo, perché qui ne abbiamo parlato parecchio in quest'aula anche di quella questione, ci sono stati dei ritardi, poi lei mi dice: "Al termine dei lavori si è mandata la documentazione ai vigili del fuoco, che hanno accertato che i lavori rispondevano pienamente a quello che era stato progettato e a quanto era stato stabilito e che non c'era stata nessuna prescrizione per quello che riguardava la questione dell'evacuazione". Io non so bene come funzionano le cose, però immagino che nel corso di esecuzione dei lavori che vanno avanti per adeguamenti legati alla normativa antincendio forse rendersi conto... e non lo dico tanto all'Assessore, quanto un po' a tutti coloro che hanno lavorato: parlo del direttore lavori, di vigili del fuoco, che avranno comunque fatto dei sopralluoghi per verificare come si stesse procedendo... mi sembra una cosa veramente sconcertante, perché si arriva dopo cinque anni e mezzo a riconsegnare un edificio, finalmente lo si apre tutti contenti l'11 di marzo per poi sapere che a gennaio - quindi due mesi prima - era stato evidenziato che adesso bisogna fare tutta un'altra serie di lavori, che ovviamente richiederanno dei tempi, perché, come lei ha giustamente ricordato, i Lavori pubblici si sono presi l'incarico di iniziare questo nuovo iter, specifica progettazione, andremo al mese di maggio con una prima parte, però - e qui casca l'asino - c'è il problema delle risorse. Non ho idea di che cosa possa costare un nuovo adeguamento, immagino che non saranno due soldini, quindi a questo punto bisognerà anche reperirli. Oltre al fatto di mettere dei soldi - e meno male che se ho capito bene c'è una disponibilità a farlo, questo mi sembra positivo -, si va a intervenire di nuovo su una struttura che è finita e consegnata da un mese e sei giorni. Non dico che sia colpa di qualcuno nello specifico, però mi sembra un po' che ci sia una generale - e metto dentro un po' tutti in questa "generale" - superficialità nell'affrontare quel tema delle barriere architettoniche e delle possibilità per chi è in una condizione particolare di usufruire degli spazi pubblici, perché con un'attenzione maggiore, magari anche con una consulenza informale da parte di associazioni che si occupano anche della disabilità, su questo si poteva intervenire in corso d'opera, perché poi effettivamente la progettazione e l'appalto non riguardavano questi nuovi lavori, però io penso che se ci fosse accorti in questi cinque anni della necessità di fare qualche cosa in più, si sarebbe potuto fare una progettazione, una variante o comunque stabilire anche una serie di finanziamenti per completare. Ora ricominciamo.