Objet du Conseil n. 2734 du 28 juillet 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2734/XVI - Interpellanza: "Strategie del Governo regionale per l'attuazione del diritto delle persone con disabilità a fruire pienamente del patrimonio turistico e culturale della regione".
Bertin (Presidente) - Punto n. 36. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - L'interpellanza prende spunto dallo stesso avvenimento di cui ha parlato il collega Manfrin nell'iniziativa precedente. Anche noi abbiamo appreso il 12 luglio scorso, dal quotidiano "La Stampa", di un articolo dal titolo "Entrate gratis ma non toccate niente, noi non vedenti discriminati in Valle", e poi c'erano, all'interno di quest'articolo, una serie di segnalazioni di protesta di questo gruppo di persone in visita nella nostra Regione e nella vicina Martigny, come ha detto il collega Manfrin. Queste persone con disabilità visiva che, tra l'altro - lo ricordo - erano ospiti di un hotel di Saint-Rhémy-en-Bosses, che da anni punta sull'accessibilità inclusiva, con dei servizi su misura per gli ipovedenti in collaborazione con organizzazioni del terzo settore, tra cui, in particolare, l'Unione ciechi ed ipovedenti della Valle d'Aosta e la cooperativa C'era l'Acca.
Hanno evidenziato delle difficoltà che ci sono state sia alla Fondazione Barry di Martigny, di cui è Vicepresidente il collega Jordan, e al MAV di Fénis.
Abbiamo visto che non è stato possibile effettuare le visite tattili; poi adesso lei ci ha spiegato perché per alcuni settori del MAV questo non è stato possibile.
Nell'articolo citato, ci sono delle considerazioni negative però più in generale riguardo l'organizzazione dell'offerta turistica regionale: si rileva in particolare il fatto che l'inclusione è affidata ad un uso distorto di tecnologie e si parla di ipocrisia del poter entrare in modo gratuito e poi di non poter fruire dei beni.
Sono riportate, in quest'articolo, anche le dichiarazioni molto critiche del titolare dell'hotel di Saint-Rhémy, dove le persone ipovedenti hanno soggiornato.
Dice questo operatore: "Questa storia deve finire, stiamo facendo una pessima accoglienza rispetto al turismo accessibile". E lo dice una persona che di turismo accessibile ne sa sicuramente un pochino più di noi.
Il diritto delle persone con disabilità a prendere parte alla vita culturale su una base di uguaglianze è previsto dalla convenzione delle Nazioni Unite del 2006, precisamente dall'articolo 30, "Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi e allo sport" che riconosce e garantisce l'accesso a luoghi quali teatri, musei, cinema, biblioteche, monumenti e siti culturali.
All'epoca della pubblicazione della convenzione, la Regione Valle d'Aosta fece un atto di ratifica del documento per le sue implicazioni a livello regionale, che però evidentemente non ha sortito grandi effetti.
Sul tema della fruibilità del patrimonio turistico della regione siamo intervenute spesso nel corso di quest'ultimo anno con varie iniziative, in particolare sollecitando il Governo ad utilizzare con progetti diversificati il finanziamento che era stato previsto da quel famoso bando nazionale per il turismo accessibile e inclusivo, quel milione e 200 mila euro che sono stati interamente destinati al progetto "Lo sci per tutte le abilità".
Noi credevamo allora, e continuiamo a credere, anzi, ne siamo maggiormente convinte, che una somma così importante avrebbe potuto finanziare una parte di interventi riguardanti lo sci, ma anche altri interventi per il turismo inclusivo che, pur in una regione di montagna, non può concentrarsi esclusivamente su un'attività e su una stagione che, peraltro, non sono né attività né stagioni così adatte a tutti i tipi di disabilità.
Con uno sforzo di volontà e di progettualità maggiore - ma sappiamo benissimo com'è andata la cosa, perché i tempi erano quelli e siamo arrivati anche molto dopo rispetto alle scadenze che c'erano, mi ricordo bene la vicenda -, si sarebbero potute prevedere una diversificazione ed un'offerta più varia e attrattiva, ma tant'è.
Riteniamo comunque indispensabile predisporre in tempi brevi una strategia regionale rispetto all'attuazione dei diritti delle persone con disabilità a fruire del patrimonio turistico e culturale della regione: è un impegno che bisogna prendere proprio in virtù della vocazione turistica che abbiamo e anche della nostra tradizione di territorio ospitale e solidale.
