Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 382 du 30 juin 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 382/VII - INIZIATIVE PER L'APPLICAZIONE INTEGRALE DA PARTE DELL'U.S.L. DELL'ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE PER LA REGOLAMENTAZIONE DEI RAPPORTI CON I MEDICI DI MEDICINA GENERALE. REIEZIONE DI MOZIONE.

PRESIDENTE: Do lettura della mozione presentata dai Consiglieri Mafrica e Carlassare:

MOZIONE

VISTO il D.P.R. del 13.6.1981 con il quale è stato reso esecutivo l'Accordo Collettivo Nazionale (A.C.N.) per la regolamentazione dei rapporti con i medici di medicina generale;

VISTA la relazione allegata;

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA

DELIBERA

di impegnare la Giunta regionale ad assumere nei confronti dell'U.S.L. della Valle d'Aosta le iniziative adeguate affinché tale struttura applichi integralmente lA. C. N. è in particolare intervenga nei confronti dei medici che non hanno ottemperato agli obblighi di cui al primo e secondo comma della norma transitoria n. 3, dell'A. C. N. provvedendo nei loro confronti a:

1) revocare d'ufficio tutte le scelte in carico;

2) invitare i cittadini interessati ad effettuare la scelta del medico di fiducia;

3) attribuire un compenso mensile forfettario determinato in misura pari a 1.500 assistiti o a quello individuale se trattasi di medico soggetto a limitazioni;

4) notificare l'obbligo della prestazione dell'assistenza nei confronti degli assistiti già in carico che ne facessero richiesta fino alla stesura dei nuovi elenchi.

Il Consiglio regionale impegna altre sì la Giunta a relazionare entro trenta giorni sull'intera questione.

PRESIDENTE: Io chiedo al Consigliere Mafrica se l'oggetto n. 382 possa essere discusso anche in assenza del cofirmatario e nella speranza di recuperare l'Assessore Rollandin.

La parola al Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA - (PCI): Credo che l'oggetto dovrebbe essere discusso per due ragioni: primo, perché il prossimo Consiglio, come ha detto il Presidente, è un Consiglio strapieno di argomenti e tutti importanti, quindi trasferire un'altra mozione oltre quella che abbiamo trasférito prima, può appesantire l'ordine del giorno del prossimo Consiglio.

Seconda questione: la mozione parla di problemi che hanno una certa urgenza e un riferimento ad una scadenza. Trascinare nel tempo queste cose fa sì che la mozione diventi di fatto inefficace. Penso che il Collega Carlassare non dovrebbe avere nulla in contrario alla discussione di questa mozione.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA - (PCI): Con questa mozione, che porta allegata una documentazione abbastanza precisa, noi chiediamo che si risolva, nel modo previsto dalle norme, la situazione dei medici da convenzionare con l'U.S.L.

Abbiamo già discusso più volte con varie interpellanze la materia. In questo caso la mozione riprende le normative esistenti e, attraverso una tabella, dimostra come, a nostro giudizio, non si siano applicate le norme dovute, con un esborso rilevante da parte dell'U.S.L. Quindi la mozione tende al risparmio del denaro pubblico.

Com'è impostato il discorso? Per i medici generici era previsto un massimale entro il 1 marzo 1982, cioè dovevano avere un certo numero di pazienti a proprio carico; quelli che erano a un livello superiore potevano seguire tre strade:

1) ricusare un certo numero di pazienti;

2) associarsi con un altro medico, che fosse al di sotto della soglia

3) fare una richiesta di deroga, viste le particolari condizioni della propria zona.

Il medico che non avesse seguito nessuna di queste tre strade, dice la norma, anche relativamente ad una soltanto delle scadenze - e la scadenza cui facciamo riferimento è quella del 1 marzo 1982 - dovrebbe essere pagato soltanto in base a 1.500 pazienti in modo forfettario.

Il Presidente dell'U.S.L., dopo aver discusso nel Comitato di gestione la questione e senza una deliberazione del Comitato stesso, ma con una lettera propria, ha disposto che "in riferimento a quanto previsto dalla norma transitoria n. 3 dell'Accordo Collettivo Nazionale per i medici di Medicina generale, i medici specialisti pediatri di libera scelta, per quanto riguarda i tempi e le modalità di rientro nei massimali, si dispone che codesto servizio (al servizio che deve provvedere ai pagamenti), corrisponda a decorrere dal mese di marzo ai medici oltre massimalisti che non abbiano ricusato le maggiori scelte, o non si siano associati, i compensi relativi solo al massimale individuale maggiorato di 1.500 scelte."

Non si riesce a capire perché il Presidente dell'U.S.L. debba, a nostro giudizio, regalare il corrispettivo di 500 scelte che ammonta, in parole povere, praticamente a 18 milioni all'anno, perché vengono corrisposti, grosso modo, 36 milioni all'anno ogni 1000 scelte ai medici.

