Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3083 du 21 décembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 3083/XVI - Interpellanza: "Riqualificazione a valere sul fondo FOSMIT della strada intervalliva che collega i Comuni di Brusson e Gressoney-Saint-Jean attraverso il Col Ranzola".

Bertin (Presidente) - Punto numero 33. Illustra la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Grazie Presidente. Con la delibera 1438 del 27 novembre scorso, relativa all'approvazione dei criteri per l'individuazione degli interventi a valere sul fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, il Governo ha deciso, per gli interventi relativi alla linea B, prevista da questo fondo, di individuare, per un importo pari a 2.929.000 euro l'intervento volto alla riqualificazione della strada intervalliva comunale che collega il Comune di Brusson al Comune di Gressoney tramite il Col Ranzola.

A leggere questa formulazione c'è stato da parte nostra, e non solo, un moto di sorpresa, in quanto tra Gressoney-Saint-Jean e Brusson non esiste alcuna strada comunale, quindi non si capisce che cosa si debba riqualificare; oltre a ciò, in delibera si esplicita che il FOSMIT finanzia interventi per: la tutela e promozione delle risorse ambientali dei territori montani; per la valorizzazione delle migliori iniziative in materia di tutela delle qualità ambientali e delle potenzialità dell'habitat montano; attività di informazione e comunicazione sui temi della montagna; interventi di carattere socio-economico a favore delle popolazioni residenti nelle aree montane; progetti finalizzati alla salvaguardia dell'ambiente e allo sviluppo delle attività agropastorali; nonché iniziative rivolte a ridurre lo spopolamento.

Nella scheda 2, allegata alla delibera, contraddicendo la definizione iniziale di riqualificazione della strada e entrando nel dettaglio, si afferma che i Comuni di Gressoney-Saint-Jean e Brusson intendono realizzare una pista poderale attraverso il Col Ranzola, con finalità di carattere agricolo, turistico e di protezione civile, che colleghi la zona di arrivo della seggiovia Weissmatten nel Comune di Gressoney-Saint-Jean con la strada poderale esistente che giunge sino all'alpeggio Fenêtre nel Comune di Brusson.

L'intervento prevede pertanto attività di scavi e riporti sui versanti interessati che, in alcuni settori, a causa dell'elevata acclività, necessiteranno di opere di sostegno che saranno definite in fase di progettazione; l'esecuzione dell'infrastruttura, data la natura lineare, verrà suddivisa in stralci funzionali in maniera tale da servire inizialmente gli alpeggi esistenti e successivamente rendere interamente completo il tracciato.

Un'opera sicuramente consistente, costosa, i cui finanziamenti del FOSMIT copriranno solo una parte della spesa e, vista l'elevata acclività che viene dichiarata in delibera, decisamente impattante; chi conosce quella zona sa che le opere di sostegno a cui si fa riferimento non saranno certamente dei muretti a secco.

Nella citata scheda si legge poi: "la creazione di una pista poderale di comunicazione intervalliva ha una rilevanza strategica sotto i diversi profili paesaggistico e turistico-economico, nonché di incentivazione per la crescita sostenibile e lo sviluppo economico e sociale dei territori (faccio notare che stiamo parlando non di un qualche Comune disagiato e privo di infrastrutture turistiche, ma di Gressoney e di Brusson), ivi compresi interventi di mobilità sostenibile (a 2.170 metri di altitudine!) oltre ad uno sviluppo di carattere storico-culturale legato anche ad implicazioni archeologiche del Col Ranzola, all'edificio di culto ivi presente, che porterebbe allo sviluppo del turismo escursionistico, in particolare tramite bici a pedalata assistita, attualmente in grande crescita".

Ora, io mi chiedo se davvero, quando si scrivono queste frasi, si è totalmente consapevoli del loro significato: la stragrande maggioranza di chi pratica turismo escursionistico non va certo in cerca di strade, ma di sentieri, di mulattiere ben tenute e rifugge, ogni volta che può, da piste su cui transitano anche dei mezzi a motore.

