Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3544 du 17 avril 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3544/XVI - Interpellanza: "Promozione di uno studio sulle peculiarità e sui vantaggi delle pluriclassi".

Bertin (Presidente) - Punto n. 27. La parola al consigliere Lavy.

Lavy (LEGA VDA) - Credo che chiunque qua non provenga da Aosta o dai grandi Comuni abbia frequentato, per quanto riguarda soprattutto le elementari, la cosiddetta "pluriclasse", che è appunto un insieme di classi composte da alunni di diversi anni di età, una realtà che, soprattutto nei piccoli comuni, è molto importante, proprio perché aiuta a mantenere delle scuole aperte. Ecco che chiunque abbia frequentato le pluriclassi non può fare altro che in qualche maniera evidenziarne i vantaggi sotto tanti punti di vista; spesso però - ed è un pochino la tendenza che sta prendendo piede negli ultimi anni - si sentono genitori dei figli che, per giustificare il fatto di non mandare i propri bambini nelle pluriclassi, si inventano tutta una serie di argomentazioni legate alla mancanza di socialità, magari nelle pluriclassi delle piccole scuole, legate magari al fatto che, avendo età diverse, i bambini abbiano dei problemi maggiori per quanto riguarda l'apprendimento, tutte questioni che fortunatamente la dottrina generale riguardo alla pedagogia attuale smentisce categoricamente, anzi, viene evidenziato che chi frequenta le pluriclassi ha tutta una serie di vantaggi. Ora però questa sorta di cliché, questa sorta di pregiudizio per quanto riguarda le pluriclassi in qualche maniera deve essere smontato, proprio perché lo si vede bene o male quando c'è un piccolo Comune a contatto con un Comune più grande, sovente, troppo sovente, i genitori decidono di mandare i loro bambini nella scuola più grande.

Abbiamo qua in Valle d'Aosta presso l'Università un corso di Scienze della formazione primaria che dovrebbe formare bene o male la classe degli insegnanti che devono rapportarsi soventissimo con appunto le pluriclassi. Quest'interpellanza verte su due tipi di aspetti: uno è il discorso dell'insegnante, perché si dice: Scienze della formazione primaria, quindi giustamente, essendo la realtà valdostana costituita da tante pluriclassi, ci sarà un focus specifico sulle pluriclassi. No, non c'è, lo so per certo, poi glielo chiedo anche tramite domanda, però confrontandomi con degli studenti e studentesse del corso, proprio un focus specifico sulle pluriclassi non c'è. Ecco che chi esce poi da Scienze della formazione primaria e va a insegnare magari in un piccolo comune si trova in difficoltà perché non ha gli strumenti per insegnare nelle pluriclassi, perché appunto il sistema di insegnamento e, di conseguenza, anche di apprendimento dei ragazzi è diverso rispetto alle monoclassi, perché, per quanto riguarda la modalità di lavoro, spesso, sempre, si utilizza il cosiddetto "tutoring" nelle pluriclassi, per cui i bambini sono consapevoli del divario di età, delle differenze per quanto riguarda le loro conoscenze e abilità, però i più grandi aiutano i più piccoli. Si favorisce poi con il sistema delle pluriclassi la ripetizione e l'anticipazione dei vari temi trattati in maniera diversa per gli alunni delle varie età, per favorire il cosiddetto "Cooperative Learning", cioè l'apprendimento che avviene collaborando in gruppo, in cui ognuno valorizza le proprie competenze e la propria diversità anche di età. Nelle pluriclassi è poi diversa anche la cosiddetta "progettazione didattica", per cui ci sono diversi tipi di curricula che possono essere paralleli, a rotazione o a spirale, per cui il lavoro è affrontato in maniera diversa in base all'età degli studenti e inoltre anche l'organizzazione dello spazio didattico è diverso rispetto a quello delle monoclassi. Tutti questi aspetti ovviamente, se nessuno ha insegnato agli insegnanti a gestirli, portano delle problematiche, per cui sovente chi esce da Scienze della formazione primaria si trova in difficoltà, perché ciò che ha imparato a scuola e all'Università non corrisponde poi nei fatti all'insegnamento nelle pluriclassi. Ecco che allora credo che sia assolutamente necessario che la nostra Università debba avere un focus specifico sulle pluriclassi, in modo che queste possano diventare dei veri e propri centri di eccellenza. Dove è che lo sono già? In Svizzera, per esempio, e in Austria, perché ovviamente le pluriclassi non sono un fenomeno che è presente solo in Valle, in tutti i territori in cui comunque la popolazione è ridotta sui territori montani le pluriclassi sono assolutamente centrali per quanto riguarda l'asse della scuola sul territorio. Poi la cosa più interessante di tutte, e che serve per smontare un po' questa sorta di pregiudizio di alcuni genitori, è che gli alunni nelle pluriclassi hanno dei risultati migliori e lo si vede dai risultati delle prove Invalsi. Tutti dati questi che si possono trovare, per esempio, su una ricerca che si chiama "Scuola nelle piccole scuole" che è veramente interessante e fa un'analisi molto approfondita di quello che riguarda le pluriclassi. Ci sono altri tipi di esempi da cui prendere spunto: le reti rurali educative in Francia, per esempio, o l'École éloignée en réseau nel Québec; tutte esperienze che possono servire da esempio anche per la Valle d'Aosta per fare in modo che questo tipo di sistema delle pluriclassi non solo non diventi un luogo da cui scappare, trovando delle scuse che spesso sono del tutto bizzarre e false, ma diventino luoghi di attrazione per quanto riguarda i genitori, che decidono apposta di mandare magari in una pluriclasse il proprio figlio perché in essa sa di avere un apprendimento migliore e anche un livello di attenzione migliore, questi sono tutti dati che appaiono dagli studi che vengono fatti.