A noi la norma sembra chiara, perché la norma transitoria n. 3 dice: "al medico che non ottempera verrà corrisposto un compenso complessivo mensile forfettario convenzionalmente determinato in misura pari al massimale di l.500 scelte, o a quello individuale se trattasi di medico soggetto a limitazioni."

Ci sembra che il Presidente dell'U.S.L. abbia equivocato perché entro il 1 marzo 1982 il rientro del massimale era graduale, cioè si poteva rientrare con una tolleranza di 500, quindi, chi avesse fatto le operazioni di ricusazione invece che rimanere a 1.500 mutuati e fosse rimasto al di sotto dei 2.000, sarebbe stato a posto; una volta, però, che non si è ottemperato alla norma viene prescritto dalle disposizioni che il pagamento sia effettuato sulla base di 1.500 pazienti.

Quindi, noi chiediamo con la mozione, sostanzialmente, che si applichino le norme. Le norme stabiliscono che quando il medico supermassimalista, cioè quello che ha un numero di pazienti a carico superiore al massimale per lui stabilito, non si sia associato, o non abbia fatto la ricusazione, la U.S.L. debba revocargli tutte le scelte per rimetterle a disposizione dei nuovi medici che si sono iscritti negli elenchi.

Chiediamo, quindi, che l'Assessore dia le disposizioni necessarie all'USL perché siano revocate le scelte, perché i cittadini possano fare nuovamente la scelta del medico di fiducia, perché sia attribuito un compenso mensile forfettario in misura pari a 1500 assistiti, o a quello individuale se trattasi di medico soggetto a limitazione, perché, infine, sia notificato l'obbligo della prestazione dell'assistenza nei confronti degli assistiti già in carico che ne facessero richiesta, fino alla stesura dei nuovi elenchi.

Ci sembra che l'U.S.L., che ha già problemi di bilancio per i tagli effettuati dallo Stato, non possa sobbarcarsi l'erogazione di una cifra consistente data così gratis et amore dei, a medici che non si sono preoccupati, o che in parte non sono stati messi in condizione dalla regione di seguire le disposizioni prescritte dal loro contratto nazionale.

Sono tutte cose che i medici hanno accettato, appunto con il loro contratto nazionale.

PRESIDENTE: E' aperta la discussione.

La parola all'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Rollandin; ne ha facoltà.

ROLLANDIN - (UV): Parte della risposta l'avevo già data, perché le anticipazioni su questo argomento le avevo già fatte al momento della discussione sull'associazionismo, quindi il Consigliere Mafrica si è ripetuto ancora una volta su quello che ha già detto.

Ripeto: le vie da seguire erano quelle che ha ricordato il collega Mafrica, cioè o si sceglieva la ricusazione per il rientro nei massimali, oppure ci si associava.

La data del 1 marzo, che era quella indicata in convenzione, rimane una data valida, però per poter ottenere da parte dei medici il rispetto di questa condizione, bisognava che da parte della struttura pubblica ci fosse la possibilità di dare ai medici la facoltà di associarsi, perché io non potevo dire ai medici (non io, ma la parte in causa): "Voi ricusate quando da parte nostra non c'era la possibilità di associarsi."

E' una situazione che non si è verificata solo in Valle d'Aosta, ma in tutte le regioni, in particolare ho citato il caso della regione Piemonte, della regione Lombardia, della regione Toscana che ha applicato l'associazionismo in termini stretti, cioè quello senza la delega, come abbiamo fatto noi e altre regioni.

Come principio non si è accettato il discorso della deroga, ma si è detto: "al momento della data del 1° marzo i medici devono fare la scelta: o si associano o revocano". Non avendo potuto dare i termini dell'associazionismo, come previsto dalla convenzione, perché non era stata ancora approvata quella delibera (invece adesso è stata approvata), chiaramente non si poteva chiedere al medico di revocare prima di fare questa scelta.

Adesso che è stata approvata la delibera dell'associazionismo nei termini con cui è stata presentata, vale a dire il medico deve limitare il numero delle scelte al massimale individuale più le 500 (e le 500 in più sono previste dalla norma transitoria n. 3, quindi quelle 500 in più non sono un regalo, non è una deroga, ma sono previste dalla norma transitoria).

Quando tutto questo è stato possibile noi lo abbiamo fatto presente ai medici, i quali hanno avuto a disposizione un certo lasso di tempo; ho qui copia della lettera che è stata inviata, raccomandata, a tutti i medici i quali entro 20 giorni dalla data di ricevimento della lettera stessa dovevano comunicare se avevano optato per una soluzione oppure per l'altra; in tal modo si è inteso dare un termine per chiudere il capitolo del rientro dei massimali.