Le nostre domande sono - una ormai è stata in qualche modo già affrontata - se sia a conoscenza di questi fatti, ma poi chiediamo come si prevede di intervenire per rendere effettivamente fruibile il MAV di Fénis, qual è il progetto e la strategia di Governo per l'attuazione dei diritti delle persone con disabilità a fruire pienamente del nostro patrimonio turistico-culturale e quando si prevede di rendere nota tale strategia.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Dicevo che a causa anche dalla contrazione dei tempi ho diviso la risposta, quindi alle prime domande, relativamente ai contributi dei colleghi Grosjacques e Bertschy, ho risposto e credo possano centrare anche le vostre richieste. Relativamente invece all'assessorato che rappresento, il tema dell'interpellanza è sempre stato molto caro a quest'assessorato, e a me in particolare, anche negli scorsi mandati, pur tenendo conto delle criticità che lei ha ben evidenziato ma che fanno parte anche lì di decisioni di Governo, alle volte condizionate da fattori esogeni: non sempre si fanno delle cose per far dispetto a qualcuno.
Al fine di migliorare l'accessibilità al patrimonio culturale di proprietà regionale, è stato infatti avviato uno studio interno su alcuni castelli e siti archeologici, per approfondire il quale è stato affidato nel 2021 un apposito incarico ad un architetto esterno alla Soprintendenza che ha prodotto delle linee guida e fornito le prime indicazioni sul corretto approccio alla materia.
Tuttavia, considerato che ogni sito culturale presenta specifiche peculiarità contenutistiche e architettoniche, la mappatura richiede un elevato tempo di elaborazione per fornire un riscontro tecnico ed economico.
La Soprintendenza sta comunque individuando specifici supporti didattici funzionali a facilitare la visita dei siti regionali e a procedere alla verifica e all'eventuale revisione dei percorsi di visita, qualora questi non risultino pienamente accessibili a persone con disabilità.
Partendo dal presupposto che nei castelli e nei siti aperti da poco, con cantieri in corso, sono state già previste strutture atte a favorire in ogni modo la rimozione delle barriere sia fisiche che sensoriali, si segnala che sono oggetto di attenzione anche altri castelli, che ancora non sono stati interessati da lavori idonei a fornire questo servizio in maniera complessiva.
In questo senso deve essere interpretato lo sforzo volto all'abbattimento delle barriere cognitive e sensoriali all'interno del PNRR per il Castello Gamba di Châtillon.
Mi preme sottolineare che la prossima apertura del Castello Sarriod de la Tour, il 5 agosto prossimo, ha attuato un importante intervento di abbattimento delle barriere architettoniche. Importante è anche la presenza di audioguide al Castello di Aymavilles che permetterà la visita alle persone con disabilità visive e non solo, volte ad accompagnare i turisti di lingua straniera, quindi francese e inglese.
Per quanto concerne, nello specifico, i siti archeologici valdostani, voglio sottolineare un'attenzione particolare per le persone disabili.
Il MAR è accessibile alle persone cieche sin dal 2004: sono infatti presenti i pannelli in Braille, in versione italiana e francese, specifici supporti per ipovedenti ed un percorso pedo-tattile.
A dicembre 2021, è stata inoltre presentata l'App multilingue MuseOn, grazie alla quale sarà possibile fruire dei principali siti archeologici regionali direttamente dal proprio cellulare: inquadrando un apposito QR Code, si accederà ad una visita guidata virtuale integrata dalla traduzione in LIS, che permetterà di conoscere le peculiarità del Museo archeologico regionale, dell'area megalitica, del teatro romano, del criptoportico forense, della basilica di San Lorenzo, della Villa della Consolata, degli scavi del Giardino dei ragazzi e del sito archeologico fuori Porta Decumana.
Il comparto urbano, denominato Aosta Est, che comprende l'area tra Porta Pretoria e la Torre dei Balivi, è oggetto di un articolato intervento di riqualificazione e valorizzazione, che condurrà ad una migliore fruizione del sito, contestualmente ad un più agile sistema di collegamento tra aree archeologiche e città grazie alla predisposizione di percorsi lungo le mura romane orientali di una piazza porticata Ovest.
Inoltre, la Soprintendenza per i beni e le attività culturali, in occasione della rassegna "Plaisirs de culture en Vallée d'Aoste", ha organizzato negli anni delle visite immersive sensoriali al Museo archeologico regionale, agli scavi archeologici del sottosuolo e, ultimamente, sempre nell'ambito di "Plaisirs de culture", al fine di sensibilizzare la cittadinanza al tema dell'inclusione e dell'accessibilità al patrimonio, sono state organizzate anche visite guidate in lingua italiana dei segni e specifiche visite interculturali con le associazioni di migranti nell'ambito del progetto "FAMI IMPACT, Vivere in Valle d'Aosta".
Relativamente all'area megalitica, voglio solo aggiungere che ho fatto sabato l'ennesimo sopralluogo e devo dire che la cura che è stata messa nella ristrutturazione dell'area stessa e della nuova parte musealizzata per le persone con disabilità è una cura che davvero dà il segno di un'attenzione molto particolare verso queste persone e della massima accessibilità dei nostri siti culturali, sempre compatibilmente con la natura stessa del sito e con le norme del codice dei beni culturali. Ma devo dire che la Valle d'Aosta, e non da due anni e mezzo, da quando cioè sono Assessore io, è molto attenta ai bisogni di queste persone, che meritano, come tutti gli altri, di poter usufruire di un patrimonio veramente eccezionale e straordinario.
