Objet du Conseil n. 3510 du 4 avril 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3510/XVI - Ritiro di mozione: "Valutazione sul recupero del tracciato della linea ferroviaria tra Epinel e Eaux-Froides".
Bertin (Presidente) - Punto n. 50. Consigliere Lucianaz, ha facoltà di intervenire.
Lucianaz (RV) - Quattro giorni prima della Marcia su Roma (era il 18 ottobre 1922), è stato inaugurato il trasporto del minerale ferroso tra Cogne e Charémoz, primo viaggio inaugurale. Questo tratto ferroviario è entrato nella mitologia dei valdostani: chi - almeno, quelli di una certa età - non è andato a Cogne utilizzando questa pista? Chi a piedi, chi con il trenino eccetera... è diventato un tratto storico.
Ricordo che l'attuale linea del trenino ferroviario tra Cogne e Charémoz, oggetto di polemiche infinite - e non stiamo a parlare dell'aspetto finanziario - giace, da tempo immemore oserei dire, non utilizzata in condizioni di totale abbandono.
Perché questa mozione? Perché in qualche modo, con quest'iniziativa, intendiamo chiedere e impegnare il Governo regionale, in particolare l'Assessore competente, a valutare nell'ambito dello studio di approfondimento del collegamento tra Pila e Cogne un'eventuale soluzione alternativa, cioè quella stradale, con un tunnel stradale che miri a recuperare l'attuale tracciato della linea ferroviaria tra la località di Epinel e Eaux-Froides. In particolare, la galleria esistente sarebbe da considerare una possibile ciclovia o passaggio pedonale che fungerebbe anche da tunnel di emergenza ad un tunnel stradale, con i veri crismi di un tunnel, che metta finalmente in collegamento Cogne con la valle centrale, aperto 24 ore su 24, 365 giorni all'anno, senza temere né il vento, né la bufera e né le frane e slavine che sono così numerose su questa strada.
Infatti, ieri abbiamo sentito parlare l'assessore Carrel se ricordo bene di un tratto molto pericoloso sulla pista che si avvicina a Rhêmes-Saint-Georges con oltre quaranta casi di crolli di massi caduti sulla pista, io vi garantisco che sulla strada di Cogne ne cadono molti di più; per fortuna, responsabilmente è stato effettuato tutto un servizio di protezione con delle reti enormi su tutto il costone a monte della strada di Cogne, ma troviamo ancora - almeno io, che vado spesso in quella zona - sassi e smottamenti che raggiungono senza problemi la strada.
Poi se ci si mettono anche i camion che si rovesciano e bloccano ulteriormente la strada, abbiamo fatto tombola.
Il discorso è che questa strada è molto pericolosa, sicuramente qualcuno tra di voi si ricorderà di cosa è successo a monte di Pont d'Aël, non sono bastate le reti, lì è venuta giù la montagna ed è andata bene che nessuno ci abbia lasciato la pelle, però il tratto è quello, l'orografia è quella e sappiamo bene che se c'è la possibilità di trovare una strada alternativa per una località importante e turistica come Cogne, sarebbe almeno interessante da parte di questo Governo prendere in considerazione un'altra possibilità.
Ripeto, un tunnel stradale, senza escludere una potenziale trasformazione del tracciato ciclabile pedonale utilizzando l'attuale galleria che è attualmente abbandonata.
Presidente - La discussione generale è aperta. Se qualcuno vuole intervenire... Non vedo richieste d'intervento, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, replica l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Noi ci asterremo su questa iniziativa, senza prendere una posizione ovviamente definitiva.
La vicenda della tramvia intercomunale, Cogne e Pila, per semplificarla, è direi molto complicata, delicata, che ha una storia che va rispettata anche rispetto alle proposte che portiamo in Aula. È stata disciplinata a livello amministrativo dalla DGR (Deliberazione della Giunta regionale) 1628 del 10 agosto 2012; in questa DGR per la tratta tra le località Epinel e Eaux-Froides, ovvero sostanzialmente per il percorso sviluppato in galleria, era disciplinata la semplice chiusura della galleria e si dava mandato per tutta un'altra serie di attività da parte degli Assessorati.
Si tratta di una scelta che teneva conto delle condizioni della galleria del Drinc in termini di lunghezza, sezione utile, stato di dissesto e dei costi di diversi ipotesi di riutilizzo.
