Objet du Conseil n. 2337 du 19 avril 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2337/XVI - D.L. n. 97: "Disposizioni in materia di termini per la rimozione di strutture amovibili funzionali all'attività di strutture turistico-ricettive e di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande".
Bertin (Presidente) - Passiamo ora al punto n. 5.01. Il D.L. n. 97 è composto di tre articoli e il relatore per la III Commissione è il consigliere Cretier, a cui passo la parola.
Cretier (FP-PD) -. Il disegno di legge n. 97, presentato dalla Giunta regionale il 28 marzo 2023, reca disposizioni consequenziali a varie proroghe in un arco temporale che in tre anni ha dovuto, per necessità, posticipare la rimozione delle sole strutture amovibili, funzionali all'attività di strutture turistico ricettive ed esercizi di somministrazione di alimenti e bevande sul territorio regionale.
Con l'emergenza Covid-19 e con la legge regionale n. 8 del 13 luglio 2020 erano state messe in atto misure urgenti per contrastare gli effetti della pandemia sulle attività economiche locali, e questa è la prima data a cui fare riferimento.
L'articolo 78 della suddetta legge fissava inizialmente la rimozione delle strutture il 30 aprile 2022; ricordo che l'articolo sopra enunciato aveva come obiettivo il mantenimento della capacità ricettiva nei limiti prescritti dalle autorizzazioni igienico-sanitarie e -con lettera A - l'ampliamento temporaneo delle superfici con allestimenti esterni immediatamente removibili e - con lettera B - l'ampliamento temporaneo della superficie di somministrazione mediante installazione di allestimenti esterni non immediatamente rimovibili.
La seconda proroga viene con la legge di manutenzione, la n. 3 del 28 aprile 2022, che sposta i limiti al 27 ottobre 2022, richiamando la cessazione dello stato di emergenza epidemiologica.
La terza proroga è il decreto legge n. 144/22, "Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza" nei termini di mantenimento fino al 31/12/22.
Il decreto legge n. 137, "Ulteriori misure urgenti di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza", interviene sulla normativa regionale di settore, contenuta nell'articolo 78 comma 4 della legge regionale 8/2020, relativamente agli allestimenti esterni di carattere temporaneo. Tale proroga era prevista fino al 30 aprile 2023.
Infine, con le disposizioni urgenti in materia di termini legislativi del decreto legge. n. 198, convertito con modificazioni della legge n. 14/23, i termini per la rimozione delle sole strutture amovibili - quali dehors, arredi, pedane, tavoli, sedute e ombrelloni, funzionali alle attività delle strutture ricettive alberghiere, extralberghiere, dei complessi ricettivi all'aperto, degli esercizi di somministrazione di alimenti e degli agriturismi - sono prorogati in prima istanza fino al 30 giugno e da ultimo al 31/12/23.
Il testo di legge ha soli tre articoli.
L'articolo 1 prevede la rimozione delle sole strutture amovibili e degli annessi complementi di arredo, precedentemente menzionati, in funzione delle diverse tipologie di attività, e, vista la sequenza di molteplici proroghe descritte in tre anni, introduce il meccanismo di recepimento automatico delle eventuali successive norme statali in materia, semplificando l'intervento legislativo regionale su materie definite in cui si aggiornano solo le date e non la tipologia e le variabili applicative sulla disciplina; una semplice e importante, una presa d'atto necessaria e utile da applicare in futuro.
L'articolo 2 evidenzia la clausola d'invarianza finanziaria, visto che si tratta di sole proroghe temporali. Il disegno di legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale, come si evince dalla relazione tecnico-finanziaria.
L'articolo 3 riporta la dichiarazione di urgenza, siccome siamo prossimi alla scadenza del 30 aprile 2023.
La III Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza sul disegno di legge con astensione dei gruppi di minoranza.
Infine il CPEL ha espresso il parere n. 17 ed è stato un parere positivo.
Con Decreto Milleproroghe, Camera e Senato hanno approvato la deroga per compensare il distanziamento all'interno dei locali, con grande soddisfazione delle associazioni di categoria regionali; un'ulteriore proroga, una norma attesa che fornisce una risposta alle attività che hanno superato la crisi pandemica con la capacità dei nostri imprenditori, che si sono adattati alle nuove norme, investendo non poco per il futuro, ma sperando di tornare presto alla normalità.
Presidente - Con la relazione illustrata dal consigliere Cretier, apriamo la discussione generale. La discussione generale è aperta. Chi vuole intervenire si prenoti. Non vedo richieste... consigliere Distort, a lei la parola.