Con quest'interpellanza quindi si vuole un pochino fare un focus per capire innanzitutto se c'è un focus per quanto riguarda le pluriclassi in Scienza della formazione primaria, l'ho già detto io, no, perché, sulla base delle informazioni che mi hanno passato gli studenti e le studentesse, ovviamente è venuto fuori di no, ma se ci sia anche la volontà di commissionare uno studio specifico sulle pluriclassi a Scienze della formazione primaria e se ci sia anche la volontà di divulgare poi i risultati di questo ipotetico studio, o prenderne anche altri tramite opuscoletti o anche formato digitale a tutte le famiglie che hanno dei figli, proprio per smontare spesso una narrazione che non va assolutamente bene, perché troppo spesso è basata sui presupposti totalmente falsi.

Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Stavo guardando, adesso non ricordavo le date di due iniziative che abbiamo fatto con l'Università in cui si parlava della didattica montessoriana... a novembre mi sembra e a marzo è stata fatta un'iniziativa alla presenza di uno dei fondatori dell'Ericsson, un formatore viene ogni tanto in Valle d'Aosta e ha collaborato anche con l'Università... dal titolo: "Ecologia inclusiva per un apprendimento inclusivo", questo è stato fatto il 6 marzo, stavo cercando di risalire alle date. In questi convegni, ai quali ho partecipato, e a questa formazione proprio rivolta agli insegnanti delle scuole dell'infanzia e primaria si è parlato molto delle pluriclassi e del valore aggiunto anche del sistema d'insegnamento nelle classi in questi contesti in cui, per motivi, come lei diceva, di popolazione scolastica, convivono bambini di diversi anni, quindi appartenenti a classi diverse. Il tema quindi è un tema che viene spesso affrontato, viene affrontato sia nell'ambito della formazione che viene offerta agli insegnanti, tra l'altro, mi ricordo il 6 marzo c'erano qualcosa come 120 persone presenti in regione a fronte mi sembra di 59-60 iscritti, per dire anche dell'interesse enorme che suscita questo tipo di argomento.

