Objet du Conseil n. 2919 du 8 novembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2919/XVI - D.L. n. 121: "Nuove disposizioni per il reclutamento dei segretari degli enti locali della Valle d'Aosta". (Reiezione di un ordine del giorno).
Bertin (Presidente) - Il disegno di legge n. 121 è composto da dieci articoli; sono stati depositati cinque emendamenti dei gruppi di maggioranza. I relatori sono i consiglieri Jordan e Malacrinò. Si è prenotato il consigliere Jordan per l'illustrazione della relazione: ne ha facoltà.
Jordan (AV-VdA Unie) - Merci Président. Il presente disegno di legge, che riprende in parte e innova la disciplina dettata dalla legge regionale 4/2019, risponde all'esigenza di disciplinare le modalità di reclutamento dei segretari degli enti locali della Valle d'Aosta, nonché il conferimento dei relativi incarichi.
Il testo di cui alla presente relazione non contiene gli emendamenti che sono stati illustrati durante i lavori della Commissione competente e che sono stati depositati direttamente per la loro analisi in Consiglio.
Tale norma è assolutamente opportuna, in quanto risulta necessario porre rimedio ad una situazione che ha visto attuare numerose modifiche e correzioni, senza però riuscire ad affrontare la questione in modo più strutturale.
Le azioni fatte, in assenza di un reale coordinamento, hanno permesso di risolvere situazioni contingenti, ma non hanno consentito di programmare il nuovo reclutamento di figure che risultano essere fondamentali per la gestione del sistema degli enti locali.
La sempre maggiore complessità, in termini amministrativi, della gestione degli enti locali presuppone, infatti, la presenza di figure dirigenziali che, per il loro profilo accademico e formativo, possano assicurare efficacia ed efficienza, garantendo e assicurando la legittimità degli atti, ma anche favorendo, in raccordo con la parte politica, lo sviluppo degli enti locali.
In tal senso, anche a seguito del percorso di selezione della futura classe dirigente degli enti locali, attraverso e con le attività formative ad esso connesse, non potrà generare che valore positivo al sistema stesso e favorire il coordinamento dell'attività amministrativa e politica anche attraverso il rapporto fiduciale che si deve instaurare tra Sindaco e segretario comunale.
Il disegno di legge si compone di dieci articoli:
l'articolo 1, oltre a denunciare le finalità e l'oggetto del disegno di legge, definisce i requisiti per l'accesso all'Albo regionale dei segretari che, è bene ricordare, è gestito dall'Agenzia regionale dei segretari degli enti locali della Valle d'Aosta, e chiarisce le competenze del Consiglio d'amministrazione dell'Agenzia in merito alla gestione dell'Albo e degli adempimenti conseguenti.
L'articolo 2 stabilisce che, per accedere all'Albo dei segretari, sarà necessario un concorso-corso che comprenderà una prova per esami, un corso di formazione ed un periodo di tirocinio. Al corso possono partecipare i soggetti in possesso di laurea magistrale in giurisprudenza, scienze politiche, economia e lauree equiparate ed equipollenti ai sensi delle normative vigenti.
Con l'emendamento intendiamo modificare l'articolo per consentire l'accesso al concorso anche a coloro i quali abbiano maturato esperienza da segretario, per un ente locale valdostano, per cinque anni negli ultimi dieci anni.
L'articolo 3, al comma 1, attribuisce al Consiglio di amministrazione dell'Agenzia dei segretari la competenza di individuare i posti di segretario da ammettere a concorso, facendo riferimento - è questo l'oggetto di un emendamento depositato - al numero massimo di posti pari a quello attualmente in essere.
L'articolo 4 disciplina il concorso-corso, le modalità di svolgimento, la valutazione delle prove nonché il corso di formazione della durata di 4 mesi e il successivo tirocinio con la prova teorica pratica da superare alla fine del percorso formativo.
L'articolo 5 dispone in merito alla graduatoria finale e al suo successivo utilizzo.
L'articolo 6 disciplina l'iscrizione all'Albo dei vincitori e degli idonei al concorso-corso; in particolare è definita la decorrenza del trattamento economico con la sottoscrizione del contratto individuale di lavoro relativo al primo incarico di segretario di un ente locale della Valle d'Aosta. Lo stesso articolo disciplina inoltre i casi di assenza prolungata del segretario comunale.
L'articolo 7 contiene le disposizioni finali, rinviando, in generale, alle disposizioni attualmente vigenti a partire dalla legge 46/1998 e le successive modificazioni.
L'articolo 8 reca le abrogazioni relative conseguenti alla norma introdotta.
L'articolo 9 riporta la causale d'invarianza finanziaria.
L'articolo 10 disciplina la dichiarazione d'urgenza.
Presidente - Finita la relazione, ringraziando il relatore Jordan, apriamo la discussione generale. La discussione generale è aperta. Vedo che si è già prenotato il consigliere Aggravi: ha facoltà di intervenire.
Aggravi (RV) - Grazie Presidente. Solo per fare alcune considerazioni su questo disegno di legge che, tra l'altro, è curioso, perché è iscritto proprio nel Consiglio in cui si esamina il Documento di economia e finanza, in cui, tra gli obiettivi della Presidenza, troviamo quello che è rubricato come "Armonizzazione del quadro normativo relativo ai segretari comunali". Ma questo fa parte della vita e anche degli scherzi dell'ordine del giorno del Consiglio.
Il disegno di legge n. 121 risponde alla prioritaria necessità di reclutare nuovi segretari. Mi perdoneranno i colleghi una battuta che, in realtà, è la citazione di un altro fatto avvenuto in Commissione proprio durante l'audizione: "I segretari non bastano mai"; è una battuta, ovviamente, anche un po' in risposta alla battuta a sua volta che mi ha fatto il Presidente del Consiglio permanente degli enti locali quando gli chiesi qual è la cifra ideale, o comunque necessaria agli enti locali per finanziare le loro attività, e lui abilmente mi ha detto: "Si sa, le risorse finanziarie non bastano mai". Giudizio molto keynesiano, ma che comunque accetto.
Possiamo però dire che, rispetto agli altri interventi di legge - e ci aggiungo anche quelli della scorsa Legislatura - questo cerca almeno di mettere un po' di ordine nel quadro generale e, soprattutto, dare una sorta di sistematicità: lo dico in raffronto agli interventi sino ad oggi esaminati dal Consiglio, quindi le altre leggi o comunque anche gli altri emendamenti che, ogni tanto, sbucavano in altre iniziative.
È inutile quindi dilungarsi in tante parole: chi ha letto la relazione ha già fatto una rappresentazione completa dei contenuti di questo disegno di legge. Voglio però cercare di dare almeno tre spunti per porre l'attenzione su tre questioni che riguardano il tema e anche i temi annessi, e devono - onestamente - farci ragionare proprio in direzione dell'obiettivo riportato dal Documento di economia e finanza che penso, almeno su questo, tutti più o meno concettualmente condividiamo, cioè c'è la necessità di armonizzare il quadro normativo sui segretari comunali.
Il primo è legato alle sedi di segreteria, che è un problema annoso e mai risolto e anche di difficile risoluzione con il modello attuale. È giusto e certo che non sia lesa l'autonomia comunale e soprattutto la costruzione libera delle sedi di segreteria, posto che la nomina del segretario resta - almeno metafisicamente, io direi - fiduciaria, ma il vero problema che cerca anche di risolvere quest'intervento normativo, sta lì: sul numero. Quante sono le sedi di segreteria e quanti sono i Segretari.