Distort (LEGA VDA) - La nostra posizione è sicuramente orientata a favorire nel migliore dei modi lo svolgimento delle attività imprenditoriali, e quindi la possibilità di prolungare l'autorizzazione al mantenimento delle strutture di dehors nell'ambito delle strutture turistico ricettive di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e, come tale, trova nei contenuti la nostra approvazione per la nostra connaturale vicinanza politica alle categorie imprenditoriali locali. Per i contenuti, quindi, nulla quaestio.
Il problema si pone però sui modi attuativi qui espressi dalla semplice invocazione dell'istituto della proroga.
Questo disegno di legge articola una misura a favore di un particolare settore imprenditoriale semplicemente disponendo un'estensione temporale della legittimità del mantenimento in atto delle strutture di dehors. Stop. Compitino svolto, lavoro concluso, nulla più.
Allora cerchiamo di metterci nei panni degli imprenditori, che avranno un prolungamento dei tempi di mantenimento delle strutture di dehors, ma non avranno strumenti legislativi per programmare un'attività imprenditoriale per il tempo successivo, per gli anni a venire. I dehors sono strutture che hanno caratteristiche strutturali, architettoniche, anche termotecniche, non è che questi vanno al Self quando c'è la svendita e per 99 euro si prendono il gazebo e se lo montano, c'è uno studio dietro e ovviamente questo studio e questo impegno economico sono proporzionati all'uso che ne fanno ma anche alla possibilità di uso, perché altra cosa è sapere se io posso tenerlo per quest'anno, altra cosa se io posso sapere che c'è una disciplina che me lo codifica e che mi permette la programmazione.
Questo chiedono gli imprenditori, non chiedono una proroga, chiedono una visione chiara dal punto di vista legislativo e normativo, quindi del limite temporale.
Questo limite temporale è proprio una misura depotenziata.
Oltretutto, immaginate che, oltre all'interesse economico di programmazione di un imprenditore, c'è anche l'interesse di uno spazio costruito, di un ambito urbanizzato dove si collocano questi dehors, quello che si chiama un aspetto architettonico, paesaggistico.
Cosa succede? Quanto più noi legiferiamo e andiamo nella linea di permettere questo tipo di programmazione, tanto più l'imprenditore... che non è soltanto una persona che guarda il portafoglio e basta, è una persona che ha passione, quindi la passione anche di poter investire in un dehors che abbia delle caratteristiche d'inserimento, di attrattività, fa tutto parte di un beneficio che è del privato ma automaticamente della collettività. Questo non viene fuori da questo disegno di legge.
Quindi immaginatevi che interesse ha l'imprenditore a investire in qualità tecnica ed estetica.
Questa è la visione che avete di urbanistica? Questa è la visione che avete di turismo? Questa è la visione che avete di commercio?
Effettivamente è un vulnus enorme, che però diventa l'emblema della soluzione temporanea.
Questo disegno di legge evidenzia il tenore di una capacità o forse di un'incapacità amministrativa, che non si preoccupa di normare l'attività di settore, ma semplicemente di eseguire un rappezzo normativo temporale, e si dimostra, per l'ennesima volta, questa assenza di capacità di visione e di programmazione che noi rileviamo semplicemente dalla lettura della ratio, dello spirito di questo disegno di legge.
Si rileva il tenore di un'incapacità amministrativa che non si preoccupa di normare, come dicevo, ma soprattutto dimostra l'incapacità di visione e di programmazione.
Permettetemi, è un lavoro da "6 meno meno" e in più, purtroppo, impedisce agli operatori economici di svolgere il loro lavoro secondo il respiro connaturale il mondo imprenditoriale.
Lo strumento di questo disegno di legge è totalmente depotenziato rispetto alle aspettative di un intero settore imprenditoriale.
Detto questo, in questa lettura obiettiva che noi esprimiamo, che io esprimo a nome del mio gruppo, cui ci riconosciamo perfettamente; un'analisi che vi sfidiamo a contraddire.
Detto questo, passo già alle dichiarazioni di voto: il nostro voto sarà favorevole, semplicemente perché non intendiamo boicottare un'azione che, per quanto minima, miope e mutilata, va comunque in una direzione che è necessaria alle strutture turistico ricettive e agli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, nell'ottica del "Meglio poco che niente", ma auspichiamo, e questo è il valore degli interventi, che come Governo sappiate dimostrare in futuro, al più presto possibile, con una norma che sia all'altezza di queste aspettative, una capacità amministrativa che superi il tenore della soluzione temporanea. Buon lavoro.
