Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2733 du 28 juillet 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2733/XVI - Interpellanza: "Iniziative volte a garantire la fruibilità del Museo dell'artigianato valdostano ai visitatori non vedenti".

Bertin (Presidente) - Punto n. 35. Invito chi è interessato alle interpellanze a rimanere in Aula.

Consigliere Manfrin, ha facoltà di intervenire.

Manfrin (LEGA VDA) - Torniamo in quest'Aula a parlare di turismo accessibile e lo facciamo perché abbiamo appreso, purtroppo, dagli organi di informazione una disavventura (secondo me è dire poco), che è occorsa ad un gruppo di turisti non vedenti, che, pur avendo avuto accesso gratuito al Museo dell'artigianato valdostano di tradizione di Fénis, non hanno potuto fare che poche esperienze tattili per conoscere, attraverso gli altri sensi, il mondo dell'artigianato valdostano.

Pare, da una prima ricostruzione, che il divieto sia stato imposto per fini conservativi delle opere presenti all'interno del MAV.

Pare, peraltro, che lo stesso problema si sia verificato anche durante un'altra visita a un'altra Fondazione, ed in quell'occasione non è stato possibile, per il gruppo di non vedenti, avere il contatto con i cani San Bernardo lì presenti, perché, a detta di un operatore, i cani devono essere preparati.

Le cose sono però andate diversamente, per fortuna, al Castello di Fénis, dove è stata data la possibilità al gruppo di non vedenti di toccare le opere e gli arredi presenti, nonostante le esigenze conservative, da quello che pareva nell'altro museo; queste esigenze conservative sono superiori, quelle di un castello, rispetto a quelle degli oggetti presenti al MAV, che hanno una datazione storica sicuramente più recente.

Peraltro, va detto che le difficoltà per i turisti con disabilità, soprattutto se si tratta di non vedenti, già iniziano - ma questo lo sappiamo, è una vexata quaestio - alla stazione di Aosta, dove non c'è che un solo addetto per più persone e dove, con i lavori in corso, non esiste nemmeno più un corrimano per permettere loro di percorrere la scalinata in completa autonomia. E questo è già un grave vulnus rispetto all'autonomia delle persone.

Siamo tutti convinti - ne abbiamo parlato più volte all'interno di quest'Aula - che l'accessibilità, specialmente nell'ambito del turismo, debba essere un obiettivo primario per tutti coloro che lavorano nel settore e nei servizi ad esso collegati. Leggere questa notizia, che riportava di queste limitazioni che sono state purtroppo subite da questi turisti, non è certo un sintomo di volontà di inclusione delle persone con disabilità, a cui abbiamo dedicato - ricordo ancora una volta - addirittura un garante.

Ci chiediamo, infatti, se non era possibile al MAV far toccare agli utenti ipovedenti altri oggetti, magari preparati apposta per l'occasione, e che potessero far capire loro come sono fatti gli oggetti della nostra tradizione artigianale.

Il MAV, peraltro, ospita molto spesso delle scolaresche per la visita al museo e per effettuare dei laboratori; quello che una persona si chiede: ma non c'erano all'interno del museo oggetti, magari pensati per questi laboratori dei più piccoli, per far fare a questi turisti un'esperienza tattile, che i bambini spesso fanno? E siamo sicuri che fosse necessario preparare con così largo anticipo i cani della Fondazione che se ne occupa, che sono notoriamente dei cani che amano il contatto con l'uomo, per permettere ad un gruppo di non vedenti di conoscerli meglio?

Secondo noi, migliorare l'offerta del turismo accessibile è una sfida importante, che stanno affrontando molti Paesi, non soltanto per rispondere alle esigenze di una fetta del mercato, ma anche per andare incontro ad un'esigenza sociale, che non può più essere ignorata.