Non è una questione banale perché, in base alle sedi, si organizza di fatto il complessivo sistema degli enti locali, posto l'importante ruolo svolto dai segretari degli enti locali - o meglio, più che importante diciamo fondamentale - perché si potrebbe dire, semplificando, che tutto passa da lì per quello che riguarda gli enti locali di riferimento.
Il secondo aspetto che volevo citare è che ci sono dei segretari comunali che sono in servizio presso l'Amministrazione regionale; è quasi una beffa se pensiamo che poi mancano nell'ambito degli enti locali: è come se la Regione li "rubasse" agli enti locali, lo dico per semplificare, ma è così da tempo. Questa è una situazione che conosciamo e che finisce anche per generare una sorta di conflittualità tra i soggetti. Ci sono delle questioni non banali, vedi il fatto dell'inglese, perché è sbucato in questa legge. Se andiamo a vedere nei bandi per la dirigenza regionale, comunque l'inglese è previsto, quindi la battuta è: se un segretario comunale non ha fatto la prova d'inglese e poi diventa dirigente regionale, si crea una situazione di conflittualità; c'è una questione di inquadramento, ma anche di disponibilità per gli enti locali e, soprattutto direi, c'è anche una questione di prospettive.
C'è scritto nel DEFR, ce lo siamo detti in tutte le salse: c'è un percorso di riorganizzazione dell'Amministrazione regionale, un percorso, tra l'altro, che, per quello che riguarda il ruolo dei dirigenti, li vorrebbe trasformare o li vorrebbe formare o perfezionare in figure manageriali.
I due percorsi, quello del segretario comunale che potrebbe trovarsi a fare il dirigente e quello del dirigente, è il medesimo? Questo non per sminuire il livello di complessità organizzativa di un Comune, perché spesso la complessità organizzativa è molto più ampia nelle piccole realtà; sappiamo che, spesso, in una piccola impresa il livello di complessità organizzativa è maggiore rispetto a quella che è la Regione, però sono due modi di agire e due modi di fare il manager in modo differente. Questo perché, in un caso il manager è "tuttofare", perché il livello per necessità è minore, nel caso invece regionale, la struttura di riferimento di quel dirigente ha delle altre necessità manageriali; quindi i due percorsi ovviamente possono andare in conflitto.
Non è una cosa banale, perché comunque la persona che si trova... tra l'altro anche con dei livelli di responsabilità un po' differenti ed un po' più complicati in un caso o nell'altro, perché hanno tutti e due delle complicazioni e dei livelli di responsabilità diretti nei confronti anche dell'utenza, perché "l'utenza cittadino" è uguale per tutte e due le situazioni: questo è un passaggio di cui sicuramente bisognerà tenere conto nell'espletamento di quell'obiettivo che vi siete dati e vi vorreste dare (visto che il DEFR non è ancora stato esaminato) nel Documento di economia e finanza.
C'è poi una questione che, secondo noi, va in qualche modo risolta, cioè questa dicotomia tra il dirigente regionale e il segretario comunale; abbiamo presentato su questo punto un ordine del giorno che poi illustreremo e cercherò di spiegare in sintesi meglio. Poi c'è anche un terzo punto, che io lo definirei uno "storico fardello", che riguarda appunto le due parti dell'Albo.
Non voglio giudicare scelte passate e non ci voglio entrare, però quello che non facilita anche la gestione di questa situazione è che - e lo abbiamo visto più di una volta e non solo nelle ultime audizioni - si genera ogni tanto anche una conflittualità tra le due figure, o una conflittualità almeno per delega tra due realtà che, alla fine, fanno le stesse cose, devono remare nella stessa direzione e che spesso hanno le stesse responsabilità se non di più, ma che hanno una nascita differente.
Questo crea delle giuste differenze da una parte e delle ardite richieste dall'altra, perché se da un lato abbiamo un punto di ingresso che è definito e che è comune ai contenuti di questa legge, sulla parte seconda sappiamo che il punto d'ingresso nell'Albo è stato differente, quindi questa non è una questione banale e genera necessariamente queste conflittualità anche se, grazie a Dio, avviene non direttamente ma per interposte situazioni e persone.
È una situazione che bisognerà comunque cercare di risolvere; a volte si parla anche di sanatoria, che è una cosa brutta, però in qualche modo bisognerà trovare una soluzione, perché l'esistenza di queste due parti è qualcosa che si rischia di portare avanti e che non si risolve. Se vogliamo, negli ultimi interventi non si è voluto risolverlo; in quest'intervento legislativo, in questo disegno di legge, c'è una via per risolverlo. Ho visto l'emendamento che è stato presentato e lo capisco benissimo, non voglio fare delle considerazioni su questo, perché bisogna anche comunque riconoscere che chi ha avuto un punto di accesso diverso, cioè non ha fatto il concorso ed è diventato segretario, comunque ha portato anche lo "zaino pesante del tempo". Questo però è un problema che bisognerà in qualche modo gestire e risolvere; un problema che quest'intervento non risolve e, ripeto, non è neanche facile trovarvi soluzioni.
Sono questioni tutt'altro che semplici che, come abbiamo tra l'altro anche avuto modo di approfondire nel penoso caso che riguarda Emarèse, Villeneuve e Valsavarenche, creano problemi non soltanto ai livelli più alti dell'Amministrazione comunale, ma che - come dicevo prima - si scaricano poi a terra sui cittadini.
Ultime considerazioni: io in Commissione ho fatto un'osservazione, ma mi sono forse spiegato male; quello che ho voluto rappresentare (ma probabilmente è un mio limite che ho sempre avuto) è che si sta organizzando l'Agenzia che tiene l'Albo dei segretari e che, a sua volta, ha la necessità di un segretario per il suo funzionamento.
È un organo politico, perché comunque il CdA è formato da Sindaci e mi sono sempre chiesto - ma questa è più un'idea di prospettiva - se non sia il caso che le funzioni di quest'Agenzia vengano gestite da una struttura regionale per depoliticizzarla. Questo non è un atto di accusa, assolutamente, nei confronti di come oggi è organizzata, però io tendo a volte a sottolineare quello che i compartimenti stagni non fanno male, in altri casi invece fanno male; in questo caso, forse anche per sgravare di un'ulteriore struttura organizzativa il sistema degli enti locali, si potrebbe fare in previsione un ragionamento maggiore, che non deve essere necessariamente legato a politiche di efficientamento della spesa di "montiana memoria", cioè eliminiamo le strutture perché costano, perché comunque anche se oggi questo disegno di legge non ha una disposizione finanziaria, perché non costa direttamente all'Amministrazione, come abbiamo avuto modo di dire nell'interlocuzione in audizione con il Presidente, poi, giustamente, alla fine tutto si scarica a terra e la terra, in questo caso, è l'Amministrazione regionale.
Su questo discorso in prospettiva, secondo me, un ragionamento potrebbe essere fatto, ma lo dico nell'interesse dell'organizzazione del sistema complessivo degli enti locali e, se vogliamo, anche di efficientamento delle strutture che concorrono all'organizzazione dei lavori e all'espletamento di procedure importanti procedure, come, ad esempio, quella concorsuale e non solo, per il reclutamento di una figura che è fondamentale per l'Amministrazione dell'ente locale, perché non è soltanto il primo dei funzionari di un Comune, ma è anche quello che, sostanzialmente, fa da collettore di tutti i problemi e di tutte le situazioni che l'organo politico (Sindaco, Giunta e Consiglio comunale) si trova poi a gestire.
