Objet du Conseil n. 2900 du 26 octobre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2900/XVI - Interpellanza: "Soluzione della problematica della mancata copertura della rete internet in numerose aree della regione".
Bertin (Presidente) - Punto n. 34. Consigliere Ganis, ha facoltà di parola.
Ganis (LEGA VDA) - Quest'iniziativa riprende l'interrogazione presentata dal nostro gruppo avente come oggetto quello di mettere in risalto la scarsa copertura telefonica nella nostra regione.
Oggi, la mancanza del segnale telefonico non soltanto rappresenta l'impossibilità di comunicare con il mondo esterno, ma anche una difficoltà di segnalare la nostra posizione in caso di emergenza. Un tema questo non soltanto messo in luce dal nostro gruppo ma anche dall'Unione Nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani, l'UNCEM, che ha lanciato un appello affinché vengano mappate e segnalate le zone inesplorate.
Oggi nella nostra regione risultano ancora numerose aree prive di copertura internet e cellulare, aree in cui transitano numerosi turisti appassionati di montagna e dove sorgono molte attività commerciali, come rifugi e bivacchi. Esiste però anche una preoccupazione contrastante: da quello che si è appreso dagli organi di stampa, vedi l'articolo apparso sul giornale "La Stampa" in data martedì 3 ottobre, avente come titolo "Caos ripetitori", pare che alcuni Comuni valdostani abbiamo un problema con il diffondersi dei tralicci.
Abbiamo così realtà contrastanti: Comuni che hanno negato le autorizzazioni ad alcune società per nuove postazioni in virtù del fatto che molti tralicci erano già presenti nel piano regolatore e, allo stesso tempo, abbiamo Comuni che attendono da anni un'adeguata copertura telefonica. Quindi, appare chiaro ed evidente che la situazione sia abbastanza complessa e alquanto grottesca.
Tornando all'interrogazione presentata in Consiglio in data 25 maggio, l'assessore Caveri motivava così il fatto: "Le compagnie telefoniche non hanno nessun obbligo contrattuale per quanto riguarda la copertura del segnale, perché il servizio di telefonia mobile offerto è di tipo commerciale", giustificando così l'assenza del segnale telefonico in alcune aree della nostra regione.
Evidenziate queste problematiche, si interpella il Governo regionale per conoscere quali sinergie intenda mettere in campo, o abbia già messo in campo a distanza di cinque mesi dalla presentazione dell'interrogazione citata in premessa, e se l'Assessore competente sia a conoscenza del fatto che alcuni Comuni valdostani sarebbero contrari al proliferare dei tralicci dei gradi operatori commerciali.
Presidente - Risponde l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - La questione, collega Ganis, è estremamente complessa e bisogna evitare di scaricare sulla Regione delle responsabilità che non sono della Regione.
Il primo dato, lo ripeto ancora oggi, è che non esiste per i gestori telefonici nessun obbligo di copertura dei Comuni che non sono coperti. Nel senso che, mentre esiste una cosa che viene chiamata "Servizio universale", i più vecchi, qui in Aula, ricorderanno che in Valle d'Aosta c'erano dei bar e delle tabaccherie che avevano il telefono, perché il telefono fisso, come lo possiamo chiamare, è un "servizio universale" ed ogni Comune della Valle d'Aosta doveva avere una copertura, questo implicava il fatto che, naturalmente, essendo raggiunto il servizio dei Comuni era poi possibile, con le palificazioni, andare a servire con la telefonia fissa chi ne aveva diritto.
Questo è il primo assunto, il che ovviamente non vuol dire che noi non interloquiamo con quei soggetti privati che sono i gestori telefonici, rispetto ai quali possiamo esclusivamente aiutarli a coprire quelle zone che non sono coperte, ad esempio mettendo a disposizione la fibra ottica regionale ed aiutandoli, come stiamo facendo in particolare per la collina di Verrayes e di Saint-Denis. Come manifestato più volte, in particolare dal Sindaco di Verrayes, il suo territorio ha avuto un periodo di grande difficoltà con il fatto che tutta una parte della collina non era coperta dalla telefonia mobile e, in occasione della pandemia, era difficile raggiungere le famiglie perché nel frattempo - come molti di noi - hanno dismesso la linea fissa.
