Objet du Conseil n. 3541 du 17 avril 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3541/XVI - Interpellanza: "Intendimenti per contrastare atteggiamenti di stampo fascista tra i ragazzi".
Marguerettaz (Presidente) - Iniziamo le interpellanze, punto n. 24 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola al collega Perron.
Perron (LEGA VDA) - Quest'iniziativa prende spunto da fatti realmente accaduti, ma questo non è un Tribunale, grazie a Dio, e quindi si danno giudizi soltanto di tipo politico se proprio si deve giudicare; giudicare non è mai bello ma a volte va fatto. Lasceremo quindi fuori sia il legittimo operato degli insegnanti sia le responsabilità personali negli accadimenti; questo è un altro campo, è un Consiglio regionale, e non penso debba scendere su quei dettagli, ci sono altri organi deputati a farlo.
Non nascondo che in quest'interpellanza ci sarà una sorta di modalità-sarcasmo, "Sarcasmo Mode On", ci fosse un pulsantino qua sotto sarebbe da schiacciare, spero che tutti lo comprendano.
Veniamo alla tesi, qual è la tesi che circola? Diciamo che in Valle si stia insinuando un pericoloso clima di derivazione fascista/nazista che si palesa con maggiore forza soprattutto nelle scuole, con dei segnali nelle scuole tra ragazzi dagli 11 e i 14 anni, questo è quanto a noi è dato sapere, poi magari si scende ancora più giù o riguarda anche le materne, le elementari, questo non lo sappiamo, comunque questo è quanto abbiamo visto sino a oggi.
Vediamo quali sono i fatti che abbiamo richiamato nell'interpellanza, richiamiamo le notizie che abbiamo visto sui giornali, io riporto qua Tgcom24: "Aosta, svastica in classe, non viene trovato il responsabile, gita annullata. Una svastica disegnata su una lavagna in un'aula comune, altre sulle pareti e sui banchi della scuola media di Saint-Vincent, episodio a cui seguono altri danni, fotografie che rimbalzano nei telefoni degli studenti e poi anche in quelli degli adulti, ma anche immagini modificate di professori vestiti come Hitler o comunque presi in giro con l'uso di App", ho citato il virgolettato.
Tra l'altro organizzazioni sindacali di un certo orientamento (...scopritele voi) dicono: "Un segnale inquietante della piega antidemocratica che sta prendendo il nostro Paese, che, attraverso l'atteggiamento indulgente di chi governa, giustifica atteggiamenti neofascisti".
Poi vengono ricordati, nello stesso articolo di Tgcom24, anche l'esposizione nel 2018 di simboli nazisti sui cancelli di accesso a una casa, che aveva portato a una condanna penale per il proprietario.
Inoltre noi aggiungiamo un altro elemento; non ho citato da dove ci è arrivata l'informazione perché non vogliamo fare dei bersagli su qualcuno, ma ricordiamo avvenimenti dello stesso tenore riscontrati in altre scuole medie, 11-14 anni, nelle quali alcuni professori lamentano il fatto che, nel momento in cui si affrontano in classe temi storici piuttosto delicati, ci sia veramente poca serietà da parte dei ragazzi che sghignazzano o fanno battute non consone.
Viene riferito, e qui siamo allertati anche noi, che alcuni di essi hanno pericolosi atteggiamenti di stampo fascista, i quali violano addirittura il dettato di norme penali.
Ricordo che parliamo di ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. Invocherei l'intervento degli psichiatri e degli psicologi, probabilmente non per i ragazzi.
Questi sono i fatti, ma a questo punto, visto che il tempo me lo concede, aggiungerei altri teoremi che sono venuti ad aggiungersi a quest'immagine di una Valle d'Aosta tinta di nero e quasi sul punto di un'insurrezione: la scorsa estate - così mi tolgo anche qua un sassolino dalla scarpa - ci fu una grande polemica sulla conferenza legata alla meditazione delle vette del filosofo ed esoterista Julius Evola a Gressoney, i colleghi magari ricorderanno, sennò cerchino un po' a mezzo stampa.
Le forze a sinistra sono insorte, chiamarono a raccolta anche personaggi di calibro nazionale come Gad Lerner che, tra l'altro, fu militante di otta continua, leggo articolo Secolo d'Italia, così è tutto virgolettato e citato: "Gad Lerner difende Lotta continua, macché terrorismo, non mi pento della mia militanza", primo maggio 2021 il Secolo d'Italia; quindi non mi invento nulla, mi prendo la responsabilità di tutto, ma cito.
