Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3531 du 17 avril 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3531/XVI - Interrogazione: "Stato dell'arte e tempi di definizione di una modifica legislativa volta a rendere l'offerta di percorsi formativi più aderente ai fabbisogni del mercato del lavoro".

Bertin (Presidente) - Punto n. 14. Risponde l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - L'interrogazione pone due domande: quali sono i settori in cui è più alto il disallineamento tra competenze, fabbisogni espressi dal mercato del lavoro e qual è lo stato dell'arte della modifica legislativa che deve accogliere entro il settembre 2025 le modifiche che, a livello nazionale, il decreto ha portato.

Per quello che riguarda la prima domanda, come per tutte le regioni, anche la Valle d'Aosta risente delle aumentate difficoltà di reperimento di manodopera; tali difficoltà sono sia di tipo quantitativo che qualitativo; per noi il tema della denatalità, come per tutti i territori, comporterà e comporta già nel tempo una diminuzione di potenziali lavoratori in futuro e queste difficoltà appunto sono anche date dagli stessi lavoratori che, in corso di attività, hanno necessità di aggiornare le proprie competenze per l'evoluzione che il mercato del lavoro sempre di più comporta, sia i modelli produttivi che qualsiasi tipo di attività.

Incidono su questo anche le forme contrattuali - che molte volte sono disallineate da quello che viene richiesto in termini di competenze e poi in termini di salari - così come la forte stagionalità di alcuni settori, è per questo che si sta lavorando con le associazioni di categoria, che ringrazio, per cercare, insieme alle forze sociali, i sindacati, di creare condizioni di stabilità del lavoro che possano consentire sia migliori percorsi di vita delle persone, ma soprattutto un'attività ancora più importante di formazione per i lavoratori che lavorano in questi comparti.

Il dispositivo nazionale che più viene utilizzato per l'analisi dei fabbisogni professionali e di competenze, "Excelsior", è in capo alle Camere di Commercio e restituisce un quadro caratterizzato da una difficoltà generalizzata di reperimento di lavoratori pressoché in tutti i settori e comparti: sanità, servizi sociali, costruzioni, meccanica, commercio, turismo e servizi.

Il fabbisogno riguarda specifiche professionalità carenti di specifiche competenze di cui anche i lavoratori già occupati possono risultarne.

Il Dipartimento politiche del lavoro ha previsto nel precedente Piano - nel Piano politiche del lavoro che prossimamente approderà all'esame del Consiglio regionale - la messa a punto di un sistema stabile e flessibile di analisi dei fabbisogni in raccordo con l'Osservatorio economico sociale.

In questi anni abbiamo realizzato attività di ricognizione di fabbisogni formativi e di fabbisogni di carattere esclusivamente qualitativo, concordati insieme al Consiglio politiche del lavoro, anni che hanno visto all'opera anche i Dipartimenti degli altri Assessorati, con l'obiettivo di raccogliere appunto i bisogni che nei vari settori le imprese hanno evidenziato.

Anche da queste analisi emerge un quadro di difficoltà generalizzate di reperimento di lavoratori in possesso delle competenze richieste, in particolare nell'ambito dei servizi sanitari e socio-sanitari, nell'ambito ricettivo, nel settore dei trasporti, nell'industria manifatturiera, nel commercio e nei servizi.

Su questi temi si lavora da tempo, sia nella conferenza delle Regioni sia a livello locale, e nel caso nostro abbiamo attivato in questi anni interventi un po' in tutti i settori, per esempio possiamo ricordare; percorsi formativi realizzati in stretta collaborazione con le imprese per favorire l'assunzione nelle PMI di personale altamente qualificato, come il progetto "Manutentore industria 4.0"; la realizzazione di percorsi formativi secondo il sistema Duale, tutti gli FP infatti nel canale della formazione professionale sono svolti in totale alternanza aula/impresa, anche attraverso il contratto di apprendistato di primo livello; sostegno alla frequenza dei percorsi offerti da ITS attraverso l'offerta di borse di studio, ma anche attraverso la partecipazione diretta delle imprese valdostane a questi percorsi; percorsi formativi dedicati alle competenze digitali, sia in favore dei cittadini che delle imprese.

