Objet du Conseil n. 2723 du 28 juillet 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2723/XVI - Interrogazione: "Attivazione di interventi idonei da parte delle istituzioni scolastiche valdostane nei casi di individuazione di studenti ad alta dotazione cognitiva".
Bertin (Presidente) - Punto n. 17. Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Riguardo alla prima domanda, "se sono stati individuati casi di studenti ad alta dotazione cognitiva nell'ambito delle scuole valdostane di ogni ordine e grado", in premessa è importante sottolineare che non esiste, a livello internazionale, un'unica definizione di plus-dotazione o alto potenziale cognitivo, anche se è possibile individuare alcune caratteristiche comuni degli alunni plus-dotati, che non necessariamente si presentano nella loro totalità.
Le ricerche condotte sulla popolazione scolastica plus-dotata, comunque, indicano un'incidenza stimabile nel range che va dal 2% al 5%.
Inoltre, non esiste neppure uno strumento univoco di individuazione della plus-dotazione. La quantificazione del quoziente intellettivo è la determinante più evidente. L'indice di plus-dotazione è dato da un QI maggiore o uguale a 130, ma non esiste una certificazione e/o diagnosi di plus-dotazione, perché in sé non si tratta di un disturbo, quanto piuttosto di una condizione di neuro atipicità caratterizzata da eterogenei profili cognitivi e molteplici sfumature comportamentali.
Come è noto, una delle caratteristiche della plus-dotazione è la discromia tra le diverse dimensioni dello sviluppo, in particolare tra sviluppo cognitivo e sviluppo emotivo, che può manifestarsi anche attraverso disturbi relazionali e comportamentali di tipo esternalizzante come ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) e disturbo oppositivo provocatorio.
Inoltre, gli studi di settore sottolineano come lo sviluppo disarmonico potrebbe creare il contesto per un profilo di vulnerabilità e disturbi internalizzanti, ansia, bassa autostima, disturbi dell'umore, depressione.
Pertanto, al di là delle etichette, la plus-dotazione rappresenta un tipo di funzionamento che si colloca nella più ampia categoria dei bisogni educativi speciali e ne intercetta le esigenze, come ricordato dalla nota MIUR (Ministero dell'Istruzione e del Merito) 562/2019.
Il nuovo protocollo BES (Bisogni Educativi Speciali), DGR 989/2022, richiama la nota ministeriale succitata, ricordando che gli alunni con plus-dotazione, gifted children, possono essere considerati con BES, e che è corretto attuare la prospettiva della personalizzazione degli insegnamenti, la valorizzazione degli stili di apprendimento individuale e il principio di responsabilità educativa.
Tutto ciò premesso, è proprio in questa direzione più ampia che si sono delineate le linee di azione messe in atto dalla Sovrintendenza agli studi nel corso di quest'anno, con l'obiettivo di fornire alle istituzioni scolastiche elementi conoscitivi e strumenti operativi per gestire i diversi bisogni di cui gli alunni sono portatori, sia nella direzione della valorizzazione dei talenti, sia nella gestione delle eventuali problematicità.
Alla domanda due, "se nel caso sono stati attivati idonei interventi e azioni da parte degli istituti attraverso la corretta attività dei docenti in sintonia con le rispettive famiglie": come già ricordato in risposta all'interpellanza del Consiglio n. 1365 del 9 marzo 2022, il tema dei bisogni educativi speciali risulta strategico nell'intercettare tutti quegli alunni che, pur nella specificità della loro condizione, presentano bisogni comuni e necessità di personalizzazione.
In questa direzione, pertanto, sono state condotte le attività della Sovrintendenza agli studi attraverso l'ufficio inclusione dell'USAS (Ufficio Supporto Autonomia Scolastica), al fine di individuare e diffondere strategie inclusive sempre più efficaci, nell'ottica della differenziazione didattica e della progettazione universale per l'apprendimento, cioè di un modello che tiene conto delle molteplici differenze individuali degli alunni, nel modo in cui conoscono, agiscono e si coinvolgono negli apprendimenti, e le valorizza fornendo molteplici stimoli, mezzi e strumenti.
Tali attività si sono realizzate da un lato attraverso il supporto su singoli casi e specificità, anche rispetto ad alunni plus-dotati, e dall'altro lato a livello di interventi sistematici di formazione, monitoraggio, comunicazione, diffusione di buone prassi anche attraverso l'implementazione della classroom per i docenti dedicati all'inclusione.
Inoltre, al fine di indagare l'impatto dei bisogni educativi speciali (BES) è stato promosso un assegno di ricerca in collaborazione con l'Università della Valle d'Aosta/ Université de la Vallée d'Aoste, finalizzato a studiare l'entità e le caratteristiche del fenomeno sul territorio valdostano.
Oltre a procedure di raccolta dei dati, la ricerca prevede anche la somministrazione di alcune interviste, sia allo psicologo scolastico, sia ad alcuni docenti, attraverso la quale è possibile eventualmente far emergere il tema della plus-dotazione.
