Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2907 du 26 octobre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2907/XVI - Interpellanza: "Avvio dell'attività del Centro per il sollievo a Gressan".

Bertin (Presidente) - Punto n. 41. Consigliere Restano ne ha facoltà.

Restano (GM) - Quest'interpellanza tratta di una struttura che, nell'idea dell'Amministrazione regionale e di tante altre persone, voleva essere un'eccellenza valdostana e posso dire che, almeno per la parte che è stata avviata, a oggi tale, si è dimostrata. Si tratta del Centro educativo assistenziale che si trova in frazione Taxel a Gressan.

È una struttura importante, operativa fin dal marzo 2018 a livello sperimentale, che rientra nella rete dei servizi e interventi dedicati alle persone con disabilità, inaugurata definitivamente nel luglio 2019. Il Centro è stato realizzato grazie alla donazione del terreno da parte di una famiglia di Gressan; i lavori sono iniziati a metà del primo decennio 2000 per arrivare all'apertura, almeno in via sperimentale, nel 2018.

Nel corso dei lavori, attraverso un accordo di programma siglato con i proprietari dei terreni, l'Amministrazione regionale ha concordato la destinazione definitiva della struttura, così, attraverso una variante in corso d'opera, a regime la struttura ospiterà -almeno tra gli obiettivi era così - al piano terreno il Centro educativo assistenziale e al primo piano un Centro per il sollievo e non più uffici e sale riunioni, com'è previsto nella prima progettazione.

Il Centro educativo di cui stiamo trattando può ospitare dalle venticinque alle trenta persone e si articola, come anticipato, su due livelli: il primo dei quali è dedicato all'ospitalità diurna con soggiorno, sala lettura, sala tv, sala psicomotricità, stanza per musicoterapia, stanza per massaggi, laboratori, palestra, camera per il riposo, sale da pranzo, cucina e servizi accessori; il secondo piano sarà dedicato all'attività di sollievo, con quattro camere per utenti e una camera per l'assistente/operatore.

Attualmente il primo piano, che avrebbe una destinazione per Centro del sollievo, viene utilizzato temporaneamente per ospitare il CEA di Aosta che è in corso di ristrutturazione e che a breve sarà riaperto? È una domanda che faccio fuori dall'interpellanza all'Assessore, pertanto il primo piano della struttura di Gressan ritornerà disponibile e finalmente potrà essere adibito a Centro per il sollievo - così come indicato dalla famiglia che ha donato il terreno - che, con tanta attesa, si sta aspettando.

Durante il Consiglio scorso dell'11-12 ottobre, avevo presentato un'interpellanza dal titolo: "Intendimenti in merito all'esternalizzazione del personale dipendente della Società Servizi Valle d'Aosta".

Abbiamo ascoltato la risposta del Presidente della Regione e siamo stati attratti dalla parte che riguardava gli indirizzi politici forniti dal gruppo di lavoro che si sta occupando di questo dossier. Abbiamo quindi preso atto che è intenzione dell'Amministrazione regionale uniformare i servizi resi all'utenza, compresi quelli del CEA di cui stiamo trattando. Pertanto, sollecitati da questa risposta e dall'imminente - speriamo - apertura del Centro di sollievo, interpelliamo l'Assessore competente per sapere quando si pensa di dare avvio all'attività del Centro per il sollievo e con quali modalità operative, viste le caratteristiche strutturali che ho descritto dell'edificio di cui si parla, ovvero posto su due piani con un'unica cucina; chiediamo anche come si intende procedere per far coesistere l'attività di CEA e quella per il sollievo, mantenendo nello stesso tempo - da quanto dichiarato dal Presidente della Regione - un'uniformità dei servizi resi all'utenza e, nello stesso tempo, rispettando le intenzioni delle persone che hanno donato il terreno.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Stiamo valutando, tra le soluzioni, quella di procedere il prossimo anno con l'affido del servizio sollievo e del centro diurno.

L'esigenza di realizzare un Servizio di sollievo, come da lei tra l'altro richiamato, è manifestata dalle famiglie sin dagli anni 2009-2010 ed è diventata più pressante a partire dagli anni 2015-2016. Stiamo quindi parlando di una necessità che le famiglie dei ragazzi con disabilità evidenziano oramai da tempo.