Il sentiero che da Gressoney, o meglio da Biel, al termine della strada per il Castel Savoia, sale verso il Col Ranzola, è classificato come difficoltà E, quindi è accessibile a qualsiasi escursionista medio, ha un dislivello positivo totale di 723 metri da percorrere in poco più di due ore, è una bella e comoda escursione; da Brusson, più precisamente da Estoul, in un'ora e mezza scarsa di cammino si è al colle.

La scheda allegata alla delibera continua affermando che "l'intervento presenta, pertanto, possibilità di ritorno positivo sull'indotto dei territori collegati, nell'ottica di un turismo ecosostenibile e a favore dell'ambiente".

Mi chiedo se davvero chi scrive è convinto che una strada di questo tipo, che poi chissà se con i finanziamenti ingenti che richiederà resterà una strada poderale o verrà trasformata in una strada vera e propria, è da realizzare in un'ottica ecosostenibile e soprattutto che sia a favore dell'ambiente; io chiedo che almeno ci sia il pudore di non dirlo che una strada come quella è a favore dell'ambiente, ma quando mai?

Continuando la delibera si legge: "non secondaria infine la rilevanza che l'intervento può avere ai fini di protezione civile consentendo ai mezzi di soccorso la possibilità di accesso e svalico in quota in caso di interruzione della viabilità ordinaria". E su questo credo che pesino delle incognite grosse come una casa: in occasione di piogge torrenziali, frane, valanghe, perché io penso che ci si riferisca a questi eventi quando si parla di possibili interruzioni della viabilità ordinaria, è tutto da dimostrare che sia possibile e soprattutto sicuro salire fino al Col Ranzola su una pista poderale, quindi non asfaltata, magari con un'ambulanza e magari anche d'inverno.

Infine, c'è la conclusione della scheda, "questa proposta va nella direzione di una "apertura" non soltanto "stradale", ma culturale e di resilienza alle difficoltà e ai cambiamenti in cui versa la montagna, intesa come ecosistema ambientale umano"; sto sempre parlando di quelle due vallate, una vera e propria forzatura, se si considera che stiamo parlando di realtà come Gressoney e Brusson, che non hanno certo bisogno della strada della Ranzola per essere resilienti e far fronte ai cambiamenti della montagna.

Nella delibera citata si fa poi riferimento al costo complessivo previsto per questa riqualificazione della strada intervalliva comunale Brusson-Gressoney-Saint-Jean: 4.719.000 euro, di cui il primo stralcio finanziato col FOSMIT 2023, pari a 2.929.295,52 euro, che prevede le progettazioni e la realizzazione delle opere legate alla pista poderale necessarie al collegamento degli alpeggi esistenti; per il secondo stralcio, 1.789.704,48 di spesa stimata per completare il tracciato, non si capisce bene chi pagherà, considerato che al momento non è prevista copertura con risorse regionali (c'è scritto così).

Quindi cosa si pensa di fare? "Al momento" vuol dire che poi si metteranno, ma pagano i Comuni? non è dato sapere.

I dubbi e gli interrogativi sulla scelta della costruzione di questa strada come intervento da richiedere a quel fondo, al FOSMIT, e sulla formulazione della proposta sono parecchi, per questo interpelliamo il Governo per conoscere la ragione per cui nella delibera citata si prevede la riqualificazione della strada intervalliva che collega i due Comuni, atteso che allo stato attuale non esiste alcun collegamento da riqualificare; quali criteri o valutazioni hanno portato a individuare quest'opera come un intervento per la valorizzazione delle migliori iniziative in materia di tutela delle qualità ambientali e gli altri criteri; quali altri possibili interventi da finanziare attraverso il FOSMIT sono stati presi in considerazione; quale confronto è stato fatto e di conseguenza ritenuti meno meritevoli di questo; e, infine, quali atti formali sono stati compiuti dalle Giunte o dai Consigli comunali di Brusson e di Gressoney-Saint-Jean alla data del 27 novembre.

Presidente - Per la risposta, assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Cara consigliera Minelli, i suoi sono sempre dei comizi, non sono il botta e risposta che dovrebbe sottendere un'interpellanza; lei ha già delle certezze granitiche, espresse anche a mezzo stampa attraverso i soliti Comitati, per cui io le rispondo volentieri, però so già che non riuscirò a suscitare nessun interesse rispetto alle cose che io le dirò, perché siete già partiti, lance in resta, in una logica di totale opposizione. D'altra parte, siete ormai il partito del no.