Da lì poi ci fu putiferio anche sui social, un ex Assessore regionale definiva "Topi di fogna", virgolettato anche questo, "I relatori della conferenza" che, tra l'altro, sono persone stimate dall'elevata caratura non solo intellettuale ma anche etica, che sono intervenute in quel convegno che, ricordo, era di filosofia.
Tra l'altro questo tema arrivò anche in aula, con l'iniziativa delle due colleghe di PCP che tentavano un po' di far dire alla Regione che doveva dissociarsi da eventi fatti sui Comuni, nel territorio, dimenticandosi chiaramente che c'è una legge regionale, la n. 54, che all'articolo 8 comma 2 recita: "Il divieto di intromissioni procedurali da parte della Regione nell'esercizio delle funzioni e compiti dei Comuni".
In questo caso colgo l'occasione, onore al Sindaco - è Alessandro Girod - che ha dimostrato spalle larghe e intelligenza; non è un sindaco della nostra parte, quindi nemmeno abbiamo la questione per cui dobbiamo essere di parte.
Onore a lui che ha portato avanti la cosa e, grazie a Dio, ha evitato fastidiose interferenze.
In ultimo aggiungiamo l'ultimo elemento - non so chi mi risponderà, se l'assessore Guichardaz relativo alla scuola o il presidente Testolin - sempre in questo teorema preoccupante: veniva fatta balenare l'esistenza di un possibile complotto, forse la preparazione addirittura di un golpe in questa Valle che, come dico, pare tingersi di nero, che era collegata all'iniziativa dell'associazione italiana volontari "Stay Behind" a Pré-Saint-Didier, quindi in questo caso veniva fatto di tutta un'erba un fascio - proprio corretta in questo caso - e sembra che ci sia un qualcosa pronto a esplodere.
Qua chiudo, schiaccio il pulsante del sarcasmo, lo tolgo, e faccio la domanda a questo punto al presidente Testolin al quale chiediamo: "Tali atteggiamenti rappresentano per il Governo regionale la spia di una seria minaccia sovversiva di stampo nazi-fascista in Valle d'Aosta?" e "Se si ritenga che vi siano collegamenti tra questi fatti e altre iniziative promosse in Valle nei mesi precedenti, nonché fra i fatti menzionati e gruppi politici o culturali specifici". In ultimo a questo punto - ovviamente se le risposte sono "Sì, prima bisognerà intervenire" - "Quali intendimenti si abbiano per contrastare questo preoccupante fenomeno tra i ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 14 anni"; magari si può andare anche un po' più indietro o partire già dagli asili e vedere se negli scarabocchi qualcuno fa qualcosa che possa ricordare dei simboli, si intervenga precocemente per evitare ogni deriva!
Chiudo soltanto dicendo che penso che chiunque abbia un po' di esperienza con gli adolescenti sa benissimo quante stupidaggini fanno; noi all'epoca facevamo le A di anarchia, ci sarà qualcuno che fa le svastiche, ci sarà qualcuno che fa la falce e il martello, che forse è un po' più complessa e quindi è un po' più difficile da fare, ma riteniamo che anche un po' di buon senso, prima di creare dei teoremi, la cui assurdità io penso sia piuttosto chiara...
Comunque ascoltiamo le sue parole, presidente Testolin, e capiremo di più.
Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Era percepibile un velato sarcasmo nello sviluppo dell'interrogazione, tuttavia, usando il buon senso, abbiamo cercato di dare una risposta seria a un argomento che, di suo, ha degli elementi di forte serietà da analizzare, soprattutto nel percorso scolastico, quindi da questo punto di vista cercheremo di rispondere.
Credo che la questione sollevata dall'interpellanza sia effettivamente importante e che debba essere vista in senso molto più ampio dei singoli episodi.
Intanto non pare - in quanto Amministrazione regionale non abbiamo conoscenza diretta di dati di rilevanze in questi ambiti - che ci siano in Valle d'Aosta minacce sovversive di nessuno stampo ideologico, ripeto però che l'Amministrazione regionale non ha nessuna competenza né strumenti di conoscenza approfonditi in questo contesto.
Lo stesso dicasi per quanto riguarda la seconda domanda, per la quale una risposta puntuale e argomentata richiederebbe competenze e informazioni che esulano da quanto è a disposizione dell'Amministrazione regionale.
Che cosa resta quindi? Restano degli episodi, come quello citato nell'interpellanza, per lo meno quelli verificati e non riferiti per sentito dire.