Attraverso il sollievo, infatti, le famiglie possono vedere ancora più coinvolti i familiari disabili, con un aumentato impegno nella loro assistenza e cura quotidiana.

Il servizio del sollievo sostituisce la famiglia o il caregiver in alcune ore della giornata o su più giornate, anche nei casi in cui i familiari debbano far fronte a situazioni impreviste o di emergenza, ad esempio problemi di salute del familiare che segue di più il ragazzo con media e grave disabilità, perché quello che lei ha richiamato, cioè il CEA di Gressan, è assolutamente - e tra l'altro lei l'ha reso evidente - una punta di eccellenza della nostra assistenza alle persone con disabilità in Valle d'Aosta.

Questo supporto consente alla persona disabile di fruire delle opportunità senza che sia necessaria la presenza della famiglia e, nel contempo, aiuta i familiari a mantenere le necessarie energie fisiche e psicologiche da reinvestire nell'assistenza quotidiana.

La tipologia del Centro del sollievo richiede la coesistenza delle attività diurne, di assistenza notturna e festiva e anche, come abbiamo già richiamato, delle emergenze di pronta accoglienza. I locali al primo piano del Centro di Gressan, che sono stati destinati al sollievo, devono quindi essere integrati con i restanti ambienti della struttura: la cucina, la sala da pranzo e i locali per svolgere le attività diurne.

Ciò comporta di dover assicurare le diverse mansioni e le condizioni lavorative - che ora nel Centro sono svolte dal personale regionale - con le figure degli educatori. Tra l'altro, le figure degli educatori presenti su tutto quanto il territorio regionale, quindi anche all'interno del CEA di Gressan, hanno una professionalità e un'esperienza guadagnata sul campo di assoluto primo livello.

L'orientamento generale che attiene a queste tipologie di servizi, che devono coesistere all'interno della stessa struttura, volge a una soluzione che prevede un'unica modalità di gestione dell'intero servizio, sia del sollievo che del diurno.

Lei, all'interno delle domande che ha evidenziato con quest'interpellanza, ha colto un vulnus che, allo stesso tempo, è un punto nodale nella gestione del servizio. C'è assoluta volontà a livello progettuale, dopo che una famiglia privata ha voluto donare alla Regione Autonoma Valle d'Aosta questa struttura, perché la struttura avesse questa finalità, per motivi assolutamente nobili ma anche legati ad un'esperienza diretta con questo genere di problematiche. Aggiungo che, però, c'è stata assolutamente volontà di espressione da parte di questo nucleo familiare che il CEA di Gressan non soltanto svolgesse la funzione di accoglienza nei confronti di ragazzi con media e alta disabilità, ma che fosse anche prevista a livello strutturale la coesistenza tra l'assistenza, l'accoglienza diurna e il sollievo. Per tali motivi c'è assoluta necessità, anche in termini di rispetto di questa volontà, che il sollievo, oltre alle necessità che arrivano dalle famiglie, venga seguito. Per com'è fatta la struttura, lei, da persona che interviene in maniera amministrativa correttamente su quest'aspetto, sa che non si può pensare che questi due servizi possano essere svolti da personale pubblico e privato contemporaneamente: il personale o è tutto pubblico o è tutto privato.

Proprio l'esternalizzazione del servizio consentirebbe, da un lato, di equiparare il trattamento del personale e dall'altro di soddisfare le necessità di nuovi educatori, figure che sempre più risultano difficili da reperire rispetto alle esigenze dei servizi. L'opzione dell'esternalizzazione è rafforzata dalla valutazione che la compresenza tra gestione pubblica e privata della struttura e delle parti comuni comporterebbe problematiche relative alla gestione e alla tutela del personale, alla gestione dei piani di sicurezza e delle interferenze e, inoltre, in ordine alla gestione delle utenze e delle manutenzioni.