Presidente - Consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Anche noi facciamo due riflessioni rispetto a questo provvedimento: superato il periodo di emergenza epidemiologica, è giusto che questa proroga possa essere adottata, ma non è sufficiente. La vocazione turistica della nostra regione, del nostro Paese, deve dare di più, deve andare nella direzione di far sì che questo provvedimento sia un provvedimento poi definitivo, liberalizzare il più possibile, disciplinare la posa dei dehors, delle strutture laddove è possibile dal punto di vista urbanistico, e mi rifaccio anche a quanto succede normalmente in molti Comuni. Io ho delle esperienze nel Comune di Aosta dove per posare un dehors ci vogliono otto mesi dopo la richiesta da parte degli utenti; questo non può funzionare così, bisogna andare in una direzione in cui si deve sburocratizzare questo percorso e avere le autorizzazioni in tempi ragionevoli e certi, giusto perché, come diceva il collega Distort, gli operatori hanno bisogno di programmare, anche per assumere del personale, quindi questo determina un maggior incremento di fatturato per loro ma anche di PIL per la nostra regione, questo è un ritorno che sicuramente ci può fare bene.
Si stima che gli esercizi pubblici di somministrazione che hanno i dehors producono intorno al 25-30% di fatturato in più nel periodo in cui possono lavorare in modo sereno. Quindi credo che sia uno sforzo di tutti magari lavorare con il CELVA in questa direzione, con il Consorzio permanente e con gli Enti locali per sburocratizzare da una parte e rendere più facile l'accesso ai percorsi amministrativi ...e se si riesce a liberalizzare laddove urbanisticamente è possibile anche poi dal punto di vista urbanistico creare i presupposti affinché si possa dare forza in questa direzione.
Chamonix insegna, altre località insegnano, possiamo anche noi in Valle d'Aosta andare in questa direzione. Noi voteremo questo provvedimento.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (GM) - Ho sempre votato a favore di questi provvedimenti, li ho sempre sostenuti, votando a favore delle attività imprenditoriali quando, in epoca di crisi Covid, era necessario andare in questo senso.
Non sarà sfuggito a tutti noi il diverso colpo d'occhio che presentavano la città di Aosta e altre località turistiche quando sono fioriti i dehors. una presentazione completamente, all'occhio dei turisti ma anche nostro, diversa da quella di alcuni anni fa, mutuando l'aspetto che noi potevamo notare e rilevare in altre località turistiche; il collega ha parlato prima di Chamonix ma anche in altre località italiane dell'arco alpino.
Questo forse è stato uno dei pochissimi aspetti positivi portati dalla pandemia.
Tanti hanno aderito a queste facilitazioni, tanti avrebbero voluto farlo e non hanno potuto, ma qual è stato il fattore dirimente? Forse il regolamento sulla somministrazione che abbiamo approvato nel corso del mese dicembre, perché c'erano delle regole - quelle dei servizi igienici, degli spazi nei locali - che impedivano ad alcune attività di poter usufruire dei dehors più ampi, dell'aumento dei posti a sedere.
Con l'approvazione di quel regolamento, siamo andati incontro alle attività.
Ora non ci rimane che dare a chi non l'ha fatto e a chi, mi dicevano poco fa, ha dovuto ritirare i dehors perché ha ottemperato alla norma - c'era stato un problema normativo di tempi - l'opportunità di ripresentare il proprio dehors, e questo va fatto solamente con la norma definitiva.
Capisco che può essere difficile perché la regolamentazione dei dehors spetta anche agli enti locali. Vi invito, e mi rivolgo all'Assessore competente e al Presidente della Giunta, di verificare se sia possibile rendere più stabile questa norma, con tutte le difficoltà del caso, anche quelle della mobilità, delle auto all'interno del centro storico dei paesi e della città, però credo che questo sia un passo importantissimo se vogliamo rendere i nostri paesi più accoglienti, più turistici e rendere il nostro capoluogo, Aosta, veramente una città turistica.
Noi voteremo a favore.
Presidente - Consigliera Minelli ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Prendo spunto dall'ultima osservazione del collega Restano, che ha esplicitato quello che è anche un nostro pensiero, la preoccupazione di fronte a questa norma che va a prorogare, per chi aveva già goduto di una proroga precedente e aveva potuto mantenere il dehors, aveva però creato - mi riferisco alla norma precedente - una situazione di disparità con chi, ottemperando alla disposizione di legge, aveva smantellato e aveva tolto i dehors nei tempi stabiliti, quindi si era creata una differenziazione che ci sembrava poco corretta e penalizzante.