Nel nuovo Piano rafforzeremo ulteriormente questo raccordo, in particolare quello con le imprese, prevedendo il rafforzamento del sistema duale, la sperimentazione dell'impresa formativa e l'attuazione di percorsi IFTS.

Tutto questo - anche con tutta l'attività che verrà fatta al sostegno del conseguimento delle analisi predittive, dei fabbisogni formativi e professionali - con l'attenzione di creare un modello che sappia tenere in considerazione tutti e tre gli aspetti: l'aspetto qualitativo quindi le competenze da acquisire e l'aspetto quantitativo, che ci dovrà vedere impegnati... e direi che la giornata di ieri a Saint-Vincent organizzata dall'assessore Caveri può, in questo senso, dare un'apertura per costruire dei progetti insieme a tutte le forze del modello lavorativo valdostano, quindi, l'aspetto quantitativo ha la sua importanza. Il modello sta insieme quando il lavoratore e l'impresa o l'impresa e il lavoratore trovano soddisfazione nella costruzione dei percorsi di lavoro, soddisfazione nella contrattualizzazione di questi lavori e capacità di costruire dei modelli nei quali si può investire insieme per dare una risposta alle competenze acquisite ma, allo stesso tempo, continuare a formarsi.

Per quanto riguarda la seconda parte - lo stato dell'arte e i tempi di definizione della modifica legislativa regionale, che dovrebbe entrare in vigore a settembre 2025, che dovrebbe rendere l'offerta dei percorsi formativi più aderente ai fabbisogni espressi dal mercato del lavoro -rr abbiamo approvato ieri un disegno di legge che a breve inizierà l'iter legislativo, che è dedicato alla riorganizzazione dei sistemi e servizi al lavoro e alla formazione professionale e che andrà ad abrogare la vigente legge regionale 31 marzo 2023 n. 7.

Si è preferito optare per una nuova legge in ragione delle importanti evoluzioni che sono intervenute in tutti questi anni nel settore delle politiche del lavoro e che ovviamente hanno modificato e modificheranno ancora il panorama di riferimento.

La legge regionale che dedica il capo III alla materia della formazione professionale si propone di definire un quadro normativo aggiornato e coerente con le più recenti acquisizioni, anche collegate alle politiche euro unitarie, tra le quali rientrano alcune delle priorità identificate anche dal PNRR e dalle linee programmatiche adottate dal Ministero del lavoro e dalle politiche sociali con il programma GOL, il Piano delle nuove competenze e transizioni.

Nella nuova legge regionale sono specificatamente previsti i meccanismi per garantire che le attività formative siano pianificate sulla base dei fabbisogni espressi dal mercato del lavoro, sia attraverso la partecipazione delle forze sociali alla programmazione e attuazione degli interventi e delle azioni previste dal Piano triennale che attraverso la specifica previsione di un Osservatorio sul mercato del lavoro, attraverso la valorizzazione del ruolo delle imprese nella formazione, in particolare attraverso la valorizzazione del modello duale, quale strumento per una formazione di qualità, e attraverso l'implementazione dei sistemi di riconoscimento e valorizzazione degli apprendimenti formali, non formali e informali, anche con l'utilizzo delle micro credenziali.

Il nuovo testo di legge pertanto, pienamente allineato a quanto previsto dal PNRR, riforma 5 della missione 7, consentirà alla nostra Regione di anticipare sia discussioni in aula sia la scadenza prevista che, ricordo, è settembre 2025.

Presidente - Consigliere Marquis per la replica, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Questo credo che sia un tema d'importanza basilare e di grande preoccupazione per quanto attiene il settore del lavoro.