In relazione a quanto dichiarato, tra l'altro dal Presidente della Regione, relativamente alla costituzione di un'azienda pubblica con la finalità di razionalizzare i servizi all'eventuale gestione esternalizzata della struttura di Gressan, questa - l'azienda pubblica - potrebbe comunque partecipare, essere anche il futuro ente gestore, nel senso che il fatto che ci sia un'azienda pubblica che interviene su alcune figure professionali per la gestione dei servizi alla persona non ha nulla a che vedere con il fatto che quest'azienda pubblica un domani possa anche gestire, o direttamente o per il tramite di esternalizzazione, determinati tipi di servizi. Questo perché, come abbiamo avuto modo di dire anche durante la presentazione del DEFR, le due cose non sono assolutamente distinte. Anzi, un conto è rendersi conto - e questo con l'azienda pubblica di gestione dei servizi alla persona è un grande passo avanti, condiviso anche con le rappresentanze sindacali, una svolta nella differenza di equiparazione del percepimento dello stipendio tra chi oggi lavora all'interno del pubblico e chi non lavora all'interno del pubblico - e un altro conto è il fatto che quest'azienda pubblica un domani non soltanto possa operare direttamente, qualificando queste figure professionali, ma arrivi anche a prevedere una gestione diversa da questa attuale. Naturalmente tutto quanto questo è assolutamente in divenire.

È da rilevare però, ed è utile dirlo, che l'unica sperimentazione a oggi effettuata per il servizio di sollievo è stata svolta tramite il ricorso all'esternalizzazione.

I locali al primo piano della struttura CEA di Gressan destinati al sollievo dallo scorso mese di gennaio sono temporaneamente occupati dagli utenti e dal personale della struttura CEA di Aosta che è interessata da importanti lavori di ristrutturazione. Tali lavori sono finalizzati a migliorare la funzionalità, la fruibilità e la sicurezza degli ospiti del centro di Aosta e hanno ricompreso, tra gli altri: il rifacimento dei servizi igienici; l'adeguamento degli impianti elettrico, idraulico e termico; il rifacimento della rampa d'accesso, dei rivestimenti e delle pavimentazioni; la sostituzione dei serramenti interni, le opere in cartongesso e di finitura.

Gli interventi sono pressoché ultimati e, per questo motivo, ringraziamo la struttura dell'ingegner Balagna dell'Assessorato presieduto dal collega Sapinet.

A seguito dei collaudi tecnici dei singoli impianti, confidiamo che, entro la fine dell'anno, la struttura di Aosta sarà nuovamente disponibile per il rientro in sede dei pazienti e del personale attualmente ospitati dal CEA di Gressan.

Secondo me è utile fare una finale puntualizzazione, visto che la sua iniziativa si concentra soprattutto su una necessità che è chiara all'interno del mondo delle persone con disabilità della nostra regione, cioè quella del sollievo per le famiglie che, di fatto, hanno a oggi assistenza diurna ma che, oramai, da più di dieci anni fanno richiesta anche per quanto riguarda il sollievo. Per quanto riguarda la struttura di Gressan, questo è assolutamente già previsto anche da un punto di vista strutturale e tutto ciò è altresì voluto anche dalla proprietà che ha ceduto la struttura finché si svolgesse questo tipo di servizio.

C'è assolutamente la richiesta da parte delle famiglie dei ragazzi con media e grave disabilità che le strutture che oggi svolgono assistenza diurna (i CEA) anche un domani possano avere degli spazi per il sollievo. Oggi questo tipo di servizi è gestito per il tramite di dipendenti della Regione Autonoma Valle d'Aosta; gli educatori svolgono un servizio avendo acquisito tra l'altro un'esperienza eccezionale e, per tali ragioni, questo servizio non soltanto vuole essere confermato, ma addirittura vorrebbe essere arricchito.

Nel contempo noi abbiamo bisogno di dare sviluppo a un servizio che spesso è stato ugualmente richiamato sul territorio regionale rispetto alle persone con disabilità - che, come lei conosce, è Educativa territoriale - e la figura centrale degli educatori, a maggior ragione quelli regionali per l'esperienza che hanno, risulta essere assolutamente importante.