Su questo, a questo proposito, mi corre l'obbligo di ricordare un esempio positivo, secondo me: quello che è stato messo in campo all'area megalitica, dove, a fianco chiaramente dell'esposizione e a tutte le cose che si possono vedere direttamente, è stato previsto, dopo il percorso intorno ai luoghi del ritrovamento delle stele, anche una parte tattile, che è dedicata non soltanto alle persone non vedenti, ma è dedicata soprattutto alle scolaresche, che possono toccare direttamente gli oggetti che sono stati trovati (delle copie, ovviamente). Quindi, in questa maniera, capire anche a livello tattile come sono fatti alcuni oggetti e comprendere, soprattutto scoprire, anche la meraviglia di poter capire - sappiamo che i bambini hanno questa capacità e questa volontà di toccare spesso gli oggetti - anche tramite il tatto come sono fatti questi oggetti e prenderne sicuramente conoscenza.

Quest'incidente occorso al MAV sicuramente ci ha lasciato un po' perplessi perché ritenevamo che fosse sicuramente possibile. Non comprendiamo quest'esigenza e questa necessità di tutelare degli oggetti che sono sicuramente meno antichi di quelli presenti nel Castello di Fénis.

Per queste motivazioni chiediamo all'Assessore se sia a conoscenza delle criticità segnalate, quale sia lo stato dell'arte, al fine di avere un turismo realmente accessibile in Valle d'Aosta. Infine, se siano state prese iniziative per ovviare ai problemi segnalati.

Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Per evitare la navetta tra Assessori, rispondo io, sia per conto dell'assessore Bertschy che è competente per quanto riguarda il MAV, sia per conto dell'assessore Grosjacques per quanto riguarda il contributo sul turismo. E poi, se mi permettete, visto che i tempi sono compressi, la questione del contributo dell'assessorato alla cultura, che è un po' una domanda che riguarda peraltro anche l'interpellanza 36, risponderei in coda poi ai colleghi.

Il MAV accoglie normalmente gruppi di non vedenti e propone visite guidate tattili, che tuttavia necessitano di una prenotazione. Il gruppo in questione, mi dicono, si è presentato a sorpresa al MAV ed in quel momento non sussisteva la disponibilità di una persona che potesse seguirli nella visita.

Il gruppo è stato invitato a toccare gli oggetti in gran parte del museo (le parti dedicate alla materia, alla forma e alla bellezza), perché è stato ideato per consentire un'esperienza tattile a tutti i visitatori, mentre la parte dedicata alla memoria, dove è ospitata la collezione Brocherel, proveniente dal museo civico di Torino, deve rimanere protetta sotto teca, sulla base dell'accordo di prestito; quindi, in quell'area non è stato possibile toccare le opere, così mi dicono.

Il gruppo, nonostante l'improvvisata, è stato comunque parzialmente assistito nella visita: sono state proposte loro alcune stampe 3D realizzate nell'ambito del progetto MEDIA, gli oggetti tipici dell'artigianato di tradizione per permettere un'esperienza tattile agli ospiti. La stampa 3D ha il vantaggio di offrire una forma iconica dell'oggetto e sono state fornite alcune informazioni, anche se la visita non era guidata.

Il gruppo, all'uscita del museo, è parso soddisfatto dell'esperienza e non ha manifestato un disagio rispetto al tema dell'accessibilità.

Per quanto riguarda la Fondation Barry, mi dicono che ha come finalità il ruolo sociale, ne fa una missione nelle scuole, negli ospedali, con i malati e anche con i non vedenti. Rispetto a quanto segnalato, credo che sia sufficiente organizzare e segnalare con anticipo la presenza, al fine di consentire una visita che, evidentemente, non può essere organizzata nell'ambito delle normali attività turistiche. Questo è quanto mi viene riferito relativamente alla Fondation Barry.

Per quanto riguarda la parte turistica, l'offerta turistica in Valle d'Aosta è particolarmente ricca per tutte le fasce d'età e con accorgimenti intesi a favorire una più ampia accessibilità ai servizi e alle attrazioni turistiche regionali, non soltanto con riferimento alle barriere architettoniche, sono già stati adottati, nell'ambito di progetti e iniziative attuate in tutta la Regione da diversi soggetti pubblici e privati.

Per questo l'Assessorato al turismo, in particolare tramite il suo portale, che ad oggi è la raccolta più esaustiva di informazioni su tutti gli aspetti dell'offerta turistica regionale, ha sempre tenuto conto, nella redazione delle notizie sulle diverse componenti dell'offerta, anche degli aspetti legati all'accessibilità.

