Objet du Conseil n. 3075 du 20 décembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 3075/XVI - Interpellanza: "Intenzioni e azioni messe in campo dal Governo regionale per risolvere la questione AIDO Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 25. Ha chiesto la parola il consigliere Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Si tratta della questione AIDO nazionale e AIDO Valle d'Aosta. L'argomento è già approdato in aula in varie occasioni: a maggio del 2021, con una risoluzione: sostegno all'AIDO Valle d'Aosta, che ha ricevuto l'approvazione all'unanimità del Consiglio regionale poi a novembre 2022 con un'interrogazione a risposta immediata: informazioni in merito alle azioni messe in campo per sospendere la scelta di commissariamento dell'AIDO della Valle d'Aosta.
Ora, con questa interpellanza vogliamo riportare all'attenzione dell'Aula la questione tuttora irrisolta, anzi ulteriormente complicata, ai danni dell'AIDO Valle d'Aosta. Probabilmente il Governo regionale non potrà risolvere la questione che nemmeno a livello parlamentare ha finora trovato una soluzione, ma non possiamo tacere sull'azione che l'AIDO nazionale ha compiuto ai danni del Direttivo AIDO della Valle d'Aosta.
Riassumo brevemente la cronistoria dei rapporti tra AIDO nazionale e AIDO Valle d'Aosta: nel 2020, a seguito delle modifiche contenute nella revisione dello statuto di AIDO nazionale, l'AIDO Valle d'Aosta chiedeva di poter mantenere un unico gruppo regionale in deroga alle disposizioni del nuovo statuto, come era stato tradizionalmente e come più volte sollecitato dal proprio Direttivo in ragione della realtà numerica e territoriale della Regione. La richiesta non è stata accolta, a tale diniego l'AIDO Valle d'Aosta ha tentato di formare più gruppi comunali, ma la realtà territoriale e le caratteristiche demografiche della Regione hanno reso questo obiettivo impraticabile. Nel 2021 si è esplicitata l'azione di commissariamento dell'AIDO Valle d'Aosta, con successiva espulsione dei soci del Direttivo e la restituzione dei testamenti olografi. Tra il 2021 e il 2022, parallelamente alla rotazione dei Commissari, si sono svolti incontri sul territorio per individuare una soluzione alternativa al commissariamento; a maggio 2023 si è svolta una riunione per la ricostruzione di AIDO Valle d'Aosta presso la sala della BCC, dalla quale era emersa la proposta da parte del Vicepresidente nazionale di avviare un percorso di collaborazione che prevedeva la reintegrazione dei membri del Direttivo precedentemente sciolto, ipotizzando anche una deroga allo statuto nazionale per permettere la costituzione di un unico gruppo regionale AIDO in Valle d'Aosta, come era stato prima della modifica dello statuto. Sembrava che si fosse risolta la questione, ma a seguito di tale riunione, a formalizzazione di quanto emerso, in data 10 maggio, l'ex Direttivo AIDO Valle d'Aosta, come richiesto dal Presidente nazionale, ha riassunto e inviato via PEC gli elementi dell'accordo che si erano semplicemente espressi in termini verbali, quindi riassumere e spedire via PEC per formalizzare quanto era stato emerso da quell'incontro. A tutt'oggi l'ex Direttivo AIDO Valle d'Aosta non ha ricevuto alcuna risposta ufficiale alla lettera inviata, almeno da quanto mi risulta... quanto era alla redazione della presente interpellanza. In data 15 novembre, recentemente, il deputato Franco Manes ha interrogato il ministro del lavoro Calderone in merito alla situazione che persiste dal 2021 tra AIDO nazionale e AIDO Valle d'Aosta, alla cui interrogazione il Ministro ha risposto: "Benché il dibattito in questione non rientri nella competenza del Ministero, è evidente un interessamento alla questione nelle sedi competenti". Questa è la cronistoria.
Ora, tornando al senso politico ed etico dell'interpellanza, si evidenzia che la vicenda che regola i rapporti descritti tra AIDO nazionale e AIDO Valle d'Aosta, oltre a rientrare nella dialettica tra realtà peculiare del nostro territorio rispetto alle dinamiche di carattere nazionale, interessa il principio stesso della cultura del dono, che risulta essere la vera vittima di questa contesa. Permettetemi di dire, come donatore, perché come tanti di voi, come tanti Valdostani... la Valle d'Aosta, tra l'altro, conta la più alta percentuale rispetto agli abitanti, di partecipazione e coinvolgimento a questa iniziativa particolarmente virtuosa. Permettetemi di esprimere il mio sconcerto per la dinamica messa in atto dall'AIDO nazionale in confronto del Direttivo regionale, dopo decenni di sua attività di volontariato, di impegno, di sensibilizzazione; non è solo campanilismo, è proprio un senso di chiarezza e di consapevolezza di fronte a una situazione etica che richiede una delicatezza infinita.
Tutto ciò premesso, con questa iniziativa, interpelliamo il Governo regionale per conoscere quali sono state a oggi le azioni messe in campo per risolvere la contesa in questione a favore dell'AIDO Valle d'Aosta in ottemperanza agli impegni di cui alla citata risoluzione e, secondo quesito, se e come intenda porsi all'interno del dialogo della conflittualità tra AIDO nazionale e AIDO Valle d'Aosta, al fine di dare il proprio contributo per il raggiungimento dell'obiettivo di ottenere una deroga allo Statuto nazionale e la reintegrazione dei membri del Direttivo precedentemente sciolto.
