Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2895 du 26 octobre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2895/XVI - Interpellanza: "Interlocuzioni con le società SAV e RAV per eventuali agevolazioni autostradali sul territorio valdostano".

Bertin (Presidente) - Riprendiamo, siamo al punto n. 29. Consigliere Distort, ha facoltà di intervenire.

Distort (LEGA VDA) - L'argomento in questione è un tema chiaramente cruciale per l'immediato futuro della Valle d'Aosta ed è stato trattato in varie occasioni ed in varie forme negli ultimi Consigli, quindi aggiungo anche questo mio contributo, partendo da alcune premesse di riflessione.

È noto che nei prossimi anni la regione Valle d'Aosta dovrà convivere con l'interruzione del servizio di trasporto ferroviario, così come con la limitazione del transito attraverso il Tunnel del Mont-Blanc; questo, quindi, genererà sicuramente di riflesso, per vari motivi e per varie dinamiche che si intersecano, una concentrazione del transito autostradale per accedere al territorio regionale.

Vero è che esiste anche l'arteria della Statale 26 ed esiste anche l'accesso da parte della Svizzera con il Tunnel del Gran San Bernardo e la Statale 27, però è del tutto evidente che il transito autostradale, quindi questa porta di accesso per il territorio della Valle d'Aosta, sarà sicuramente enfatizzato.

Parallelamente a questa criticità, si pone il fatto che la regione Valle d'Aosta, dal punto di vista della propria vocazione economica, è fortemente incentrata sul turismo e il turismo presuppone, esattamente, il trasferimento, l'accesso. Ed è del tutto evidente che il turismo non è certo un bene o una merce che può essere venduta online, questo è ovvio - salvo chiaramente le prenotazioni -, ma dal punto di vista della fruizione la presenza, l'accesso è fondamentale: o ci si accede oppure il turismo non c'è.

Il sistema d'accesso al territorio è condizione base del turismo, oltre che l'appetibilità del territorio, ma la possibilità di accesso è fondamentale.

Nel sistema di accesso, poi, giocano un ruolo fondamentale alcuni elementi che sono la fluidità, la rapidità; ma, ovviamente, c'est l'argent qui fait la guerre: è il costo, il costo delle infrastrutture d'accesso ad un territorio. Sono vari elementi - in particolare con priorità dei costi - che costituiscono le condizioni che regolano le attività imprenditoriali in genere, così come la qualità di vita dei residenti.

Abbiamo parlato di costo dell'accesso, quindi il costo si declina immediatamente come pedaggio autostradale, che risulta un elemento di particolare importanza per garantire la competitività del territorio regionale rispetto ad altri territori concorrenti.

È noto assolutamente che l'incidenza dell'Amministrazione regionale sulla definizione di temi come quello del pedaggio autostradale concorra esattamente nella misura della propria percentuale di partecipazione; sappiamo benissimo che RAV e SAV sono società nelle quali la Regione Valle d'Aosta partecipa in termini di socio, con relative percentuali, quindi è chiaro che non dispone della proprietà e non dispone della libertà di poter attuare qualunque tipo di politica economica.

Ciò non toglie che tra gli obblighi di un'Amministrazione regionale si ponga la priorità di gestire le dinamiche che riguardano l'economia e la qualità di vita del proprio territorio, spendendosi senza riserve ad ogni livello d'interlocuzione.

Tra l'altro, teniamo anche conto che, se il transito veicolare si concentra sull'arteria autostradale, automaticamente si genera anche una condizione di congestione del flusso, quindi il flusso autostradale sarà evidentemente rallentato ed allora anche la qualità del servizio autostradale, il fatto che si sceglie un percorso autostradale per velocizzare i tempi di spostamento, subisce una penalità.