Io le consiglio di leggere il recente libro di Joseph-Gabriel Rivolin, che spiega come la natura in Valle d'Aosta sia una natura addomesticata, e quindi anche le strade poderali ne fanno parte, mentre voi siete un po' per questa naturalità non esistente delle Alpi, d'altra parte siete passati da una posizione rivoluzionaria a una posizione ambientalista per cercare degli spazi politici.

Le rispondo volentieri, partendo da un presupposto, cioè non è che noi ci siamo inventati la strada del Col Ranzola, questa è una vecchissima storia - peraltro sarebbe una pista e non una strada - che risale a molti anni fa; io sono stato per più di dieci anni Presidente dei locali impianti di risalita di Palasina ed è un tema che è all'attenzione delle Amministrazioni delle due vallate da molto tempo, persino nel piano territoriale paesistico della Valle d'Aosta si parla della necessità di collegare le vallate non esclusivamente dal fondo valle e oggi che sono esplosi dei fenomeni nuovi, come le bici elettriche, questa è sicuramente una grandissima opportunità turistica.

Dicevo che non è un'invenzione che è nata dall'impazzimento della Giunta, ma da lettere e incontri che abbiamo avuto con le due Amministrazioni comunali che hanno cercato, anche in un incontro in Giunta, di spiegare, come hanno fatto anche con le lettere, le ragioni che lei tra l'altro ha riassunto in maniera esemplare: quindi l'aspetto turistico, l'aspetto agricolo, l'aspetto della protezione civile; in una lettera i due Sindaci Danilo Grivon e Mattia Alliod ricordano, ad esempio, l'evento franoso che lei conosce bene, avvenuto a Gaby il 6 maggio del 2022, quando i Comuni di Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La Trinité sono rimasti isolati.

Come si dice nel contenuto della scheda di intervento, la misura approvata mira al mantenimento dei territori di montagna e di alpeggio, rendendoli maggiormente accessibili e innescando anche un processo di riqualificazione nelle aree circostanti, anche attraverso la realizzazione di una pista poderale attraverso il Col Ranzola, con finalità di carattere agricolo e, come lei ha ricordato, di collegamento fra la zona del Weissmatten e il Comune di Brusson, dove peraltro esiste già un tratto di strada poderale che porta fino all'alpeggio Fenêtre.

Infatti, attualmente, se dal lato del Comune di Brusson esiste già una strada poderale, invece la strada poderale dalla parte della Valle del Lys si ferma all'arrivo di Weissmatten; con la realizzazione di questo intervento si intende quindi favorire le condizioni per la ripresa delle attività agricole e economiche, anche al fine di preservare (quindi siamo coerenti) il territorio e contrastare lo spopolamento.

Perché, visto che sulle Alpi c'è la natura addomesticata, se non c'è qualcuno che presidia, la natura non diventa bellamente selvaggia, ma diventa qualcosa di disastroso, con tutte le conseguenze che ben conosciamo.

L'intervento mira dunque garantire un collegamento fra due accessi viari già esistenti, nella direzione o apertura non soltanto stradale, come diceva lei, ma culturale, anche se lei trova questo argomento ridicolo; la pista poderale proposta consentirebbe il controllo delle eventuali operazioni selvicolturali o fitosanitarie di un'ampia fascia boscata che funge sostanzialmente da bosco di protezione, molto importante per la prevenzione dei dissesti idrogeologici e in particolare dei fenomeni valanghivi.

Inoltre, la funzione della poderale è sicuramente quella di poter accedere nel settore sommitale dell'area boscata, sia per interventi di vario genere, anche con fini di protezione civile; si precisa che l'esecuzione dell'infrastruttura data alla natura lineare verrà suddivisa in stralci funzionali, in maniera tale da servire inizialmente gli alpeggi esistenti e successivamente completare l'intero tracciato.

C'è un equivoco: l'opera in argomento non rientra fra quelle volte alla valorizzazione delle migliori iniziative di materia di tutela e delle qualità ambientali, ma, come indicato dalla DGR (deliberazione della Giunta regionale) 1438 del 2023, fra gli interventi di viabilità e fra le misure di incentivazione per la crescita sostenibile e lo sviluppo economico e sociale dei territori montani, ivi compresi interventi di mobilità sostenibile.