Passiamo al problema della spesa. Facciamo l'ipotesi in cui tutto funzioni nei termini che sono previsti dalla convenzione. Vale a dire: io sono un medico che ha 1.000 scelte in più; al 1( marzo scatta la norma: che cosa succede? Le cedo, e queste 1.000 scelte vanno in arico ad un altro medico. Se 10 o 20 milioni sono dovuti per questi 1.000 assistiti, la differenza consiste solo nel fatto che invece di prenderli Tizio li prende Caio... INTERRUZIONE...

Ne, non si tratta di discorso di risparmio, si tratta semmai di sapere a chi vanno questi milioni, e su questo posso essere d'accordo, ma non è che si risparmi. Comunque, l'assistenza al cittadino va data. Tanto è vero che anche nella vicina regione Piemonte questo discorso è stato chiuso: in che termini? Nel senso che quando è stata fatta l'associazione in termini compiuti, il discorso economico è stato saldato tra medici.

Cioè, se è vero, come dice il Consigliere Mafrica, che c'è l'obbligo dell'assistenza, cioè nel momento in cui ricuso l'assistito, non ho ancora la possibilità di avere la scelta di un altro medico, il mutuato non può non essere assistito e il medico che ricusa continua ad assistermi, ma se assiste per un mese non è che lo fa gratis. Viene pagato. C'è una sentenza del tribunale del lavoro che si esprime in questi termini, molto chiari.

Quindi, non mi sembra che ci sia nulla da eccepire su quello che è stato fatto se non un ritardo nella possibilità dell'associazionismo che non ha comportato spesa in più in quanto, se per assistere la popolazione della Valle d'Aosta e per dare attuazione ai dettati della convenzione erano necessari tot milioni, non si spende più di quei tot milioni.

Oggi scade il termine per la risposta che devono dare i medici per indicare se si associano, con chi lo fanno, oppure se rientrano nei massimali. I medici hanno già dato le loro risposte e, quindi, non c'è nessun problema nell'attuazione della convenzione.

Ieri c'è stata la nuova riunione per la fissazione della graduatoria dei medici che prevede l'inserimento nelle zone carenti che già l'U.S.L. ha individuato; quindi con ciò si risolvono tutti i problemi che sono poi previsti dalla convenzione, senza ritardi e senza deroghe.

PRESIDENTE: La parola al Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA - (PCI): L'Assessore dice che mi ripeto ed io mi ripeterà ancora una volta. Ovviamente mi ripeto perché lui non tiene conto delle osservazioni che fa il nostro gruppo.

L'Assessore dice: con l'invio della lettera con cui abbiamo dato venti giorni di tempo, se risponderanno senza ritardi tutto andrà a posto. Tutta questa vicenda avrebbe dovuto essere conclusa entro il 1° marzo, perlomeno quattro mesi di ritardo ci sono rispetto a questa situazione.

Io continuo a rimanere dell'opinione che abbiamo fatto, almeno per quattro mesi, un regalo.

La norma diceva: voi dovete gradualmente rientrare nei massimali, potete averne 500 di più entro il 1° marzo, poi a settembre potrete averne ancora 400 di più, poi entro un'altra scadenza 300, fino ad arrivare al limite.

Però, quando voi non vi trovate in queste condizioni, la norma non dice se per caso la responsabilità è della regione; quando non vi trovate in queste condizioni noi vi paghiamo per 1500 assistiti a carico. La norma dice questo.

Quindi, potevano trovarsi, per rimare nell'ambito delle norme, fino a 500 mutuati scelti in più, però se non si trovavano in quelle condizioni il pagamento è stabilito in 1.500, oltretutto in modo chiaro perché la norma ice: "In difetto di applicazione dei rimedi dei commi precedenti, anche relativamente ad una soltanto delle scadenze.... L'U.S.L. procede all'operazione di rientro (questo è quello che dice la norma) attraverso la revoca d'ufficio di tutte le scelte in carico al medico inadempiente, invitando per tempo i cittadini interessati ad effettuare la scelta del medico di fiducia.

Al medico che non ottempera verrà corrisposto un compenso complessivo mensile forfettario convenzionalmente determinato in misura pari al massima di 1.500 scelte".

Dice 1.500, non dice 1.500 più 500. Questa è la nostra interpretazione e Di riteniamo che non si siano segui le norme. Per ragioni di opportuni e ovviamente di rapporto con i medici che si trovano in queste condizioni, si è scelta una strada di compromesso che noi reputiamo in questo caso non sia stato giusto seguire.

Con la mozione chiediamo che si applichi la norma.

PRESIDENTE: Ci sono dichiarazioni di voto?

Colleghi Consiglieri, credo che posiamo considerare chiusa la discussione.

Metto quindi in approvazione la mozione iscritta all'oggetto n. 382.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 21; votanti: 20; astenuto: 1 (Pedrini); favorevoli: 7; contrari: 13

Il Consiglio approva.