Mi permetto anche di toccare un altro elemento di riflessione e dare un suggerimento: se si prevede un aumento dell'utilizzo del sistema autostradale, vuol dire che per le due società autostradali ci sarà in futuro un aumento di utenze, che diventa anche un aumento di introiti. É vero che le società autostradali non sono responsabili dell'interruzione del servizio ferroviario né della chiusura del Tunnel del Monte Bianco, ma è altrettanto vero che saranno beneficiari di un aumento delle utenze, per ovvie dinamiche. Quindi probabilmente la capacità di gestione della Regione Valle d'Aosta (quindi dell'Amministrazione), facendo sentire la propria voce nei Consigli d'Amministrazione, sicuramente dovrà far valere questo elemento: in una qualunque trattativa commerciale questo elemento ha un valore, per cui si avrà un beneficio: cerchiamo una strada per far sì che questo beneficio diventi anche un beneficio del territorio.

Scopo principale di questa interpellanza è quindi capire con quale visione strategica il Governo si stia adoperando per programmare una gestione virtuosa del sistema di accesso al territorio regionale. Pertanto, i quesiti dell'interpellanza sono: il primo, quali strategie siano state messe in atto o si intendano mettere in atto per garantire agevolazioni per l'accesso autostradale al territorio valdostano nelle circostanze definite in premessa. Secondo quesito: come si intenda procedere a tal fine in interlocuzione con SAV e con RAV, cioè quale sia la tattica, la strategia, ammesso che ciò non debba essere svelato per questioni di opportunità di trattativa commerciale, perché probabilmente può esserci anche la necessità di tenersi l'asso nella manica da giocare nel momento in cui ci si incontra con RAV e SAV. A quel punto io accetterei anche la segretezza.

Presidente - Consigliere Rollandin, siamo in discussione di un'interpellanza: se vuole intervenire per mozione d'ordine, espliciti la mozione d'ordine. Ha un minuto di tempo.

Rollandin (PA) - La ragione di questa richiesta è collegata e collegabile con il dibattito che si è tenuto in questo momento. Il tema che è stato preso in considerazione un po' da tutti per quanto riguarda il ciclismo, della possibilità di averlo anche in Valle d'Aosta, poi i modi e i tempi sono da esaminare in un'altra sede... quello che pensiamo si possa tenere nella dovuta considerazione è il fatto che ci sono molti che sono per avere comunque uno spazio in Valle d'Aosta.

Presidente - Avremo altre occasioni per riprendere l'argomento.

Risponde all'interpellanza il presidente della Regione Testolin.

Testolin (UV) - Prima di rispondere ai quesiti, intanto due considerazioni in merito al contesto trattato all'interno dell'interpellanza che, al di là dei due quesiti puntuali, ci dà modo di sottolineare e di ribadire quello che è già stato esplicitato anche all'interno di quest'Aula a livello di attenzione del Governo regionale in merito alla tematica dei trasporti. Una tematica che è stata presentata anche agli addetti ai lavori in un'apposita riunione complessiva al momento della chiusura del Tunnel del Monte Bianco proprio per dare contezza delle iniziative che devono essere attenzionate soprattutto nel periodo di chiusura del Tunnel per agevolare quella fluidità e quell'attenzione alla possibilità di spostamenti più snelli che veniva sottolineata all'interno dell'illustrazione dell'interpellanza.

Un percorso che è già stato condiviso con quest'Aula nel ribadire le iniziative che sono state messe in moto dall'Amministrazione e che sono state proposte agli operatori e ai gestori delle infrastrutture, non solo quelle autostradali, ma anche ai gestori delle strade statali, quindi all'ANAS, così come ai gestori dei Tunnel. Si tratta di un lavoro che prevede un attenzionamento, oltre che al discorso tariffario delle autostrade, all'installazione di nuovi cantieri, con una riduzione degli stessi per permettere una maggiore fluidità del traffico sulla Statale che sarà gravata sicuramente da un maggior onere di utenza nel periodo di chiusura del percorso ferroviario a partire dal 3 di gennaio; una chiusura che impatterà in maniera importante ma che è attenzionata da mesi dall'Assessore competente per quanto riguarda le ricadute sulla Statale e sull'autostrada, che dovranno essere, in qualche modo, gestite in maniera coordinata tra tutti gli attori che partecipano alla gestione, sia autostradale che statale.