Come rappresentato alla lettera sub A2 delle premesse della deliberazione in argomento, quanto richiamato dalla consigliera Minelli nel quesito dell'interpellanza, fa invece riferimento a una delle finalità del FOSMIT, individuate dalla già citata legge 234/2021, e in particolare l'articolo 1, comma 593, che stabilisce, tra l'altro, che il FOSMIT finanzia interventi per la tutela e la promozione delle risorse ambientali dei territori montani, interventi per la valorizzazione delle migliori iniziative in materia di tutela delle qualità ambientali, e delle potenzialità dell'habitat montano, attività di informazione, comunicazione socio-economica a favore delle popolazioni residenti nelle aree montane, progetti finalizzati alla salvaguardia dell'ambiente e allo sviluppo delle attività agropastorali, nonché iniziative volte a ridurre lo spopolamento.

Con decreto del Ministro per gli Affari regionali e l'Autonomia, d'intesa con la Conferenza unificata, vengono poi definite annualmente le priorità nell'ambito delle quali devono inquadrarsi gli interventi individuati dalle Regioni; quindi, c'è una totale coerenza rispetto a quanto previsto dal decreto del Ministro.

Come già rappresentato in premessa, l'articolo 10 della legge regionale 15 maggio 2023, n. 5, dispone che la quota del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, spettante alla nostra Regione, sia ripartita, mediante deliberazione della Giunta regionale, nel rispetto delle finalità indicate dal comma 593 della citata legge, dunque è competenza del Governo individuare gli interventi da finanziare sul FOSMIT, purché coerenti con le finalità del FOSMIT, rispettosi dei criteri delle priorità di prevenzione del rischio del dissesto idrogeologico e della sua cantierabilità.

Non trattandosi di un bando, ma di una scelta discrezionale dell'organo di Governo, non è stata effettuata una graduatoria, ma, al contrario, sono stati individuati interventi, ritenuti rilevanti per lo sviluppo di un determinato territorio, anche in ottica di complementarietà con altre azioni attuate o in corso di realizzazione con altri fondi di finanziamento; da questo punto di vista, nella zona sono state fatte delle cose importanti, come l'efficientamento di diversi immobili col PNRR, interventi di efficientamento energetico anche nel Comune di Brusson, tutta una serie di interventi di contrasto del dissesto idrogeologico, contributi a favore di Gressoney e del suo comprensorio sciistico. Cioè, noi non ci siamo dimenticati di altri interventi, immaginando questa pista.

La scheda di intervento per la riqualificazione della strada intervalliva comunale che collega Brusson, o che collegherà il Comune di Brusson e il Comune di Gressoney, è stata trasmessa alle autorità statali da parte degli uffici regionali competenti, e si è in attesa di adozione del criterio di finanziamento da parte del Dipartimento (cosa che potrebbe avvenire molto rapidamente).

C'è già, assegnato dal Comune di Gressoney, in accordo con il Comune di Brusson, uno studio di fattibilità dell'intervento per la realizzazione dell'opera, che è stato acquisito agli atti delle Amministrazioni comunali; qualora, a conclusione d'istruttoria, l'intervento verrà, come crediamo, reso ammissibile, i Comuni interessati procederanno con l'adozione degli atti di rispettiva competenza.

Concludo con una brevissima osservazione che riguarda gli atteggiamenti nei confronti di opere di questo genere: io credo che, oggi come oggi, immaginare una pista di questo genere sia totalmente coerente con qualunque logica di sviluppo delle vallate e l'idea di avere un'arteria, pur ristretta dal punto di vista del suo funzionamento, perché si tratterebbe di una pista che possa, in casi eccezionali, rompere l'isolamento dei Comuni di testata di valle, credo che sia un'esigenza significativa e quindi ogni critica è accettata, ma bisogna sempre essere logici nelle determinazioni.

Presidente - Consigliera Minelli, ha facoltà di replica.

Minelli (PCP) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la risposta. Comincio subito col dirle, Assessore, di non preoccuparsi dei miei comizi, forse è il caso che lei si preoccupi dei suoi e delle sue esternazioni che mi pare che qualche volta le abbiano causato anche qualche problema; ma questa è un'altra questione.