Vengo però alle sue domande nello specifico: "in quale modo nel corso di laurea in Scienze della formazione primaria presso l'Università della Valle d'Aosta esistano focus specifici sull'insegnamento e sull'apprendimento delle pluriclassi". Il corso di laurea quinquennale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria abilita la professione di insegnante di scuola dell'infanzia e di scuola primaria. L'ordinamento didattico e l'organizzazione, come lei sa, sono coerenti con la declaratoria della classe delle lauree magistrali, la LM 85bis, poi con quanto previsto dall'articolo 12 del DM 270/2004, che è il regolamento recante: "Norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei" e poi il DM 249/2010, che è il regolamento concernente: "Modalità della formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado", ai sensi dell'articolo 2, comma 416, della legge 244/2007. Questi sono i riferimenti legislativi relativamente a Scienze della formazione primaria. In particolare l'ordinamento recita che "la formazione iniziale degli insegnanti è finalizzata a qualificare e valorizzare la funzione docente attraverso l'acquisizione di competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologiche-didattiche e organizzative relazionali necessarie per raggiungere dagli allievi risultati di apprendimento previsti dall'ordinamento vigente. I traguardi di sviluppo professionale per l'insegnamento prevedono, fra il resto, la capacità di contestualizzare l'azione educativa proprio in funzione delle diverse variabili sociali, individuali, culturali, economiche, storiche, geografiche e ambientali che definiscono in modo unico e peculiare ciascuna situazione didattica. Tra queste proprio le pluriclassi rappresentano esperienze didattiche particolari che svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione e nello sviluppo dell'identità culturale locale con ripercussioni positive - e questo è condiviso anche da noi - anche sulla sfera sociale e produttiva". Per questa ragione, nell'esercizio dell'autonomia universitaria, l'organizzazione del percorso di UNIVDA prevede, oltre all'acquisizione di conoscenze pedagogico-didattiche inerenti alla differenziazione didattica simultanea nei diversi contesti di insegnamento/apprendimento, esperienze di tirocinio specifico. La varietà dei contesti per collocazione geografica, per dimensioni, per progettazione curriculare, extracurriculare, educativa e organizzativa delle varie scuole è infatti uno dei criteri per le scelte delle attività di tirocinio. La Commissione tirocini del corso di laurea in Scienze della formazione primaria dell'Ateneo valdostano pone particolare attenzione nel proporre esperienze in scuole di montagna, che si realizza nel rispetto delle compatibilità dei progetti di tirocinio, con la possibilità di accoglienza da parte dei plessi in relazione alla loro programmazione curriculare. Più precisamente al momento accolgono e hanno accolto tirocinanti - le faccio un elenco sommario di scuole - per esempio, Abbé Trèves, Torgnon e Antey ha avuto dei tirocinanti, la Abbé Prosper Duc a Pontey, il Cerlogne di Saint-Nicolas, Grand-Combin, Roisan et Oyace hanno avuto dei tirocinanti, l'Elio Reinotti di Perloz, il Viglino di Valgrisenche, Valdigne a Pré-Saint-Didier, che sono tutte piccole scuole di montagna che hanno all'interno delle pluriclassi nelle quali questi tirocinanti hanno potuto operare.