Un percorso che l'Assessore competente sta condividendo con il territorio, anche per trasmettere le necessità e le possibilità di fruizione di un'alternativa al traffico sul treno; un'interlocuzione che si è spostata nei confronti degli operatori SAV e RAV, per entrare un po' più nel merito dell'interpellanza, nel momento in cui tutta una serie di servizi dovranno essere, anche per questioni di fluidità del traffico, impostati anche sul sistema autostradale.

A questo proposito, con l'Assessore competente in materia di trasporti abbiamo incontrato RAV e SAV anche in funzione della scadenza, a breve, delle agevolazioni tariffarie che sono tutt'ora in itinere e che sono il dimezzamento degli addebiti (ogni quattro corse due vengono abbuonate) e la gratuità della tangenziale; tutto questo a fronte di una situazione che andrebbe a scadere alla fine dell'anno e a fronte di una situazione molto fluida dal punto di vista anche dei lavori sul territorio.

È stata fatta un'analisi delle situazioni contingenti, quindi anche della chiusura del tratto RAV adesso da Morgex a Courmayeur, che coincide con la chiusura del Traforo del Monte Bianco e che permetterà la messa in sicurezza e l'allestimento di cantieri propedeutici a compiere le iniziative obbligatorie su quel tratto di galleria, e dove si è anche richiesto alla società autostradale di programmare questi lavori in tempi utili per una riapertura dell'inizio della stagione invernale, identificata indicativamente con i primi giorni di dicembre. Questo per non andare ad influire negativamente su quello che sarà il traffico turistico proprio proveniente da est e da sud, quindi dall'unica via accessibile fino al 18 di dicembre, o comunque qualche giorno prima, se sarà possibile riaprire il tunnel.

A fronte di questo si è posta un'attenzione maggiore, laddove è stato possibile, di quella attuale nei confronti degli spostamenti che la popolazione valdostana dovrà gestire in maniera diversa rispetto al passato, soprattutto nella tratta Pont-Saint-Martin - Aosta. Sono stati altresì ribaditi gli agréments già presenti sul territorio; per le tratte così come previste, c'è stato un impegno da parte delle due società di verificare e di programmare, in modo da poterlo presentare ai competenti organi ministeriali, un rinnovo delle stesse agevolazioni previste sino ad oggi ed implementabili, laddove è possibile, nella stessa forma. Siamo in attesa di un esito definitivo di questa presentazione.

L'aspetto dell'onere da sostenere è uno degli elementi da prendere in considerazione in questo particolare momento di difficoltà dal punto di vista del traffico. L'attenzione va sicuramente concentrata, laddove è possibile, per ridurre i costi, ma anche per permettere una fruibilità il più possibile adeguata in un contesto che sarà di "tempesta perfetta", se vogliamo dirlo, perché anche sull'autostrada insisteranno tutta una serie di lavori e di cantieri propedeutici all'organizzazione della nuova situazione di elettrificazione della ferrovia che, per esempio, non erano previsti nel piano lavori delle Autostrade. Questo proprio per venire incontro a una sua riflessione sulla fluidità e gli impatti dei flussi di traffico presenti, che possono limitare l'elemento essenziale che un'autostrada deve avere in un regime di normalità (quindi con il traforo aperto), cioè di non appesantire troppo i flussi di traffico autostradali a scapito dei passaggi che devono avere una fluidità anche internazionale di un certo tipo. Questo è un equilibrio che stiamo cercando di trovare, sul quale si lavora da tempo e sul quale c'è la massima attenzione a 360 gradi, a partire dalle esigenze di un territorio che non deve essere isolato e che non deve trovare degli ingorghi e degli imbuti per la fluidità del traffico; dall'altra parte sarà posta un'attenzione, laddove possibile, ancora più marcata rispetto alle esigenze di sostenibilità, anche economica, da parte degli utenti che dovranno, per scelta o per necessità, appoggiarsi anche alla rete autostradale per garantirsi la possibilità di spostamento per andare al lavoro o per altre necessità legate alla quotidianità.

