Objet du Conseil n. 3521 du 17 avril 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3521/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Notizie in merito all'apertura delle riserve di pesca speciali e turistiche".
Bertin (Presidente) - Punto n. 5.02. Consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (GM) - Parliamo dell'apertura delle riserve di pesca, tema già trattato nel 2021 e negli anni successivi.
"Come sapete, un decreto del Presidente della Repubblica del '97 vieta l'immissione di specie non autoctone nelle acque superficiali della Valle d'Aosta e delle altre regioni per la pesca; questo decreto è stato modificato nel 2019 e attualmente non risultano disponibili esemplari di specie ittiche autoctone geneticamente certificate, pertanto si deve procedere attraverso la richiesta di una deroga".
Così rispondeva l'Assessore competente nel 2021 a un'interpellanza del collega Brunod.
È stato avviato un progetto nel 2021, predisposto un documento che è alla base delle richieste di deroga. Lo scorso anno si è potuto pescare nelle nostre riserve e nelle riserve speciali di pesca grazie appunto a questa deroga.
Attualmente le riserve sono chiuse e, come si evince da un'ordinanza del Consorzio pesca, si è in attesa della risposta alla richiesta presentata il 16 febbraio 2024 dalla Regione Valle d'Aosta, che è ancora al vaglio del Ministero competente.
Sappiamo tutti che dal primo di aprile le riserve dovevano esercitare la loro funzione e siamo in attesa di capire quando si potrà aprire e avviare questo tipo di pesca sportiva.
Presidente - Risponde l'assessore Carrel.
Carrel (PA) - L'attività di pesca in regione può essere praticata sia nei torrenti che nei laghi costituenti le cosiddette "Acque libere", oppure nelle riserve di pesca.
Nelle riserve a cattura, la pesca dipende sostanzialmente dall'immissione di materiale ittico adulto pronta pesca; quest'ultimo è costituito da esemplari adulti di trota iridea e trota fario sterili che, non essendo autoctoni per la Valle d'Aosta, necessitano per il loro utilizzo di autorizzazione ministeriale a seguito di specifica richiesta da parte della Regione, supportata da uno studio tecnico ambientale che dimostri l'assenza di rischio per gli ecosistemi acquatici a seguito delle immissioni.
Come ricordato dal Consigliere interrogante, la richiesta per l'autorizzazione alle immissioni è stata presentata al Ministero il 16 febbraio scorso.
Per questo tipo d'istruttoria non vige la fattispecie del silenzio/assenso, quindi per poter procedere alle immissioni occorre attendere la formalizzazione della stessa.
Con varie comunicazioni del 22 e del 29 marzo, l'Assessorato ha provveduto a sollecitare la risposta presso i competenti uffici del Ministero, i quali, con mail del 2 aprile, hanno comunicato che avrebbero dato seguito con celerità alla pratica, stante l'imminente parere tecnico del sistema nazionale per la protezione dell'ambiente.
Non avendo a tutt'oggi ricevuto comunicazione, si è provveduto a sollecitare nuovamente, tramite il coordinatore, con mail del 16 aprile per un veloce riscontro e oggi, dopo questa risposta - e credo che sia stato corretto attendere quest'interrogazione a risposta immediata - con gli uffici competenti invierò una lettera per sollecitare nuovamente e ribadire l'attenzione politica sulla questione.
Presidente - Consigliere Restano, ne ha facoltà, per la replica.
Restano (GM) - Quello che noi chiediamo è un suo intervento, non un intervento del coordinatore, un intervento politico, se del caso scenda a Roma, perché, come ha scritto l'assessore Sapinet, "La mancata emissione di permessi porta a un danno di circa 200 mila euro lordi al Consorzio Pesca", ma all'economia locale ne porta ben di più.
Come le ho già detto per le vie brevi, la scorsa settimana sono state disdette parecchie camere di pescatori che avevano prenotato nelle nostre vallate per venire a pescare in Valle d'Aosta, quindi noi, nel ringraziarla per la risposta, le chiediamo di attivarsi in prima persona, perché è il peso politico che conta.