Rispetto alla domanda n. 2, esiste un'ampia letteratura socio-pedagogica sulle pluriclassi in ambito nazionale e internazionale, quindi l'Università, se ritiene, le può fornire una bibliografia in materia. In particolare è degno di nota il volume di Cerri: "Quando il territorio fa scuola. Da un'indagine sulle pluriclassi a un'idea di scuola", Franco Angeli Milano 2010, che è il frutto di una ricerca condotta congiuntamente dall'Università proprio della Valle d'Aosta e dall'Università di Genova nei rispettivi territori. Il volume, a carattere interdisciplinare, contiene saggi di pedagogia, di geografia e di psicologia proprio scritti da professori dell'Ateneo valdostano e dell'Ateneo ligure e mostra l'interesse delle pluriclassi come contesti di apprendimento e come fattore di sviluppo locale. Peraltro il libro ha avuto anche ampia diffusione nazionale anche al di fuori dell'ambiente accademico ed era stato presentato per esempio a Radio3 nel programma "Fahrenheit". Inoltre nel nostro Ateneo il tema è anche oggetto di tesi di lauree magistrali in Scienze della formazione primaria, una per tutti - e si trova ed è reperibile - è la tesi di laurea dal titolo: "Localizzazione, delocalizzazione, indagine sulle pluriclassi in Valle d'Aosta" di Luca Vaudagnotto, il relatore è il professor Andrea Bobbio, che, tra l'altro, ha curato quel convegno di cui le parlavo prima sull'insegnamento o comunque sull'attualità anche dell'insegnamento montessoriano. Tra l'altro, attualmente è in preparazione una tesi da parte di una studentessa del quinto anno proprio a partire da un'esperienza in una scuola, in una pluriclasse di Antey. L'Ateneo, tra l'altro, è coinvolto nel progetto "NODES" (Nord Ovest Digitale e Sostenibile), che è finanziato dall'Unione europea con i fondi della Next Generation EU e con la regia del Ministero dell'Università e della ricerca. Non sto ad elencarvi tutto, mi hanno fatto tutto uno spiegone su questo progetto; posso dire che su 24 partners, ci sono sette Università: Politecnico di Torino, Studi di Torino, Piemonte Orientale, Università degli studi dell'Insubria, l'Università degli studi di Pavia, della Valle d'Aosta e l'Università delle scienze gastronomiche. L'Università della Valle d'Aosta è coinvolta nello SPOKE 3, che è l'industria che è un filone progettuale del turismo e della cultura, e SPOKE 4, che è la montagna digitale sostenibile di cui è capofila nell'area di progetto. In particolare nello SPOKE 4 ha costruito un'area di investigazione intitolata: " Technological innovation and outdoor teaching in education services as a lever in multi-class schools " proprio sulle multiclassi. L'area di ricerca il cui framework iniziale è stato costruito anche in virtù di azioni di confronto con la Sovrintendenza agli Studi della Regione Valle d'Aosta ha come ambiti principali di ricerca la valorizzazione delle prospettive di digitalizzazione della didattica con attenzione agli aspetti organizzativi e gestionali nell'erogazione a processo produttivo nelle classi, nelle scuole e negli istituti scolastici. La traiettoria di ricerca perseguita è quella di settare prospettive in ambiti di didattica a potenziamento prodromico, a sviluppare salti d'innovazione, quindi le pluriclassi e le classi aperte, per la migliore razionalizzazione, organizzazione e gestione delle risorse, per l'uso del digitale, per la comunicazione e per la politica d'ingaggio degli stakeholder del processo educativo. Ad oggi nell'area dedicata e d'interesse di quest'interpellanza sono stati rilasciati due deliverable: ottobre 2023 e marzo 2024 e sono stati costruiti plurimi momenti di confronto, con gli stakeholder primari e secondari, sono stati realizzati un workshop, un focus group e sono stati somministrati due survey, due output distinti e il progetto ha coinvolto attivamente i dirigenti scolastici della nostra Regione.

Presidente - La parola al consigliere Lavy per la replica.

Lavy (LEGA VDA) - Non so se me la sono un po' persa la risposta alla terza domanda: quella riguardo appunto all'eventuale diffusione di un opuscoletto alle famiglie - era finito il tempo, va bene - che alla fine era quella forse la questione più importante, perché comunque, anche quando nell'illustrazione dell'interpellanza ho già sottolineato il fatto che esista tutta una serie di dottrina, di testi che evidenzino l'efficacia delle proprie classi, ma se questi libri e questa documentazione rimangono chiusi nelle biblioteche o vengano divulgate solamente in alcuni convegni, siamo un pochino un gatto che si morde la coda, invece se venissero in qualche maniera distribuiti anche oggi in formato digitale a tutte le famiglie che hanno dei figli, è ovvio che anche in prospettiva sicuramente tutta una serie di pregiudizi che, come ho detto prima, esistono - e in alcuni casi sono veramente anche difficili da abbattere -, sarebbero in qualche maniera forse ridotti.

Poi sicuramente il fatto che si organizzino convegni è assolutamente positivo, però quello che forse manca a questo tipo di discorso è un'apertura verso il mondo dei genitori, perché mi pare di capire che ci sia una sorta di scollamento fra il mondo accademico delle università e coloro che sono fuori, che sono i diretti interessati per mandare i loro ragazzi nelle varie scuole, però sicuramente su questo si può lavorare e quest'attività di divulgazione eventualmente, se venisse fatta, andrebbe di certo in quel tipo di senso.

Non riesco bene a capire qual è la concezione anche da parte degli studenti che mi hanno segnalato questa questione per quanto riguarda il focus mancato relativamente alle pluriclassi nei corsi dell'Università della Valle d'Aosta, sicuramente, sulla base della risposta che mi ha dato, chiederò a loro se appunto questa sorta di tirocinio o quant'altro, che so che vengono fatti, però siano stati visti in ottica di sviluppo della tematica delle pluriclassi o meno, comunque mi ritengo soddisfatto della risposta.