Objet du Conseil n. 2869 du 25 octobre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2869/XVI - Ritiro di mozione: "Avvio di un'interlocuzione con il mondo dell'associazionismo e del volontariato valdostano finalizzata alla realizzazione della 'Casa del volontariato valdostano'".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 29 Consiglieri, possiamo riprendere l'ordine del giorno. Eravamo al punto n. 6 dell'ordine del giorno, interrotto durante la discussione generale. La discussione generale era stata chiusa, pertanto passiamo alle repliche.
Per il Governo l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Secondo me, tenendo conto che questa volta trattiamo questo tema così importante per tutta la comunità attraverso uno strumento che è la mozione, che permette la replica, prima di arrivare a proporre l'astensione rispetto all'iniziativa con la richiesta di ritiro - e spiegheremo amministrativamente perché -, è utile fare un punto.
Durante la risposta che ho dato e che è stata richiamata nella presentazione di questa mozione, per cui è per quello che è corretto riprenderla, io ebbi modo di dire quanto segue: "Il Governo regionale, attento sin da subito a questa situazione, ha attivato interlocuzioni su questo tema volte a esplorare le strade percorribili e a lavorare per trovare le migliori soluzioni possibili". Questo vuol dire che, di fatto, non soltanto il sottoscritto - e quindi le Politiche sociali e la Sanità - ma anche altre strutture - nel caso specifico, ad esempio, la Presidenza che gestisce anche il patrimonio - avevano avuto modo di essere messe al corrente rispetto a questo tema e, addirittura, di avere l'occasione di analizzare la situazione sulle due fattispecie in termini di problemi che vanno risolti: il problema contingente di natura gestionale, legato al fatto che il CSV in questo momento, come è stato richiamato, ha un contratto che scade per motivi legati al CSV e al proprietario dell'immobile e, allo stesso tempo, anche il futuro del CSV stesso e quindi quello che potrebbe anche essere richiamato come il titolo dell'iniziativa: "La Casa del volontariato".
Se la prima è una problematica di natura gestionale che aveva avuto, come ho avuto modo di dire, occasione di confronto tra il CSV e il sottoscritto, la seconda ha carattere invece patrimoniale quindi, in quanto patrimoniale, prevede soluzioni che, sia per essere messe a terra, sia per arrivare a dare una definizione, sono più lunghe. Anche in questo caso le interlocuzioni tra il CSV e il Governo regionale c'erano state ed erano in via di definizione tutta una serie di possibilità.
L'intervento che fa il collega Distort rispetto al tema, quindi rispetto sia al venir meno delle "bandierine" o di "padri e madri" rispetto a determinati temi così sensibili... anche il fatto che viene richiamato nell'iniziativa prende spunto soltanto dalla parte finale del mio intervento dopo aver detto che ce ne stavamo già occupando e adesso spiegherò quali sono le situazioni concretamente messe a terra. È comunque da ricordare che fino adesso il CSV - a dimostrazione del fatto che è così importante per il tessuto del terzo settore valdostano e che ce l'ha sempre fatta da solo e questo è un merito che gli va dato - nella sua piena autonomia e con la sua capacità sia di vivere, sia di sopravvivere, sia di dare qualità e risposte al terzo settore e allo stesso tempo anche di pensare a se stesso senza bisogno che qualcuno si prenda per forza cura di lui, aveva quel tipo di approccio che era un approccio sul quale non avevamo nessun tipo di condivisione.