Noi ascolteremo anche il dibattito che scaturirà; come gruppo consiliare, annuncio già che sul disegno di legge valuteremo sulla base di quello che verrà detto in discussione e anche se ci sarà una presentazione degli emendamenti da parte delle forze di maggioranza. Speriamo di aver potuto dare, con queste poche parole, un contributo ulteriore per l'espletamento di un obiettivo che penso, come ho già detto, condividiamo tutti. Grazie.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - È sicuramente un disegno di legge che si attendeva e di cui c'era bisogno, vista l'emergenza che ormai da anni segnaliamo tutti in quest'Aula rispetto alla questione dei segretari comunali, soprattutto perché molti di questi andranno anche in pensionamento di qui a breve e, in molti casi, già oggi si ha difficoltà nel reperimento delle risorse.
Si attendeva anche un quadro definitivo che consentisse di superare quei vari provvedimenti tampone che abbiamo fatto in questi anni e che, forse, consentirà di mettere stabilmente a disposizione degli enti locali una classe dirigente che possa operare serenamente per conseguire gli obiettivi dei nostri enti.
Sicuramente riconosciamo il valore di urgenza di questa norma, proprio perché ci avviamo anche presto a nuove elezioni comunali, quindi sicuramente, nell'idea di fare un concorso-corso, i tempi saranno piuttosto lunghi e sicuramente è il momento di farlo.
C'è un problema, secondo me, di metodo, però: esiste un tavolo degli enti locali fatto da componenti del Consiglio permanente degli enti locali che si è visto scaricare questo disegno di legge senza averne mai neanche averlo potuto vedere prima; quando invece, in quel tavolo, si stava in qualche modo parlando e ragionando, ad esempio, su un Albo unico della dirigenza che, come ha ben evidenziato il collega Aggravi, nella fattispecie si allontana ulteriormente con questo disegno di legge, tenendo divise quelle due figure, quando poi sappiamo che, invece, ci sono segretari comunali che stanno operando all'interno dell'Amministrazione. Da questo punto di vista, forse anche quell'anomalia andrebbe sanata, perché se vogliamo tenerli distinti, li teniamo distinti, altrimenti dobbiamo comunque riconoscere che questi sono Dirigenti al pari degli altri e quindi, forse, cercare di arrivare all'Albo unico potrebbe essere comunque una soluzione anche per gli anni futuri.
Lo dico perché anche l'aver ridotto le lauree solo alle lauree giuridiche non consentirà di avere un panorama così ampio di candidati, secondo me. Questa è una figura sicuramente complicata: sappiamo tutti il carico di lavoro che c'è all'interno degli enti locali e sappiamo benissimo che cosa vuol dire essere un segretario comunale: occuparsi di tantissime materie. Per tali ragioni, limitare l'accesso alle lauree giuridiche non porta, credo, ad un panorama numero di candidati così ampio come si aspettavano i Sindaci, e per tali ragioni la richiesta era quella di ampliarlo alle lauree specialistiche e tecniche. Tutto questo proprio perché, in quella parte seconda, che è un'anomalia della nostra regione, ci sono quelle lauree tecniche e specialistiche che stanno operando da anni nei nostri Comuni, ma ci sono anche lauree umanistiche. Sappiamo benissimo che, all'interno della parte seconda, abbiamo anche tutt'altre lauree che stanno operando da anni nei nostri Comuni e, come ci è stato rappresentato proprio dalla loro delegazione, sicuramente lo stanno facendo bene.
Sotto questo punto di vista, essendoci un concorso, molto probabilmente si poteva anche in questo caso cercare di accogliere l'idea dei Sindaci di aprire alle lauree anche specialistiche e tecniche.
Lo dico perché con l'emendamento portato dalla maggioranza, soprattutto il primo emendamento, sicuramente andiamo in qualche modo a sanare una situazione, cioè permettiamo di poter accedere al concorso alle persone che in questi anni hanno dato molto agli enti locali. Dall'altra parte, però, creiamo una disparità fra chi, magari, quel concorso avrebbe voluto sostenerlo ma non potrà farlo perché è un ingegnere piuttosto che un architetto, e sappiamo benissimo che all'interno di quella parte seconda ve ne sono.
Sotto questo punto di vista ascolteremo anche le motivazioni del Presidente rispetto al perché si è deciso di non ampliare anche in questo senso e quindi valuteremo in seguito la nostra posizione.
Quello che sicuramente vorremmo precisare e vorremmo fosse chiaro è che bisogna anche fare molta attenzione - e questo è stato rappresentato benissimo nelle audizioni in Commissione - fra quello che hanno detto i segretari di parte prima e quello che hanno detto i segretari di parte seconda.
Vi sono sentenze che non permettono l'accesso di alcune lauree e c'è stato ben rappresentato dalla parte prima; aspettavamo che ci venissero consegnati gli atti, non ci sono stati consegnati e naturalmente ce li siamo cercati noi ma, sotto quel punto di vista, molto probabilmente bisogna fare molta attenzione a quello che hanno proprio evidenziato i segretari di parte prima.
Dall'altra parte i segretari di parte seconda, invece, hanno evidenziato la loro difficoltà, ad esempio, a poter partecipare ad un corso visti i carichi di lavoro e soprattutto anche la difficoltà a prepararsi per un concorso. Quindi, anche sotto questo punto di vista, quanto ci è stato evidenziato dai segretari di parte seconda sicuramente poteva essere considerato - magari con più attenzione - per capire se c'erano possibilità diverse, anche per riconoscere quanto loro hanno fatto in questi anni.
È una norma sicuramente urgente che si attendeva ma, sotto alcuni punti di vista, forse andava in qualche modo ampliata, anche visto il panorama che abbiamo e che conosciamo in Valle d'Aosta, dove non è che si presenteranno a migliaia per partecipare a quel concorso (l'abbiamo visto nell'ultimo corso-concorso, ad esempio).
Sotto questo punto di vista, se vogliamo rispondere ad una situazione di emergenza, forse alcune suggestioni che ci sono state date dall'esterno avrebbero potuto essere colte.
Presidente - Siamo in discussione generale. Si è prenotato il consigliere Cretier, ha facoltà di intervenire.
Cretier (FP-PD) - Grazie Presidente, buongiorno a tutti. Intervengo per esprimere un nostro parere sul disegno di legge n. 121 che mette in campo le disposizioni per rendere la disciplina del reclutamento dei segretari confacente alla necessità degli enti locali; ed è questo proprio il punto nodale e focale per cui si deve intervenire in questo senso, come anche ricordato in relazione e nelle varie audizioni.
Credo che sia importante determinare il numero dei posti da assegnare, che passa attraverso la procedura concorsuale, la durata e le modalità d'iscrizione all'Albo gestito dall'Agenzia regionale specifica.
Ricordo anche, come fatto da altri, la costituzione del gruppo di lavoro che ha condiviso sia le audizioni sia la procedura d'attività e di verifica con il CELVA (Consorzio degli Enti Locali della Valle d'Aosta) in prima Commissione.