Non dobbiamo poi dimenticare - e alcuni Consiglieri che hanno avuto occasione di visitare la galleria se lo ricorderanno - che abbiamo di fronte una galleria di quasi 7 km e ci sono molti tratti soggetti ad infiltrazioni d'acqua e distacco dei rivestimenti della volta e che la larghezza è tale che non potrebbero incrociarsi due veicoli e che, per consentirne l'accesso pubblico, bisognerebbe garantire sistemi di illuminazione e sicurezza in linea con le normative attuali.
Il potenziale della galleria, come via di transito, è quindi al momento molto basso e ci si troverebbe di fronte a costi molto ingenti per avere un'infrastruttura comunque limitata nelle capacità, dei costi di investimento e gestione molto alti e forse meno sicuri di altre ipotesi al vaglio.
Vorrei anche evidenziare, rispetto all'ipotesi di percorso ciclopedonale, che si tratterebbe di passare quasi un'ora e mezza a piedi, o mezz'ora in bicicletta, dentro una galleria fredda e umida, cosa che verosimilmente non dovrebbe renderla così appetibile per le attività ricreative e turistiche.
Dal punto di vista di questa maggioranza è quindi fondamentalmente corretta la scelta di mantenere inaccessibile la galleria, per la quale però si intende valutare un utilizzo come canale infrastrutturale per un eventuale passaggio di condutture, ad esempio per acqua, gas o fibra ottica, ed è per questo che gli assessori Carrel e Sapinet stanno collaborando con gli enti del territorio per approfondire queste valutazioni.
In ogni caso, come dicevo, non è una contrarietà e nulla vieta, nella fase poi di studio, di tenere in considerazione tutti gli aspetti, però partendo da una valutazione che evidentemente già in passato ha permesso di arrivare a queste considerazioni che ho portato in Aula.
In questo momento, noi ci sentiamo di dire che è necessario, anche per valorizzare comunque una parte di questi investimenti, immaginare un possibile recupero dell'infrastruttura, non intravvediamo in questa infrastruttura, al momento, una possibilità di una valorizzazione di tipo trasportistico o di altra natura.
C'è anche da dire inoltre che, soprattutto dopo il Covid, la gente ama in particolare i collegamenti all'aria aperta, piuttosto che lunghi collegamenti al chiuso.
Presidente - La parola al consigliere Aggravi che è uno dei promotori della mozione.
Aggravi (RV) -Per fare una precisazione ed una considerazione: la mozione, magari è stata una mia impressione, però non vorrei che fosse stata presa male dall'Assessore, nel senso che l'obiettivo della mozione non era assolutamente lanciarsi in voli pindarici o collegamenti che sostanzialmente non ci sono stati e difficilmente ci saranno, almeno nella forma. L'idea era sfruttare, mettiamola così, l'approfondimento che è stato inserito anche nel DEFR, che ha una finalità di studio funiviario, ma in realtà porre la questione del collegamento con Cogne, l'accessibilità con Cogne, e soprattutto la possibilità di una, chiamiamola, nuova vita, di una struttura, un'infrastruttura, che comunque c'è al di là di tutti i problemi che ha.
La notizia che ha dato l'Assessore relativamente agli approfondimenti che stanno facendo altri suoi colleghi su potenziali utilizzi differenti è una notizia, quindi di questo prendiamo nota perché almeno, per quanto mi riguarda, non ero a conoscenza.
Faccio riferimento soprattutto all'assessore Sapinet, ma sono sicuro che anche l'assessore Carrel sarà disponibile eventualmente, poi, a fare dei passaggi in Commissione, quando ci sarà qualche elemento in più, se ci sarà, ovviamente.
Detto questo, ripeto, noi non volevamo assolutamente presentare o comunque lanciare un'idea di polemica, ma in realtà era porre due questioni: da un lato l'accessibilità, o una via accessibile a Cogne che comunque è un tema sul tavolo, e dall'altro sfruttare anche la possibilità di uno studio che comunque è stato scritto per poter fare degli approfondimenti.
Detto questo, la mozione viene ritirata.
Presidente - La mozione è ritirata. Sospendiamo brevemente i lavori del Consiglio per arieggiare i locali. La seduta è sospesa.
La seduta è sospesa dalle ore 16:55 alle ore 17:16.