Naturalmente, ma questo fa parte della politica e del dibattito consiliare, l'unica parte da cui si è preso spunto per la replica - ma come avrete notato ci siamo abituati per cui non ci scaldiamo più di tanto - è stata la parte finale e non il fatto che avevamo già visto il CSV; infatti noi ci stavamo già occupando delle sue problematiche e c'erano tutta una serie d'interlocuzioni in corso e di fatto a oggi, rispetto ai due temi che ho citato poc'anzi (quindi il fatto contingente di natura gestionale rispetto al fatto che si è concluso il rapporto tra il CSV e il proprio proprietario degli stabili) questo sembra - da quelli che sono i rapporti che ci sono tra loro - non essere al momento superabile. Nonostante questo, noi, per problemi contingenti, abbiamo già previsto che ci sia un intervento da parte regionale per il prossimo futuro, quindi sul 2024. Questo per fare in modo che ci sia un sostegno al CSV rispetto alle problematiche che può avere di natura gestionale sulla propria attività e quindi anche un sostegno, che può esserci, in modo che riescano a trovare una soluzione temporanea alla loro sede, qualsiasi essa sia.
Altro aspetto è il fatto che invece in prospettiva si sta lavorando, in singolo e tutti quanti assieme, per fare in modo che ci sia una possibilità di avere uno spazio regionale all'interno del quale il CSV possa arrivare, con tutta una serie d'interventi che sono in via di definizione, ad avere invece per il prossimo futuro una risposta più definita rispetto al problema della sede.
È anche da ricordare, e questo abbiamo avuto modo di dirlo nella risposta quindici giorni fa, che addirittura in questo momento è in previsione - questo presso il Dipartimento delle politiche sociali - un disegno di legge sul terzo settore per il quale verrà previsto a regime un contributo per il funzionamento dell'ente o degli enti del terzo settore accreditati sul territorio, quale il CSV, pertanto anche in maniera strutturale. Con questa legge - che è in via di definizione e che speriamo, con la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo, possa avviare il proprio percorso in Consiglio - non soltanto ci sarà la possibilità d'intervenire in maniera straordinaria nei confronti del CSV e degli enti come il CSV sul territorio valdostano appartenenti al terzo settore, come abbiamo già detto. Stiamo prevedendo a addirittura d'intervenire, per la loro sopravvivenza, in maniera più strutturale, programmata e naturalmente su archi temporali lunghi.
Per questi motivi, cioè sia perché stiamo intervenendo già da subito per un aiuto e un sostegno per il problema contingente, sia perché abbiamo già avviato una serie d'interlocuzioni e siamo già stati anche a fare una serie di verifiche per quello che riguarda un problema strutturale sulla sede di medio-lungo periodo e sia perché stiamo intervenendo a livello di legislazione per fare in modo che anche in termini di spese correnti il sostegno a questo tipo di enti possa diventare più strutturato da parte della Regione nei confronti del territorio, riteniamo che tutto quanto detto all'interno della mozione sia assolutamente comprensibile e legittimo, ma ampiamente superato. Quindi per tali motivi chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo.
Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - Vorrei fare considerazioni, perché ho ascoltato con interesse sia l'intervento di questa mattina del collega Distort, sia la replica dell'Assessore. Per quanto riguarda quanto evidenziato dal collega Distort vorrei rappresentare che l'analisi che ha fatto sulle origini del volontariato - legato al mondo dell'associazionismo cattolico e andrei anche un po' più indietro alla dottrina del cristianesimo sociale - mi vede comunque concorde. Sappiamo benissimo che c'è stata una lunga stagione in cui si è dato vita proprio all'associazionismo cattolico: penso alla seconda metà dell'Ottocento, alla nascita degli oratori e alla nascita dell'Azione cattolica. So anche poi che, nel tempo, il mondo dell'associazionismo si è diversificato, si è ampliato molto e oggi la realtà di quell'associazionismo e di quel volontariato vede rappresentate le opinioni e gli obiettivi di quelle che possono essere molte posizioni dal punto di vista di come s'intende il volontariato, fino ad avere anche delle connotazioni più particolari.
Quando pensiamo al mondo dell'associazionismo e del volontariato, pensiamo a tutto quel mondo che è, come dicevo, molto vario.
