Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2908 du 26 octobre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2908/XVI - Interpellanza: "Notizie in merito allo studio relativo al tema del disagio abitativo".

Bertin (Presidente) - Punto n. 42. Consigliere Marquis, a lei la parola.

Marquis (FI) - Ritorniamo su quest'argomento che già avevamo proposto con un'interrogazione nello scorso Consiglio, per fare una valutazione sulle evoluzioni che ci sono state.

Sostanzialmente tutto discende da una mozione che è stata approvata il 21 del mese di aprile scorso che, a seguito di tutte le iniziative ispettive che sono state fatte nell'ultimo periodo e negli ultimi anni, si prefiggeva l'obiettivo di acquisire uno studio sul disagio abitativo che fosse completo e rappresentativo della situazione globale, alla luce anche delle difficoltà che sono incrementate su questo settore rispetto agli anni precedenti, uno studio che avrebbe dovuto e dovrà recepire sostanzialmente le best practices che si possono rilevare sul territorio nazionale.

Mi ricordo che in occasione della discussione della mozione era stata fatta un'ampia rappresentazione di tutti i contributi che la Bocconi aveva dato su questa materia, perché se n'è occupata per diverse Regioni e quindi ha un know-how che avrebbe potuto facilmente mettere a disposizione per dare una connotazione alle esigenze che ci sono in Valle d'Aosta su questo tema, ma anche in raffronto all'approccio delle altre Regioni. E questo ritenevamo che fosse straordinariamente importante.

Nello scorso Consiglio, l'11 del mese di ottobre, è stato chiesto a che punto era la gestione di questa vicenda, se era stato affidato lo studio. Lei, Assessore, nell'occasione aveva usato un termine ambiguo e aveva dichiarato che "nel corso del mese di ottobre era stata avanzata una proposta all'Università della Valle d'Aosta". La cosa mi ha incuriosito, ho fatto un 116, e ho scoperto che la richiesta all'Università della Valle d'Aosta di valutare se fosse possibile realizzare uno studio di questo tipo era stata inoltrata il pomeriggio prima del Consiglio regionale. Questo dice alla gran lunga, più di ogni altro commento, qual è stato l'approccio verso questa tematica che riteniamo assai importante, soprattutto nel momento in cui bisogna dar corso all'adeguamento della legge 3/2013; infatti è stato costituito un tavolo di lavoro e io non riesco a capacitarmi di quali sono le ragioni per le quali è stata presa alla leggera una materia come questa, un problema di questo tipo, proprio da lei, Assessore, che ha lasciato trascorrere 172 giorni senza prendersi carico di questo problema.

Noi immaginavamo che, se non proprio il giorno dell'approvazione della mozione quanto meno la settimana dopo, venisse dato mandato agli Uffici di dare attuazione al deliberato del Consiglio regionale, proprio in virtù dell'estrema urgenza determinata dalla trattazione di questa materia. Dico questo perché se costituiamo un tavolo di lavoro lo stesso deve avere a disposizione lo studio, altrimenti creare dei tavoli di lavoro senza metterli nelle condizioni di poter lavorare è "tutta fuffa"

Per questa ragione abbiamo presentata l'interpellanza per capire se, a fronte della richiesta avanzata dall'Assessorato all'Università della Valle d'Aosta, è stato dato riscontro da tale Università d'Aosta per farsi carico della realizzazione di questo studio.

La seconda domanda è: alla luce di tutti i ragionamenti che avevamo fatto e del fatto che c'è un know-how della Bocconi, con la quale c'è un rapporto continuativo da parte anche del suo Assessorato, perché l'affidamento del progetto per la Casa della salute in Comune di Verrès ed altre iniziative sul personale sono stati affidati alla Bocconi.

Con questo non pensiamo che l'Università della Valle d'Aosta non sia in grado di assolvere dei compiti di studio e di ricerca, però ci sembrava logico, in una situazione come questa, rivolgersi a chi ha un know-how consolidato per trattare questo tipo di argomentazioni, il quale avrebbe potuto, in tempo molto celere, mettere a disposizione tutto quello che serve alla comunità valdostana con una semplice richiesta di dati da inserire in un approccio consolidato verso questa materia.

Poi in ultimo, chiedo se ritiene che l'approccio a questa materia sia avvenuto con la dovuta attenzione rispetto alle problematiche che rivestono anche un carattere di urgenza.

Presidente - Risponde all'interpellanza l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - A seguito della proposta all'Università della Valle d'Aosta, sono in corso le interlocuzioni per rendere corrispondente alle nostre necessità il futuro Piano operativo che l'Università ci sta proponendo.

Come riferito nello scorso Consiglio, l'Assessorato sanità, salute e politiche sociali ha sottoscritto infatti una convenzione quinquennale, approvata dalla Giunta regionale nel 2022, con l'Università della Valle d'Aosta. Tale convenzione prevede lo sviluppo e la realizzazione di attività scientifico-didattiche d'interesse congiunto.

