Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2888 du 26 octobre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2888/XVI - Interrogazione: " Misure previste per riportare entro i limiti di legge le sostanze inquinanti conferite nella discarica regionale di Brissogne".

Bertin (Presidente) - Punto n. 21. Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie, collega Lavy, per quest'iniziativa che ci permette di analizzare un altro aspetto della discarica.

Prima di rispondere ai tre quesiti, permettetemi di fare alcune considerazioni che sono doverose sulla discarica che sappiamo essere ubicata tra i confini dei Comuni di Quart e di Brissogne. Va ricordato che in tale area erano ubicati numerosi depositi non controllati di rifiuti fino all'incirca agli anni '80 e questo in un contesto storico nel quale non vi erano specifiche disposizioni normative in materia di deposito dei rifiuti.

Come poi ricordato nell'aggiornamento del Piano regionale della gestione dei rifiuti, già il Piano regionale del 1989 aveva previsto una messa in sicurezza di tali discariche non controllate e di questi depositi all'epoca in esercizio, quindi alla data d'entrata in funzione del Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati di Brissogne.

La situazione appena descritta fa comprendere il punto di partenza, la complessità e il monitoraggio della tenuta della discarica in quanto occorre mettere in atto attività assai complesse che consentano di distinguere le diverse potenziali sorgenti di inquinamento: principalmente le vecchie discariche comunali dismesse e la nuova discarica del Centro regionale dei trattamenti dei rifiuti urbani e assimilati di Brissogne.

Dagli anni 2000 viene effettuato il monitoraggio della falda soggiacente l'area del Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati di Brissogne tramite una rete di pozzi piezometrici, al fine di monitorare gli impatti della discarica sulla falda.

L'ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) è stata in grado, elaborando i dati a disposizione, di individuare i pozzi piezometrici appartenenti alla rete per il monitoraggio della discarica che sono maggiormente influenzati dalla presenza dei vecchi depositi sotterranei dei rifiuti.

Tale differenziazione, tra quelli influenzati e quelli meno, è stata utile e necessaria, sia per impostare il monitoraggio dell'attuale discarica che possa distinguere fra i potenziali impatti della discarica stessa e la contaminazione presente in falda dovuta alla presenza dei vecchi cumuli, sia per gettare le basi della presa in carico e gestione da parte della Regione della situazione rilevata in falda.

Eventuali impatti diretti della discarica dovrebbero pertanto essere valutati tenendo conto del valore di fondo derivante dalla situazione pregressa illustrata sopra.

In merito invece ai quesiti, il primo ("se esistano dei pozzi della discarica in cui siano stati registrati negli ultimi cinque anni anomalie rispetto ai limiti di legge per quanto riguarda i campioni di sostanza presi che hanno dunque evidenziato un inquinamento della falda"): dal 2018 al 2022, sui pozzi monitorati dal gestore della discarica, quindi pozzi significativi, quelli in minor misura interessati dalla presenza dei vecchi depositi incontrollati dei rifiuti, su questi pozzi si è registrato il superamento dei limiti di legge, coincidenti con i valori di fondo antropico approvato in sostituzione dei limiti di legge per falda, in un caso - a settembre del 2021 - unicamente nel pozzo piezometrico P9 posto a 100 metri a monte della discarica rispetto alla direzione di flusso della falda, quindi non influenzato dalla discarica.

Tali superamenti non si sono più ripetuti, quindi non sono stati ritenuti significativi.

Preciso inoltre che il monitoraggio, in ambito di autorizzazione integrata ambientale del centro di Brissogne, quindi eseguito dal gestore sui piezometrici significativi, prevede soglie di riferimento, controllo dei metalli citati e di altri parametri inferiori ai limiti, al fine di monitorarne con maggior dettaglio l'andamento.

Sul secondo quesito ("quali siano le sostanze oltre i limiti di legge, i loro valori e quanto siano oltre questi limiti"): nel citato campione del settembre 2021 del piezometrico P9, sono state rilevate le concentrazioni di arsenico pari al 33,8 microgrammi/litro contro il limite determinato per il fondo antropico di 21 microgrammi/litro, e manganese pari a 6,220 microgrammi/litro contro il limite determinato per il fondo antropico di 1,545 microgrammi/litro.

Nella campagna di monitoraggio successiva, quella quindi effettuata a novembre del 2021, i superamenti dei limiti non si sono ripetuti; per contro, si sono rilevati valori di arsenico e manganese molto bassi, in linea quindi con la serie storica precedente e con la serie storica successiva: arsenico minore di 0,3 microgrammi/litro, manganese 2,1 microgrammi/litro.

I superamenti rilevati nel settembre del 2021 sono quindi da ritenersi delle anomalie, in ogni caso, considerata la posizione del punto di monitoraggio non sono imputabili alla discarica.

Sul quesito 3 ("quali siano le misure previste per riportare entro il limite di legge le sostanze che ne sono al di sopra"), con riferimento ad eventuali evidenze d'inquinamento della falda attribuibile a discarica, ad oggi non sono state rilevate evidenze di inquinamento della falda attribuibili alla discarica.