Sulla questione del partito del no: no, non è così, lei lo sa benissimo; soprattutto per una questione come quella legata all'interpellanza in questione, noi siamo per il sì ad una tutela dell'ambiente, ma non di un ambiente che viene lasciato lì come se fosse una bomboniera, un ambiente da valorizzare, ma abbiamo delle idee diverse su quello che è la valorizzazione ambientale, culturale e via di seguito.

Non ho capito, e quindi veramente la lascio in sospeso, la sua osservazione per cui ci si è cuciti addosso un vestito di ambientalisti quando prima era da rivoluzionari: io ho il mio di vestito e sono perfettamente cosciente di quello che è stato il mio percorso, non ho problemi a richiamare una coerenza su quello che è stato il mio percorso fin qui.

La questione della natura addomesticata: è una questione importante quella della natura addomesticata, bisogna capire a che livelli si vuole addomesticare la natura, perché sappiamo tutti che l'uomo in natura ci deve vivere e deve, in qualche modo, poter soddisfare alcune esigenze che sono di tipo primario o secondario, di tipo economico eccetera, ma, come dicevo bisogna, sempre vedere a che livello si pensa di arrivare alla addomesticazione.

Sulla questione di ciò che è successo il 3 ottobre a Gaby: io conosco benissimo quella situazione, vivo lì, so come erano le condizioni in quel momento e le assicuro che in quel momento non si sarebbe utilizzato il Col della Ranzola per i mezzi di soccorso con la situazione che c'era; si possono fare dei trasbordi, sono cose che sono state fatte, ci sono altre soluzioni sicuramente meno costose e meno impattanti. Lei dice che da parte nostra c'è una ridicolizzazione del valore culturale di quest'opera: no, non credo che sia ridicolo parlare di valorizzazione culturale, ma nei termini in cui è stato posto questo intervento, ritengo che sia invece più insensato che ridicolo.

Poi lei mi dice che i tempi sono cambiati, c'è un aumento esponenziale dell'utilizzo delle bici elettriche e quindi si va nella direzione di potenziare il futuro in quel senso anche sulle strade poderali; noi abbiamo centinaia di chilometri di strade poderali in Valle d'Aosta e abbiamo ancora un problema enorme irrisolto, che è quello delle regole, delle responsabilità su cui da un sacco di tempo si è allo studio ma non si è arrivati ad una soluzione, che evidentemente è estremamente problematica. Forse prima bisognerebbe preoccuparsi di risolvere quei problemi.

Poi lei ha chiarito che la scelta della Giunta è aderente ai criteri stabiliti dal Ministero, ma è una scelta discrezionale, quindi mi ha spiegato che non c'è una graduatoria ma è stata fatta una scelta; ecco, allora sarebbe abbastanza interessante sapere quali sono state le altre richieste pervenute da parte dei Comuni e magari a farsi un'idea di che cosa potevano fare...

(interventi di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...ecco, nessuna, allora bisognava mettere i soldi e si sono messi lì.

Noi crediamo davvero che prima di pensare al collegamento intervallivo del Col della Ranzola si potevano prendere in considerazione molti altri interventi, anche non con richiesta pervenuta, ma l'Amministrazione è a conoscenza di quelle che sono le necessità dei Comuni; se questo costoso e discutibilissimo intervento, per conto nostro, che qualche commentatore ha già definito sui media "l'incredibile strada poderale intervalliva della Ranzola", se questo collegamento sarà realizzato e si arriverà al via vai di motore - poi lei oggi ha parlato di pista, sulla delibera si parla di riqualificazione di strada, i dubbi ci vengono -, ma se si arriverà a quello, sicuramente le parole di Tolstoj che transitò lassù il 20 giugno del 1857 e che sono riportate nei suoi diari giovanili e anche su una targa di bronzo che è sul colle, risulteranno quanto mai nostalgiche e racconteranno di un luogo irriconoscibile: "Partiti alle sei da Gressoney, saliti fino ad una cappella, aria pura e rarefatta, suoni chiari sui monti, un ragazzo canta, discesa, aromi, odore di segale e melissa, canto di cuculo sui monti, pace, Brusson".