Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 384 du 30 juin 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 384/VII - PROVVEDIMENTO PER EQUIPARARE LE CONDIZIONI DEL SERVIZIO MENSA PER I DIPENDENTI REGIONALI A QUELLE DI ANALOGHI SERVIZI PER I LAVORATORI DI ALTRI ENTI O AZIENDE PRESENTI IN VALLE. REIEZIONE DI MOZIONE.

PRESIDENTE: Do lettura della mozione presentata dal Consigliere Minuzzo:

MOZIONE

CONSIDERATA la disparità di trattamento al quale sono soggetti i dipendenti regionali che devono usufruire della mensa regionale, rispetto a dipendenti di altri enti che usufruiscono dello stesso servizio;

VERIFICATO che attualmente per il servizio mensa i dipendenti regionali devono sopportare una spesa di circa lire 2.600, mentre i dipendenti di altri enti o industrie presenti in Valle pagano per lo stesso servizio importi che vanno da L. 235 a L. 450 con una maggior differenza per i dipendenti regionali che supera abbondantemente lire 2.000;

PRESO ATTO che del servizio mensa ne fanno uso in modo particolare i dipendenti regionali che abitano lontano dal capoluogo per cui sono impossibilitati recarsi alle proprie abitazioni per consumare il pasto di mezzogiorno;

IL CONSIGLIO REGIONALE

DELIBERA

di impegnare la Giunta regionale a portare alla ratifica del Consiglio nella sua prossima seduta un provvedimento atto ad assicurare il servizio mensa per i dipendenti regionali alle stesse condizioni dei lavoratori dipendenti delle altre aziende od enti presenti in Valle.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Minuzzo; ne ha facoltà.

MINUZZO - (PSDI): Mi sembra che questa mozione sia abbastanza chiara. Il problema si è fatto più evidente con la riforma sanitaria quando alcuni dipendenti regionali sono passati alle dipendenze delle UU.SS.LL. per cui, come tali, hanno un trattamento per il servizio mensa diverso da quello dei dipendenti regionali.

Infatti, gli ospedalieri e tutti i operatori di quel settore pagano r il servizio mensa una quota di circa 450 lire, mentre i dipendenti regionali pagano una quota di 2.600 lire. Chiaramente non sono da tenere in considerazione le 235 lire che pagano i pendenti della Nuova SIAS, ma comune mi sembra opportuno che... INTERRUZIONE...

Comunque, ritengo che sia necessario adeguare le quote che pagano i dipendenti degli enti pubblici senza alcuna disparità, tenuto conto anche del fatto che del servizio mensa dei dipendenti regionali usufruiscono soprattutto coloro i quali fanno un orario continuato. Questo perché abitano fuori città, hanno esigenze di lavorare part-time la campagna, per cui preferiscono uscire nel pomeriggio alle 17.00 a lavoro per poter svolgere e mantenere in attività l'agricoltura.

Mi sembra che qui non si stabilisca assolutamente niente: è una questione principio e ritengo che questa mozione sia da approvare.

Qualora la Giunta accettasse questo impegno, è chiaro che il provvedimento )n sarà più da portare alla ratifica del prossimo Consiglio, in quanto i tempi sono molto stretti e tutto slitterebbe a settembre-ottobre.

PRESIDENTE: La parola al Presidente della Giunta; ne ha facoltà.

ANDRIONE - (UV): A noi sembra, invece, che la mozione debba essere respinta e questo per un ragionamento logico.

A parte le colossali perdite della Nuova SIAS o di altri enti, non intendiamo che vi siano delle integrazioni di stipendio. La regione interviene nella per una parte e ai dipendenti lascia pagare un'altra parte in modo tale che vi sia una proporzione tra la spesa di chi mangia a casa e la spesa di chi mangia in mensa, per ragioni sue, per pendolarismo, perché vuole andare a lavorare fuori.

Ogni altra forma che costituisca una integrazione di stipendio o costituisca un incentivo a mangiare presso la regione, a nostro avviso, è un errore; errore che viene commesso in numerosi Ministeri romani, proprio perché quando si fanno le discussioni e non si sa perché la spesa pubblica è incontrollabile, vengono fuori, tra l'altro, dei particolari di questo genere.

Ma vi è di più. Nel confronto di altre aziende la regione, che interviene per il proprio personale attraverso una istituzione che è il CRER, è disponibile ad aumentare, man mano che aumentano i costi (ivi compreso questo) anche queste indennità.

Qualora vi siano da parte del personale delle particolari necessità, possono evidentemente rivolgersi al CRER per avere un'ulteriore integrazione.

Come dice bene il Senatore Colajanni su una rivista che io oggi guardavo (chiedo scusa ma mi era sembrato che il dibattito fosse un po' stanco) non si può avere tutto e subito: bisogna per forza di cose fare delle scelte.

La nostra che è una scelta, ripeto, logica, è quella di aiutare chi ha bisogno nella misura giusta, senza dare integrazioni di stipendio.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Cout; ne ha facoltà.

COUT - (PCI): Avremmo preferito intervenire prima del Presidente della Giunta, comunque non penso che possa cambiare molto visto che, così, abbiamo potuto anche prendere atto di quella che potrà essere la posizione della Giunta.

Noi siamo convinti che sia necessario mantenere al livello il più basso possibile il prezzo della mensa per i dipendenti regionali, tanto è vero che eravamo anche intervenuti in occasione di un appalto che era stato dato che poi è stato rivisto abbassando di 1000 lire circa il costo della mensa. Pensiamo... INTERRUZIONE...

