Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2339 du 19 avril 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2339/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Informazioni circa la mancata sottoscrizione dell'intesa con lo Stato sull'emergenza migranti".

Bertin (Presidente) - Punto n. 5.03. Per l'illustrazione, Consigliere Baccega ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Cercherò di farla sicuramente breve, la genesi di quest'interrogazione nasce dal fatto che ieri mattina tutte le testate giornalistiche sottolineavano il fatto che la Valle d'Aosta, insieme ad altre quattro Regioni italiane, non aveva firmato l'intesa per il riconoscimento dell'emergenza migranti.

In realtà, trattandosi dell'unica Regione a statuto speciale che non aveva firmato questo documento, ci eravamo preoccupati, ma ci eravamo ancora più preoccupati perché la Valle d'Aosta era considerata una Regione a conduzione PD, quindi una regione rossa.

Nel pomeriggio sono usciti una serie di comunicati e una serie d'interviste che il Presidente ha messo all'attenzione, e quindi le risposte sono arrivate anche attraverso i media, ma se il Presidente vuole darci notizia in questo senso ne saremmo lieti.

Presidente - Il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - In realtà l'interrogazione in esame conteneva alcune imprecisioni, conseguenza probabilmente della non corretta narrazione che sovente caratterizza quest'argomento; alcune precisazioni sono dunque necessarie.

In primo luogo non esiste alcuna intesa da firmare, tantomeno alcuna intesa è necessaria per riconoscere o meno l'emergenza migranti.

L'intesa di cui si tratta trae origine dalle dichiarazioni adottate l'11 aprile scorso dal Consiglio dei Ministri di stato di emergenza sull'intero territorio italiano.

È evidente pertanto che la cosiddetta emergenza migranti interessa tutto il Paese - e non potrebbe essere altrimenti - senza alcun bisogno di riconoscimento da parte delle Regioni. Ciò è indubbio nonostante che a oggi tale dichiarazione governativa non risulti né pubblicata né reperibile.

La dichiarazione dello stato di emergenza necessita poi, chiaramente, di disposizioni attuative, tipicamente consistenti nel nostro ordinamento in ordinanze del Capo del Dipartimento della Protezione Civile.

Venendo alla situazione in esame, nella serata di venerdì 14 aprile scorso è stato sottoposto alle Regioni e alle Province autonome, per il tramite della Conferenza delle Regioni, uno schema di ordinanza, quale primo atto di attuazione della dichiarazione di emergenza, con richiesta di riscontro entro le 10 del giorno successivo, sabato 15 aprile.

Sin da una prima lettura, si è rilevata l'assenza di qualsivoglia coinvolgimento della Regione nell'attuazione delle diverse attività contemplate nello schema di ordinanza, quali, tra le altre, la localizzazione e la realizzazione di eventuali hotspot o centri straordinari di accoglienza dei migranti.

Preciso, peraltro, a beneficio di tutto il Consiglio, che l'ordinanza in questione prevede altresì la nomina di un Commissario delegato nella figura del Capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno che si avvale, in qualità di soggetti attuatori, dei Prefetti dei capoluoghi di Regione.

Considerato che l'ordinanza dispone la deroga anche a tutte le leggi e altre disposizioni regionali strettamente connesse alle attività previste dalla stessa, quindi una definizione molto ampia e poco circostanziata, ci è parso quanto mai necessario, a salvaguardia del nostro ordinamento, richiamare l'esigenza che la Regione fosse in ogni caso coinvolta e sentita nelle fasi attuative.

Tale osservazione, che voleva esprimere di fatto un'intesa condizionata all'essenziale integrazione dello schema di ordinanza, come peraltro proposto da altre Regioni, è stata invece interpretata come un mero parere negativo, senza ulteriore confronto da parte statale o in ambito di Conferenza delle Regioni.

A tal proposito, altre Regioni, in particolare a Statuto speciale, hanno manifestato analoghe perplessità, tanto che l'articolo 2 del testo finale dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, che ha assunto il n. 984 del 16 aprile 2023, è stato integrato con la formulazione: "Nelle Regioni autonome Friuli -Venezia- Giulia, Sardegna, Province autonome di Trento e Bolzano, il Commissario delegato e i soggetti attuatori agiscono nell'intesa con i rispettivi Presidenti".

È del tutto evidente che con questa formulazione l'ordinanza sarebbe stata condivisa sin da subito anche dalla nostra Regione.

Per questo, appena esaminata l'ordinanza sottoscritta dal Capo della Protezione Civile, abbiamo avuto una fattiva interlocuzione con il Ministero per la Protezione Civile e le politiche del mare alla luce del quale ogni anomalia sarà superata con una prossima ordinanza che dovrà necessariamente tenere conto anche della peculiare situazione valdostana in cui Presidente della Regione e soggetto attuatore si trovano a coincidere.

Presidente - Per la replica, il consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Grazie, Presidente, per la chiarezza, anche se ha letto molto in fretta, però credo che ci siano i presupposti per il riconoscimento delle prerogative statutarie della nostra regione e soprattutto lei ha affermato - almeno ieri al TG3 lei ha affermato - che la Valle d'Aosta non si sottrarrà alle responsabilità, quindi ci troviamo sicuramente in linea.

Siamo lieti che il percorso di solidarietà, che in qualche modo contraddistingue la nostra regione sempre, è ancora vivo e questo ci fa sicuramente piacere.