Objet du Conseil n. 3065 du 20 décembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 3065/XVI - Interrogazione: "Studi relativi all'opportunità di realizzare la pista denominata "Gran Becca" e all'effettuazione delle gare di Coppa del Mondo nel periodo autunnale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 15. Risponde l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - La risposta alla prima domanda potrebbe concretizzarsi con l'omologazione ottenuta il 22 ottobre 2022 per le prove di velocità maschile e femminile, che è la conditio sine qua non per poter organizzare competizioni sotto l'egida della FIS, che vuol dire che, per arrivare a quell'omologazione, c'è un lungo percorso di valutazione delle federazioni di tutto il mondo del professionismo e soprattutto tutti quelli che sono gli enti che possono portarti ad avere un documento di quel livello.
Immaginando che la domanda si pone degli obiettivi anche di un'altra natura, quindi il perché si è scelto quel luogo e perché si è pensato che in quel posto si potessero fare delle gare di sci, rispondo che è per più motivi, da un lato perché questa competizione è nata con l'obiettivo di fare una competizione internazionale, Svizzera/Italia e quindi unire due territori, con l'obiettivo di dare a questa competizione la possibilità di utilizzare luoghi già naturalmente utilizzati da tanti anni per gli allenamenti delle federazioni sportive, in particolare la Svizzera per quanto riguarda la gobba di Rollin e tutte le altre federazioni che utilizzano da sempre il ghiacciaio per allenarsi e, per quanto riguarda noi, la zona delle Aventine è sempre stata pista utilizzata dalle federazioni.
In generale, per dare una risposta sportiva a un obiettivo che noi abbiamo sempre ritenuto molto importante... ed è per questo che è stata assegnata a un campione olimpionico la direzione tecnica di disegnare una gara da discesa: Paolo Didier Défago, che è riuscito a costruire qualcosa di unico nella sua visione e nella sua progettualità. Tutto questo si è concretizzato nell'omologazione che ha determinato la validità del progetto per coloro che devono dare le risposte rispetto a questi obiettivi.
Questa gara era da realizzare in questo periodo perché è una gara che doveva aprire, come succede sul ghiacciaio di Sölden, le gare di prove tecniche di sci alpino, che sono quelle che ci sono state assegnate, anche perché in Canada Lake Louise ha rinunciato all'organizzazione di queste competizioni. L'obiettivo era quello, l'obiettivo di farlo in quel periodo era lanciare la stagione, non voglio né enfatizzare, né togliere nulla, ma sicuramente i buoni dati anche di affluenza in questo periodo sono stati anche dati dalle cose positive, quelle negative sicuramente le farete osservare voi, di tutto questo progetto che ha dato grande visibilità alla Valle d'Aosta, anzi grandissima visibilità alla Valle d'Aosta e se oggi si parla tanto di Valle d'Aosta, è anche perché c'è stata questa occasione.
Quali sono gli elementi salienti di tale documentazione? Sono esattamente tutto il lavoro tecnico che è stato fatto che ha portato a questa omologazione finale, che è fatta di tantissimi sopralluoghi con la FIS e tantissime azioni di valutazione di ogni punto del percorso e di ogni elemento necessario a prendere delle decisioni in questa direzione, quindi la Gran Becca se oggi è una pista da "Coppa del Mondo", è perché in piena trasparenza, è stata costruita per poterlo essere.