La copertura dei posti necessaria per coprire il fabbisogno passerà attraverso un concorso-corso, con prove selettive, un corso di formazione ed un tirocinio. Credo in particolare che il tirocinio abbia un senso per comprendere la realtà lavorativa, la messa in pratica e l'applicativa delle gestioni amministrative in un ente locale, qualsiasi esso sia; all'Agenzia viene demandata l'approvazione del bando di concorso, la disciplina e l'iscrizione degli idonei.
Credo sia importante, a mio modo di vedere, l'articolo 6, comma 4, che prevede, in aggiunta, la possibilità di conferire un incarico di supplenza anche nel caso di assenza prolungata del segretario, comunque non inferiore a 60 giorni.
Credo che in questo passaggio sia di importanza fondamentale ricordare - come ha ricordato il collega Jordan, relatore e conoscitore della complessità della macchina amministrativa - che non può mancare il pilota (scusate il poco infelice esempio), cioè colui che guida l'ente locale, la cosiddetta "macchina amministrativa", in modo sicuro ed efficace, garantendo la legittimità degli atti in un'ottica di sviluppo ed un sostegno alla comunità in cui la parte politica detta le scelte.
Anche il Consorzio, con il parere 44, ha espresso un parere positivo, con osservazioni condivise ma non bloccanti la prospettiva emergenziale. All'interno degli enti vi è stato un serio confronto esplicitato nel parere stesso.
Il disegno di legge n. 121 necessita, in questo momento, di assolvere alla necessità espressa dagli enti locali e di sopperire alle criticità urgenti, in modo che la macchina amministrativa abbia una persona qualificata, professionalmente soddisfatta e responsabile, ma giustamente a partire dalle prossime elezioni comunali.
Queste sono le nostre valutazioni sul disegno di legge. Grazie.
Presidente - Altri che vogliono intervenire nella discussione generale? Consigliere Lavevaz, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Grazie Presidente. Solo per fare qualche considerazione, anche rispetto al dibattito che è avvenuto in Commissione.
Io credo che le riforme - sia quelle piccole, cioè che vadano a modificare piccole normative puntuali, piccoli argomenti puntuali, sia quelle di più ampio respiro, più strutturali, più complesse - incidano sulla contingenza del momento ma anche in una prospettiva più lunga e più di grande envergure, come si dice in francese.
Non è sempre semplice trovare un giusto equilibrio tra le conseguenze sul momento e invece quello che si vuole ottenere nel lungo periodo, la portata a regime poi della riforma.
Non è sempre facile, anzi, è al contrario quasi sempre difficile trovare delle riforme o mettere in piedi delle riforme che abbiano le ricadute che si vogliono avere in prospettiva, senza creare troppi scossoni sulla contingenza del momento; e questo potremmo dire è vero anche viceversa.
Questo disegno di legge - l'abbiamo già detto e l'hanno già detto i colleghi che mi hanno preceduto - si colloca in un solco già in qualche modo tracciato, un solco che è più largo e che riguarda una riforma di tutto l'ordinamento degli enti locali, non soltanto di quello dei segretari comunali che è, come è stato detto, anche iscritto all'interno degli obiettivi del DEFR.
È una questione molto complessa e la stiamo affrontando all'interno del gruppo di lavoro che è già stato citato più volte negli interventi precedenti proprio perché anche questo ragionamento che si sta facendo in maniera molto corretta e fruttuosa con gli enti locali e che ha ripreso in buona parte un lavoro già iniziato nei mesi e negli anni scorsi è comunque un lavoro molto articolato, molto complesso, proprio per quello che dicevo in premessa. Infatti, da un lato dobbiamo fare delle scelte che in qualche modo richiedono anche del coraggio da parte di tutti, sia da parte del Consiglio regionale che deve fare le leggi, sia da parte degli enti locali che devono in qualche modo essere parte proponente e che dovranno attuare questo nuovo ordinamento, cioè compiere delle scelte che non vadano a stravolgere le situazioni odierne per avere dei risultati importanti in prospettiva futura.
Dico questo perché, come è già stato detto, questo disegno di legge è sicuramente necessario in questo momento, in quanto la questione del reperimento dei segretari comunali è diventata un'emergenza sempre più difficile da risolvere, anche nel quotidiano.
Da un lato andiamo a risolvere la contingenza, dall'altro probabilmente andiamo ad approvare una legge che, io credo, non sarà quella definitiva.
Questo per due motivi sostanziali: il primo è che, da un lato abbiamo una riforma più complessa ed articolata che, quando e se - ed io spero a breve termine - verrà approvata e verrà portata avanti, potrà avere anche delle conseguenze nell'ambito dei segretari comunali. Questo credo che sia abbastanza logico da pensare e quindi ci potrà essere, in futuro, qualche ulteriore piccolo aggiustamento.
Dall'altro mi collego a quanto detto in particolare dal collega Aggravi, ma anche dalla collega Guichardaz: credo che un ragionamento più ampio riguardante la figura dei segretari comunali - e lo stiamo facendo nell'ambito del gruppo di lavoro - possa essere oggi attuale e necessario nell'ambito del ruolo dei Segretari rispetto alla dirigenza del Comparto unico. Tutto questo perché, come giustamente ha detto il collega Aggravi, il Segretario comunale deve essere un manager (e di questo ne siamo perfettamente coscienti e sono perfettamente d'accordo), però il ruolo all'interno della dirigenza regionale e il ruolo di manager, a mio modo di vedere, ce l'ha soprattutto il coordinatore, più che un dirigente di secondo livello.
Il aegretario comunale però, oltre ad avere questo ruolo manageriale di una struttura magari più piccola, in certi casi non l'ha, nel senso che alcuni Comuni hanno comunque delle strutture che sono più importanti in un Dipartimento della Regione, mentre ci sono invece altri Comuni che hanno magari complessivamente sette o otto dipendenti e quindi chiaramente la struttura è molto più semplice; però la differenza, rispetto ai coordinatori dell'Amministrazione regionale, che hanno dei Dirigenti di primo o secondo livello o comunque dei Dirigenti di supporto, invece i segretari comunali hanno invece un ruolo molto tecnico e molto direttivo.
Non devo ricordare a nessuno che i segretari comunali hanno spesso anche il ruolo di firmare il permesso di costruire, laddove non abbiano l'addetto come responsabile del servizio o dell'ufficio tecnico, oltre ad avere la responsabilità di tutta la parte finanziaria.
Hanno questa doppia valenza e doppio ruolo, che è molto importante: gestire il personale e la macchina amministrativa assumendosi delle responsabilità, anche molto puntuali, dal punto di vista della direzione delle strutture dell'ente.
Noi come maggioranza ne abbiamo già parlato in Commissione e quindi presentiamo alcuni emendamenti che vanno a recepire alcune richieste che gli enti locali hanno fatto e che riteniamo essere accoglibili.
Nello specifico, anticipo brevemente quali sono questi emendamenti (ma li avete già ricevuti), in modo che siano già presentati poi per la votazione dell'articolato e, soprattutto, possano essere da spunto per eventuali altri interventi nell'ambito di questa discussione generale.
Il primo emendamento che presentiamo, che è già stato citato dalla collega Guichardaz, prevede la possibilità per il personale che abbia già un'esperienza pregressa come segretario comunale, ma non abbia le lauree previste per l'accesso al concorso-corso, quindi lauree tecniche ma non solo, di poter partecipare al concorso-corso.