Preciso che nell'ambito del GLIR (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale) sono stati formati dei sottogruppi di lavoro con una composizione interistituzionale, con la finalità di fornire alle scuole delle linee di indirizzo sui disturbi del comportamento, sia di tipo esternalizzante, sia di tipo internalizzante che, come ricordato in premessa, possono intercettare molteplici funzionamenti e situazioni come la condizione di plus-dotazione.
La tematica dei disturbi del comportamento e della disregolazione emotiva è stata inoltre approfondita anche nell'ambito del Piano regionale della formazione, proprio in quanto trasversale.
Restano evidentemente valide tutte le possibilità previste dalla normativa per gli alunni ad alto potenziale, ricordate in risposta proprio all'interpellanza del 2022, come l'accesso all'esame di idoneità per l'anno di corso successivo a quello cui possono essere ammessi a seguito di scrutinio finale (questo è previsto dal decreto ministeriale 5 del 2021, all'articolo 2, comma 5), e l'accesso all'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo al termine della penultima classe (decreto legislativo 62/2017, articolo 13, comma 4).
Si ribadisce, infine, l'ormai consolidata e diffusa prassi di valorizzazione del merito anche attraverso la selezione di studenti per la partecipazione a concorsi di Olimpiadi nazionali ed internazionali.
Presidente - Per la replica, il consigliere Distort ha facoltà di intervenire.
Distort (LEGA VDA) - Grazie Assessore per le risposte, anche se la risposta al primo quesito in realtà è stata un po' una non risposta, nel senso che, comunque, il posizionamento sull'ottica secondo la quale non esistono elementi conoscitivi oggettivi per stabilire i casi risulta abbastanza evasiva, perché in questo modo con quali criteri si è andati o si andrà ad individuare casi di eventuale plus-dotazione cognitiva?
Faccio presente che, comunque, senza interferire né nell'attività della Soprintendenza di studi né in una competenza accademica che non mi compete, esistono perizie tecniche competenti, psicologiche, che danno tutta una serie di evidenze sull'individuazione dei casi. Tra l'altro, queste perizie possono essere di natura pubblica o di natura privata, ci può essere addirittura il soggetto o la famiglia del soggetto plus-dotato che si avvale del parere di figure competenti.
Chiaramente, tutto questo deve avere una sua valenza, perché sennò si mette in dubbio tutta la struttura del mondo accademico.
Ovviamente per l'ente pubblico, per quanto debba essere regolamentato con dei sistemi, con dei codici e con dei protocolli, è fondamentale che ci sia la possibilità di un dialogo con il mondo professionale che svolge perizie in tal senso.
Prendo atto della risposta al secondo quesito: è interessante l'assegno di ricerca che coinvolge l'Università della Valle d'Aosta, è interessante che siano stati formati sottogruppi di lavoro; è comunque importante precisare che i disturbi di comportamento e la disregolazione emotiva, che lei ha citato nella risposta, sono esattamente delle conseguenze della plus-dotazione, perché il plus-dotato si annoia, perché essendo molto più avanti dal punto di vista conoscitivo, i suoi processi intellettuali sono estremamente brevi, di conseguenza, tutto il tempo che viene dedicato successivamente è un tempo che incide sulla noia.
Questa è letteratura, non è che lo tiro fuori io ed argomento in questo modo in Consiglio: questa è letteratura.
Io dico semplicemente che già quando il suo collega, allora Assessore con la sua delega, Caveri, aveva dato una risposta, io avevo concluso con: "Esprimo i miei migliori auguri"; chiaramente, quest'augurio non era né di tipo formale né tantomeno di tipo ironico, perché ero perfettamente a conoscenza del fatto che la gestione della plus-dotazione intellettuale in fase scolastica, tra l'altro soprattutto nei vari livelli della scuola dell'obbligo, non sia un tema facile, e tra l'altro è proprio in quel periodo che emerge la plus-dotazione.
Mi interessava, comunque, con quest'iniziativa avere delle risposte ufficiali. Evidenzio il fatto che ho ricevuto alcune testimonianze dirette in merito a casi di plus-dotazione ed effettuerò quindi i necessari approfondimenti e svolgerò la necessaria vigilanza.
Io, non a titolo di retorica, ma per credere veramente, per esprimere proprio la volontà di livello che ci si aspetta dalla pubblica Amministrazione, in particolare dalla gestione dell'Assessorato, cito Ken Robinson, grande esperto di educazione, che diceva: "Le risorse umane sono come le risorse naturali, giacciono in profondità, ecco perché bisogna andarle a cercare, e soprattutto bisogna creare le condizioni affinché queste risorse si manifestino".
La plus-dotazione è una risorsa straordinaria, la limitazione dei casi dimostra proprio quanto sia preziosa e rara questa ricchezza, che deve essere veramente gestita in questi termini, perché diventi ricchezza per la società.
È un compito non facile, ma non perché non sia facile non va seguito con il massimo dell'impegno, anzi, ancora di più. Quindi, rinnovo il mio augurio.