Quello che possiamo trasmettere con questa risposta è un'attenzione, che non è di oggi, ma è già stata attivata sul territorio e nei confronti degli interlocutori che devono essere coinvolti e che proseguirà sicuramente nel tempo, anche alla luce delle valutazioni che usciranno anche dai monitoraggi che sono stati previsti in funzione della chiusura del Tunnel del Monte Bianco, sia da un punto di vista socio-economico, che del traffico, che dal punto di vista ambientale su altre situazioni che vanno ugualmente attenzionate in questo momento del tutto particolare.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Grazie presidente Testolin per la risposta, i cui contenuti sono rassicuranti, perché ci stiamo capendo sulla visione.

È chiaro che le intenzioni che sono state esposte devono trovare applicazione, devono trasformarsi in accordi e quindi, da questo punto di vista, non rimane assolutamente che augurare buon lavoro.

Vorrei comunque fare un chiarimento: mentre rispondeva mi è venuto in mente che io ho dato per scontato nella presentazione dell'interpellanza che l'interruzione, o comunque la limitazione, del flusso del Tunnel Mont Blanc generi una ricaduta di maggior accesso e maggior flusso sulla rete autostradale proveniente dalla direzione opposta. Ho dato per scontato un passaggio logico di deduzione perché - ma vorrei soltanto precisarlo - sono perfettamente a conoscenza che, nel momento in cui si chiude l'accesso da una parte, non vuol dire automaticamente che dalla parte opposta aumenti il flusso e l'accesso. Tuttavia, siccome parlavo di turismo, io presuppongo che saranno messe in atto tutta una serie di iniziative, sia a livello amministrativo che dei gestori delle attività turistiche, per promuovere una maggiore affluenza da un'altra direzione, nel senso che se il flusso turistico proveniente dalla Francia generava e genera una certa percentuale, è ovvio che, limitando quest'accesso, diminuisce l'affluenza e quindi la fruizione turistica del territorio.

Di conseguenza, è necessario mettere in atto dinamiche compensative, che invece vanno ad incentivare un'affluenza.

Questa è una normale regola di mercato; so che non c'è bisogno di creare questo chiarimento, ma lo voglio dire a beneficio di inventario per chi ci segue e chi magari deve anche resocontare quest'iniziativa.

In ogni caso, sarà nostra cura monitorare, anche attraverso richiesta di accesso agli atti si verbali delle riunioni dei vari Consigli di Amministrazione, con SAV e RAV; immagino che tutto venga verbalizzato e che, di conseguenza, possa essere esplicitabile quanto la Regione, attraverso chi è delegato a partecipare a questi incontri con il Consiglio d'Amministrazione, sostenga e gestisca, in maniera tattica e strategica, gli interessi del territorio.

Ancora rinnovo il mio augurio di buon lavoro.

OGGETTO N. 2896/XVI - Interpellanza: "Valorizzazione delle aree ex Balzano ed ex Tecdis da parte della società VdA Structure".

Bertin (Presidente) - Punto n. 30. Si è prenotato il consigliere Ganis, ha facoltà di intervenire.

Ganis (LEGA VDA) - Quest'iniziativa riprende in parte quelle già presentate in questo Consiglio regionale dal nostro gruppo ed è finalizzata a conoscere lo stato dell'arte della società VdA Structure, che gestisce il patrimonio immobiliare regionale rappresentato da fabbricati a destinazione industriale, artigianale ed agricola.

Già nel lontano 2020, una nostra iniziativa ispettiva cercava di far luce su VdA Structure in quanto, per decenni, ha segnato un bilancio in rosso, una situazione che oggi invece appare più soddisfacente.

Una nostra mozione presentata in Aula e votata da tutti impegnava i Presidenti della seconda e quarta Commissione ad organizzare una serie di sopralluoghi nelle aree della ex Balzano di Verrès e nell'immobile della ex Tecdis di Châtillon per verificarne lo stato di abbandono e di degrado.

Più volte, abbiamo portato all'attenzione in questo Consiglio la questione per cui se gli immobili non vengono sottoposti alle dovute manutenzioni, con il passare degli anni diventano obsoleti, perdendo così d'interesse da parte di un acquirente o di un possibile progetto di valorizzazione.