In quel caso specifico, ma diventerà un caso di scuola da ampliare nuovamente, noi stiamo facendo un ragionamento con Deval, che deve comunque andare a servire con una linea elettrica una zona della collina, e cercheremo di mettere una fibra ottica che consenta poi a TIM di mettere un traliccio a copertura di tutta quella zona.
Noi facciamo un'azione che è legata anche al rapporto, come dicevo la scorsa volta con i Comuni, che, di volta in volta, ci segnaleranno i casi specifici di mancata copertura e noi ci faremo parte diligente con le società telefoniche.
Naturalmente, io mi auguro che, con la forza della Lega, si possa immaginare che prima o poi la telefonia mobile diventi un servizio universale: questo cambierebbe totalmente la situazione perché, a questo punto, le società telefoniche non farebbero i conti con la copertura esclusivamente delle zone che ritengono economicamente valide, lasciando da parte delle zone che loro considerano dal punto di vista economico marginali; questa è un po' anche la problematica che, per fortuna, stiamo risolvendo, che riguarda invece la fibra ottica.
Io le confermo il massimo impegno da parte nostra, ma noi non abbiamo la possibilità, oggi, di lavorare sulla telefonia mobile, proprio perché non rientra fra le competenze della Regione, essendo questa una questione squisitamente commerciale, gestita dalle grandi imprese di telefonia.
Di recente abbiamo incontrato la responsabile del Nord Ovest di TIM e cerchiamo di risolvere la questione. Vi farò sorridere, ma è chiaro che ci sono delle "zone d'ombra" e delle "zone grigie", ad esempio qui nell'Aula, che TIM in questo periodo ha risolto, (io dal mio ufficio non prendo la linea TIM perché siamo coperti da questa specie di copertura di cemento). Quindi il caso di Verrayes diventa un caso di scuola.
Sulla questione del proliferare o del riposizionamento dei tralicci, la questione è molto diversa, perché è un settore diverso che è gestito addirittura da società diverse da quelle della telefonia; in altri termini, chi mette i tralicci sono società specifiche, anche se talvolta sono consorelle delle società telefoniche.
I tentativi da parte dei Comuni di bloccare la costruzione di tralicci o di limitarne eventuali spostamenti è fallimentare per la semplice ragione che la legge dello Stato consente, a chi mette i tralicci per le società telefoniche, di fare quello che vuole.
Questa è una legge dello Stato, non una legge regionale e quindi se TIM, Vodafone o queste società che lavorano per loro, decidono di mettere un traliccio qui, noi possiamo fare - naturalmente è una visione paradossale, grottesca della situazione - tutti i ricorsi al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) e al Consiglio di Stato, ma senza buon esito perché finora la giurisprudenza è chiarissima, perché è chiarissima la legge.
La legge consente oggi a chi gestisce questo tipo d'impiantistica di fare quello che vuole. Anche in questo caso, il lavoro che noi stiamo facendo è un lavoro di buon senso, come abbiamo spiegato ai Sindaci: è inutile che ci sia una scelta manifesta per far piacere alla frazione X piuttosto che alla frazione Z di dire: "Noi facciamo ricorso e non glielo facciamo fare", perché purtroppo la legge dello Stato, in maniera impositiva - cosa che io considero ovviamente sbagliata - consente di poter fare questo.
Quello che noi stiamo facendo, semmai, è cercare di mettere ordine nella gestione di questi diversi tralicci con una riforma della legge 25, che riporti questi tralicci in un'interlocuzione da parte delle Regioni; oggi alcuni tralicci sono gestiti, dando in affitto queste postazioni o dai Comuni o dalle Unités des Communes che non hanno la forza per poter reggere il confronto con le società telefoniche; la legge 25 riporterà questa responsabilità - che sarà anche gravosa per gli uffici - di poter avere una gestione unica e devo dire che anche su questo la gran parte dei Sindaci è d'accordo. Questa è la linea di indirizzo.