Giustamente, come è stato detto, i Sindaci chiedevano in prima battuta di allargare l'accesso a tutte le lauree: noi riteniamo che, in questo momento, ciò sia da un lato un po' contrario a all'ordinamento nazionale, ma soprattutto che vada a incidere su una necessità - che è assolutamente evidente - di figure tecniche. Sappiamo benissimo che figure tecniche di alto livello mancano all'Amministrazione regionale, ma mancano anche nei Comuni; sappiamo bene la difficoltà che c'è nel reperire funzionari in ambito tecnico.
Il secondo emendamento invece, che ritengo sia forse quello più importante, che è stato ampiamente dibattuto in Commissione anche con gli enti locali e con la gestione dei segretari, è quello di demandare oneri ed onori - diciamo così anche se non è proprio corretto - all'Agenzia dei segretari l'individuazione dei numeri e dei posti da mettere a concorso.
Questo è importante perché lascia un piccolo margine di discrezionalità alle Agenzie dei segretari e non blocca il numero dei posti ammessi a concorso come previsto inizialmente. Questo permette, eventualmente anche in prospettiva, tornando a quello che dicevo prima, di pensare a possibili riforme che in qualche modo cambieranno gli scenari, con la possibilità che i posti di ruolo di segretario possano anche scendere. Il fatto di lasciare un piccolo margine, un piccolo cuscinetto, permette di non avere il rischio di avere dei segretari assunti a tempo indeterminato e poi, come è successo altre volte, pagati dai Comuni in disponibilità all'Agenzia dei segretari.
Gli emendamenti n. 3 e 4 riguardano invece la lingua inglese: con questi andremmo a sopprimere la necessità che ci sia la conoscenza dell'inglese come pre-requisito per la partecipazione al concorso-corso.
Anche su questo abbiamo discusso ampiamente anche in maggioranza, non lo nascondo, perché è di tutta evidenza che oggi l'inglese è un aspetto importante in tutti i lavori di alto livello, soprattutto in quelli dirigenziali; dall'altro lato, ci sembra di poter accogliere anche questa richiesta degli enti locali, vista l'urgenza del momento, vista la necessità di reperire il maggior numero di segretari comunali e vista la difficoltà che c'è stata anche nell'ultimo corso-concorso di avere degli idonei.
L'ultimo emendamento invece, molto più semplicemente, rimanda l'entrata in vigore di questa legge a dopo le prossime elezioni, ma anche questa credo che sia una cosa di buon senso. Fra l'altro credo che, dall'approvazione dell'entrata in vigore della legge a tutta la procedura comunque complessa di questo corso-concorso, andremo comunque molto vicini alle prossime elezioni comunali.
Presidente - Non vedo altre richieste. Se non ve ne sono, chiudiamo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Replica il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Grazie Presidente. Ringrazio innanzitutto il relatore e la prima Commissione che ha seguito questo disegno di legge per cercare di riequilibrarlo con quelle che sono state le richieste anche successive ad un confronto in Commissione con gli enti locali e con gli intervenuti nelle varie audizioni.
Partendo dal fondo, e quindi dagli emendamenti, penso che ci siano da raccogliere alcune situazioni che denotano anche la volontà di dare delle risposte ed una massima considerazione alle istanze presentate dal CELVA (Consorzio degli Enti Locali della Valle d'Aosta) e dai Sindaci, anche se, a dire il vero, questo disegno di legge è nato da una sollecitazione dei Sindaci stessi e una condivisione, per le vie brevi, c'era stata con gli organi di riferimento del CELVA.
Evidentemente nell'assemblea generale emerge tutta una serie di valutazioni, anche variegate, di cui si cerca poi di fare una sintesi ed è comunque giusto raccogliere le indicazioni che possono essere utili a mantenere un equilibrio complessivo. Questo, come diceva anche il collega Lavevaz, per "dosare" le richieste che tendono a privilegiare una soluzione delle questioni immediate e mediarla con le richieste che poi, nel medio-lungo periodo, possono e dovranno essere riviste, ma questa è un po' la fine di tutte le leggi. Nulla, infatti, soprattutto in ambito normativo, può considerarsi definitivo ma in continua evoluzione che, a mio avviso, ci consente anche quell'elasticità e quella duttilità necessaria per adeguare ai cambiamenti che la nostra società si propone le normative che, se non riviste, non si dimostrano più all'altezza con le attese dei vari soggetti e portatori di interesse.
Vediamo negli emendamenti proposti un'attenzione agli enti locali e anche, per certi versi, una responsabilizzazione degli stessi, perché nel momento in cui si demanda, invece di definire una procedura magari persino troppo rigida sui calcoli per il numero di assunzioni, si demanda invece a chi dovrà sostenere poi a medio-lungo termine i costi della gestione di questi segretari anche una presa di coscienza su quelli che devono essere i numeri da assumere, numeri che, prendendo le parole del collega Aggravi, dovranno essere confrontati poi con altre scelte che nel tempo verranno fatte.
Adesso è in fase di revisione o comunque in sede di valutazione la legge 6 con un confronto tra la prima Commissione e gli enti locali che dovrà definire eventualmente anche i nuovi ambiti e le nuove applicabilità della presenza di un segretario in ogni Comune piuttosto che uno ogni tre Comuni. Anche quello determinerà i fabbisogni di segretari che dovranno essere previsti dal sistema enti locali nel suo insieme e, nel particolare, dall'Agenzia dei segretari.
Penso che queste siano delle valutazioni che dovranno essere fatte anche alla luce delle possibilità di spesa e di intervento che le varie Amministrazioni saranno in grado di sostenere sia per questo tipo di figure così come, più in generale, per l'altro personale.
Sono stati trattati anche altri temi, quali quello delle lauree richieste, che rispecchiano l'orientamento generale.
Rispetto alle lauree richieste, l'emendamento penso che vada a confermare la volontà, o comunque l'opportunità, di non gettare al vento un'esperienza che è stata acquisita negli anni e che possa ritornare utile anche all'internalizzazione, alla conclusione di un percorso da parte di chi intenderà partecipare al concorso e che potrà farlo anche con delle lauree diverse da quelle previste se ha già svolto l'attività di segretariato in un ente locale della Valle d'Aosta.
Questo dà modo di approcciarsi a questo tipo di concorso anche a lauree tecniche o comunque diverse, nel rispetto evidentemente delle necessità e dei bisogni, così come sottolineato dal Presidente della prima Commissione, degli altri contesti lavorativi, sia regionali che comunali, che languono dal punto di vista delle possibilità di acquisire professionalità in ambito tecnico.
Quanti saranno i partecipanti? Nel bene o nel male l'impostazione che, rispetto al vecchio concorso, non prevede più la necessità di avere svolto dei ruoli all'interno della pubblica Amministrazione o dei ruoli lavorativi, permette d'ampliare anche la platea dei partecipanti a chi è neolaureato. In questo modo, viene data la possibilità, con il corso e con il tirocinio, di approfondire competenze, di specializzarsi per quanto possibile fare in alcuni mesi, sulle attività da svolgere. In tal senso io penso che questo possa essere qualcosa d'interessante per avvicinare nuove generazioni che potranno, magari dopo un periodo di rodaggio non semplice, consolidare una presenza importante all'interno della nostra Amministrazione per i prossimi anni con un orizzonte temporale che possa essere interessante per dare quelle garanzie di cui un ente locale ha bisogno.