Quello che vorremmo capire è se c'è da parte del Governo la disponibilità ad andare in qualche modo a sanare, chiamiamola così, questa situazione che ci appare negativa e quindi, in questo senso, vorremmo capire se possiamo rivalutare la nostra posizione anche riguardo al disegno di legge.
Presidente - Vi sono altri interventi in discussione generale? Non vedo richieste. Se così è, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa.
Per il Governo, replica l'assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - Non entrerò nel merito del disegno di legge, perché è stato ben illustrato, in modo esaustivo, dal collega Cretier, relatore del disegno di legge n. 97. Ovviamente questo è un disegno di legge, come è stato sottolineato dal collega Distort, un mero disegno di legge di proroga delle norme che erano state inserite nella legge 8, l'assestamento al bilancio di previsione dell'anno 2020, quindi questa è la proroga che, in qualche modo, fa seguito alla norma del bilancio statale del dicembre e poi successivamente al Decreto Milleproroghe, convertito in legge a fine febbraio.
Per cui questo doveva essere un disegno di legge di proroga e così è stato, così come del resto richiesto esplicitamente dalle associazioni di categoria che - nel momento stesso in cui è stato predisposto il disegno di legge, quindi prima dell'approvazione in Giunta per il suo percorso nelle Commissioni - avevano avuto ampia informazione, quindi siamo sufficientemente tranquilli nel pensare che non ci siano stati smantellamenti di strutture amovibili nelle more dell'approvazione di questo disegno di legge in quanto la norma, al di là di quest'approvazione, è tutt'ora vigente perché la nostra norma del dicembre 2022 prorogava in ogni caso fino al 30 di aprile di quest'anno, quindi avremmo ancora qualche giorno di tempo, ma abbiamo voluto scaricare il più in fretta possibile questo disegno proprio per dare una risposta alle associazioni di categoria.
Questo è un disegno di legge che ovviamente, come è stato illustrato dal relatore, consentiva il mantenimento delle capacità ricettive delle strutture turistico ricettive e degli esercizi commerciali proprio in relazione al fatto che le norme legate al distanziamento per effetto della pandemia da Covid-19 avevano molto limitato le attività, quindi questa norma che è stata prorogata nel tempo, fino al 31/12/23, aveva proprio lo scopo di consentire di ripristinare i livelli di capacità e di ospitalità ricettiva.
Ovviamente dobbiamo anche essere consapevoli che le norme anti-Covid sono state superate e che, per effetto di questa norma di adeguamento alla norma nazionale, quest'estate le strutture turistico ricettive e gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande beneficeranno, per coloro che ovviamente hanno costruito queste strutture ai sensi dell'articolo 78 della legge 8/2020, di una capacità di ospitalità decisamente superiore a quelle che avevano in una situazione pre-pandemia, perché ovviamente prorogando la norma in assenza delle limitazioni Covid, le superfici sono ampliate.
Non concordo con quello che ha detto il collega Distort, perché il collega Restano nel suo intervento ha giustamente focalizzato l'attenzione sulle competenze delle autorizzazioni nei dehors.
Voglio leggere due passaggi del comunicato stampa del 10 marzo di Confcommercio Valle d'Aosta all'interno del quale il Presidente dichiara: "L'invito che rivolgiamo all'Amministrazione regionale è quello di prevedere al più presto la proroga al 31 dicembre allineandosi alla normativa nazionale", che è esattamente quello che oggi portiamo all'approvazione di quest'Aula.
Dopodiché prosegue dicendo: "Ai Comuni e allo sportello unico per le imprese locali, invece chiediamo di mettere mano ai regolamenti dei dehors attuali, cercando di venire incontro alle nuove necessità sia imprenditoriali che della popolazione e di renderli compatibili con il nuovo regolamento d'igiene dei pubblici esercizi approvato nel dicembre 2022", esattamente come evidenziato dal collega Restano.
Quindi questa legge contiene una proroga perché non poteva contenere null'altro, in quanto la competenza è istituita in capo agli enti locali, attraverso i regolamenti commerciali e ai piani regolatori comunali che disciplinano le attività che possono essere costruite sul territorio, ovviamente attraverso delle regole che si differenziano da Comune a Comune e che possono prevedere, per le stesse strutture, tipologie di costruzione diverse.