Tutto questo e questi interessi, del tutto legittimi, si incrociano con l'assoluta necessità oggi di reperire un tipo di figura professionale, tra le altre che svolgono servizi per questo tipo di peculiarità, di necessità di servizi alla persona che, a tutti gli effetti, oggi in alcuni casi - l'abbiamo già detto - difficile da reperire sul territorio. Ecco perché la futura azienda pubblica avrà fondamentalmente un doppio compito:

1) equiparare le differenze che oggi ci sono in termini di retribuzione a svantaggio degli operatori che svolgono servizi per la persona che non operano nel settore pubblico;

2) garantire, al contempo, per i lavoratori del settore pubblico di mantenere la loro professionalità e le loro tutele, ma anche cercare di essere efficace e aumentare la possibilità che questo tipo di figure professionali, dalle assistenti sociali per arrivare fino agli educatori e agli OSS, abbiano la possibilità di essere ancora più reperite, trovate e assolutamente valorizzate per gli importanti ruoli che svolgono all'interno della gestione dei servizi alla persona sul territorio valdostano.

Tutto questo perché noi oggi - e non soltanto su queste figure, ma soprattutto su queste - abbiamo un'assoluta difficoltà a reperire figure professionali.

Presidente - Consigliere Restano a lei la parola.

Restano (GM) - Abbiamo capito quale sarà il destino della struttura di Gressan però deve però chiarirmi un aspetto - e avrà modo di farlo in futuro - perché non ho capito bene, per limiti tutti miei, cosa lei intende per azienda pubblica. Questo perché abbiamo parlato sempre di ente strumentale e, secondo me, tra l'ente strumentale e l'azienda pubblica c'è una sottile differenza, che è quella che uno ha una gestione distaccata dalla pubblica amministrazione mentre l'ente strumentale no. Io ho vissuto, per interposta persona, al passaggio dalla Regione alla USL e le dico che i miei colleghi, quando sono andati in pensione, ancora piangevano per il trasferimento dalla Regione alla USL, non ad un'azienda pubblica o un piccolo ente strumentale.

Detto questo, convengo con lei sull'alta professionalità dei dipendenti regionali che hanno una grandissima esperienza e, mi permetto di aggiungere, una provata formazione professionale fornita dall'Amministrazione regionale, oltre alla grande esperienza, che permette di lavorare in maniera egregia e di fornire un grande servizio.

Questa struttura sarà esternalizzata, se non si può fare in maniera diversa; ebbene, le posso dire che in tal caso non mantiene fede a quanto ci ha detto la volta scorsa il Presidente della Regione che si è espresso dicendo: "Vogliamo uniformare i servizi".

Esternalizzando i servizi si corre il rischio di non uniformarli, proprio perché la professionalità del personale, che lei ha richiamato, è di elevatissimo profilo, mentre invece noi non conosciamo l'ente che andrà a gestire questa struttura. Lei oggi non ci ha detto se saranno dei privati, se sarà l'ente pubblico, se sarà un ente strumentale. Leggiamo quanto viene scritto in altre Regioni e ci rammarichiamo del fatto che una struttura nuova - oggi ho avuto modo di dirlo - sulla quale abbiamo investito tanti milioni di euro possa essere data in mano ai privati che ce la restituiranno, al termine della propria gestione, sicuramente consumata e obsoleta, con grande necessità d'investimenti per la sua ristrutturazione.

Detto questo, come ho espresso già la volta scorsa, siamo anche preoccupati per il destino del personale pubblico che potrebbe rischiare di finire all'interno di un'azienda pubblica o di un ente strumentale. In giro si va raccontando che è un passo avanti; a mio modo di vedere potrebbe essere un grande passo indietro, almeno fino al primo rinnovo del contratto. Questo perché abbiamo visto cosa è successo al Corpo forestale e ai Vigili del fuoco, poverini, che ancora oggi stanno aspettando risultati positivi e risposte da parte nostra.

Le lancio una suggestione: nell'elencare tutte le professionalità che lavorano attorno a questi centri, ve ne è una nuova, almeno dal 2016, che è quella del case manager; questa grande esperienza e quest'elevata professionalità maturata da quelle quindici persone, non sono tantissime, può essere utilizzata nell'Amministrazione pubblica per svolgere questo servizio.

Io spero che lei mi dia retta e valuti quest'opportunità.