Al netto di questo, penso che l'urgenza e l'approvazione di questo disegno di legge daranno comunque, già ora, alcune risposte importanti, soprattutto nell'articolo che permetterà la sostituzione per malattie di lunga durata, a quelle situazioni che non erano state previste nei precedenti disegni di legge e permetteranno di andare ad integrare, fin da subito - anche se i tempi per la conclusione dell'iter di espletamento del concorso non saranno brevi - quei segretari di cui si avrà necessità o per nuovi pensionamenti o per posti vacanti che attualmente non si riesce a coprire.
Penso che questo lavoro, ancora in itinere, sia un buon punto di partenza e possa essere una buona risposta, condivisa in larga massima trasversalmente all'interno del Consiglio, sia pure con delle diversità, dei diversi punti di vista, che consente di risolvere il problema. Ovviamente, si potrà anche pensare di voler trovare delle situazioni alternative, ma che faranno parte di un percorso di confronto ancora lungo, perché molto sarà ancora il lavoro da svolgere con gli enti locali.
Presidente - Ricordo che è stato depositato un ordine del giorno da parte del gruppo Rassemblement Valdôtain. Vi sono altri interventi? Illustriamo l'ordine del giorno: Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Grazie Presidente. Illustro l'ordine del giorno che avevamo annunciato nel corso della discussione generale. Di fatto, oggi noi abbiamo in Amministrazione due situazioni: dei Dirigenti regionali che sono diventati tali attraverso un percorso concorsuale e alcuni Segretari comunali che, invece, sono incaricati di funzioni dirigenziali.
All'interno delle premesse dell'ordine del giorno si è cercato di fare una ricognizione delle fonti normative; in particolare oggi la 46/1998 ci dice che "l'iscrizione all'Albo regionale dei segretari è subordinata alla frequenza di un corso di formazione professionalizzante e al superamento del relativo esame finale"; i contenuti del disegno di legge n. 121 sono oggetto di discussione. Dall'altra parte, ho trovato anche un riferimento della legge 4/1999 che dice appunto che "i segretari iscritti all'Albo, ai sensi dell'articolo 14 della stessa legge, possono essere incaricati di funzioni dirigenziali nell'ambito degli enti del Comparto unico".
All'interno di questo, e considerando anche un'importante sentenza della Corte costituzionale, la 100/2023, ma soprattutto considerando anche un documento importante della riorganizzazione dell'Amministrazione regionale che abbiamo già anche avuto modo di considerare in Aula, cioè la delibera di Giunta 1130/2023, c'è un passaggio che si lega a quello che dicevo in discussione generale, ovvero che uno degli obiettivi è quello di sviluppare le competenze manageriali della classe dirigente, arricchendo profili prevalentemente tecnico-specialistici con un ruolo gestionale, anche attraverso specifici percorsi formativi.
Mi consentirà su questo punto il collega Lavevaz di fare un'integrazione rispetto alla giusta considerazione che lui faceva: abbiamo necessità di avere dei segretari comunali manager di piccola azienda, ma abbiamo anche la necessità di avere dei dirigenti regionali manager delle proprie strutture. Questo perché la figura dei coordinatori, almeno così lo studio Bocconi ci dice, "devono diventare dei veri e propri direttori di manager", che se vogliamo è un manager di secondo livello ulteriore. Noi quindi abbiamo la necessità di avere delle professionalità e delle professionalizzazioni ancora maggiori.
C'è poi anche il fatto che questa dicotomia tra il segretario comunale e il dirigente - e soprattutto tra la frequenza di un corso di formazione professionalizzante e al superamento di quest'esame - genera il passaggio soltanto da un lato, quindi da segretario comunale a dirigente regionale e non l'inverso.
In prospettiva, io la lancio qua una proposta: poiché si parla di dirigenza unica, forse un'idea potrebbe essere quella di avere un unico Albo con due parti, una dedicata ai dirigenti regionali, una dedicata ai segretari comunali, con la possibilità di iscrizione in una parte e nell'altra sulla base di determinati canoni. Molti Ordini professionali hanno due registri di Albi che hanno determinate soglie o modalità di entrata; questa potrebbe essere la soluzione, perché consentire a un dirigente regionale - qualora lo volesse - di iscriversi anche alla parte di segretario comunale (e viceversa) e per poter così essere messo in disponibilità. Questo, ovviamente, definendo le modalità d'iscrizione del relativo Albo. Ciò potrebbe consentire un superamento dell'attuale modello, posta ovviamente l'importante questione relativa alle sedi di segreteria e relativa alle strutture regionali e su questo l'intervento del Presidente, in qualche modo, lo specificava.
Quest'ordine del giorno chiede e vorrebbe impegnare il Governo regionale a presentare, entro sei mesi dall'approvazione del presente, uno specifico intervento normativo volto a modificare le vigenti discipline in materia di dirigenza regionale e di segretari comunali, al fine di valorizzare entrambe le figure professionali e regolare al meglio le modalità d'interscambio dei due ruoli nell'interesse di tutto il comparto unico regionale.
La volontà, come vedete, non è di tutto lo scibile, ma è collegata a questa questione - non vorrei neanche dire problematica o criticità - che in qualche modo potrebbe essere regolata, modificata o meglio gestita con delle specifiche proposte normative che, comunque, lo abbiamo detto, devono essere fatte al di là dell'approvazione di questo disegno di legge, e penso che sei mesi possano essere un arco temporale sufficientemente utile per poter produrre qualcosa.
Presidente - Consigliere Rollandin, ha facoltà di intervenire.
Rollandin (PA) - Grazie Presidente. La discussione che si è presentata fino a questo momento lascia veramente intravedere che ci sono almeno tre posizioni diverse sulla base di che cosa si vuole pensare di avere in quest'Aula o di chi già arriva; le soluzioni proposte e poi su questo lavorare.
Dico questo perché obiettivamente, al di là della presenza e del modo con cui sullo stesso tema ci sono posizioni diverse, se non si parte da quella base per cercare di capire se sulla base di questo si può andare avanti, succede quello che abbiamo visto nella giornata di oggi: ci sono una serie di richieste e una serie di risposte che non sono collegate con queste richieste, con dei punti sicuramente importanti che richiedono di avere la possibilità di coprire le disponibilità degli uni e le capacità degli altri, per poter avere in quest'Aula una soluzione che, in qualche modo, abbracci l'insieme delle situazioni che sono state presentate oggi.
Altrimenti facciamo un'altra mattinata e si riprenderà la gran parte delle soluzioni che sono state in qualche modo sottolineate e, alla fine della settimana o quando sarà, non avremo nessuna risposta che sia tale, che possa coinvolgere tutto quello che è stato, a vari livelli, proposto per avere la possibilità, in quest'Aula, di lavorare meglio e con posizioni più ragionate e quindi che non sia solo il problema di poter dire che "si è comunque detto che": non si arriva a nulla, ed è il risultato della gran parte di quello che è avvenuto durante questi due giorni e che sarà ancora nella prossima riunione.
Sapendo che ci sono in quest'Aula delle situazioni possibili, io chiederei a questo punto di provare a vedere di ragionare su una riflessione che permetta di accorciare i tempi e, soprattutto, di poter avere gli interessati che meglio sanno, conoscono e prospettano, la richiesta di questa fase. Grazie.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ha facoltà di intervenire.