Questo è quello che accade per le due aree Balzano e Tecdis, due aree industriali che hanno conosciuto momenti di grande splendore industriale per la nostra regione, in particolar modo per la Media e Bassa Valle, ma che oggi rappresentano due grandi complessi in disuso e di scarsa attrattività.

L'immobile denominato ex Balzano, in vista del sopralluogo, è stato in qualche modo sistemato e rimesso a lucido, ma non è bastato per renderlo appetibile agli occhi di un acquirente; è chiaro che una soluzione va trovata al più presto.

Per quanto riguarda l'area della ex Tecdis, ho potuto appurare che c'è stato un avviso pubblico per incanto per la vendita dell'immobile CHT02, mediante un'asta pubblica, ma non ho potuto verificare la finalità dell'operazione.

Da fonti giornalistiche abbiamo appreso che VdA Structure in questi mesi ha messo in vendita all'asta un altro immobile commerciale, situato a Cogne, e alcuni terreni edificabili anche ad Aosta: questo a dimostrare la volontà da parte della società di capitalizzare, in vista di chiudere l'anno 2023 in attivo.

Come ha ben evidenziato l'amministratore, un bilancio che nel 2019 è stato di un milione 125 mila euro, nel 2020 di 775 mila euro e nel 2021 di 370 mila euro.

Non dimentichiamo anche le ultime operazioni importanti che la società ha portato a termine, come l'area della ex Brilla di Pont-Saint-Martin, ceduta all'impresa Podium, un'azienda leader del settore delle batterie, progettazione, motorsport, che ha ampliato la propria sede.

Tenuto conto dell'importanza che verte VdA Structure nel gestire gli immobili di proprietà regionale al fine di valorizzarli e di renderli affittabili, se non vendibili, si interpella il Governo regionale per conoscere se la società VdA Structure abbia intenzione di valorizzare le due aree, ex Balzano ed ex Tecdis, al fine di trovare loro una nuova destinazione d'uso e se vi siano, allo stato attuale, altri progetti di cessione e/o vendita di immobili di proprietà di VdA Structure.

Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Come lei ha anche ben sottolineato nel suo intervento, viviamo - rispetto all'inizio Legislatura - una fase nuova, diversa e molto positiva della società VdA Structure. E questo lo dobbiamo al lavoro che in termini politici è stato fatto in Consiglio regionale con la massima attenzione da parte di tutti i gruppi, con uno spirito molto costruttivo, anche durante i sopralluoghi che abbiamo fatto. E lo dobbiamo, in particolare, al buon lavoro fatto dagli amministratori della società e anche al lavoro precedente che era stato fatto per arrivare ad un piano di riorganizzazione dell'attività, ma anche di riassetto finanziario che ha prodotto e sta producendo i suoi risultati, tant'è vero che la società ha chiuso in utile i suoi ultimi bilanci e sta continuando in questa direzione.

Credo che la politica possa ben osservare, ripeto, da ambo le parti perché se n'è parlato sempre con uno spirito molto costruttivo.

È anche interessante sottolineare che, un po' alla volta, stiamo dando vita ad un recupero produttivo di superfici industriali che, per lungo tempo, sono state improduttive. Mi riferisco, per esempio, all'ex Brilla: 16 mila metri quadrati a Pont-Saint-Martin, che da anni che non avevano un utilizzo, per i quali si stanno concludendo i lavori da parte dalla Podium e quindi torneranno ad essere spazi utili alla crescita, allo sviluppo economico, ma anche all'attrazione di competenze e di nuovi interessi di tipo industriale, di interesse soprattutto per il territorio.

Entro la fine dell'inverno si concretizzerà anche un contratto d'utilizzo di 5.700 metri quadrati di un'area industriale a Hône, quella della ex Sele-lys come è chiamata in Bassa Valle, che permetterà di andare a dare una risposta anche ad un'azienda che è già presente e che si consoliderà in quei luoghi.