L'osservazione critica del fatto che per due anni di fila non sono state fatte le gare ovviamente non si può che recepire: da questa esperienza si è imparato molto, tutti, sia la politica che la parte tecnica. Siamo arrivati a questa esperienza sinceramente senza una critica, non ho sentito negli anni in cui abbiamo lanciato questo progetto una critica a questo progetto. Nell'ultimo periodo di questo progetto probabilmente c'è stata anche un'attenta valutazione di chi aveva voglia di metterlo in discussione nel momento in cui creare la discussione e la polemica contro il progetto, ma lo dico in Consiglio regionale, in tutti gli anni in cui abbiamo lavorato, chi prima di me, chi dopo di me, noi non abbiamo ricevuto una critica per questo progetto ma, quando dico "noi", dico il sistema, Svizzera/Italia, federazioni; poi c'è stata una grandissima polemica e ripeto, un insegnamento da portare a casa e da farne tesoro e capire come si potrà fare meglio in futuro se avremo un po' di fortuna, perché l'obiettivo è di andare avanti, ma per andare avanti ci va una valutazione complessiva da parte di tutti gli attori e i prossimi mesi diranno con quale possibilità e soprattutto con quale energia tutti quanti si approcceranno a questo obiettivo.
Anche con la richiesta di essere corretti nella valutazione di quanto è successo, dopo l'annullamento delle gare a Cervinia sono state annullate altre gare nel calendario della "Coppa del Mondo". Io non leggo i giornali di altri territori, ma mi pare che tutto quello che è stato detto di negativo a Cervinia non sia stato così negativizzato in altri posti, perché? Perché si fanno le gare in montagna a un'altezza importante e può capitare che faccia brutto, noi abbiamo avuto la sfortuna che ha fatto brutto per 15 giorni di fila, un brutto che non è la neve che cade e che quindi si può lavorare, ma un brutto dato dal vento, il vento è vero che è una caratteristica di un luogo di alta montagna, ma come per tutti noi, è stato annullato il Gigante di Sölden, che non è una gara veloce. Io spero che la valutazione complessiva non sia stata "lì c'è sempre il vento, quindi non si possono più fare le gare", perché due giorni dopo non era più così e qualche giorno prima quando eravamo saliti, tra l'altro, era diverso, però, detto questo, ripeto, un'esperienza come questa, un'esposizione come questa che ha avuto la nostra Regione, la società e la stazione ci devono fare riflettere e dobbiamo essere molto umili nel considerare tutto quello che è avvenuto, ma avendo anche l'orgoglio di dire che abbiamo fatto tutti insieme un grande passo avanti nel tentativo di gestire competizioni di grande livello. Io per questo mi sento di ringraziare tutti coloro che in questi mesi e in questi anni prima, in questi ultimi mesi, negli ultimi giorni hanno dato un grande contributo per provare a vincere una prima sfida, quindi mi riferisco a Marco Mosso che all'interno del comitato organizzatore ha tenuto alta la bandiera tecnica del livello che la Valle d'Aosta ha portato a questa competizione, a Federico Maquignaz, che con la società, come Presidente della società e con tutti i suoi dipendenti ha dimostrato che anche in Valle d'Aosta sappiamo gestire tutto il lavoro, poi con il massimo rispetto di tutto quello che verrà valutato e con la trasparenza che c'è stato nel farlo, a tutti i volontari che hanno lavorato per giorni e giorni senza avere la soddisfazione poi di vedere realizzata una gara, c'è stato un impegno enorme da parte dei volontari, a tutti coloro che come Paolo Griffa ci hanno dato una disponibilità, ai ragazzi della scuola alberghiera e anche al Presidente del comitato. Dietro a questo progetto, che è stato comunque un momento di grande lavoro per tutti quanti, c'è stato un enorme movimento di persone che hanno cercato di dare il massimo e potrei parlare di maestri sci, di tutti gli operatori economici, di tutti quelli che hanno dato tutto quello che potevano per provare a realizzarlo. Nei prossimi mesi vedremo cosa succederà e siamo al lavoro per cercare di fare il meglio possibile in una situazione nuova per noi e nuova anche in generale per il sistema internazionale della "Coppa del Mondo", perché una gara transfrontaliera era e continuerà a essere un grande obiettivo da raggiungere.