L'Amministrazione regionale e la maggioranza regionale hanno fatto quello che dovevano fare nei tempi certi, fornendo la risposta che le associazioni di categoria aspettavano, per cui siamo ovviamente disponibili, per rispondere alla sollecitazione della collega Minelli, a intavolare una discussione con gli enti locali, con il CPEL, tenendo però presente che la competenza in materia di commercio, e quindi di dehors, è in capo agli enti locali.
Noi, con l'approvazione del regolamento di dicembre, abbiamo stabilito le regole, adesso ai Comuni spetta l'approvazione.
In ogni caso questo è un disegno di legge di proroga e quindi espliciterà i suoi effetti fino al 31/12/2023, salvo ulteriori proroghe che arriveranno dalla normativa statale e che saranno automaticamente prorogate in forza dell'articolo 1 di questo disegno di legge.
Presidente - Consigliere Distort per dichiarazione di voto.
Distort (LEGA VDA) - Io ringrazio l'assessore Grosjacques per la risposta e ringrazio anche per l'essersi indirizzato personalmente al mio intervento punto per punto: dimostra l'attenzione e la capacità di ascolto, e non è una captatio benevolentiae o una sviolinata, è un dato di fatto.
Non metto in dubbio che l'articolazione dei regolamenti per le strutture amovibili sia già facente parte della disciplina comunale, vero è che comunque questa disciplina si articola all'interno di un perimetro che tiene conto di tutta una serie di indicazioni, di norme che sono di rango superiore alle decisioni comunali.
Per questo io dico che la presa in carico da parte dell'Amministrazione regionale di un ambito normativo, di una visione normativa che permetta ai singoli Comuni la possibilità di rispondere nella maniera più adeguata possibile alle esigenze degli imprenditori fa comunque parte della vocazione dell'amministratore regionale.
Per questo la mia conclusione di buon lavoro non era assolutamente una conclusione ironica, era veramente un augurio, un auspicio, nell'interesse della nostra classe imprenditoriale.
Presidente - Per dichiarazione di voto, il consigliere Restano ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Restano (GM) - Ho già annunciato che voterò convintamente a favore. Riprendo quanto detto dall'Assessore, condividendo proprio tutto quanto lui ha detto, ma mi permetto, su sollecitazione del collega Distort, e riprendendo quanto avviene in altri settori, soprattutto da parte dei vari Ministeri: per esprimere e indirizzare, i singoli settori utilizzano a volte le direttive che esprimono una volontà politica.
Forse è il caso di valutare, con gli uffici, se è possibile utilizzare uno strumento di questo tipo per dare indicazioni nel senso che credo tutti ci auspichiamo.
Presidente - Altre dichiarazioni di voto? Il presidente della Regione Testolin ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Solo per esprimere in dichiarazione di voto due considerazioni che vanno nell'ottica di quello che ha già ben sottolineato il collega Grosjacques e di recepire dei suggerimenti o delle riflessioni che sono assolutamente condivisibili.
Siamo partiti con questo nuovo pezzo di legislatura ponendoci anche l'obiettivo di condividere le cose che possono essere utili al territorio, alle categorie produttive e quant'altro, quindi nell'ottica dei confronti già avviati con gli enti locali, con i quali ci si è confrontati rispetto a una serie di tematiche molto varia e che tocca tutti i settori; credo che questo tipo di considerazioni che sono emerse in coda a un disegno di legge - che non poteva essere diverso da quello che è oggi per le necessità e di tempestività di poter essere applicato entro la fine del mese - sono però delle osservazioni assolutamente condivisibili e che faranno sicuramente parte di quel colloquio proattivo che potrà instaurarsi e continuare con gli enti locali anche su questa tematica.
Penso che sia interesse dell'Assessorato - l'ha già detto il collega Grosjacques - ed è interesse del Governo operare nel senso di agevolare per quelle che sono e possono essere le competenze regionali in un ambito che, però, deve vedere la condivisione e una linea di condotta anche da parte degli enti locali stessi per agevolare tutta una serie d'iniziative che possono portare beneficio sul nostro territorio.
Presidente - Possiamo mettere in votazione il disegno di legge? Mettiamo in votazione l'articolo n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa. Rifacciamo la votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 35
L'articolo n. 1 è approvato all'unanimità.
Stesso risultato per l'articolo n. 2 e n. 3.
A questo punto mettiamo in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 35
Il disegno di legge è approvato all'unanimità.