Vorrei anche dire, e questo credo che sia un fatto non secondario, che per il passaggio al 5G - che è una cosa molto importante - in Valle d'Aosta ci sarà un solo traliccio in più. Al di là di tutte le balle che raccontano i cospirazionisti - a parte che sono gli stessi che dicono che nei vaccini ci mettevano il 5G dentro le vene, quindi sono esattamente sempre gli stessi, quelli dei comitati - ci sarà un solo traliccio in più per il 5G in Valle d'Aosta. Questo secondo le rilevazioni che noi abbiamo fatto. Quindi anche la preoccupazione che avevamo all'inizio, quando si temeva l'installazione di un grande quantitativo di tralicci, è superata e posso rassicurare che ci sarà una sola costruzione in più.
Per concludere, voglio aggiungere che, da parte nostra, sulla telefonia, c'è la massima attenzione. La speranza è quella che modificazioni di legge prendano atto della realtà, e la realtà è che lo Stato è perfettamente a conoscenza del fatto che questo oramai è di fatto un servizio universale. Altrimenti, perché bisognerebbe sperimentare e rendere operativi gli alert che abbiamo avuto pochi giorni fa sui nostri telefonini, se non ritenendo che questo è oramai il rapporto con i cittadini. Perché dovrebbe diffondere l'uso dell'App IO all'interno della quale oramai noi troveremo sempre di più dei servizi? Probabilmente tra un po' di anni nell'App IO noi avremo tutti i nostri documenti d'identità al posto di quelli cartacei, ma è del tutto evidente che questo significa una possibilità di avere un segnale buono su tutto il territorio. E noi, per questo, possiamo mettere a disposizione quell'infrastruttura di fibre ottiche che, in maniera intelligente, fin dall'inizio degli anni '90, è stata diffusa sul territorio valdostano.
Sui tralicci aggiungo che con i Sindaci abbiamo un'interlocuzione continua: si tratta, e questo l'abbiamo chiesto esplicitamente, di capire le situazioni singole, per cui, se il Sindaco e il Comune ritiene che un traliccio che è da mettere lì, sarebbe preferibile che fosse messo qui. Oggi come oggi bisogna fare un'interlocuzione e non pensare, purtroppo, di usare la carta bollata, perché sistematicamente la giustizia amministrativa dà ragione alle società telefoniche.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta e per l'impegno preso.
Lo scenario è alquanto complesso e articolato, l'ha ben evidenziato anche lei. Personalmente, vorrei un po' di chiarezza e con questo non voglio accusare nessuno, tantomeno la Regione, però sia chiaro che, se da una parte abbiamo dei Comuni in cui gli operatori vorrebbero realizzare nuovi tralicci per potenziare il loro segnale, dall'altra abbiamo dei Comuni che aspettano, da anni, una copertura.
Non da poco sono i ricorsi pervenuti al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) dopo che alcuni Comuni hanno negato le autorizzazioni alle società per la realizzazione dei tralicci, visto che molti pali sono già presenti nel piano regolatore.
Esistono poi i piani finanziati con fondi europei, che prevedono interventi importanti sulle aree grigie; quindi, tenuto conto di tutto questo scenario, si dovrebbe gestire al meglio il rapporto tra pubblico, privati e le società che gestiscono il servizio delle telecomunicazioni, dando maggiore importanza ai nostri Comuni per colmare, una volta per tutte, questo divario digitale.
Come ha detto lei, Assessore, andrebbe riformata la legge regionale n. 25/2005, una legge che andrebbe aggiornata tenendo conto anche della situazione attuale e del fatto che i settori delle telecomunicazioni si evolvono velocemente.
A nostro avviso lo sviluppo tecnologico deve potersi evolvere, ma deve rispettare lo sviluppo armonico del nostro territorio, tenuto conto anche delle esigenze e delle priorità dei nostri Comuni.
Presidente - Sono le ore 12:59, ed in perfetto orario chiudiamo i lavori di questa mattina del Consiglio regionale, che riprenderanno alle ore 15:00.
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La seduta termina alle ore 12:59.