Presidente - Consigliere Lavy ha la parola per la replica.

Lavy (LEGA VDA) - Assessore, io speravo che con quest'iniziativa lei leggesse le relazioni annuali di ENVAL, mentre così invece non è avvenuto, a quanto pare, perché i dati che lei mi ha dato sono assolutamente parziali.

Nello scorso Consiglio avevo già portato un'altra iniziativa in cui era venuto fuori che il Piano rifiuti prevede che il quarto lotto della discarica sia pieno entro il 2035 e, nelle relazioni annuali di ENVAL, emerge che invece il quarto lotto sarà già pieno nel 2031; quindi bisogna farsi qualche tipo di domanda.

Ho voluto portare quest'altra iniziativa oggi per vedere effettivamente se quelle relazioni annuali di ENVAL sono tenute in considerazione o no. E, evidentemente, no, non sono tenute in considerazione, perché ci sono due tipi di analisi da portare avanti: quelle, come ha detto lei, sui pozzi, ma poi c'è anche la questione del percolato. Ed è lì che i dati sono più interessanti; io difatti non sono stato specifico nel testo dell'interrogazione, proprio perché avevo voglia di avere tutti i dati.

Si vede che nel 2020 l'azoto nitroso ha superato il limite nei pozzi P27 e P26; c'è stato un ricampionamento, però i limiti sono di 0,8 milligrammi/litro e invece si supera un milligrammo/litro.

Il problema più annoso però riguarda i parametri del cromo esavalente: sempre nella relazione del 2020 e poi anche nel 2021, emerge che nel pozzo P39 ha presentato un superamento del limite, indicato nella tabella 2 dell'allegato 5, titolo V, parte IV del decreto legislativo 152/06 pari al valore di attenzione indicato a 5 microgrammi/litro. In quel pozzo P39 i valori nel 2020 sono di 13 microgrammi/litro e nel 2021 di 12 microgrammi/litro. Nella relazione annuale di ENVAL del 2022, invece, il cromo esavalente sparisce, non se ne parla.

Il problema è risolto? Non credo. Ma dove arrivano queste contaminazioni di cromo esavalente? Si è detto: bene, c'erano prima delle discariche; se però ci sono dei valori fuori norma, io mi chiedo: ma la bonifica di queste discariche come è avvenuta? Forse non così bene, ma la cosa interessante che emerge da queste relazioni annuali è che - e qui vengono citate espressamente delle parole di una relazione dell'ARPA - la contaminazione della discarica, per quanto riguarda il cromo esavalente, si origina all'interno delle aree industriali Cogne Acciai Speciali ed ex Cogne e va ad interessare anche i punti ubicati a valle rispetto alla direzione principale di deflusso della falda.

Stiamo parlando dei valori di 5 microgrammi/litro, individuati nel decreto legislativo 152/06, ma siamo a 13: qua è un problema.

Per quanto riguarda invece il percolato, nel 2020 si sono rilevati gli scostamenti dei seguenti parametri per la vasca del quarto lotto: sono parametri che sono oltre i limiti e sono il colore, il COD, i cloruri, l'azoto ammoniacale, tensioattivi totali e il ferro.

Nel 2021, sempre colore, COD, azoto ammoniacale, azoto nitrico, nitroso, ferro e si dice inoltre che, ad eccezione di quest'ultimo, cioè del ferro, tutti i parametri di origine organica possono essere presenti in una discarica, però c'è da chiedere: i valori del ferro da cosa sono dovuti? Se tutti gli altri è normale che fossero presenti in una discarica, i valori del ferro da cosa sono dovuti?

Per quanto riguarda il 2022, tornando un attimo all'analisi invece dei pozzi piezometrici, si vede per esempio che nel pozzo P18 c'è un valore per il COD che arriva a 30 milligrammi/litro, quando, in realtà, il valore soglia sarebbe di 16 milligrammi/litro.

Da un'analisi poi dei grafici dell'azoto nitroso, si nota una concentrazione con valori prossimi allo 0 per quasi tutti i pozzi, sia a monte che a valle, tranne che per il pozzo P24. É stata fatta una segnalazione per il superamento del parametro nitriti, ai sensi del decreto legislativo 152/06.

Poi, come ha detto lei, in parte, ci sono dei parametri totalmente fuori controllo riguardanti il ferro, il manganese e l'arsenico, perché, se uno va a vedere, nel 2022 per esempio, il limite individuato dal decreto legislativo 152/06 è di 200 microgrammi, i valori del ferro sono di 4 mila microgrammi/litro. Manganese, valore di 100 microgrammi/litro: si arriva invece a 1.000 microgrammi/litro; arsenico anche.

Di cosa stiamo parlando? Qui la situazione è grave; abbiamo dei valori totalmente sballati. Quindi si faccia qualcosa, si faccia attenzione e, soprattutto, si analizzi il problema per quello che deve essere preso, cioè seriamente.