Ultimamente, abbiamo la sicurezza di avere un interesse sull'area industriale dell'ex Tecdis da parte di CVA (Compagnia Valdostana delle Acque). Al momento è allo studio un piano di valorizzazione dell'area da parte della società e, correttamente, attendiamo la conclusione di queste analisi, però c'è la sicurezza che anche quest'area tornerà ad essere utile al territorio, non più abbandonata ed utile soprattutto ad organizzare, insieme all'interesse industriale che la CVA sta generando, nuovi progetti - anche qui - di attrazione.

È stata recentemente presentata la nuova piattaforma energetica. È quindi positivo il fatto che, un po' alla volta, si riportano le unità industriali del passato a nuovi progetti, diversi da quelli che erano le storie di questi immobili, ma proprio progetti utili a crescere e a dare delle risposte di tipo occupazionale e di tipo politico rispetto alle tante transizioni che stiamo incontrando.

L'area della ex Balzano è l'ultima area sulla quale dovremmo concentrare l'attenzione in questa parte finale di Legislatura.

Lei per primo l'ha fatto osservare più volte in Consiglio, essendo anche vicino a queste aree come provenienza residenziale ma anche d'interesse di comunità e politico: bisognerà cercare sull'area ex Balzano di fare delle scelte, anche qui, definitive. È l'ultimo polo oggi non occupato e quindi va fatta una scelta rispetto ad un'area che è molto importante, in termini di superficie, per capire se la visione industriale può essere quella di mantenerla in tutta la sua interezza o se andare a sviluppare dei progetti di lottizzazione per permettere l'inserimento di più aziende all'interno dell'attuale area in disuso.

È un progetto sul quale siamo allo studio con VdA Structure, insieme anche ad alcune associazioni datoriali, e il 2024 sarà un anno importante per cercare di dare nuova vita anche a quest'area. Io spero che, con la collaborazione di tutti, riusciremo nell'intento del territorio della Valle d'Aosta, in particolare della Bassa Valle in questo caso. Quindi, direi: notizie positive.

Per quanto riguarda le alienazioni, l'articolo 4 della legge 10/2004 dà al Consiglio regionale l'ultima parola, perché siamo noi che deliberiamo rispetto agli eventuali programmi di dismissione. In questo senso, in generale, quando si arriva alla dismissione, si tratta di progetti probabilmente che hanno più utilità per il territorio che non di tipo industriale.

Tra le aree che è bene anche citare come recupero, l'area di Gignod, dell'ex Scott, che è diventata la sede produttiva della Frama e anche questa è tornata ad essere molto utile come risposta industriale.

A breve predisporremo la relazione annuale sull'attività della società e anche l'elenco aggiornato degli immobili da alienare, che sarà oggetto poi di approvazione da parte del Consiglio regionale.

Anticipo, e concludo, dicendo che siamo pronti anche a presentare in Commissione - vedremo se il periodo... forse ci sono già tanti provvedimenti di legge in questo momento... - comunque, nell'autunno presenteremo la revisione della legge 10 così da poter dare continuità all'attività che VdA Structure sta realizzando anche su quel patrimonio al momento non valorizzabile.

Grazie comunque per l'iniziativa, che credo sia utile per informare il territorio e per dare continuità al lavoro svolto fino ad oggi.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore per averci resi edotti sullo stato attuale di VdA Structure.

Negli ultimi anni qualcosa è cambiato, l'ha ben detto anche lei: alcuni immobili sono stati valorizzati e quindi VdA Structure finalmente è riuscita ad uscire da questo trend negativo, chiudendo i bilanci in positivo.

Apprezziamo molto il suo impegno, Assessore, nel cercare delle soluzioni perché, come ho già evidenziato, questi immobili sono fermi da troppi anni.

Accolgo positivamente le sue parole, che sicuramente vanno nella giusta direzione, che è quella di valorizzare l'area della ex Tecdis; invece, per quanto riguarda la Balzano di Verrès, non ci resta che aspettare fiduciosi il 2024, affinché quest'immobile possa finalmente trovare una nuova destinazione d'uso.