L'Università della Valle d'Aosta dispone di risorse umane scientifiche altamente qualificate, tanto in ambito socio-economico, quanto in quello psicopedagogico - come da lei richiamato - che possono assolutamente supportare, secondo un approccio sistemico e multidisciplinare, i processi che attengono alla promozione e al sostegno del tessuto sociale presente sul territorio valdostano.

Sulla base della convenzione, quindi, lo studio del disagio abitativo rientra appieno nella finalità della stessa, anche in ragione del radicamento della nostra Università sul territorio e della conoscenza dello stesso.

Sarà d'accordo con me almeno sul fatto che questo è un territorio diverso rispetto a tanti altri.

Abbiamo seguito analogo percorso di altre Regioni con un solo differente soggetto destinatario della richiesta di ricerca, appunto per i motivi di cui sopra e che, a nostro avviso, vede un'ottima soluzione nel lavoro che si sta svolgendo rispetto e con l'Università della Valle d'Aosta.

Quanto a ritenere di essermi approcciato con la dovuta attenzione alla problematica, ricordo di aver dato priorità, sin dal momento dell'insediamento, alla revisione della legge attuale, creando uno specifico e partecipato gruppo di lavoro.

Giustamente lei pare non essere soddisfatto a priori; io aspetto di ritenermi soddisfatto, o meno, una volta concluso il percorso.

Mi permetta però di considerare che il sottoscritto, gli Uffici e il gruppo di lavoro hanno inteso porre mano a una revisione di sostanza, non a un semplice maquillage dell'esistente: una revisione ampia e complessa che va a considerare l'analisi del disagio nella sua diversità e complessità che - andando oltre il mero fattore abitativo, di natura pubblica peraltro, come da lei tra l'altro richiamato nella sua iniziativa - necessita di tempi adeguati che non possono essere ristretti.

Come ho riferito nello stesso Consiglio mi impegno, sin da subito, a informare il Consiglio stesso ad avvenuto riscontro in merito alla proposta di studio e ricerca che abbiamo presentato all'Università della Valle d'Aosta.

Come lei sa meglio di me, e come tanti altri colleghi sanno, nel momento in cui vengono fatte delle interpellanze, sono i soggetti che interpellano a voler sottolineare e scegliere l'oggetto sul quale l'interpellanza deve svolgersi. Lei, collega Marquis, però sa benissimo che - per quanto i rapporti con l'Università Bocconi possano essere ampi per quanto riguarda l'Assessorato - per quanto riguarda la Casa della comunità che riguarda il Comune di Verrès, questo attiene principalmente al Dipartimento sanità e salute, che è cosa diversa da quella delle politiche sociali. Quindi, per quanto ci possano essere degli ottimi rapporti, giustamente quando si presenta un'iniziativa si possono anche fare dei collegamenti perché sembra che sia la cosa più ovvia del mondo, ma lei sa meglio di me che in Amministrazione se ci sono due Dipartimenti e addirittura strutture complesse diverse non è che queste facciano lo stesso lavoro.

In secondo luogo, come abbiamo già avuto modo di dirle- a memoria in tre iniziative che lei ha voluto fare, ad esempio, su quel tema - il fatto che si sia scelto per un'analisi prioritaria quel tipo di Ateneo con quel tipo di necessità, è legato anche al fatto che, a livello di PNRR, da un punto di vista ministeriale così si era deciso in termini di velocizzazione del processo.

Per quanto riguarda l'argomento, è assolutamente corretto che lei adesso in replica dirà che non si ritiene soddisfatto della risposta, che secondo lei noi stiamo perdendo tempo; io però a priori le ribadisco - e le ribadirò di nuovo perché sicuramente farà altre iniziative - che un'eccessiva semplificazione di un processo come questo è un poco esagerata. Questo perché - detto inter nos - per ciò che concerne tutto il mondo del disagio socio-abitativo in questa regione tanto è stato fatto ma sicuramente a oggi, per una serie plurima d'iniziative - che tra l'altro in alcuni casi è anche corretto che sia così perché siete forze politiche diverse, la minoranza non è la stessa come potrebbe di fatto in alcuni casi essere la maggioranza - alcune delle sollecitazioni che vengono fatte sul mondo del disagio socio-abitativo sono a dir poco antitetiche.