Sono anni che vengono introdotte delle riforme attraverso dei provvedimenti di settore chirurgici mirati e adesso credo che ci sia una stretta da parte del Governo nazionale che porti a concretizzare una vera e propria riforma, che è un po' una rivoluzione rispetto al modello, che è consolidato, di approccio, perché effettivamente c'è una grande discrepanza tra i bisogni del settore produttivo e l'offerta del lavoro.

Ho trovato interessante la lettura del documento che avete predisposto - che è stato approvato con delibera di Giunta - che è l'aggiornamento del programma operativo, garanzia, occupabilità lavoratori, il programma GOL, dove viene fatto anche riferimento allo stato di fatto regionale.

Sicuramente ci sono dei dati strutturali che destano anche delle preoccupazioni e sui quali bisogna intervenire, ad esempio un dato che lascia pensare è che la quota delle imprese che segnalano difficoltà a reperire manodopera nel 2022 è cresciuta al 42% contro il 28% dell'anno precedente, quindi vuol dire che c'è un trend in atto che porta ad aumentare la distanza tra le aspettative da parte delle imprese e quella che invece è la reale disponibilità della domanda.

Così come, se andiamo a verificare le situazioni che attengono alla realtà valdostana, preoccupa il fatto soprattutto sui giovani, che nonostante tutto ci sono circa 1.700 neet che non studiano, non lavorano, e che quindi sono esclusi in questo momento da ogni tipo d'iniziativa, il 15,3% quando gli obiettivi europei stabiliscono che si arrivi al 9% nel 2030.

Così come, se parliamo di abbandono prematuro dei corsi d'istruzione e di formazione professionale, in Valle d'Aosta abbiamo dei dati più elevati ancora che nel resto d'Italia. Il problema dell'istruzione tra la popolazione 15-64 anni, che è più bassa rispetto al Nord-Ovest e al resto d'Italia; sono tutti dati che, messi insieme, danno - come dicevo prima - delle preoccupazioni sulle quali bisogna lavorare a livello strutturale con dei nuovi approcci.

Quanto al discorso della nuova proposta legislativa, credo che sia importante intervenire nell'aggiornamento della legge del 2003 perché è piuttosto datata e corrispondeva a un momento completamente diverso, con delle esigenze differenti rispetto alle attuali e soprattutto credo che la vera rivoluzione, per quello che concerne la formazione, sarà che verranno fatte delle valutazioni al risultato e anche preliminari di stima degli effetti di ogni attività di formazione sui riflessi sul mondo del lavoro, cose che fino a oggi francamente non hanno trovato una grande implementazione. Sotto il profilo quantitativo e qualitativo ci saranno dei grossi passi avanti da fare.

La curiosità nasceva dall'approvazione da parte del Governo nazionale del Piano delle nuove competenze e transizioni, che è stato sostanzialmente sottoposto all'attenzione della Conferenza delle Regioni e che quindi dovrà essere implementato in questa proposta legislativa che tratta sostanzialmente tantissimi argomenti nella definizione delle politiche di settore.

Per quanto ci riguarda, quindi, attendiamo che la materia venga inoltrata alle Commissioni per contribuire fattivamente nello sviluppo dell'iniziativa, per quanto di nostra competenza, perché riteniamo che questo sia un argomento di grande priorità.

Presidente - Una precisazione rispetto a un dato, se ho ben capito. Assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Solo per informazione, ringrazio il collega Marquis per aver, tra l'altro, letto il documento a sostegno del programma GOL; di quel documento lei ha citato il dato statistico dei neet, ma è citata anche nello stesso documento l'analisi che a livello regionale abbiamo messo in campo per verificare l'aggiornamento di un valore statistico riportato mensilmente dall'ISTAT, dato che noi invece riportiamo settimanalmente. Tra l'altro è un documento che sarebbe interessante presentare in Commissione che e conferma un valore decisamente inferiore rispetto a quello riportato dall'ISTAT.