Objet du Conseil n. 3543 du 17 avril 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3543/XVI - Interpellanza: "Attivazione della mobilità interna dei dipendenti regionali per favorirne lo sviluppo professionale e personale".
Bertin (Presidente) - Con 28 Consiglieri presenti possiamo continuare con l'ordine del giorno. Punto n. 26. Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Abbiamo più volte ricordato lo studio della SDA Bocconi e quest'oggi vorremmo ricordare un altro pezzo importante. Ci eravamo concentrate sulla questione delle posizioni di particolare responsabilità, ma nello studio si evidenziava proprio tra le finalità del progetto di cambiamento la necessità di favorire la mobilità interna e offrire l'opportunità di sviluppo personale. Questo perché proprio alla luce del questionario fatto dalla Bocconi, emergeva in maniera piuttosto evidente una questione che da tempo si affronta in Amministrazione regionale: quella della mobilità. Abbiamo affrontato anche questo tema nella scorsa adunanza quando abbiamo appreso di un trasferimento avvenuto senza procedure di mobilità; in più basta passare sotto Palazzo regionale e vedere che si stanno attivando nuovi concorsi e quindi evidentemente ci sono anche dei nuovi posti di lavoro.
Con quest'interpellanza chiediamo, visto l'accordo che c'è ed è sottoscritto da parte dell'Amministrazione regionale, se è intenzione dell'Amministrazione seguire i criteri che si erano dati e che comunque garantirebbero anche la mobilità interna o se ancora, come vediamo spesso, la mobilità è solo rivolta a pochi. Sappiamo che si può far domanda di mobilità, che questa rimane per un anno a disposizione del Dipartimento personale, che, in caso di prescrizioni di tipo medico, queste dovrebbero garantire una priorità in caso di mobilità, quello che per noi sarebbe importante è che questi criteri e queste modalità venissero applicati e in un certo senso quindi, anche nel caso di nuovi posti messi a bando di concorso, prima si faccia una procedura di mobilità per capire se tra le domande poste dai dipendenti vi siano anche delle necessità spesso di tipo familiare, di avvicinamento piuttosto che, come dicevo, anche di sviluppo personale, proprio perché sicuramente cambiare dopo tanti anni di lavoro può essere anche un incentivo per le persone.
Chiediamo quindi quali sono i criteri e le modalità applicati, il numero delle mobilità che sono state presentate dai dipendenti nell'anno 2022 e 2023 e quante di queste sono state accolte e quali siano le intenzioni dell'Amministrazione rispetto a quello che dicevo prima essere una delle finalità del progetto di cambiamento proprio della riorganizzazione dell'Amministrazione regionale.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - L'interpellante chiede quali siano i criteri e le modalità per l'attuazione della mobilità interna del personale regionale. I criteri e le modalità applicati sono quelli previsti dalla normativa vigente, articoli 43 e 45 della legge regionale 22/2010 e della concertazione con le organizzazioni sindacali approvata con deliberazione della Giunta regionale 2426 in data 14 dicembre 2012. Al fine di inquadrare al meglio, il Dipartimento del personale rammenta che la mobilità interna è uno strumento di gestione del personale che l'Amministrazione, con i poteri del privato datore di lavoro, può usare per il soddisfacimento delle esigenze di servizio in primis, oltre che per il soddisfacimento delle esigenze personali dei lavoratori.
Con questa visione della materia l'Amministrazione e le organizzazioni sindacali hanno dunque concertato due diversi processi di mobilità: il primo è la mobilità per esigenze organizzative, a prescindere dalla produzione di istanze specifiche di trasferimento da parte del personale interessato; il secondo è la modalità a domanda del dipendente a seguito di specifica procedura attivata dall'ente. La mobilità interna per esigenze organizzative, che prescinde dalla produzione di istanze, può attivarsi nei seguenti casi: sopravvenuta inidoneità alla mansione, certificata dai competenti organi sanitari, urgenti e inderogabili esigenze di servizio, eccedenza di personale presso la struttura organizzativa di appartenenza, accertata compatibilità ambientale, accordo tra i dirigenti interessati, previo assenso del dipendente. Tenuto conto che ogni anno la Giunta regionale approva, unitamente al PIAO, il piano dei fabbisogni di personale per il triennio di riferimento, elencando puntualmente tutti i posti vacanti con l'indicazione della struttura organizzativa di riferimento e del profilo professionale, va sottolineato che il lavoratore, venendo a conoscenza dei posti vacanti o che si renderanno vacanti, tende ad avanzare autonomamente, al di fuori di procedure attivate dall'ente, istanze di mobilità verso i posti di interesse. Nella consapevolezza di questa consuetudine, il verbale di concertazione consente all'Amministrazione di poter prendere in considerazione dette istanze per far fronte all'occorrenza alle proprie urgenti e inderogabili esigenze di servizio, imponendo una priorità di apprezzamento delle esigenze espresse dai lavoratori nei casi di prescrizioni certificate dal medico competente, con valutazione comparativa delle stesse, in ipotesi di più richieste di mobilità sulla medesima posizione, ad esempio, richieste di mobilità nell'ambito della categoria A con un cambio profilo, da bidello ad accudente o usciere, ad esempio. Nei restanti casi la lavorazione delle istanze viene invece fatta tenendo conto dei diversi molteplici fattori, tra i quali le motivazioni e i bisogni degli istanti, le loro competenze, la loro storia professionale ma anche soprattutto le esigenze di servizio delle strutture di provenienza, che possono non essere in grado in quel momento di far fronte alla perdita della risorsa, spesso non sostituibile nell'immediato. La valutazione complessiva di tutte le circostanze che entrano in gioco, esigenze del lavoratore e delle strutture organizzative interessate di provenienza e di destinazione, può esitare oppure no in una mobilità. Le mobilità interne possono inoltre innescare degli effetti domino, che, coinvolgendo in modo concatenato più strutture organizzative e più lavoratori, favoriscono a loro volta altre mobilità.