Lei vuole ampliare l'analisi nella risoluzione di questo genere di problematiche ma, anche per ampliare quel tipo di analisi, oggi bisogna a maggior ragione fare un'inversione di tendenza su questo tema, come minimo a 180 gradi, perché sicuramente, fino a oggi, l'approccio che era stato seguito è un approccio solo ed esclusivamente incentrato sull'evenienza che durante la vita di un nucleo familiare ci si poteva trovare ad avere rispetto al tetto sulla testa... Oggi, invece, noi stiamo verificando che, sia per la difficoltà di poter costruire edilizia residenziale pubblica, sia per la differenza tra la domanda e l'offerta, sia per il fatto che nel corso della storia spesso i nuclei che sono diventati assegnatari di edilizia residenziale pubblica lo sono diventati per tutta la vita - perché l'ERP assegnava case per tutta la vita - questo non vuol dire che questo sia stato gestito in termini di accompagnamento all'uscita dal disagio socio-abitativo. Spesso, fino a pochi anni fa, tra l'altro, le due cose venivano gestite in maniera disgiunta. Credo che questa sia la prima consiliatura nella quale, giusto o sbagliato che sia, siano state unite le gestioni di tutto il mondo del disagio socio-abitativo a quelle del Dipartimento politiche sociali. Capisce bene che io posso, anche, in 172 giorni, non aver soddisfatto quanto da lei richiesto, so che questo attiene a un giusto dibattito politico ma, mi consenta 172 giorni, rispetto a quello che è il mondo repubblicano dell'approccio a questo tipo di tema, risultano essere tanti ma ancora pochi rispetto alle necessità che ci sono per fare un'inversione copernicana della gestione di questo servizio.

Tra le altre cose, mi permetto di dirle che, per arrivare a questo tipo di risultato, non sono neanche così sicuro che basterà semplicemente quello che stiamo mettendo in campo, quanto di dare all'Università della Valle d'Aosta, perché esistono delle peculiarità congenite all'interno di quest'ambito che sono assolutamente specifiche, oltre al fatto che sembra sempre che parliamo di questo tema a invarianza di spesa, quando quasi tutte le proposte che vengono fatte, giustamente, dalla minoranza rispetto all'esplicitazione di sensibilità su questo tema, in realtà tutto sono tranne che a invarianza di spesa.

Presidente - Consigliere Marquis, a lei la parola.

Marquis (FI) - Grazie, Assessore, per la passeggiata che ci ha fatto sulla materia, però cercherò di riassumere in poche parole i contenuti della sua risposta.

Non ci aspettavamo che in 172 giorni ci fosse rassegnato lo studio da parte dell'Università, sicuramente non avevamo quest'ambizione: in 172 giorni pensavamo che ci fosse stata, da parte dell'Amministrazione regionale, l'assegnazione dell'incarico, che è un'altra cosa. Se non c'era l'interpellanza, il giorno prima della discussione dell'interpellanza, non veniva - caro Assessore - inviata questa lettera all'Università della Valle d'Aosta per acquisire questo studio.

È una proposta che è stata fatta; lei prima - perché fa un buon utilizzo della lingua italiana - ci ha detto: "Sono in corso le interlocuzioni con l'Università della Valle d'Aosta per arrivare alla definizione dell'incarico". Non stiamo ancora parlando di svolgere l'incarico, ma stiamo parlando di attribuire l'incarico, ed è questo che riteniamo che sia un aspetto grave nell'approccio. Dico questo perché non serve costituire un tavolo di lavoro se poi, ancorché sia stato costituito, non ci si è neanche accorti che mancava l'attuazione di quella delibera, che bisognava acquisire lo studio, perché allora vuol dire che c'è un approccio alla materia che non è consono a quello che dovrebbero essere gli obiettivi e, soprattutto, gli indirizzi che ci siamo dati quel giorno in Consiglio, dove è stato evidenziato che c'è la necessità di avere un'analisi oggettiva dei problemi.

Per quanto riguarda il punto n. 2, lei mi ha detto: "Caro collega, il territorio nostro è diverso".

È vero che il nostro territorio è diverso, ma le problematiche sulla casa sono le stesse che ci sono in tutte le altre regioni, cambia solo l'intensità delle varie variabili che la connotano; non c'è nessun fenomeno diverso che si verifica in Valle d'Aosta rispetto alle altre regioni italiane, ma cambia solo l'intensità.

L'approccio metodologico deve essere trasversale e soprattutto deve essere un approccio che metta anche nelle condizioni di raffrontarsi a quanto di buono fanno gli altri, perché gli altri sono sempre molto più avanti di noi nell'affrontare questo tipo di dinamiche.

Adesso aspettiamo fiduciosi che ci possa essere quest'assegnazione, perché ci spiacerebbe che l'assegnazione venisse fatta alla vigilia della prossima interpellanza che presenterò sull'argomento.

Presidente - Assessore Marzi per una precisazione.

Marzi (SA) - Il progetto di riferimento a cui lei si richiama non ha nulla a che vedere - è già stato rappresentato - con il tavolo di lavoro. Come ho già avuto modo di rispondere, tra l'altro anche al suo collega di gruppo che è ugualmente attento sul tema, c'è uno studio che è già stato fatto, prodromico di questo tema in seno ai LEPS e che comunque stiamo seguendo. Noi stiamo lavorando su questo tipo di tema anche indipendentemente dal fatto che non sia ancora arrivato lo studio che, tra l'altro, ha chiesto lei e che il Consiglio ha condiviso su un'iniziativa. E quindi diventato un impegno per tutti, ma non la sola soluzione e la sola dimostrazione di attenzione al tema. Lo ricordo giusto per mettere le cose a posto.