Si tratta di fenomeni sicuramente da non banalizzare, conseguenze dei tempi in cui viviamo, e, senza voler essere bacchettoni o ingenui, degli attuali mezzi e modi di comunicazione di massa, oltre che forse di un certo lassismo di lunga data nei confronti di fenomeni e di espressioni che, per lungo tempo, sono stati tollerati perché legittimati a pochi nostalgici.
Per dirlo chiaramente, non è una questione di colorazione ideologica perché in Italia, forse, più che in altri Stati, non si riesce mai a fare il conto con il passato e a far rispettare le leggi che pure esistono, per cui per esempio assistiamo a occupazioni perenni d'immobili da parte di gruppi di sinistra, come di destra, oppure a commemorazioni come quella che abbiamo sottomano sovente.
Lo stesso si potrebbe dire delle commemorazioni di Lenin, non certo una figura democratica, ma anche delle occupazioni delle Università o dei boicottaggi delle collaborazioni con le Università israeliane che, oltre a essere paradossalmente antisemite, sono sbagliate, perché, come ha detto il presidente Mattarella sabato scorso, le Università sono da sempre luogo del libero dibattito, della critica e del dissenso verso il potere, e interrompere i collegamenti tra Atenei aiuta il potere, quello peggiore, che ha sempre cercato di tenere isolate le Università del proprio Paese, di impedirne il collegamento con quelle oltre confine.
Si chiede cosa si possa e cosa s'intenda fare per contrastare questi fenomeni: si potrebbe dire che intanto bisognerebbe abbassare i toni, incominciando dalla discussione politica, che certo può essere dura e aspra ma che deve fare attenzione ai messaggi che trasmette, evitando sempre connotazioni razziste, sessiste o comunque prevaricatorie.
Poi l'unica e la più importante azione da mettere in campo non può che essere quella dell'educazione e dell'informazione che, assieme al buon senso, fa parte di quei percorsi che sono sempre virtuosi; bisogna moltiplicare con ogni mezzo e con ogni linguaggio le occasioni per spiegare gli errori e i drammi del passato, perché non basta studiare la storia sui testi scolastici per capire che cosa hanno causato il fascismo e il nazismo in Italia, o il comunismo in altre parti del mondo, in termini di dolori e di sofferenze.
È un compito tanto più difficile quanto più perdiamo con il passare del tempo i testimoni diretti di quel periodo e non riusciamo ad arrivare proprio a questa fascia di popolazione richiamata nell'interpellanza, che si trova in un momento particolare dello sviluppo, particolarmente esposta a esempi non corretti, che però possono risultare affascinanti.
È sicuramente un compito difficile ma irrinunciabile, in cui la scuola certamente è uno degli attori più importanti, ma che deve vedere l'impegno di tutte le istituzioni e di tutte le forme aggregative che possono essere messe in campo, io direi a partire dalla famiglia.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Perron.
Perron (LEGA VDA) - Grazie, Presidente, per la risposta che, a questo punto, direi condividiamo. È ovvio che il sarcasmo non fosse sulla serietà del tema, chiaramente, - perché stiamo parlando d'ideologie da ogni lato, che hanno creato gravissimi problemi, lo sappiamo benissimo, inutile ripeterlo - ma sulla narrazione che viene fatta di queste tematiche, che a volte ha più dello psicotico che del critico, quindi questo era il nostro intento.
Riguardo poi alla questione scuola, l'inasprimento delle pene sulle aggressioni ai professori, l'ho visto prima, sono state proposte adesso a livello italiano; il partito che rappresento in questo caso ha il Ministero, quindi si sa che si deve intervenire perché casi, ad esempio, di aggressioni, casi di indisciplina molto, molto grave, li vediamo molto spesso. È un problema, quindi va ripristinato il rispetto per gli insegnanti, va ripristinato anche il senso della disciplina a scuola, dell'autodisciplina dei ragazzi, che devono imparare a gestire le loro emozioni, eccetera.
C'è tanto da fare, è un invito però e secondo me un insegnamento a tutti noi, appunto, nell'abbassare i toni, quando si vedono certe cose - sono fatti brutti ma che possono sicuramente capitare - farci dei teoremi sopra non giova a nessuno, anzi, probabilmente per i ragazzi a quell'età più si butta benzina sul fuoco della stampa, peggio è.
Utilizziamo quindi il buon senso e la razionalità e dormiremo tutti piuttosto tranquilli, anche tra il 7 e l'8 dicembre prossimi probabilmente potremo stare tranquilli che non ci saranno dei golpe strani in Valle d'Aosta.