Guichardaz E. (PCP) - Credo che l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Aggravi e dal suo gruppo vada proprio nella direzione che avevamo prospettato durante la discussione generale. Sicuramente, visti i tempi, avrebbe potuto essere fatto già all'interno della legge, nel senso che è quello su cui avevamo iniziato a discutere già oltre due anni fa, prima di tutti gli interventi tampone, perché, sotto questo punto di vista, sicuramente l'Albo unico della dirigenza, e quell'ultimo passaggio che ha fatto rispetto anche alla possibilità di avere due parti anche di quell'Albo per poter in qualche modo attingere, potrebbe risolvere quello che - ripeto - con questa legge purtroppo non si risolverà il vero problema perché - ribadisco - abbiamo difficoltà rispetto alle lauree tecniche, ma anche rispetto alle lauree giuridiche.
Purtroppo l'Amministrazione è sempre meno attrattiva e gli enti locali ancora meno e, quindi, sotto questo punto di vista, forse, la messa in piedi dell'Albo unico della dirigenza avrebbe potuto in qualche modo risolvere in maniera più strutturale il problema che stiamo affrontando quest'oggi.
Voteremo convintamente quest'ordine del giorno, perché va nella direzione che noi auspicavamo già di vedere all'interno di questa legge.
Presidente - Sono le ore 11:00, sospendiamo brevemente i lavori del Consiglio per arieggiare i locali. Che sia anche l'occasione per analizzare l'ordine del giorno da parte dei gruppi consiliari. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 10:59 alle ore 11:28.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Era stato illustrato l'ordine del giorno e si era prenotato in precedenza, prima della sospensione, il consigliere Baccega: a lei la parola.
Baccega (FI) - Grazie Presidente. Mi scuso per essermi assentato un momento.
In realtà di questa materia mi sono occupato soltanto negli ultimi due giorni, perché è stata eloquente la posizione che hanno assunto in Commissione i Sindaci di Valsavarenche, di Villeneuve e di Emarèse: una posizione che inevitabilmente ci ha incuriositi e ha cercato di entrare un po' nel vivo di quello che poteva avvenire.
Io credo che lo sforzo da fare - e credo che l'ordine del giorno che ha presentato il collega Aggravi vada in quella direzione - sia proprio l'Albo unico, che sarebbe stato un grande passo avanti per intervenire con una modifica legislativa piuttosto importante, per la quale c'era tutto il tempo perché di queste problematiche, fin dall'inizio Legislatura, avevamo avuto contezza.
Invece, ci troviamo di nuovo in emergenza: scherzi della vita e dell'ordine del giorno, come ha detto qualcuno, ma, in realtà, di fronte al tanto lavoro che si dovrà fare in questi giorni - forse non saranno sufficienti due giorni -, evidentemente dovremo valutare con più attenzione il da farsi.
Mi sembra che si vada nella direzione di avere una questione che va sicuramente approfondita in modo chiaro e molto più attento. Il ruolo manageriale dei segretari è evidente: qualcuno in Commissione ci ha detto che "il potere dei segretari è un potere molto forte" e quindi io credo che questo percorso si debba valutare con più attenzione.
Un altro elemento che ci ha in qualche modo stupiti è il parere del Consiglio permanente degli enti locali, dove c'è un parere positivo con ben dieci sottolineature: "L'assemblea vorrebbe, l'assemblea gradirebbe, l'assemblea propone, l'assemblea richiede". Si tratta di dieci ipotesi di emendamento che, quantomeno, ci fanno capire che il disegno di legge aveva tutta una serie di problematiche.
Per queste ragioni e andando nella direzione di un miglior approfondimento che vada verso l'Albo unico dei Segretari, anche chiudendo quel percorso di segretari di prima parte e seconda parte che ci sembra abbastanza complicato, difficile e poco funzionale, il gruppo di Forza Italia si asterrà; questa è, quindi, è anche una dichiarazione di voto anticipata. Ci asterremo sul disegno di legge ma voteremo a favore dell'ordine del giorno come avevo anticipato nell'intervento. Grazie.
Presidente - Ci sono altri interventi? Per dichiarazione di voto ci sono altri interventi? Il Presidente della Regione interviene sull'ordine del giorno.
Testolin (UV) - Grazie Presidente. Solo per annunciare, a differenza del collega Baccega, che noi voteremo a favore della norma e ci asterremo sull'ordine del giorno. Questo non perché non consideriamo l'ordine del giorno interessante - lo abbiamo sottolineato anche noi durante i nostri interventi - ma vorremmo che questo meccanismo sia dibattuto all'interno del confronto che si è aperto sulla legge 6, che porterà ad una condivisione di percorso tra Amministrazione regionale e comunale, anche nell'ambito delle nuove iniziative da attuarsi all'interno dell'organico regionale in maniera armonizzata. Noi quindi lo prendiamo come un corretto sollecito per un'analisi complessiva della tematica e ne terremo conto in questo percorso.
Presidente - Vi sono altri interventi? Consigliere Aggravi, sempre sull'ordine del giorno: ha facoltà di intervenire.
Aggravi (RV) - Solo per fare una battuta, se vogliamo al contrario, rispetto a quello che ha detto il Presidente. Noi, ovviamente, da presentatori voteremo a favore dell'ordine del giorno e a questo punto ci asterremo su tutto quello che riguarda la legge 121 per un motivo molto semplice: quest'ordine del giorno capisco che non piaccia perché è presentato da una parte politica, però questa è la vita.
Noi spesso e volentieri invece andiamo a sostenere quello che non è presentato da una certa parte politica pur ritenendo che sia corretto.
Devo anche dire che sul disegno di legge n. 121 non tutto è da buttare, però, coerentemente al fatto che poi il voto finale va a decretare l'approvazione o meno di una legge, noi ci asteniamo su tutto, anche perché alcuni passaggi, secondo noi, andavano approfonditi in maniera un po' diversa rispetto a emendamenti che poi sono arrivati alla fine.
Ci spiace che non ci sia sostegno a quest'ordine del giorno e sentirci dire comunque: "però ne terremo conto"... speriamo che ne terrete conto. Secondo me il problema non è soltanto legato alla legge 6, da un lato, e alla legge 20 dell'organizzazione regionale, ma è un po' più ampio, perché effettivamente le leggi che sono intervenute e che riguardano la figura dei segretari, perché non è soltanto una questione legata alle sedi di segreteria, ma anche alle modalità d'accesso, cioè di come si diventa segretario e dirigente. Lì c'è il corto circuito, però noi ci auguriamo che la cosa venga comunque considerata e che la soluzione non sia soltanto quella di andare ogni volta ad identificare delle norme "taccone", perché poi alla fine, seppur scritte bene, finiscono sempre per aggiungere dei tacconi.
Gli emendamenti proposti sicuramente vorrebbero comunque risolvere delle problematiche, penso in particolare all'emendamento 1, che poi è la questione delle lauree tecniche e dell'esperienza da valorizzare; però anche quella è comunque un "taccone". Io mi auguro che, se poi dovesse passare questo emendamento e le cose dovessero andare in una certa maniera, non ci ritroveremo qui in un prossimo intervento legislativo a riprevedere un ennesimo taccone perché non tutti hanno passato superato l'esame.
Lo dico perché purtroppo nella vita si sa, ci sono dei "treni che passano" - adesso guardo l'assessore Bertschy e la collega Minelli e non voglio parlare di treno - ci sono dei "cavalli che passano", mettiamola così, torniamo alle origini, o dei " tranquilli muli " che passano e altri no.
Il mio intervento non è contro qualcuno; questa è la vita: a me è capitato spesso di vedere dei cavalli che passavano e non riuscire a prenderli, purtroppo è così.