Tenuto conto che è praticamente impossibile strutturare una procedura selettiva e comparativa in grado di contemperare tutte le esigenze in campo, si opta per l'avvio di una mobilità solo a fronte di determinate circostanze e precisamente nel caso di profili professionali molto specifici oppure, quando l'esigenza di copertura sia urgente e improrogabile e in entrambi i casi non vi siano agli atti domande di mobilità di iniziativa dei lavoratori compatibili, oppure a fronte di posti che prevedano un trattamento economico accessorio supplementare rispetto al trattamento economico previsto per la categoria di appartenenza, ad esempio, controlli della Casa di gioco, piuttosto che il Giudice di pace o altri similari. Nella circostanza la competente struttura del Dipartimento personale attiva sempre delle procedure di mobilità aperte mediante pubblicazione di apposito avviso, che esitano in graduatorie dove il primo classificato, sulla base dei requisiti professionali previsti dal posto, dei criteri approvati con la DGR 2426 che abbiamo citato prima della 14 dicembre 2012 "vince" il posto bandito.
Per quanto riguarda il secondo quesito, cioè "il numero di domande di mobilità presentate dai dipendenti per motivazioni personali al di fuori delle procedure nell'anno 2022-2023", nell'anno 2022 sono state accolte ventidue domande su quarantasei richieste; nell'anno 2023 sono state accolte venti domande su sessantasette richieste.
Terzo quesito: "quali siano le intenzioni dell'Amministrazione rispetto all'attivazione di una mobilità interna del personale già in servizio per favorire questa procedura, eliminare le disparità di trattamento fra dipendenti e offrire l'opportunità di sviluppo del personale". Fatte salve le opportunità di crescita professionale retributiva e le esigenze di tutela della salute, a fronte delle quali vengono sempre attivate procedure pubbliche codificate applicando i criteri della DGR citata sopra, occorre considerare il fatto che la mobilità interna non è un diritto del lavoratore e non è possibile regolamentarne rigidamente la gestione al pari di una pratica amministrativa. In buona sostanza non possiamo paragonare le persone a delle pratiche tout court.
Le intersezioni possibili fra le aspirazioni individuali dei dipendenti e le opportunità di un'organizzazione complessa quale quella dell'Amministrazione regionale sono potenzialmente infinite e non tutte incasellabili in maniera strutturale. La mobilità è uno strumento del datore di lavoro indispensabile, occorre gestire con la flessibilità necessaria le risorse umane nell'interesse del migliore, più efficiente ed efficace funzionamento della macchina organizzativa. Leggere le scelte operate dal datore di lavoro con il solo alfabeto della parità di trattamento tra i dipendenti, che peraltro difficilmente si equivalgono per capacità ed esigenze, storia professionale e personale, sarebbe riduttivo e potenzialmente deflagrante da un punto di vista organizzativo.
Presidente - Per la replica, la consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Non condivido parte di quanto lei ha detto, perché credo che nel tempo in Amministrazione sono esistite, e hanno sicuramente dato ottimi frutti, le graduatorie che c'erano rispetto ai bidelli, ma anche le graduatorie che si ponevano, ad esempio, per ricoprire i posti nelle istituzioni scolastiche. Io ho avuto la fortuna di poter cambiare il mio posto di lavoro proprio grazie a una di quelle graduatorie, perché sennò sarei rimasta a vita dove non volevo stare. Sotto un certo punto di vista, io credo invece che quanto si faceva in tempi diversi, quindi proprio quando nel 2012 si applicava in maniera, secondo me, più corretta quella norma, si è data la possibilità, a chi voleva avvicinarsi a casa o chi aveva delle esigenze particolari di poter essere inserito in graduatorie e poi a quel punto decidere anche se passare in altri posti di lavoro.
Apprendo anche del numero di domande e delle richieste, farò un accesso agli atti per capire quindi quali non sono state accettate e quali sono stati i trasferimenti, perché mi risulta che diverse persone hanno fatto domanda di trasferimento e non sono state accettate, poi i posti sono stati ricoperti in altro modo. Giusto per vederci chiaro rispetto a questa mobilità interna, che ribadisco essere una delle finalità principali del progetto di cambiamento che abbiamo profumatamente pagato comunque alla Bocconi, bisognerebbe in qualche modo tenerne conto, perché sennò diventa lettera morta. Lo dico alla luce anche del fatto che proprio in quello studio c'era una parte importante rispetto al fatto che ultimamente i dipendenti della nostra Amministrazione non siano più così contenti e motivati nel lavorare nella Pubblica Amministrazione.