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Assessore, io ho ascoltato con attenzione quello che lei ha detto e in buona sostanza lei dice, riguardo alla mia domanda sugli accurati studi o approfondimenti preventivi, riguardo all'opportunità di realizzare quella pista in quella località, a quell'altitudine e di effettuare le gare nel periodo autunnale, nel mese di novembre, in buona sostanza, lei dice "la risposta viene dal fatto che c'è stata l'omologazione della pista"; ora, quando parliamo di studi e di rilievi e di percorso, perché poi lei ha fatto anche riferimento a un lungo percorso, quello che io vorrei capire meglio - e dalla sua risposta non l'ho capito, ma evidentemente devo chiedere della documentazione - è se all'interno del percorso che ha portato all'omologazione della pista c'è anche una valutazione come quella che ho cercato di evidenziare. Cioè se è opportuno, secondo studi e approfondimenti preventivi, scegliere di fare le gare anche in quel periodo e in quella zona. Se non ci sono degli studi specifici - che non sono soltanto di tipo tecnico sulle caratteristiche della pista in sé, ma io sto parlando anche della sua collocazione - mi stupisce, perché vuol dire che da quel punto di vista c'è una certa superficialità, perché, come lei ha ricordato, è stata messa in piedi per due anni una macchina imponente che ha coinvolto migliaia di persone - alla fine sono migliaia - con dei costi complessivi, non sto facendo riferimento soltanto ai costi sostenuti dalla nostra Regione, ma sto parlando di costi complessivi, che sono altissimi.
A mio avviso, se si mette in piedi una macchina di questo genere, una carovana così complessa senza avere preventivamente anche uno studio redatto con l'ausilio pure di meteorologi, di glaciologi, che dia un buon margine di probabilità di riuscire a effettuare le gare, mi sembra una scelta un po' presa con leggerezza.
C'è poi un altro aspetto: se noi facciamo conto di quello che è successo nei due anni, perché parliamo del 2022 e del 2023, su 24 discese che si sarebbero dovute fare, tra prove e gare e manches, ne sono state effettuate due. L'anno scorso c'era il problema che non avevamo neanche la neve, quest'anno abbiamo avuto problemi diversi, c'era più neve, c'è stato il vento. Lei ha detto: "spero che non si dica che non si possono fare queste gare per il vento": è comunque una variabile che, secondo me, è da tenere in considerazione a quell'altitudine. Se per due anni di fila ci sono state delle criticità di questo tipo, a me stupiscono le dichiarazioni, non una soltanto, che ho sentito al termine di questo iter, non andato a buon fine, da più persone: dal Presidente della Cervino, ma anche dal nostro Presidente e dall'assessore Grosjacques e cioè "continueremo a lavorare perché si possano fare le gare in quel momento", fare lo speed opening, aprire a novembre. Secondo me, perseverare in questa decisione e non soffermarsi invece a fare delle valutazioni molto più meditate e approfondite è una cosa preoccupante, perché non possiamo continuare a dire che c'è la sfortuna che perseguita, perché una volta non nevica, una volta nevica troppo, c'è vento e comunque va bene farla in quel momento e mantenere quel format lì. Ecco, a me questa cosa sinceramente preoccupa, senza contare che ci sono stati degli interventi molto pesanti sul ghiacciaio, sappiamo che è un ambiente sempre più delicato, oggi leggiamo che in 22 anni abbiamo perso 32 ghiacciai e credo che ci siano state delle persone con molte più competenze delle nostre, senza approcci ideologici come qualcuno vuole far passare, che hanno detto chiaramente che ci sono dei problemi in quelle scelte.
Vi è poi un atteggiamento francamente un po' schizofrenico: da una parte, noi assistiamo a convegni, a tavole rotonde, a seminari sui cambiamenti climatici e sull'agonia dei ghiacciai, sull'adieu aux glaciers e, dall'altra, si continua con pervicacia a prendere delle decisioni che sono in aperto contrasto con le analisi che emergono da questi incontri. Però purtroppo questa non è una novità, abbiamo visto che ci sono decine di documenti che vengono prodotti, anche ben impostati e costruiti e poi l'agito è diverso dal dichiarato.