Io ho il timore che, a fronte di contenuti comunque positivi che ci sono dentro questo disegno di legge - e noi l'abbiamo detto -, questa norma possa poi ripresentarsi in futuro.
Io mi auguro che venga preso in esame, venga considerato, tutto lo spettro normativo, ma soprattutto che si eviti di creare delle scappatoie - mettiamola così - o delle richieste ardite ad personam che finiscono per inficiare tutto il sistema e che poi alla fine, sono insostenibili perché ricordiamoci, tutto ha un costo, anche nell'Amministrazione pubblica.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ha facoltà di intervenire.
Guichardaz E. (PCP) - Condivido quanto detto dal consigliere Aggravi e dico che quest'ordine del giorno, invece, per noi era dirimente, proprio per tutto quello che abbiamo sollevato prima. La preoccupazione è che questa norma non andrà a coprire tutti i posti di cui abbiamo bisogno; sicuramente votare quest'ordine del giorno avrebbe potuto essere un modo per ampliare quella platea che, purtroppo, riteniamo che non possa essere esaustiva e, soprattutto, non possa essere la risposta che da tempo chiediamo.
Abbiamo iniziato a parlare di segretari all'inizio della Legislatura; in quella fase abbiamo parlato di Albo unico della dirigenza; ebbene, sono passati due anni e stiamo ancora qui così a "menare il can per l'aia", come si suol dire, e quindi, sotto questo punto di vista, credo che quest'ordine del giorno sia assolutamente dirimente.
Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Il mio voto sarà di astensione sull'impianto normativo e voto a favore sull'ordine del giorno.
L'ordine del giorno è un'occasione per assumersi un impegno politico; sicuramente sta nelle corde della maggioranza una modifica nel senso richiesto dal collega Aggravi di Rassemblement Valdôtain di uniformare la normativa.
Come è già capitato in altri casi, l'opportunità è più politica che amministrativa, quindi il vedere unite le richieste della minoranza a quelle della maggioranza rafforzano quello che è l'impegno.
Dispiace che non sia così, ma dispiace soprattutto perdere un'occasione, che è quella di far sistema. Il mettere insieme - e questo vorrei che rimanga a verbale - l'Albo dei segretari con la dirigenza regionale permette di essere più flessibili, mantenendo le dovute distinzioni e non ricorrere, come è avvenuto di recente, sempre all'Agenzia dei segretari per aumentare il numero dei segretari in disponibilità. Si permette di togliere i segretari di parte seconda e di dare delle opportunità in più di carriera ai nostri dirigenti.
Io quindi spero che, come detto dal Presidente, venga raccolta questa suggestione, anche se priva di un accordo politico.
Presidente - Consigliere Lavy, ha facoltà di intervenire.
Lavy (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Anch'io, a nome del gruppo della Lega, intervengo per dichiarare il voto favorevole a quest'ordine del giorno ed il voto di astensione riguardo a tutto l'impianto della legge, perché abbiamo avuto, la settimana scorsa, l'audizione dei tre Sindaci dei Comuni di Villeneuve, Emarèse e Valsavarenche, che hanno portato alla luce, per chi non le conosceva già, tutta una serie di problematiche, che si intersecano anche al tema dei segretari. La legge 6 sappiamo benissimo che ha anche alcuni aspetti specifici riguardo al tema delle ex segreterie e se non si ha il coraggio di dire: "affrontiamo il tema in maniera complessiva", si va avanti di rattoppo in rattoppo. Come è già stato ripetuto, praticamente da chiunque, è più volte che si parla del tema dei segretari e una delle prime leggi che è stata passata in questo Consiglio riguardava appunto questo tema. È stato anche riferito dal Presidente della prima Commissione Lavevaz, che ha dichiarato che con questo provvedimento si potrà superare la difficoltà contingente, ma comunque questo non sarà il testo definitivo, e lei, Presidente Testolin, ha detto: "questo è un punto di partenza".
Va bene, però purtroppo questo tipo di parole le sentiamo da anni, ormai, quindi cos'è che ci assicura che effettivamente questo testo che, rispetto a quelli precedenti è comunque il migliore, riduca al minimo le possibili modifiche in futuro? Evidentemente, non ci sono queste assicurazioni.
Abbiamo sentito parlare di segretari di Albo primo, di Albo secondo, e qui vi sono tre nature delle persone che sono iscritte all'Albo secondo: c'è anche qualcuno che il corso se lo è pagato da sé e segretari di Albo secondo che ad oggi, se ricordo bene, reggono 24 Comuni, quindi bene o male un terzo di quelli valdostani. Vi sono poi i segretari in capo all'Amministrazione regionale o che, addirittura, sono in capo ad altri enti, perché mi risulta che ce ne siano tre.
Si dice che con questa legge si vorrebbe fare un po' d'ordine però, come è emerso dal parere del CPEL (Consiglio Permanente degli Enti Locali), che ritengo assolutamente paradossale, in realtà quest'ordine non c'è e il collega Rollandin l'ha spiegato molto bene. C'è una grandissima confusione su questo tema e il parere stesso del CPEL è ridicolo - è ridicolo! - perché su tantissime altre leggi c'è il parere di astensione senza neanche un minimo di motivazione, o con motivazioni "trascurabili", non c'è nemmeno una proposta di modifica, dei suggerimenti; invece, in questo caso, c'è un parere favorevole, con tutta una serie di modifiche da richiedere.
Qui c'è anche da chiedersi: ma la concertazione c'è stata sì o no? Ci si è rapportati con il CELVA (Consorzio degli Enti Locali della Valle d'Aosta) sì o no?
Lei, Presidente Testolin, ha detto di "sì" e ha aggiunto: "Però si sa che poi quando ci sono le assemblee vengono fuori altri tipi di richieste", ma gli organi dirigenziali del CPEL che concertazione hanno avuto con i loro Sindaci? Evidentemente o scarsa o proprio non c'è stata.
Facciamoci due domande, non qui noi, al di fuori, in altri tipi di assemblee, perché poi si arriva all'ultimo, a rincorrere e a proporre degli emendamenti su di un testo che doveva essere concordato precedentemente.
Per quanto riguarda la vostra astensione su quest'ordine del giorno devo dire che non stupisce perché, come sempre, si vuole delegare a questo gruppo di lavoro.
Va bene, ma quello che manca qui, come in tante altre questioni, è una scelta politica: si vuole arrivare all'Albo unico della dirigenza sì o no?
Non si è capito; non si sa. "Ci penserà questo tavolo": va bene, ma per una volta questo è il momento che qualcuno si prenda della responsabilità.
Noi ci asterremo sul disegno di legge in toto però voteremo quest'ordine del giorno. Grazie.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo ora all'articolato e, se non vi sono interventi, mettiamo in votazione l'articolo n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano)
L'articolo n. 1 è approvato.
Articolo n. 2, emendamento n. 1 gruppi di maggioranza: stesso risultato.
Articolo n. 2: stesso risultato.
Articolo n. 3 con emendamento sostitutivo dei gruppi di maggioranza: stesso risultato.
Articolo n. 4 vi sono due emendamenti da parte dei gruppi di maggioranza: stesso risultato.
Articolo n. 4, 5, 6: stesso risultato.
All'articolo 7 c'è l'emendamento n. 5 dei gruppi di maggioranza: stesso risultato.
Articolo n. 7, 8, 9 e 10; stesso risultato.
Mettiamo ora in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 15
Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano)
Il disegno di legge n. 121 è approvato.