È stato poi anche sottolineato da parte del collega Distort che il volontariato spesso arriva laddove l'Amministrazione, per svariate ragioni, non arriva, non può talvolta arrivare o, in altre occasioni, non ritiene di dover arrivare, e anche questa è sicuramente una questione che personalmente condivido.
Quello che invece mi fa un po' specie è che, a fronte di tutte queste premesse, la conclusione del collega va a dire: "Il volontariato, se è autentico, non ha bandiere e la politica non deve intestarsi una battaglia".
Mi spiace che si veda questa mozione, in qualche modo, come una volontà di piantare delle bandierine e d'intestarsi una battaglia. È talmente variegata la realtà del volontariato valdostano ed è talmente variegata la presenza di associazioni all'interno del CSV che, di certo, non si può pensare da parte di nessuno di intestarsi delle battaglie nel momento in cui si propongono delle mozioni come queste che, tra l'altro, come ho detto, hanno un impegno molto preciso. Il primo impegno è "A organizzare un'audizione del Presidente del CSV, al fine di conoscere nel dettaglio la situazione dell'associazione e a valutare ipotesi per intervenire nell'immediato".
Il secondo impegno era "Avviare un'interlocuzione con il CSV e il mondo dell'associazionismo".
Io ricordo che questa mozione è stata presentata a settembre, prima della discussione dell'interpellanza, per cui adesso l'assessore Marzi ha fatto alcune precisazioni e ha detto che un'interlocuzione è stata avviata; nel momento in cui è stata depositata, non c'era nulla di avviato, e lo sappiamo bene.
Per quanto riguarda poi il fatto che - è anche stato detto da parte sempre del collega - non si ritenga che si debba intervenire su una questione che è molto complessa e che va assai al di là dell'individuazione di un luogo per l'esplicitazione delle attività del CSV, è sicuramente vero che ci sono questioni molto complesse che riguardano il mondo del volontariato e il mondo dell'associazionismo e che non si risolve di certo il problema semplicemente attraverso l'individuazione di una sede adeguata. Rilevo però che in un'associazione, non di certo uguale ma analoga, nel momento in cui si stava parlando di associazioni culturali, proprio il vostro gruppo ha presentato una mozione, che poi è stata respinta, che chiedeva all'Amministrazione e alla Presidenza della Regione di trovare una sede comune per le associazioni culturali presenti sul territorio del Comune di Aosta e di rendere possibile - anche ad altre associazioni culturali di tutta la Valle - di avere un luogo fisico, una sede, a cui far riferimento per poter lavorare in serenità e avere un posto dedicato.
Non è la stessa cosa del volontariato, mi rendo conto, però in qualche modo è simile; quindi è curioso come alle volte si dica ad altri che si vogliono intestare una battaglia e altre volte, invece, si fa la stessa cosa.
Io in quell'occasione non ho assolutamente pensato che si volesse intestarsi una battaglia ma che fosse una cosa positiva. Questo è tanto per dire che ci sono delle valutazioni un po' ballerine.
Per quanto riguarda la replica dell'Assessore Marzi, lei dice che sono state avviate le interlocuzioni; quando noi abbiamo presentato la mozione non era così.
Io ho fatto riferimento alla sua replica perché è stata ascoltata da molte persone che fanno parte delle associazioni e ha fatto un po' specie il fatto che si concludesse con un semplice augurio e non si prendessero degli impegni, perché quell'interpellanza chiedeva proprio una cosa di questo genere.
Vorrei rappresentare che molte Regioni italiane, diverse Regioni italiane, da tempo hanno stretto dei patti specifici con i loro rispettivi CSV; da noi questo non è avvenuto, e stringere dei patti specifici non significa invadere il campo o, in qualche modo limitare l'autonomia dei coordinamenti della solidarietà che sono presenti sul territorio nazionale: è un atteggiamento di altro tipo, è un atteggiamento, secondo me, di apertura, di valorizzazione del mondo del volontariato ed è un riconoscimento della dignità che merita.