Inoltre, per dare ulteriore visibilità a tali aspetti, è anche stata creata, nell'ambito del portale, una sezione specifica. Tale sezione, che è tutt'ora in corso di lavorazione, raccoglie per ora informazioni su luoghi e percorsi outdoor per disabili motori, sarà arricchita da ulteriori informazioni, ad esempio sui siti culturali accessibili al chiuso.

Data l'ampiezza e la trasversalità del tema della disabilità (quella fisica, ad esempio persone non deambulanti, quella cognitiva, ad esempio autistici, e quella sensoriale, ad esempio non vedenti sordi), non è possibile individuare in nessun settore, e quello turistico non fa certamente eccezione, una soluzione standard, che si possa calare su ogni situazione, ma occorre costruire approcci integrati, affinché il soggiorno delle persone con disabilità in Valle d'Aosta si riveli esperienza positiva, sia per loro che per i loro accompagnatori, di stimolo a tornare nella nostra regione.

In questo senso, la disponibilità di risorse economiche per progettare ci consente di organizzare servizi e attività e testarli anche con l'aiuto dei futuri fruitori e perfezionarli alla luce delle esperienze, in modo che siano rispondenti alle finalità perseguite, nella speranza che possano poi trasformarsi in azioni strutturali dedicate alle persone con bisogni speciali. Cito anche per questo il progetto "Lo sci per tutte le abilità", di cui è stata data ampia informazione e di cui abbiamo parlato in diverse occasioni.

Per quanto riguarda sempre il MAV, si ritiene che il MAV sia pienamente fruibile. In particolare, alcuni anni fa il MAV aveva realizzato un progetto per facilitare la visita ai sordomuti ed è ancora fruibile un video linguaggio dei segni in LIS (Lingua dei Segni Italiana), presente all'ingresso del museo.

Il personale è molto sensibile al tema della disabilità, lo testimoniano, tra l'altro, le frequenti visite di gruppi di disabili, che fruiscono del museo tramite percorsi guidati e personalizzati; i laboratori didattici erogati anche in favore di gruppi di disabili, sempre con grande attenzione e personalizzazione dell'attività in funzione del caso specifico; il progetto per sordomuti risalente ad alcuni anni fa, che ha portato a realizzare un filmato in linguaggio LIS tutt'ora fruibile all'interno del museo, l'assunzione di una persona disabile nei servizi di accoglienza del museo e le numerose collaborazioni con l'albergo etico di Fénis.

Presidente - Il consigliere Manfrin interviene in replica.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta. Se è stato dato un certo risalto ed è stata fatta una certa comunicazione a livello pubblico rispetto alla mancata fruibilità del museo, probabilmente quello che è parso agli operatori, cioè che il gruppo è apparso soddisfatto, probabilmente non corrisponde a verità; quindi direi che, al netto di quello che può essere parso, è evidente che non sia così.

Prendo atto della sua spiegazione e del fatto che vi fossero alcune parti che, per accordi con altre strutture, non si potessero toccare perché sotto teca. Non comprendo però la Fondation Barry: cioè se i cani, soprattutto cani che hanno una possibilità e una facilità di rapporti tattili, debbono essere preparati, non si comprende effettivamente a che cosa ed in quale maniera devono essere preparati per incontrare un gruppo di non vedenti.

Lei ha citato la parte de "Lo sci per tutte le abilità", ma ricorderà che anche su quello, proprio sulla parte dei non vedenti, erano state sollevate delle critiche: quindi, probabilmente, c'è proprio un capitolo incentrato sulla parte dei non vedenti che viene trascurato e che non trova completamente una sua soluzione all'interno della nostra regione.

Io comprendo e non metto assolutamente in dubbio il fatto che vi sia grande attenzione nei confronti delle persone con disabilità, però credo che sia le critiche su "Lo sci per tutte le abilità", sia le criticità legate alla stazione di Aosta (che non è direttamente o completamente tutta responsabilità dell'Amministrazione regionale), sia la parte che è stata sollevata rispetto all'accessibilità e fruibilità delle strutture di cui abbiamo parlato (quindi sia della Fondation Barry sia del museo MAV) probabilmente sono un segnale, sono un sintomo del fatto che vi siano delle criticità che vanno assolutamente corrette, di cui bisogna tener conto.