Presidente - Ha chiesto la parola il presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - In premessa ringrazio il collega Distort, che ha voluto ripercorrere sostanzialmente la vicenda e sarà quello che in qualche modo farò anch'io, ma è una vicenda che ci accomuna proprio per il percorso che è stato sottolineato anche di condivisione in quest'aula di quelle che potevano essere le iniziative a supporto di un operato assolutamente coscienzioso e puntuale dell'AIDO Valle d'Aosta e non altrettanto di quello che è successo a livello nazionale, quindi questo è un po' il contesto, il quadro, la cornice in cui ci muoviamo e ci troviamo assolutamente allineati.
Come dice giustamente nella sua interpellanza il consigliere Distort, la principale vittima di questa situazione è la cultura del dono; per il resto lo stesso ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone rispondendo all'onorevole Manes ha comunicato che il Ministero e quindi tanto meno la Regione non può adottare iniziative in grado di incidere sulla sfera di autonomia propria degli enti del terzo settore come le decisioni di commissariamento, scioglimento e chiusura delle sedi territoriali.
Spiace constatare come in questa vicenda vi sia stata una posizione burocratica e rigida da parte degli organi centrali dell'AIDO, dimenticando il lungo e importante operato dei componenti del Consiglio direttivo di AIDO Valle d'Aosta, che è stato di assoluto rilievo e traino nella crescita del volontariato nella nostra regione; è stato addirittura difficile avere un'interlocuzione diretta e trasparente con gli organi centrali di AIDO. Fin dal 2021 sono state assunte decisioni estreme e in qualche modo umilianti per i rappresentanti valdostani dell'Associazione che hanno subito non solo l'espulsione ma addirittura l'annullamento delle loro manifestazioni di volontà: una chiusura al dialogo che ha portato al fallimento dell'intervento di commissariamento di cui hanno dovuto prendere atto i cinque successivi Commissari straordinari dell'AIDO Valle d'Aosta che si sono succeduti dal 2021. Una soluzione pareva essere prossima nella primavera scorsa quando un'ipotesi di reintegro degli espulsi di riconoscimento della particolarità della situazione valdostana era stata messa sul tavolo, ma, a quanto pare, nonostante gli ex componenti del Direttivo valdostano abbiano accettato la proposta, non sono ancora seguiti atti concreti in questo senso.
Accogliendo favorevolmente quindi la disponibilità del ministro Calderone a interessarsi di questa situazione, come Governo regionale, siamo, come sempre, a disposizione per collaborare e in questo senso abbiamo sollecitato nelle interlocuzioni con gli uffici proprio della ministra Calderone, che è stata, come citato, nel mese di ottobre presente in Valle d'Aosta e ha manifestato la disponibilità ad interessarsi rispetto a questo dossier, per cui, in collaborazione e a disposizione anche del Governo nazionale, ci siamo messi a disposizione e, come anche ben precisato peraltro dall'onorevole Manes, si continua a denunciare un atteggiamento senza poter però avere delle azioni concrete da mettere sul tavolo per sbloccare definitivamente questa impasse.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Distort.
Distort (LEGA VDA) - Grazie anche, presidente Testolin, per la risposta che ribadisce una sorta di allineamento allo stesso spirito che anima questa interpellanza, che vuole far sì che il Governo regionale spenda tutte le carte possibili, ben sapendo che chiaramente le norme che regolano la gestione degli enti del terzo settore hanno la loro autonomia, però è altrettanto chiaro che amministrare non significa solo applicare norme, regolamenti, leggi, ma significa anche gestire i conflitti e spendersi per gestire la conflittualità anche in qualcosa che esula dalla diretta applicazione delle competenze. Sotto questo punto di vista, e questo lo riconosco, ciò non toglie il fatto che ci sono situazioni per le quali risuona il celebre richiamo di Sant'Agostino: silere non possum, tacere non posso; questa è una di queste situazioni, dobbiamo avere la coerenza e il coraggio di far sentire la nostra voce per dire quello che pensiamo e per difendere ciò che crediamo giusto.
Permettetemi poi di precisare che se queste dinamiche di rapporto riguardassero un settore con una missione meno etica, potremmo anche capirle, magari non giustificarle, ma capirle, sinceramente davvero, ribadisco come già detto prima, è sconcertante che una situazione tale si generi in un ambito che entra nella delicatissima etica del dono, dove oggetto del dono sono gli organi umani, in una sorta di sacra trasmissione della vita da un individuo all'altro e dove, tra l'altro, questa offerta di sé, che non è semplicemente celebrazione retorica, ma è veramente applicazione del dono che passa da una vita a un'altra, passa attraverso l'attività quotidiana di persone che si sono impegnate in decenni, parlo del Direttivo, parlo delle figure presenti nei precedenti direttivi, quindi tutto questo, che è passato attraverso una storia, un impegno, viene trattato in questo modo. Veramente, ecco, silere non possum, non possiamo tacere.
C'era in conclusione dico un grande pensatore e teologo, un certo Henri de Lubac, diventato poi Cardinale, che diceva in un altro contesto, ma molto pertinente a questo tema: "Non è niente soffrire per qualcosa in cui riponiamo la nostra fiducia, molto peggio è soffrire a causa di questo qualcosa", ecco, penso che questa riflessione sia perfettamente rappresentativa del rapporto che AIDO nazionale ha messo in atto nei confronti del Direttivo regionale. Comunque ringrazio ancora per la risposta, permettetemi di riaffermare l'invito a spendere tutte le energie possibili per contribuire, per quanto di nostra competenza, alla soluzione di questa paradossale presa di posizione.
Presidente - Con il punto n. 25 all'ordine del giorno si concludono i lavori di oggi del Consiglio regionale, riprenderanno domani alle ore 9.
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La seduta termina alle ore 20:00.