Per una Regione che ha - e lo sappiamo che ce l'ha perché fortunatamente la situazione generale nostra è questa - delle disponibilità finanziarie, avere un'attenzione, anche nei confronti di queste realtà, a noi sembra importante e si dovrebbe in questo senso collaborare di più.
Vorrei ancora aggiungere, perché ho ancora qualche minuto, una serie di questioni.
Noi abbiamo recentemente approvato, in assestamento nel mese di luglio prima della pausa estiva, un finanziamento di 3 milioni di euro per la Maison des guides et des moniteurs de ski, un intervento che va a sostenere un'importante categoria che sicuramente contribuisce in maniera altrettanto importante allo sviluppo dell'economia regionale ma che, in termini di ricadute sulla comunità - intesa come insieme di cittadini che vivono su tutto il territorio regionale e beneficiano di vari servizi - ha un impatto più limitato di quello che oggi assicurano, invece, le associazioni del volontariato tramite il loro coordinamento.
Ancora un aspetto va messo in evidenza: attualmente i locali che il CSV occupa sono di proprietà della Curia vescovile e - a quanto sappiamo, ma poi l'ha detto anche poco fa l'Assessore - non sembrano esserci in questo momento dei margini per una trattativa con la proprietà per quello che riguarda un affitto, che è piuttosto oneroso.
Nel DEFR che è in discussione proprio in questi giorni, c'è un intervento piuttosto importante che riguarda un bene della Curia che è lo stabile di Via dei Cappuccini, che ospita attualmente l'Università e il Liceo classico, artistico e musicale, per cui è previsto uno stanziamento nel prossimo bilancio di 550 mila euro (una parte nella prima annualità e il resto dopo) per la sostituzione dei serramenti esterni.
Ci è stato rappresentato in audizione, non dalla parte politica ma dalla direttrice dell'Università, che si tratta di un intervento necessario perché, anche se le aule il prossimo anno dovrebbero trasferirsi, e lo speriamo, nel nuovo Polo universitario, gli uffici rimarrebbero ancora in Via dei Cappuccini, visto che per il secondo lotto dell'Università siamo in alto mare e quindi c'è bisogno di un intervento che è legato alla sicurezza.
Abbiamo ascoltato questa spiegazione ma ci è venuta anche spontanea una considerazione: a fronte di un investimento che, nel tempo, sarà soprattutto a beneficio della proprietà, visto che presumo che i serramenti non dureranno due o tre anni ma avranno, si spera, una vita più lunga, quello che ci chiediamo è: "Ma non è possibile - anche attraverso la mediazione della Regione, che per questo intervento utilizza delle risorse pubbliche, delle risorse di tutti - arrivare a una soluzione temporanea circa l'affitto dei locali di Via Xavier de Maistre in attesa di soluzioni più articolate?".
In ultimo, ho ascoltato sia le parole dell'Assessore poco fa sia quanto detto dal Presidente della Giunta in audizione sul DEFR e ho capito che queste interlocuzioni sono in corso.
Poco fa l'Assessore - utilizzando un termine sbagliato o a proposito - non ha parlato di ritiro della mozione ma di rinvio, non so che cosa intendesse dire, in ogni caso noi ritiriamo la mozione e ci riserviamo di ripresentarla, ma sicuramente monitoreremo in maniera molto attenta, intervenendo anche con delle iniziative puntuali, per capire come procederanno queste interlocuzioni e quali soluzioni verranno prospettate. Tutto questo tenendo ben presente che la volontà, a nostro avviso, deve essere quella di trovare delle soluzioni sensate che non prevedano la collocazione di quella che io chiamo "Futura Casa del volontariato al di fuori della città", ma bisogna trovare delle soluzioni che siano praticabili, che siano utili e vedremo quali saranno le risorse, le iniziative e le ipotesi che verranno messe in campo.
Sicuramente su questo ritorneremo puntualmente.