Presidente - Per la replica, la Consigliera Minelli, ha facoltà di intervenire.
Minelli (PCP) - Assessore, sul fatto che la Valle d'Aosta sia davvero così attenta e garantisca una massima accessibilità io mantengo tutti i miei dubbi e lo dimostrano anche le cose che sono state dette, gli interventi che ci sono stati e le segnalazioni che da tempo vengono effettuate.
Le faccio due esempi: a fine luglio dello scorso anno, un gruppo di potenziali turisti piemontesi non vedenti, uno dei quali in carrozzina, ha inviato una mail alla struttura regionale che si occupa dei castelli chiedendo delle informazioni circa la loro fruibilità. La risposta, anzi, una richiesta di ulteriori informazioni è arrivata nei primi giorni del settembre successivo, da luglio a settembre. Che cosa chiedeva la struttura? Chiedeva di conoscere l'esatto numero dei non vedenti e delle persone in carrozzina, senza peraltro poi offrire alcun supporto agli stessi. É superfluo precisare che quel gruppo di persone in Valle d'Aosta non è mai venuto, e questo è un problema.
Poi, oltre a non favorire e a promuovere l'arrivo di turisti ipo e non vedenti, a quelli che spontaneamente decidono di venire, c'è questo trattamento di cui abbiamo parlato.
Per il sesto anno consecutivo, anno della pandemia compreso, la sezione valdostana dell'Unione ciechi e ipovedenti, in collaborazione con la Cooperativa C'era l'Acca e l'Associazione Sport per Tutti, offre un servizio gratuito denominato "Promenade" che garantisce un accompagnamento per turisti ipo e non vedenti che vengono a soggiornare in Valle; questo non mi sembra che sia compreso nei rimandi che ci sono sul sito della Regione.
C'è poi un'altra questione che non so se corrisponda al vero, però è una segnalazione anche questa che è arrivata: sembra che il personale del MAV, abbia accusato la redattrice di aver mentito sull'effettivo svolgimento della vicenda. Non so se questo sia vero, però, se così fosse, abbiamo qualche problema anche lì, riguardo all'accoglienza.
C'è poi un'altra questione: sicuramente è importante quello che lei ha detto, cioè che dal 2021 è stato affidato uno studio ad un esperto, ad un architetto, per capire come rendere più fruibili i nostri castelli e si stanno individuando anche supporti necessari; poi le situazioni sono molto diversificate, quindi ci vuole - ci ha spiegato lei - molto tempo. Io però faccio un'osservazione: ci sono dei progetti, delle scelte, delle decisioni, che, nonostante siano complesse da un punto di vista anche tecnico, non si capisce bene perché hanno delle grandi accelerazioni ed altre che vanno più a rilento.
Non dipenderà dalla volontà né dell'Assessore né di altri, però credo che ci sia una forma mentale nei confronti di alcune cose, per cui si danno input di più a certi progetti e a certe situazioni e meno ad altre.
Sulla questione anche del MAV, lei ha detto: "C'è il Braille, che è accessibile per le persone ipovedenti". Noi sappiamo che l'unica reale modalità di osservazione per le persone non vedenti è la modalità tattile; i pannelli in Braille sono fruibili, ma c'è una cosa che si potrebbe fare: non è stato detto nulla su come si prevede di rendere - ed era una delle domande - più fruibile quel museo piuttosto che altri, perché abbiamo nella testa una soluzione che può sembrare banale, ma è alquanto semplice; se si spendessero poche centinaia di euro, ma davvero poche, per dotare il museo di alcuni oggetti in legno (stiamo parlando del Museo dell'artigianato valdostano!) che possono essere toccati, fatti fare appositamente per quello scopo, io credo che potremmo risolvere uno dei problemi. Destinarli alla fruizione tattile, perché c'è solo una parte che è fruibile e l'altra non lo è...
(intervento di un Consigliere, fuori microfono)
Evidentemente può essermi sfuggito un aspetto, bene se questa cosa viene fatta.
C'è poi, però, come dicevo, uno strano atteggiamento. Nella sua prima risposta al collega Manfrin lei ha detto che i turisti e ipovedenti che sono arrivati al MAV hanno fatto un'improvvisata: ma cos'è? I turisti che vanno in un luogo che dovrebbe essere accessibile, fanno un'improvvisata? A me sembra una cosa veramente fuori da ogni logica. Se dobbiamo accogliere le persone, dobbiamo essere pronti a farlo e non rispondere a delle richieste che arrivano a luglio, come è successo lo scorso anno, e rispondere a settembre.
Se questa è la massima attenzione della Valle d'Aosta a questo tipo di turismo, credo che di strada ce ne sia ancora molta da fare.