No, era sempre lo stesso ristorante che aveva avuto il servizio in appalto a 5.600 lire invece che a 4.800 lire ha poi disdetto il contratto probabilmente perché c'era qualcosa che non funzionava completamente; poi lo stesso ristorante ha ottenuto nuovamente l'appalto a 4.800 lire. Dapprima avevano partecipato all'appalto due ditte: una a 4.800 lire e quel ristorante a 5.600 lire; ricordo che c'era una busta della regione dove era scritto che il prezzo doveva essere tra 5.500 lire 6.000 lire.

Quindi, noi siamo convinti che si debba rivedere tutta questa vicenda, però siamo anche convinti (e su questo potrebbe eventualmente concordare anche il collega Minuzzo che c'è la questione del CRER e altri aspetti) che debba essere rivisto d'accordo tra la Giunta, le organizzazioni sindacali ed il Consiglio dei delegati.

Quindi, chiederemmo, intanto, a Minuzzo se è d'accordo che il deliberato della mozione possa essere modificato in questo senso:

"delibera di impegnare la Giunta regionale a portare alla ratifica del Consiglio, in una prossima seduta, un provvedimento preso in accordo con le organizzazioni sindacali confederali e del Consiglio dei delegati che definisca la questione del costo della mensa per i dipendenti regionali."

Pensiamo che questa sia la via più giusta, cioè che siano i delegati e le organizzazioni sindacali a trattare la questione con la Giunta; per il resto vedremo cosa può fare la Giunta.

PRESIDENTE: La parola al Presidente della Giunta; ne ha facoltà.

ANDRIONE - (UV): Chiedo scusa dell'immodestia, ma darò prova di essere poliglotta: "el tacon xe pezo dei buso" come dicono in Veneto. Perché chiedere che sia la Giunta regionale a solleitare i sindacati ed i delegati sindacali per aumentare l'integrazione è rovesciare le parti. Scusami, Consigliere Cout, che faccio, chiamo i sindacati e i delegati per chiedere loro di quanto devo aumentare l'integrazione del prezzo della mensa?

La Giunta regionale ed il Presidente sono dispostissimi a ricevere il Consiglio dei delegati e i sindacati quando lo ritengano opportuno per discutere anche di questo. Vorrei però che fosse nuovamente precisato al Consiglio che si discutono gli aggiustamenti perché i prezzi aumentano, ma non si discute il principio per il quale regione non paga tutto o una grossa quota, invece di quella che è la spesa per il pranzo di mezzogiorno.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Minuzzo; ne ha facoltà.

MINUZZO - (PSDI): Evidentemente questa nozione non è stata recepita per il io significato reale, in quanto non erano state poste condizioni; assolutamente. Si era cercato in qualche modo di mettere ordine in questa selva tariffe, e non parlo delle aziende private, che chiaramente non sono da tenere in considerazione, ma dell'ente pubblico. Si chiede che tutti dipendenti di enti pubblici siano trattati in modo uguale: questo è lo spirito della mozione.

Che poi la SIAS faccia pagare 600 400 lire padronissima di farlo, non un ente pubblico. Gli enti pubblici, invece, penso che debbano fissare una quota uguale per tutti i loro dipendenti perché non si può concepire questa discriminazione: alla regione si paga di più, chi dipende da un altro ente pubblico, che invece dei contributi regionali, paga tre volte meno. Era lesto il discorso.

Poi, chiaramente, se il Presidente iole essere sollecitato dai sindacati a discutere, va bene, non è un problema che ci interessa così tanto.

PRESIDENTE: La parola all'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Rollandin; ne ha facoltà.

ROLLANDIN - (UV): Avendo il Consigliere Minuzzo citato, nel discorso relativo all'ente pubblico, la questione del passaggio dei dipendenti, che prima erano regionali, sotto l'U.S.L. e, in particolare, avendo richiamato il discorso dell'ospedale, vorrei fare un chiarimento.

La mensa ospedaliera è prevista dal Contratto e in un tempo molto limitato, per cui c'è una struttura che funziona e, chiaramente, l'incidenza di tale servizio dovrebbe saldare ed equiparare quello che è un discorso di mobilità. Si tratta quindi di stabilire un prezzo chiaramente inferiore.

Ora, quello che è stato detto mi sembra costituisca già una risposta all'altro punto, cioè il discorso della regione che dà al CRER, se cioè il CRER sceglie di intervenire in questo settore della mensa piuttosto che in un altro, ha la disponibilità, ha i fondi per farlo.

Come Giunta quello che è già stabilito non mi sembra che sia al di sopra di quello che potrebbe essere un intervento, senza essere un'integrazione di stipendio.

Potrebbe essere, la stessa proposta, portata a livello di CRER: invece di attuare certe iniziative, si intervenga per la mensa.

Per il discorso relativo agli enti pubblici, tutti quelli che sono sotto Le Unità Sanitarie Locali sono trattati alla stesso modo di quelli regionali, tranne quelli che lavorano all'interno dell'ospedale. Non c'è questa differenza.

PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, il Consigliere Cout insiste per il suo emendamento? La parola al Consigliere Cout; le ha facoltà.

COUT - (PCI): Visto che il Consigliere Minuzzo preferisce mantenere il testo così com'è, ritiriamo l'emendamento e ci asterremo sulla mozione.

PRESIDENTE: Metto in approvazione la mozione iscritta all'oggetto n. 384.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 23; votanti: 17; astenuti: 6 (Carral, Cout, Dolchi, Mafrica, Péaquin Tonino); favorevoli: 1; contrari: 16.

Il Consiglio non approva

Colleghi Consiglieri, come sapete il Consiglio è convocato per i giorni 12, 3 e 14. Stabiliremo il 12 mattina il calendario dei avori dei tre giorni in base agli argomenti che saranno iscritti

L'adunanza termina alle ore 12.17.